Gestione dei pascoli e tecniche di pascolamento

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gestione dei pascoli e tecniche di pascolamento"

Transcript

1 Gestione dei pascoli e tecniche di pascolamento 1

2 Sistemi di allevamento che utilizzano il pascolamento - allevamento ovino latte e carne - allevamento bovino da carne linea vacca- vitello - allevamento bovino da latte alpeggio - allevamento equino da carne - allevamento suino 2

3 L UTILIZZO DIRETTO DELLE RISORSE FORAGGERE = PASCOLAMENTO Solo il corretto esercizio del pascolamento è in grado di apportare benefici. Sovrapascolamento desertificazione Sottopascolamento invasione macchia incendi 3

4 I pascoli del Mediterraneo si sono coevoluti con gli animali e con l uomo da oltre anni sotto la pressione del pascolamento e della coltivazione La durezza del clima, unitamente al costante sovraccarico animale, hanno selezionato la fenologia delle specie erbacee Mediterranee che sono caratterizzate da: 1) annualità 2) modalità di riproduzione garantita (semi piccoli, semi duri, maturazione dei semi sotto terra, flessibilità del ciclo vegetativo) 3) portamento prostrato ed elevata fogliosità 4) fiammata vegetativa primaverile 5) elevata competitività per le risorse (acqua, minerali) 4

5 Il clima mediterraneo consente formazioni in equilibrio di sclerofille (macchia e bosco) e se le superficie inerbite vengono abbandonate, in poco tempo vengono colonizzate da essenze spontanee che conducono alla ricostituzione dell equilibrio originario 5

6 Stagionalità produttiva dei pascoli Produzione foraggera Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Mesi stasi inv. stasi est. 6

7 Nell area del Mediterraneo non esistono pascoli erbacei naturali, ma piuttosto pascoli naturalizzati. Cioè aree a pascolo dove le essenze erbacee ed arbustive spontanee predominano rispetto a quelle coltivate. Nell area del Mediterraneo l inerbimento è sempre indotto e mantenuto attraverso tecniche agronomiche e zootecniche che collettivamente sono denominate: COLTIVAZIONE DEI PASCOLI 7

8 Pascolo naturalizzato Erba stadio vegetativo Erba stadio riproduttivo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Pascoli coltivati Erbaio graminacee Prato-Pascolo con leguminose auto-riseminanti Prato di leguminosa bienne o cicoria Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 8

9 Il ciclo delle foraggere mediterraneee Crescita erba (kg SS/ha/d) Inizio crescita vegetativa - accestimento Fine crescita vegetativa - botticella Riproduzione spigatura/fioritura Maturazione seme stoppia o fieno in piedi OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET 9

10 La biomassa offerta e la qualità dell erba cambiano passando dallo stadio vegetativo a quello riproduttivo Loglio rigido 17 q.li SS/ha PG 17.5% SS NDF 38.2% SS 61 q.li SS/ha PG 11.7% SS NDF 54.8% SS Medica polimorfa 17 q.li SS/ha PG 26.6% SS NDF 33.6% SS 46 q.li SS/ha PG 22.1% SS NDF 42.1% SS 10

11 Un pascolo é ben coltivato quando la sua cotica é ben equilibrata per le esigenze alimentari degli animali a cui é destinata e tale equilibrio é conservato nel tempo. L equilibrio può essere conservato con: 1) la regimazione 2) la concimazione 3) l infittimento 4) la creazione di una cotica artificiale 11

12 Miglioramento agronomico dei pascoli Le finalità da perseguire sono le seguenti: aumento della superficie destinata a specie pabulari utili spietramento decespugliamento diserbo aumento delle disponibilità dei principi nutritivi alla pianta poco utilizzate irrigazione ammendamenti concimazioni arricchimento o variazioni delle essenze pabulari riposo (autorisemina di specie preferite) trasemina (su sodo o dopo rottura del cotico) arbustimento alberatura 12

13 Dal punto di vista dell allevatore il pascolamento deve: 1) soddisfare la massima quota possibile delle esigenze degli animali 2) salvaguardare le esigenze delle specie erbacee 3) assicurare il massimo reddito sostenibile per l allevatore La complessità dei pascoli Mediterranei e l incostanza climatica rendono ciò molto difficile 13

14 Il pascolamento può essere : 1) razionale 2) razionato Il pascolamento razionale é un progetto di utilizzazione di una superficie a pascolo nel corso di una annata agraria Il pascolamento razionato é la modalità di inserimento dell erba da pascolo in una razione alimentare Il pascolamento razionale determina il carico mantenibile medio annuo per una determinata azienda. Il pascolamento razionato determina il carico mantenibile periodico per una determinata superficie. 14

15 Il pascolamento é la interazione fra due sistemi dinamici: l animale e l erba Il carico mantenibile é perciò la conseguenza di una corretta tecnica di pascolamento Cosa é il carico animale? E l entità di animali mantenibile (o mantenuta) per unità di superficie (ha per le aziende, kmq per un territorio) L entità può essere espressa in numero di capi oppure in peso corporeo mantenuti Le due modalità possono essere congiunte con l impiego di una unità convenzionale: l unità bovino adulto (1 bovino adulto del peso di 500 kg) 1 UBA = 1 bovino, 1 equino, 5 suini, 6 ovini, 6 caprini 15

16 L impatto sui suoli del carico animale é dato: 1) dall eccessiva asportazione di cotico erboso con denudamento del suolo (> UBA > ingestione di erba) 2) dal compattamento del suolo per calpestamento con riduzione della porosità ed impermeabilizzazione Specie Area podale (cm 2 ) Pressione (kg/cm 2 ) Bovini 264 0,978 Ovini 91 0,473 Equidi 196 1,097 16

17 3) Distruzione della struttura superficiale causata dalla penetrazione dei piedi degli animali (soprattutto di quelli pesanti) nei terreni umidi 17

18 4) Asportazione diretta di suolo 5) Creazione di terrazzette nei terreni acclivi e di sentieri su quelli pianeggianti 18

19 Il pascolamento razionale Per definire il carico mantenibile con il pascolamento razionale occorre conoscere: 1) l evoluzione della produzione dell erba 19

