COMUNICAZIONE DI PERFORAZIONE DI POZZO DOMESTICO
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- Livia Cavalli
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1 COMUNICAZIONE DI PERFORAZIONE DI POZZO DOMESTICO Oggetto del servizio e normativa di riferimento Il servizio è rivolto a coloro che intendono trivellare ed utilizzare un pozzo per gli usi domestici di cui all art. 93 del R.D. 1775/33. In base a tale norma Il proprietario di un fondo, anche nelle zone soggette a tutela della pubblica amministrazione, a norma degli articoli seguenti, ha facoltà, per gli usi domestici, di estrarre ed utilizzare liberamente, anche con mezzi meccanici, le acque sotterranee nel suo fondo, purché osservi le distanze e le cautele prescritte dalla legge. Sono compresi negli usi domestici l'innaffiamento di giardini ed orti inservienti direttamente al proprietario ed alla sua famiglia e l'abbeveraggio del bestiame. Al fine di meglio definire i limiti di applicazione di tale norma l Amministrazione Provinciale ha adottato un provvedimento con il quale si definivano i criteri per il riconoscimento dell uso domestico (Determina Dirigenziale n del 15/6/01) ed i cui contenuti sono elencati in allegato. Con l approvazione del Regolamento Regionale n. 12/2012 (Burc n. 72/2012), sono state inoltre definite le procedure per la realizzazione dei pozzi ad uso domestico e stabilita la documentazione necessaria da allegare alle domande (Allegato B, terzo paragrafo del regolamento). Svolgimento del procedimento L interessato è tenuto a far pervenire alla Città Metropolitana comunicazione di trivellazione di pozzo ad uso domestico, redatta secondo lo schema predisposto dall ufficio, corredata della documentazione di cui all elenco allegato. L ufficio, sulla base della documentazione necessaria, nonché sulla base delle risultanze dell eventuale sopralluogo, provvederà a verificare la sussistenza delle condizioni per l uso domestico. A seguito di tale verifica, ferme restando le eventuali cause di diniego causate da altre norme applicabili ai casi specifici, si procederà al rilascio di un nulla osta con prescrizioni. Dove rivolgersi Ufficio competente: Dipartimento Tecnico dell Ambiente Via Don Bosco 4/f Napoli Recapito corrispondenza : Città Metropolitana di Napoli, Piazza Matteotti n Napoli PEC: cittametropolitana.na@pec.it Capodipartimento Ing. Maria Teresa Celano Responsabile del Servizio. Geol.Salvatore Semprevivo Tel
2 CITTA METROPOLITANA di NAPOLI Dipartimento Tecnico dell Ambiente Piazza Matteotti, Napoli OGGETTO: Comunicazione di Perforazione Pozzo Domestico (ai sensi art. 93 L del ) Il/La sottoscritt nat..a (Prov.) il C.F. P.I. residente nel Comune di (Prov.) Via/P. zza Tel C.A.P Fraz/Loc q q proprietario comproprietario con COMUNICA DI VOLER PROCEDERE (ai sensi dell art. 93 L del ) Alla Perforazione di un pozzo ed al relativo prelievo di acque sotterranee per uso DOMESTICO nel comune di: (Prov.) Via/P.zza C.A.P Fraz/Loc Foglio catastale (dati obbligatori) Particella (dati obbligatori) Recapito per la corrispondenza (obbligatorio): Nome e cognome Via/P. zza C.A.P Loc. Prov. Tel cell Fax PEC (eventuale) LUOGO E DATA FIRMA
3 D.Lgs. n 196/ 2003 Codice in materia di protezione dei dati personali INFORMATIVA Ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 si informa che i dati personali sono raccolti e registrati ai fini di istruttoria amministrativa rivolta alle istanze di ricerca e concessione per la derivazione di acque pubbliche, regolata dal T.U DEL e s. m., e all'adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla legge, dai Regolamenti Provinciali e dalle disposizioni dell'unione Europea. Il conferimento dei dati è obbligatorio in quanto necessario al procedimento amministrativo e il loro eventuale mancato conferimento potrebbe comportare l'impossibilità, da parte dell'amministrazione, ad avviare