BENESSERE ANIMALE: LINEE GUIDA PER LA CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO NELL ALLEVAMENTO BOVINO DA CARNE

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1 Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale BENESSERE ANIMALE: LINEE GUIDA PER LA CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO NELL ALLEVAMENTO BOVINO DA CARNE CReNBA 2018 Luigi Bertocchi, Francesca Fusi, Alessandra Angelucci, Valentina Lorenzi

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3 LUIGI BERTOCCHI FRANCESCA FUSI ALESSANDRA ANGELUCCI VALENTINA LORENZI BENESSERE ANIMALE: LINEE GUIDA PER LA CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO NELL ALLEVAMENTO BOVINO DA CARNE Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale BRESCIA Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Bruno Ubertini ANNO 2018

4 A cura di: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Bruno Ubertini Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale Ministero della Salute Tutti i diritti riservati. La riproduzione intera o parziale del testo e delle illustrazioni in esso contenute è consentita solo previa autorizzazione scritta degli Autori e citazione della fonte. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Bruno Ubertini Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale Via Antonio Bianchi, Brescia ITALY Responsabile CReNBA Dr. Luigi Bertocchi luigi.bertocchi@izsler.it This book is licensed under Creative Commons Attribution - Not commercial 4.0 International. For reading a copy of the license visit the website:

5 INDICE GENERALE LA VALUTAZIONE DELLE BUONE CONDIZIONI DI BENESSERE NELL ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI DA REDDITO... 7 APPLICAZIONE IN CAMPO DEL SISTEMA AREA A: MANAGEMENT AZIENDALE E PERSONALE A.1 Numero di addetti che si occupano degli animali A.2 Formazione degli addetti A.3 Gestione dei gruppi A.4 A.5 Numero di ispezioni (bovini adulti vitelli) A.6 Gestione degli animali malati o feriti A.7 Tipologia di movimentazione A.8 Gestione degli alimenti e della razione giornaliera A.9 Fasi alimentari A.10 Tipologia di alimentazione A.11 Concentrati nella razione (dose giornaliera) A.12 Gestione dell alimentazione (vitelli) A.13 Disponibilità di acqua A.14 Pulizia degli abbeveratoi A.15 Igiene, pulizia e gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera (bovini adulti) A.16 Igiene, pulizia e gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera (vitelli) A.17 Biosicurezza AREA B. STRUTTURE ED ATTREZZATURE B.18 Fabbricati e locali di stabulazione B.19 Presenza di ripari nelle aree esterne non accessibili ai fabbricati B.20 Tipologia di stabulazione degli animali oltre i 6 mesi d'età B.21 Superficie disponibile per il decubito B.22 Pavimentazione e superficie di decubito B.23 Presenza di educatori elettrici B.24 Numero di posti disponibili in mangiatoia B.25 Dimensione e funzionamento degli abbeveratoi B.26 B.27 B.28 B.29 Vitelli (età inferiore ai 6 mesi) B.30 Attrezzature specifiche per la movimentazione B.31 Attrezzature per la cattura degli animali B.32 Infermeria

6 B.33 Temperatura ed umidità B.34 Presenza di gas nocivi B.35 Illuminazione AREA C. ANIMAL-BASED MEASURES C.36 Test di fuga dall uomo C.37 Comportamento fra animali C.38 Stato di nutrizione C.39 Pulizia degli animali C.40 Lesioni cutanee C.41 Prevalenza di zoppie C.42 Patologie respiratorie gravi (bovini arrivati da almeno 8 giorni) C.43 Patologie respiratorie gravi (bovini arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) C.44 Patologie lievi respiratorie e/o enteriche (bovini arrivati da almeno 8 giorni) C.45 Patologie lievi respiratorie e/o enteriche (bovini arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) C.46 Mortalità annuale dei bovini C.47 Mutilazioni e altre pratiche AREA GRANDI RISCHI E SISTEMI DI ALLARME GRANDI RISCHI.48 Provenienza dell acqua di abbeverata GRANDI RISCHI.49 Rumore GRANDI RISCHI.50 Illuminazione per l ispezione GRANDI RISCHI.51 Allarme impianto di ventilazione GRANDI RISCHI.52 Allarme antincendio GRANDI RISCHI.53 Tenuta del registro dei trattamenti GRANDI RISCHI.54 Tenuta del registro di carico e scarico degli animali GRANDI RISCHI.55 Somministrazione di sostanze illecite ELABORAZIONE DATI E RIEPILOGO DEI PUNTI CRITICI RILEVATI NELLA VALUTAZIONE DEL BENESSERE ANIMALE RIFERIMENTI NORMATIVI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

7 LA VALUTAZIONE DELLE BUONE CONDIZIONI DI BENESSERE NELL ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI DA REDDITO Il Ministero della salute, attraverso l Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna (IZSLER), si avvale dal 2004 delle competenze del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA), che svolge attività di supporto tecnico-scientifico promuovendo la ricerca e la formazione nel settore del benessere animale. Stabilire quale sia un buon livello di benessere per gli animali allevati è senz altro un esercizio complesso in quanto è possibile confondere la loro reale condizione di vita con le proprie aspettative e le specifiche conoscenze che ognuno ha nel campo dell allevamento zootecnico. Dal punto di vista medico-scientifico, la diagnosi del livello di benessere di un animale allevato deve necessariamente basarsi sull analisi di molti fattori connessi con le condizioni di vita dell animale, il rispetto dei suoi fabbisogni e la sua capacità di adattamento all ambiente. Tutte queste condizioni devono essere registrate e valutate attraverso specifici indicatori e i risultati devono essere analizzati attraverso un metodo il più possibile obiettivo e scientifico. In definitiva, la valutazione del benessere animale è un difficile esercizio di astrazione dal consueto e quotidiano approccio sanitario, zootecnico o affettivo che ogni persona può mettere in atto quando a vario titolo si relaziona con gli animali da reddito. In particolare, è interessante ricordare il recente Regolamento (UE) 2016/429 sulle malattie animali trasmissibili (Animal Health Law) applicabile dal 21 aprile 2021, al cui considerando n. 7 afferma che la sanità animale e il benessere degli animali sono interconnessi: una migliore sanità animale favorisce un maggior benessere degli animali, e viceversa. Inoltre, all articolo 4 chiarisce che, per pericolo, si intende un agente patogeno o una condizione di un animale o di un suo prodotto, in grado di causare un effetto avverso alla salute umana o animale (punto 21); mentre per rischio, si intende la probabilità dell insorgenza e la probabile entità delle conseguenze biologiche ed economiche di un effetto avverso per la salute umana o animale, data l esposizione a un pericolo (punto 22). Per questo il Ministero della salute, con il supporto del CReNBA, basandosi sulle normative vigenti in materia di protezione degli animali negli allevamenti, sulle check-list già utilizzate per i controlli dei servizi veterinari pubblici e sui più recenti studi disponibili sull argomento, ha sviluppato nuove check-list, con lo scopo di rendere più agevole e conforme alle nuove esigenze la verifica delle condizioni di benessere animale negli allevamenti italiani. L obiettivo finale dell applicazione del nuovo protocollo, oltre a consentire l individuazione di situazioni non conformi alle normative vigenti, sarà altresì quello di poter categorizzare in fasce di 7

8 rischio gli allevamenti e sviluppare piani di controllo mirati ed efficaci. Il nuovo sistema potrebbe infatti permettere di classificare gli allevamenti in vario modo, quello più semplice e di immediata comprensione ed utilizzo potrebbe essere differenziarli in 3 livelli di rischio: - livello 1 = rischio alto, condizione insufficiente /negativa/di pericolo o stress; indica la possibilità che una parte degli animali stia vivendo o possa incombere in una situazione negativa ( distress ), dovuta all impossibilità di godere a pieno di una o più delle 5 libertà; - livello 2 = rischio controllato o condizione accettabile, normale e compatibile con la possibilità che tutti gli animali della mandria possano soddisfare le proprie 5 libertà e non subire condizioni di stress; - livello 3 = rischio basso o condizione ottimale, positiva e di beneficio, dovuta non solo al pieno adattamento dell animale al suo ambiente e al rispetto delle 5 libertà, ma anche alla possibilità di poter vivere esperienze positive, appaganti e soddisfacenti in grado di produrre eustress. La procedura di valutazione del benessere animale, che sta alla base del sistema CReNBA, tiene conto dei requisiti minimi previsti dal Decreto Legislativo 146/2001 sulla protezione degli animali da reddito e dal Decreto Legislativo 126/2011 sulla protezione dei vitelli. A questi si aggiungono le numerose indicazioni contenute nei report e nelle pubblicazioni scientifiche dei più importanti gruppi di ricerca ed enti Europei, tra cui l Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Il metodo si basa sull analisi di due gruppi di dati: quelli collegati ai pericoli che derivano dalle condizioni ambientali (management, strutture, attrezzature e condizioni microclimatiche), inclusi i parametri previsti dai Decreti Legislativi 146/2001 e 126/2011, e quelli derivanti dalla rilevazione dei più importanti indicatori diretti di benessere o animal-based measures (ABMs) previsti dalla più recente letteratura scientifica. I primi parametri sono raccolti in 3 aree di rischio: Area A - Management aziendale e personale ; Area B - Strutture ed attrezzature e Area dei Grandi rischi e sistemi di allarme ; per ciascuno di essi, quando previsto, è riportata la categoria di non conformità corrispondente, come da Decisione della Commissione del relativa ai requisiti minimi applicabili alla raccolta di informazioni durante le ispezioni effettuate nei luoghi di produzione in cui sono allevate alcune specie di animali (art.3 punto c) ed allegato II). Per il secondo gruppo di parametri (ABMs), relativi all analisi della presenza o meno di effetti avversi per il benessere animale, è riservata una quarta area (Area C) con le principali Animal-based measures. Scopo ultimo è poter confrontare i diversi allevamenti sulla base delle stesse valutazioni, garantendo la maggiore oggettività della misurazione delle condizioni di benessere in cui vivono gli animali. 8

9 Nel presente manuale sono riportate tutte le osservazioni contenute nella nuova check-list. In particolare, i parametri previsti per legge sono preceduti dalla disposizione normativa che li prescrive, mentre per tutte le altre misure sono riportate le specifiche indicazioni provenienti da opinioni EFSA o linee guida ufficiali inerenti. Infine, ogni osservazione è seguita da una breve spiegazione sull argomento, con lo scopo di illustrare più a fondo la condizione da valutare ed aiutare il veterinario a prendere la decisione migliore. Le attività di osservazione e rilevazione del veterinario valutatore sono prevalentemente suddivise in tre opzioni di scelta (Figura 1): - INSUFFICIENTE o non conforme ai parametri di legge : ossia condizioni che possono impedire a uno o più animali della mandria di soddisfare le proprie esigenze biologiche e di godere delle 5 libertà alla base del benessere animale; - ACCETTABILE o conforme ai parametri di legge : ovvero condizioni di vita che, salvo eccezioni, garantiscono il soddisfacimento delle 5 libertà e delle esigenze psicofisiche per tutti gli animali presenti; - OTTIMALE o superiore ai parametri di legge : ossia la presenza di particolari condizioni positive che garantiscono a tutti gli animali di godere appieno di condizioni ottimali chiaramente migliori rispetto ai minimi previsti di legge. Figura 1 - Opzioni di scelta 9

10 Il risultato finale dell applicazione del sistema di valutazione è identificare non solo le possibili criticità (non conformità legislative), ma anche individuare, attraverso un indice numerico ottenuto dalla elaborazione di tutte le informazioni, il livello complessivo di rischio dell allevamento. A questo si aggiunge il risultato parziale di ogni area di valutazione, che fornisce un indicazione circa il peso e l importanza che ognuna di esse ha nella composizione finale dell indice di rischio. Tutte queste informazioni potrebbero essere utili anche per indirizzare in modo appropriato gli interventi preventivi sui fattori principali di debolezza dell allevamento, migliorando di conseguenza le condizioni di vita degli animali. Al termine dell intero processo di valutazione è prodotto un documento di elaborazione dei dati e riepilogo dei punti critici (illustrato in calce a questo manuale) nel quale sono presenti: il valore complessivo di benessere animale (livello generale di rischio), relativo alle condizioni degli animali presenti in allevamento; il valore di ognuna delle 4 aree di valutazione; i punti critici riscontrati, con indicazione delle possibili non conformità legislative. Per ulteriori approfondimenti, si consiglia la consultazione delle seguenti pubblicazioni: Brambell F.W.R., Report of the Technical Committee to Enquire into the Welfare of Animals kept under Intensive Livestock Husbandry Systems. Command Report 2836, HMSO, London. Broom D.M., Animal Welfare in the European Union. European Parliament, Directorate General for Internal Policies PE EN.pdf. EFSA, Panel on Animal Health and Welfare (AHAW) - Guidance on risk assessment for animal welfare. EFSA Journal, 10(1): EFSA, Scientific Opinion on the welfare of cattle kept for beef production and the welfare in intensive calf farming systems. The EFSA Journal 10(5):2669. Farm Animal Welfare Council (FAWC), Farm Animal Welfare Council Press Statement. edoms1979.pdf. Grandin T., Improving animal welfare: a practical approach. CAB International, Wallingford (Oxfordshire), UK. 10

11 SCAHAW, Scientific Committee on Animal Health and Animal Welfare - The welfare of cattle kept for beef production. European Commission Health & Consumer Protection Directorate General. SANCO.C.2/AH/R22/

12 APPLICAZIONE IN CAMPO DEL SISTEMA Questo protocollo di lavoro serve per stimare il livello di rischio di un allevamento in relazione al benessere animale e per rilevare le possibili non conformità legislative. L applicazione di questa check-list consente non solo di valutare gli aspetti manageriali e strutturali dell ambiente in cui vivono gli animali, ma anche di rilevare le loro condizioni (tramite ABMs) che potrebbero essere negative nonostante situazioni ambientali apparentemente favorevoli. Ciò è possibile perché una condizione di scarso benessere potrebbe essere il risultato dell incapacità degli animali di adattarsi ad ambienti non del tutto idonei ancorché giudicabili sufficienti dal punto di vista normativo (soprattutto in virtù del fatto che non esiste una normativa verticale per il bovino adulto). Nel presente manuale, sarà trattato l allevamento dei bovini da ristallo (cosiddetti broutard), animali che generalmente provengono da allevamenti linea vacca-vitello al pascolo siti in altre nazioni (es. Francia, Irlanda, Austria, Polonia, Germania, ecc.) e che giungono in Italia per le fasi finali di accrescimento e di ingrasso fino alla macellazione. Gli allevamenti di vitelli a carne bianca e la linea vacca-vitello non sono compresi nel sistema di valutazione esposto di seguito, ma saranno trattati in altri e specifici protocolli. Poiché il giudizio sul livello di benessere è espresso sull intera mandria, nell allevamento bovino da carne, le sottopopolazioni di animali che saranno oggetto di valutazione sono due: i vitelli (< 6 mesi d età) e i bovini adulti. La possibilità di utilizzare le procedure presenti in questo manuale e di accedere al programma di elaborazione dei dati rilevati è prevista solo per i veterinari che hanno frequentato e superato un corso specifico per veterinari aziendali e un corso per l utilizzo del sistema ClassyFarm relativo al benessere animale. 12

13 Area A: Management aziendale e personale Il management aziendale è fondamentale per il benessere animale e comprende tutte quelle operazioni che coinvolgono gli addetti agli animali. Sebbene le caratteristiche strutturali di un allevamento, istintivamente, possano sembrare più importanti in termini di effetti sulle condizioni di benessere degli animali, quest ultime in realtà sono maggiormente influenzate dalla gestione quotidiana delle principali attività routinarie eseguite dal personale. L area di valutazione del personale considera il numero di addetti che lavorano in allevamento, in relazione al numero di animali accuditi, il loro livello di preparazione tecnica nello svolgimento delle attività che influenzano maggiormente il benessere animale e come essi operano quotidianamente per assicurare agli animali confortevoli condizioni di vita. 13

14 A.1 Numero di addetti che si occupano degli animali Gli animali sono accuditi da un numero sufficiente di addetti aventi adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 1). Elemento di verifica 1 NUMERO DI ADDETTI CHE SI OCCUPANO DEGLI ANIMALI (Categoria di non conformità: Personale) Gli animali devono essere accuditi da un numero sufficiente di addetti : i limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell allevamento prima di esprimere il giudizio Numero non sufficiente di addetti: indicativamente un operatore per più di 800 animali Numero accettabile di addetti: indicativamente un operatore per animali Numero ottimale di addetti: indicativamente un operatore per meno di 400 animali Gli addetti sono coloro che lavorano in allevamento a tempo pieno o parziale per svolgere le operazioni di alimentazione e cura degli animali e degli ambienti, escludendo gli operatori che lavorano esclusivamente nei campi. Nel caso dell allevamento bovino da carne, si considerano accettabile il rapporto di un addetto per un numero di animali totali compreso tra 400 e 800 capi e ottimale la presenza di un addetto per meno di 400 capi. 14

15 A.2 Formazione degli addetti Gli animali sono accuditi da un numero sufficiente di addetti aventi adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 1). Un solido periodo di addestramento, inclusa l esperienza pratica e un aggiornamento continuo, sono considerati essenziali per chi si occupa dell allevamento dei bovini. (CE draft 8/09 articolo 3, punto 2). Il bestiame deve essere curato da un numero sufficiente di addetti, con adeguate conoscenze in merito agli animali e al sistema di allevamento in uso, in modo da essere in grado di: a) Riconoscere se gli animali versino in buona salute oppure no. b) Riconoscere se gli animali sono in grado di stare in stazione e muoversi normalmente. c) Riconoscere se gli animali possono alimentarsi e bere normalmente. d) Riconoscere la presenza di segni normali e anormali nelle bovine al parto. e) Riconoscere i comportamenti normali e il significato dei cambiamenti comportamentali. f) Riconoscere l adeguatezza di tutto l ambiente di stabulazione per la salute e il benessere degli animali. (CE draft 8/09, articolo 3 punto 4). Fin dalla nascita, il bestiame è maneggiato in modo appropriato ed accurato, per favorire un buon rapporto uomo-animale [ ] (CE draft 8/09 articolo 4, punto 1). Tutte le persone che si occupano dei bovini da carne dovrebbero essere competenti circa le loro responsabilità e dovrebbero conoscere l allevamento del bovino, il comportamento degli animali, la biosicurezza, i segni generali di malattia e gli indicatori di scarso benessere animale, come lo stress, il dolore e il disagio, e i modi in cui alleviarli. La competenza può essere acquisita attraverso corsi di formazione riconosciuti o attraverso una lunga esperienza pratica. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Le qualità e le abilità del personale hanno forti effetti sul benessere dei bovini da carne, in qualunque sistema di stabulazione. Una persona capace può compensare molti aspetti negativi di certi sistemi di stabulazione mentre una persona incompetente, al contrario, può causare problemi in sistemi più moderni ed efficienti. (SCAHAW, 2001; Conclusione 79). 15

16 Elemento di verifica 2 FORMAZIONE DEGLI ADDETTI (Categoria di non conformità: Personale) Gli addetti devono avere capacità e conoscenze adeguate : i limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Capacità e conoscenze non adeguate: esperienza indicativamente minore di 10 anni e nessun corso di formazione sul benessere animale Capacità e conoscenze adeguate: esperienza indicativamente di almeno 10 anni e nessun corso di formazione sul benessere animale Capacità e conoscenze ottimali: esperienza indicativamente di almeno 10 anni con titolo di studio o corso di formazione attinente, seguito negli ultimi 3 anni Poiché il benessere animale è un argomento di nuova concezione, necessita tuttora di essere divulgato adeguatamente tra gli operatori che lavorano a stretto contatto con gli animali. In particolare, il concetto di benessere animale e la capacità degli animali di provare sensazioni non devono essere confusi con le tecniche e l ambiente di allevamento in senso lato, anche se spesso il miglioramento delle condizioni di vita del bestiame ha comportato un aumento delle performance produttive e del livello di benessere generale. Per questo il personale deve essere competente e ben motivato ed è fondamentale che sia informato e formato relativamente ai bisogni degli animali in modo da poterne prevenire e gestire i problemi. Il rapporto con l uomo è infatti fondamentale per il benessere animale, atteggiamenti di tipo negativo causati da comportamenti bruschi, aggressivi o violenti, determinano uno stato di paura e di stress nei bovini. È importante che il personale, nei momenti di contatto non così rari con questi animali (es. durante le operazioni di scarico e carico, movimentazione, rimescolamento, esecuzione di trattamenti sanitari ecc.), mantenga una routine di lavoro costante, trattando gli animali con calma e tranquillità. Al riguardo, una lunga esperienza pratica nel settore è considerata accettabile, mentre per assegnare il giudizio ottimale è necessaria la partecipazione a corsi di formazione specifici sul benessere animale e sull allevamento del bovino da carne. Altrettanto positivamente sono considerati i titoli di studio inerenti (diploma o laurea in agraria, veterinaria e lauree brevi simili). I corsi di formazione per allevatori, detentori e proprietari dovrebbero essere organizzati da enti pubblici o privati, società, cooperative, consorzi e associazioni di allevatori che inoltrino formale 16

