La stagione turistica invernale 2006/07 in Trentino

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Osservatorio Provinciale per il Turismo La stagione turistica invernale 2006/07 in Trentino REPORT dicembre 2007

2 Rapporto a cura di Gianfranco Betta, Marco Franceschini, Lorenza Tomaselli Redazione testi Gianfranco Betta: sintesi dei principali risultati e cap. 4 Marco Franceschini: cap. 1 e allegati Lorenza Tomaselli: capp. 2 e 3 Editing Anna Sievers Progetto grafico Asteria REPORT dicembre 2007

3 SOMMARIO PRESENTAZIONE... 7 SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI I GRANDI NUMERI DI UN BUON INVERNO Una prima visione generale del comparto con movimento turistico certificato Alti e bassi che si nascondono nella media Il totale provinciale Regioni italiane Flessioni, dopo un inverno precedente di crescita Chi scende Chi sale Quanto dura il soggiorno I flussi turistici dall estero I bacini più rilevanti LA STAGIONE INVERNALE 2006/07 IN ITALIA E PRESSO ALCUNI COMPETITOR Italia Alto Adige Tirolo Comparto Montano Veneto Valle d Aosta L andamento dei mercati europei occidentali ed orientali in Trentino, Alto Adige e Tirolo nell inverno 2006/ Mercati Europa occidentale Mercati Europa Orientale Mercato Italia Alcune considerazioni di sintesi STAGIONE INVERNALE 2006/07 E IMPIANTI DI RISALITA Andamento del settore impianti a fune in Trentino Il prodotto neve: caratteristiche e utilizzo delle piste La stagione invernale 2006/07 dal punto di vista degli impiantisti Impianti di risalita e ricettività Utilizzo effettivo degli impianti di risalita IL TURISTA INVERNALE I risultati di una ricerca La composizione del campione Un approfondimento sulle diverse tipologie La soddisfazione dei turisti Alcune annotazioni sulla pratica dello sci per genere REPORT dicembre

4 4.6 Il target famiglia con bambini I neofiti della vacanza invernale in montagna Alcune considerazioni per ambito La Valle di Sole San Martino di Castrozza e Primiero Valle di Fiemme Valle di Fassa Altipiani Trentini di Folgaria Lavarone e Luserna Trento e Monte Bondone Altopiano di Andalo e Fai della Paganella Campiglio e Rendena ALLEGATI... Tabelle aggiornamento dati, grafici di riepilogo e commenti ALLEGATO I... Movimento turistico semestre invernale 2006/07 - totale provinciale ALLEGATO II... Movimento turistico semestre invernale 2006/07 per ambito ALLEGATO III... Movimento turistico semestre invernale 2006/07 - per stato estero ALLEGATO IV... Movimento turistico semestre invernale 2006/07 - per regione italiana REPORT dicembre 2007

5 INDICE DELLE FIGURE Grafico 1: Serie storica arrivi turistici in Trentino per provenienza - inverni 1990/ / Grafico 2: Serie storica presenze turistiche in Trentino per provenienza - inverni 1990/ / Grafico 3: Serie storica arrivi turistici in Trentino per comparto ricettivo - inverni 2000/ / Grafico 4: Serie storica presenze turistiche in Trentino per comparto ricettivo - inverni 2000/ / Grafico 5: Serie storica permanenza media in Trentino per comparto ricettivo - inverni 2000/ / Grafico 6: Serie storica permanenza media in Trentino per provenienza - inverni 1990/ / Grafico 7: Arrivi certificati per ambito - inverno 2006/ Grafico 8: Presenze per ambito - inverno 2006/ Grafico 9: Arrivi certificati per regione italiana di provenienza - inverno 2006/ Grafico 10: Presenze certificate per regione italiana di provenienza - inverno 2006/ Grafico 11: Arrivi certificati per stato estero - inverno 2006/ Grafico 12: Presenze certificate per stato estero - inverno 2006/ Tabella 1: Arrivi e presenze 2006/07 Alto Adige per nazione di provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 2: Arrivi e presenze Alto Adige per regione italiana - semestre invernale 2006/ Tabella 3: Arrivi e presenze Alto Adige per tipologia ricettiva - semestre invernale 2006/ Tabella 4: Arrivi e presenze Tirolo per nazione provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 5: Arrivi e presenze Tirolo per tipologia ricettiva - semestre invernale 2006/ Tabella 6: Arrivi e presenze Comparto Montano Veneto per tipologia ricettiva - semestre invernale 2006/ Tabella 7: Arrivi e presenze Comparto Montano Veneto per nazione provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 8: Arrivi e presenze Comparto Montano Veneto per regione di provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 9: Arrivi e presenze Valle d Aosta per tipologia ricettiva - semestre invernale 2006/ Tabella 10: Arrivi e presenze Valle d Aosta per nazione di provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 11: Arrivi e presenze Valle d Aosta per regione italiana di provenienza - semestre invernale 2006/ Tabella 12: Presenze mercati europei occidentali - semestre invernale 2006/ Tabella 13: Presenze mercati europei orientali - semestre invernale 2006/ Tabella 14: Incrementi assoluti flussi provenienti dai Paesi dell'est (2001/ /07) Tabella 15: Presenze mercato Italia - semestre invernale 2006/ Tabella 16: Serie storica variazioni movimento turistico italiano REPORT dicembre