l'istruttoria. Il trattamento dei dati sarà effettuato con strumenti cartacei ed in modalità elettronica da Responsabili ed Incaricati del trattamento, della Città Metropolitana di Napoli. I dati forniti saranno oggetto di comunicazione ad altri Enti pubblici interessati quali: la Regione Campania, l Autorità di Bacino ed Consorzi di Bonifica competenti, per il rilascio dei pareri obbligatori come da normativa vigente, i Comuni territorialmente interessati alle opere di captazione e derivazione acque pubbliche, per la pubblicazione a norma di legge e regolamento delle istanze di ricerca. Per presa visione Data
4 Criteri per il riconoscimento dell'uso domestico ai sensi della Determina Dirigenziale n del 15/6/01 (estratto) Le parti sottolineate ed in grassetto derivano dalle modifiche introdotte dal regolamento regionale 12/12 Per pozzo ad uso domestico si intende un pozzo, situato sul fondo del proprietario o del possessore a qualunque titolo, la cui acqua verrà prelevata per il fabbisogno dell abitazione e delle sue pertinenze. Parimenti sarà considerato pozzo ad uso domestico (anche su fondi sui quali non insistono abitazioni) quello la cui acqua è destinata all'innaffiamento di orti e giardini, e l'abbeveraggio del bestiame, inservienti direttamente al proprietario o al possessore a qualunque titolo, se su tali fondi non viene superata l'estensione di 2000 metri quadri di superficie netta utilizzata ai fini irrigui o dell allevamento. Al di fuori di tali limiti il richiedente potrà produrre documentazione per dimostrare l'uso domestico. I prodotti provenienti dalla coltivazione di tali fondi, o dall'allevamento del bestiame, non devono essere destinati alla vendita. I fondi dovranno essere caratterizzati dalla presenza di giardini o orti, comunque non adibiti a monocoltura. Rimangono esclusi dalla definizione di uso domestico i pozzi asserviti al condominio. Per i pozzi di nuova realizzazione le portate emunte dovranno essere contenute nel limite di 1 L/sec. (portata di esercizio della pompa) e di M 3 /anno. Per i pozzi già realizzati si dovrà, ove tecnicamente possibile, adottare gli accorgimenti necessari per ridurre le portate superiori a tale limite. Sarà prescritta l'installazione di misuratori di volume, ai sensi dell art. 34 del regolamento regionale 12/2012. Il procedimento verterà sulla verifica dell'esistenza dei presupposti per il riconoscimento dell'uso domestico, fermo restando il potere di cui all'art. 105 del R.D. 1775/33.
5 LA SOTTOELENCATA DOCUMENTAZIONE DOVRA ESSERE PRESENTATA IN DUPLICE COPIA UNA COPIA DELLA SOLA DOCUMENTAZIONE TECNICA DOVRA ESSERE PRESENTATA ANCHE SU SUPPORTO INFORMATICO DOCUMENTAZIONE A CORREDO DI COMUNICAZIONE TRIVELLAZIONE POZZO AD USO DOMESTICO 1. Relazione tecnica generale asseverata, contenente: a) Descrizione del progetto dell opera (modalità esecutive della perforazione, diametro e profondità del pozzo, quote delle finestrature, modalità costruttive delle opere di protezione), del fabbisogno idrico e del piano di utilizzo in base ai diversi periodi dell anno. b) Schema grafico del pozzo da realizzare. c) Verifica della possibilità di riuso di acque reflue e/o meteoriche. d) Analisi di fattibilità di impianti utili a consentire il riciclo, riuso e risparmio della risorsa idrica. e) Qualora le acque prelevate da pozzo/i contribuiscano alla formazione di acque di scarico o di rifiuti liquidi, occorre descrivere le modalità di scarico, supportate da copia dell autorizzazione rilasciata dall Ente competente (scarico in fogna, in corpo idrico superficiale, su suolo/sottosuolo). f) Qualora lo scarico di cui al punto precedente avvenga in vasca a tenuta, la Relazione Tecnica dovrà illustrare: Dimensionamento della vasca. Planimetria illustrante posizione della vasca e rete di adduzione delle acque. Copia contratto smaltimento e formulari relativi agli espurghi effettuati. Documentazione fotografica. Dichiarazione sui motivi che impediscono l allaccio alla fogna comunale, in corpo idrico superficiale, su suolo/sottosuolo. 