17 richiesta alle autorità locali competenti, esplicitando le tematiche ed il numero delle ore (minimo 8 ore). I corsi dovrebbero essere approvati, con apposito nulla osta, dalle autorità locali competenti. Le tematiche dei corsi dovrebbero riguardare la zootecnia, le condizioni sanitarie generali degli animali e i fattori di rischio principali che possono influenzare il benessere animale, identificando chiaramente le principali esigenze dei bovini e illustrando i principi elementari del loro comportamento. Inoltre, il programma dovrebbe prevedere una formazione specifica in tema di norme minime di protezione dei vitelli e degli animali in allevamento (regolamentate dal Decreto Legislativo n. 126/2011 e n. 146/2001). I corsi di formazione o aggiornamento dovrebbero essere ripetuti con cadenza regolare durante il periodo lavorativo (almeno 1 corso ogni 3 anni). Se l allevamento è seguito da più operatori, si considera sufficiente la partecipazione ai corsi di formazione anche di un solo addetto (sia esso il titolare o il dipendente assunto). 17

18 A.3 Gestione dei gruppi I tori dovrebbero essere allevati in gruppi, tranne quando la mandria è troppo piccola oppure malattie, lesioni o competizioni rendano necessaria la separazione. La dimensione massima del gruppo dovrebbe essere di 40 animali. I tori non dovrebbero essere inseriti in gruppi già formati né si dovrebbe unire un gruppo ad un altro. (CE draft 8/09 appendice B, punto 5). Nei sistemi di allevamento in gruppo si dovrebbe evitare la mescolanza di tori con corna e senza corna. (CE draft 8/09 appendice B, punto 6). Bisognerebbe evitare di mescolare gli animali durante il periodo di ingrasso in modo da limitare il rischio di lesioni dovute all aumento delle competizioni. - Poche informazioni specifiche sono disponibili su quanto grande può essere un gruppo di animali. Comunque, sembra che la dimensione di un gruppo dovrebbe limitarsi a 40 capi. Sopra questo limite, gli animali potrebbero avere problemi nel mantenere una struttura sociale stabile, manifestando più frequentemente comportamenti di lotta. (SCAHAW, 2001; Raccomandazioni 17-18; Sezione D Management). Mescolare e creare nuovi gruppi di bovini aumenta l incidenza di comportamenti agonistici e causa svantaggi da un punto di vista sanitario. Gli animali più vecchi e più aggressivi possono causare lesioni e pesanti stress continuati ai bovini di minore rango sociale (bullers). Gli animali giovani e di piccola taglia sono maggiormente predisposti alle malattie se tenuti con bovini di età e di taglia superiori. Se allevate con tori maturi sessualmente, le giovani manze possono essere perseguitate e rimanere gravide. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Grouping of animals; Conclusione 1). I gruppi dovrebbero essere composti da animali con simili età, peso e sesso. Molta attenzione dovrebbe essere prestata per identificare e rimuovere gli animali buller dai gruppi dove sono soggetti ad attacchi. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Grouping of animals; Raccomandazioni 1 2). La gestione dei bovini dovrebbe tener conto delle interazioni sociali tra animali all interno dello stesso gruppo Gli addetti dovrebbero conoscere il rischio di un aumento dei comportamenti agonistici tra gli animali, in particolare dopo aver mischiato i gruppi Bovini con le corna e senza corna non dovrebbero essere mischiati a causa del rischio di lesioni. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). 18

19 Elemento di verifica 3 GESTIONE DEI GRUPPI Più di 40 animali per gruppo e/o promiscuità di animali con e senza corna o di animali di taglie differenti oppure animali legati Tra 20 e 40 animali per gruppo con taglie poco difformi Meno di 20 animali per gruppo, omogenei per età, taglia e tipologia di soggetto L allevamento deve essere organizzato e condotto in modo razionale ed efficiente, ponendo particolare attenzione alla suddivisione degli animali in relazione all età, alla taglia, al sesso e alla tipologia di soggetto. A questo proposito, devono essere evitate continue modifiche dei gruppi rispettando, quanto più possibile, la composizione iniziale su cui si sono instaurate le relazioni sociali tra i soggetti, in modo da evitare l insorgenza di nuovi conflitti. In aggiunta, è stato evidenziato che, non solo al diminuire dello spazio per capo, ma anche all aumentare del numero di soggetti per box, la competizione tra bovini può accentuarsi (SCAHAW, 2001). Per questo, la scelta di costituire gruppi molto numerosi (più di 40 capi) e/o la presenza, nel medesimo gruppo, di capi con e senza corna è da ritenersi insufficiente, mentre sarà valutata positivamente la scelta di costituire gruppi omogenei con meno di 20 animali. Nel caso di animali da ingrasso allevati legati alla posta dovrà essere assegnato il giudizio peggiorativo, in quanto tale condizione non consente agli animali di esprimere tutte le 5 libertà. 19

20 Figura 2 - Promiscuità di bovini con e senza corna. CReNBA 2018 Figura 3 - Box disomogenei. Fotografia per gentile concessione del Prof. Sgoifo Rossi CReNBA

21 A.4 A.5 Numero di ispezioni (bovini adulti vitelli) Tutti gli animali tenuti in sistemi di allevamento, il cui benessere richieda un assistenza frequente dell uomo, sono ispezionati almeno una volta al giorno. Gli animali allevati o custoditi in altri sistemi sono ispezionati a intervalli sufficienti al fine di evitare loro sofferenze. (D. L.vo 146/2001, allegato, punto 2). Tutti i vitelli allevati in locali di stabulazione devono essere controllati dal proprietario e dalla persona responsabile almeno due volte al giorno e quelli allevati all esterno almeno una volta al giorno. I vitelli che presentano sintomi di malattie o ferite debbono ricevere immediatamente le opportune cure e, qualora un vitello non reagisca al trattamento dell allevatore, deve essere consultato al più presto un veterinario. Se necessario, i vitelli malati o feriti debbono essere isolati in locali appropriati con lettiera asciutta e confortevole. (D. L.vo 126/2011, allegato I, punto 6). Quando i bovini passano da un sistema di allevamento ad un altro, dovrebbero essere attentamente controllati per assicurarsi che si adattino al nuovo sistema. [ ] (CE draft 8/09 articolo 4, punto 2). I bovini dovrebbero essere ispezionati almeno una volta al giorno e, preferibilmente, più di frequente. Gli animali malati o feriti e quelli che hanno un comportamento anomalo [ ] devono essere ispezionati più frequentemente di una volta al giorno. Gli animali legati e i vitelli stabulati dovranno essere ispezionati almeno due volte al giorno; i vitelli allevati all aperto dovranno essere ispezionati almeno una volta al giorno. (CE draft 8/09 articolo 5, punto 1). Un ispezione regolare eseguita da personale competente è importante per assicurare un buon livello di benessere animale. (SCAHAW, 2001; Conclusione 83). Ogni animale dovrebbe essere ispezionato almeno una volta al giorno. Questa ispezione dovrebbe servire per scorgere eventuali zoppie o altri casi di malattia. Se vengono riscontrate delle anomalie, l animale colpito dovrebbe ricevere il prima possibile un appropriato trattamento. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 21; Sezione D Management,). La disponibilità e la qualità degli alimenti e dell acqua di abbeverata devono essere controllati almeno giornalmente. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 22; Sezione D Management). 21

22 Elemento di verifica 4 NUMERO DI ISPEZIONI: BOVINI ADULTI (Categoria di non conformità: Ispezione) Tutti gli animali tenuti in sistemi di allevamento, il cui benessere richieda un assistenza frequente dell'uomo, sono ispezionati almeno una volta al giorno. Si considerano le visite giornaliere in stalla al di là delle attività di routine (alimentazione) Meno di 1 ispezione/giorno 1 o più ispezioni/giorno senza segnalazione scritta delle osservazioni 2 o più ispezioni/giorno e segnalazione scritta delle osservazioni o registrazione computerizzata Elemento di verifica 5 NUMERO DI ISPEZIONI: VITELLI (Categoria di non conformità: Ispezione) Tutti i vitelli allevati in locali di stabulazione devono essere controllati dal proprietario e dalla persona responsabile almeno due volte al giorno e quelli allevati all esterno almeno una volta al giorno Non conforme Conforme Le ispezioni giornaliere si intendono suppletive all attività di distribuzione degli alimenti e di gestione quotidiana, e riguardano l osservazione di tutti gli animali stabulati (bovini adulti e vitelli). L operatore di stalla dovrebbe effettuare un attenta osservazione di tutti gli animali almeno una volta al giorno nel caso dei soggetti adulti e almeno due volte al giorno nel caso dei vitelli (0-6 mesi d età). L operazione dovrebbe essere svolta esclusivamente con questo intento al fine di porre la massima attenzione nell individuare possibili pericoli per il benessere e qualsiasi anomalia sanitaria, comportamentale o fisiologica degli animali, consentendo un rapido intervento risolutivo. La valutazione di tale attività diventa particolarmente positiva quando, oltre ad osservare, l addetto scrive e registra i comportamenti anomali (posture, facies, ecc.), i segni clinici o le lesioni riscontrate, oppure verifica sistematicamente i dati forniti dai sistemi automatici di misurazione delle attività dell animale registrati su supporto informatico. 22

23 A.6 Gestione degli animali malati o feriti Gli animali malati o feriti devono ricevere immediatamente un trattamento appropriato e, qualora un animale non reagisca alle cure in questione, deve essere consultato un medico veterinario. Ove necessario gli animali malati o feriti vengono isolati in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 4). [...] I vitelli che presentano sintomi di malattie o ferite debbono ricevere immediatamente le opportune cure e, qualora un vitello non reagisca al trattamento dell allevatore, deve essere consultato al più presto un veterinario. Se necessario, i vitelli malati o feriti debbono essere isolati in locali appropriati con lettiera asciutta e confortevole. (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 6). Elemento di verifica 6 GESTIONE DEGLI ANIMALI MALATI O FERITI (Categoria di non conformità: Ispezione) Gli animali malati o feriti devono ricevere immediatamente un trattamento appropriato e, qualora un animale non reagisca alle cure in questione, deve essere consultato un medico veterinario. Per assegnare il giudizio conforme, entrambe le condizioni devono essere soddisfatte Non conforme Conforme Unitamente all ispezione giornaliera degli animali, è di fondamentale importanza che l allevatore o il detentore si accorga precocemente della presenza di eventuali segni di malattia o di malessere in uno o più soggetti e che si adoperi prontamente per farvi rimedio. In particolare, se gli animali in questione non rispondono positivamente ai primi trattamenti che l allevatore può mettere in atto, è assolutamente necessario almeno consultare un medico veterinario, che farà le dovute considerazioni del caso. Al momento della valutazione, è possibile assegnare il giudizio accettabile se gli animali malati o feriti vengono gestiti secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. 23

24 A.7 Tipologia di movimentazione Non sono consentite le seguenti manualità sugli animali: a. percosse o calci; b. applicazione di una pressione a parti del corpo particolarmente sensibili con conseguente causa di dolore o sofferenza inutili; c. sollevamento o trascinamento dalla testa, orecchie, corna, gambe o coda; o manipolazione che causa dolore o sofferenze inutili; d. uso di pungoli od altri strumenti appuntiti; e. ostacolare intenzionalmente qualsiasi animale che è stato spinto o condotto verso una determinata area. Con l esclusione delle recinzioni elettriche e dei dissuasori elettrici posti sui carri per il trasporto ferroviario, gli strumenti che emettono scosse elettriche dovrebbero essere utilizzati solo come ultima risorsa disponibile e non routinariamente. I pungoli elettrici dovrebbero essere utilizzati solo eccezionalmente durante il carico e lo scarico degli animali o in altre circostanze, previo parere di un veterinario. I pungoli dovrebbero essere usati solo su animali che hanno più di 12 mesi d età e che rifiutano di muoversi; ma ad essi devono essere lasciati sufficienti spazio e tempo per procedere in avanti. Le scariche non devono durare più di un secondo, devono essere adeguatamente distanziate e applicate solo ai muscoli dei quarti posteriori. Le scosse non dovrebbero essere usate ripetutamente se l animale non riesce a reagire. (CE draft 8/09 articolo 15). Elemento di verifica 7 TIPOLOGIA DI MOVIMENTAZIONE È rivolta prevalentemente alla movimentazione durante le operazioni di carico/scarico e per cambiare gruppo/box all interno della stalla. L uso della forca (sia come difesa che come strumento di induzione) è da considerarsi strumento appuntito Utilizzo di strumenti di offesa (pungoli elettrici e/o strumenti appuntiti) Utilizzo di strumenti non offensivi (voce, mani e/o aste di plastica flessibili) Lo stress indotto dalle operazioni di movimentazione degli animali può avere ripercussioni sul benessere, pertanto è da preferire la presenza di specifiche attrezzature per la movimentazione. 24

25 Il personale di stalla deve aver cura della movimentazione degli animali, evitando l utilizzo inappropriato di mezzi di contenimento e strumenti non convenzionali (pungoli elettrici, strumenti appuntiti, bastoni) che possono incrementare la paura e l agitazione degli animali. Lo spostamento degli animali finalizzato alla formazione di nuovi gruppi o al carico su automezzi deve svolgersi in modo tranquillo e pacato, evitando urla e atteggiamenti aggressivi, nonché l utilizzo di strumenti appuntiti e contundenti. È da ritenersi, invece, corretto l utilizzo della voce, delle mani e di aste di plastica non contundenti. CReNBA 2018 Figura 4 Esempio di strumento non offensivo per movimentare gli animali. 25

26 A.8 Gestione degli alimenti e della razione giornaliera A.9 Fasi alimentari A.10 Tipologia di alimentazione A.11 Concentrati nella razione (dose giornaliera) Agli animali deve essere fornita un alimentazione sana adatta alla loro età e specie ed in quantità sufficiente a mantenerli in buona salute ed a soddisfare le loro esigenze nutrizionali. Gli alimenti o i liquidi sono somministrati agli animali in modo da non causare loro inutili sofferenze o lesioni e non contengono sostanze che possano causare inutili sofferenze o lesioni. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 14); Tutti gli animali devono avere accesso ai mangimi ad intervalli adeguati alle loro necessità fisiologiche. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 15); Le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell'acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 17). Tutti i bovini dovranno avere accesso quotidiano a cibo adeguato, nutriente, igienico e bilanciato [ ] Giornalmente dovrà essere fornita una quantità sufficiente di foraggio o altri alimenti fibrosi in conformità all età e ai bisogni comportamentali e fisiologici degli animali. (CE draft 8/09 articolo 12, punto 1). L acidosi ruminale e metabolica è un grave stress per i bovini da carne. La comparsa dell acidosi è strettamente legata alla presenza di regimi alimentari basati su un alta proporzione di concentrati combinata con una scarsa quota di fibra grezza strutturata. (SCAHAW, 2001; Conclusione 65). Agli animali dovrebbe essere somministrata una sufficiente quantità di fibra lunga giornalmente per assicurare una corretta funzionalità ruminale e per soddisfare l esigenza del comportamento di foraggiamento. Questo è particolarmente importante dove la dieta si basa su concentrati o su insilato di mais con poca fibra. Dovrebbe essere somministrato almeno un 10% di alimento a fibra lunga. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 14; Sezione C Feeding). Le razioni per i bovini in finissaggio dovrebbero includere almeno il 15% di fibra fisicamente efficace in modo da ridurre il rischio di meteorismo ruminale, acidosi ruminale sub-acuta (SARA) e le sue conseguenze. Per controllare il rischio di SARA, gli integratori alimentari da utilizzare dovrebbero stabilizzare il ph ruminale attraverso un azione tampone naturale, piuttosto che 26

27 esercitare una manipolazione selettiva dei microrganismi ruminali. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Nutrition and feeding; Raccomandazione 2). I bovini dovrebbero avere accesso a una razione bilanciata che soddisfi i loro fabbisogni fisiologici e che sia quantitativamente e qualitativamente adeguata. [ ] Diete con un insufficiente apporto di fibra possono contribuire a comportamenti anomali (es. gioco con la lingua) nei bovini in fase di finissaggio. Quando la quantità di concentrati aumenta nella dieta, aumenta anche il rischio relativo di disordini dell apparato digerente gli allevatori dovrebbero consultare un alimentarista specializzato per consigli sulla formulazione della razione e sui programmi di alimentazione. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 8 GESTIONE DEGLI ALIMENTI E DELLA RAZIONE GIORNALIERA (Categoria di non conformità: Alimentazione, abbeveramento e somministrazione di altre sostanze) Agli animali deve essere fornita un alimentazione sana, adatta alla loro età e specie e in quantità tale da soddisfare i fabbisogni : i limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Razione non adatta agli animali: es. razione empirica non in rapporto ai fabbisogni o composta da alimenti non sani Razione adatta agli animali: es. razione specifica adeguata ai fabbisogni e composta da alimenti sani Elemento di verifica 9 FASI ALIMENTARI Si considerano sufficienti almeno 2 fasi alimentari, una per l arrivo dei soggetti ed una per le successive fasi di accrescimento Una sola fase alimentare Due fasi alimentari (condizionamento e ingrasso) Più di 2 fasi alimentari (es. adattamento - ingrasso 1ª e 2ª parte - finissaggio) 27

28 Elemento di verifica 10 TIPOLOGIA DI ALIMENTAZIONE (Categoria di non conformità: Alimentazione, abbeveramento e somministrazione di altre sostanze) "Tutti gli animali devono avere accesso ai mangimi ad intervalli adeguati alle loro necessità fisiologiche": i limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Accesso all alimentazione ad intervalli non adeguati: indicativamente alimentazione non garantita nelle 24h e frazionata con intervalli non adeguati alle necessità fisiologiche degli animali Accesso all alimentazione ad intervalli adeguati: indicativamente alimentazione garantita nelle 24h e frazionata correttamente (concentrati somministrati almeno in 2 volte) Accesso agli alimenti in modo costante nelle 24 ore: es. carro unifeed disponibile per 24h/giorno Elemento di verifica 11 CONCENTRATI NELLA RAZIONE (DOSE GIORNALIERA) Se la % di sostanza secca (s.s.) da concentrati sul totale della s.s. giornaliera è al limite tra due giudizi, considerare il contenuto di fibra dei concentrati (la presenza di alimenti fibrosi quali: crusca, polpe secche di barbabietola, pastazzo d agrumi, buccette di soia, medica pellettata, trebbie di birra) come fattore di miglioramento della risposta Concentrati superiori all 80% della s.s. e contenuto medio di fibra inferiore al 6% Concentrati tra il 70% e l 80% della s.s. e contenuto medio di fibra maggiore del 6% Concentrati inferiori al 70% della s.s. e presenza di almeno 1 kg di paglia o fieno I sistemi di alimentazione dovrebbero permettere ad ogni individuo di soddisfare i propri fabbisogni per quantità e qualità degli alimenti. La dieta dovrebbe fornire energia sufficiente, nutrienti e fibra alimentare tali da soddisfare i requisiti nutrizionali e rispettare la fisiologia digestiva e metabolica del bovino. Per poter soddisfare le esigenze nutrizionali dei bovini da carne è indispensabile che l alimentazione sia adeguata allo sviluppo corporeo, all età e al peso dell animale; pertanto dovrà essere presente una razione specifica, meglio se opportunamente calcolata in base ai fabbisogni degli animali presenti. Per questo, la presenza di un alimentarista professionista e di specifici addetti per la preparazione e la distribuzione degli alimenti non può che essere considerata soddisfacente. La corretta alimentazione degli animali è anche collegata alla qualità degli alimenti che la compongono, che devono essere di origine conosciuta e conservati in ambienti idonei (es. trincee, silos, magazzini e fienili) per evitare alterazioni e contaminazione con sostanze tossico-nocive (elemento di verifica 8). 28

