SCIENZA DELLE FINANZE
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- Pietro Fantoni
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1 SCIENZA DELLE FINANZE TASSAZIONE ATTIVITÀ FINANZIARIE (cap. 6 Bosi-Guerra, cap. 4 Artoni) Ludovico Carrino ludovico@unive.it ludovico.carrino@kcl.ac.uk Ludovico Carrino
2 Attività finanziarie: impiego del capitale Azioni o quote di capitale di società titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società Obbligazioni titoli di credito che rappresenta una parte di debito acceso da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente il rimborso del capitale più un tasso di interesse Titoli di Stato: obbligazioni emesse dal Ministero dell Economia per conto dello Stato zero coupon (BOT, CTZ), tasso variabile (CCT) e a tasso fisso (BTP) Depositi e conti correnti 2
3 Redditi da attività finanziarie Redditi di capitale interessi su obbligazioni (e simili), depositi e conti correnti Dividendi (utili da partecipazioni in società) proventi della gestione collettiva del risparmio (fondi comuni di investimento); proventi derivanti da riporti e pronti contro termine su titoli e valute. Plusvalenze e minusvalenze cessione di partecipazioni qualificate (2% diritti voto se soc. quotata; 20% se non quotata); cessione di partecipazioni non qualificate; cessione di titoli, pubblici e privati, e di quote di partecipazione in fondi d'investimento. proventi da contratti derivati (il cui valore economico deriva da quello di altre attività finanziarie): futures, options, swaps Come andrebbero tassate queste rendite? 3
4 Base imponibile e progressività Sappiamo che l imposta sul reddito delle persone fisiche è caratterizzata da un prelievo progressivo Secondo la nozione di reddito prodotto dovrebbero rientrare nella base imponibile dell imposta sul reddito i soli redditi di capitale Secondo la nozione di reddito entrata dovrebbero rientrare nella base imponibile dell imposta sul reddito (prelievo progressivo) i redditi di capitale e le plusvalenze Secondo la nozione di reddito consumo dovrebbe essere tassato solo il reddito consumato 4
5 Nel sistema tributario italiano, i redditi da attività finanziarie: Se percepiti da persone fisiche (cioè al di fuori dell esercizio di un attività di impresa), non rientrano nell IRPEF bensì in regimi sostitutivi di tassazione ECCEZIONI: Dividendi e plusvalenze da partecipazioni qualificate (rientrano nell imponibile IRPEF per il 49,72% del loro ammontare), dividendi e plusvalenze da partecipazioni di società residenti in paradisi fiscali Se percepiti dalle società di capitali, rientrano nella base imponibile dell'ires, con l'eccezione dei dividendi e delle plusvalenze da partecipazioni Redditi finanziari di fatto sottratti alla PROGRESSIVITA dell IRPEF Il computo dei rendimenti delle attività finanziarie nell imposta personale è generalmente un eccezione (e per di più avviene in modo parziale) anche negli altri sistemi tributari europei 5
6 Problematiche nella tassazione dei redditi fin. Difficoltà di accertamento base imponibile di riferimento (reddito, plusvalenze, rendimento da derivati, patrimonio): problemi di elusione fiscale Redditi convertiti in plusvalenze se tassazione con reddito-prodotto processo di innovazione finanziaria (erosione fiscale) Tutela del risparmio e sviluppo dei mercati finanziari (in generale ed in particolare per alcune tipologie di risparmio) Problemi legati a integrazione internazionale dei mercati dei capitali Difficoltà accertamento redditi esteri (informazione incompleta) Aumento della disomogeneità dei trattamenti fiscali e problematiche legate al coordinamento tra paesi Aumento della sensibilità del risparmio e degli investimenti alle variabili fiscali (spinte alla competizione fiscale) 6
7 I paesi a fiscalità privilegiata sono elencati nelle black list sulla base di: Mancata disponibilità allo scambio di informazioni con il nostro paese Livello di tassazione sensibilmente inferiore: dal 2015 la differenza è fissata al 50% La storia dei Panama papers: hat-you-need-to-know-about-the-panama-papers 7
8 Cayman Islands British Virgin Islands 8