2. Relazione geologica ed idrogeologica asseverata, a firma di tecnico abilitato, contenente: a) Stratigrafie (sulla base di dati esistenti). b) Piezometria (sulla base di dati esistenti). c) Valutazione delle portate disponibili (sulla base di dati esistenti). 3. Planimetria catastale in scala 1:2.000 con indicazione del punto di perforazione e sua distanza da tre punti fissi. 4. Cartografia dei vincoli esistenti. 5. Titolo di proprietà o di disponibilità del fondo. 6. Copia della Segnalazione Certificata Inizio Attività (S.C.I.A.) o altro titolo abilitativo necessario in funzione delle disposizioni regolamentari in vigore nello specifico Comune. 7. Verifica della Regione Campania (Area Tutela dell Ambiente - Settore V.I.A. - Via A. De Gasperi n 28 - Napoli) sulla necessità o meno di assoggettare il progetto proposto a valutazione di incidenza ambientale per la possibile interferenza con aree individuate come S.I.C. (Al fine di verificare se il progetto del pozzo da realizzare, ed il relativo emungimento, sono compatibili con siti di importanza comunitaria (SIC) limitrofi). 8. Dichiarazione sull utilizzo dell acqua secondo l allegato, debitamente compilato. N.B. Nel caso si preveda che la perforazione da eseguire superi i 30 m. di profondità, è necessario comunicare all ISPRA, almeno 30 gg. prima, l effettiva data di inizio lavori. DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE A TRIVELLAZIONE ESEGUITA 1. Relazione di fine lavori asseverata, contenente: a) Descrizione dell opera con riferimento alle modalità esecutive della perforazione, diametro e profondità del pozzo, quote delle finestrature, modalità costruttive delle opere di protezione, tipo di pompa installata, stratigrafia, livelli di falda rinvenuti. b) Prova di portata eseguita alla portata di esercizio con durata di un ora. c) Schema grafico del pozzo realizzato. d) Estremi identificativi del contalitri installato. 2. Relazione tecnica giurata, redatta da tecnico abilitato, sulla compatibilità della derivazione con le caratteristiche dell area di ubicazione (aree soggette a subsidenza, aree sensibili e aree critiche, aree a rischio idraulico, ecc.). 3. Prova dell avvenuta installazione del misuratore di portata, come previsto dall art. 34 del Regolamento Regionale n. 12/ Per perforazioni di oltre 30 metri di profondità, prova dell avvenuta comunicazione all ISPRA dei dati relativi alla perforazione. Per ulteriori informazioni consultare il sito: 5. Scheda tecnica allegata, debitamente compilata. N.B. LE DERIVAZIONI AD USO DOMESTICO SONO CONSENTITE NEL LIMITE DI 1500 M 3 ALL ANNO E PER PORTATE D ESERCIZIO PARI AD 1 L/SEC.
6 Parte riservata all Ufficio SCHEDA TECNICA Codice identificativo COMUNE USO NULLA OSTA AUTORIZZAZIONE DATA DATI RELATIVI ALLA DITTA INTESTATARIA Richiedente Codice Fiscale Comune C.A.P. Via n Tel Fax E. Mail PEC DATI RELATIVI AL POZZO Comune Località Foglio Particella Uso Data inizio lavori Data fine lavori Ditta che ha effettuato la perforazione Perforazione diametro (mm) Profondità (m) Acquifero: Natura Falda (libera/pressione) Falde rinvenute: 1 (da m a m ) 2 (da m a m ). Colonna: di rivestimento diametro (mm) di emungimento (mm) Tubo Filtro: posto tra la quota di (m) e di (m) dal p.c. Pompa: tipo Potenza (CV) Prevalenza (m) Contatore dei prelievi: tipo n matricola Installato il Piezometro si [ ] tipo no [ ] Portata di esercizio del pozzo l/s Quantità acqua annuale (mc) PROVA DI EMUNGIMENTO Quota piano campagna (m.s.l.m.) Data Portata a cui è stata eseguita la prova di emungimento Livello statico (m.p.c.) Livello dinamico (m.p.c.) raggiunto in minuti Tempo di risalita IL TECNICO (Timbro e firma)
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