L impatto delle politiche di riuso sull open source
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1 L impatto delle politiche di riuso sull open source Andrea Corradini Dipartimento di Informatica, Pisa Open Source e Riuso: giornata di discussione e confronto fra enti e aziende Pisa, 17 settembre 2008
2 Il contesto A partire dal 2004, con co-supervisione di 5 tesi di laurea specialistica vari tirocini ho collaborato con Link.it a progettazione e sviluppo di OpenSPCoop, implementazione Open Source delle specifiche SPCoop del CNIPA, per la interoperabilità delle PA. Un progetto di successo, che ha motivato un approfondimento sulle tematiche di Open Source e Riuso nel contesto della PA. 2
3 Sommario... supersemplificato Le PA richiedono, nei bandi, la proprietà del software custom sviluppato. Questo danneggia le comunità che sviluppano software Open Source. E questo è male... Per evitare ciò, le PA dovrebbero richiedere meno, ad esempio un Joint Copyright Assignment. È possibile in base alla legislazione vigente? Sembra di sì, ma non è tanto ovvio... Le politiche per il riuso possono avere un impatto importante, positivo, ma anche negativo. 3
4 Le PA chiedono la proprietà del sw custom Uno scenario reale: dai chiarimenti di un bando di una PA. Domanda: A nostro avviso le seguenti due affermazioni all'art *** del Capitolato Speciale di Appalto sono in parziale contraddizione: Frase a: "Tutti i prodotti sviluppati e forniti in esecuzione del presente appalto sono di proprietà esclusiva della PA" Frase b: "Quanto sviluppato e fornito nell'ambito del presente appalto, ad esclusione dei prodotti di terze parti, potrà essere oggetto di riuso". Eccezione per prodotti di terze parti? Indipendetemente da quanto sopra, a nostro avviso risulta totalmente impossibile sviluppare il 100% della soluzione senza utilizzare componenti di terze parti ed è, quindi, impossibile cedere alla PA il 100% dei diritti di proprietà e quelli ad essi connessi, ecc. A questa condizione verrebbero sottoposti tutti i prodotti di base ad oggi presenti sul mercato necessari ad eseguire l'incarico nei tempi individuati. Solo ad esempio, risulterebbe impossibile utilizzare i software necessari per il riconoscimento delle carte CNS, ecc.... 4
5 Le PA chiedono la proprietà del sw custom RISPOSTA Per prodotti di terze parti si intendono quelli che il soggetto proponente dovrà acquistare da terzi, limitatamente ai sistemi operativi e di ambiente, software per specifici HW e prodotti analoghi. Nell'ambito del presente appalto, di proprietà esclusiva della PA si intendono, per prodotti sviluppati e forniti, quelli scaturenti dalla realizzazione del sistema, al netto dei prodotti sopra indicati. E' possibile anche utilizzare prodotti open source. E' auspicabile che l'offerta tecnica evidenzi quali sono le parti soggette al riuso, nel rispetto comunque di quanto in precedenza espresso. 5
6 Questo danneggia le comunità Open Source Limitazioni nell'uso del software OS esistente La proprietà del software OS sviluppato da terze parti spesso non può essere ceduta (conflitto con licenza) Software OS non è solo sistemi operativi e di ambiente, software per specifici HW e prodotti analoghi. Ostacoli all'evoluzione di progetti OS I moduli a valore aggiunto realizzati come estensioni di progetti OS non possono essere rilasciati alla comunità. Se richiesti, vanno riscritti, con danno per l'evoluzione del progetto. 6
7 E questo è male... Costi maggiori I fornitori non possono riutilizzare software già realizzato per altre PA (da se stessi o da altri fornitori), ma devono riscriverlo da zero. Questo porta a lievitazione dei costi. Qualità minore Il fornitore tenderà a realizzare la soluzione più economica atta a superare il collaudo del software, ma il collaudo in generale non riesce a misurare la qualità del software. Mina pari opportunità di OS vs. software proprietario Enunciata, in linea di principio, in numerose direttive, indagini, normative... e nell'art. 68 del C.A.D. 7