9 9
10 Le nuove aliquote 2014 Aliquota al 26% Redditi da capitale Depositi e c/c bancari e postali Certificati di deposito e buoni fruttiferi delle banche Obbligazioni e titoli privati Accettazioni bancarie, titoli, cambiali Dividendi da partecipazioni non qualificate (di società non black-list, altrimenti in IRPEF al 100%) Tutti i redditi diversi (plusvalenze) tranne: Plusvalenze qualificate (vanno a finire in IRPEF per il 49,72%) relative a titoli pubblici italiani o di altri stati non black-list (12,5%) Relative a titoli emessi da stati e/o territori black-list (in IRPEF al 100%) Aliquota al 12,5% Redditi da capitale e redditi diversi Titoli pubblici ed equiparati Obbligazioni emesse da stati e/o territori non black-list 10
11 TASSAZIONE IN CONTESTO INTERNAZIONALE Come tassare i redditi che i residenti conseguono all estero? Come tassare i redditi che i non residenti conseguono nel territorio nazionale? Problemi rilevanti soprattutto dopo l avvio del processo di liberalizzazione valutaria nell UE a partire dal 1990 Ratio: evitare forme di doppia tassazione Principio della residenza il reddito (qualunque sia la sua natura e il luogo di produzione) viene tassato soltanto secondo le aliquote del paese di residenza del percettore Principio della fonte il reddito (qualunque sia il luogo di residenza e la posizione reddituale complessiva del percettore) viene tassato soltanto secondo le aliquote del paese in cui il reddito è prodotto 11
12 Il principio di tassazione va scelto in base a Efficienza e neutralità (Capital Export Neutrality e Capital Import Neutrality) Ripartizione del gettito tra paesi Rispetto dei principi di equità dell imposizione personale Applicabilità 12
13 Efficienza e neutralità: CEN Capital export neutrality (CEN): i fattori fiscali non devono influire sulle scelte di localizzazione internazionale degli investimenti di un investitore domestico Investitore italiano. Due paesi: I e DE con r I e r DE Rendimenti relativi r I / r DE Supponiamo che, senza imposte, sia r I = r DE Non c è arbitraggio: indifferente tra i due paesi Con imposte, t I e t DE e principio di residenza Investitore italiano applica l'aliquota Italiana su ogni reddito Se investe in Italia r I (1-t I ) Se investe in Germania r DE (1-t I ) Rendimenti relativi r I (1-t I )/r DE (1-t I ) = r I / r DE Neutralità rispettata 13
14 Con imposte, t I e t DE e principio della fonte Investitore del paese i applica aliquote del paese dove investe i soldi, non importa il paese di residenza Se investe in Italia r I (1-t I ) Se investe in Germania r DE (1-t DE ) Rendimenti relativi r I (1-t I )/r DE (1-t DE ) Se le aliquote differiscono, il rapporto tra i prezzi è distorto. Servirebbe l'armonizzazione delle aliquote CEN: i fattori fiscali non dovrebbero influenzare la scelta di dove investire Solo il principio di residenza soddisfa la CEN: con il principio di residenza conta soltanto l aliquota del paese in cui l investitore risiede, mentre sono irrilevanti le aliquote degli altri paesi (anche di quelli dove l investitore investe i danari) 14
15 Efficienza e neutralità: CIN Capital import neutrality (CIN): nell ambito di un paese, i fattori fiscali non favoriscono o penalizzano gli investimenti provenienti da paesi diversi Con perfetta mobilità dei capitali tutti gli investitori ottengono lo stesso rendimento netto, indipendentemente dalla loro nazionalità. Le tasse dovrebbero lasciare gli investitori indifferenti quanto a dove investire C erano una volta un italiano e un tedesco Senza imposte, chiunque investa in Italia ottiene r I Con imposte, t I e t DE e principio della residenza, ciascuno paga le tasse secondo le aliquote del proprio paese L italiano che investe in Italia r I (1-t I ) Il tedesco che investe in Italia r I (1-t DE ) Se t I t DE, neutralità NON rispettata Per la CIN, dovrebbero essere uguali La CIN richiede che il rendimento di investire in Italia sia lo stesso, qualunque sia la nazionalità dell investitore 15