29 Nel caso di animali immessi in allevamento dopo lo svezzamento, è importante adottare almeno due fasi alimentari, una per l arrivo dei soggetti ed una per le successive fasi di accrescimento, in modo da garantire un passaggio corretto tra la precedente alimentazione ed il nuovo regime alimentare. In questa fase di condizionamento, l alimentazione degli animali dovrebbe prevedere l inserimento di alimenti con una maggiore percentuale di fibra rispetto alle miscele utilizzate nel corso del ciclo d ingrasso. Sarà valutata positivamente l adozione di più fasi alimentari (es. adattamento, prima e seconda fase d ingrasso, finissaggio) al fine di soddisfare gli specifici fabbisogni durante le diverse fasi di accrescimento (elemento di verifica 9). L alimento dovrebbe essere somministrato ad libitum per garantire ad ogni bovino di alimentarsi secondo esigenza durante le 24 ore della giornata. Nel caso di alimentazione frazionata, gli alimenti dovrebbero essere garantiti quasi costantemente nell arco delle 24 ore, sia per quanto riguarda la frazione fibrosa sia per quella concentrata, che dovrebbe essere somministrata almeno in due occasioni. In tal senso è auspicabile l utilizzo del carro unifeed (elemento di verifica 10). Una valutazione dell idoneità dell alimentazione degli animali può essere effettuata anche verificando il loro stato di nutrizione mediante il Body Condition Score (BCS) che, in ogni caso, rappresenta un indicatore dello stato fisiopatologico del soggetto (Area C; elemento di verifica: Stato di nutrizione ). In aggiunta, tutti gli animali devono avere un adeguata quantità di fibra sufficiente a garantire una ruminazione fisiologica ed evitare il rischio di acidosi ruminale. Per questo è importante che la percentuale di concentrati non sia superiore al 70% della sostanza secca (s.s.). Inoltre è consigliabile che la razione contenga almeno 1 kg di paglia o di fieno di graminacee, o la quota equivalente degli stessi prodotti insilati (elemento di verifica 11). Per rispondere al quesito Concentrati nella razione (dose giornaliera), bisogna innanzitutto chiedere all allevatore la razione tal quale che i bovini ingeriscono nell arco di una giornata. In presenza di più gruppi con razionamento differente, chiedere la razione distribuita al gruppo di animali più consistente e numeroso. Quindi procedere al calcolo della sostanza secca di ciascun alimento e della sostanza secca totale ingerita dai bovini, secondo la Tabella 1. In particolare, sincerarsi di aver riportato tutti gli alimenti effettivamente ingeriti nelle 24 ore, considerando che l ingestione di sostanza secca nei bovini da carne può variare da 7 a 11 kg/die, a seconda della razza, dell età, del sesso e del peso. A questo punto, sommare la sostanza secca apportata dagli alimenti noti come concentrati (pastone di mais, mangimi composti, nucleo, farine di mais, orzo, soia, cotone, girasole, sottoprodotti umidi, ecc.) ed eseguire il rapporto tra la sostanza secca apportata dai concentrati e la sostanza secca totale ingerita nelle 24 ore, quindi rispondere all elemento di verifica secondo le soglie riportate. 29

30 Qualora la percentuale di concentrati fosse al limite tra due giudizi, per assegnare il più favorevole si deve considerare la presenza nella razione di concentrati derivati da sottoprodotti di lavorazione, umidi o secchi, che contengano almeno il 6% di fibra grezza, quali: crusca, polpe secche di barbabietola, pastazzo d agrumi, buccette di soia, medica pellettata e trebbie di birra. Tabella 1 - Percentuale di sostanza secca convenzionalmente attribuita agli alimenti più diffusi per l alimentazione dei bovini. ALIMENTI S.S.% SILOMAIS 32 FIENI INSILATI D ERBA IN TRINCEA 25 INSILATI D ERBA IN ROTOBALLE 45 ERBA TAL QUALE* 20 CONCENTRATI PASTONE DI MAIS 60 SOTTOPRODOTTI UMIDI *L erba appena tagliata (es. erba mazzolina, erba pratense, loiessa, ecc.) può presentare una sostanza secca, a seconda delle varietà, tra il 16,5% e il 19% circa. Poiché tra il taglio dell erba e la sua somministrazione agli animali potrebbe decorrere un certo periodo di tempo, convenzionalmente, si considera che abbia un tenore in sostanza secca pari al 20%. 30

31 A.12 Gestione dell alimentazione (vitelli) Ai vitelli deve essere somministrata un alimentazione adeguata alla loro età e al loro peso e conforme alle loro esigenze comportamentali e fisiologiche, onde favorire buone condizioni di salute e di benessere. [ ] (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 11). Tutti i vitelli devono essere nutriti almeno due volte al giorno. Se i vitelli sono stabulati in gruppo e non sono alimentati ad libitum o mediante un sistema automatico di alimentazione, ciascun vitello deve avere accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri vitelli del gruppo. (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 12). Elemento di verifica 12 GESTIONE DELL ALIMENTAZIONE: VITELLI (Categoria di non conformità: Alimentazione, abbeveramento e somministrazione di altre sostanze) Tutti i vitelli devono essere nutriti almeno due volte al giorno. Nel caso di alimentazione non ad libitum, tutti i vitelli devono poter accedere contemporaneamente all alimento. L alimentazione dev'essere adeguata alla loro età, al loro peso e alle loro esigenze comportamentali e fisiologiche. Per assegnare il giudizio conforme tutte le condizioni devono essere soddisfatte Non conforme Conforme Curando l alimentazione dei vitelli (da 0 a 6 mesi), si dovrebbe permettere ad ogni individuo di soddisfare i propri fabbisogni per quantità e qualità di prodotti. La dieta dovrebbe fornire energia sufficiente, nutrienti e fibra alimentare tali da soddisfare i requisiti nutrizionali e rispettare la fisiologia digestiva e metabolica del giovane bovino. I vitelli, infatti, richiedono una quantità di nutrienti essenziali che se carenti possono esitare in gravi conseguenze avverse. Tutti i vitelli devono essere alimentati almeno 2 volte al giorno, 7 giorni su 7 per un totale di 14 pasti settimanali, in quanto condizione minima indispensabile prevista dalla normativa. 31

32 A.13 Disponibilità di acqua A.14 Pulizia degli abbeveratoi Tutti gli animali devono avere accesso ad un appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata, o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 16). Le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 17). A partire dalla seconda settimana di età, ogni vitello deve poter disporre di acqua fresca adeguata in quantità sufficiente oppure poter soddisfare il proprio fabbisogno in liquidi bevendo altre bevande, tuttavia, i vitelli malati e sottoposti a condizioni atmosferiche di grande calore devono poter disporre di acqua fresca in ogni momento. (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 13). Le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite, installate e mantenute in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell acqua destinati ai vitelli. (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 14). [ ] tutti i bovini oltre le due settimane di età dovranno avere sempre accesso ad una fornitura sufficiente di acqua di idonea qualità. (CE draft 8/09 articolo 12, punto 1). I fabbisogni idrici sono influenzati da numerosi fattori quali incremento ponderale, [ ] attività, tipo e assunzione di alimento, temperatura ambientale [ ]. La capacità di rifornimento idrico e le dimensioni degli abbeveratoi dovrebbero essere appropriate perché possano bere più animali contemporaneamente [ ]. Gli abbeveratoi a tazza e gli abbeveratoi a vasca devono essere mantenuti puliti e controllati giornalmente per assicurarsi che non siano bloccati o danneggiati e che l acqua scorra liberamente. Gli abbeveratoi dovrebbero essere costruiti ed installati in modo tale che tutti gli animali siano in grado di utilizzarli quando hanno bisogno di bere. (CE draft 8/09 articolo 12, punto 2). Tutti i bovini necessitano di un adeguato rifornimento ed accesso ad acqua potabile per soddisfare i propri fabbisogni fisiologici [ ] (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). La carenza di acqua e di cibo, così come una loro scadente qualità, possono essere causa di gravi stress per gli animali e provocare diversi disordini metabolici. (SCAHAW, 2001; Conclusione 64). 32

33 La disponibilità e la qualità degli alimenti e dell acqua di abbeverata devono essere controllati almeno giornalmente. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 22; Sezione D Management). Elemento di verifica 13 DISPONIBILITÀ DI ACQUA (Categoria di non conformità: Alimentazione, abbeveramento e somministrazione di altre sostanze) Tutti gli animali devono avere accesso ad una appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi. Le attrezzature per la somministrazione di acqua devono ridurre al minimo le possibilità di contaminazione e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali Assenza di acqua di abbeverata o acqua razionata (non ad libitum) o acqua insalubre per uno o più animali / presenza di attrezzature non idonee per la somministrazione di acqua (es. numero) / presenza di vitelli malati o sottoposti a condizioni atmosferiche di grande calore che non ricevono acqua fresca ad libitum Presenza di abbeveratoi funzionanti in tutti i gruppi Presenza di abbeveratoi funzionanti a livello in tutti i gruppi Elemento di verifica 14 PULIZIA DEGLI ABBEVERATOI L abbeveratoio sporco ha acqua non limpida, sporcizia sulla superficie o dentro la tazza/vasca. Se c è poco alimento sulla superficie o sul fondo ma l acqua è limpida, il giudizio è intermedio Presenza di sporco in superficie e sulle pareti degli abbeveratoi Presenza di alimento solo sulla superficie dell'acqua o solo sul fondo. L'acqua rimane comunque limpida Assenza di sporco, abbeveratoi puliti e acqua limpida Tutti gli animali devono sempre avere accesso ad acqua fresca, di buona qualità, in quantità sufficiente ad impedire la disidratazione, libera da odori e sapori repellenti, agenti infettivi, sostanze tossiche e contaminanti che potrebbero accumularsi nei tessuti corporei ed essere dannosi per la salute ed il benessere degli animali (EFSA 2012b; 10(1):2554 Raccomandazione 14). Le attrezzatture per la somministrazione dell acqua devono essere concepite, costruite, installate e mantenute in modo da ridurre al minimo la rivalità tra gli animali e consentire a tutti i soggetti, anche a quelli subordinati, di bere secondo le loro necessità. Al riguardo, si considera ottimale la presenza, in tutti i gruppi, di abbeveratoi che permettono ai bovini di immergere con facilità la bocca nell acqua abbassando la testa. L assenza di acqua può essere imputabile a problemi di malfunzionamento degli abbeveratoi, che pertanto devono essere tutti controllati, tenendo presente che il flusso di riempimento dovrebbe 33

34 corrispondere a 20 l/min per quelli a livello e a 10 l/min per quelli a tazza (Welfare Quality, 2009a). L assenza di acqua può verificarsi anche per problemi al sistema di distribuzione. Soprattutto nel caso di abbeveratoi a tazza, è opportuno valutare che tutti funzionino correttamente ed eroghino acqua nella giusta quantità. È assai difficile stabilire a priori quale sia la quantità appropriata e la qualità adeguata dell acqua da somministrare a ciascun bovino in quanto entrambe queste caratteristiche variano moltissimo in relazione al soggetto e alle condizioni ambientali. Per questo, non è da ritenersi accettabile la somministrazione di acqua in modo frazionato o tale che anche un singolo animale non disponga di acqua ad libitum, poiché a tutti i bovini dell allevamento deve essere permesso di soddisfare le proprie esigenze idriche bevendo quando e quanto vogliono. La libertà dalla sete può essere rispettata solamente quando gli abbeveratoi sono tutti funzionanti e collegati alla rete idrica oppure, in caso di approvvigionamento manuale, quando i recipienti utilizzati possono contenere una quantità di acqua decisamente superiore ai fabbisogni di tutti gli animali presenti nel gruppo. In quest ultimo caso dovrà anche essere verificato che l allevatore riempia correttamente e costantemente tutti gli abbeveratoi. È importante sottolineare che, in caso di presenza di vitelli malati (es. episodi di diarrea in corso) o sottoposti a condizioni atmosferiche di grande calore, l accesso ad acqua fresca ad libitum diventa necessario per garantire il soddisfacimento delle esigenze fisiologiche e l omeostasi dell organismo. La valutazione dell allevamento può essere conforme qualora nessun animale sia privato della libertà di bere secondo il proprio stato di necessità (es. malattia, calura estiva, ecc.); può essere assegnato il giudizio ottimale in caso di abbeveratoi funzionanti e presenti in tutti i box ma del tipo a vasca con acqua sempre a livello in modo che gli animali possano immergervi il musello per bere (elemento di verifica 13). La pulizia ed il controllo degli abbeveratoi a disposizione di ciascun gruppo di animali dovrebbero essere eseguiti giornalmente in modo da rimuovere sia la sporcizia (causa di incontrollate proliferazioni batteriche e possibili disordini metabolici), sia le eventuali ostruzioni al normale flusso idrico. Solo così facendo, infatti, in caso di guasti alla rete idrica o ai singoli abbeveratoi, è possibile intervenire prontamente per risolvere il problema e garantire agli animali di soddisfare i propri fabbisogni. Pertanto, per quanto riguarda la pulizia degli abbeveratoi, è accettabile la presenza di alimento o altro materiale sulla superficie o sul fondo ma l acqua deve essere limpida. Per assegnare il giudizio ottimale, invece, né in superficie, né sul fondo, né sulle pareti degli abbeveratoi, siano essi a vasca o a tazza, deve esserci sporcizia (fango, cibo, feci), recente o inveterata (se non in minima quantità), e l acqua ovviamente deve essere limpida. 34

35 La valutazione della pulizia di acqua ed abbeveratoi deve essere effettuata in tutti i gruppi; in caso di situazioni miste, applicare la media ponderata delle condizioni rilevate oppure considerare la condizione in cui vive la maggioranza dei soggetti (elemento di verifica 14). 35

36 CReNBA 2018 Figura 5 - Esempio di abbeveratoio a spinta pulito. CReNBA 2018 Figura Esempio di abbeveratoio a livello, accettabile per pulizia. 36

37 A.15 Igiene, pulizia e gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera (bovini adulti) I materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non devono essere nocivi per gli animali e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 8). Gli animali dovrebbero essere allevati in un ambiente pulito che sia il più possibile libero da contaminazione con letame. (CE draft 8/09 articolo 6, punto 3). Particolare attenzione dovrebbe essere posta nel fornire una superfice adeguata per un decubito confortevole. Tutti i bovini dovrebbero essere allevati o poter accedere in qualsiasi momento ad un area di riposo dotata di lettiera asciutta ben gestita o ben drenata, consentendo agli animali di riposare contemporaneamente [ ]. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 4). Quelle parti dell edificio con cui i bovini vengono in contatto devono essere accuratamente pulite e, dove appropriato, disinfettate ogni volta che la struttura viene svuotata e prima che siano introdotti nuovi animali. Mentre la struttura è occupata dai bovini le superfici esposte e tutte le attrezzature dovranno essere pulite in maniera soddisfacente e ogni danno riparato. (CE draft 8/09 articolo 17). Elemento di verifica 15 IGIENE, PULIZIA E GESTIONE DEGLI AMBIENTI DI STABULAZIONE E DELLA LETTIERA: BOVINI ADULTI (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) I materiali utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione che possono venire a contatto (lettiere) con gli animali non devono essere nocivi e devono poter essere puliti e disinfettati. Considerare l igiene, la pulizia e la gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera e la frequenza degli interventi di ripristino e ricambio del materiale. Nel caso di grigliato pulito, usato come area di decubito, la valutazione sarà al massimo intermedia. Questa condizione è completata dagli item Fabbricati e locali di stabulazione e Pavimentazione e superficie di decubito. I limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell allevamento prima di esprimere il giudizio Ambienti di stabulazione e lettiera sporchi, non gestiti e/o dannosi per gli animali Ambienti di stabulazione e lettiera discretamente puliti e gestiti sufficientemente e/o grigliato pulito in quasi tutti i gruppi Ambienti di stabulazione e lettiera puliti, asciutti e gestiti in modo ottimale 37

38 I materiali utilizzati per la lettiera devono essere sempre sufficientemente puliti ed asciutti. La lettiera deve essere composta da materiali idonei (paglia, stocchi di mais o pula di riso) e non generare eccessiva polvere al momento della distribuzione. Affinché le operazioni di gestione della lettiera risultino corrette è necessario che, oltre a fornire una sufficiente quantità di materiale, venga anche garantito che la lettiera si mantenga asciutta mediante una gestione del flusso d aria che consenta un adeguata ventilazione all interno della stalla. Al fine di consentire agli animali di camminare facilmente ed avere una buona pulizia del mantello, la lettiera dovrebbe essere curata (ripristino e ridistribuzione del materiale) almeno settimanalmente, e sostituita totalmente al massimo ogni 6 mesi, o comunque al termine di ciascun ciclo produttivo prima dell introduzione di una nuova partita di animali. Al riguardo, i box, le pareti e i soffitti dovrebbero essere facilmente lavabili e disinfettabili. La disinfezione dovrebbe avvenire ogni volta che tutti i locali sono stati sgomberati dagli animali e prima dell introduzione dei nuovi soggetti; le procedure di pulizia e disinfezione di fine ciclo andrebbero formalizzate in specifici protocolli operativi. La valutazione della gestione della lettiera dovrà considerare sia il livello di igiene osservabile sia la routine e l organizzazione delle operazioni di mantenimento della stessa. Nel caso in cui il materiale da lettiera sia assente e gli animali debbano coricarsi sul grigliato, considerare che, se la superficie in questione è pulita, il giudizio potrà essere al massimo accettabile, in quanto gli animali sono costretti a coricarsi in ogni caso su una superficie bagnata. Si precisa che, in questo elemento di verifica, non è compresa la valutazione del tipo e delle caratteristiche dei locali di stabulazione degli animali, in quanto essi sono considerati negli item Fabbricati e locali di stabulazione e Pavimentazione e superficie di decubito (Area B). Analogamente il livello di pulizia degli animali (ABMs) sarà oggetto di specifica valutazione nel quesito Pulizia degli animali (Area C). 38

39 CReNBA 2018 Figura 7 - Esempio di ambiente sporco e non gestito (insufficiente). CReNBA 2018 Figura 8 - Esempio di pavimentazione fessurata pulita, usata come area di decubito (accettabile). 39

40 CReNBA 2018 Figura 9 - Esempio di lettiera con materiale idoneo e ben gestito (ottimale). 40

41 A.16 Igiene, pulizia e gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera (vitelli) La stalla, i recinti, le attrezzature e gli utensili devono essere puliti e disinfettati regolarmente in modo da prevenire infezioni incrociate o lo sviluppo di organismi infettivi. Gli escrementi, l urina e i foraggi che non sono stati mangiati o che sono caduti sul pavimento devono essere rimossi con la dovuta regolarità per ridurre al minimo gli odori e la presenza di mosche o roditori. (D. L. vo n. 126/2011, allegato I, punto 9). I materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non devono essere nocivi per gli animali e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 8). Gli animali dovrebbero essere mantenuti in condizioni di adeguata pulizia, il più liberi possibile da contaminazioni con letame. (CE draft 8/09, articolo 6 punto 3). Quelle parti dell edificio con cui i bovini vengono in contatto devono essere accuratamente pulite e, dove appropriato, disinfettate ogni volta che la struttura viene svuotata e prima che siano introdotti nuovi animali. Mentre la struttura è occupata dai bovini le superfici esposte e tutte le attrezzature dovranno essere pulite in maniera soddisfacente e ogni danno riparato. (CE draft 8/09 articolo 17). 41

42 Elemento di verifica 16 IGIENE, PULIZIA E GESTIONE DEGLI AMBIENTI DI STABULAZIONE E DELLA LETTIERA: VITELLI (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) La stalla, i recinti, le attrezzature e gli utensili devono essere puliti e disinfettati regolarmente in modo da prevenire infezioni incrociate o lo sviluppo di organismi infettivi Gli escrementi, l urina e i foraggi che non sono stati mangiati o che sono caduti sul pavimento devono essere rimossi con la dovuta regolarità per ridurre al minimo gli odori e la presenza di mosche o roditori. Considerare l igiene, la pulizia e la gestione degli ambienti di stabulazione e della lettiera e la frequenza degli interventi di ripristino e ricambio del materiale. Nel caso di grigliato pulito, usato come area di decubito, la valutazione sarà al massimo intermedia. I limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Ambienti di stabulazione e lettiera sporchi e non gestiti e/o dannosi per gli animali Ambienti di stabulazione e lettiera discretamente puliti e gestiti sufficientemente e/o grigliato pulito in quasi tutti i gruppi Ambienti di stabulazione e lettiera puliti, asciutti e gestiti in modo ottimale I locali in cui sono stabulati i vitelli (gabbie singole o box collettivi) non devono avere lettiera e/o pavimentazione sporche, mal gestite, umide e fredde in quanto potrebbero causare serie problematiche sanitarie e comportamentali. In caso di stabulazione su lettiera (es. paglia, stocchi di mais o pula di riso), essa dovrebbe essere mantenuta asciutta e pulita, con rabbocco e sostituzione periodica per mantenerla igienicamente idonea. In caso di vitelli (superiori alle 2 settimane d età) stabulati su pavimentazione fessurata è, invece, molto importante che il pavimento non sia freddo ed umido e che le deiezioni, soprattutto quelle liquide, drenino in modo appropriato. Per pavimento fessurato pulito si intende una superficie priva di deiezioni solide e libera da accumuli o abbondante presenza di feci o ristagni di urina. Le pareti e i soffitti di gabbiette e box dovrebbero essere facilmente lavabili e disinfettabili. La disinfezione dovrebbe avvenire con una certa frequenza prima dell introduzione di nuovi soggetti e, come ottima prassi manageriale, le procedure di pulizia e disinfezione dovrebbero essere formalizzate in specifici protocolli operativi. Pertanto, nel caso in cui il materiale da lettiera sia assente e gli animali debbano coricarsi sul grigliato, considerare che, se la superficie in questione è pulita, il giudizio potrà essere al massimo accettabile, in quanto gli animali sono costretti a coricarsi in ogni caso su una superficie bagnata. 42