6 Tabella 17: Sciatori sulle piste Tabella 18: Rapporto tra biglietti per frazione di giornata e biglietti giornalieri - semestre invernale 2006/ Tabella 19: Prodotto neve: rapporto tra abbonamenti settimanali e giornalieri (da 2000/01 a 2006/07) Tabella 20: Prodotto neve: rapporto tra plurigiornalieri e abbonamenti settimanali Tabella 21: Vendita abbonamenti plurigiornalieri - confronto tra stagione 2006/07 e 2005/ Tabella 22: Vendita abbonamenti giornalieri - stagioni 2004/ / Tabella 23: Vendita biglietti per frazione di giornata -stagioni 2004/ / Tabella 24: Numero di skipass settimanali (6 o 7 giorni) venduti mensilmente - semestre invernale 2006/ Tabella 25: Prodotto neve: un quadro di sintesi - semestre invernale 2006/ Tabella 26: Stagione invernale 2006/07: dati sull accesso agli impianti Tabella 27: Portata oraria impianti di risalita e numero di letti per ambito turistico (ambiti invernali) - semestre invernale 2006/ Tabella 28: Rapporto tra portata oraria impianti di risalita e numero letti per ambito turistico - semestre invernale 2006/ Tabella 29: Tasso di utilizzo effettivo impianti di risalita Tabella 30: Fattori della vacanza ritenuti molto importanti - valori percentuali Tabella 31: Fattori della vacanza ritenuti molto soddisfacenti - valori percentuali Tabella 32: Aspettative e soddisfazione percepita - punteggio medio (indice compreso tra +4 e -4).. 80 Tabella 33: Insoddisfazione per alcuni aspetti della destinazione Tabella 34: Flussi turistici per ambito turistico (solo movimento certificato) - inverno 2006/ Tabella 35: Flussi in ordine decrescente di arrivi per ambito turistico - inverno 2006/ Tabella 36: Flussi in ordine decrescente di presenze per ambito turistico - inverno 2006/ Tabella 37: Movimento turistico certificato regione italiana - inverno 2006/ Tabella 38: Flussi in ordine decrescente di arrivi per regione italiana - inverno 2006/ Tabella 39: Flussi in ordine decrescente di presenze per regione italiana - inverno 2006/ Tabella 40: Movimento turistico per stato estero - inverno 2006/ Tabella 41: Flussi in ordine decrescente di arrivi per stato estero - inverno 2006/ Tabella 42: Flussi in ordine decrescente di presenze per stato estero - inverno 2006/ REPORT dicembre 2007

7 Presentazione Il Trentino è una delle mete più apprezzate per le vacanze invernali, con circa 2 milioni di turisti durante la stagione. Chi viene in Trentino trova innanzitutto la neve. Ci sono due circuiti sciistici, lo Skirama Adamello Brenta e il Dolomiti Superski, che sono i più grandi dell arco alpino e che offrono ben 800 chilometri di tracciati (in territorio trentino). L innevamento programmato copre la quasi totalità delle piste. I tracciati per il fondo ammontano a circa 500 chilometri. E poi c è tutto il resto: passeggiate con le racchette da neve, sci-alpinismo, nordic-walking e altre attività all aria aperta. Ma c è anche il relax e il wellness, l enogastronomia e la cultura. In inverno la vacanza in Trentino è ricca di una molteplicità di offerte. Gli impianti di risalita sono circa 300, tutti all avanguardia: Gli hotel e le strutture ricettive offrono oltre 400 mila posti letto di ottima qualità, suddivisi tra alberghi, 174 garnì e poi ancora campeggi, alcuni dei quali a ridosso delle stazioni sciistiche, agritur, bed and breakfast, seconde case e appartamenti. Si punta non tanto sui numeri, ma sulla qualità dell offerta, l'obiettivo è infatti quello di offrire una vacanza ad alto valore aggiunto. Le statistiche dicono che le nevicate sono abbondanti, in media 4 metri di neve oltre 2000 metri di quota, e che si sono otto belle giornate su dieci durante l inverno. Gli esperti però avvertono che nel medio-lungo periodo il clima cambierà e ovviamente anche ora capita ogni tanto un inverno con scarse precipitazioni, come quello passato. Tuttavia proprio l ultima stagione invernale ci offre lo spunto per alcune riflessioni. La stagione invernale è stata poco fortunata dal punto di vista atmosferico, con poche nevicate, non tanta pioggia e alte temperature. Cosa, che, comunque, ha riguardato tutto l'arco alpino. A conti fatti, però, il risultato turistico è stato comunque soddisfacente, nonostante lievi contrazioni di arrivi e pernottamenti. Il Trentino ha saputo reagire bene grazie a due strategie. La prima è la grande professionalità dei nostri operatori e la presenza ormai consolidata di impianti per l innevamento programmato (non artificiale, perché non c è niente di artificiale, solo aria e acqua) fino al 100% della superficie sciabile, e in particolare di impianti di ultima generazione capaci di funzionare anche a temperature relativamente alte e di non sprecare acqua. REPORT dicembre

8 La seconda, come già anticipato, è la differenziazione dell offerta, che ormai non punta solo sullo sci, ma anche su wellness, sulla cultura, sull'enogastronomia e altre attività all aperto in un ambiente naturale unico come quello dolomitico. Fra le tante novità previste per la stagione invernale 2007/2008 che si possono citare, un servizio su rotaia che porta direttamente da Trento alle piste della Val di Sole. Il Dolomiti Express infatti porta gli sciatori alla stazione di Daolasa Commezzadura e di lì, grazie a una nuova telecabina a otto posti di ultima generazione, direttamente sulle piste di Folgarida-Marilleva. In questo modo si riduce il traffico automobilistico, di auto e di pullman, nelle località turistiche, secondo quello che è un intendimento generale, indicato anche dal protocollo Turismo della Convenzione per la Protezione delle Alpi. Questo è il primo intervento concreto di trasporto intermodale in Trentino, cioè su gomma (l auto arriva alla stazione), rotaia (il treno) e telecabina (dalla stazione ferroviaria alle piste da sci) che pone il Trentino all avanguardia e in sintonia con quanto avviene nelle più importanti stazioni sciistiche d oltralpe. Si conferma inoltre l uso della tecnologia avanzata nei sistemi sciistici, come gli skipass con lettura a distanza che eliminano le code ai cancelletti, ormai in uso da alcuni anni. Da quest anno poi entra in uso lo e-skipass del Dolomiti Superski, che permette agli sciatori di accedere agli impianti di risalita senza passare alla cassa. Alla base c è una card personale che si può ricaricare in internet direttamente con carta di credito il giorno prima, in modo da accedere direttamente alle piste, saltando la coda alla biglietteria. In più si può sapere in tempo reale quali sono le piste aperte o la quantità di neve presente grazie a un servizio SMS info. In molte zone sciistiche, sono stati realizzati nuovi impianti in sostituzione di altri più vecchi. Si tratta di impianti di ultima generazione, veloci e a cabina chiusa, per eliminare le code e rendere confortevole la risalita. In tutto il Trentino sono una dozzina gli impianti nuovi o completamente rinnovati. Una vacanza in Trentino è sinonimo di ospitalità, che si raggruppa anche nei club di prodotto, cioè gruppi di strutture selezionate per qualità e specializzazione. Per esempio c è il Club Confort, per non rinunciare ad una vacanza in appartamento ma con tutte le comodità, oppure il Club Giocovacanza, dedicato alle famiglie con bambini. E ancora, il Club Qualità Parco, che racchiude le strutture all interno del Parco Adamello Brenta che offrono ai propri ospiti non solo un accoglienza di qualità, ma anche un costante impegno per la riduzione dell impatto ambientale. 8 REPORT dicembre 2007

