Health equity audit (in sanità) ai tempi della crisi
|
|
- Aniella Carrara
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Health equity audit (in sanità) ai tempi della crisi Giuseppe Costa Università Torino e ASL TO3 del Piemonte Centro di riferimento CCM per Salute in Tutte le Politiche e Determinanti Sociali di Salute
3 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
4 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
5
6 Una storia di successo: la speranza di vita in Italia nei 150 anni dall unità Più vicini nella salute
7 Una storia di successo? Il PIL? Più lontani nella ricchezza
8 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
9
10 I MECCANISMI DI GENERAZIONE Dimensioni del benessere (B.E.S.) con un maggior impatto sulla salute in tempo di crisi Meno pressione Ma austerità Ambiente Benessere economico Politica Istituzioni Lavoro Austerità Razionamento Risorse Partecipazione/coesione Inclusione Educazione Sanità Ricerca Paesaggio cultura Qualità servizi Fattori di rischio e salute Benessere soggettivo Riduzione dei livelli di tutela
11 GLI EFFETTI SUI DETERMINANTI DISTALI Occupazione/3 Procedimento di valutazione di impatto sanitario Forza lavoro Forza lavoro anni Forza lavoro totale Crescita del tasso di disoccupazione ( ) 5,6% 8% 3,2% 4,9% 4,7% 6,7% RR disoccupati e in cerca di prima occupazione vs occupati (mortalità ISTAT Piemonte 2009) RR 2,72 (2, ) RR 1,15 (0,92-1,44) RR 1,37 (1,16-1,62) Variazione della mortalità attribuibile alla crescita della disoccupazione (in % e in numero assoluto di morti attribuibili) +3,8% pari a 316 morti in più all anno (tra 207 e 447) + 0,2% pari a 96 morti all anno (tra -51 e 278) + 0,7% pari a 411 morti (tra 19 e 567)
12 GLI EFFETTI SUI DETERMINANTI PROSSIMALI i comportamenti insalubri (ISTAT)
13 GLI EFFETTI SU USO DEI SERVIZI SANITARI
14 GLI EFFETTI SU USO DEI SERVIZI SANITARI IL SUPERTICKET Torino: media prestazioni specialistiche pro-capite, Popolazione con più di 35 anni (medie standardizzate per sesso ed età)
15 GLI EFFETTI SUI QUALITA DI ASSISTENZA
16 GLI EFFETTI SULLA SALUTE La natalità (ISTAT) Tasso di natalità in Piemonte e in Italia,
17 GLI EFFETTI SULLA SALUTE Ricoveri Tassi grezzi e standardizzati per età (x ) di primo ricovero a Torino per differenti cause
18 GLI EFFETTI SULLA SALUTE Suicidi Numero di suicidi e tentati suicidi per ragioni economiche in Italia tra il 2000 e il 2010, confrontato con il trend atteso in Emilia-Romagna un aumento della mortalità per suicidio dal 2008 fino al 2011, inserito in un trend temporale in diminuzione. Per ogni anno si osserva un numero di morti in eccesso variabile tra 20 e 40 suicidi rispetto ai circa 360 attesi (Caranci 2012) De Vogli et al, 2012
19 GLI EFFETTI SUI DETERMINANTI PROSSIMALI i comportamenti protettivi (ma più costosi?) (ISTAT)
20 GLI EFFETTI SULLA SALUTE Ricoveri per abuso di alcool Rischi relativi di primo ricovero per istruzione (controllati per età e sesso di nascita) per abuso di alcol a Torino. Periodi ,
21 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
22 Generazioni sempre più uguali, ma Di nuovo più lontani nella salute? Nord/Sud? Biggeri et al., EpidPrev, 2011
23 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
24 Percentuale di sedentari per regione/pa 48% Basilicata 43% Sicilia Campania 38% Abruzzo Puglia 33% Calabria 28% 23% Liguria Lombardia Friuli-Venezia Giulia Piemonte Molise MarcheToscanaSardegna Valle d'aosta Veneto Umbria Emilia-Romagna Lazio Pool di ASL 18% 13% PA Trento 8% PA Bolzano Cnesps, EpidPrev, 2011 Pool di ASL PASSI
25 Percentuale di eccesso ponderale per regione/pa 55% Molise 50% Calabria Basilicata Puglia Sicilia Campania 45% 40% Toscana Piemonte Valle d'aosta Veneto Umbria Abruzzo Emilia-Romagna Pool di ASL Lazio Friuli-Venezia Marche Giulia PA Trento Sardegna Liguria 35% PA Bolzano Lombardia 30% Cnesps, EpidPrev, 2011 Pool di ASL PASSI
26 Residenti in prossimità di siti inquinati Pirastu et al., EpidPrev, 2011
27 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
28 Speranza di vita libera da disabilità a 15 anni, 2004 Uomini Donne
29 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
30 Sopravvivenza relativa Standardizzata per età A 5 anni dalla diagnosi Anni Sud Centro-Nord
31 La mobilità sanitaria non è una media A parità di età e di morbosità in Italia tra il 2000 e il 2007 si sono ricoverati fuori regione di più - i residenti nel Sud (136% in più) - i più istruiti (68% in più) - i più soddisfatti economicamente (21% in più) - e con più beni accumulati (28% in più) A parità di età e morbosità i pazienti del Sud che utilizzano procedure cardiochirurgiche in ospedali a distanze superiori a 3 ore hanno esiti (una mortalità a 30 giorni) più favorevoli - circa il 45% in meno per by pass aortocoronarico isolato - circa il 40% in meno per valvuloplastica isolata Petrelli e Fusco AIE-AIES-AGENAS 2011
32 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
33 Eterogeneità regionale significativa nelle differenze di salute 2005 per istruzione: elementare vs. laurea SF12 - Indice di stato psicologico, maschi (coeff=-1.7) PiemonteVeneto Trentino Sicilia Sardegna Emilia R. Valle D Aosta Friuli V.G. Puglia Campania Calabria SF12 - Indice di stato psicologico, femmine (coeff=-2.2) Il gradiente Nord-Sud nella salute, è spiegato sia dalla differente distribuzione geografica Sicilia Molise della povertà, sia dalla minore capacità Sardegna del contesto meridionale di moderare l effetto Campania Veneto Lombardia Trentino sfavorevole sulla salute della povertà individuale Valle D Aosta Friuli V.G. Calabria Marinacci et al, EpidPrev 2011
34 Mortalità in Italia per titolo di studio (RR aggiustati per età, area geografica), anni Uomini RR IC 95% Laurea 1 Maturità 1, Media 1, Elementare o meno 1, linear trend p=0.01 Donne Laurea 1 Maturità 1, Media 1, Elementare o meno 1, linear trend p=0.06 Marinacci et al, 2012
35 Differenze sociali 5 nella salute a Torino tra gli uomini negli anni 2000 Titolo di studio Incidenza infarto 1 Prevalenza diabete 2 Letalità in malati di tumore colon 3 Mortalità 4 Alto Medio Basso aggiustato per età, area di nascita, reddito, status, area (Petrelli, 2006) 2 aggiustato per età e reddito (Gnavi, 2007) 3 aggiustato per età e area di nascita (Spadea, 2005) 4 aggiustato per età, qualità della casa, area di nascita, periodo di calendario (Marinacci, 2004) 5 tutte le differenze sono statisticamente significative (p<0,005)