16 Con imposte, t I e t DE e principio della fonte, ciascuno paga le tasse secondo le regole del paese in cui ha investito L italiano che investe in Italia r I (1-t I ) Il tedesco che investe in Italia r I (1-t I ) Qualunque sia t DE, la neutralità è rispettata La CIN richiede che il rendimento di investire in Italia sia lo stesso, qualunque sia la nazionalità dell investitore Solo il principio della fonte soddisfa la CIN 16
17 Efficienza e neutralità: CEN vs CIN Per valutare la CEN: Considero un investitore di un paese (Italia) che può scegliere di investire in due paesi diversi L imposizione fiscale non dovrebbe influenzarlo nella scelta di dove investire scelgo di tassare secondo il principio di residenza Per valutare la CIN: Considero due investitori, di nazionalità diverse che possono scegliere di investire in un paese (Italia) L imposizione fiscale non dovrebbe influenzare nessuno dei due (scoraggiando uno piuttosto che l altro) nella scelta se investire o meno in Italia tasso secondo il principio della fonte 17
18 Ripartizione del gettito Principio di residenza: base imponibile = rendite finanziarie generate dal risparmio dei residenti. Principio della fonte: base imponibile = rendite finanziarie generate dal capitale investito nel paese. Quali paesi preferiscono il principio della fonte? Quelli importatori di capitale (in questi paesi il risparmio nazionale è inferiore al capitale investito nel paese) Quali paesi preferiscono il principio di residenza? Quelli esportatori di capitale (il risparmio nazionale è superiore al capitale investito nel paese) 18
19 Ripartizione del gettito: doppia tassazione È ampiamente diffusa la prassi di assoggettare a imposizione i redditi prodotti nel territorio di localizzazione dell'investimento ( = alla fonte) Italiano investe in azioni tedesche, ottiene dividendi Se la Germania applica la tassazione alla fonte, l italiano paga le tasse in Germania secondo le aliquote tedesche Rischio di doppia tassazione (sovrapposizione dei due regimi) se l Italia applica la tassazione per residenza, l italiano si trova a dover pagare al governo italiano, secondo le aliquote italiane, le tasse sui dividendi ottenuti (e già tassati) in Germania Soluzione: il paese di residenza (Italia) concede, in via autonoma o sulla base di accordi internazionali, un credito sulle imposte pagate all'estero dai propri residenti 19
20 Y H,F = reddito generato da investimenti nel paese F, effettuati da un residente in H T H (gettito paese residenza H) T F (gettito paese produzione F) T (gettito totale = imposte pagate dall investitore) Doppia tassazione t H Y H,F t F Y H,F (t H + t F ) Y H,F Residenza t H Y H,F t H Y H,F Fonte t F Y H,F t F Y H,F Sistema misto 1 (totale credito d imposta) t H Y H,F t F Y H,F t F Y H,F t H Y H,F Sistema misto 2 (credito d imposta parziale) t H Y H,F - βt F Y H,F 0<β<1 t F Y H,F t H Y H,F + (1-β)t F Y H,F 20
21 sistemi misti = tassazione alla fonte + credito di imposta nel paese di residenza si assoggettano a imposizione i redditi prodotti nel territorio di localizzazione dell investimento il paese di residenza riconosce un credito sulle imposte pagate all estero dai propri residenti. t F Y H,F viene versato al paese F e riconosciuto come credito d imposta nel paese H (credito d imposta totale) Al paese H l investitore paga soltanto (t H - t F ) Y H,F Imposta totale pagata dall investitore T = t F Y H,F + (t H - t F ) Y H,F = t H Y H,F Se il credito d imposta è totale, il gettito totale corrisponde a quello che si otterrebbe con una tassazione secondo la residenza Per il sistema misto serve cooperazione e coordinamento sovranazionale: per evitare una sovrapposizione di residenza e fonte (doppia imposizione) per individuare una ripartizione del gettito tra paesi ragionevole per limitare comportamenti strategici da parte dei paesi importatori di capitale 21
22 Equità Il principio di residenza (ma non il principio della fonte), è compatibile con la personalità dell imposizione sul reddito in quanto permette di cogliere la posizione reddituale dell individuo nella sua globalità (redditi percepiti domesticamente + redditi percepiti all estero) 22