9 Come degno completamento dello straordinario ambiente alpino, il Trentino punta anche su alberghi capaci di assicurare il meglio nel campo del benessere, quelli con il marchio Vita Nova- Trentino Wellness, dove l ospite può trovare un oasi dedicata al benessere e al relax, sale fitness con palestre e varie tipologie di saune. Sono questi i punti di forza del Trentino. E tutto questo è sostenuto da un ospitalità che punta all eccellenza e da interventi di promocommercializzazione adeguati, di cui si occupa egregiamente la società di marketing territoriale, braccio operativo dell assessorato al turismo. Tiziano Mellarini Assessore all agricoltura, al commercio e turismo Provincia Autonoma di Trento REPORT dicembre

10 10 REPORT dicembre 2007

11 Sintesi dei principali risultati L inverno 2006/07 è stata una stagione segnata, in Trentino e in tutto l arco alpino, dalla carenza di neve. L innevamento programmato delle piste da sci ha garantito la sciabilità e i risultati della stagione sono stati non del tutto negativi. Se si considerano arrivi e pernottamenti, un primo indicatore dell andamento della stagione, essi risultano in contrazione rispetto alla stagione precedente: nel comparto certificato gli arrivi perdono l 1,2% e le presenze l 1,7%. La perdita ha interessato la clientela italiana e i clienti delle strutture alberghiere. In queste ultime si sono persi circa il 2% di arrivi e il 2,8% di pernottamenti, a fronte di un buon risultato evidenziato invece dalle strutture complementari, che peraltro raccolgono una quota inferiore di turisti, con un incremento degli arrivi pari al 4,5% e dei pernottamenti pari al 4,9%. Gli stranieri, a differenza del mercato italiano, mostrano un incremento sia degli arrivi che dei pernottamenti (rispettivamente +1,8% e +1,9%). Gli andamenti per provenienza risultano però in parte differenziati. I tedeschi sono in aumento, anche se questo dato si riferisce più alla destinazione Garda nei mesi di marzo e aprile che agli ambiti montani forti di un prodotto sci. Continua anche l incremento delle presenze dei polacchi, anche se questo incremento, per la prima volta da alcuni anni a questa parte, non è più a doppia cifra, ad indicare un possibile assestamento di questo mercato. Come pure la crescita dei turisti provenienti dalla Repubblica Ceca appare più contenuta degli anni scorsi. In crescita (pur con valori assoluti più contenuti) anche le provenienze dalla piccola Slovacchia, che continua a muoversi in sintonia con quanto si verifica nella vicina Repubblica Ceca. Anche le provenienze dalla Gran Bretagna risultano in aumento. La voglia di sciare permane e, fatta eccezione per il mercato tedesco, i turisti di questi mercati sono intercettati soprattutto dai Tour Operator. Diminuiscono invece le provenienze di turisti dai Paesi del Nord Europa come Danimarca e Belgio (in quest ultimo caso con perdite più consistenti), contrariamente a quanto succede per l Olanda. Come pure in flessione risultano i Paesi Scandinavi e la stessa Irlanda. Anche alcuni Paesi dell Est Europa come l Ungheria (per il secondo anno consecutivo) o la Croazia o la stessa minuscola Slovenia vedono diminuire le loro presenze; rimpiazzati da Russi e parzialmente da Romeni. La crescita di pernottamenti più consistente (+24%), seppure con valori assoluti ancora molto bassi, è fatta registrare dalla Russia. La Spagna si affaccia al mercato invernale con numeri che incominciano ad essere interessanti e risulta in crescita, come pure i francesi. L Austria conferma REPORT dicembre

12 i risultati degli anni precedenti, mentre la Svizzera registra una lieve contrazione: ma si tratta in tutti i casi di mercati con quote relativamente contenute. Quindi i grandi mercati esteri (Germania, Polonia, Repubblica ceca, Gran Bretagna, che insieme totalizzano ben oltre la metà dei pernottamenti stranieri) tengono in una stagione difficile, anche se la loro crescita rallenta. Cedono invece alcuni mercati tradizionali del Nord Europa. Il mercato italiano, che continua a rimanere prevalentemente un mercato di prossimità, mostra andamenti anch esso differenziati. Aumentano gli arrivi e i pernottamenti dalle regioni più vicine (dal Piemonte, alla Valle d Aosta; dalla Lombardia, al Veneto, al Friuli, allo stesso Alto Adige), con l unica eccezione significativa dell Emilia Romagna, da sempre importante mercato turistico per il Trentino invernale. Aumentano anche arrivi e pernottamenti dalle regioni più lontane, turisti che probabilmente in maggior misura sono stati intercettati dal turismo intermediato, come la Sicilia, la Calabria, la Sardegna. Non è un caso che siano i siciliani a presentare il tasso di permanenza più elevato tra gli italiani e pari a 6,8 notti (la classica settimana bianca, in non pochi casi acquistata tramite i canali del turismo intermediato), seguiti da valori di poco superiori o pari a sei notti, per i turisti provenienti da Sardegna, Calabria, Puglia o lo stesso Lazio e Molise. E l Italia di mezzo, le regioni centrali che perdono invece in arrivi e pernottamenti. Gli aumenti di pernottamenti più consistenti riferiti agli ambiti sono stati registrati là dove il prodotto neve pesa meno, ad iniziare dal Garda (che per i numeri anche assoluti messi in campo ha probabilmente contribuito in maniera determinante a segnare positivamente l andamento complessivo fatto registrare in Trentino nel periodo novembre aprile 2007). Ma anche altri ambiti meno importanti in termini numerici come Comano, Rovereto e Vallagarina, Valle di Non (che però perde in modo marcato sui mercati esteri, già di per sé scarsamente presenti) o gli stessi Comuni fuori ambito fanno registrare nel loro piccolo gli incrementi più significativi di arrivi e pernottamenti. Le società che gestiscono gli impianti di risalita hanno nel complesso subito una perdita di fatturato pari a circa il 9% rispetto all inverno precedente (unica eccezione il Consorzio Impianti a fune Val di Fiemme Obereggen, che ha registrato un dato positivo di poco inferiore al 2%). Sono mancati soprattutto i turisti di giornata, gli escursionisti del fine settimana, in larga parte alimentati anche dagli sciatori residenti in Trentino. 12 REPORT dicembre 2007