20 20

21 21

22 22

23 23

24 Il pascolamento razionale Per definire il carico mantenibile con il pascolamento razionale occorre conoscere: 2) il momento ottimale per iniziare il pascolamento: E dato dall altezza dell erba che non ne pregiudica la ricrescita, ma che consente il maggior numero di ricrescite per anno OPTIMUM = 5-7 cm per gli ovini; cm per i bovini 3) il periodo ottimale di occupazione dell appezzamento (O): E definito come il numero dei giorni massimo di utilizzazione di un appezzamento al fine di evitare che gli animali recidano la ricrescita dell erba 24

25 4) il periodo ottimale di soggiorno del gruppo di animali (S): E definito come il numero dei giorni ottimale di utilizzazione di un appezzamento da parte di una categoria animale (es. agnelli da rimonta, pecore in asciutta, pecore in lattazione) al fine di consentire lo sfruttamento delle migliori caratteristiche dell erba da parte di ciascuna categoria (S O). 5) il periodo ottimale di riposo (R): E il tempo in giorni che deve intercorrere fra la fine di un pascolamento e il raggiungimento del momento ottimale per iniziare il successivo pascolamento 25

26 Andamento del periodo di riposo fra due successivi pascolamenti di un appezzamento in area Mediterranea. 26

27 Calcolo del numero degli appezzamenti necessari in un azienda per garantire il corretto turno di pascolamento Il numero degli appezzamenti (N) è dato dalla relazione N = (R + O) / S Esempio: In un azienda di 28 ha di superfici nette pascolative con R = 28 giorni O = 4 giorni S = 2 giorni e con 2 gruppi di animali N = (28 + 4)/2 = 16 appezzamenti di 1,75 ha ciascuno 28 ha/16=1,75 ha R = periodo ottimale di riposo (gg) O = periodo ottimale di occupazione (gg) S = periodo ottimale di soggiorno (gg) 27

28 Come sistemare le recinzioni? Due aspetti: 1) ogni appezzamento deve essere recintato 2) le recinzioni fisse comportano investimenti elevati per cui occorre utilizzare un sistema misto fisse/mobili In una azienda accorpata di 28 ha di superficie, il perimetro esterno é di circa m 28

29 Le recinzioni mobili o fisse sono efficaci barriere temporanee per il controllo a breve o a lungo termine degli animali e per la rotazione del pascolo. Possono essere elettrificate da apparecchi a rete, a batteria o solari. Schema di recinzione fissa elettrificata Schema di recinzione mobile elettrificata 29

30 30

31 La superficie di ciascun appezzamento é di 1,75 ha. Con parcelle regolari di dimensioni 100 x 175 il perimetro é di 550 metri di cui una parte di recinzioni fisse (200 m) e una di mobili (350 m) Le recinzioni fisse sono date da: a) perimetro m b) doppia percorso m c) semplice trasversale 350 Totale m 31

32 Quanti animali è possibile tenere nell'appezzamento? Dipende da: ingestione alimentare Ø Fattori intrinseci Ø Fattori estrinseci coefficiente di utilizzazione dell erba ü Pascolo libero: 30-40% ü Pascolo razionato: >70% ü Pascolo turnato: ~60% produzione unitaria dell appezzamento v Composizione floristica v Fattori pedoclimatici v Tipo di utilizzazione 32

33 Esempio 1: una pecora ingerisce nel corso dell anno 557 kg di sostanza secca di erba (SS) La produzione cumulata con il pascolamento ottimizzato é di 3,2 t/ha Il coefficiente di utilizzazione (k) é mediamente del 75% Produzione complessiva di erba: 3,2 x 28 ha = 89,6 t di SS Produzione utilizzabile 89,6 x 0,75 = 67,2 t Carico mantenibile 67,2/0,557 = 120 pecore presenti Carico unitario 120/28 = 4,3 pecore/ha 33

34 Esempio 2: una vacca da latte ingerisce circa 22 kg di ss al giorno di cui il 40% è rappresentato da concentrato, pertanto l ingestione di foraggio fresco sarà data da 22 x (1-0.4)=13.2 kg ss Fabbisogno annuale: 13,2 x 365 = 4800 kg Coefficiente di utilizzazione dell erba al pascolo: 75% Produzione complessiva di erba: 3,2 x 28 ha = 89,6 t di SS Produzione utilizzabile 89,6 x 0,75 = 67,2 t Carico mantenibile 67,2/4,8 = 14 vacche in lattazione Carico unitario 14/28 = 0,5 vacche/ha 34

35 La stima della produzione di erba presente in campo può essere eseguita: 1) oggettivamente mediante sfalcio dell erba e successiva analisi del campione. 2) soggettivamente sulla base di un congruo numero di campionamento oggettivi 3) con l uso di relazioni matematiche La stima della produzione in campo di un pascolo erbaceo mediante equazioni: Periodo invernale P = h (r = 0,425) Periodo primaverile P = h (r = 0,69) in cui P = produzione di sostanza secca per ha in kg h = altezza dell erba in cm 35

36 Stima «a occhio» calibrata e facilitata Suola non coperta Erba al tallone Erba tra tallone e caviglia Erba alla caviglia Sovrautilizzazione Sottoutilizzazione Erba alla caviglia 3 cm 5 cm 8 cm 10 cm 13 cm 5-10 q.li SS/ha q.li SS/ha 36

37 Pascolo Relazione tra altezza e biomassa Varia con il tipo di pascolo e metodo di utilizzazione. In pascoli in fase di crescita attiva (stadio vegetativo) sono qui sotto riportati valori indicativi (altezze di erbometro). Metodo di pascolamento* Biomassa (q.li SS/ha per cm altezza) Loglio rigido rotazione Loglio italico rotazione 1.0 Medica polimorfa rotazione Sulla rotazione ** * In pascoli continui a base di graminacee considerare orientativamente valori di biomassa maggiori del 50% rispetto a quelli indicati in tabella ** Valori più elevati per altezze tra 5 e 15 cm 37

38 Pascolo naturalizzato Avena Pascolo naturale pecore gravide Inizio pascolamento H erb. 5.6 cm 3.9 q.li SS/ha H erb. 12 cm 8 q.li SS/ha Cicoria Lolium italicum H erb. 16 cm 16 q.li SS/ha H erb. 15 cm 16 q.li SS/ha 38

39 Avena Avena pecore gravide Fine pascolamento H erb. 5 cm 2 q.li SS/ha Lolium italicum Loglio italico pecore in allattamento Fine pascolamento H erb. 4.5 cm 3 q.li SS/ha Pascolo naturalizzato Pascolo naturale pecore gravide Fine pascolamento H erb. 1.2 cm 0.7 q.li SS/ha Cicoria Cicoria pecore in mungitura Fine pascolamento H erb.39 6 cm 6 q.li SS/ha