43 Nel caso in cui tutti i vitelli godano di ambienti molto puliti ed asciutti, con una lettiera idonea e ben gestita, accuratamente lavati e disinfettati ad ogni cambio di animali, è possibile assegnare il giudizio ottimale. CReNBA 2018 Figura 10 Vitelli: esempio di ambienti sporchi e non gestiti (superficie umida e scivolosa). 43

44 A.17 Biosicurezza La gestione aziendale dovrebbe fornire un piano di biosicurezza efficace, tale da ridurre il rischio di malattie o la diffusione di malattie ad altri animali. Ciò può essere ottenuto mediante: - gestione dell allevamento ben pianificata; - buona igiene, inclusa la presenza di strutture per la corretta disinfezione; - riduzione dello stress nella mandria; - efficaci sistemi di controllo delle malattie come quarantena, isolamento, vaccinazione e trattamento contro i parassiti; e - se possibile, introduzione del minor numero possibile di nuovi animali da altre aziende. (CE draft 8/09 articolo 10, punto 1). Per biosicurezza si intende una serie di misure atte a mantenere l allevamento in un determinato stato sanitario e a prevenire l entrata e la diffusione di agenti patogeni. I piani di biosicurezza dovrebbero essere progettati e sviluppati in accordo allo stato sanitario che si vuole mantenere in allevamento e al rischio di patologia. Questi piani di biosicurezza dovrebbero riguardare il controllo delle principali fonti e vie di diffusione dei patogeni, vale a dire: i bovini, gli altri animali, le persone, le attrezzature, i veicoli, l aria, l acqua e l alimento. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 17 BIOSICUREZZA Questa valutazione è eseguita a posteriori dal sistema ClassyFarm, basandosi sul punteggio ottenuto dall allevamento nella check-list Biosicurezza relativa alle operazioni per controllare ingresso e diffusione delle principali patologie infettive nella mandria Punteggio della check-list Biosicurezza collocato nel percentile più basso (0-33 percentile) Punteggio della check-list Biosicurezza collocato nel percentile medio (33,1-66 percentile) Punteggio della check-list Biosicurezza collocato nel percentile più alto (66,1-100 percentile) I piani di biosicurezza sono aspetti di management molto importanti per evitare l ingresso e la diffusione di malattie infettive all interno della mandria. La presenza o l assenza di questi piani può fornire utili indicazioni sulla condizione di rischio sanitario dell allevamento, pertanto, a completamento dell attività di valutazione del benessere è possibile raccogliere ed elaborare i dati relativi alla biosicurezza grazie ad una check-list dedicata (denominata Biosicurezza Ruminanti). Dal momento che con insufficienti o assenti procedure di biosicurezza, gli animali possono essere 44

45 maggiormente a rischio di subire il disagio correlato a nuove infezioni o alla maggiore diffusione di quelle presenti (e quindi di peggiorare la propria integrità fisica e psichica) si è deciso di aggiungere all Area A (Management) della valutazione del benessere animale un ulteriore elemento di verifica, derivante dal giudizio complessivo ottenuto dall azienda attraverso la check-list della biosicurezza. Questo elemento di verifica, rappresentato dall item 17, viene completato automaticamente dal sistema ClassyFarm, in seguito all analisi dei dati rilevati nella valutazione della biosicurezza. 45

46 AREA B. Strutture ed attrezzature Come il management e l igiene ambientale, anche le strutture e le attrezzature zootecniche rappresentano un pericolo per il benessere animale. Per questo molti lavori, ricerche, raccomandazioni e pareri scientifici basano la valutazione del benessere dei bovini da carne prevalentemente sull adeguatezza delle strutture che li ospitano. In realtà, fra una corretta condizione ambientale o manageriale ed il benessere dell animale, si interpone la capacità del bovino di adattarsi; pertanto, l operatore che valuta l adeguatezza delle strutture dovrà porre attenzione al rischio che queste rappresentano per il benessere animale e meno all efficienza zootecnica o addirittura all aspetto architettonico dell allevamento. Le strutture di stabulazione, oltre a non essere nocive, dovrebbero poter consentire ai bovini di relazionarsi tra loro e mostrare comportamenti rivolti al mantenimento di una struttura sociale consona alla specie. Infine, è importante ricordare che un allevamento dovrebbe disporre di idonee strutture suppletive per la gestione di situazioni particolari (es. infermeria e strutture per la movimentazione). All interno di quest area di valutazione è compresa anche l analisi delle attrezzature necessarie al controllo delle principali condizioni microclimatiche della stalla (temperatura, umidità e qualità dell aria) che maggiormente incidono sulle condizioni di vita dei bovini. 46

47 B.18 Fabbricati e locali di stabulazione I materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non devono essere nocivi per gli animali e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 8). I locali di stabulazione e i dispositivi di attacco degli animali devono essere costruiti e mantenuti in modo che non vi siano spigoli taglienti o sporgenze tali da provocare lesioni agli animali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 9). I materiali utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali i vitelli possono venire a contatto non devono essere nocivi per i vitelli e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati. (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 1). Elemento di verifica 18 FABBRICATI E LOCALI DI STABULAZIONE (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) I locali di stabulazione, le lettiere, i recinti, le attrezzature e i dispositivi di attacco, con i quali gli animali possono venire a contatto non devono essere nocivi. Le indicazioni riportate sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell allevamento prima di esprimere il giudizio Locali, ambienti o attrezzature nocivi per gli animali: es. lettiera dannosa, percorsi, accessi, delimitazioni, attacchi ed educatori elettrici che causano lesioni agli animali Locali, ambienti e attrezzature idonei e non nocivi per gli animali Tutti i materiali, le lettiere e le attrezzature utilizzati nei locali di stabulazione, nonché le superfici stesse, con cui gli animali possono venire a contatto, e i dispositivi di attacco eventualmente utilizzati non devono essere nocivi per gli animali e non devono avere spigoli taglienti o sporgenze in grado di provocare traumi o lesioni. Contemporaneamente tutte queste attrezzatture devono essere concepite, costruite e mantenute in modo tale da poter essere accuratamente pulite e disinfettate. 47

48 B.19 Presenza di ripari nelle aree esterne non accessibili ai fabbricati Agli animali custoditi al di fuori dei fabbricati deve essere fornito, in funzione delle necessità e delle possibilità, un riparo adeguato dalle intemperie, dai predatori e da rischi per la salute. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 12). Quando gli animali sono tenuti all aperto, dovrebbero avere accesso ad un riparo dove proteggersi in caso di condizioni climatiche avverse, come il freddo, la pioggia, il vento ed il sole. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 12; Sezione B Housing). Elemento di verifica 19 PRESENZA DI RIPARI NELLE AREE ESTERNE NON ACCESSIBILI AI FABBRICATI (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) Un adeguato riparo dalle intemperie e dai predatori deve essere fornito agli animali custoditi fuori dai fabbricati in funzione delle necessità e delle possibilità. Per ripari al pascolo si intendono sia di tipo naturale (alberi, anfratti, grotte, ecc.) che di tipo artificiale (tettoie, ricoveri, ecc.) Assenza, insufficienza o ripari non adeguati anche per un solo gruppo di animali Presenza di ripari sufficienti ed adeguati per tutti gli animali Presenza di ripari di tipo artificiale facilmente accessibili, sufficienti ed idonei a proteggere tutti gli animali dai pericoli ambientali Qualora anche un solo gruppo di animali sia stabulato all aperto, in aree esterne non accessibili ai fabbricati (es. aree di esercizio o pascolo), esso deve poter usufruire di adeguati ripari dalle intemperie, dalle condizioni climatiche avverse (grande calore o temperature molto rigide) e dai predatori. I ripari possono essere sia di tipo naturale (alberi, anfratti, grotte, ecc.), sia di tipo artificiale (tettoie, ricoveri, ecc.) e devono essere sufficienti a dare idonea protezione a tutti gli animali interessati. Il giudizio ottimale è assegnato in presenza di ripari di tipo artificiale sempre accessibili, idonei a proteggere dalle avversità climatiche e, se del caso, dai predatori tutti gli animali presenti. Alcuni studi evidenziano, infatti, come i bovini preferiscano rimanere in stalla o decubitarsi in zone ombreggiate durante le giornate con elevati valori di THI (temperature-humidity index) e di radiazioni solari. Analogamente condizioni avverse con elevate precipitazioni piovose spingono gli animali a rientrare in stalla o a cercare riparo (Tucker et al., 2008; Legrand et al., 2009). 48

49 B.20 Tipologia di stabulazione degli animali oltre i 6 mesi d'età I sistemi di stabulazione libera sono da preferirsi e l utilizzo della posta fissa in modo permanente dovrebbe essere evitato nelle aziende di nuova costruzione ed in quelle ristrutturate. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 6). I bovini legati hanno una ridotta possibilità di eseguire movimenti e non possono camminare. Le loro interazioni sociali sono limitate ai soggetti vicini. La presenza di catene corte, di poco spazio e di pavimenti in cemento sono alcuni tra i fattori che possono limitare il comfort di questi animali. Gli animali tenuti legati hanno più problemi agli arti rispetto a quelli tenuti su lettiera di paglia. Il pareggio degli unghioni è necessario per i bovini tenuti legati per lunghi periodi o per gli animali che vivono su superfici troppo morbide. (SCAHAW, 2001; Conclusione 34). I bovini allevati per la produzione di carne non dovrebbero essere tenuti legati. La stabulazione fissa aumenta il rischio per gli animali di avere problemi alla salute e limita le loro manifestazioni comportamentali e la loro vita sociale. Fanno eccezione situazioni temporanee come l alimentazione o i trattamenti veterinari. In questi casi, bisogna prestare particolare attenzione alle caratteristiche e all uso del sistema di legatura e la durata della stabulazione fissa dovrebbe essere ridotta al minimo. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 2; Sezione B Housing). Quando gli animali sono tenuti all aperto, dovrebbero avere accesso ad un riparo dove proteggersi in caso di condizioni climatiche avverse, come il freddo, la pioggia, il vento ed il sole. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 12; Sezione B Housing). Elemento di verifica 20 TIPOLOGIA DI STABULAZIONE DEGLI ANIMALI OLTRE I 6 MESI D'ETÀ L osservazione deve essere eseguita su tutti gli animali, oltre i 6 mesi d'età Fissa per anche un solo gruppo di animali Libera per tutti i gruppi di animali Libera per tutti gli animali e con possibilità di accedere ad un area di esercizio e/o pascolo adiacente ai fabbricati o fornito di adeguato riparo Salvo motivi sanitari specifici, gli animali non devono essere legati, ma devono avere la possibilità di muoversi liberamente e di manifestare i propri comportamenti specie-specifici. Pertanto, se nell allevamento in corso di valutazione anche un solo gruppo di animali oltre i 6 mesi d età è tenuto costantemente legato, deve essere assegnato il giudizio insufficiente. 49

50 Nel caso in cui tutti i soggetti siano stabulati liberi per l intero arco dell anno (indipendentemente dalla tipologia dei capannoni, dei box o della pavimentazione) si potrà assegnare il giudizio accettabile. Le situazioni in cui tutti o almeno la maggior parte dei soggetti possano usufruire di un area di esercizio all aperto, su cemento o su terra, di dimensioni pari ad almeno 4-5 m²/capo, sono da considerarsi ottimali. Lo stesso vale per gli allevamenti nei quali gli animali, per un periodo di almeno 60 giorni all anno, hanno la possibilità di utilizzare il pascolo. Naturalmente quest area, prima di essere correlata ad una risposta positiva, dovrebbe essere attentamente valutata per verificare che non rappresenti invece un ulteriore rischio per le condizioni di benessere. Questo può verificarsi quando il pascolo non è in grado di supportare le esigenze idriche degli animali in quanto mancano facili punti d accesso per l abbeverata, oppure se la superficie particolarmente ghiaiosa e accidentata rappresenta un rischio di lesioni ai piedi, con possibili conseguenze di zoppia. È necessario inoltre considerare la presenza di specifiche attrezzature o idonei ricoveri naturali efficaci per il riparo dal sole, dal vento, dalle intemperie e dai predatori, per le considerazioni già esposte nell item precedente ( Presenza di ripari nelle aree esterne non accessibili ai fabbricati ). La presenza, pertanto, di soggetti allevati costantemente all aperto ma senza la possibilità di riparo dalle avversità climatiche non potrà essere giudicata ottimale, ma al massimo accettabile. Il rilievo specifico dell assenza di ripari è comunque previsto nell item omonimo. Per quanto riguarda la stabulazione dei vitelli con meno di 6 mesi d età, si rimanda alle specifiche valutazioni comprese nei quesiti Superficie vitelli (box singolo) e Superficie vitelli (box collettivo) ; pertanto essi non devono essere contemplati in questa domanda. 50

51 B.21 Superficie disponibile per il decubito La libertà di movimento propria dell animale, in funzione della sua specie e secondo l esperienza acquisita e le conoscenze scientifiche, non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili sofferenze o lesioni. Allorché continuamente o regolarmente legato, incatenato o trattenuto, l animale deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche, secondo l esperienza acquisita e le conoscenze scientifiche. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 7). Lo spazio disponibile per ciascun bovino stabulato in gruppo dovrebbe essere calcolato in base all ambiente complessivo, ai fabbisogni comportamentali degli animali, all età, sesso, peso vivo, razza o condizione fisiologica, tenendo conto delle dimensioni del gruppo e se siano presenti capi dotati di corna. Tale spazio dovrebbe almeno consentire che tutti i bovini possano sdraiarsi contemporaneamente, riposare e alzarsi normalmente, girarsi e camminare liberamente. (CE draft 8/09 articolo 11, punto 1). I tori da ingrasso allevati in gruppo dovrebbero avere a disposizione uno spazio di almeno 2,5 m 2 per animale di 400 kg e ulteriori 0,5 m 2 ogni 100 kg di peso fino a 800 kg. Può essere necessario aumentare tali superfici in funzione di particolari terreni e pavimentazioni. Per soddisfare al meglio i fabbisogni comportamentali degli animali, a titolo indicativo, la superficie per soggetti allevati in gruppo dovrebbe essere, esclusa la mangiatoia, di 4,5 m 2 per animale di 400 kg e di ulteriori 0,5 m 2 ogni 100 kg di peso fino a 800 kg. (CE draft 8/09 appendice B, punto 7). Gli animali dovrebbero avere a disposizione adeguate superfici in modo da limitare i problemi di salute e non essere disturbati mentre sono coricati. È stato dimostrato che aumentare lo spazio disponibile per il decubito migliora il benessere animale. Per animali di 500 kg di peso, questo miglioramento è evidente quando applicato a situazioni con alta densità di animali (1,5-3 m 2 per capo) mentre non è stato molto studiato per situazioni con più di 4 m 2 /capo. Lo spazio minimo disponibile dovrebbe essere 3 m 2 per un animale che può raggiungere 500 kg di peso, più o meno 0,5 m 2 per ogni 100 kg di peso che ci si aspetta tra 400 kg e 800 kg. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 6; Sezione B Housing). Una scarsa disponibilità di spazio aumenta l aggressività tra gli animali, soprattutto tra i maschi [ ] Si osservano delle anomalie nel comportamento di decubito degli animali quando lo spazio per capo è basso. (SCAHAW, 2001; Conclusioni 35-36). Un elevata densità di animali può aumentare l insorgenza di lesioni ed avere un effetto negativo sul tasso di crescita, sull indice di trasformazione dell alimento e sul comportamento (movimenti, 51

52 riposo, assunzione di cibo e assunzione di acqua). (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 21 SUPERFICIE DISPONIBILE PER IL DECUBITO (Categoria di non conformità: Libertà di movimento) La libertà di movimento propria dell animale non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili sofferenze o lesioni. Innanzitutto escludere la corsia di accesso all'alimento (circa 1,5 m) e considerare come superficie minima un'area di riposo di 2,5 m²/capo per 400 kg p.v. e di ulteriori 0,5 m²/capo ogni 100 kg fino a 800 kg p.v. - Si considera superficie ottimale un'area di riposo di 4,5 m²/capo per 400 kg p.v. e di ulteriori 0,5 m²/capo ogni 100 kg fino a 800 kg p.v. I limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Libertà di movimento limitata da una superficie inferiore a quella minima indicata / oppure uno o più animali legati che non dispongono di uno spazio adeguato alle loro esigenze fisiologiche ed etologiche Libertà di movimento assicurata da una superficie compresa tra quella minima e quella ottimale indicate / oppure uno o più animali legati che dispongono di uno spazio adeguato alle loro esigenze fisiologiche ed etologiche Animali liberi con superficie disponibile superiore o uguale alla superficie ottimale indicata Secondo l etologia della specie, il bovino dovrebbe riposare per 8-12 ore al giorno, con singoli periodi di riposo della durata di poco più di un ora (Jensen, 2009). Il giusto periodo di riposo è fondamentale per il benessere quotidiano del bovino; pertanto, l area di decubito deve essere correttamente dimensionata al fine di garantirne il massimo comfort ed igiene, nonché il completo utilizzo da parte di tutti gli animali, senza che si disturbino tra di loro. Fornire adeguati spazi, consente anche di ridurre l aggressività e le forme di agonismo dei soggetti dominanti verso i subordinati, in quanto quest ultimi hanno più possibilità di allontanarsi e fuggire. Per spazio libero disponibile si considera la superficie accessibile e fruibile a disposizione di ciascun bovino da carne, sufficiente a consentire il decubito e i normali movimenti di alzata e coricata senza alcun impedimento. Sono da escludere dal computo della superficie disponibile tutti gli ostacoli che rendono tale spazio non fruibile e quindi, come suggerito dalla bozza normativa, lo spazio della mangiatoia (se interna al box) o la corsia di accesso all alimento. D altronde, se in quest area alcuni animali dovessero riposare in decubito impedirebbero ad altri di accedere agli alimenti e questo accade tanto più frequentemente quanto più ridotta è la superficie disponibile. 52

53 Pertanto, in caso di bovini adulti di peso superiore ai kg e con box di geometria classica, uguale o simile a un quadrato, oppure con fronte mangiatoia disposto sul lato più corto, è necessario escludere dal computo della superficie circa 1,5 metri di profondità. In caso, invece, di animali di taglia inferiore o di box con forma spiccatamente rettangolare con un fronte mangiatoia lungo almeno 1,5 volte rispetto alla profondità (lato corto) del box stesso, lo spazio che dovrebbe essere sottratto dal computo della superficie disponibile può essere ridotto fino ad 1 metro. Una volta sottratto lo spazio di accesso alla rastrelliera, si considera sufficiente una superficie disponibile per il decubito compresa tra 2,5 e 4,5 m 2 per animali di 400 kg di peso, tra 3 e 5 m 2 per animali di 500 kg di peso e così via, come illustrato in Tabella 2. Tabella 2 - Superficie minima e migliorativa (escluso l accesso alla mangiatoia) consigliate per i bovini da carne in base al peso (CE draft 8/09 appendice B, punto 7 e SCAHAW, 2001; Raccomandazione 6; Sezione B Housing). Superficie minima Superficie migliorativa Bovino da carne (peso vivo) (m 2 /capo) (m 2 /capo) 400 kg 2,5 4,5 500 kg kg 3,5 5,5 700 kg kg 4,5 6,5 53