13 In particolare alcune stazioni hanno perso fino ad un terzo di tessere giornaliere rispetto alla stagione invernale precedente, soprattutto le stazioni del medio e basso Trentino, che lavorano in grande percentuale con clientela pendolare, quali Folgaria, Lavarone, Polsa e San Valentino (con indubbi riflessi molto negativi sui bilanci aziendali), ma anche Monte Bondone e Paganella. Alcune stazioni più di altre lavorano con turisti delle settimane bianche, come indicano le elevate percentuali di vendita degli abbonamenti settimanali rispetto alla vendita di biglietti plurigiornalieri o giornalieri. In tutte le stazioni sciistiche peraltro gli abbonamenti settimanali risultano più venduti rispetto ai plurigiornalieri (non così invece per i giornalieri), il che è espressione di una sostanziale tenuta della formula settimanale tradizionale. Sono soprattutto le stazioni dell Adamello Ski, unitamente alle Funivie Folgarida e Marilleva, seguite da Pinzolo, che presentano quote di abbonamenti settimanali più elevate rispetto ai plurigiornalieri. L area dove invece la settimana sciistica frazionata ha avuto in proporzione un maggiore successo è la Ski Area di San Martino di Castrozza. L assenza di neve o la sua scarsità non hanno interessato nella passata stagione invernale solo il Trentino, ma hanno coinvolto anche le altre regioni dell arco alpino. Il Tirolo ad esempio per assenza di neve (questa la giustificazione della locale Agenzia di promozione turistica), o anche forse per assenza di credibili alternative alla neve, ha visto contrarsi vistosamente la quota del mercato tedesco, il suo mercato più importante. Uniche strutture che hanno tenuto, oltre ai residence, sono gli alberghi di categoria superiore (i quattro stelle). Non sembra invece avere risentito più di tanto della mancanza di neve l Alto Adige, premiato dal mercato italiano di prossimità del Nord Italia (gli italiani presenti nelle strutture ricettive imprenditoriali dell Alto Adige sono ora più numerosi di quelli presenti in Trentino anche nella stagione invernale, dopo aver evidenziato nell ultimo biennio un numero più elevato già nella stagione estiva). A differenza del vicino Tirolo, in Alto Adige si registrano incrementi anche del mercato tedesco. Continua inoltre in questa Regione il processo di riqualificazione delle strutture ricettive, con diminuzione del numero di alberghi e incremento dei posti letto. In Tirolo, a fronte della perdita di mercati tradizionali, ad iniziare dalla Germania, si assiste ad una tenuta dei mercati dell Est, che tengono anche in altre Regioni come ad esempio in Valle d Aosta, oltre ovviamente all Alto Adige. Qui la performance mostrata sui mercati dell Est appare addirittura migliore di quanto fatto registrare in Trentino, indice di come la clientela aggiuntiva proveniente da REPORT dicembre

14 questi Paesi si distribuisca in maniera differenziata nelle diverse destinazioni dell arco alpino. Questo Report contiene anche i primi risultati di una ricerca effettuata nel mese di febbraio 2007 indirizzata ad un campione di turisti presenti in Trentino in alcuni ambiti interessati prioritariamente dall offerta dello sci: Primiero e San Martino di Castrozza; Valli di Fiemme e Fassa; Valle di Sole; Altipiani trentini di Folgaria, Lavarone e Luserna; Altipiani di Andalo e Fai della Paganella; Rendena e Campiglio; e un piccolo gruppo di turisti intervistati presenti in Bondone. E un campione che esprime al meglio il cosiddetto turista della settimana bianca (non a caso il mese di febbraio è anche il mese che presenta di gran lunga il maggior numero di abbonamenti settimanali per lo sci). E un pubblico di vacanzieri abituali della montagna in inverno; soltanto il 13% dichiara che sta effettuando una vacanza invernale in montagna per la prima volta. Un pubblico che frequenta preferibilmente il Trentino, ma non disdegna anche una frequentazione dell Alto Adige e in misura minore altre regioni italiane. E la vacanza invernale, per la maggior parte di questi intervistati (sette su dieci), come pure la scelta del Trentino, significa soprattutto poter praticare lo sci alpino. Questa preferenza assegnata allo sci alpino spiega anche l ordine di importanza assegnato a venti fattori riferiti alla vacanza invernale sottoposti all attenzione degli intervistati. Al primo posto essi collocano piste e impianti da sci, ancora prima del contesto ambientale. E a seguire ricettività, prezzi praticati, offerta enogastronomica. Tutto sommato questo campione di intervistati considera il Trentino anche sufficientemente accessibile. Dalle dichiarazioni rese e dall importanza assegnata, certamente il Trentino non è scelto per la sua presunta esclusività, o per l animazione mondana che lo caratterizza. Una ricerca Eurisko effettuata nel corso dell inverno 2005/06 su un campione di turisti italiani aveva evidenziato come la scelta del Trentino in inverno fosse motivata principalmente dalla possibilità di praticare degli sport sulla neve e secondariamente da un buon rapporto qualità prezzo e da una relativa accessibilità. In estate invece la scelta della vacanza in Trentino sarebbe motivata principalmente da un desiderio di riposo e relax in un ambiente interessante dal punto di vista paesaggistico e anche climatico, che consente molteplici attività, in primo luogo escursioni, ma anche adatto a famiglie con bambini 1. 1 Una ricerca Eurisko sul Trentino e le sue potenzialità turistiche in Report n. 9 La stagione invernale 2004/2005 in Trentino, pp REPORT dicembre 2007