40 Tecniche di pascolamento Pascolamento continuo Pascolo a rotazione Pascolo a strisce Creep grazing Pascolo in avanti Foraggiamento (zero grazing) 40

41 Pascolamento continuo Utilizzazione ininterrotta di una determinata superficie da parte degli animali per un arco di tempo prolungato, normalmente coincidente con la stagione di pascolamento. Può essere a carico fisso o carico variabile. In quest ultimo caso si può modificare il carico in accordo alla curva della disponibilità dell erba. Tale tecnica può essere attuata tramite anche variando la superficie a disposizione tenendo fisso il numero di animali. 41

42 Pascolamento a rotazione Il pascolo è utilizzato in periodi intervallati da fasi di crescita indisturbata. Si prevede la suddivisione del pascolo in settori che vengono utilizzati in successione. Un ciclo di utilizzazione si divide in periodo di riposo e periodo di pascolamento. Se il periodo ha durata fissa il pascolamento a rotazione si dice turnato. Varianti: Strip grazing: sfruttamento intensivo con offerte razionate sulla base di esigenze giornaliere. Creep grazing: animali in accrescimento e animali adulti. Leaders followers (pascolo in avanti): animali in lattazione e animali in asciutta. 42

43 Pascolamento razionato a tempo. Si parla di pascolamento razionato a tempo quando la durata di accesso è inferiore alle 12 ore, tempo necessario per raggiungere l ingestione massima giornaliera. Applicato nel caso di animali in lattazione per i quali l accesso al pascolo è limitato dallo svolgimento delle mungiture e dal ricovero notturno. Applicato, inoltre, all inizio della stagione di pascolamento quando la disponibilità foraggera non è ancora sufficiente a soddisfare i fabbisogni nutritivi degli animali o nel caso di risorse foraggere di elevato valore nutritivo, ma di scarsa disponibilità. 43

44 Criteri di scelta Nelle normali condizioni di allevamento la scelta rigida di una sola tecnica è improbabile fornisca dei risultati ottimali. In linea generale le forme di utilizzazione sono funzione del tipo di cotico erboso. Pascoli naturali o poco migliorati prevedono, spesso, l utilizzo di tecniche di pascolamento continuo, mentre la presenza di essenze pregiate o di una limitata disponibilità temporale della produzione di biomassa porta verso tecniche di pascolamento razionato. Soluzioni miste sembrano tanto più valide quanto più è elevato il peso della risorsa erba nel bilancio alimentare in quanto consentono un maggior grado di flessibilità rispetto all adozione di una tecnica per tutte le categorie della mandria e per l intera stagione di pascolamento. 44

45 Ingestione di sostanza secca al pascolo In termini generali si può indicare: ISS = ISSP x A ISS = ingestione di sostanza secca; ISSP = ingestione potenziale di sostanza secca ( risultante dalle caratteristiche dell animale: mole, stadio fisiologico e livello produttivo); A = accessibilità espressa in %, varia da 0 a 1 a seconda che sia, rispettivamente, nulla o piena. 45

46 Ingestione di sostanza secca al pascolo (2) Poiché l accessibilità modifica il peso di ciascuna prensione, la frequenza delle prensioni e il tempo impiegato giornalmente per il pascolamento, l ISS può essere espressa anche: ISS = ingestione ss (g/d); pp = peso della prensione (g/ss); ISS = pp x fp x TP fp = frequenza delle prensioni (n prensioni/min. pascolamento); TP = tempo di pascolamento (min/d) Il prodotto pp x fp = velocità di ingestione. 46

47 Determinazione del carico mantenibile Pascolamento continuo nessuna integrazione CA = (RC/ISSP) x CU CA = carico animale (n animali/ ha); RC = ritmo di crescita dell erba per unità di superficie (kg ss/ha/d); ISSP = livello di ingestione potenziale dell animale (kg ss/d); CU = coefficiente di utilizzazione del pascolo (valore che si pone tra 0.6 e 0.7 e tiene conto delle perdite dovute al calpestamento e alle deiezioni). 47

48 Determinazione del carico mantenibile (2) CA = Pascolamento a rotazione nessuna integrazione [(Bi/D) + RC] ISSP x CU Ca = carico animale (n animali / ha) Bi = biomassa disponibile all ingresso della parcella o settore (kg ss/ha); D = durata dell utilizzazione della parcella (giorni); RC = ritmo di accrescimento per unità di superficie (kg ss/ha/d) ISSP = livello di ingestione potenziale dell animale (kg ss/d); CU = coefficiente di utilizzazione del pascolo. 48

49 Parametri per l apprezzamento della correttezza nella conduzione di un pascolo 1) Anamnesi del conduttore a) impiega turni di pascolamento? b) fa pascolare diverse specie sullo stesso appezzamento? c) introduce gli animali al pascolo con terreno intriso d acqua 2) Verifica delle condizioni del cotico erboso 3) Verifica delle condizioni del suolo: presenza di calpestamento; presenza di camminamenti o terrazzette; superfici prive di cotico erboso. 49

50 Cotico erboso rovinato dal passaggio degli animali 50

51 Livello di copertura inferiore 30%, infestato 51

52 Livello di copertura 30-70%, infestato Stadio fenologico troppo avanzato 52

53 Livello di copertura 30-70% Stadio fenologico adeguato per pecore, troppo in anticipo per bovini 53

54 Livello di copertura > 70% 54

55 Livello di copertura > 70%, infestato 55

Sistemi di allevamento biologici ovini in Sardegna: risultati sperimentali

Sistemi di allevamento biologici ovini in Sardegna: risultati sperimentali Prospettive della foraggicoltura mediterranea nell uso sostenibile degli ambienti agro-silvo-pastorali Macomer - 19 novembre 2008 Sistemi di allevamento biologici ovini in Sardegna: risultati sperimentali

Dettagli

Buone pratiche di pascolamento degli ovini

Buone pratiche di pascolamento degli ovini Buone pratiche di pascolamento degli ovini Giovanni Molle & Mauro Decandia Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali L eco-sistema pascolo Il clima L erbivoro l erba Il suolo L allevatore: monitoraggio,

Dettagli

Prati e pascoli Tecniche delle produzioni agrarie G. Ducco. Prati pascoli. Le bestie e l erba

