Legislazione in materia di Protezione e Benessere dei vitelli

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1 Legislazione in materia di Protezione e Benessere dei vitelli D.Lgs.30 dicembre 1992, n Attuazione della direttiva 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli [modificato dal DLgs. 331/1998]. DECISIONE DELLA COMMISSIONE 97/182/CE, del 24 febbraio 1997, recante modifica dell'allegato della direttiva 91/629/CEE del Consiglio che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli. D.Lgs. 1 settembre 1998, n Attuazione della direttiva 97/2/CE relativa alle norme minime per la protezione dei vitelli [modifica della direttiva 91/629/CEE]. NOTA Prot. N / del 02 febbraio 2005 D.Lgs. 533/92 e D.Lgs. 146/2001 e successive integrazioni e modificazioni. Benessere animale negli allevamenti di vitelli. NOTA ESPLICATIVA DEL MINISTERO DELLA SALUTE del 25 luglio 2006.sulle procedure per il controllo del benessere animale negli allevamenti di vitelli - applicazione del DLgs. 30 dicembre 1992, n. 533 come modificato dal DLgs. 1 settembre 1998, n. 331, D.Lgs. 7 luglio 2011, n. 126 Attuazione della direttiva 2008/119/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli. Legislazione comunitaria in materia di protezione dei vitelli Direttiva 97/2/CE, attuata on DL.vo 331/98 (modifica la 91/629/CEE) Direttiva 97/182/CE, (modifica l allegato della 91/629/CEE) Allevamento del vitello in batteria Vitelli a carne bianca, allevati in gabbie singole, legati, alimentati con dieta liquida a base di latte, priva di integrazione di ferro e di fibra. Protezione dei vitelli a carne bianca: DL.vo 01/09/98 n. 331 e DL.vo 30/12/92 n. 533 Modalità di stabulazione DL.vo 533/92 In gruppo: 1,5 m2/capo Individualmente: recinto posta (legati) Pareti perforate Larghezza: 90 cm oppure altezza al garrese x 0,8 Le disposizioni contenute nel D.L. non si applicano ad aziende con meno di 6 vitelli! Dir. 97/2/CE In gruppo:

2 mq 1.5 per vitelli di peso vivo <150 kg mq 1.7 per vitelli di peso vivo >150 kg <220 kg mq 1.8 per vitelli di peso vivo >220 kg Individualmente: recinto no posta singola: divieto di legare i vitelli Solo soggetti fino a 8 settimane o ammalati Larghezza: altezza al garrese Lunghezza: lunghezza animale x 1.1 Divieto di legare i vitelli I vitelli allevati in box individuali non devono essere legati e quelli allevati in gruppo possono essere legati solamente per un breve periodo (massimo un ora) quando vengono alimentati con il latte. In tal caso gli attacchi devono essere regolarmente esaminati ed eventualmente aggiustati in modo da assicurare una posizione confortevole agli animali. Ogni attacco deve essere concepito in modo tale da evitare il rischio di strangolamento o ferimento e da consentire ai vitelli di muoversi Ispezioni giornaliere La nuova normativa mantiene l obbligo per l allevatore di ispezionare almeno una volta al giorno i vitelli allevati all esterno, ma aumenta da una a due volte il numero delle ispezioni giornaliere obbligatorie per i vitelli allevati in locali di stabulazione. I vitelli che presentano sintomi di malattie o ferite debbono ricevere immediatamente le opportune cure e, qualora un vitello non reagisca al trattamento dell allevatore deve essere consultato al più presto un veterinario. Se necessario, i vitelli malati o feriti devono essere isolati in locali appropriati con lettiera asciutta e confortevole. Demandare il compito all allevatore invece che al veterinario di prestare le prime cure al vitello non è corretto perché: 1. I trattamenti effettuati sugli animali devono essere opportunamente registrati su un registro secondo le modalità previste dal D.Lgs. 193/2006 e D.Lgs. 158/2006. Il registro dei trattamenti, ai sensi del D.Lgs. 158/2006, deve essere sempre detenuto in azienda e conservato dal titolare dell azienda, con le relative ricette, per almeno 5 anni e messo a disposizione dell autorità sanitaria nel corso delle ispezioni. Il medico veterinario, che dispone l inserimento dei vitelli nei recinti singoli per sottoporli a trattamenti diagnostici e terapeutici, appone nelle note del summenzionato registro dei trattamenti, oltre all indicazione del trattamento, la necessità dell isolamento di tali soggetti; 2. Non vengono rispettati i tempi di sospensione dei farmaci eventualmente somministrati dall allevatore; 3. Esercizio abusivo della professione. Locali di stabulazione I locali di stabulazione devono essere costruiti in modo da consentire ad ogni vitello di coricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stesso senza difficoltà.