15 L inverno in Trentino è frequentato solo o prevalentemente da giovani? Certamente è vero che il pubblico di turisti presente per le settimane bianche è relativamente più giovane che in estate, ma quasi la metà (49%) sono famiglie con figli, una percentuale addirittura più elevata di quanto riscontrato in estate in un gruppo di alberghi e di poco inferiore a quanto riscontrato sempre in estate negli appartamenti, formula preferita in assoluto dalle famiglie con figli 2. Tre intervistati su quattro praticano in vacanza come attività più rilevante lo sci alpino e ancora tre su quattro lo fanno in modo abbastanza intenso, nel senso che affermano di sciare ogni giorno della loro vacanza almeno mezza giornata. Il campione di intervistati evidenzierebbe che per ogni dieci sciatori si riscontra almeno un praticante di snowboard. Irrisorio lo spazio e il tempo lasciati alle altre attività invernali, ad iniziare dalle passeggiate o escursioni con le ciaspole, o dallo sci nordico che assieme interessano prioritariamente non più del 2% del campione. Fanno eccezione le passeggiate sulla neve, apprezzate da un congruo numero di intervistati, come già emerso a più riprese in questi anni dalle testimonianze degli operatori coinvolti nelle diverse edizioni di Monitur 3. La soddisfazione espressa da questo campione di intervistati è rivolta soprattutto al contesto ambientale, prima ancora che alle piste e agli impianti, che nella stagione 2006/07 sono stati forse eccessivamente penalizzati a causa della mancanza di neve. E ritenuta soddisfacente l offerta di servizi collaterali a piste e impianti di risalita, in primo luogo gli istruttori, cioè i maestri di sci, ma anche il servizio di skibus o i negozi per l acquisto e noleggio attrezzatura. Buona soddisfazione è espressa anche per l offerta enogastronomica e la ricettività. Dove invece si esprime un certo disappunto è sull offerta per bambini, tenuto conto della quota così elevata di famiglie con bambini presente; oltre alle offerte per altri sport diversi dallo sci alpino, ritenute insufficienti (sotto traccia sembrerebbe di avvertire una debole richiesta di diversificazione rispetto allo sci alpino, anche se è soprattutto questa disciplina ad essere praticata). A livello provinciale, stando alle testimonianze di questo campione di intervistati, non sembrerebbero rilevarsi particolari esternalità negative. Quanto meno in febbraio, periodo in cui la ricerca è stata effettuata, su mobilità e traffico, presenza di turisti nella destinazione e presenza di sciatori sulle piste non si avvertono particolari lamentele o espressioni di insoddisfazioni. La ricerca ha evidenziato numerose conferme e qualche smentita rispetto a quanto comunemente si afferma riguardo la stagione turistica invernale: 2 Cfr Osservatorio provinciale per il Turismo, Turisti estivi e vacanza attiva in Trentino, Report n. 20, Trento 2007, 3 Monitur è un monitoraggio su problematiche turistiche effettuato periodicamente on line che si rivolge ad un panel di circa 650 testimoni privilegiati che operano in Trentino REPORT dicembre

16 - la montagna d inverno si rivolge ed esercita un appeal soprattutto nei confronti degli appassionati dello sci alpino; - ancorché in calo significativo rispetto all intera popolazione italiana (ma questo si verifica anche in altri Paesi europei della vecchia Europa ), sono soprattutto gli sciatori a frequentare la montagna d inverno e lo fanno soprattutto per poter sciare in modo abbastanza intenso. I turisti cosiddetti oziosi, che privilegiano anche in inverno una dimensione di riposo e relax, rappresenterebbero meno di un turista su dieci (8%), quanto meno nel periodo in cui è massima la richiesta della settimana bianca, come nel mese di febbraio; - la pratica dello sci ha trovato una risposta in alcune aree geografiche particolari che si sono specializzate in questo tipo di offerta, ad iniziare dall asse Tirolo, Alto Adige, Trentino, con uno scarsa attrattiva rappresentata dalle altre Regioni italiane (quanto meno nei confronti di turisti che già hanno avuto modo di conoscere l offerta invernale del Trentino); ma questa propensione a leggere il Trentino come luogo ideale per sciare risulta confermata anche dalla ricerca Eurisko citata sopra in riferimento agli italiani che non fanno una vacanza invernale e se la fanno non scelgono una destinazione montana; - la fedeltà al Trentino del turista invernale è associata anche ad una elevata mobilità tra una destinazione turistica e l altra dell arco alpino (ma con una netta predilezione per Alto Adige e Austria rispetto ad altre Regioni italiane), motivata dal desiderio di sperimentare nuove piste. Questo desiderio si esplica anche nel cumulare nel periodo invernale due o più vacanze sulla neve (intendendo qui per vacanza almeno tre pernottamenti consecutivi); - le località marine ed esotiche sembrano esercitare un attrazione, più che su questo target di appassionati dello sci, soprattutto su coloro che non fanno abitualmente vacanza in montagna. Tuttavia, anche in questo campione di turisti intervistati, composto in prevalenza di sciatori, circa un 5%, nella stagione invernale 2006/07, all atto dell intervista aveva già effettuato o intendeva effettuare prima della conclusione dell inverno una vacanza balneare (questa percentuale sale vistosamente tra coloro che frequentano località più esclusive o presunte tali come Madonna di Campiglio); - il pubblico di turisti invernali è più giovane di quello estivo, con quasi dieci anni in meno in media, 42 anni contro circa 52. Ma le famiglie con figli al seguito (e anch esse, figli compresi, vengono in montagna soprattutto per sciare) rappresentano il gruppo addirittura più numeroso di quanto riscontrato nel 2006 tra i vacanzieri estivi negli alberghi che avevano aderito alla proposta di vacanza attiva della Trentino Spa; - turisti invernali e turisti estivi sono solo in parte sovrapponibili e in ogni caso il turista invernale è interessato ad una proposta di vacanza estiva in Trentino prevalentemente declinata su una proposta di vacanza attiva; 16 REPORT dicembre 2007