36 Diseguaglianze di mortalità a Torino, , in relazione a diversi indicatori sociali RR Istruzione Condizione professionale Classe Reddito Qualità abitazione I II III IV I= più avvantaggiato IV = meno avvantaggiato Elaborazioni da Studio Longitudinale Torinese
37 Tassi di mortalità per istruzione e periodo tra gli adulti 30 anni e più a Torino (tassi stand. per età e sesso) periodo alta media bassa Elaborazioni da Studio Longitudinale Torinese
38 Vantaggio in anni di speranza di vita tra chi viveva in isolato ricco e chi viveva in isolato povero Uomini Donne Anni Ottanta + 3,2 + 1,4 Anni Duemila + 4,0 + 2,0 Elaborazioni da Studio Longitudinale Torinese
39 Tassi std. di ricovero per centile di reddito x 1,000 Posto β1=b1, β2=β1+b2 slope β1 slope β2 x1 Valore mediano (per 100 ) del CTMI in ogni centile Marinacci, 2006
40 Caratteristiche costitutive delle disparità di salute Natura Tutte dimensioni salute (incidenza, prevalenza, letalità) Tutte dimensioni posizione (relazionale, distributiva) Su base individuale e di contesto Direzione A svantaggio più sfavoriti Eccezioni di malattie influenzate da comportamenti ricchi (e genetica?) Intensità variabile Nel tempo Relativa e assoluta crescente Casi attribuibili calanti? Nello spazio: crescente sud<nord<est Forma rilevanza responsabilità politiche evitabilità ingiustizia selettivo vs universalismo proporzionale Sia a soglia (vulnerabili) Sia a gradiente Interazioni: diversa intensità in donne e anziani (minore intensità) e per origine etnica (variabile) Rapporto Fondazione Gorrieri 2008
41 Caratteristiche costitutive delle disparità di salute Natura Tutte dimensioni salute (incidenza, prevalenza, letalità) Tutte dimensioni posizione (relazionale, distributiva) Su base individuale e di contesto Direzione A svantaggio più sfavoriti Eccezioni di malattie influenzate da comportamenti ricchi (e genetica?) Intensità variabile Nel tempo Relativa e assoluta crescente Casi attribuibili calanti? Una questione di equità di salute? Come cercare riconoscere e correggere i meccanismi? Nello spazio: crescente sud<nord<est Forma EQUITY AUDIT? Sia a soglia (vulnerabili) Sia a gradiente Interazioni: diversa intensità in donne e anziani (minore intensità) e per origine etnica (variabile) Rapporto Fondazione Gorrieri 2008
42 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
43 contesto contesto di politiche di politiche contesto contesto stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno prevenire conseguenze ingiuste esposizione conseguenze conseguenze su risorse su risorse controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento conseguenze mobilità discendente segregazione Modificato da Diderichsen, 2001
44 contesto contesto di politiche di politiche contesto contesto stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno prevenire conseguenze ingiuste esposizione conseguenze conseguenze su risorse su risorse controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento conseguenze mobilità discendente segregazione Modificato da Diderichsen, 2001
45 Variazione%della mortalità tra gli uomini adulti (30-59 anni) che hanno migliorato il livello di istruzione tra il 1981 e il 1991 Titolo al 1981 nessuno elementare media maturità uomini Elaborazioni SLT, 2006
46 contesto contesto di politiche di politiche contesto contesto stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno prevenire conseguenze ingiuste esposizione conseguenze conseguenze su risorse su risorse controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento conseguenze mobilità discendente segregazione Modificato da Diderichsen, 2001
47 Proporzione di soggetti esposti ad elevato stress sul lavoro (Job Strain) all inizio degli anni 2000 Campione di 1479 soggetti a Torino (797 operai e 682 impiegati) % stress operai im piegati Totale
48 fam. istruz. bassa madre istruz. bassa FIGLI < 18 ANNI 1,91 2,03 No esercizio fisico intensivo/regolare fam. classe operaia nessun genitore occupato 1,65 1,5 FIGLIE< 18 ANNI madre casalinga coppia lavora solo il padre risorse scarse/insuff. madre in cerca di occupaz. 1,37 1,33 1,27 1,27 madre istruz. bassa fam. istruz. bassa fam. classe operaia nessun genitore occupato monogen. donna occupata 1,62 1,51 1,47 1,86 1,84 0,9 1,4 1,9 2,4 coppia lavora solo il padre 1,33 madre casalinga madre in cerca di occupaz. risorse scarse/insuff. monogen. non vedova 1,3 1,29 1,27 1,26 *PRR aggiustati per età 0,9 1,1 1,3 1,5 1,7 1,9 2,1 Dati: Indagine ISTAT Salute 2000
49 Esposizione a traffico di tipo pesante: passaggio frequente nella strada di residenza, per istruzione dei genitori (Studio Sidria2) Istruzione genitori % bambini esposti (IC 95%) Università 18 (16-20) Scuola secondaria superiore 19 (17-21) Scuola media 22 (20-24) Scuola elementare 27 (23-30)
50 Ricoveri per Sindrome Coronarica Acuta a Torino (RR bayesiani) 2009 Procedure di rivascolarizzazione RR bayesiani Inverse care law
51 Fattori di rischio per l interruzione dei percorsi a parità di salute Interruzione di almeno un percorso per costi pazienti fragili (860) Uomini (n. 225) OR IC (95%) Basso reddito Bassa posizione occupazionale Donne (n. 486) OR IC (95%) Basso reddito Povertà di aiuto Bassa istruzione Alta densità abitativa Aggiustati per età, stato di salute, frequenza visite dal MMG Elaborazione su dati Progetto Fragili Orizzonti, FIMMG-Provincia di Torino
52 Rischio di morte per titolo di studio (bassa scolarità vs. alta scolarità) in persone con diabete e senza diabete a Torino negli anni 90. Uomini. 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 tutte tumo ri ap p arato circo lato rio c o n d iab e t e s e nz a d iab e t e Da: Int J Epidemiol 2004;33:
53 Proporzione di casi con tumore del retto sottoposti a trattamenti i di radioterapia pre-operatoria* per livello di istruzione. Torino, (pre LG) 2007 (post LG) 7% 15% Alta istruz. 1 1 Media istruz. Bassa istruz. Lavori in corso 1.35 Lavori in corso 1.41 * raccomandata negli stadi T3 e T4 dalle linee guida (LG) regionali del 2001 Ciccone et al., 2010
54 contesto contesto di politiche di politiche contesto contesto stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno prevenire conseguenze ingiuste esposizione conseguenze conseguenze su risorse su risorse controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento conseguenze mobilità discendente segregazione Modificato da Diderichsen, 2001