54 CReNBA 2018 Figura 11 - Superficie disponibile insufficiente (sovraffollamento). Fotografia per gentile concessione del Prof. Sgoifo Rossi CReNBA 2018 Figura 12 - Ampia superficie disponibile per il decubito. 54

55 B.22 Pavimentazione e superficie di decubito I materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non devono essere nocivi per gli animali e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 8). I pavimenti dovrebbero essere fabbricati con materiali idonei e non dannosi, dovrebbero drenare ed essere facili da pulire e disinfettare. Dovrebbero creare una superficie rigida, liscia e solida, ma non scivolosa. I pavimenti dovrebbero essere adatti al peso dei bovini stabulati e alla dimensione dei loro unghioni, in modo da minimizzare la probabilità di rimanere incastrati, il disagio, la sofferenza e le lesioni mentre sono in stazione o camminano. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 3) Particolare attenzione dovrebbe essere posta nel fornire una superfice adeguata per un decubito confortevole. Tutti i bovini dovrebbero essere allevati o poter accedere in qualsiasi momento ad un area di riposo dotata di lettiera asciutta ben gestita o ben drenata, consentendo agli animali di riposare contemporaneamente. Nell area di riposo dovrebbero essere utilizzati pavimenti pieni. Dove viene utilizzato il grigliato, questo dovrebbe essere rivestito con gomma o materiale simile per migliorare il comfort. I pavimenti di grigliato in cemento non dovrebbero essere usati sull intera superficie negli edifici di nuova costruzione. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 4). Gli animali tenuti su pavimenti fessurati hanno una più alta incidenza di lesioni e di movimenti anomali, mentre si alzano o si coricano, rispetto agli animali su paglia o su aree inclinate parzialmente ricoperte da paglia. Rivestimenti parziali in gomma oppure presenza di tappetini di gomma su pavimenti in cemento, specialmente nelle aree di decubito, riducono la prevalenza di lesioni al piede e alle articolazioni. Quando possibile, i bovini stabulati su pavimenti fessurati dovrebbero avere accesso ad un area con lettiera. Si dovrebbe prestare particolare attenzione al tipo di travetti per evitare la scivolosità. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Type of floor and bedding material; Conclusione 1 Raccomandazione 1). Se i bovini sono tenuti su pavimento fessurato, la larghezza dei travetti e delle fessure dovrebbe essere appropriata alla misura degli unghioni dei bovini per prevenire lesioni. Dovunque possibile, i bovini su pavimento fessurato dovrebbero avere accesso ad un area con lettiera. Quando la lettiera è costituita da paglia o da altro materiale organico, essa dovrebbe essere mantenuta per fornire ai bovini un posto asciutto e confortevole dove sdraiarsi. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). 55

56 Elemento di verifica 22 PAVIMENTAZIONE E SUPERFICIE DI DECUBITO (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) "I locali di stabulazione degli animali non devono essere nocivi". Sono valutate le superfici di camminamento (corridoi, passaggi, accessi, corsia di alimentazione, area di esercizio ecc.) che devono essere sufficientemente ruvide, sicure e libere da ostacoli consentendo agli animali di alzarsi, coricarsi e muoversi, anche rapidamente, senza scivolare Pavimento fessurato non idoneo oppure pieno ma liscio e scivoloso Pavimento fessurato idoneo e rivestito in gomma, o pavimento pieno con buona rugosità, o lettiera permanente in quantità sufficiente Lettiera permanente con materiale organico adeguato (abbondante, non abrasivo, ben conservato, assorbente) La miglior lettiera per i bovini da carne è quella costituita da materiale organico correttamente gestito. La paglia, la segatura, la pula di riso ed altre sostanze di origine vegetale che, come queste, non tendono ad impaccarsi creando superfici ruvide, sono da considerarsi positivamente. Infatti, è stato dimostrato che la lettiera permanente rappresenta una superficie soffice e confortevole per il bovino ed è in grado di garantire la giusta aderenza affinché l animale possa muoversi, alzarsi e coricarsi senza scivolare, prevenendo così gonfiori e lesioni da trauma (Platz et al., 2007; Schulze et al., 2007; Wechsler, 2011). Per ottenere il giudizio ottimale, tale lettiera deve essere abbondante, di qualità, non abrasiva, ben conservata e molto assorbente in modo da consentire agli animali il decubito su una superficie asciutta. Altrimenti, se c è presenza di lettiera ma il materiale è scarso il giudizio sarà al massimo accettabile. In assenza di lettiera organica, la pavimentazione e superficie di decubito disponibile per gli animali deve essere rugosa e non scivolosa per ottenere un giudizio accettabile (es. pavimento pieno con buona rugosità oppure fessurato idoneo rivestito in gomma per dare maggior comfort). Qualora venga utilizzato il grigliato, le distanze tra i travetti o i diametri dei fori dovrebbero essere sempre inferiori al diametro del piede degli animali stabulati per evitare lesioni agli arti (vedi Tabella 3). Numerosi studi evidenziano che la tipologia di pavimentazione ha importanti ricadute sul benessere dei bovini da carne: innanzitutto, è stato constatato che quando possono scegliere i bovini preferiscono le aree con lettiera in paglia ai pavimenti in grigliato, perché più confortevoli e più adatte al decubito e al movimento. Infatti, nel caso di bovini da carne stabulati su grigliato in cemento si riscontra un aumento di posture e comportamenti anomali (ad es. movimento di alzata c.d. a cavallo, sollevando prima il treno anteriore e poi il posteriore), lesioni alle articolazioni e alla coda (tra cui necrosi della punta) e un aumento dei problemi di salute. Come conseguenza 56

57 ultima, nei gruppi di animali stabulati su grigliato si possono registrare tassi di mortalità superiori rispetto agli animali stabulati su paglia (SCAHAW, 2001; Conclusioni ). Tabella 3 - Dimensioni consigliate dei pavimenti fessurati per i bovini da carne (CIGR, 1994; CRPA, 2004) Categoria di peso Larghezza fessure (mm) Larghezza travetti (mm) Diametro fori (mm) Distanza fra fori < 200 kg (mm) > 200 kg CReNBA 2018 Figura 13 - Esempio di pavimento pieno liscio e scivoloso. 57

58 CReNBA 2018 Figura 14 - Esempio di pavimento fessurato non rivestito in gomma. CReNBA 2018 Figura 15 - Esempio di lettiera permanente con materiale abbondante e non abrasivo. 58

59 B.23 Presenza di educatori elettrici Gli educatori elettrici dovrebbero essere utilizzati solo nelle strutture già esistenti, progettate per l uso di questi dispositivi, e dipendenti da questi strumenti per quanto riguarda la salvaguardia dell igiene e del benessere degli animali. Gli educatori elettrici non dovrebbero essere usati: quando posizionati a meno di 5 cm dagli animali in stazione eretta [ ]. L autorità competente che autorizza gli educatori elettrici dovrebbe specificare i limiti riguardanti l intensità delle scariche di energia elettrica, il motivo e la durata delle scariche e le procedure operative, le quali dovranno essere limitate all uso minimo necessario per assicurare l effetto desiderato. (CE draft 8/09 articolo 15). Le griglie elettrificate posizionate sopra gli animali vengono a volte utilizzate per contrastare i comportamenti di monta dei tori stabulati in gruppi sovraffollati, ma probabilmente causano disturbi agli animali. (SCAHAW, 2001; Conclusione 71). Per ridurre il rischio di malattia, i bovini dovrebbero essere allevati in ambienti che non causano stress e ridotta efficienza immunitaria. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 20; Sezione D Management). Elemento di verifica 23 PRESENZA DI EDUCATORI ELETTRICI Assegnare il giudizio negativo in presenza di educatori elettrici in qualsiasi gruppo di animali Presenza di educatori elettrici Assenza di educatori elettrici La presenza degli educatori elettrici è valutata sempre come insufficiente in quanto limita la manifestazione dei modelli comportamentali del bovino, anche se in talune situazioni stabulative (ad es. pavimento fessurato liscio, sovraffollamento, ecc.) il loro utilizzo viene giustificato dall intenzione di prevenire il rischio di cadute e scivolamenti. Ai fini del benessere animale, per ridurre il comportamento di monta dei soggetti dominanti sui subordinati (e quindi le sue possibili conseguenze avverse) è preferibile aumentare lo spazio disponibile per capo e stabulare i soggetti su pavimenti non scivolosi (gomma o lettiera), invece di limitare il manifestarsi di questo comportamento con l apposizione di educatori elettrici. 59

60 CReNBA 2018 Figura 16 - Presenza di educatori con campo elettrico. 60

61 B.24 Numero di posti disponibili in mangiatoia Tutti gli animali devono avere accesso ai mangimi ad intervalli adeguati alle loro necessità fisiologiche (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 15). Le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 17) [ ] Se l alimento non è somministrato ad libitum, l area di alimentazione dovrebbe consentire a tutti gli animali di alimentarsi contemporaneamente. I sistemi automatici di alimentazione dovrebbero essere progettati in modo da fornire agli addetti almeno le stesse informazioni rilevabili con sistemi di alimentazione tradizionali e soprattutto se un singolo capo ha consumato o meno tutta la sua razione. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 5). Per ridurre le competizioni quando la distribuzione dell alimento non è ad libitum, ogni animale dovrebbe avere accesso alla mangiatoia contemporaneamente. L accesso simultaneo alla mangiatoia in caso di alimentazione ad libitum non è indispensabile, ma desiderabile. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 11; Sezione B Housing). 61

62 Elemento di verifica 24 NUMERO DI POSTI DISPONIBILI IN MANGIATOIA (Categoria di non conformità: Alimentazione, abbeveramento e somministrazione di altre sostanze) Tutti gli animali devono avere accesso ai mangimi con una frequenza adeguata alle loro necessità, riducendo al minimo le conseguenze negative derivanti dalla rivalità fra animali. Verificare quanti animali possono accedere contemporaneamente alla mangiatoia, considerando che sono necessari i seguenti spazi lineari: per animali sotto 200 kg p.v. 0,4 m/capo; per animali tra 200 e 300 kg p.v. 0,5 m/capo; per animali tra 300 e 400 kg p.v. 0,6 m/capo; per animali tra 400 e 500 kg p.v. 0,65 m/capo; per animali oltre 600 kg p.v. 0,7 m/capo. Nel caso di allevamento a stabulazione fissa valutare che tutti gli animali possano accedere all'alimentazione, senza conseguenze negative. I limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell allevamento prima di esprimere il giudizio Accesso agli alimenti non adeguato: indicativamente per razioni frazionate (non unifeed): meno del 100% degli animali può alimentarsi contemporaneamente indicativamente per razioni con unifeed: meno del 70% degli animali può alimentarsi contemporaneamente Accesso agli alimenti adeguato: indicativamente per razioni frazionate (non unifeed): il 100% degli animali può alimentarsi contemporaneamente indicativamente per razioni con unifeed: più del 70% degli animali può alimentarsi contemporaneamente Accesso agli alimenti ottimale: Indicativamente: corretta disposizione della stalla, posti in mangiatoia superiori al 20% dei capi presenti e nessun rischio di soffocamento Le attrezzature e le aree destinate all alimentazione dei bovini devono essere adeguatamente dimensionate e costruite con materiali idonei, al fine di garantire un facile accesso degli animali e la possibilità di ingerire l alimento necessario ai propri fabbisogni. La rastrelliera della mangiatoia deve avere uno sviluppo complessivo rapportato al numero di capi, al loro peso e al tipo di alimentazione adottato: se il foraggio e i concentrati non sono somministrati ad libitum, l area di alimentazione dovrebbe essere sufficientemente ampia da consentire a tutti gli animali di alimentarsi contemporaneamente; se invece la razione è fornita interamente ad libitum (ad esempio come piatto unifeed ) è accettabile che vi sia un accesso alternato degli animali alla mangiatoia, in quanto l alimento è solitamente disponibile 24 ore al giorno, rimane omogeneo e mantiene le medesime caratteristiche nutritive. Per questo motivo, i posti in rastrelliera sono considerati sufficienti quando raggiungono un numero almeno pari al 70% dei soggetti presenti. Anche nel caso di box con spazi di accesso diversi, per differenti taglia e peso dei bovini, il 70% degli animali deve potersi alimentare contemporaneamente. 62

63 La valutazione ottimale è riservata a quelle stalle che rendono molto facile e comodo l accesso al cibo, vale a dire quando: la disposizione della stalla evita che i bovini si corichino nella corsia di alimentazione; si osserva un numero molto maggiore (almeno più del 20%) di posti rispetto ai capi presenti; la dimensione delle poste è corretta, non causa lesioni agli animali e non rappresenta un rischio di soffocamento. I parametri tecnici consigliati per il dimensionamento della rastrelliera sono espressi in Tabella 4. Tabella 4 - Parametri tecnici minimi consigliati per il dimensionamento della rastrelliera della mangiatoia per bovini da ingrasso. Parametro Fronte unitario della rastrelliera con posti delimitati: Misura - animali con peso vivo inferiore a 200 kg 0,40 m/capo - animali tra 200 kg e 300 kg di peso vivo 0,50 m/capo - animali tra 300 kg e 400 kg di peso vivo 0,60 m/capo - animali tra 400 kg e 500 kg di peso vivo 0,65 m/capo - animali oltre 600 kg di peso vivo 0,70 m/capo Numero posti alla rastrelliera con posti delimitati: - alimentazione contemporanea n. capi - alimentazione continua (alimento per almeno 18h/d) 70% n. capi 63

64 B.25 Dimensione e funzionamento degli abbeveratoi I fabbisogni idrici sono influenzati da numerosi fattori quali incremento ponderale, [ ] attività, tipo e assunzione di alimento, temperatura ambientale [ ]. La capacità di rifornimento idrico e le dimensioni degli abbeveratoi dovrebbero essere appropriate perché possano bere più animali contemporaneamente [ ]. Gli abbeveratoi a tazza e gli abbeveratoi a vasca devono essere mantenuti puliti e controllati giornalmente per assicurarsi che non siano bloccati o danneggiati e che l acqua scorra liberamente. Gli abbeveratoi dovrebbero essere costruiti ed installati in modo tale che tutti gli animali siano in grado di utilizzarli quando hanno bisogno di bere. (CE draft 8/09 articolo 12, punto 2). La carenza di acqua e di cibo, così come una loro scadente qualità, possono essere causa di gravi stress per gli animali e provocare diversi disordini metabolici. (SCAHAW, 2001; Conclusione 64). Elemento di verifica 25 DIMENSIONE E FUNZIONAMENTO DEGLI ABBEVERATOI Per assegnare il giudizio intermedio deve essere presente almeno un abbeveratoio ogni 13 animali o, se a vasca, 6 cm/capo. Per assegnare il giudizio ottimale deve essere presente almeno un abbeveratoio a livello ogni 8 animali o, se a tazza, almeno due punti di abbeverata distinti (per non più di 8 animali) Numero o dimensioni inferiori al minimo previsto Numero e dimensioni pari al minimo previsto Numero e dimensioni superiori al previsto e con dislocazioni ben diversificate Gli abbeveratoi devono essere previsti in numero adeguato alla capienza dell allevamento o del singolo box. In particolare, è molto importante facilitare l assunzione di acqua da parte degli animali di nuova introduzione, in quanto molto spesso sono disidratati e con il rumine ipofunzionante. Per i bovini da carne sono ammessi gli abbeveratoi ad accesso unico (tazza o palla) in numero di 1 ogni 13 animali (Welfare Quality, 2009a), sebbene siano da preferirsi gli abbeveratoi a vasca con acqua a livello costante, di dimensioni minime di 6 cm/capo (Welfare Quality, 2009a), in quanto si avvicinano di più alla fisiologia di abbeverata del bovino. In ogni caso, essi dovrebbero essere dislocati in tutte le aree della stalla e non sporgenti rispetto al transito degli animali. Gli abbeveratoi devono funzionare in modo regolare, tenendo presente che il flusso di riempimento dovrebbe corrispondere a 20 l/min per quelli a livello e a 10 l/min per quelli a tazza (Welfare Quality, 2009a). Per questo essi devono essere periodicamente controllati e puliti in modo da 64

65 garantire un flusso idrico costante, ed è necessario un periodico controllo anche dell impianto idrico al fine di eliminare rapidamente eventuali malfunzionamenti o perdite. Per valutare se i punti di abbeverata sono sufficienti si potranno analizzare entrambe le ipotesi citate, ossia che vi siano vasche di dimensioni pari a 6 cm/capo oppure un punto di abbeverata ogni 13 animali in relazione la loro peso e quindi alle loro esigenze idriche. Per assegnare il giudizio ottimale serve una chiara evidenza positiva, pertanto è certamente premiante la presenza di abbeveratoi a livello con dislocazioni ben diversificate, in numero di 1 abbeveratoio per non più di 8 animali. La presenza di abbeveratoi solamente a spinta non è condizione premiante, a meno che essi siano presenti in tutti i gruppi in numero di 1 per non più di 8 animali e ogni bovino possa attingere da almeno due punti di abbeverata diversi, garantendo così l adeguato approvvigionamento idrico anche quando un abbeveratoio funzioni con difficoltà in quanto sporco o rotto. 65

66 B.26 B.27 B.28 B.29 Vitelli (età inferiore ai 6 mesi) 1. Le aziende devono rispettare le seguenti prescrizioni: a) nessun vitello di età superiore alle otto settimane deve essere rinchiuso in un recinto individuale, a meno che il medico veterinario abbia certificato che il suo stato di salute o il suo comportamento richiedano l isolamento dal gruppo, al fine del trattamento diagnostico e terapeutico. La larghezza del recinto individuale deve essere almeno pari all altezza al garrese del vitello, misurata quando l animale è in posizione eretta (circa 0,80 0,85 m; N.d.A.), e la lunghezza deve essere almeno pari alla lunghezza del vitello, misurata dalla punta del naso all estremità caudale della tuberosità ischiatica e moltiplicata per 1,1 (circa 1,30-1,35 m; N.d.A.). Ogni recinto individuale per vitelli, salvo quelli destinati ad isolare gli animali malati, non deve avere muri compatti ma pareti divisorie traforate che consentano un contatto diretto, visivo e tattile tra i vitelli; b) per i vitelli allevati in gruppo lo spazio libero disponibile per ciascun vitello deve essere pari ad almeno 1,5 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo inferiore a 150 chilogrammi, ad almeno 1,7 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo pari o superiore a 150 chilogrammi, ma inferiore a 220 chilogrammi e ad almeno 1,8 metri quadrati per ogni vitello di peso vivo pari o superiore a 220 chilogrammi. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alle aziende con meno di sei vitelli e ai vitelli mantenuti presso la madre ai fini dell allattamento. (D. L. vo n. 126/2011, articolo 3). I materiali utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali i vitelli possono venire a contatto non devono essere nocivi per i vitelli e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto1). I locali di stabulazione devono essere costruiti in modo da consentire ad ogni vitello di coricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stesso senza difficoltà (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 7). I vitelli non debbono essere legati, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati per un periodo massimo di un ora al momento della somministrazione del latte e succedanei del latte [ ].. (D. L. vo n. 126/2011, allegato I, punto 8). I pavimenti devono essere non sdrucciolevoli e senza asperità per evitare lesioni ai vitelli e devono essere costruiti in modo tale da non causare lesioni o sofferenza ai vitelli in piedi o coricati. Essi devono essere adeguati alle dimensioni ed al peso dei vitelli e costituire una superficie rigida, piana e stabile. La zona in cui si coricano i vitelli deve essere confortevole, pulita, adeguatamente prosciugata e non dannosa per i vitelli. Per tutti i vitelli di età inferiore a due settimane deve essere prevista una lettiera adeguata. (D. L. vo n. 126/2011, allegato I, punto 10). 66

