I determinanti sociali di salute

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1 Corso di Laurea in Scienze e Tecniche del Servizio Sociale I determinanti sociali di salute Giulia Civitelli giulia.civitelli@uniroma1.it

2 Proviamo a giocare un po.

3 Quali fattori hanno influenzato la salute di Claudio? Quali interventi potrebbero essere messi in atto per migliorare la salute di Claudio e/o prevenire lo sviluppo di patologie?

4

5 DA COSA È INFLUENZATA LA SALUTE DEGLI INDIVIDUI?

6 Da cosa è influenzata la salute degli individui?

7 Dieci regole d oro per stare bene in salute 1999 Chief Medical Officer - Inghilterra 1. Non fumare. Se puoi, smetti. Se non ce la fai, riduci. 2. Segui un alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura. 3. Mantieniti attivo fisicamente. 4. Controlla il tuo stress, ad esempio parlandone oppure ritagliandoti del tempo per rilassarti. 5. Se bevi alcol, fallo con moderazione. 6. Copriti quando sei al sole e proteggi i bambini dalle scottature. 7. Adotta abitudini sessuali sicure. 8. Aderisci alle opportunità di screening oncologico. 9. Guida in maniera sicura, rispetta il Codice della Strada. 10. Impara le procedure essenziali del pronto soccorso: vie aeree, respiro, circolazione

8 LIVELLI DI PREVENZIONE PRIMARIA TERZIARIA SECONDARIA QUATERNARIA

9 Fase libera Fase pre-clinica Fase di latenza Malattia clinica Cronicizzazione e morte PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA PREVENZIONE TERZIARIA

10 PREVENZIONE PRIMARIA Promozione e mantenimento della salute attraverso interventi individuali o collettivi effettuati sulla popolazione sana. Patologie infettive -Identificazione di focolai infettivi - Interventi di bonifica ambientale - Campagne vaccinali - Patologie non infettive - Rimuovere di sostanze nocive ambientali - Riduzione di fattori di rischio comportamentali -

11 Pagina 11

12 PREVENZIONE SECONDARIA OBIETTIVO identificazione precoce delle malattie o di condizioni a rischio (es. stadi precancerosi,ipercolesterolemia) COME? Attraverso un atto di natura clinico-diagnostico (seguita dall immediato intervento terapeutico per interromperne o comunque rallentarne il decorso) trova possibilità di utilizzo prevalentemente per le malattie cronico-degenerative

13 La prevenzione secondaria Non tutte le malattie sono suscettibili di prevenzione secondaria ma soltanto quelle per le quali: la storia naturale della malattia sia ben conosciuta per poterne prevedere l evoluzione il periodo di latenza sia sufficientemente lungo sia disponibile un test in grado di differenziare le persone apparentemente sane, ma già malate da quelle effettivamente sane o I più importanti interventi di prevenzione a livello della popolazione si attuano con le campagne di screening

14 Lo screening Procedura che consente la presuntiva identificazione di una malattia in fase iniziale o di una condizione particolarmente a rischio mediante l applicazione di un test, di un esame o di un altra procedura, di rapido e semplice impiego TARGET: popolazione sana a rischio TEST DI SCREENING CATEGORIE INTERESSATE PERIODICITA Pap-test Donne anni Triennale Mammografia Donne anni Biennale Sangue occulto nelle feci Uomini e donne anni Biennale

15 Gli screening neonatali Fenilchetonuria Ipotiroidismo congenito Fibrosi cistica Pagina 15

16 Malato Non malato SCREENING + - TEST DIAGNOSTICO Veri negativi Falsi negativi Veri positivi Falsi positivi

17 MALATO NON MALATO TEST + VP FP VP+FP TEST - FN VN FN+VN VP+FN FP+VN TOT Sensibilità = VP VP + FN Valore predittivo positivo = VP VP + FP Specificità = VN VN + FP Valore predittivo negativo = VN VN + FN

18 Campagne di screening Condizione indispensabile: la diagnosi precoce ed il conseguente intervento terapeutico devono portare una riduzione della morbosità e della mortalità Si devono inoltre considerare: Costo Efficacia Modalità tecniche di esecuzione Non invasività Conseguenze psicologiche sui falsi positivi

19 PREVENZIONE TERZIARIA Prevenzione delle complicanze di una malattia già in atto (malattia cronica o patologia infettiva cronicizzata) Attuazione di tutte le misure di ordine medico-chirurgico, sociale e psicologico atte a ridurre danni ed invalidità Obiettivo: Allungare la sopravvivenza Migliorare la qualità della vita