Prati e pascoli Tecniche delle produzioni agrarie G. Ducco. Prati pascoli. Le bestie e l erba Prati pascoli Le bestie e l erba 1 I foraggi: Prodotti vegetali non utilizzabili per l alimentazione dell uomo né per uso industriali Adatti all alimentazione di animali domestici erbivori 2 Superfici

Dettagli

BENESSERE ANIMALE MISURA 215 ANNATA 2011/2012

BENESSERE ANIMALE MISURA 215 ANNATA 2011/2012 BENESSERE ANIMALE MISURA 215 ANNATA 2011/2012 ALIMENTAZIONE AL PASCOLO DEGLI OVI-CAPRINI SISTEMI PASTORALI: IL PASCOLO Importanza dei sistemi pastorali Ruolo dei pascoli Gestione dei pascoli Ingestione

Dettagli

Buone pratiche di pascolamento degli ovini

Buone pratiche di pascolamento degli ovini Buone pratiche di pascolamento degli ovini Giovanni Molle & Mauro Decandia Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali L eco-sistema pascolo Il clima L erbivoro l erba Il suolo L allevatore: monitoraggio,

Dettagli

ERSAT Servizio circondariale di Sassari Settore assistenza tecnica

ERSAT Servizio circondariale di Sassari Settore assistenza tecnica ERSAT Servizio circondariale di Sassari Settore assistenza tecnica Scheda tecnica per l impiego della Medica polimorfa Foto 1: Reinsediamento di medica polimorfa Anglona nell autunno successivo a quello

Dettagli

Gestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano.

Gestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano. Gestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano. Daniele Giaccone Associazione Regionale Allevatori del Piemonte L ambiente montano ha un valore aggiunto? L alimentazione svolge un

Dettagli

Buone pratiche di pascolamento degli ovini

Buone pratiche di pascolamento degli ovini Buone pratiche di pascolamento degli ovini Giovanni Molle & Mauro Decandia Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali L eco-sistema pascolo Il clima L erbivoro l erba Il suolo L allevatore: monitoraggio,

Dettagli

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Paratiello

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Paratiello RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Monte Paratiello Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Nel S.I.C Monte Paratiello, per la sua orografia e per le caratteristiche

Dettagli

WORKSHOP Crescita e competitività delle imprese zootecniche. La zootecnia in Abruzzo: aspetti congiunturali

WORKSHOP Crescita e competitività delle imprese zootecniche. La zootecnia in Abruzzo: aspetti congiunturali La zootecnia in Abruzzo: aspetti congiunturali Antonio Giampaolo Istituto Nazionale di Economia Agraria Dati strutturali (dati indagine strutture 2005) Le aziende zootecniche abruzzesi sono 15.815 Aziende

Dettagli

ALIMENTAZIONE DELLE DIVERSE SPECIE PUNTI FONDAMENTALI ABITUDINI ALIMENTARI CAPACITÀ DI INGESTIONE FABBISOGNI NELLE DIVERSE FASI

ALIMENTAZIONE DELLE DIVERSE SPECIE PUNTI FONDAMENTALI ABITUDINI ALIMENTARI CAPACITÀ DI INGESTIONE FABBISOGNI NELLE DIVERSE FASI ALIMENTAZIONE DELLE DIVERSE SPECIE PUNTI FONDAMENTALI ABITUDINI ALIMENTARI CAPACITÀ DI INGESTIONE FABBISOGNI NELLE DIVERSE FASI FISIOLOGICHE-PRODUTTIVE DEGLI ANIMALI (energia, proteine, vit., min.) PRINCIPALI

Dettagli

Potenzialità produttive del sorgo da fibra nel Meridione

Potenzialità produttive del sorgo da fibra nel Meridione Potenzialità produttive del sorgo da fibra nel Meridione Mastrorilli M. 180 Pioggia 150 ETo mm 120 90 deficit idrico 60 30 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic EIMA 2012 Bologna, 7-11 Novembre

Dettagli

L allevamento ovino da latte.una finestra sul mondo

L allevamento ovino da latte.una finestra sul mondo Guspini 29 maggio 2016 L allevamento ovino da latte.una finestra sul mondo Maria Sitzia Servizio per la Ricerca in Zootecnia 0% 14% 44% 30% 48% 51% Numero totale di ovini da latte allevati nel mondo e

Dettagli

Bovini da latte e bufalini

Bovini da latte e bufalini PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia

Dettagli

Regione Piemonte PSR Misura Gestione eco-sostenibile dei pascoli

Regione Piemonte PSR Misura Gestione eco-sostenibile dei pascoli Regione Piemonte PSR 2014-2020 Misura 10.1.9 Gestione eco-sostenibile dei pascoli Indicazioni per l attuazione degli impegni agro-climatico-ambientali Misura 10.1.9: impegni 1. Pascolamento turnato: applicare

Dettagli

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Grotticelle di Monticchio

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Grotticelle di Monticchio RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Grotticelle di Monticchio Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Il S.I.C. Grotticelle di Monticchio, da un punto di

Dettagli

Marcello Mundula

Marcello Mundula I FABBISOGNI DELLA MANDRIA e il calcolo del carico mantenibile Tabelle per il calcolo del fabbisogno energetico della mandria Tabelle con i parametri dei fabbisogni alimentari delle diverse categorie di

Dettagli

Gestione delle manze nell allevamento moderno

Gestione delle manze nell allevamento moderno Gestione delle manze nell allevamento moderno Perché porre attenzione all allevamento delle vitelle e delle manze Aumentare il numero di capi disponibili (rimonta o vendita) Ridurre i costi di produzione

Dettagli

LA CAPACITA DI INGESTIONE DEI RUMINANTI

LA CAPACITA DI INGESTIONE DEI RUMINANTI LA CAPACITA DI INGESTIONE DEI RUMINANTI Anche se la razione formulata sulla carta rispetta le percentuali di principi nutritivi previste per una particolare categoria di animali e per una certa produzione,

Dettagli

Il sistema colturale agro-zootecnico

Il sistema colturale agro-zootecnico Il sistema colturale agro-zootecnico Modulo di sistemi foraggeri Andrea Onofri February 28, 2011 1 Contenuti Contents 1 Sistema 1 2 Sistema foraggeri 2 3 Elementi 3 4 Obiettivi 5 5 Domande di riepilogo

Dettagli

Trifoglio alessandrino

Trifoglio alessandrino Trifoglio alessandrino (Trifolium alexandrinum L.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura] Nome comune: Trifoglio alessandrino Berseem

