Ricerche future. Comprensione dei movimenti emotivi
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- Antonio Catalano
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1 Ricerche future Il DSM V definisce il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) come un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da Deficit nella reciprocità socio-emotiva: un approccio sociale anormale [...] e/o un ridotto interesse nella condivisione degli interessi, emozioni, affetto e risposta e Deficit nei comportamenti comunicativi [...] anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità. L obiettivo delle ricerche che sta portando avanti il gruppo dei PhD student dell ODFLab, è esplorare le possibili cause di queste atipicità (studi sulla comprensione di movimenti emotivi e studi sui movimenti oculari), indagare come queste anomalie si ripercuotono sulla reciprocità relazionale tra genitore e bambino (studi sul pianto e sull efficacia dell interazione madre/padre-bambino) al fine di impostare interventi per migliorare le abilità sociali e relazionali dei bambini con ASD. Comprensione dei movimenti emotivi La comunicazione e le relazioni sociali dipendono da come percepiamo ed interpretiamo le azioni degli altri. A livello neurale esistono strutture deputate all elaborazione specifica dei movimenti umani, in parte differenti da quelli che sottendono l elaborazione del movimento degli oggetti. I movimenti del corpo veicolano un ampia serie di informazioni sociali: identità, genere, significato dell azione, 1
2 intenzioni, emozioni. In soggetti a sviluppo tipico (TD), fin dalla nascita esiste una preferenza per il movimento umano ed una progressiva sensibilizzazione verso questa classe di stimoli, che non è presente nei bambini con ASD (Klin 2003; 2008; 2009). Il sistema visivo dell uomo è plastico e la sua abilità nel percepire gli stimoli è modulata dall esperienza, per cui tanto più facciamo esperienza del movimento umano, tanto migliore ne diventerà la sua elaborazione. Questo è vero per i movimenti non affettivi, ma qual è il contributo che il contenuto emotivo fornisce alla comprensione del movimento? E lo stesso per soggetti TD e ASD? La nostra ricerca è volta ad esplorare l acquisizione e lo sviluppo di questa abilità dall infanzia all età adulta e di confrontare i trend evolutivi di soggetti a sviluppo tipico e atipico. Evidenziare eventuali disallineamenti evolutivi ci permetterebbe di intervenire tempestivamente, in quei periodi di sviluppo critici per l acquisizione di queste specifiche abilità. Individuare il tipo di informazioni la cui elaborazione è difficoltosa (forma del corpo, movimento, contenuto emotivo, quale contenuto emotivo) permetterebbe di impostare un tipo di intervento mirato all implementazione dell elaborazione quella determinata classe di stimoli, utilizzando materiale finalizzato e specifico. Al fine di sviluppare mezzi per migliorare l esito a lungo termine della terapia, la tempistica della terapia e l adattamento alle caratteristiche del bambino appaiono fondamentali. La ricerca attuale, dunque, si impegna nel rendere la diagnosi più precoce possibile e riconoscere altrettanto precocemente il livello risposta alla terapia. Conoscere dove si guarda 2
3 L eye-tracking non è altro che uno strumento per analizzare la distribuzione dello sguardo del soggetto. Studiare l uso degli occhi da parte dei bambini in vari contesti permette di capire molti aspetti dei loro processi di apprendimento e sviluppo (Aslin, 2012). Una caratterizzazione dei movimenti oculari dei bambini con autismo è uno strumento promettente sia per la diagnosi precoce che per la stima della risposta alla terapia mentre essa viene portata avanti. L eye-tracker, lo strumento per il tracciamento degli occhi, è un sensore che registra gli spostamenti dello sguardo mentre il bambino osserva un video presentato sul monitor annesso. Gli stimoli presentati, rispetto ai quali si evidenziano differenze nella distribuzione, temporale e spaziale, dei movimenti oculari sono il più naturalistici possibili e consistono in un cartone animato o in una scena recitata da attori in carne ed ossa. Il