67 Elemento di verifica 26 LETTIERA DEI VITELLI CON MENO DI 2 SETTIMANE D ETÀ (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) La zona in cui si coricano i vitelli deve essere confortevole, pulita, adeguatamente prosciugata e non dannosa per i vitelli. Per tutti i vitelli di età inferiore a due settimane deve essere prevista una lettiera adeguata. Basta riscontrare la presenza di un singolo soggetto con meno di 2 settimane d età in evidenti condizioni non conformi al requisito di legge (lettiera dannosa per il vitello) per assegnare il giudizio non conforme Non utilizzo della lettiera con superficie di decubito non adeguata Utilizzo di lettiera tale che il vitello si sdrai totalmente e completamente su materiale idoneo È sufficiente il riscontro di un solo soggetto con meno di 2 settimane d età in condizione non conforme alla legge per assegnare la risposta insufficiente. Il concetto però di lettiera adeguata non è facilmente identificabile pertanto, il veterinario che esegue la valutazione deve assegnare l insufficienza quando è chiara l assenza di qualsiasi materiale sul pavimento oppure quando può dimostrare, in modo evidente, che la lettiera sia in grado di arrecare possibili danni psico-fisici al vitello (es. assenza di comfort termico o rischio di lesioni cutanee). Elemento di verifica 27 SUPERFICIE VITELLI FINO A 8 SETTIMANE D ETÀ: BOX SINGOLO (Categorie di non conformità: Spazio disponibile - Edifici e locali di stabulazione - Libertà di movimento) Le dimensioni del box singolo dovrebbero avere una lunghezza pari alla lunghezza del vitello misurata dalla punta del naso all estremità caudale della tuberosità ischiatica moltiplicato per 1,1 ed una larghezza pari all altezza al garrese del vitello misurata quando l animale è in stazione (indicativamente 130 x 80 cm per un vitello di 6-8 settimane). Tali limiti di superficie non si applicano agli allevamenti con meno di 6 vitelli (0-6 mesi) presenti al momento della visita Spazio disponibile per ciascun vitello presente inferiore ai limiti di legge / presenza di uno o più vitelli costantemente legati / ambienti difficilmente lavabili e disinfettabili o che creano difficoltà di movimento Spazio disponibile per ciascun vitello presente conforme o leggermente superiore (10%) ai limiti di legge Spazio disponibile per ciascun vitello presente superiore ai limiti di legge (almeno più del 10%) Come previsto dalla normativa è innanzitutto necessario verificare che nessun vitello sia allevato costantemente legato, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati per un periodo massimo di un ora al momento della somministrazione di latte e succedanei del latte (D. 67

68 L.vo 126/2011, Allegato 1, Punto 8). Pertanto, il riscontro di anche un singolo soggetto stabulato costantemente legato, indipendentemente da quanti vitelli siano presenti in allevamento, si configura immediatamente come una condizione insufficiente. In secondo luogo, è necessario verificare che lo spazio disponibile per ciascun vitello sia conforme ai requisiti di legge misurando i recinti individuali che ospitano i vitelli fino a 8 settimane d età. Per semplificare tale valutazione, a titolo indicativo, si riportano come misure di riferimento del recinto individuale una lunghezza di 130 cm ed una larghezza di 80 cm. Nel caso in cui le dimensioni siano inferiori a quelle di riferimento, il valutatore - prima di assegnare la risposta insufficiente - dovrebbe verificare se il recinto sia idoneo o meno ad ospitare il soggetto, in base a quanto previsto dalla norma. Infatti, alcune gabbiette con misure inferiori a quelle indicate potrebbero risultare comunque idonee, qualora ospitino animali di dimensioni minori rispetto alla media, purché presentino larghezza superiore all altezza al garrese del vitello e lunghezza superiore del 10% della distanza fra la punta del naso e l estremità caudale della tuberosità ischiatica dell animale. Da ricordare che i limiti di superficie del recinto individuale non si applicano agli allevamenti con meno di 6 vitelli (tra 0-6 mesi di vita) presenti al momento della visita. Per assegnare il giudizio ottimale, lo spazio disponibile per ciascun vitello deve essere superiore di almeno il 10% rispetto alle dimensioni minime previste. In particolare, per essere certi di essere di fronte ad una condizione migliorativa, che consente al vitello di soddisfare al meglio le proprie esigenze comportamentali, si dovrebbero riscontrare le dimensioni del recinto individuale riportate in Tabella 5, così come riportato dalla bozza normativa di Strasburgo (CE draft 08/2009 Appendice D). Tabella 5 - Dimensioni migliorative per i recinti individuali dei vitelli fino a 8 settimane d età (CE draft 08/2009 Appendice D). Larghezza del box Lunghezza del box Vitelli fino a 2 settimane d età Vitelli fino a 8 settimane d età 100 cm 110 cm Almeno pari alla lunghezza del vitello (misurata dalla punta del naso all estremità caudale della tuberosità ischiatica) più 30 cm Almeno pari alla lunghezza del vitello (misurata dalla punta del naso all estremità caudale della tuberosità ischiatica) più 30 cm 68

69 Elemento di verifica 28 POSSIBILITÀ DI CONTATTO (VISIVO E TATTILE) CON ALTRI VITELLI (Categoria di non conformità: Spazio disponibile) Ogni recinto individuale per vitelli, salvo quelli destinati ad isolare gli animali malati, non deve avere muri compatti ma pareti divisorie traforate che consentano un contatto diretto, visivo e tattile, tra i vitelli. Non è considerato contatto il fronte mangiatoia adiacente. La necessità di avere il contatto non si applica agli allevamenti con meno di 6 vitelli (0-6 mesi) presenti al momento della visita Impossibilità di contatto (visivo e tattile) con altri vitelli Possibilità di contatto (visivo e tattile) con altri vitelli Come riportato nel D. L. vo 126/2011, tutti i vitelli in buone condizioni di salute devono avere contatto diretto, visivo e tattile contemporaneamente con i soggetti vicini. Pertanto, basta il riscontro di un singolo animale che non soddisfi tale esigenza per identificare una situazione insufficiente. Fanno eccezione gli allevamenti con meno di 6 vitelli (tra 0-6 mesi di vita) presenti al momento della visita ai quali la presente disposizione non si applica (Art. 3, comma 2 del D. L. vo 126/2011). Per il benessere del vitello il contatto con i compagni è importante e recenti studi hanno dimostrato che i vitelli allevati in coppia manifestano minor stress da svezzamento, facilità di apprendimento e tassi di crescita maggiori rispetto ai vitelli allevati in box singolo. Di conseguenza, questi aspetti positivi si ripercuotono nella pratica sulla facilità di gestione degli animali e sulle loro performance produttive in quanto da adulti non presenteranno problemi nelle interazioni sociali all interno della mandria (De Paula Vieira et al., 2010; Gaillard et al., 2014). 69

70 Elemento di verifica 29 SUPERFICIE VITELLI: BOX COLLETTIVO (Categorie di non conformità: Spazio disponibile - Edifici e locali di stabulazione - Libertà di movimento) Per i vitelli allevati in gruppo (fino a 6 mesi d età), lo spazio disponibile per ciascun vitello deve essere pari ad almeno (la superficie è quella totale del box): < 150 kg p.v. = 1,5 m²/capo; da 150 a 220 kg p.v. = 1,7 m²/capo; > 220kg p.v. = 1,8 m²/capo. Tali limiti di superficie non si applicano agli allevamenti con meno di 6 vitelli (tra 0-6 mesi di vita) presenti al momento della visita Dimensioni inferiori ai limiti di legge / presenza di uno o più vitelli oltre le 8 settimane d età in box singolo / presenza di uno o più vitelli costantemente legati / ambienti difficilmente lavabili e disinfettabili o che creano difficoltà di movimento Dimensioni conformi o leggermente superiori (10%) ai limiti di legge Dimensioni superiori ai limiti di legge (almeno più del 10%) e/o distribuzione automatica del latte Nel D. L.vo 126/2011 sono riportate precise indicazioni relativamente alle dimensioni dei box collettivi che ospitano i vitelli. Pertanto, tali locali devono essere misurati accuratamente e basta il riscontro di un singolo recinto o box in condizione non conforme al requisito di legge, per assegnare la risposta insufficiente. Allo stesso modo, nessun vitello di età superiore alle otto settimane può essere rinchiuso in un recinto individuale, a meno che non sia per comprovati scopi di isolamento sanitario. È importante sottolineare che anche le disposizioni appena riportate non si applicano agli allevamenti con meno di 6 vitelli (tra 0-6 mesi di vita) presenti al momento della visita; mentre è proibito per tutti gli allevamenti, indipendentemente dal numero di animali presenti, allevare vitelli fino ai 6 mesi d età legati alla catena o alla corda. Nel momento in cui tutte le condizioni di legge siano rispettate, la presenza dell allattatrice automatica (lupa) è da considerarsi positivamente. Essa, infatti, si avvicina al comportamento naturale del vitello permettendogli di scegliere quando alimentarsi e offre un alimentazione più omogenea, diminuendo i problemi digestivi, a patto che essa sia adeguatamente mantenuta da un punto di vista igienico e di funzionamento e che ogni vitello possa farvi accesso. Analogamente, è possibile assegnare il giudizio ottimale, se lo spazio disponibile per ciascun vitello allevato in gruppo supera di almeno il 10% le dimensioni minime previste dalla legge. Infatti, nella bozza normativa di Strasburgo (CE draft 8/09, Appendice D) per consentire al vitello di soddisfare al meglio le proprie esigenze comportamentali, vengono riportate come linee-guida le seguenti misure: 70

71 1) spazio libero disponibile per vitelli allevati in gruppo su pavimento pieno: meno di 200 kg p.v.: area totale di almeno 3 m 2 /capo, di cui almeno 2 m 2 /capo coperta da lettiera; tra 200 e 300 kg p.v.: area totale di almeno 3,4 m 2 /capo, di cui almeno 2,4 m 2 /capo coperta da lettiera; per migliorare la funzionalità delle aree di riposo ricoperte con lettiera, lo spazio libero disponibile per ogni vitello andrebbe aumentato del 30%. 2) i pavimenti totalmente in grigliato non sono raccomandati ma, se utilizzati, lo spazio libero disponibile per ogni vitello dovrebbe essere: meno di 200 kg p.v.: almeno 2,2 m 2 /capo; più di 200 kg p.v.: almeno 2,5 m 2 /capo. 71

72 B.30 Attrezzature specifiche per la movimentazione [ ] I corridoi dovrebbero evitare curve brusche e non terminare a fondo cieco a meno che non ci sia una sala sufficiente che permetta agli animali di girarsi e di passare reciprocamente senza difficoltà. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 1). [ ] Per manipolare, esaminare, trattare gli animali dovrebbero essere disponibili gabbie, corridoi, sistemi di contenimento o altre idonee attrezzature dotate di sistema di rilascio veloce del capo contenuto. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 7). Idonee attrezzature fisse o mobili dotate di una pendenza minima dovrebbero essere fornite per lo scarico e il carico dei bovini dagli automezzi. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 8). I bovini dovrebbero essere catturati e maneggiati con attenzione e solo da personale competente ed istruito, o sotto sua stretta supervisione. (CE draft 8/09 articolo 15). Elemento di verifica 30 ATTREZZATURE SPECIFICHE PER LA MOVIMENTAZIONE È una valutazione delle strutture previste per movimentare gli animali (cambio gruppo/box) all interno della stalla Assenza di corridoi e di barriere mobili per la movimentazione degli animali Presenza di corridoi fissi a pareti aperte per la movimentazione degli animali Presenza di corridoi e barriere mobili a pareti chiuse per la movimentazione degli animali La movimentazione degli animali, finalizzata alla formazione di nuovi gruppi, allo spostamento da un box all altro, ma anche durante le operazioni di carico e scarico dagli automezzi, può essere molto stressante ed avere forti ripercussioni sul loro benessere. Pertanto, tale attività deve svolgersi in modo tranquillo e pacato, evitando urla e atteggiamenti aggressivi. I pavimenti su cui gli animali devono muoversi non devono essere scivolosi e le uscite devono prevedere curve massime di 90. Prima di procedere alla movimentazione, il personale di stalla deve assicurarsi che il percorso sia privo di ostacoli mobili e vie di fuga, sufficientemente illuminato e senza zone d ombra. In aggiunta, oltre agli aspetti appena elencati, può essere considerata accettabile la presenza di strutture specifiche (corridoi o barriere) fisse e a pareti aperte per la movimentazione degli animali; mentre rappresenta una condizione ottimale l utilizzo di corridoi di spostamento con pareti, fisse o mobili, piene e non forate, in modo da convogliare gli animali in maggiore sicurezza, evitando che si distraggano o si spaventino per la presenza di uomini o mezzi nelle immediate vicinanze. 72

73 B.31 Attrezzature per la cattura degli animali Le strutture per il contenimento degli animali dovrebbero essere disponibili in ogni unità stabulativa. Le strutture nuove dovrebbero prima essere testate ed approvate per l utilizzo. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 7; Sezione B Housing). Le strutture di contenimento per i bovini da carne dovrebbero essere conformate in modo da minimizzare il bisogno di contatto diretto tra uomo e animale, così da limitare gli stress per il bovino e il rischio d infortunio per l operatore. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Human-animal interaction; Raccomandazione 1). Le attrezzature di contenimento idrauliche, pneumatiche o manuali dovrebbero essere aggiustate ed adeguate alla taglia dell animale che deve essere trattato. Le attrezzature di contenimento che operano per mezzo idraulico o pneumatico dovrebbero avere dispositivi che limitano la pressione in modo da prevenire le lesioni. La regolare pulizia e la manutenzione delle parti operative sono imprescindibili al fine di assicurare le adeguate funzioni del sistema e la sicurezza dei bovini. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 31 ATTREZZATURE PER LA CATTURA DEGLI ANIMALI Sono considerate le attrezzature necessarie a contenere gli animali per le terapie o altre necessità Assenza di attrezzature per la cattura ed immobilizzazione Presenza di sistemi di cattura non specifici ma efficaci Presenza di attrezzature specifiche per la cattura ed immobilizzazione La cattura dei bovini da carne è un operazione spesso necessaria quanto pericolosa sia per l operatore che per l animale. Per questo è importante che in allevamento ci siano idonei sistemi per catturare gli animali che consentano di eseguire gli indispensabili trattamenti sanitari (vaccinazioni, trattamenti antiparassitari, marchiature, ecc.), riducendo lo stress e il rischio di lesioni sia per il bovino, sia per l operatore. Tali strutture, es. le gabbie di contenimento, dovrebbero essere adatte ai diversi tipi di animali presenti in allevamento (animali giovani, animali adulti) e al loro temperamento. Sarà valutata come insufficiente l assenza di attrezzature specifiche per la cattura e l immobilizzazione degli animali; accettabile la presenza di sistemi di cattura non specifici ma 73

74 efficaci (rastrelliera auto-catturante o corridoi di contenimento); ottimale la presenza di specifiche gabbie, dette anche travagli, per la cattura e l immobilizzazione controllata degli animali. CReNBA 2018 Figura 17 - Esempio di corridoio di contenimento. CReNBA 2018 Figura 18 - Esempio di due attrezzature specifiche per la cattura ed immobilizzazione degli animali in funzione della taglia. 74

75 B.32 Infermeria [ ] Ove necessario gli animali gli animali malati o feriti vengono isolati in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 4). Tutti i vitelli allevati in locali di stabulazione devono essere controllati dal proprietario e dalla persona responsabile almeno due volte al giorno e quelli allevati all esterno almeno una volta al giorno. I vitelli che presentano sintomi di malattie o ferite debbono ricevere immediatamente le opportune cure e, qualora un vitello non reagisca al trattamento dell allevatore, deve essere consultato al più presto un veterinario. Se necessario, i vitelli malati o feriti debbono essere isolati in locali appropriati con lettiera asciutta e confortevole (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 6). [ ] Dove necessario, gli animali malati o feriti dovranno essere isolati in sistemazioni adatte con agevole disponibilità di acqua fresca potabile e cibo, clima adeguato e una lettiera asciutta e confortevole, a meno che non sia diversamente chiesto dal parere veterinario. (CE draft 8/09 articolo 6, punto 2). Adeguate strutture ed attrezzature dovrebbero essere previste per separare e, se necessario isolare, manipolare, ispezionare i bovini, nonché per trattare quelli malati o feriti. (CE draft 8/09 articolo 9, punto 7). Un numero sufficiente di box separati dovrebbe essere disponibile per ricoverare gli animali malati. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 8, Sezione B Housing). Elemento di verifica 32 INFERMERIA (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) Gli animali malati o feriti se necessario vengono isolati in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli. Nel reparto infermeria ci devono essere solo animali con patologie ben identificate Nessun locale specifico ed identificabile nel quale, in caso di necessità, possano essere isolati animali feriti o malati Locale identificato munito, se del caso, di lettiera asciutta e confortevole ed appositamente preparato per accogliere animali malati o feriti Animali liberi in locale specifico ed identificato, con lettiera permanente asciutta e confortevole con dimensioni idonee Per curare i soggetti con problemi sanitari e/o lesioni traumatiche, è opportuno che ogni allevamento abbia a disposizione un area di isolamento-infermeria (o in caso di necessità, possa servirsene), costituita da specifici box collettivi o individuali, preferibilmente su lettiera permanente e, se possibile, separati dal resto della mandria. 75

76 Queste aree devono essere utilizzate per il ricovero e la separazione di animali feriti o malati, al fine di consentirne idoneo trattamento e guarigione. Gli animali in infermeria devono poter disporre di alimento ed acqua in idonee quantità. Per motivazioni sanitarie, si considera ottimale la presenza di una zona di isolamento-infermeria con capienza complessiva non inferiore al 3% del numero medio di animali quotidianamente presenti in allevamento e con spazi disponibili molto abbondanti (es. più di 8-10 m 2 /capo), facili da ispezionare da parte dell operatore, eventualmente suddivisi su più box, con lettiera permanente ottimamente gestita, abbeveratoi a livello, facile accesso al cibo e con attrezzature specifiche per l immobilizzazione del soggetto e per l esecuzione di eventuali terapie. Un eccellente pratica gestionale è tenere e compilare regolarmente un registro infermeria nel quale indicare i capi ricoverati, i problemi riscontrati e gli eventuali trattamenti eseguiti. Soprattutto nel caso dei tori, per la tutela del loro benessere animale, è molto utile la presenza di box supplementari nei quali stabulare, fino alla macellazione, i soggetti guariti in quanto se reintrodotti nel gruppo di origine sarebbero oggetto di forti competizioni ed aggressività. 76

77 B.33 Temperatura ed umidità La circolazione dell aria, la quantità di polvere, la temperatura, l umidità relativa dell aria e le concentrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non dannosi per gli animali. (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 10). L isolamento termico, il riscaldamento e la ventilazione devono consentire di mantenere entro limiti non dannosi per i vitelli la circolazione dell aria, la quantità di polvere, la temperatura, l umidità relativa dell aria e le concentrazioni di gas (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 3). I bovini da carne possono tollerare ed adattarsi ad un ampio range di temperature. La produzione di calore metabolico aumenta con l assunzione di alimento. Quindi i bovini con le razioni più concentrate sono meno sensibili al freddo ma più sensibili al caldo. Lo stress da freddo può essere ridotto grazie ad un adeguato riparo e ad una zona di decubito asciutta. Un adeguata ventilazione è cruciale per i bovini allevati all interno di capannoni, soprattutto quando fa caldo o la densità è alta. Una ventilazione adeguata può essere raggiunta sia con la ventilazione forzata, sia con una buona circolazione naturale passiva dell aria. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Thermoregulation, and cold and heat stress; Conclusioni 1-2-3). Un adeguata ventilazione è importante per un efficace dissipazione del caldo nei bovini [ ] (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 33 TEMPERATURA ED UMIDITÀ (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) Temperatura e umidità relativa dell'aria non devono essere dannose per l animale. Si valutano la tipologia di stalla e le attrezzature di raffrescamento. Si considera stalla aperta quando non presenta muri su nessuno dei 4 lati oppure quando è presente un solo lato chiuso, senza che questo limiti una buona aerazione della stalla. I limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell'allevamento prima di esprimere il giudizio Condizioni microclimatiche dannose per gli animali: es. ambienti chiusi o polverosi, o stalle semi-aperte senza un adeguata aerazione Condizioni microclimatiche idonee per gli animali: es. ventilazione naturale (stalla aperta) o impianti di ventilazione/aerazione senza sistemi di controllo Condizioni microclimatiche ottimali per gli animali: es. presenza di impianti di condizionamento del microclima con sistemi di controllo automatizzati / pascolo 77