55 Decessi nel trimestre estivo nella popolazione torinese femminile, di età >=75 anni, clinicamente suscettibile 2003 vs Ors adj x età(ic 95%) Non sole non deprivate 1.36 (0.98;1.89) deprivate 1.53 (1.03;2.25) Coppie non deprivate 0.92 (0.58;1.45) deprivate 2.01* (0.98;4.07) Soli con figli a Torino non deprivate 1.27 (0.88;1.82) deprivate 1.28 (0.80;2.04) Soli senza figli a Torino non deprivate 1.24 (0.97;1.59) deprivate 1.50 (1.09;2.08) Istituzionalizzate non deprivate 2.44 (1.40;4.27) deprivate 3.51 (2.26;5.46) *modificazione d effetto p<0.06 Marinacci 2010
56 Durata dell impiego e rischio di infortunio tra lavoratori italiani e stranieri *** *** 1.13*** 1.20*** 1.35*** * p<0.10 ** p<0.05 *** p< < 3 mesi 3-6 mesi 7-11 mesi mesi anni >= 3 anni PFPM PSA All events that led to death, permanent incapacity or temporary disability with more than 29 days of prognosis PSA: high-income countries; PFPM: countries with strong migratory pressure Bena A, 2012
57 contesto contesto di politiche di politiche stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno esposizione controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento contesto contesto prevenire conseguenze ingiuste conseguenze conseguenze su risorse su risorse conseguenze mobilità discendente segregazione Modificato da Diderichsen, 2001
58 Differenze sociali 5 nella salute a Torino tra gli uomini negli anni 2000 Titolo di studio Incidenza infarto 1 Prevalenza diabete 2 Letalità in malati di tumore colon 3 Mortalità 4 Alto Medio Basso Impatto stimato: valore economico del numero di DALYs persi per le differenze sociali: %PIL (Mackenbach et al, 2007) Elaborazioni da Studio Longitudinale Torinese
59 contesto contesto di politiche di politiche contesto contesto stratificazione influenzare stratificazione diminuire esposizione diminuire vulnerabilità posizione posizione fattori rischio fattori rischio danno danno prevenire conseguenze ingiuste esposizione conseguenze conseguenze su risorse su risorse controllo su risorse materiali status legami dose di fattori di rischio psico sociali comportamentali ambientali accessibilità servizi vulnerabilità salute morte malattia infortunio disabilità disturbo funzionamento conseguenze mobilità discendente segregazione
60 Fattori di rischio per le limitazioni della spesa familiare per alimentazione a causa dei costi sostenuti per la cura Limitazioni alimentari pazienti fragili Uomini (n. 246) OR IC (95%) Basso reddito Bassa istruzione Scarsa qualità abitazione Donne (n. 517) OR IC (95%) Basso reddito Scarsa qualità abitazione Scarso supporto famigliare Aggiustati per età e stato di salute Indagine su campione assistiti medici FIMMG provincia Torino, 2009
61 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
62 Circa il 30% della mortalità in Europa sarebbe evitabile se tutti avessero la stessa mortalità dei più istruiti Eikemo T et al,
63 Quota di mortalità evitabile se tutti avessero la stessa distribuzione per istruzione dei seguenti fattori di rischio Torino Firenze Meccanismi d azione M F M F Fumo 5% 2% 5% 1% Sovrappeso - BMI 9% 39% 8% 27% Esercizio Fisico 3% 14% 3% 10% Diabete 4% 29% 4% 20% Frutta e Vegetali 2% 8% 2% 4% Reti Sociali 10% 11% 9% 7% Reddito na na na na Condizione Occupazionale 16% 50% na na Occupazione 11% na na na Eikemo T et al,
64 Sommario La salute è stata capace di unire l Italia più di ogni altra dimensione del benessere È ancora vero ai tempi della crisi? Emerge un nuovo divario Nord/Sud Nei fattori di rischio Nella salute Nelle cure Un divario di salute che corrisponde al divario I cui meccanismi di generazione sono noti e affrontabili con idonee politiche La cui importanza relativa potrebbe permettere di stabilire delle priorità e target? In coerenza con le raccomandazioni WHO-EU sulla solidarietà nella salute e l iniziativa delle Regioni
65 Comunicazione di Commissione Europea su Solidarietà nella salute (2009)
66 Measurement Mental block Concern Recognition Austria Czech Republic France Poland Awareness raising Portugal Will to take action Denial/Indifference Estonia Hungary Italy Latvia Lithuania Isolated initiativesbelgium Denmark Germany Spain Netherlands Scotland More structured developments Comprehensive program England Finlan Ireland Norwa Sweden Wales Action spectrum on inequalities in health (M. Whitehead, 1998 ), Costa 2012
67 Un equity audit dell impatto di politiche, strategie, programmi, azioni è alla portata Agenas, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Sicilia Gruppo di lavoro interregionale su Equità in Salute e Sanità: Iniziativa Ministero? (PSN) Rete i centri di riferimento tecnici (nazionali e regionali) (CCM)
68 Esperienze di equity audit Definito e formalizzato per la prima volta nel NHS Planning and Priorities Framework per opera dell Health Development Agency, e applicato in seguito nei piani operativi locali del sistema sanitario britannico: Health equity audit is a process by which partners systematically review inequities in the causes of ill health, and access to effective services and their outcomes, for a defined population and ensure that further action is agreed and incorporated into policy, plans and practice. Finally, actions taken are reviewed to assess whether inequities have been reduced (Hamer L, Jacobson B, Flowers J et al. Health Equity audit made simple. Working document. NHS HAD 2003)
69 Equity audit Indicatore di disparità frequenza di esposizione al determinante in popolazione esposizione a fattore rischio dell'incidenza (i) esposizione a fattore rischio della sopravvivenza in salute accettabile (sa) vulnerabilità specifica x livello ei fattori di rischio esiti di malattia e valore percepito dal gruppo probabilità di discesa da malattia Istruzione Bassa istruzione Competenze e abilità limitate Abuso di alcool Occupazione Classe infortuni e disabilità Precarietà, Ambiente poco infortuni e insicurezza, a tutte le montature che utilizziamo sicuro disabilità segregazione masionaria Bassa qualificazione Competenze e abilità limitate Abuso di alcool Conciliazione cura-lavoro infortuni e disabilità Reddito/beni Basso reddito Abuso di alcool infortuni e disabilità Rete supporto Deprivazione materiale contesto Deprivazione contesto montare lenti di equità (EQUITY AUDIT) quotidianamente per governare le azioni: Sub-culture professionali HIA per le politiche Analisi fabbisogno Monitoraggio LEA Valutazione esiti (+/-) Governo clinico Attitudini di risk taking infortuni e disabilità (valore percepito?) Mobilità discendente per infortunio Mobilità discendente per infortunio Età Giovani Attitudini di risk taking Migrazione Stranieri immigrati Competenze e abilità limitate (lingua) Attitudini di risk taking infortuni e disabilità infortuni e disabilità Genere Maschi