17 - tra i turisti che affermano di fare per la prima volta una vacanza invernale sono maggiormente presenti le tipologie del cosiddetto turista ludico e turista ozioso, cioè soggetti meno interessati alla proposta sci. E credibile ipotizzare un allargamento della pletora dei turisti invernali in questa direzione e nei confronti di questo target, anche in assenza di un offerta sci? Tra l altro il turista ludico spende mediamente al giorno ancora di più dello sciatore intenso, anche se va precisato che il suo periodo di permanenza è leggermente inferiore alla classica settimana bianca dello sciatore intenso. Proprio guardando ai livelli di soddisfazione elevati per enogastronomia e benessere, si capisce che il turista ludico è mosso nelle sue scelte di vacanza da motivazioni diverse rispetto allo sciatore intenso; - la montagna d inverno è frequentata perché piace, sottintendendo una montagna innevata e per lo sci. Se la sciabilità è comunque garantita dalla neve programmata ma manca il paesaggio innevato del contesto, la montagna invernale continuerà a piacere ugualmente ad un target di sciatori? - è vero solo in parte che a sciare siano soprattutto o prevalentemente i maschi. E vero che tra i turisti oziosi e ludici quasi sette su dieci sono femmine, mentre tra gli sciatori intensi sei su dieci sono maschi (così come risulta scontato che chi scia più intensamente nell arco della giornata e della settimana sia anche mediamente più giovane), ma anche la componente femminile tra gli intervistati mette al primo posto lo sci alpino come principale motivazione della sua vacanza invernale, seppure con circa dieci punti percentuali inferiori ai maschi (65% di preferenze assegnate allo sci alpino contro il 74% dei maschi). Le signore alla ricerca di una dimensione di riposo e relax al traino di mariti e figli che invece preferiscono sciare, rappresenterebbero una quota tutto sommato limitata; - anche le famiglie presenti in Trentino negli ambiti turistici montani durante il mese di febbraio sono venute soprattutto per sciare e una conferma in tal senso la si ha considerando la graduatoria assegnata da queste famiglie in riferimento all importanza dei diversi fattori della vacanza: qui, a differenza della media generale riguardante tutti gli intervistati, troviamo al primo posto piste e impianti, prima ancora del contesto ambientale! E per il 78% delle famiglie con figli lo sci è l attività ritenuta più rilevante della vacanza, anche in questo caso con una percentuale superiore alla media. Si tratta di famiglie che vengono per sciare e lo fanno quotidianamente con un approccio intenso quasi quanto coloro che non hanno figli al seguito; - le insoddisfazioni maggiori, comprensibili dalla quota elevata di famiglie con figli, sono espresse sull offerta dedicata ai bambini, anche se su alcuni aspetti che coinvolgono anche i bambini, come ad esempio l uso dello skibus e la competenza dei maestri di sci, la soddisfazione appare buona. Sono critiche REPORT dicembre

18 che probabilmente evidenziano una carenza di offerta dei singoli ambiti rispetto a questo target. Una sintetica panoramica riferita ai singoli ambiti permette di evidenziare alcune differenze e specificità. In Valle di Sole si riscontra una quota più elevata di giovani (e conseguentemente di praticanti lo snowboard). Qui il prezzo è ritenuto un fattore particolarmente importante (su cui peraltro si esprime anche una buona soddisfazione; non altrettanto si può dire per quanto riguarda la ricettività). Un terzo è arrivato in Valle di Sole tramite T.O. e agenzie di viaggi (la percentuale più elevata tra tutti gli ambiti considerati, seguita dalla Valle di Fiemme, dove il turista intermediato rappresenta una quota pari a circa un quarto degli intervistati) e forse anche per questa ragione si riscontra in Valle di Sole una minor propensione al ritorno il prossimo inverno rispetto a quanto emerso negli altri ambiti. In Valle di Fiemme si esprime un buon livello di soddisfazione generalizzato, con un punteggio che risulta tra i più elevati rispetto agli altri ambiti, fatta eccezione per eventi e manifestazioni e strutture e servizi per il divertimento. La metà degli intervistati è rappresentata da stranieri, una quota che rispecchia la percentuale di presenze fatta registrare nell ambito nelle strutture ricettive gestite imprenditorialmente, e risulta la più elevata tra tutti gli ambiti. La maggioranza di questi stranieri intervistati, contrariamente a quanto riscontrato nelle statistiche ufficiali, sono tedeschi. In Valle di Fassa si superano, seppure di poco, i sette giorni di permanenza media e dopo Campiglio è l ambito che presenta la spesa media più elevata. Ottima la soddisfazione espressa per impianti e piste e contesto ambientale. Le delusioni maggiori si hanno sull offerta per famiglie e l offerta indirizzata ai bambini. Particolare criticità, qui molto più che in altri ambiti, è avvertita su traffico e mobilità. I giovani presenti sono relativamente pochi. Gli Altopiani trentini di Folgaria, Lavarone e Luserna fanno registrare la presenza di un turista particolarmente attento al prezzo, con permanenze medie più brevi e una soddisfazione meno elevata rispetto ad altri ambiti su impianti e piste. Anche in quest ambito tuttavia, come per gli altri, la motivazione sci per la scelta della vacanza e un approccio ad una sciata intensa (otto intervistati su dieci sono infatti sciatori intensi), risultano nettamente prevalenti. La maggiore insoddisfazione è espressa sull offerta servizi per i bambini. L altopiano di Andalo e Fai della Paganella presenta la quota più elevata di turisti alla loro prima esperienza di vacanza invernale. Lo sci come principale motivazione di vacanza riguarda un intervistato su due, la più bassa percentuale riscontrata tra tutti gli ambiti, e la tipologia degli sciatori intensi 18 REPORT dicembre 2007

19 rappresenta meno dei due terzi sul totale intervistati. Uno dei principali punti di forza sottolineati è la particolare accessibilità della destinazione. Dalle testimonianze raccolte sembrerebbe che l Altopiano di Andalo e Fai della Paganella sia più privilegiato degli altri per la limitata presenza di esternalità negative: dal traffico presente nella destinazione e i connessi problemi di mobilità, al numero di turisti presenti e al numero di sciatori sulle piste. Anche in quest ambito una delle insoddisfazioni maggiori si riferisce ad un insufficiente offerta per i bambini. A Campiglio e a Pinzolo si riscontra la percentuale più elevata di turisti abitudinari della vacanza invernale in montagna, che tuttavia frequentano anche nella stessa stagione altre località, non solo trentine, e si concedono in percentuali più elevate rispetto agli altri ambiti, anche una vacanza balneare. Anche in Rendena e soprattutto a Campiglio si viene in vacanza per sciare e non tanto perché si reputi la località esclusiva. Su impianti e piste si esprime un buon livello di soddisfazione, anche se questa soddisfazione risulta inferiore a quella dichiarata per altri aspetti complementari all offerta sci: dal contesto ambientale, alla ricettività, all offerta enogastronomica. Non si coglie in quest ambito un buon rapporto qualità/prezzo, e gli intervistati anche qui evidenziano una certa delusione sull offerta indirizzata ai bambini. Tra i turisti presenti in Rendena e Campiglio che sono stati intervistati, si riscontra una netta prevalenza di romani e laziali più che di lombardi e milanesi (che forse frequentano preferibilmente la destinazione durante le vacanze natalizie grazie alle numerose seconde case di proprietà). REPORT dicembre