78 Gli animali, in condizioni di stress termico (caldo o freddo) mettono in atto una serie di risposte fisiologiche di adattamento con ripercussioni negative sull ingestione di sostanza secca e sulle difese immunitarie, favorendo l insorgenza di malattie condizionate. Nelle nostre realtà zootecniche, è più probabile che gli animali siano esposti a condizioni di troppo calore; per questo, si considera accettabile la presenza di sistemi di abbattimento delle temperature, ad es. implementando la ventilazione naturale passiva della stalla con opportune aperture laterali, fornendo una buona protezione dalla luce diretta del sole (es. tende ombreggianti) ed installando sistemi di raffrescamento attivo, in grado di agire direttamente sugli animali (ventilatori e doccette). I ventilatori aiutano la termoregolazione attraverso il movimento dell aria, mentre le doccette sono utili in presenza di calura elevata, ma devono essere sempre associate a ventilatori che facilitino l evaporazione dell acqua e quindi la termoregolazione. Per questi motivi, l assenza di sistemi di ventilazione o la presenza di ambienti di allevamento chiusi con una scarsa circolazione d aria sono valutati come insufficienti. Saranno invece valutati positivamente (giudizio ottimale) gli allevamenti che utilizzano sistemi di raffrescamento attivo, muniti dei rispettivi sistemi di controllo, cioè dotati di centralina per la rilevazione di temperatura ed umidità (THI). Una valutazione ottimale è assegnata, inoltre, agli allevamenti che consentono ai bovini di vivere al pascolo nel periodo estivo, appurato però che essi possano ricevere riparo dall eccessive radiazioni solari estive, dal vento e dalle precipitazioni. 78

79 B.34 Presenza di gas nocivi La circolazione dell aria, la quantità di polvere, la temperatura, l umidità relativa dell aria e le concentrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non dannosi per gli animali (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 10). L isolamento termico, il riscaldamento e la ventilazione devono consentire di mantenere entro limiti non dannosi per i vitelli la circolazione dell aria, la quantità di polvere, la temperatura, l umidità relativa dell aria e le concentrazioni di gas (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 3). [ ] Come indicazione, i bovini non dovrebbero essere esposti permanentemente a livelli superiori a tali limiti: ammoniaca, 20 ppm; anidride carbonica, 3000 ppm; acido solfidrico, 0,5 ppm; [ ] - Le attrezzature per lo stoccaggio e la gestione del letame dovrebbero essere progettate, mantenute e gestite in modo che i bovini non siano esposti a gas nocivi quali ammoniaca, anidride carbonica, monossido di carbonio e acido solfidrico in concentrazioni dannose per il loro benessere e la loro salute. (CE draft 8/09 articolo 13, punti 1-2). Una buona qualità dell aria è un fattore importante per la salute e il benessere dei bovini. Essa è influenzata dai costituenti dell aria come gas, polvere e microrganismi, ed è fortemente influenzata dal management, particolarmente nei sistemi intensivi. La composizione dell aria è influenzata dalla densità degli animali, dalla taglia degli animali, dalla pavimentazione, dal materiale di lettiera, dalla gestione dei rifiuti, dalla progettazione dell edificio e dal sistema di ventilazione. Un appropriata ventilazione è importante per prevenire l aumento di NH 3 e di altri gas nell unità di stabulazione. Una scarsa qualità dell aria e della ventilazione sono fattori di rischio per disturbi respiratori e malattie. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). La concentrazione massima di ammoniaca dovrebbe essere < 20 ppm. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Thermoregulation, and cold and heat stress; Raccomandazione 2). 79

80 Elemento di verifica 34 PRESENZA DI GAS NOCIVI (Categoria di non conformità: Edifici e locali di stabulazione) Le concentrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non dannosi per gli animali : i limiti indicati sono solamente un ausilio per il valutatore che dovrà comunque considerare tutti i fattori di rischio dell allevamento prima di esprimere il giudizio La concentrazione dei gas è dannosa per gli animali (indicazioni di riferimento dei limiti: NH 3 > 20 ppm; CO 2 > ppm; H 2 S > 0,5 ppm) La concentrazione dei gas non è dannosa per gli animali (indicazioni di riferimento dei limiti: NH 3 < 20 ppm; CO 2 < ppm; H 2 S < 0,5 ppm) I gas ritenuti maggiormente nocivi per la salute e il benessere degli animali in allevamento sono l ammoniaca (NH 3 ), l anidride carbonica (CO 2 ) e l acido solfidrico (H 2 S); numerosi sono i fattori gestionali o strutturali che possono influenzare il livello di questi gas (es. la taglia degli animali, la densità degli animali, la pavimentazione, la lettiera, ecc.). Una gestione scorretta della lettiera e delle deiezioni, ad esempio, può portare ad un aumento del livello di emissioni di gas con peggioramento della qualità dell aria. I reflui devono essere gestiti adeguatamente, vale a dire rimossi frequentemente e stoccati in modo tale che i gas prodotti dalla loro fermentazione non possano venire a contatto con gli animali o restare nell aria circolante negli edifici di allevamento. Anche la ventilazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento di un buon livello di qualità dell aria. Un corretto ricambio di aria previene infatti l aumento dei livelli di questi gas nocivi e favorisce anche la rimozione di polveri ed agenti patogeni. Durante la valutazione dell allevamento, sono considerati accettabili tenori di ammonica inferiori a 20 ppm, tenori di anidride carbonica inferiori a ppm e tenori di acido solfidrico inferiori a 0,5 ppm. I livelli di gas possono essere misurati in allevamento mediante un rilevatore di gas portatile da posizionare al centro della stalla all altezza degli animali. 80

81 B.35 Illuminazione Gli animali custoditi nei fabbricati non devono essere tenuti costantemente al buio o esposti ad illuminazione artificiale senza un adeguato periodo di riposo. Se la luce naturale disponibile è insufficiente a soddisfare esigenze comportamentali e fisiologiche degli animali, occorre prevedere un adeguata illuminazione artificiale (D. L. vo 146/2001, allegato, punto 11). I vitelli non devono restare continuamente al buio. A tal fine, onde soddisfare le loro esigenze comportamentali e fisiologiche, è opportuno prevedere, date le diverse condizioni climatiche degli Stati membri, una illuminazione adeguata naturale o artificiale che, in quest ultimo caso, dovrà essere almeno equivalente alla durata di illuminazione naturale normalmente disponibile tra le ore 9.00 e le ore [ ] (D. L. vo 126/2011, allegato I, punto 5). I regimi di illuminazione artificiale dovrebbero prevenire problemi di salute e comportamento. Tale illuminazione in un ciclo di 24 ore dovrebbe includere un periodo di luce ininterrotto non inferiore alle 8 ore e un periodo di buio ininterrotto o una debole illuminazione notturna non inferiore alle 8 ore, ad eccezione di quando la luce o il buio naturali lo impediscano. Tutte le strutture dovrebbero disporre di illuminazione sufficiente per permettere ai bovini di vedersi l un l altro e di essere visti chiaramente, per esaminare ciò che li circonda e mostrare un livello normale di attività. Durante la fase di illuminazione in un ciclo di 24 ore, i bovini non dovrebbero essere tenuti permanentemente ad una intensità di luce, misurata a livello dell occhio, inferiore a 40 lux. Le fonti di luce artificiale dovrebbero essere installate in modo da non causare disagio agli animali. (CE draft 8/09 articolo 18, punti 2-3). Gli animali non dovrebbero essere tenuti costantemente al buio o alla luce. Dovrebbe essere fornito un ciclo luce-buio giornaliero sufficiente per consentire la normale attività degli animali e per facilitare le ispezioni da parte degli operatori. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 10; Sezione B Housing). I bovini stabulati che non hanno accesso alla luce naturale dovrebbero avere un illuminazione artificiale che segue la periodicità naturale in maniera sufficiente per la loro salute e benessere, in modo da facilitare i comportamenti naturali e consentire un ispezione adeguata degli animali. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). 81

82 Elemento di verifica 35 ILLUMINAZIONE (Categoria di non conformità: Illuminazione minima) Gli animali custoditi nei fabbricati non devono essere tenuti costantemente al buio o esposti ad illuminazione artificiale senza un adeguato periodo di riposo Assenza o insufficienza di illuminazione naturale o artificiale Presenza di illuminazione naturale o artificiale adeguata per almeno 8 ore/giorno I bovini necessitano di un illuminazione naturale o di programmi luminosi che rispettino il ritmo circadiano della giornata, al fine di orientarsi nei box, avere normali comportamenti e contatti sociali e soddisfare le loro normali esigenze fisiologiche (es. alternanza corretta di momenti di attività e momenti di riposo, tempistiche corrette di riposo, ecc.). L intensità luminosa deve essere tale da permettere agli animali di vedersi chiaramente ed esplorare l ambiente, potendo così compiere tutte le normali attività previste dal loro etogramma. In generale, per l allevamento del bovino da carne, i cicli di luce-buio nell arco della giornata sono corretti, in quanto vincolati all illuminazione naturale. Qualora le condizioni dell allevamento non garantiscano un buon ingresso di luce naturale, è auspicabile la presenza di un corretto sistema di illuminazione artificiale, con un programma luminoso che segua un ritmo circadiano ed includa un periodo di luce di non meno di 8 ore e uno di buio, ininterrotto, sempre della durata di 8 ore. L utilizzo dell illuminazione artificiale non deve in ogni caso compromettere la garanzia di un adeguato periodo di riposo per gli animali. Al momento della visita aziendale, una valutazione accettabile può essere assegnata laddove sia presente un illuminazione naturale o artificiale adeguata per almeno 8 ore al giorno. Una valutazione insufficiente è invece assegnata qualora l illuminazione naturale o artificiale sia assente o inadeguata. 82

83 AREA C. Animal-based measures Fino a questo momento, attraverso l analisi di fattori manageriali e strutturali, sono stati valutati i principali pericoli per il benessere animale presenti negli allevamenti bovini da carne. Le normative attualmente in vigore sulla protezione degli animali in allevamento (D. L. vo 146/2001), infatti, non prevedono l osservazione diretta dell animale, ma piuttosto la valutazione dell ambiente in cui vive e delle pratiche manageriali a cui è sottoposto. Tuttavia, negli ultimi anni, lo studio del benessere animale si è concentrato prevalentemente sulla valutazione dell animale e meno sulle condizioni ambientali in cui vive. Questo perché, fra le condizioni di vita e il benessere dell animale, si interpone la capacità del soggetto di adattarsi all ambiente. Quindi, se si vuole produrre una diagnosi più precisa delle condizioni di benessere di un animale, o di un gruppo di animali, è importante associare alla valutazione dei fattori di rischio anche l osservazione delle conseguenze (effetti avversi) che questi hanno sull animale. L analisi degli effetti avversi è possibile attraverso la valutazione di alcuni indicatori di benessere (animal-based measures - ABMs) misurabili direttamente sull animale (es. presenza di patologia) oppure indirettamente, mediante la raccolta di dati disponibili in azienda (es. tasso di mortalità). L animale che non è in condizioni di benessere manifesta, infatti, precisi segnali fisici che si possono cogliere, interpretare e valutare al fine di comprenderne lo stato di disagio fisico e psichico. Gli avvertimenti delle condizioni di malessere sono frequentemente collegati a condizioni patologiche (es. polmoniti, zoppie, alopecie cutanee), ad anomale espressioni comportamentali (paura, aggressività) oppure ad alterazioni delle condizioni fisiologiche (condizione corporea). Tali situazioni, misurate attraverso le ABMs, non hanno un significato teso ad identificare questa o quella patologia, ma sono nell insieme uno strumento per rilevare lo stato di disagio dell animale. Il giudizio sulla condizione degli animali deve essere assegnato in base alle regole apprese durante il corso, pertanto si raccomanda che il valutatore, durante lo svolgimento della procedura, applichi quanto previsto e non consulti l operatore di stalla circa le cause o i sintomi delle diverse patologie che ci sono in allevamento. Per operare correttamente ed esprimere il giudizio sulle condizioni della mandria, in caso di ABMs dirette, è necessario osservare un numero minimo di animali statisticamente significativo e relazionato alla dimensione del gruppo. Le indicazioni al riguardo sono contenute in Tabella 6. In particolare, la valutazione delle ABMs deve essere eseguita solamente sui capi presenti in allevamento da almeno 8 giorni, in quanto prima di questo periodo si potrebbero riscontrare delle 83

84 conseguenze di benessere non imputabili all allevamento di arrivo ma a fattori stressanti legati al trasporto e ai centri di raccoglimento. Tabella 6 - Numero minimo di animali da osservare per la valutazione delle animal-based measures (ABMs) dirette Dimensioni gruppo Numero minimo di animali da osservare Fino 30 Tutti Da 31 a 99 Rispettivamente da 30 a 39 Da 100 a 199 Rispettivamente da 40 a 50 Da 200 a 299 Rispettivamente da 51 a 55 Da 300 a 549 Rispettivamente da 55 a 59 Da 550 a 1000 Rispettivamente da 60 a 63 Da 1001 a 3000 Rispettivamente da 63 a 65 84

85 C.36 Test di fuga dall uomo Fin dalla nascita, il bestiame è maneggiato in modo appropriato ed accurato, per favorire un buon rapporto uomo-animale [ ] (CE draft 8/09 articolo 4, punto 1). Il rapporto uomo-animale è una componente essenziale del benessere degli animali d allevamento. (Welfare Quality 2009b, capitolo 15.2). L abilità, l attenzione e il modo con cui il personale interagisce con gli animali ha una notevole influenza sul loro comportamento e sul loro benessere. (SCAHAW, 2001; Conclusione 76). Elemento di verifica 36 TEST DI FUGA DALL UOMO Il giudizio finale si ottiene calcolando la media dei punteggi attribuiti a ciascun animale, arrotondando i decimali al numero intero più prossimo Difficoltà di avvicinamento Animali curiosi che si avvicinano Animali che si avvicinano e si fanno toccare Gli animali devono essere in grado di sviluppare un comportamento normale, manifestando corretti pattern di socializzazione tra i conspecifici e una buona interazione con l uomo. Il bovino è una specie addomesticata ormai da anni (CE draft 8/09) e come tale non ha un comportamento innato di fuga dall uomo anzi, se non si trova in condizioni di disagio, tende a mostrare curiosità e a farsi avvicinare fino al contatto. Per valutare questa condizione, si applicano le indicazioni del test di fuga/evitamento già descritto dal progetto di ricerca europeo Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Good humananimal relationship Avoidance distance; modificato). La misurazione deve essere eseguita su alcuni animali per ogni gruppo ed il numero minimo di animali da osservare deve essere definito secondo la Tabella 6. La prova è eseguita posizionandosi ad una distanza di 3 metri circa di fronte all animale in mangiatoia. L operatore deve assicurarsi che l animale sia attento alla sua presenza ed avvicinarsi alla velocità di un passo (circa 60 cm) al secondo, con il braccio proteso in avanti ed inclinato dall alto verso il basso ad un angolo di 45 dal corpo, con il palmo della mano rivolto verso il basso. Il test prevede che si continui a camminare fino a quando l animale non mostri segni di indietreggiamento, oppure fino a quando si faccia toccare (Welfare Quality, 2009a). La prova è stata concepita per essere applicata sugli animali liberi in box e disposti in mangiatoia, ma potrebbe essere utilizzata anche sui bovini da carne legati alla posta, in quanto si può facilmente 85

86 percepire quando essi tendono ad indietreggiare e ad assumere un atteggiamento di fuga dall uomo. Per motivi di ordine pratico, il test non è eseguibile nelle situazioni in cui i bovini siano stabulati groppa a groppa; pertanto in questi casi, salvo evidenze particolarmente negative rilevabili dal valutatore, il giudizio da assegnare è sempre accettabile. La valutazione conclusiva sarà definita quantificando: la percentuale di animali che non si fanno avvicinare ed indietreggiano (per quanto possibile, in caso di animali legati) già ad una distanza uguale o superiore a 100 cm; la percentuale di animali che indietreggiano quando l operatore è ad una distanza di cm e non si fanno toccare; la percentuale di animali che possono essere toccati o avvicinati fino a pochi cm di distanza. Il test sarà valutato positivamente se la maggior parte dei soggetti testati si lascia avvicinare o toccare. Nella pratica, per facilitare la determinazione del risultato finale, bisogna assegnare un numero a ciascuno dei tre tipi di comportamento descritti. Per semplicità, è stato così deciso: per gli animali che non si fanno avvicinare ed indietreggiano già ad una distanza uguale o superiore a 100 cm, si assegna 1; per gli animali che indietreggiano quando l operatore è ad una distanza di cm e non si fanno toccare, si assegna 2; per gli animali che si fanno toccare o avvicinare fino a pochi cm di distanza, si assegna 3. A questo punto, si calcola la media aritmetica dei punteggi attribuiti agli animali osservati, arrotondando gli eventuali decimali al numero intero più vicino. Per una media 1,5 si attribuisce il giudizio insufficiente; per una media compresa tra 1,5 e 2,5 si assegna il giudizio accettabile; per una media > 2,5 si attribuisce il giudizio ottimale. 86

87 C.37 Comportamento fra animali Una scarsa disponibilità di spazio aumenta l aggressività tra gli animali, soprattutto tra i maschi. Un aumento dei comportamenti aggressivi si osserva anche quando lo spazio in mangiatoia è insufficiente. (SCAHAW, 2001; Conclusione 35). Mescolare e creare nuovi gruppi di bovini aumenta l incidenza di comportamenti agonistici e causa svantaggi da un punto di vista sanitario. Gli animali più vecchi e più aggressivi possono causare lesioni e pesanti stress continuati ai bovini di minore rango sociale (bullers). Gli animali giovani e di piccola taglia sono maggiormente predisposti alle malattie se tenuti con bovini di età e di taglia superiori. Se allevate con tori maturi sessualmente, le giovani manze possono essere perseguitate e rimanere gravide. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Grouping of animals; Conclusione 1). I gruppi dovrebbero essere composti da animali con simili età, peso e sesso. Molta attenzione dovrebbe essere prestata per identificare e rimuovere gli animali buller dai gruppi dove sono soggetti ad attacchi. (EFSA 2012a; 10(5):2669; Grouping of animals; Raccomandazioni 1 2). La gestione dei bovini dovrebbe tener conto delle loro interazioni sociali, in quanto queste sono correlate al benessere animale, in particolare nei sistemi intensivi. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 37 COMPORTAMENTO FRA ANIMALI Per comportamenti coesivi si intendono il grooming e lo sfregamento tra animali, mentre per comportamenti agonistici gli scavalcamenti (buller syndrome) e le testate Più del 50% di comportamenti agonistici sul totale dei comportamenti osservati Tra il 10% e il 50% di comportamenti agonistici sul totale dei comportamenti osservati Meno del 10% di comportamenti agonistici sul totale dei comportamenti osservati All interno degli allevamenti di bovini da ingrasso, mescolare gruppi di animali diversi causa un aumento dell aggressività in quanto essi devono stabilire una nuova gerarchia. Nei tori, e in misura minore anche nei manzi, la manifestazione dell aggressività è accompagnata da un aumento nei comportamenti di monta omosessuale. Poi, a poco a poco, l aggressività più evidente diminuisce e viene sostituita da un interazione più sottile, come le minacce e le fughe. In condizioni di 87

88 sovraffollamento, però, i subordinati non possono sfuggire alle minacce dei dominanti (SCAHAW, 2001). Con il presente sistema di valutazione si intende giudicare il livello di socializzazione tra gli animali, osservando la presenza o meno di comportamenti agonistici e coesivi all interno del gruppo. Per comportamenti agonistici si intendono tutte quelle manifestazioni aggressive e di forza che gli animali mettono in atto nell ambito della gerarchia sociale, come ad esempio testate (fighting, head butt) o scavalcamenti (mounting) diretti verso un animale che subisce. La buller steers syndrome si evidenzia quando alcuni soggetti gerarchicamente più deboli - c.d. bullers - vengono costantemente assaliti dai compagni dominanti. Al riguardo, i soggetti bullers hanno 2,5 volte più probabilità di contrarre patologie respiratorie e 3,2 volte maggior rischio di morire (EFSA, 2012a). Per comportamenti coesivi si intendono invece tutte quelle manifestazioni di interazione sociale positiva, quali il grooming (che consiste principalmente nel leccare la testa, il collo e la spalla del conspecifico), oppure lo sfregamento reciproco della testa senza evidente intenzione di lotta. L osservazione dei citati comportamenti deve avvenire inizialmente da una posizione defilata dell allevamento in modo da vedere il maggior numero di box e di animali. Successivamente, tale registrazione deve essere completata durante tutto il resto del tempo in cui si compiono le altre valutazioni. Questa ABM è una versione semplificata e modificata di quanto previsto nel protocollo Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Expression of social behaviours Agonistic behaviours and Cohesive behaviours; modificato). Si registrano tutti i comportamenti osservati, dividendoli tra agonistici e coesivi; quindi si definisce la percentuale dei comportamenti agonistici sul totale dei comportamenti osservati, secondo questa formula: (totale comport. agonistici / (totale comport. agonistici + totale comport. coesivi)) x 100. Si considera positivamente la condizione in cui i comportamenti agonistici rappresentano non più del 10% dei comportamenti totali osservati; negativamente se rappresentano più del 50% dei comportamenti totali osservati. 88