70 Come operazionalizzare le equity lens con ogni montatura che si sta indossando in un particolare momento? questa stessa tabella a doppia entrata andrebbe fatta girare più volte nel processo di equity audit per compilare le relative celle rispondendo alle cinque seguenti domande: una prima volta per identificare ex ante i meccanismi di generazione delle disuguaglianze che hanno un impatto potenziale sulle disuguaglianze di salute una seconda volta per provare a raccogliere le informazioni epidemiologiche (fattuali, di letteratura, e degli esperti tecnici e grezzi ) per dare un evidenza ai nessi causali; e, se non ci sono informazioni disponibili, per costruire una agenda di lavoro sulle lacune conoscitive
71 una terza volta per interrogarsi se ci siano delle soluzioni efficaci per contrastare i meccanismi di maggiore impatto una quarta volta per una analisi del livello di condivisione delle conoscenze, atteggiamenti, comportamenti dei portatori di interesse sui diversi snodi della griglia ai fini del governo del processo di equity audit una quinta volta per riflettere sulle celle vuote: esse riflettono riguarda una categoria di azione differente da quella esaminata ma con cui l audit dovrebbe coordinarsi
72 E tempo di agire in questo senso mandato? (Comunicazione EU 2009, PSN 2012?) un metodo nuovo o integrazione con altri metodi strutturati (Equity lens su diverse montature)? disponibilità di dati? (PSN 2012) disponibilità di competenze? (CCM 2012) disponibilità di partner? (HPHs nuovo partner?...) povertà di conoscenze su efficacia e costoefficacia interventi? (nuova ricerca finalizzata?
73 «sotto l aspetto di stranieri venuti da altri paesi, gli dei in ogni forma visitano le città e scrutano gli eccessi e l equità degli uomini...» Omero
Fatti e risposte sui determinanti sociali in Europa e in Italia
Fatti e risposte sui determinanti sociali in Europa e in Italia Giuseppe Costa Dip. Scienze Cliniche e Biologiche, Università Torino Servizio di Epidemiologia, ASL TO3 Piemonte Centro riferimento CCM e
L impatto della crisi economica sugli indicatori di salute
Bari, XXXVI Congresso Nazionale AIE L impatto della crisi economica sugli indicatori di salute Giuseppe Costa, Stefania Salmaso I MECCANISMI DI GENERAZIONE Dimensioni del benessere (B.E.S.) con un maggior
Disuguaglianze di salute ed equity audit
Disuguaglianze di salute ed equity audit Giuseppe Costa Dip. Scienze Cliniche e Biologiche Università Torino SCDU Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Centro riferimento CCM e INMP per i determinanti sociali
Disuguaglianze sociali di salute
Disuguaglianze sociali di salute Giuseppe Costa, Elena Gelormino, Teresa Spadea Dip. Sanità Pubblica Università Torino SCDU Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Centro riferimento CCM e INMP per i determinanti
La sfida dell equità in salute e sanità
La sfida dell equità in salute e sanità Giuseppe Costa Università Torino e ASL TO3 del Piemonte Centro di riferimento CCM per Salute in Tutte le Politiche e Determinanti Sociali di Salute Sommario La salute
Determinanti sociali (crisi), Sud e salute
Determinanti sociali (crisi), Sud e salute Giuseppe Costa Dip. Scienze Cliniche e Biologiche, Università Torino Servizio di Epidemiologia, ASL TO3 Piemonte Centro riferimento su determinanti sociali di
Salute in tutte le politiche: Prospettive di lavoro comune
Verso un profilo di salute della ASL BT: focus sulle patologie croniche non neoplastiche Trani, 9 luglio 2015 Salute in tutte le politiche: Prospettive di lavoro comune Lucia Bisceglia Profilo di salute
Disuguaglianze di salute
Disuguaglianze di salute e modelli assistenziali Teresa Spadea S. C. a D. U. Epidemiologia i i ASL TO3 Regione Piemonte IGEA: dal progetto al sistema, Roma 22-23 aprile 2013 sommario Determinanti di salute
Epidemiologia e politiche di salute per l immigrazione in Italia. Giuseppe Costa, Teresa Spadea, Luisa Mondo 25/10/2011
Epidemiologia e politiche di salute per l immigrazione in Italia Giuseppe Costa, Teresa Spadea, Luisa Mondo 25/10/2011 Bologna, 199??? Mortalità di uomini immigrati a Torino prima degli anni 70 confrontata
Breve introduzione sulle differenze sociali nella salute Cristiano Piccinelli
Breve introduzione sulle differenze sociali nella salute Cristiano Piccinelli Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino In Italia il rischio di morire cresce con l abbassarsi del
Disuguaglianze di salute ed equity audit
Disuguaglianze di salute ed equity audit Giuseppe Costa Dip. Scienze Cliniche e Biologiche Università Torino Servizio di Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Centro riferimento CCM e INMP per i determinanti
La salute in Toscana Anno 2014
La salute in Toscana Anno 2014 Elaborazioni a cura di: Osservatorio di Epidemiologia Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Febbraio 2015 1 Aspettativa di vita alla nascita Toscana vs Italia 84,3 84,8
Diseguaglianze e percorso nascita
Bologna, 8 novembre 2010 Diseguaglianze e percorso nascita Enrica Perrone, Dante Baronciani, Nicola Caranci, Camilla Lupi 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive
Profili e bisogni di salute in Italia, sfide e tendenze: dalle azioni attivate alle priorità per prevenzione e promozione della salute
Profili e bisogni di salute in Italia, sfide e tendenze: dalle azioni attivate alle priorità per prevenzione e promozione della salute Stefania Salmaso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
Un Profilo di Comunità: perché? Il Profilo di Comunità. In questa presentazione. Carta d identità di una comunità
Il Profilo di Comunità Gianfranco Mazzarella OO.RR. Penisola Sorrentina - Asl Na 5 Napoli, 24 aprile 2008 Salute e Rifiuti in Workshop Interistituzionale In questa presentazione Carta d identità di una
Equità in salute e sanità in Italia: cosa possiamo fare per moderare le disuguaglianze di salute?