20 20 REPORT dicembre 2007

21 1. I GRANDI NUMERI DI UN BUON INVERNO 1.1 Una prima visione generale del comparto con movimento turistico certificato Alti e bassi che si nascondono nella media L andamento degli arrivi e delle presenze turistiche all interno delle strutture dell accoglienza a flussi certificati è contraddistinto da segno negativo. Se ci si limitasse a registrare che gli arrivi, poco meno di 1 milione 311mila, sono inferiori dell 1,2% rispetto all inverno precedente - si tratta di 16mila unità in meno - questo dato non allarmerebbe certo più di tanto: se poi si considerasse che le presenze, quasi 6 milioni 82mila, sono scese dell 1,7%, pari ad oltre 108mila pernottamenti, il timore e la delusione non crescerebbero ugualmente. Ma è nell analisi più approfondita, quella condotta ambito per ambito, area per area, che emergono situazione negative, realmente preoccupanti, che sono soltanto parzialmente nascoste dal valore medio, frutto anche degli aumenti che pur ci sono stati. La media cela picchi e cali anche notevoli. Per una ultima informazione d apertura ricordiamo che la media della permanenza in queste strutture dell ospitalità è stata, per l inverno oggetto di analisi, di 4,6 pernottamenti. Ed allora, vediamola con attenzione, questa tormentata, conflittuale stagione invernale trentina 2006/07. Faremo riferimento, nell ordine decrescente, alla flessione delle presenze, in quanto più significative economicamente, mentre gli arrivi possono meglio esprimere per certi versi la capacità di attrazione, più che quella di trattenere l ospite il più a lungo possibile, espressa meglio quest ultima dalle presenze. L ambito dove il segno meno si è espresso con maggior criticità, con tutte le conseguenze che ne derivano, è stato quello di Madonna di Campiglio, Pinzolo e la Valle Rendena: fermandosi a 114mila arrivi, il 9,1% in meno, e totalizzando soltanto presenze, il 9,3% in meno dell inverno precedente, questa celebre ed affermata area ha vissuto una stagione quantificabile, all interno degli alloggi a flussi certificati, in un deficit di 58mila pernottamenti. Non può essere di molto conforto notare come la permanenza media nell ambito in questione sia di 5,0 pernottamenti, un valore superiore alla media provinciale, ma è pur sempre un fenomeno positivo. L ambito del Lagorai e Tesino registra arrivi, in calo del 7,4% e 17mila presenze, in contrazione del 6,9%. Si tratta di contrazioni consistenti all interno di un area che, in assoluto, accoglie pochi ospiti. Non è facile dunque l inverno in quest ambito, che non è nel giro del turismo della neve e neppure in quello cittadino. Sono in cantiere ambiziose azioni di riqualificazione, come noto, ma al momento la situazione è quella sopra sintetizzata. Davvero ridotta la permanenza media degli ospiti nella stagione invernale, trattandosi di REPORT dicembre

22 soli 2,7 pernottamenti. San Martino di Castrozza ed il Primiero, altra celebre, storica sede di vacanze dolomitiche, invernali ed estive, con una caduta degli arrivi del 6,9%, che li vede fermarsi a , e le presenze a 5,6%, pari a , registra un altro caso di inverno difficile. La permanenza media degli ospiti nell ambito è di 4,5 giornate, un valore di poco inferiore a quello medio riferito a tutto il Trentino, per quanto riguarda questo tipo di alloggi, nel corso della stagione invernale oggetto d attenzione in questa sede. Gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna sono al quarto posto in questa classifica delle aree che hanno manifestato, almeno stando agli arrivi ed alle presenze registrate nelle strutture soggette alla certificazione di flussi degli ospiti, delle contrazioni. I primi, , sono scesi addirittura dell 8,6%, mentre le presenze, , hanno perso il 5,5%, un valore, almeno, più contenuto di quello, davvero pesante, registrato dagli arrivi. La permanenza media degli ospiti soggetti a certificazione dei flussi è in quest ambito di 4,4 giornate, un valore seppur di poco, inferiore alla media. L Altopiano della Paganella, con le località di Fai, Andalo e Molveno, ha accolto nella stagione invernale 2006/07 arrivi certificati pari a , corrispondenti ad una contrazione del 6,1%, mentre le presenze, poco meno di 511mila, si sono fermate ad un valore corrispondente ad un calo del 4,7%. La permanenza media degli ospiti nelle strutture certificate nei flussi è, per l ambito in questione, di 5,4 pernottamenti, un valore che si distacca in modo apprezzabile da quello medio provinciale. La Valle di Sole, con Pejo e Rabbi, segue con un calo degli arrivi che è davvero pesante, si tratta di un 7,8% in meno, fermi poco oltre quota 184mila, mentre le presenze, che vengono qui utilizzate per creare la graduatoria, sono poco meno di 1 milione 101mila, corrispondenti ad una più contenuta flessione del 3,8% rispetto alla stagione di confronto, segno che una volta in loco l ospite, che come noto agli addetti ai lavori è spesso intermediato e quindi effettua la settimana bianca, si è trattenuto a lungo, come si vede dai dati inerenti la durata del soggiorno. La permanenza media in quest ambito, infatti, è davvero molto interessante, trattandosi di 6,0 pernottamenti, un valore assai superiore a quello medio provinciale. Questo fenomeno è anche dovuto al forte rapporto che questo ambito intrattiene con il turismo organizzato che passa attraverso il canale lungo di tour operator ed agenzie di viaggio. L ultima area che registra sofferenza, assai più contenuta però che in altre aree, è la Valle di Fassa, che contiene i problemi ad un calo dell 1,5% negli arrivi, fermatisi sotto le 264mila, mentre le presenze, poco meno di 1 milione 398mila, scendono del 2,1% rispetto alla stagione di raffronto. La permanenza media degli ospiti della Valle di Fassa invernale è, nella stagione in esame, di 5,3 pernottamenti, un valore interessante poiché apprezzabilmente superiore alla media provinciale che, lo si ricorda, è di 4,6 giornate, negli alloggi soggetti a certificazione dei flussi degli ospiti. 22 REPORT dicembre 2007