Dettagli

SCHEDE TECNICHE Prodotti

SCHEDE TECNICHE Prodotti SCHEDE TECNICHE Prodotti GIARDINI S.P.A Località Croce 52, 06061 Castiglione del Lago (PG) Italia info@giardinispa.it +39075959342 +39075959458 BOVINI SCHEDE TECNICHE VITELLI SVEZZAMENTO CODICE PRODOTTO:

Dettagli

Tipologie principali

Tipologie principali DEFINIZIONE PASCOLI Formazione vegetale permanente, naturale o naturalizzata composta essenzialmente da piante erbacee, perenni, vivaci o autoriseminanti composizione floristica variabile a seconda delle

Dettagli

silomais e mais granella

silomais e mais granella Pontevecchio di Magenta, Centro Parco La Fagiana 17 gennaio 2018 La marcita nei sistemi foraggeri dinamici Ernesto Tabacco, Luciano Comino e Giorgio Borreani Dip. di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari

Dettagli

Erbai di foraggere e cereali autunno-vernini: tecniche di raccolta e insilamento

Erbai di foraggere e cereali autunno-vernini: tecniche di raccolta e insilamento Obbiettivo qualità dei foraggi e insilati - Padova 26 febbraio 2014 Erbai di foraggere e cereali autunno-vernini: tecniche di raccolta e insilamento Giorgio Borreani ed Ernesto Tabacco Dip. di Scienze

Dettagli

Riduzione dell'impatto ambientale della produzione di latte bovino: alimentazione e tecniche di allevamento

Riduzione dell'impatto ambientale della produzione di latte bovino: alimentazione e tecniche di allevamento Piacenza, 16 ottobre 2017-9 CONVEGNO ARNA Alimenti e Nutrienti per la salute degli italiani: il latte e le sue proteine Riduzione dell'impatto ambientale della produzione di latte bovino: alimentazione

Dettagli

Attività didattiche e strumenti consigliati Verifica. Libri di testo Dispense cartacee e multimediali

Attività didattiche e strumenti consigliati Verifica. Libri di testo Dispense cartacee e multimediali Percorso di istruzione di 2 periodo, Modulo n.:_1 (Tecniche di allevamento vegetale ed animale ) nell ottica di un azienda agricola multifunzionale Applicare le adeguate misure di allevamento e trattamento

Dettagli

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Vulture

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Vulture RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Monte Vulture Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Nel S.I.C Monte Vulture, per la sua orografia, è praticata un

Dettagli

Le tappe di un corretto razionamento

Le tappe di un corretto razionamento Il razionamento Le tappe di un corretto razionamento - definizione dei fabbisogni individuali e di gruppo - conoscenza delle caratteristiche degli alimenti disponibili (composizione, valore nutritivo,

Dettagli

Descrizione Dati aziende caprine

Descrizione Dati aziende caprine Progetto RISGENSAR: conservazione delle risorse genetiche animali Incontro con gli allevatori Descrizione Dati aziende caprine Dr. Fabio Manca Distribuzione allevamenti caprini visitati IGLESIENTE E COSTA

Dettagli

Il progetto AQUA. Le attività del progetto LIFE + AQUA in. Friuli Venezia Giulia. Domenico DAVANZO Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA

Il progetto AQUA. Le attività del progetto LIFE + AQUA in. Friuli Venezia Giulia. Domenico DAVANZO Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA Il progetto AQUA Le attività del progetto LIFE + AQUA in Friuli Venezia Giulia Domenico DAVANZO Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA Giornata dimostrativa presso Azienda Agricola Bolzon Ernesto

Dettagli

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA AREA 10. SIC IT Dolomiti di Pietrapertosa

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA AREA 10. SIC IT Dolomiti di Pietrapertosa RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA AREA 10 SIC IT9210105 Dolomiti di Pietrapertosa Attività zootecniche ed agronomiche e detrattori ambientali generati Dott. Giuseppe D Angelo Dott. Salvatore Dimatteo

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Risultati della Ricerca Titolo Modelli foraggeri per l allevamento bufalino Descrizione estesa del risultato A. Le colture considerate in irriguo erano: modelli autunno-vernini (medica, loiessa, orzo e

Dettagli

Il modulo zootecnico Eco-compatibilità degli allevamenti bovini da latte e stima dell azoto escreto

Il modulo zootecnico Eco-compatibilità degli allevamenti bovini da latte e stima dell azoto escreto Strumenti Informatici per la Pianificazione Eco-Compatibile ompatibile delle Aziende Agrarie Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Il modulo zootecnico Eco-compatibilità degli allevamenti

Dettagli

Misure per la salvaguardia degli allevamenti

Misure per la salvaguardia degli allevamenti Nel complesso agricolo Druzhba gli animali da latte non sono molti. La specializzazione dell azienda è l ingrasso dei bovini per ottenere carne. L allevamento di suini e cavalli non è sviluppato Per il

Dettagli

Procedura gestione nitrati 2012 nel portale delle Aziende agricole nota sui metodi di calcolo

Procedura gestione nitrati 2012 nel portale delle Aziende agricole nota sui metodi di calcolo Procedura gestione nitrati 2012 nel portale delle Aziende agricole nota sui metodi di calcolo Giorgio Provolo Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Elementi per la classificazione azienda Conformità

Dettagli

Libri di testo Dispense cartacee e multimediali. A.Oggetto di osservazione: Tecniche fondamentali di allevamento dei bovini da latte e da carne

Libri di testo Dispense cartacee e multimediali. A.Oggetto di osservazione: Tecniche fondamentali di allevamento dei bovini da latte e da carne Percorso di istruzione di 2 periodo, Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale Modulo n.:_1 (Tecniche di allevamento vegetale ed animale ) Ore in presenza Ore a distanza 6 Totale ore 33 multifunzionale

Dettagli

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Dott.ssa Arcadia Mura Dott.ssa Maria Gabriella Serra Allevamenti bovini 57 allevamenti : 17 allevamenti

Dettagli

Gli effetti della crisi Bse nel mercato della carne bovina

Gli effetti della crisi Bse nel mercato della carne bovina Gli effetti della crisi Bse nel mercato della carne bovina Claudio Federici Roma, 21 giugno 2001 la fase agricola il valore della produzione agricoltura 82.061 mld zootecnia 26.934 mld avicoli 13% altro