Equità in salute e sanità in Italia: cosa possiamo fare per moderare le disuguaglianze di salute? Giuseppe Costa Coordinatore gruppo di lavoro Equità nella salute e sanità della Commissione Salute della
Le regioni a confronto
Il racconto, il confronto 2003 Il all apertura del nuovo millennio: struttura dinamica struttura e dinamica 2003 Il all apertura del nuovo millennio: benchmarking europeo struttura benchmarking e dinamica
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Elena Clagnan Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali 1 MORTALITA IN FVG MORTALITA EVITABILE
Le lenti dell equità. Disuguaglianze nell accesso e negli esiti delle cure: l impatto della sanità d iniziativa in Toscana sul percorso del diabete
Le lenti dell equità Disuguaglianze nell accesso e negli esiti delle cure: l impatto della sanità d iniziativa in Toscana sul percorso del diabete paolo.francesconi@ars.toscana.it (DGR 16 Luglio 2008):
Fondazione CENSIS Dialogo sociale e politiche attive del lavoro nella programmazione FSE Fenomeni e tendenze del mercato del lavoro
Fondazione CENSIS Dialogo sociale e politiche attive del lavoro nella programmazione FSE 2014-2020. Fenomeni e tendenze del mercato del lavoro Maurizio Sorcioni Italia Lavoro Argomenti 1. Occupati e disoccupati:
Disuguaglianze di salute e stili di vita in Toscana: il consumo di tabacco e di alcol
Disuguaglianze di salute e stili di vita in Toscana: il consumo di tabacco e di alcol Voller F. 2*, Orsini C. 3, Olimpi 5,, Cipriani F. 4 Buiatti E. 1 1 Coordinatrice Osservatorio di Epidemiologia - ;
Monica Vichi (a), Maurizio Pompili (b), Silvia Ghirini (a), Roberta Siliquini (c)
National Center for Epidemiology, Surveillance and Health Promotion Monica Vichi (a), Maurizio Pompili (b), Silvia Ghirini (a), Roberta Siliquini (c) a) Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza
Prof. Roberto Bernabei Presidente Italia Longeva
Prof. Roberto Bernabei Presidente Italia Longeva 1 Aspettativa di vita in Italia (2014) 87 85 83 81 79 Women Men 77 75 % con disabilità nelle attività del vivere quotidiano Copertura e intensità dei servizi
Tabella 1 - Spesa per i servizi per il lavoro pubblici in Europa ( LMP Category 1 ) Milioni di euro. Anni
Tabella 1 - Spesa per i servizi per il lavoro pubblici in Europa ( LMP Category 1 ) Milioni di euro. Anni 2005-2011 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 European Union (27 countries) 24.258,853 23.236,823
Prevalenza di sovrappeso e obesità
Conferenza Nazionale su OKkio alla SALUTE: risultati del primo anno di indagini Roma, 20 novembre 2008 Prevalenza di sovrappeso e obesità Giovanni Baglio per il Gruppo di Coordinamento di OKkio alla SALUTE
Il monitoraggio delle disuguaglianze. L approccio dell Health Equity Audit (HEA) nei programmi di screening
Il monitoraggio delle disuguaglianze L approccio dell Health Equity Audit (HEA) nei programmi di screening Teresa Spadea SCaDU Servizio Epidemiologia ASL TO3 Piemonte 21 novembre 2018 Le sei fasi dell
Fattori di rischio comportamentali: abitudini alimentari
Conferenza Nazionale su OKkio alla SALUTE: risultati del primo anno di indagini Roma, 20 novembre 2008 Fattori di rischio comportamentali: abitudini alimentari Anna Lamberti per il Gruppo di Coordinamento
LO STATO PONDERALE DEI BAMBINI
LO STATO PONDERALE DEI BAMBINI L obesità ed il sovrappeso in età evolutiva tendono a persistere in età adulta e a favorire lo sviluppo di gravi patologie quali le malattie cardio-cerebro-vascolari, diabete
Caratteristiche dei ricoverati in mobilità
Caratteristiche dei ricoverati in mobilità Alessio Petrelli, Tania Landriscina, Emanuela Bologna *, Manila Bonciani *, Tommaso Salvitti *, Chiara Marinacci, Gabriella Sebastiani *, Giuseppe Costa # Servizio
Pubblicazioni ARS.