23 Gli altri ambiti, dalla stazionaria Valle di Fiemme alla Valsugana, che non registra crescite sensibili se non negli arrivi, si segnalano per risultati contraddistinti dal segno più, ma gli aumenti, come si può vedere, sono ben diversi. L ambito di Trento è, tra le aree in crescita, quello meno vivace, infatti limita l aumento al 2,5% negli arrivi, che toccano quota , mentre le presenze, , salgono di un valore quasi analogo, si tratta del 2,2%. Sotto il valore medio la permanenza media, 3,9 giornate, valore che risente della forte realtà cittadina che fa scendere la media registrata sul Monte Bondone, certamente più elevata. Una situazione analoga si ritrova in Vallagarina, dove i 41mila arrivi corrispondono ad un aumento dell 1,9%, mentre le presenze, che sfiorano le 131mila, salgono del 2,8% rispetto alla stagione invernale precedente. La permanenza media in quest ambito è di soli 3,2 pernottamenti, e tradisce la natura duplice simile a quella dell ambito di Trento, divisa tra città e monte, realtà diverse con dinamiche conseguentemente ben distinte e caratterizzate. L eterogeneo insieme Altri comuni si conquista un buon posto in classifica, anche se i valori sono, come noto agli addetti ai lavori e come è opportuno sappiano anche i meno esperti, un insieme semplicemente residuale, ottenuto per sottrazione delle zone definite Ambito turistico all interno del territorio provinciale. Sono per la quasi totalità movimenti che vengono registrati in aree dove operano le Pro Loco in forma consortile. Gli arrivi sono , corrispondenti ad un +14,9%, mentre le presenze, poco meno di 87mila, registrano un più contenuto valore di crescita: si tratta del 4,9% oltre il valore precedente. La permanenza media in questi comuni è di soli 2,9 pernottamenti. Ricordiamo che frequentemente queste zone non sono certo ricche di impianti di risalita, oltre che di strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale, al confronto con quanto avviene nelle aree definite ambito turistico. Un notevole fenomeno di crescita, con una discreta coerenza di valori tra arrivi e presenze turistiche, si registra nel piccolo - soprattutto d inverno - ambito di Comano: i primi, , crescono del 15,2%, mentre le seconde, quasi 42mila, salgono dell 11,2%. La permanenza media è di soli 4,1 pernottamenti, un valore non certo esaltante, ma le caratteristiche dell area non sono certo quelle delle zone votate alla settimana bianca. Resta però un insoddisfazione legata alla presenza delle attività termali, che per loro natura sembrerebbero essere assai funzionali alla presenza prolungata dell ospite. Il Garda trentino è protagonista di una stagione invernale brillante e - se così si può definire - anche molto coerente nel registrare aumenti analoghi tra arrivi e presenze: i primi, , salgono dell 11,9%, mentre le seconde, oltre 476mila, crescono di un analogo 11,6%. La permanenza media degli ospiti nell ambito dell Alto Garda è ormai da decenni assai contenuta: si tratta di 3,2 pernottamenti, valore ben al di sotto della media provinciale, riflesso di un movimento invernale che è con gran frequenza di tipo itinerante o degli short break, REPORT dicembre

24 dei weekend e quindi dal breve soggiorno. Il piccolo movimento invernale dell ambito Piné-Valle di Cembra registra, nel corso della stagione invernale in esame, arrivi, corrispondenti ad un incremento del 29,7%, mentre le presenze, , corrispondono al 17,7% in più, un valore certo inferiore a quanto gli arrivi, in impennata, facevano supporre, ma comunque molto positivo. L ambito, lo si è detto, è una realtà invernale assai contenuta, ed anche variazioni di poche migliaia di unità producono spettacolari crescite. La permanenza media è assai contenuta, si tratta di 3,0 pernottamenti, un valore quasi cittadino. Ma, com è noto, nell area sono assenti gli impianti di risalita e la quote che in altre zone innescano ben altre dinamiche, ed il pattinaggio da solo non può certo sopperire, ma soltanto integrare. La Valle di Non, altro ambito turistico trentino di non primaria importanza, si ritrova in testa alla classifica delle crescite del variegato e per molti versi contraddittorio inverno trentino 2006/07: gli arrivi, 24mila, crescono del 27,8%, mentre le presenze, poco meno di 77mila, registrano un +23,8%. Sono livelli di crescita davvero elevati, probabilmente un risultato di varie e felici situazioni positive, che vanno dal premio per una certa proposta dell area a quello che, secondo alcuni, è anche un effetto di raccolta della parte di movimento di competenza solandra che sconfina, per ragioni magari inerenti i prezzi praticati dalle strutture ricettive, nella più economicamente accessibile Valle di Non. La permanenza media degli ospiti nelle strutture soggette a certificazione dei flussi, peraltro, indica in un modesto 3,2 giornate il valore medio di permanenza, valore che ci porta lontano dalla dimensione settimanale della abituale trance del turismo organizzato Il totale provinciale Il movimento turistico trentino registrato all interno delle strutture d alloggio a flussi certificati ha visto la stagione invernale 2006/07 esprimersi su valori totali di poco inferiori a quelli registrati nella positiva stagione precedente, l inverno 2005/06. Gli arrivi, poco meno di 1 milione 311mila, dopo una crescita che era andata a sfiorare il 6%, hanno perso un modesto 1,2%, mentre le presenze, quasi 6 milioni 82mila, si sono contratte dell 1,7% rispetto alla stagione di raffronto, durante la quale gli aumenti erano stati del 5,4%. La permanenza media è stata di 4,6 pernottamenti, un valore appena inferiore a quello di 4,7 registrato in precedenza. E il comparto della ricettività alberghiera a fare la parte del leone nell accogliere la clientela che si rivolge alle strutture ricettive certificanti arrivi e presenze turistiche: il 68% degli arrivi ed il 64% delle presenze turistiche trovano alloggio, infatti, negli alberghi. Se queste forme di alloggio sono fortemente in vantaggio nell accogliere gli ospiti, la stessa cosa non avviene per l andamento dell inverno in oggetto: negli alberghi gli arrivi, poco meno di 1 milione 148mila, perdono il 2,0%, dopo l aumento del 5% registrato in precedenza, mentre le presenze, , scendono del 2,8% rispetto alla stagione invernale di raffronto, durante la quale la crescita era stata del 4,5%. 24 REPORT dicembre 2007

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