20 Pagina 23

21 PREVENZIONE QUATERNARIA Misure in grado di evitare o mitigare gli effetti indesiderati e i rischi connessi all assistenza sanitaria (iatrogenesi). Tentativo di rispondere alla medicalizzazione della società e alla commercializzazione della medicina (cfr fenomeno del disease mongering) Il fronte di azione più appropriato è quello delle cure primarie (con un attenzione particolare all integrazione multidisciplinare e multiprofessionale). Pagina 24

22 Promozione della salute Carta di Ottawa (1986): per promozione della salute si intende il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. L empowerment è un processo dell azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l equità e la qualità di vita

23 Tre azioni essenziali - Advocating: sostegno alle popolazioni perché riescano ad affermare il loro diritto alla salute; - Enabling: fornire agli individui e alle comunità i mezzi materiali, le conoscenze, le capacità per migliorare e controllare la propria salute; - Mediating: mediare tra i diversi interessi della comunità. Pagina 26 Lemma P. Promuovere salute nell era della globalizzazione. Edizioni Unicopli 2005

24 Cinque attività strategiche 1. Costruire una politica pubblica per la salute: porre la salute all ordine del giorno dei decisori politici. 2. Riorientare i servizi sanitari: essi hanno bisogno di un mandato più ampio, sostenendo i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilendo connessioni con altri settori. 3. Creare ambienti che favoriscono la salute: fare in modo che in tali ambienti le scelte più facili siano quelle salutari. Lemma P. Promuovere salute nell era della globalizzazione. Edizioni Unicopli 2005

25 Cinque attività strategiche 4. Sviluppare le capacità personali: sostenere lo sviluppo individuale e sociale fornendo l informazione e migliorando le abilità utili alla vita quotidiana. 5. Rafforzare l azione della comunità: permettere alle comunità di acquisire maggior potere Pagina 28 Lemma P. Promuovere salute nell era della globalizzazione. Edizioni Unicopli 2005

26 La Commissione sui Determinanti Sociali della Salute

27 Da cosa è influenzata la salute degli individui? Dahlgren G and Whitehead M (1991)

28 Determinanti strutturali Determinanti prossimali

29 Alla ricerca delle cause delle Causa distale cause Causa prossimale

30 Dieci regole d oro per stare bene in salute University of Bristol 1. Non essere povero. Se puoi, smetti. Se non ci riesci, cerca di non essere povero per molto tempo. 2. Non vivere in un area deprivata. Se puoi trasferisciti altrove. 3. Non essere disabile o non avere un figlio disabile. 4. Non fare un lavoro malpagato, manuale e stressante. 5. Non vivere in una casa umida, di bassa qualità, o non essere un senza tetto. 6. Sii in grado di pagarti attività sociali e vacanze annuali. 7. Non essere un genitore solo. 8. Richiedi tutti i benefici cui hai diritto. 9. Sii in grado di possedere un auto. 10. Sfrutta l istruzione per migliorare la tua posizione socioeconomica.

31 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami esposizione Fattori di rischio Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi vulnerabilità Danno Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento Contesto sociale Conseguenze su risorse conseguenze Mobilità discendente Segregazione

32 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami Contesto sociale

33 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami esposizione Fattori di rischio Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi Contesto sociale

34 Disuguaglianze di salute fattori psicosociali JOB STRAIN High demand High effort Low reward DISTURBI PSICHICI ISCHEMIA CARDIACA Low control Economica Stima Carriera e sciurezza PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE Autonomia Utilizzo abilità tecniche Low social support Zengarini N., Spadea T., Ranzi A, (2014), Principali meccanismi di generazione delle disuguaglianze di salute: i determinanti distali e prossimali e il loro impatto relativo. In Costa G., Bassi M., Gensini G.F., Marra M., Nicelli A.L., Zengarini N. (a cura di) L equità nella salute in Italia- Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità, Franco Angeli e Fondazione Smith Kline, Milano

35 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami esposizione Fattori di rischio Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi vulnerabilità Danno Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento Contesto sociale

36 Disuguaglianze di salute vulnerabilità MAGGIORE SUSCETTIBILITA ALL EFFETTO DEL FATTORE DI RISCHIO Esposizione a Fattori di rischio Condizioni predisponenti per l insorgenza di malattia MALATTIA MORTE DISABILITA GUARIGIONE

37 Disuguaglianze di salute vulnerabilità MAGGIORE SUSCETTIBILITA ALL EFFETTO DEL FATTORE DI RISCHIO Esposizione a Fattori di rischio Condizioni predisponenti per l insorgenza di malattia MALATTIA MORTE DISABILITA GUARIGIONE MINORE ACCESSO/UTILIZZO DI OPPORTUNITA DI PREVENZIONE