Dettagli

La competitività. inizia dal prato

La competitività. inizia dal prato INCONTRO - DIBATTITO Le scelte per migliorare l efficienza tecnica e la qualità del latte 28 a Mostra Regionale BOVINI RAZZE DA LATTE Fiere di Reggio Emilia, 17 aprile 2010 Marco Ligabue Paola Vecchia

Dettagli

Protocollo 016. AXS M31 di Zambanini Silvana. Azienda Agricola GARDINI FLAVIO. bio-formulazione avanzata per l agricoltura

Protocollo 016. AXS M31 di Zambanini Silvana. Azienda Agricola GARDINI FLAVIO. bio-formulazione avanzata per l agricoltura AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura Protocollo 016 Azienda Agricola GARDINI FLAVIO Loc. Deggia 28 38078 San Lorenzo in Banale (TN) - I Tel. e Fax (+39) 0465 734591

Dettagli

Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni

Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni Veneto Agricoltura, Corte Benedettina 30 Gennaio 2012 Quantificazione delle emissioni di azoto e fosforo di allevamenti di vacche da latte e vitelloni Progetto LIFE09 ENV/IT/000208 - AQUA REGIONE VENETO

Dettagli

LATTE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE INGRASSO. TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi. VITELLI < 6 mesi VACCHE

LATTE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE INGRASSO. TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi. VITELLI < 6 mesi VACCHE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi VACCHE VITELLI < 6 mesi MANZETTE 6-12 mesi MANZE 12-20 mesi GIOVENCHE (prima gravidanza) LATTE SCOTTONE 6-15 mesi VITELLONI 6-15 mesi VITELLI

Dettagli

Pascoli. I pascoli naturali

Pascoli. I pascoli naturali Pascoli I pascoli naturali Pascoli rappresentano la principale fonte di approvvigionamento foraggero per gli allevamenti zootecnici delle regioni mediterranee sono prevalentemente localizzati in aree collinari

Dettagli

Carne bovina biologica:

Carne bovina biologica: Carne bovina biologica: esperienze di produzione nella pedemontana veneta Valerio Bondesan Agenzia veneta per l innovazione nel settore primario Settore Ricerca Agraria - Azienda pilota e dimostrativa

Dettagli

Allevamento e metalli pesanti

Allevamento e metalli pesanti Sostenibilità e impatto ambientale degli allevamenti Allevamento e metalli pesanti Rame e zinco: ruolo ed escrezione Elementi minerali che giocano un ruolo essenziale nella fisiologia animale: - Componente

Dettagli

MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME.

MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME. TURNI FARMACIE APRILE 2016 Sab. 2 apr. Dom. 3 apr. Sab. 9 apr. Dom. 10 apr. Sab. 16 apr. Dom. 17 apr. Sab. 23 apr. Dom. 24 apr. Lun. 25 apr. Sab. 30 apr. Dom. 1 mag. MATT. POME. MATT. POME. MATT. POME.

Dettagli

La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento

La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento Allevamento semibrado della razza piemontese: un allevamento ecosostenibile Asti, 14 novembre 2015 La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento

Dettagli

IL PRATO STABILE E LA BIODIVERSITA DELLA PIANURA PADANA

IL PRATO STABILE E LA BIODIVERSITA DELLA PIANURA PADANA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA Dipartimento di Scienze Ambientali PROVINCIA DI PARMA Assessorato Agricoltura, Alimentazione, Sviluppo Rurale, Montagna e Forestazione IL PRATO STABILE E LA BIODIVERSITA

Dettagli

ERBAI. elevata potenzialità produttiva migliore stabilità produttiva ed uniformità di razionamento

ERBAI. elevata potenzialità produttiva migliore stabilità produttiva ed uniformità di razionamento ERBAI Problematiche elevata potenzialità produttiva migliore stabilità produttiva ed uniformità di razionamento Classificazione autunno-vernini primaverili-estivi Elementi di scelta Esigenze idriche e

Dettagli

L alimentazione degli ovini con granelle biologiche: risultati delle prove sperimentali Equizoobio

L alimentazione degli ovini con granelle biologiche: risultati delle prove sperimentali Equizoobio Giornata divulgativa Equizoobio Azienda Salis, Macomer, 19/11/08 L alimentazione degli ovini con granelle biologiche: risultati delle prove sperimentali Equizoobio G. Molle, M. Decandia, A. Cabiddu, N.

Dettagli

Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR

Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR Pavia di Udine 30 novembre 2015 PSR 2014-2020 MISURA SPESA PUBBLICA DI CUI FEASR PESO 1 Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione 5.000.000 2.156.000 1,69% 2 Servizi di consulenza, di sostituzione

Dettagli

Linea OVINI. Accanto agli animali da oltre 50 anni

Linea OVINI. Accanto agli animali da oltre 50 anni Linea OVINI Accanto agli animali da oltre 50 anni LINEA Ovini Checcarini S.p.A. da sempre al fianco degli allevatori più attenti ed affidabili con prodotti genuini e naturali, propone una linea per OVINI

Dettagli

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione Convegno Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche Venerdì 10 ottobre 2014 Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 Piacenza Zootecnia

Dettagli

Un modello di calcolo della radiazione solare in serre fotovoltaiche

Un modello di calcolo della radiazione solare in serre fotovoltaiche Un modello di calcolo della radiazione solare in serre fotovoltaiche Marco Cossu, PhD Dipartimento di Agraria Università di Sassari Problematiche attuali e future Le SF sono una realtà ormai consolidata

Dettagli

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Valutazione del benessere dei bovini in Emilia-Romagna, Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del C.R.P.A. spa - SANA Salone Internazionale del Naturale

Dettagli

ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE. Prof.ssa Marina Gentili

ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE. Prof.ssa Marina Gentili ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE Prof.ssa Marina Gentili 1 ALLEVAMENTO BOVINO DA LATTE FINALIZZATO ALLA PRODUZIONE DI LATTE VACCINO. PICCOLI ALLEVAMENTI (FINO A 50 CAPI) E GRANDI ALLEVAMENTI (200/300/500 CAPI).

Dettagli

Risultati della Ricerca

Risultati della Ricerca Risultati della Ricerca Titolo Modelli alternativi di allevamento Descrizione estesa del risultato I sistemi di allevamento (sistema intensivo I e al pascolo P) hanno influenzato significativamente il

Dettagli

Loiessa. (Lolium multiflorum Lam.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura]

Loiessa. (Lolium multiflorum Lam.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura] (Lolium multiflorum Lam.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura] Nome comune: Loiessa, Loietto italico Italian ryegrass (Inglese),

Dettagli

I Controlli Funzionali (1)

I Controlli Funzionali (1) I Controlli Funzionali (1) La più tradizionale delle attività dell Associazione di razza verte nell'ambito della selezione con l'effettuazione dei controlli funzionali e la tenuta dei libri genealogici.