Pubblicazioni ARS https://www.ars.toscana.it/it/pubblicazioni/collana-documenti-ars/ Pubblicazioni ARS https://www.ars.toscana.it/it/pubblicazioni/collana-documenti-ars/ Speranza di vita Alla nascita:
Stili di vita e malattie croniche
Stili di vita e malattie croniche Nicoletta Bertozzi Dipartimento di Sanità Pubblica AUsl Cesena Bologna, 16 luglio 2010 Speranza di vita Emilia-Romagna 2006-08 alla nascita rispetto al 2003-05 a 65 anni
Crisi, disoccupazione e salute
Crisi, disoccupazione e salute Angelo d Errico, Giuseppe Costa SCaDU Servizio di Epidemiologia ASL TO3 Piemonte Dip. Scienze Cliniche e Biomediche Università di Torino I MECCANISMI DI GENERAZIONE Dimensioni
Il contributo del CNaPPS alle Politiche sanitarie e non sanitarie per la riduzione delle disuguaglianze di salute
Disuguaglianze di salute: politiche sanitarie e non sanitarie ISS, 30 maggio 2019 Il contributo del CNaPPS alle Politiche sanitarie e non sanitarie per la riduzione delle disuguaglianze di salute Angela
Disuguaglianze sociali nella mortalità di un campione della popolazione italiana
Disuguaglianze sociali nella mortalità di un campione della popolazione italiana Marinacci C 1, Sebastiani G 2,DemariaM 3,CaranciN 4, Proietti G 2, Pappagallo M 2, Grippo F 2, Di Cesare M 5, Boldrini R
Gennaio-Febbraio 2018
1 - TOT Gennaio-Febbraio 2018 EXTR 536 3729 4265 28756 60882 89638 14522 20990 35512 15147 20853 36000 1401982 2554245 3956227 Lazio 912 23.184 41.077 8.978 22.483 32.162 63.560 Umbria 910 6.099 15.401
Anno TOT CAPACITA' RICETTIVA FLUSSI TURISTICI 05/02/2019 TOTALE ITALIANI
1 - TOT Anno 2018 EXTR 527 4439 4966 28582 65265 93847 14436 22139 36575 15068 22474 37542 9557727 19675376 29233103 Lazio 912 219.840 411.696 140.452 331.490 360.292 743.186 Lombardia 903 145.687 275.986
Lo screening come strumento per la lotta alle diseguaglianze
Lo screening come strumento per la lotta alle diseguaglianze Taranto 11 Aprile 2014 Doralba Morrone ISPO Firenze Coordinamento GISMA Area Diagnosi d.morrone@ispo.toscana.it Gruppo Italiano per lo screening
MANIFESTO DELL ALLEANZA TRA I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE PER UN NUOVO SSN
Roma 23 febbraio 2019 MANIFESTO DELL ALLEANZA TRA I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE PER UN NUOVO SSN La trasformazione «sotto traccia» del SSN e le condizioni per il suo rilancio Ketty Vaccaro Responsabile
Fenomeni e tendenze del mercato del lavoro. Maurizio Sorcioni Italia Lavoro
Fenomeni e tendenze del mercato del lavoro Maurizio Sorcioni Italia Lavoro Argomenti 1. Occupati e disoccupati: la crisi prima della crisi 2. La domanda di lavoro dipendente : la frammentazione nascosta
La situazione umana: esperienze e riflessioni dal Registro Mesoteliomi della Liguria (COR Liguria)
La situazione umana: esperienze e riflessioni dal Registro Mesoteliomi della Liguria (COR Liguria) Valerio Gennaro IRCCS Policlinico San Martino IST, Genova Epidemiologia, Dip.Terapie oncologiche integrate
Diseguaglianze e mortalità
Diseguaglianze e mortalità Seminario - Presentazione Atlante mortalità 2016 Bologna, 13 Maggio 2016 Nicola Caranci Barbara Pacelli Macro-schemi concettuali delle disuguaglianze in salute Intro -1 Dahlgren
Capitolo 10 La mortalità per suicidi
Capitolo 1 La mortalità per suicidi Introduzione Ogni anno tra i residenti in Veneto si verificano oltre 3 decessi per suicidio; di questi il 75% avviene nei maschi. el 27 il tasso di mortalità per suicidio
Il protocollo con la UISP regionale Umbria. Strumento per una nuova alleanza nella rete
Il protocollo con la UISP regionale Umbria Strumento per una nuova alleanza nella rete Orvieto 21 ottobre 2014 Mariadonata Giaimo Alimentazione e attività fisica degli umbri qualche dato dai sistemi di
DIVARI DI ACCESSO E DI
DIVARI DI ACCESSO E DI RISULTATO Uno sguardo ai dati OCSE sull istruzione in Italia Francesco Avvisati SVIMEZ, 11 Settembre 2018 IN ITALIA, IL PUNTO DI PARTENZA È SPESSO ANCHE LA DESTINAZIONE Austria Iceland
Comune di Perugia. Dal Censimento 2011, Perugia a confronto. Relatore: dr.ssa Valeria Tocchi
Dal Censimento 2011, Perugia a confronto Relatore: dr.ssa Valeria Tocchi Popolazione in famiglia Dati provvisori del 15 Censimento della Popolazione 2011-2012 1 Indice La popolazione ai Censimenti La città
La realtà delle diseguaglianze
Rimini 23-25/03/2011 La realtà delle diseguaglianze C. Melega ...perchè parlarne? le diseguaglianze nel corso della gravidanza possono influenzare la salute materna e quella del feto con ripercussioni
Il divario Nord-Sud. di Gianfranco Viesti (Università di Bari) FSP, Bologna 29 marzo 2009
Il divario Nord-Sud di Gianfranco Viesti (Università di Bari) FSP, Bologna 29 marzo 2009 IL DIVARIO DI REDDITO Fonte: Daniele V, Malanima,P. 2007 Fonte: Daniele V, Malanima,P. 2007 PIL pro capite nelle
Capitolo 9 La mortalità per incidenti stradali
Capitolo 9 La mortalità per incidenti stradali Introduzione Gli incidenti stradali costituiscono un problema prioritario di sanità pubblica per la loro numerosità e per le conseguenze in termini di mortalità,
LA SPESA SANITARIA PUBBLICA IN ITALIA: LA SCATOLA NERA DELLE DIFFERENZE REGIONALI
LA SPESA SANITARIA PUBBLICA IN ITALIA: LA SCATOLA NERA DELLE DIFFERENZE REGIONALI Roma 4 novembre 2009 Fabio Pammolli OBIETTIVI E METODOLOGIA < LA SPESA PRO-CAPITE LE VARIABILI ESPLICATIVE GLI SCOSTAMENTI
BOLLETTINO SULLA DISOCCUPAZIONE Dati mensili - Ottobre 2018 Dati trimestrali - 2 trim NUMERO 1. Aumentiamo i traffici
WWW.ISOLAFANTASMA.IT Aumentiamo i traffici BOLLETTINO SULLA DISOCCUPAZIONE Dati mensili - Ottobre 218 Dati trimestrali - 2 trim. 218 NUMERO 1 ELABORATO DA ANTONIO RUDAS Pagina 1 Disoccupati, aumentano
Persone che hanno subito incidenti in. Regioni
Tabella 1 - Persone (valori assoluti in migliaia e Intervalli di Confidenza al 95%) che nei tre mesi precedenti l intervista hanno subito incidenti in ambiente domestico e tassi di incidenti domestici