38 Disuguaglianze di salute vulnerabilità MAGGIORE SUSCETTIBILITA ALL EFFETTO DEL FATTORE DI RISCHIO MINORE ACCESSO/COMPLIANCE A ASSISTENZA, TERAPIA E RIABILITAZIONE Esposizione a Fattori di rischio Condizioni predisponenti per l insorgenza di malattia MALATTIA MORTE DISABILITA GUARIGIONE MINORE ACCESSO/UTILIZZO DI OPPORTUNITA DI PREVENZIONE

39 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami esposizione Fattori di rischio Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi vulnerabilità Danno Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento Contesto sociale Conseguenze su risorse conseguenze Mobilità discendente Segregazione

40 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Contesto di politiche Posizione sociale Controllo su risorse: Materiali Status Legami esposizione Fattori di rischio Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali vulnerabilità Danno Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento Contesto sociale Conseguenze su risorse conseguenze Mobilità discendente Segregazione

41 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Politiche extrasanitarie (istruzione, lavoro, redistribuzione reddito, economia ) Contesto di politiche Posizione sociale Influenzare stratificazione Diminuire esposizione Diminuire vulnerabilità Fattori di rischio Controllo su risorse: Materiali Status legami esposizione Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi vulnerabilità Politiche sociosanitarie (ammortizzatori sociali, esenzioni, reinserimento lavorativo ) Contesto sociale Prevenire conseguenze ingiuste Danno Conseguenze su risorse Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento conseguenze Mobilità discendente Segregazione

42 Modificato da Diderichsen E. and W. (2001), The social basis of disparities in health, in Evans T., Whitehead M., Diderichsen F., Bhuiya a., Wirth M. (eds), Challenging inequities in health, Oxford up, New York. Politiche sanitarie (prevenzione, assistenza, percorsi ) Contesto di politiche Posizione sociale Influenzare stratificazione Diminuire esposizione Diminuire vulnerabilità Fattori di rischio Controllo su risorse: Materiali Status legami esposizione Dose di fattori di rischio: Psico-sociali Comportamentali Ambientali Accessibilità ai servizi vulnerabilità Contesto sociale Prevenire conseguenze ingiuste Danno Conseguenze su risorse Salute: Morte Malattia Infortunio Disabilità Disturbo Funzionamento conseguenze Mobilità discendente Segregazione

43 Marmot Review

44 3 LIVELLI DI AZIONI DI CONTRASTO DELLE DISEGUAGLIANZE 1.CURATIVE rivolte ai soggetti (cura dell individuo) 2.AUDIT rivolte alle politiche (politiche non sanitarie per verificare l impatto sui determinanti) 3.PROMOZIONE rivolte ai contesti (promozione dell equità attraverso la creazione e la promozione di politiche che hanno per oggetto diretto la qualità dei contesti) «L'equità nella salute in Italia. Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità» Costa G., Bassi M., Gensini G.F., Marra M., Nicelli A. L., Zengarini N.

45 «L'equità nella salute in Italia. Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità» Costa G., Bassi M., Gensini G.F., Marra M., Nicelli A. L., Zengarini N.

46 Qualche esempio di buona pratica Misure per ridurre la povertà (volontà politica) La fornitura di servizi di alta qualità per la prima infanzia

47 Qualche esempio di buona pratica

48 Qualche esempio di buona pratica Misure per ridurre la povertà (volontà politica) La fornitura di servizi di alta qualità per la prima infanzia Misure per implementare e sostenere l istruzione

49 Qualche esempio di buona pratica The idea was simple enough: give money to a mother to encourage her to send her children to school and to the health center. That simple idea, which began in the 1990s, has now become a nationwide program in Mexico, benefitting 5.8 million families a fourth of the country s total population.

50 Qualche esempio di buona pratica Misure per ridurre la povertà (volontà politica) Fornire servizi di alta qualità per la prima infanzia Implementare e sostenere l istruzione Migliorare le condizioni di lavoro Perseguire politiche che creino posti di lavoro Lavorare con i giovani a rischio di disoccupazione

51 Qualche esempio di buona pratica

52 Qualche esempio di buona pratica Misure per ridurre la povertà (volontà politica) Fornire servizi di alta qualità per la prima infanzia Implementare e sostenere l istruzione Migliorare le condizioni di lavoro Perseguire politiche che creino posti di lavoro Lavorare con i giovani a rischio di disoccupazione Intervenire sulle condizioni di vita delle persone in età avanzata

53 Qualche esempio di buona pratica

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