Dettagli

CODICE DESCRIZIONE PRODOTTO VALORI NUTRIIONALI

CODICE DESCRIZIONE PRODOTTO VALORI NUTRIIONALI Checcarini S.p.A. da sempre al fianco degli allevatori più attenti ed affidabili con prodotti genuini e naturali, propone una linea per OVINI che, per le diversi fasi produttive e nelle più svariate soluzioni

Dettagli

ALLATTAMENTO E SVEZZAMENTO DEL VITELLO BUFALINO

ALLATTAMENTO E SVEZZAMENTO DEL VITELLO BUFALINO ALLATTAMENTO E SVEZZAMENTO DEL VITELLO BUFALINO MONTICHIARI 8-9 SETTEMBRE 2016 ALLATTAMENTO E SVEZZAMENTO DEL VITELLO BUFALINO La vitellaia, almeno per il passato, è stata un settore dell'allevamento trascurato

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bufalini Tutte le informazioni fornite

Dettagli

Le colture di interesse zootecnico

Le colture di interesse zootecnico Le colture di interesse zootecnico Modulo di sistemi foraggeri Andrea Onofri February 28, 2011 1 Peculiarità Contents 1 Prospettiva di studio 1 2 Classificazione specie 2 3 Classificazione delle colture

Dettagli

CONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea"

CONVEGNO INTERNAZIONALE La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea CONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea" Sarnano (MC) 23-24 aprile 2014 Valorizzazione della

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 17 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

QUADRO OPERATIVO GUIDA ALLA GESTIONE DEL PASCOLO GUI06

QUADRO OPERATIVO GUIDA ALLA GESTIONE DEL PASCOLO GUI06 QC QI QUADRO OPERATIVO GUIDA ALLA GESTIONE DEL PASCOLO 0 GUI06 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. MINACCE... 3 3. PRESENZA DEGLI HABITAT NEI SIC IN GESTIONE... 4 4. MODALITA DI PASCOLO SOSTENIBILE... 4 Carico

Dettagli

Piano di monitoraggio sierologico per la leptospirosi nel territorio del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta Scheda di accompagnamento campioni

Piano di monitoraggio sierologico per la leptospirosi nel territorio del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta Scheda di accompagnamento campioni Piano di monitoraggio sierologico per la leptospirosi nel territorio del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta Scheda di accompagnamento campioni PIANO DI MONITORAGGIO EROLOGICO PER LA LEPTOSPIRO NEL

Dettagli

IL PRATO STABILE IRRIGUO: Una risorsa da valorizzare. L irrigazione e la fertilizzazione azotata, due elementi chiave nel futuro dei prati

IL PRATO STABILE IRRIGUO: Una risorsa da valorizzare. L irrigazione e la fertilizzazione azotata, due elementi chiave nel futuro dei prati IL PRATO STABILE IRRIGUO: Una risorsa da valorizzare L irrigazione e la fertilizzazione azotata, due elementi chiave nel futuro dei prati Basilicanova, 13 marzo 2008 I prati stabili irrigui: importanza

Dettagli

Vantaggi nell anticipare la fecondazione delle manze

Vantaggi nell anticipare la fecondazione delle manze Vantaggi nell anticipare la fecondazione delle manze Spesso, l allevatore pensa che per ridurre i costi dell allevamento basta ridurre i costi di alimentazione delle manze. Una riduzione del costo della

Dettagli

AgrelanWeb uno strumento per definire la concimazione ottimale

AgrelanWeb uno strumento per definire la concimazione ottimale AgrelanWeb uno strumento per definire la concimazione ottimale Paolo Giandon ARPAV - Servizio Osservatorio Suoli e Rifiuti AgrelanWeb: obiettivo La predisposizione di un piano di concimazione a partire

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bovini da latte Tutte le informazioni

Dettagli

Introduzione alle Tecniche di gestione dei pascoli

Introduzione alle Tecniche di gestione dei pascoli Altopiano del Matese (CE) Introduzione alle Tecniche di gestione dei pascoli Prof. Antonio Di Francia Dipartimento di Agraria Sezione di Scienze delle Produzioni animali LE RISORSE FORAGGERE pascoli naturali:

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Esercitazione di Tecnica della produzione animale

Esercitazione di Tecnica della produzione animale Esercitazione di Tecnica della produzione animale Categories : Anno 2013, N. 162-15 febbraio 2013 di Giuseppe Accomando Considerata un azienda estesa 450 ha, ad indirizzo foraggero zootecnico (si allevano

Dettagli

LO STUDIO DI FATTIBILITA' PER IMPIANTI BIOGAS NEL SETTORE AGRO-ZOOTECNICO. Claudio Fabbri

LO STUDIO DI FATTIBILITA' PER IMPIANTI BIOGAS NEL SETTORE AGRO-ZOOTECNICO. Claudio Fabbri Impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas a fini energetici. Applicazione nel settore agricolo e agro-industriale. LO STUDIO DI FATTIBILITA' PER IMPIANTI BIOGAS NEL SETTORE AGRO-ZOOTECNICO

Dettagli

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Convegno Il comportamento di nitrati e fitofarmaci nel suolo Milano 24 novembre 9 Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Francesca Ragazzi ARPAV Servizio

Dettagli

I NUMERI DEL LATTE BIO

I NUMERI DEL LATTE BIO I NUMERI DEL LATTE BIO ENRICO DE RUVO ISMEA Bologna, 2 febbraio 2016 www.ismea.it www.ismeaservizi.it AGENDA Inumeristrutturalidelbio Il valore del mercato bio e le dinamicherecenti La struttura e la domanda

Dettagli

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS).