3 DL.vo 533/92 Se i vitelli sono stabulati in gruppo e non sono alimentati ad libitum o mediante sistemi automatici, ciascun vitello deve avere accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri vitelli del gruppo. A partire dalla II settimana di età acqua fresca adeguata in quantità sufficiente o soddisfare i fabbisogni in liquidi con altre bevande. Evitare la contaminazione delle attrezzature per la somministrazione di acqua e cibo. Dare colostro bovino quanto prima possibile dopo la nascita e comunque entro le prime 6 ore di vita. Colostro bovino La somministrazione del colostro nella specie bovina è di fondamentale importanza per rispondere ad esigenze immunologiche, fisiologiche, oltre che comportamentali. Il vitello è agammaglobulinico alla nascita per cui l immunità passiva fornita con il colostro assicura la protezione verso i principali patogeni esterni. Lo stato d immunità passiva a 24 ore dalla nascita è un indicatore importante del futuro stato di salute dell animale: i vitelli i cui tassi di IgG sono inadeguati a 24 ore dal parto (IgG < 800 mg/dl) presentano nei confronti di numerose patologie neonatali, tassi di morbilità e mortalità pre-svezzamento 5 e 6 volte più elevati rispetto a quelli la cui concentrazione di IgG è ritenuta adeguata (IgG >1600mg/dl). Nella specie bovina il trasferimento passivo colostrale è considerato efficace quando le IgG sieriche hanno raggiunto una concentrazione uguale o superiore a 1g/dl. Regime alimentare Dlvo 533/92 gli alimenti devono avere un tenore di ferro sufficiente per garantire buone condizioni di salute e di benessere ed un buon ritmo di crescita Dir. 97/2/CE gli alimenti devono avere un tenore di ferro sufficiente per raggiungere un tasso di emoglobina di almeno 4,5 mmol/l* *(7,3 g/dl) Livello di emoglobina I valori soglia indicati in letteratura al di sotto dei quali un vitello viene considerato anemico, sono generalmente più elevati di quelli contenuti nella Direttiva. Tali valori variano a seconda degli Autori e dell età di riferimento del vitello tra i 7 e 10 g/dl, mentre i valori considerati normali per vitelli sani sono generalmente superiori ai 10 g/dl. La prima determinazione del tasso d emoglobina andrebbe eseguita su tutti i capi entro i primi 60 gg. Se si effettua un trattamento a tappeto su tutti, il primo prelievo va eseguito dopo un mese. I soggetti che a tale prelievo presenteranno valori ematici che si discostano di 1.5 g/dl per difetto dalla media, sono da considerare casi a rischio e come tali andranno trattati individualmente.