contenuto presenta momenti di interazione e comunicazione, parlata o gestuale, che risultano difficoltosi da cogliere per il bambino con autismo nella vita reale. L eye-tracking ha evidenziato deficit o profili atipici nell orientamento dell attenzione visuale verso stimoli di tipo sociale nei bambini con ASD; inoltre, alcuni ricercatori hanno riscontrato tali evidenze in bambini a rischio, quali i fratellini di bambini affetti da ASD, più precocemente di quanto non avvenga attualmente e abitualmente la diagnosi (Chawarska, Macari, & Shic, 2013). Tra il 2008 e il 2013 hanno avuto luogo ben 32 studi di eye-tracking su bambini in età infantile e prescolare. I risultati incoraggiano l esplorazione delle opportunità offerte da questo strumento, al fine di aggiungere un tassello al complesso quadro clinico e comportamentale dell autismo. 3
4 Come batte il cuore quando si ascolta il pianto di un bambino con ASD Una diversa prospettiva utilizza misurazioni comportamentali e fisiologiche per stimare l effetto dello stimolo uditivo proveniente dal bambino sulle risposte emotive dei genitori di bambini con ASD e genitori di bambini con sviluppo tipico. In particolare ci interessiamo del grado di stress nella risposta delle mamme e dei papà nei confronti del pianto dei bambini con ASD. Il pianto è uno dei modi che i bambini usano per esprimere i loro sentimenti, bisogni e desideri. Il pianto del bambino coinvolge due agenti: il bambino che piange e la persona che si prende cura di lui, che ascolta il pianto, lo interpreta, e agisce a seconda di tale interpretazione (Venuti et al., 2012). In alcuni studi, si riferisce di adulti che hanno espresso sentimenti negativi rispetto al pianto e i vagiti dei bambini a sviluppo atipico non erano comprensibili, nel senso che i genitori non erano in grado di identificare facilmente la loro causa (Esposito & Venuti, 2008, 2010). In linea con queste evidenze, l obbiettivo di questo nostro progetto è quello di esaminare le reazioni emotive e fisiologiche dei genitori di bambini con ASD e genitori di bambini con sviluppo tipico, indotte da pianti atipici e tipici. Questo studio potrebbe avere implicazioni nella comprensione delle percezioni dei genitori attraverso la via di comunicazione più importante usata dai bambini. Inoltre, questo studio potrebbe avere implicazioni a proposito dell'importanza del pianto come indicatore precoce di rischio durante la prima fase di sviluppo del bambino. 4
5 Inoltre, l interesse risiede anche nel discernere se i genitori di bambini con ASD siano idonei per cogliere tempestivamente la qualità dell interazione interpersonale, cioè l interazione madre-bambino, che include i bambini con sviluppo tipico e la loro mamma, e bambini con ASD e le madri. In effetti, se sono in grado di riconoscere i segnali di un comportamento sociale anormale in bambino con o senza ASD. Questo studio potrebbe avere importanti implicazioni per l'obiettivo fondamentale di promuovere una diagnosi precoce di autismo. Se i genitori di bambini con ASD risultassero svantaggiati nel rilevare i segni del comportamento sociale anormale durante le interazioni genitore-figlio, un maggior peso andrebbe attribuito al parere di persone esterne al nucleo familiare, come il pediatra e gli educatori di scuola che, più che mai, potrebbero giocare un ruolo indispensabile nel preparare il terreno per ulteriori indagini e per un eventuale diagnosi di autismo. Inoltre, l indagine renderebbe contributi rilevanti per comprendere l'importanza della pratica parentale e migliorare gli interventi specifici che coinvolgono i genitori. Tali interventi potrebbero diventare ancora più efficaci, considerando le difficoltà che i genitori dei bambini con ASD potrebbero avere anche in campo sociale. La ricerca è parte integrante del lavoro svolto presso l ODFLab ed i nostri pazienti sono i primi che possono partecipare e mettere alla prova le nostre idee. Il nostro sforzo è seguire il corso naturale della scienza, raccogliendo le sfide delle nuove metodologie, contribuendo con originalità e dialogando con l ambito clinico e d intervento. 5
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