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE Luca Romano Direttore di Local Area Network Martedi 8 Aprile 2014 Auditorium del Lavoro ROMA L INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO 1/6 65 ANNI E PIU' TOTALE ANDAMENTO
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE Luca Romano Direttore di Local Area Network Martedi 8 Aprile 2014 Auditorium del Lavoro ROMA L INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO 1/6 65 ANNI E PIU' TOTALE ANDAMENTO
Stato dell arte dei Servizi Pubblici per l Impiego
Le politiche attive del lavoro e il Fondo Sociale Europeo Roma, 29 maggio 2014 - FORUM PA Stato dell arte dei Servizi Pubblici per l Impiego Maurizio Sorcioni Staff di Statistica Studi e Ricerche sul Mercato
Tabella 1 Regioni Italia 13,0 20,4 Fonte dei dati
Tabella 1 - Persone (valori per 100) con limitazioni nelle attività quotidiane di età 14 anni ed oltre e 65 anni ed oltre che vivono in famiglia per difficoltà a svolgere attività di cura della persona
OCSE PISA 2009 Programme for International Student Assessment
7 dicembre 2010 INVALSI OCSE PISA 2009 Programme for International Student Assessment Risultati nazionali La rilevazione OCSE PISA 2009 Quarta edizione del programma PISA (rilevazioni triennali). Obiettivo
Nel Mez zo g i o r n o
OCCUPAZIONE: LE CIFRE DEL DISAGIO Nel Mez zo g i o r n o le pro s p e t t i ve occupazionali - secondo lo Sv i m ez - restano scarse soprattutto per i giovani che re g i s t r a vano a gennaio un tasso
ITALIA SETTENTRIONALE
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2007 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' ITALIA SETTENTRIONALE
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA'
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2008 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' ITALIA SETTENTRIONALE
SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. La frattura di femore
Ostuni, 26/08/2005 SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto La frattura di femore Paolo Spolaore Indicatori SISAV proposti per la frattura di femore e ricavabili dalle SDO Proporzione
ITALIA SETTENTRIONALE
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2005 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' ITALIA SETTENTRIONALE
Perché valutare il programma Microaree di Trieste nel quadro dell equità per la salute?
Perché valutare il programma Microaree di Trieste nel quadro dell equità per la salute? Giuseppe Costa, Osservatorio epidemiologico Regione Piemonte Università di Torino Disuguaglianze per livello istruzione
CODICE CCI 2014IT05SFOP008
REGIONE MARCHE POR FSE 2014/20 Obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell occupazione CODICE CCI 2014IT05SFOP008 Allegato 1 Novembre 2014 1 Sommario Tab. a Tassi di occupazione 2007-2013 Regione
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA'
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2009 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' ITALIA SETTENTRIONALE
Terzo Seminario sugli Effetti sociali della crisi a Torino e in Piemonte Emergenze sociali nella crisi: impoverimento e vulnerabilità
Terzo Seminario sugli Effetti sociali della crisi a Torino e in Piemonte Emergenze sociali nella crisi: impoverimento e vulnerabilità Maria Cristina Migliore Obiettivo e schema della presentazione Cosa
Struttura e Attività del Sistema di Cura per la Salute Mentale in Italia Fabrizio Starace
Struttura e Attività del Sistema di Cura per la Salute Mentale in Italia Fabrizio Starace Presidente, Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica Direttore DSM-DP AUSL Modena Hon. Lecturer Public Health,
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA' ***
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2015 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' *** ITALIA SETTENTRIONALE
Risoluzioni 7_00010 (Serracchiani), 7_00051 (Pallini), 7_00055 (Rizzetto), 7_00057 (Epifani), 7_00059 (Polverini) e 7_00060 (Murelli)
Risoluzioni 7_00010 (Serracchiani), 7_00051 (Pallini), 7_00055 (Rizzetto), 7_00057 (Epifani), 7_00059 (Polverini) e 7_00060 (Murelli) XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) Camera dei deputati Roma,
Anno Regione Euro AL BE BG BM EL GA IB IG ND Totale 2017 PIEMONTE EURO
Automobile Club d'italia - Distribuzione Parco Veicoli (esclusi rimorchi) per Anno, Regione, Norma Euro e Alimentazione Categorie: AV elaborazione del 16-11-2018 2017 PIEMONTE EURO 0 47 183.851 12.184
Regione Detenuti presenti Agenti in forza. Totale 59.419 39.156
Rapporto tra detenuti presenti e agenti in forza: situazione al 13 febbraio 2009 Regione Detenuti presenti Agenti in forza Abruzzo 1.741 1.306 Basilicata 563 490 Calabria 2.367 1.682 Campania 7.332 5.010
BOLLETTINO SULLA DISOCCUPAZIONE Dati mensili - Novembre 2018 Dati trimestrali - 3 trim NUMERO 2
WWW.ISOLAFANTASMA.IT Realizziamo le infrastrutture che servono al Paese BOLLETTINO SULLA DISOCCUPAZIONE Dati mensili - Novembre 218 Dati trimestrali - 3 trim. 218 NUMERO 2 ELABORATO DA ANTONIO RUDAS Pagina
Prodotto interno lordo per ripartizione geografica, in Italia e in Sardegna: variazioni percentuali 2005 su 2004
Prodotto interno lordo per ripartizione geografica, in Italia e in Sardegna: variazioni percentuali 2005 su 2004 NORD-ORIENTALE NORD-OCCIDENTALE ITALIA MEZZOGIORNO ITALIA CENTRALE -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5
Principali dinamiche demografiche
Epidemiologia e popolazione Principali dinamiche demografiche Roma, Università la Sapienza. AIE giovani, 5-6 giugno 2017 Roma, Sapienza. 5 giugno 2017 Nicola Caranci Agenzia Sanitaria e Sociale, Regione
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA'
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2011 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' ITALIA SETTENTRIONALE
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA' ***
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2016 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' *** ITALIA SETTENTRIONALE
Abuso di alcol e binge drinking in Italia dalle indagini ISTAT