23 Applicabilità del Principio di residenza Necessità di uno scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie. Difficoltà di accertamento dei redditi esteri per ricostruire la posizione reddituale complessiva del contribuente Incentivi a fissare la residenza in paradisi fiscali Incentivi a ritardare il rimpatrio dei redditi (soprattutto profitti da parte delle imprese multinazionali): tax deferral 23
24 Cambi di residenza / Trasferimenti all estero 3 paesi: IT, DE, P (paradiso fiscale). IT e DE fanno parte di un unione economica in P i redditi da capitale non sono tassati. Se vale il principio di residenza, i redditi da capitale dei residenti in P sono esentati non solo quando prodotti all interno, ma anche all estero: i residenti in P non pagano nessuna imposta! Un residente in IT (o in DE) che ottiene all interno un rendimento netto pari a r IT (1-t IT ) ha convenienza a dichiararsi residente di P otterrebbe un rendimento lordo e netto pari a r IT (conveniente) Oppure il residente in IT crea una «holding» in P, e ci trasferisce le risorse finanziarie Si avvia un processo di competizione fiscale che porta all annullamento delle aliquote in IT e DE, per contrastare la «fuga» verso P. E necessario coordinare il flusso di informazioni tra P e IT (e DE) per evitare la caduta del gettito. 24
25 Tax deferral (differimento nel pagamento dell imposta) Tipico per imprese multinazionali i profitti delle imprese che operano in più Stati sono assoggettati a imposta nel paese di residenza dell impresa solo quando «rimpatriano» ed entrano nella disponibilità della casa madre. l impresa ha succursali in più paesi, ed ogni paese ha un regime di tassazione diverso Una succursale consegue dei ricavi. Dovrebbero essere trasferiti alla casa madre l impresa può ricollocare i profitti sulle succursali residenti in paesi con tassazione più bassa (tramite prestiti, ad esempio) L impresa può creare una holding in un paradiso fiscale e affidare a quest ultima la gestione delle risorse senza rimpatriarle In generale: possibilità di ridurre il carico fiscale sfruttando l eterogeneità dei sistemi fiscali nazionali 25
26 Applicabilità del Principio della fonte Problemi simili a quanto appena visto In questo caso non c è «fuga» delle residenze, ma in ogni caso, in presenza di elevata mobilità del capitale, si genera concorrenza fiscale Se le aliquote del paese sono più alte che negli altri, fuga dei capitali interni e scarsa attrattività per gli investitori esteri Conseguenza: caduta del gettito proveniente dai redditi da capitale Possibile risposta: riduzione delle aliquote sui redditi da capitale competizione fiscale, verso aliquote nulle 26
27 Le strategie per contrastare i paradisi fiscali Prima strategia: riduzione delle aliquote sui redditi da capitale verso aliquote nulle Minori introiti. Come sostenere i livelli di spesa pubblica? Aumento ulteriore dell imposizione sui fattori meno mobili (lavoro) Perdita ulteriore di competitività dell industria nazionale; disoccupazione, instabilità Riduzione delle spese (ridimensionamento del welfare state o di altre aree di spesa) Seconda strategia: coordinamento tra gli stati contro la competizione fiscale Redditi da attività finanziarie: «fine del segreto bancario» ECOFIN dicembre 2014: Lo scambio automatico di informazioni fra le amministrazioni tributarie degli Stati Membri della moneta unica è esteso a conti correnti, interessi, dividendi e altri benefici che derivano da attività finanziarie per cittadini e imprese. Dal 2017 (Austria dal 2018) Nuova fiscalità UE: nuove regole per multinazionali (società madri e filiali) ECOFIN dicembre 2014: maggiori controlli e armonizzazione della fiscalità in UE per evitare strategie fiscali particolarmente aggressive da parte delle imprese (esempio recente: Luxleaks) Accordi bilaterali tra stati: 2015: Italia e Svizzera, Italia e Liechtenstein Postilla: l attrattività di un paese non si può forzare per legge. Non è detto che i capitali rientrino in Italia (conta anche la fiducia nell efficienza dello Stato, la regolamentazione del sistema economico, ecc ) 27
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