89 CReNBA 2018 Figura 19 Esempio di comportamento agonistico. CReNBA 2018 Figura 20 - Esempio di comportamento coesivo. 89

90 C.38 Stato di nutrizione Una condizione corporea scarsa può essere il riflesso di uno stato precedente di fame prolungata o di malattia. (Welfare Quality 2009b, capitolo 1.1). Negli animali in accrescimento, l accumulo di peso può essere un indicatore di salute e di benessere dell animale. Una scarsa condizione corporea e una significativa perdita di peso può indicare una compromissione del benessere. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 38 STATO DI NUTRIZIONE Valori di BCS minori di 2 sono oltre il limite accettato Più del 10% di animali con BCS minore di 2 Tra il 2% e il 10% di animali con BCS minore di 2 Meno del 2% di animali con BCS minore di 2 Gli animali devono essere sani, correttamente alimentati e, di conseguenza, avere un idonea condizione corporea. Il monitoraggio di questo parametro è importante per verificare che la mandria abbia un accrescimento corretto. Una scadente condizione corporea potrebbe, infatti, essere conseguenza di errori importanti nella formulazione e somministrazione della razione, oppure nella gestione dei gruppi (es. sovraffollamento, disomogeneità, eccessiva competizione ed aggressività) se non l esito di gravi forme respiratorie (BRD, bovine respiratory disease). Per eseguire la valutazione della condizione corporea nella specie bovina, in modo rapido e semplice, già da molti anni si utilizzano le scale di misura note come Body Condition Score (BCS). Se nel caso della bovina da latte è molto nota la scala da 1 a 5, già descritta da Edmonson et al. (1989) e poi da Ferguson et al. (1994), non si può dire lo stesso per il bovino da carne, dove non esiste una sola scala di misura universalmente accettata. Per analogia con il protocollo di valutazione CReNBA del benessere della bovina da latte, anche per il bovino da carne, si è deciso di utilizzare una scala di misura da 1 a 5, riprendendo i protocolli scozzese (NADIS Ltd ) e canadese (NFACC, 2018), dove per 1 si intende un animale molto magro (cachettico) e per 5 un animale molto grasso (obeso). Devono essere valutati, come da Tabella 6, un numero rappresentativo di soggetti in tutti i gruppi di animali. In un allevamento di bovini da carne, va da sé che non dovrebbero essere presenti soggetti con punteggio di BCS inferiore a 2 ovvero in evidente stato di dimagramento: prominenza delle 90

91 tuberosità ossee, termine dei processi trasversi delle vertebre lombari ben visibile, legamenti sacroiliaco e sacro-ischiatico privi di copertura adiposa, assenza di grasso nell incavo della coda, ecc. Ai fini della valutazione del benessere, sono tollerati al massimo il 10% dei soggetti con valori inferiori a 2. Si assegna giudizio ottimale se meno del 2% dei soggetti ha BCS inferiore a 2. 91

92 C.39 Pulizia degli animali Gli animali dovrebbero essere mantenuti in una condizione pulita che sia il più possibile libera da contaminazione con letame. (CE draft 8/09 articolo 6, punto 3). Lo stato fisico può essere un indicatore di salute e benessere dell animale. Caratteri dello stato fisico che possono indicare una condizione di benessere compromessa comprendono: anomalo colore o aspetto del pelo oppure un eccessivo imbrattamento con feci, fango o sporcizia. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). Elemento di verifica 39 PULIZIA DEGLI ANIMALI Per ogni animale considerare l osservazione di un solo fianco Più del 40% di animali sporchi Tra il 10% e il 40% di animali sporchi Meno del 10% di animali sporchi La corretta gestione e manutenzione dei locali dell allevamento deve permettere di mantenere un buon livello di pulizia degli animali. Pertanto, le condizioni del loro mantello rappresentano un indicatore indiretto ma affidabile delle procedure gestionali presenti in allevamento e dell attenzione posta dall allevatore allo stato igienico-sanitario di strutture ed attrezzature. Esse forniscono, inoltre, una misura della confortevolezza delle aree di riposo e possono dare un indicazione delle problematiche derivanti: dalle caratteristiche di progettazione della stalla (es. pavimenti in grigliato); dalla carenza di lettiera e dall uso di materiali non adeguati; dal grado di sovraffollamento; dall incuria nella gestione routinaria delle aree di stabulazione dei bovini. La valutazione deve essere eseguita solamente sui capi presenti in allevamento da almeno 8 giorni, in quanto, prima di questo periodo, la condizione dell animale potrebbe non dipendere strettamente dall allevamento di arrivo, ma essere influenzata da fattori legati al trasporto e ai centri di raccoglimento. Inoltre la valutazione deve essere eseguita su un numero di animali proporzionato alla dimensione del gruppo (vedi Tabella 6), dei quali si osserva solo uno dei due fianchi e la parte posteriore del corpo, considerando le condizioni di pulizia di: addome, fianco, coscia ed arto 92

93 posteriore. Il fianco da guardare è scelto casualmente e possibilmente prima di iniziare la valutazione; altrimenti considerare il primo fianco visto, avvicinandosi all animale. Sulla base delle indicazioni Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Comfort around resting - Cleanliness of the animals; modificato), un animale è considerato sporco quando presenta più del 25% delle aree considerate coperte da placche di feci o fango, oppure più del 50% delle aree considerate coperte da sporcizia liquida. Per assegnare il giudizio ottimale, i soggetti con mantello sporco devono essere inferiori al 10%, mentre per assegnare il giudizio accettabile sono tollerati al massimo il 40% di animali sporchi. Figura 21 - Soggetto sporco. CReNBA

94 CReNBA 2018 Figura 22 - Soggetto pulito. 94

95 C.40 Lesioni cutanee Le lesioni, le ferite e i gonfiori riflettono la pressione dell ambiente circostante sul corpo dell animale. Tali alterazioni sono causate, ad esempio, dal contatto e dalle collisioni contro superfici dure o dalla pressione contro la rastrelliera. (Ekesbo, 1984; Winckler, 2006). Elemento di verifica 40 LESIONI CUTANEE Le lesioni si valutano osservando in senso cranio-caudale gli animali: testa, collo, sterno, spalla, arto anteriore, bacino, coscia, arto posteriore (faccia laterale e faccia mediale dell arto controlaterale). Una lesione cutanea grave equivale a 3 lesioni cutanee lievi Più del 20% di animali con lesioni cutanee lievi su garretti, tuberosità ossee e tessuti molli Tra il 10% e il 20% di animali con lesioni cutanee lievi su garretti, tuberosità ossee e tessuti molli Meno del 10% di animali con lesioni cutanee lievi su garretti, tuberosità ossee e tessuti molli L elemento di verifica Lesioni cutanee consente di indagare se le strutture della stalla e/o la zona adibita a decubito contengano dei fattori di rischio (ad azione acuta o cronica) per l incolumità dei bovini. La valutazione delle lesioni è eseguita sulla base delle indicazioni fornite dalla ricerca Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Absence of injuries Integument alterations; modificato). Per lesioni cutanee si intendono zone alopeciche, gonfiori e ferite (lesioni su tuberosità ossee e articolazioni, ecc.) di almeno 2 cm. La valutazione delle lesioni è eseguita in relazione non solo al numero ma anche alla gravità delle lesioni cutanee e deve essere svolta osservando solo un fianco dell animale (scelto casualmente, meglio se prima di iniziare la valutazione; altrimenti considerare il primo fianco visto, avvicinandosi all animale). L osservazione del bovino si effettua ad una distanza non superiore a 2 metri, guardando il fianco dell animale in senso cranio-caudale e ponendo particolare attenzione a: testa, collo, sterno, spalla, arto anteriore (solo faccia laterale), bacino, coscia, arto posteriore (faccia laterale e faccia mediale dell arto controlaterale). Si escludono pertanto dalla valutazione la pancia e la faccia mediale degli arti del fianco considerato, ma si include la faccia mediale dell arto posteriore controlaterale (Welfare Quality, 2009a). In base alla presenza e alla valutazione del tipo di lesione cutanea, l animale è da considerarsi come segue (si ricordi 1 fianco = 1 animale): soggetto senza lesioni: presenza fino a piccolissime aree alopeciche (< 2 cm) oppure presenza di una sola piccola area alopecica (> di 2 cm, < di 4 cm); 95

96 soggetto con lesione lieve: presenza di oltre 15 piccolissime aree alopeciche (< 2 cm) oppure di 2, fino a 10, piccole aree alopeciche (> di 2 cm, < di 4 cm) oppure di una sola alopecia di media dimensione > di 4 cm, ma < di 10 cm; soggetto con lesione grave: presenza di 10 o più piccole aree alopeciche (> di 2 cm, < di 4 cm), oppure una grande alopecia con dimensioni di un palmo di mano (10 cm), oppure la presenza di gonfiori, tumefazioni, cicatrici da taglio o ferite aperte (compreso la cicatrice derivata da intervento chirurgico). L osservazione viene sempre eseguita su un numero statisticamente significativo di animali (vedi Tabella 6) e nel calcolo della percentuale di soggetti con lesioni, un animale con lesione grave viene considerato come tre animali con lesioni lievi. Saranno valutati positivamente gli allevamenti che presentano meno del 10% dei soggetti osservati con lesioni cutanee lievi, e negativamente quelli che presentano più del 20% dei soggetti osservati con lesioni cutanee lievi. CReNBA 2018 Figura 23 - Lesione lieve. Alopecia di media dimensione (< 10 cm) 96

97 CReNBA 2018 Figura 24 - Lesione grave. 97

98 C.41 Prevalenza di zoppie I piedi dei bovini dovrebbero essere ispezionati regolarmente e pareggiati se necessario. Laddove vengano identificati problemi ai piedi, una valutazione dei fattori causali dovrebbe essere fatta ed azioni correttive dovrebbero essere intraprese. (CE draft 8/09 articolo 6, punto 3). Ogni animale dovrebbe essere ispezionato almeno una volta al giorno. Questa ispezione dovrebbe servire per scorgere eventuali zoppie o altri casi di malattia. Se vengono riscontrate delle anomalie, l animale colpito dovrebbe ricevere il prima possibile un appropriato trattamento. (SCAHAW, 2001; Raccomandazione 21; Sezione D Management). Elemento di verifica 41 PREVALENZA DI ZOPPIE Considerare il numero di animali zoppi presenti al momento della visita (compreso quelli in infermeria) Più del 6% di animali zoppi Tra il 2% ed il 6% di animali zoppi Meno del 2% di animali zoppi I disturbi locomotori sono considerati l espressione finale di pessime condizioni gestionali o strutturali, già valutate nelle aree di analisi del rischio precedentemente illustrate. La zoppia, come le malattie respiratorie, è una delle patologie più importanti nei bovini da carne allevati in modo intensivo. Come tale, può variare da lesioni a tendini e muscoli, fino a lesioni e malattie del piede e dell unghia (SCAHAW, 2001). Inoltre, qualunque sia l origine della zoppia, essa è caratterizzata da manifestazioni dolorose, tali da influenzare negativamente tutte le principali attività di un bovino, quali il riposo, il movimento, l assunzione di cibo e di acqua, o l espressione di specifiche caratteristiche comportamentali come il grooming o la fuga dai soggetti dominanti. Tra i principali fattori che predispongono a problemi podali e zoppie vi è una cattiva interazione tra animale e ambiente, in particolare: strutture di stabulazione non adatte, pavimentazioni inadeguate (scivolose, abrasive o grigliato non idoneo), scarso livello igienico con accumulo di deiezioni, elevate competizioni soprattutto tra i maschi, alimentazione non bilanciata, scarsa cura dei piedi, selezione genetica. La valutazione dei disturbi di deambulazione è da eseguirsi attraverso l analisi della loro gravità e prevalenza. Gli indicatori per rilevare questa patologia sono: la caduta irregolare del piede, lo 98

99 scarico del peso dall arto interessato, il ritmo irregolare dell andatura, il colpo della testa e l inarcamento del rachide. L osservazione viene eseguita seguendo le indicazioni del protocollo Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Absence of injuries Lameness; modificato) che basa la valutazione dell animale sui seguenti indicatori: mentre l animale è in movimento: riluttanza a caricare il peso su un piede, irregolare ritmo di appoggio dei piedi, peso non caricato in maniera uniforme sui 4 arti; mentre l animale è fermo: un piede in riposo (minore o nessun peso caricato), spostamento continuo del peso da un piede all altro (stepping) o movimenti ripetuti sullo stesso piede, appoggio sul bordo di un gradino. L animale viene considerato zoppo quando presenta almeno uno degli indicatori elencati. Il numero di animali zoppi dovrà essere compreso fra il 2 e il 6%. L allevatore può dichiarare quanti animali zoppi sono presenti in allevamento al momento della visita (compresi i soggetti in infermeria) ma il valutatore durante la fase di osservazione degli animali deve effettuare un vero e proprio conteggio dei bovini zoppi, utilizzando gli indicatori sopra elencati ed osservando attentamente tutti i soggetti presenti o comunque un numero statisticamente significativo (vedi Tabella 6). 99

100 CReNBA 2018 Figura 25 - Animale con zoppia. CReNBA 2018 Figura 26 - Animale con zoppia. Fotografia per gentile concessione del Prof. Sgoifo Rossi 100

101 C.42 Patologie respiratorie gravi (bovini arrivati da almeno 8 giorni) C.43 Patologie respiratorie gravi (bovini arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) C.44 Patologie lievi respiratorie e/o enteriche (bovini arrivati da almeno 8 giorni) C.45 Patologie lievi respiratorie e/o enteriche (bovini arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) Le patologie infettive sono importanti problemi di benessere. Un efficace cura degli animali prevede che i bovini siano mantenuti in un ambiente appropriato. Le misure di prevenzione, per esempio una buona igiene e corretti protocolli vaccinali, possono aiutare ad evitare le infezioni della mandia. Molte patologie hanno origine multi-fattoriale. Il loro sviluppo può dipendere dalle condizioni manageriali e strutturali in cui i bovini sono allevati; di conseguenza, i loro ambienti di stabulazione non dovrebbero causare stress e ridurre la loro immunocompetenza. (SCAHAW, 2001; Conclusioni 81-82). Il tasso di morbilità, se al di sopra delle soglie stabilite, può essere indicatore diretto o indiretto dello stato di benessere di tutto l allevamento. Capire l eziologia della malattia o di una sindrome è importante per identificare potenziali problemi di benessere animale. Sia le patologie cliniche, che le patologie diagnosticate post-mortem, potrebbero essere utilizzate come un indicatore di malattia, lesioni e altri problemi che possono compromettere il benessere animale. (OIE 2014 Terrestrial Animal Health Code Versione 7 Capitolo 7.9. Animal welfare and beef cattle production systems ). 101

102 Elemento di verifica 42 PATOLOGIE RESPIRATORIE GRAVI: BOVINI ARRIVATI DA ALMENO 8 GIORNI Valutare il numero di animali, tra quelli arrivati in allevamento da almeno 8 giorni (fino a 40 giorni dall'arrivo), che presentano grave scolo nasale, tosse, dispnea Più del 15% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall arrivo) con patologie respiratorie gravi Tra il 5% ed il 15% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall arrivo) con patologie respiratorie gravi Meno del 5% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall arrivo) con patologie respiratorie gravi Elemento di verifica 43 PATOLOGIE RESPIRATORIE GRAVI: BOVINI ARRIVATI DA ALMENO 41 GIORNI FINO ALLA MACELLAZIONE Valutare il numero di animali, tra quelli arrivati in allevamento da almeno 41 giorni (fino alla macellazione), che presentano grave scolo nasale, tosse, dispnea Più del 4% di animali (arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) con patologie respiratorie gravi Tra il 2% ed il 4% di animali (arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) con patologie respiratorie gravi Meno del 2% di animali (arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) con patologie respiratorie gravi Elemento di verifica 44 PATOLOGIE LIEVI RESPIRATORIE E/O ENTERICHE: BOVINI ARRIVATI DA ALMENO 8 GIORNI Valutare il numero di animali, tra quelli arrivati in allevamento da almeno 8 giorni (fino a 40 giorni dall'arrivo), che presentano lieve scolo nasale o importante scolo oculare o regione perineale sporca per diarrea Più del 40% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall'arrivo) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche Tra il 20% ed il 40% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall'arrivo) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche Meno del 20% di animali (tra gli 8 e i 40 giorni dall'arrivo) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche 102

103 Elemento di verifica 45 PATOLOGIE LIEVI RESPIRATORIE E/O ENTERICHE: BOVINI ARRIVATI DA ALMENO 41 GIORNI FINO ALLA MACELLAZIONE Valutare il numero di animali, tra quelli arrivati in allevamento da almeno 41giorni (fino alla macellazione), che presentano lieve scolo nasale o importante scolo oculare o la regione perineale sporca per diarrea Più del 20% di animali (arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche Tra il 10% e il 20% di animali (arrivati da almeno 41 giorni fino alla macellazione) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche Meno del 10% di animali (arrivati da almeno 41giorni fino alla macellazione) con patologie lievi respiratorie e/o enteriche Le patologie che si riscontrano più frequentemente nell allevamento del bovino da ingrasso sono quelle respiratorie e quelle enteriche. In particolare, i bovini sono suscettibili ad un ampia varietà di patogeni respiratori a causa di alcuni fattori anatomici e fisiologici predisponenti. Questi fattori e le particolari condizioni in cui i bovini vengono allevati, causano delle infezioni respiratorie anche molto diffuse che vengono classificate sotto la denominazione di bovine respiratory disease (BRD), la quale è considerata una delle principali problematiche di benessere nel bovino da carne (EFSA, 2012a). Da un punto di vista della compromissione del benessere, tali patologie respiratorie possono essere divise in forme gravi (tosse, ostruzione respiratoria, aumento degli atti respiratori, dispnea) e in forme lievi (scolo nasale, scolo oculare), riprendendo le ABMs definite dal progetto Welfare Quality (Welfare Quality, 2009a; Absence of disease; modificato). Al fine di una valutazione delle condizioni sanitarie dell allevamento, l osservazione riguarda gli animali che si trovano in allevamento da almeno 8 giorni in quanto, prima di questo periodo, la partita potrebbe risentire (anche al 100%) delle problematiche collegate allo stress da trasporto. Se le scelte manageriali e terapeutiche vengono adeguatamente condotte, dopo l 8 giorno dall arrivo, la situazione può essere decisamente in via di risoluzione. Ciononostante si è ritenuto opportuno dividere gli animali oggetto della valutazione in 2 sottopopolazioni: bovini tra l 8 e il 40 giorno dall arrivo, definito come periodo di adattamento, nel quale le patologie respiratorie conseguenti al trasporto o alle vaccinazioni preventive spesso sono in via di risoluzione; bovini dal 41 giorno dall arrivo fino alla macellazione, già ormai adattati all allevamento. Pertanto, la presenza di forme gravi respiratorie (tosse e dispnea) è registrata in due quesiti specifici, uno per i bovini arrivati da almeno 8 giorni, e l altro per i bovini arrivati da almeno

104 giorni fino alla macellazione. Tali osservazioni dovrebbero essere condotte su tutti gli animali presenti, appartenenti alle due sottopopolazioni, compreso quelli in infermeria. Anche per la valutazione delle patologie lievi esistono due quesiti specifici per ogni sottopopolazione, ma in questo caso, per assegnare il giudizio definitivo, si considerano gli animali con sintomi sia di tipo respiratorio sia di tipo enterico: perineo sporco per diarrea: definita come presenza di feci liquide appena sotto la testa della coda e ai suoi lati, per un area grande quanto almeno una mano; scolo nasale: definito come un essudato chiaramente visibile che scende dalle narici; può essere trasparente fino a giallo/verde e di consistenza densa; scolo oculare: definito come un essudato chiaramente visibile, secco o bagnato, che scende dall occhio per almeno 3 cm. Le osservazioni devono essere condotte, come da Tabella 6, su un numero rappresentativo di soggetti in tutti i gruppi di animali (compresi quelli in infermeria). Per gli animali della prima sottopopolazione, si ritiene normale una frequenza di patologie respiratorie gravi compresa tra il 5% e il 15%, e per le patologie lievi, respiratorie e/o enteriche, compresa tra il 20% e il 40%. Per la seconda sottopopolazione, la frequenza accettabile delle forme gravi è compresa tra il 2% e il 4%, mentre per le forme lievi è compresa tra il 10% e il 20%. CReNBA 2018 Figura 27 - Animale con patologia respiratoria grave. 104

105 CReNBA 2018 Figura 28 - Animale con patologia respiratoria lieve. Figura 29 - Animale con scolo oculare. CReNBA

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