Abuso di alcol e binge drinking in Italia dalle indagini ISTAT Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale ISTAT ALCOHOL PREVENTION DAY 20 aprile 2006, Istituto Superiore di Sanità Fonte dei dati: Indagine
IVG NATI VIVI * DONNE RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE ANNI FECONDITA' ***
Tabella 1 - Interruzioni volontarie di gravidanza, 2013 ABORTIVITA' IVG NATI VIVI * DONNE 15-49 RAPPORTO PER TASSO PER 1000 TASSO DI ANNI ** 1000 NATI VIVI DONNE 15-49 ANNI FECONDITA' *** 55 ITALIA SETTENTRIONALE
AUMENTA IL DIVARIO ECONOMICO E SOCIALE TRA IL NORD E IL SUD. NEL MEZZOGIORNO QUASI 1 PERSONA SU 2 E A RISCHIO POVERTA
Ufficio Studi CGIa 24 giugno 2017 AUMENTA IL DIVARIO ECONOMICO E SOCIALE TRA IL NORD E IL SUD. NEL MEZZOGIORNO QUASI 1 PERSONA SU 2 E A RISCHIO POVERTA In questi ultimi anni di crisi, il divario economico
Struttura Ex asl impegni prestazioni costo prestazioni Ticket Regione H , ,76 Basilicata H
Struttura Ex asl impegni prestazioni costo prestazioni Ticket Regione H02 102 4.663 6.145 159.302,40 51.697,76 Basilicata H03 102 9.222 12.473 252.025,98 136.892,31 Basilicata H04 102 3.373 3.373 230.650,00
Indice delle tavole statistiche. Tavole per dominio. Salute
MISURE DEL BENESSERE DEI TERRITORI. ANNO 2018 1 Indice delle tavole statistiche Tavole per dominio Salute Tavola 1.0 Dominio Salute. Indicatori per sesso, regione, provincia, ripartizione geografica. Ultimo
APPENDICE STATISTICA
APPENDICE STATISTICA Fig.1. Tassi di crescita annuali e cumulati del PIL in termini reali (%) (a) Paesi 1996-2001- 2008-2008- 1996-2014 2015 2000 2007 2014 2015 2015 Mezzogiorno 10,5 4,5-13,2-1,2 1,0-12,3
Affitti Quota Latte - Periodo 2014/2015
Affitti Quota Latte - Periodo 2014/2015 PIEMONTE 603 1.127 87.148.771 13,0 144.525 VALLE D'AOSTA 80 88 1.490.121 0,2 18.627 LOMBARDIA 1.503 2.985 280.666.835 41,8 186.738 PROV. AUT. BOLZANO 1 1 31.970
Sistemi di Sorveglianza sugli Stili di Vita in Italia
Sistemi di Sorveglianza sugli Stili di Vita in Italia Stefania Salmaso Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità Imola 26 Gennaio 2011 ATTESA
Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete
Convegno LA SALUTE DEGLI ITALIANI NEI DATI DEL CNESPS - Roma, Giugno 2011 Le amputazioni agli arti inferiori nelle persone con diabete Flavia Lombardo, Marina Maggini Centro Nazionale di Epidemiologia
Allegato statistico Nota sulla legge Dopo di noi
Allegato statistico Nota sulla legge Dopo di noi Roma, 31 maggio 2017 Tavola 1 - Persone che percepiscono indennità di accompagnamento per regione - Anno 2015 Persone che percepiscono indennità di accompagnamento
OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO
OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO QUALI LE DINAMICHE DAL 2008 AL 2009 STUDIO DELLE DIFFERENZE ASSOLUTE DEGLI OCCUPATI Distinzioni per Posizione nella professione Classi di età Genere Macroarea
Atlante della salute nelle Regioni italiane La migliore (e la peggiore) performance
Rapporto Osservasalute 2012 Atlante della salute nelle Regioni italiane La migliore (e la peggiore) performance Piemonte La Regione con la quota più alta di ricoveri con degenza di un solo giorno Ma è
I fattori comportamentali tra i lavoratori in Emilia-Romagna secondo la sorveglianza PASSI
47 Congresso Nazionale S.It.I. Riccione 2014 I fattori comportamentali tra i lavoratori in Emilia-Romagna secondo la sorveglianza PASSI F. Venturelli 1, G. Carrozzi 2, F. Balestra 2, L. Sampaolo 3, L.
SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. Le sindromi coronariche acute
Ostuni, 26/08/05 SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto L analisi regionale Le sindromi coronariche acute Stefano Brocco Indicatori SISAV proposti per le sindromi coronariche
IX Rapporto Sanità Università di Roma Tor Vergata. Tavole principali. 1. Gap PIL pro-capite Italia vs. altri Paesi europei Valori %, anni
vs. Germania vs. Francia vs. UK vs. EU12 vs. Germania vs. Francia vs. UK vs. EU12 vs. Germania vs. Francia vs. UK vs. EU12 IX Rapporto Sanità Tor Vergata - Sintesi IX Rapporto Sanità Università di Roma
LE DISUGUAGLIANZE NEL PERCORSO NASCITA
LE DISUGUAGLIANZE NEL PERCORSO NASCITA Emilia-Romagna 2008 6 rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Anno 2008 Nicola Caranci Bologna, 9 dicembre 2009 riassunto della puntata
INDICATORI DI DISAGIO ECONOMICO SOCIALE
INDICATORI DI DISAGIO ECONOMICO SOCIALE DISAGIO ECONOMICO: LE REGIONI PIU COLPITE Chi ha il punteggio più alto è stato meno colpito. Dato medio ITALIA = 100 DISAGIO ECONOMICO POSIZIONE REGIONI (punteggio
Figura 1 - Pensionati e importo complessivo della spesa pensionistica, per sesso (composizioni percentuali)
Allegato statistico Audizione dell Istituto nazionale di statistica: Dott.ssa Linda Laura Sabbadini Direttore del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali XI Commissione "Lavoro pubblico e
Uso dei farmaci per il diabete Roberto Da Cas
Uso dei farmaci per il diabete Roberto Da Cas Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Prevenzione della Salute Istituto Superiore di Sanità, Roma Dati e indicatori utilizzati Fonti informative:
Gennaio-Novembre 2018
1 - TOT CONSISTENZA RICETTIVA E RILEVATI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI Gennaio-Novembre 2018 EXTR 528 4398 4926 28617 65025 93642 14456 22060 36516 15090 22403 37493 8785278 18138949 26924227 Lazio 912 196.079
Introduzione all audit clinico nel cancro del colonretto: RUOLO DELLO SCREENING
20 ottobre 2012 MAMU Mantova Introduzione all audit clinico nel cancro del colonretto: RUOLO DELLO SCREENING RELATORE: Nicola Mantovani Anghinoni Emanuela DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA http://www.epicentro.iss.it
Demografia. Il contesto della qualità del SSR: demografia, stato di salute e dimissioni ospedaliere
Direttore: Fernando Antonio Compostella Convegno La Qualità del Sistema Socio Sanitario Regionale del : aspetti professionali Il contesto della qualità del SSR: demografia, stato di salute e dimissioni