8 Le PA dovrebbero richiedere meno... I bandi della PA devono imporre sul software custom solo requisiti minimi che garantiscano la possibilità di cederlo in riuso, compatibili con le licenze OS. Ad esempio, duplice proprietà (PA + fornitore) del software fornito tramite un Joint Copyright Assignment. I contratti di riuso dovrebbero imporre alla PA cedente solo requisiti minimi sul software in oggetto, compatibili con le licenze OS. Nel caso di software Open Source, distribuzione e riuso è già regolato dalla licenza. 8
9 È possibile in base alla legislazione vigente? Commissione Open Source (I), maggio 2003 I software custom (e le personalizzazioni) devono essere di piena proprietà (non necessariamente esclusiva) della PA. Direttiva Stanca del 19 dicembre 2003 Le amministrazioni dovranno poter acquisire la proprietà dei programmi informatici sviluppati per loro dalle imprese fornitrici attraverso idonee clausole contrattuali Ma l'art. 68 comma 3 del C.A.D. recita: Le PA inseriscono, nei contratti per l'acquisizione di programmi informatici, di cui al comma 1, clausole che garantiscano il diritto di disporre dei programmi ai fini del riuso da parte della medesima o di altre amministrazioni. 9
10 Impatto delle politiche per il riuso su OS Attività del CNIPA E-Government nelle Regioni e negli Enti Locali I fase di attuazione (2001/07): principalmente promozione e monitoraggio di progetti di e-government II fase di attuazione (2004/-): principalmente progetti di riuso di software tra PAL (60 M nel 2007) 10
11 Impatto positivo o negativo? Avviso per la realizzazione di progetti di riuso, 02/2007 Le soluzioni di e-government proponibili per il riuso devono essere di proprietà e nella piena fruibilità della pubblica amministrazione cedente Dallo Schema tipo di contratto di riuso (CNIPA): L'amministrazione concedente garantisce che il programma è di propria esclusiva proprietà e che il perfezionamento del presente atto non costituisce violazione di diritti di titolarità di terzi Appare incompatibile con forniture che comprendano, anche solo in parte, software Open Source. Induce le PA a favorire soluzioni proprietarie, per poter accedere a progetti di riuso. 11
12 Come invertire la tendenza? Le politiche di riuso potrebbero/dovrebbero evitare di introdurre vincoli a sviluppo, acquisizione e riuso di software OS da parte delle PA, stabilendo regole e procedure compatibili con le licenze OS favorire la partecipazione delle PA alle comunità di sviluppo OS, nel ruolo di esperti del dominio Una Licenza di Riuso come CRCR-Licenza-V1.00 è benvenuta per regolamentare il riuso di software non già regolamentato. Ma per software OS potrebbe creare problemi di compatibilità con licenze OS. 12
13 Benefici di uno Scenario Open Source Il fornitore sarebbe motivato ad investire sulla soluzione software, perché potrebbe continuarne lo sviluppo al di là della specifica fornitura La qualità del software diventa un valore di per sé, al di là dei requisiti del collaudo di consegna del software I progetti di riuso sarebbero possibili esattamente nella forma attuale il focus è sul travaso di competenze e sul taglio dei costi delle licenze, non sulla proprietà del software Le PA riceventi sarebbero completamente tutelate dalla licenza open source Ulteriori investimenti sul software sarebbero interessanti per tutti i soggetti in gioco: la PA cedente, le PA riceventi, l azienda che ha sviluppato il software, altre aziende che rispondano a bandi simili (anche fuori dal dominio della PA) La licenza del software funge da contratto chiaro tra tutti questi soggetti: i miglioramenti del software vanno a beneficio di tutti 13
14 Conclusioni Articolo contenente queste considerazioni trasmesso come contributo per la Commissione Open Source II. Parte dei contenuti sono stati recepiti nella sezione Normativa sul riuso del software nella Pubblica Amministrazione a cura di M. Marchesi della (bozza di) relazione finale: La relazione propone l'istituzione di una commissione tecnico giuridica per eliminare incongruenze e aggiornare la legislazione attuale. 14
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