4 La seconda determinazione del tasso d emoglobina andrebbe condotta sul 20% degli animali del gruppo fino ad un massimo di 20 animali. Va eseguito nel periodo di forzatura alimentare ( gg) per verificare l andamento del gruppo. Qualora più del 20% dei campioni risulti avere livelli ematici di ferro inferiori al valore limite, sarebbe opportuno prevedere un trattamento di massa con somministrazione di ferro all intera partita (compresi i non campionati). E consigliabile eseguire ulteriori prelievi su scala ridotta nelle due settimane precedenti la Macellazione, al fine di dimostrare l efficacia delle buone pratiche/autocontrollo adottate in azienda. Il raggiungimento del livello minimo di emoglobina previsto dalla normativa è di grande interesse per gli allevatori. Il suo mancato raggiungimento può dare atto a stati patologici, con una drastica caduta della produttività degli animali. A tal proposito, l anemia dei vitelli è riscontrabile prevalentemente nelle fasi precoci del ciclo di allevamento, e cioè a circa giorni di vita. La razza (i vitelli frisoni sono più colpiti), l origine (discendenza di bovine ad alta produzione lattea) e la stagione dell anno sono tra i fattori predisponenti di tale patologia. Laboratori Una circolare della DGSAFV del 6 agosto 2007, facendo seguito ad una richiesta della FNOVI, ha precisato che il prelievo dei campioni di sangue deve essere eseguito dal veterinario e che la titolazione dell emoglobina deve essere eseguita esclusivamente in laboratori autorizzati. Regime alimentare e fibra grezza Dlvo 533/92 gli alimenti devono avere un minimo di mangime solido contenente fibre digeribili (da 100 a 200 grammi al giorno) Dir. 97/2/CE una dose giornaliera di alimenti fibrosi deve essere somministrata ad ogni vitello dopo la seconda settimana di età ed il quantitativo deve essere portato da 50 a 250 grammi al giorno per i vitelli di età compresa fra le 8 e le 20 settimane Comportamenti orali e fibra grezza Il comportamento orale è un buon indicatore dello stato di benessere del vitello ed il verificarsi di alterazioni dell etogramma specie-specifico va interpretato come un segnale di malessere ad esempio le stereotipie ( gioco con la lingua ), succhiare e mordere il secchio o varie parti delle strutture stabulative. Essenziale la somministrazione di fibra: paglia trinciata, fieno ad libitum (effetto pieno); insilato di mais (effetto minore); mangime pellettato (nessun effetto). Fibra grezza e livello di emoglobina

5 Sembra non esservi relazione diretta tra il contenuto in ferro degli alimenti e la colorazione delle carni; quest ultima sembra dipendere dal contenuto in ferro prontamente disponibile. La paglia sembra essere l unico alimento solido che non influenza il colore delle carni (il ferro in essa contenuta non è prontamente disponibile). Tutti gli altri alimenti peggiorano le caratteristiche colorimetriche della carne senza influenzare sapore, tenerezza e composizione chimica delle stesse. Regime alimentare e qualità della di fibra Le Direttive risultano incomplete circa le indicazioni sulla qualità di alimenti fibrosi da somministrare; ciò deriva forse dal fatto che non è stato ancora identificato un alimento fibroso ottimale sotto tutti i punti di vista Il fieno ad libitum, pur avendo effetti positivi su tutti gli aspetti relativi al benessere, promuove la produzione di carni rosse, poco gradite al consumatore. Bezoari e fibra grezza La somministrazione di alimenti solidi sembra avere un effetto positivo per limitare la formazione di bezoari a livello ruminale. I cibi solidi, aiutando a stimolare la motilità ruminale, facilitano l eliminazione del pelo ingerito dagli animali, limitando la formazione dei bezoari. Le diete esclusivamente liquide predispongono all ipercheratosi delle papille ruminali. Frequenza di alimentazione Dlvo 533/92 Una volta al giorno Dir. 97/2/CE Due volte al giorno Mutilazioni Sono vietate le mutilazioni ad eccezione della cauterizzazione dell abbozzo corneale, purchè eseguito entro le tre settimane di vita e sotto il controllo del veterinario, ed il taglio della coda, qualora necessario, purchè eseguito da un medico veterinario ed esclusivamente a fini terapeutici certificati e registrati. Pratiche di allevamento: trasporto Gli animali appena nati sono considerati idonei al trasporto quando l ombelico esterno è del tutto cicatrizzato. La cicatrizzazione dell ombelico esterno può intendersi, di norma, completata attorno al 10 giorno di vita. Anche il Regolamento 1/2005 vieta il trasporto dei vitelli di età < ai 10 gg per trasporti >100 Km.

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