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS). Allegato A REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA E RISORSE AGROALIMENTARI AUTORITÀ DI GESTIONE PSR CALABRIA 2014-2020 Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione

Dettagli

KWS: attività nel biogas - RICERCA E SVILUPPO PRODOTTI - GESTIONE DELLE ROTAZIONI ANNUALI

KWS: attività nel biogas - RICERCA E SVILUPPO PRODOTTI - GESTIONE DELLE ROTAZIONI ANNUALI KWS: attività nel biogas - RICERCA E SVILUPPO PRODOTTI - GESTIONE DELLE ROTAZIONI ANNUALI Energia rinnovabile e gli ambienti ottimali per produrla Biomassa Eolico Idroelettrico Fotovoltaico Sources: European

Dettagli

SOLE. atmosfera. foglia. chioma. superficie terrestre. R g. PAR a. A netta. PAR i. A lorda

SOLE. atmosfera. foglia. chioma. superficie terrestre. R g. PAR a. A netta. PAR i. A lorda atmosfera superficie terrestre chioma foglia PULVISCOLO, NUBI RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA, INFRAROSSA RIFLESSA TRASPIRAZIONE, CALORE PERDITE DI EFFICIENZA (altri pigmenti) SOLE S -latitudine -stagione -ora

Dettagli

Triticale. Triticum secalotriticum saratoviense meister

Triticale. Triticum secalotriticum saratoviense meister Triticale Triticum secalotriticum saratoviense meister Triticale (Triticum secalotriticum saratoviense meister) È un ibrido intergenerico ottenuto attraverso l ibridazione tra il frumento (Triticum) e

Dettagli

Il sorgo nella razione di vacche da latte: Esperienze pratiche negli allevamenti del Veneto

Il sorgo nella razione di vacche da latte: Esperienze pratiche negli allevamenti del Veneto Il sorgo nella razione di vacche da latte: Esperienze pratiche negli allevamenti del Veneto Paolo Paparella Associazione Provinciale Allevatori di Padova Approccio Multisettoriale Strutturali Superficie,

Dettagli

Giulio Cozzi. Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute

Giulio Cozzi. Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute LA PRODUZIONE DI FORAGGI AZIENDALI PUÒ ESSERE UNA STRATEGIA PER AUMENTARE LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DELLA MODERNA AZIENDA ZOOTECNICA DA LATTE? Giulio Cozzi Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni

Dettagli

UNA SOLUZIONE ECOLOGICA AL PROBLEMA DELL EUTROFIA

UNA SOLUZIONE ECOLOGICA AL PROBLEMA DELL EUTROFIA FABRIZIO MERATI Responsabile di programmi di monitoraggio, diagnostica ambientale e di interventi di riqualificazione del sistema dei Laghi di Avigliana (2005 2014) UNA SOLUZIONE ECOLOGICA AL PROBLEMA

Dettagli

FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna

FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna IV Forum Interregionale sul Compostaggio Torino, 5 marzo 2008 FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna Lorella ROSSI Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) Reggio Emilia DIRETTIVA

Dettagli

Foraggicoltura di precisione per la filiera del Parmigiano-Reggiano

Foraggicoltura di precisione per la filiera del Parmigiano-Reggiano Foraggicoltura di precisione per la filiera del Parmigiano-Reggiano Maria Teresa Pacchioli Fabrizio Ruozzi Roberto Davolio CRPA - Reggio Emilia Convegno Qualità del prodotto e dei processi produttivi nella

Dettagli

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI COMPOSIZIONE CHIMICA DIGERIBILITA VALORE NUTRITIVO VALORE PROTEICO APPETIBLITA CONSERVABILITA FATTORI ANTINUTRIZIONALI VALUTAZIONE ECONOMICA VALORE NUTRITIVO (V.N.):

Dettagli

Montepulciano (SI) 2,16 diretta viti-olivicolo 0,39 Intensivo. Azienda D Descrizione. Oliveto intensivo

Montepulciano (SI) 2,16 diretta viti-olivicolo 0,39 Intensivo. Azienda D Descrizione. Oliveto intensivo GESAAF Università degli Studi di Firenze PIF Un Filo d Olio Progetto Misura 124 MODOLIVI Allegato: Dati generali Azienda Comune SAU totale (ha) Forma conduzione Indirizzo produttivo Superficie oliveti

Dettagli

Cavolfiore. con le novità E Crossway Borealis

Cavolfiore. con le novità E Crossway Borealis Cavolfiore 2017 2018 con le novità E 51.378 Crossway Borealis 2 Enza Zaden Carlo Tissi Jr. Breeder Cavolfiore bianco Novità E 51.378 F1 P 85 Posizionamento: per raccolte autunnali. Ciclo: -85 giorni, precede

Dettagli

La farina di cardo (Cynara cardunculus) nell alimentazione animale

La farina di cardo (Cynara cardunculus) nell alimentazione animale La farina di cardo (Cynara cardunculus) nell alimentazione animale Categories : Anno 2018, N. 290-15 dicembre 2018 Indagine per valutare l impiego della farina di cardo negli allevamenti del Mugello di

Dettagli

Silomais e sorgo, conoscere per scegliere nel segno della massima redditività agronomica

Silomais e sorgo, conoscere per scegliere nel segno della massima redditività agronomica Obbiettivo qualità dei foraggi e insilati - Padova 26 febbraio 2014 Silomais e sorgo, conoscere per scegliere nel segno della massima redditività agronomica Giorgio Borreani ed Ernesto Tabacco Dip. di

Dettagli

Alimentazione dei vitelloni all ingrasso

Alimentazione dei vitelloni all ingrasso Alimentazione dei vitelloni all ingrasso Categories : Anno 2010, N. 94-15 gennaio 2010 Confronto tra il metodo francese dell INRA (Institut National Recherche Agronomique) e quello americano CNCPS (Cornell

Dettagli

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI COMPOSIZIONE CHIMICA DIGERIBILITA VALORE NUTRITIVO VALORE PROTEICO APPETIBILITA - INGESTIONE CONSERVABILITA FATTORI ANTINUTRIZIONALI VALUTAZIONE ECONOMICA : fattori

Dettagli

Suolo, pascolo e qualità dei prodotti zootecnici

Suolo, pascolo e qualità dei prodotti zootecnici Suolo, pascolo e qualità dei prodotti zootecnici Marcella Avondo, Università di Catania Pierlorenzo Secchiari, Università di Pisa Luca Battaglini, Università di Torino Adriana Bonanno, Università di Palermo

Dettagli

Le superfici agricole e le pratiche locali tradizionali: fra l eleggibilità e gli impegni di mantenimento. Paulilatino, 7 Maggio 2015

Le superfici agricole e le pratiche locali tradizionali: fra l eleggibilità e gli impegni di mantenimento. Paulilatino, 7 Maggio 2015 Le superfici agricole e le pratiche locali tradizionali: fra l eleggibilità e gli impegni di mantenimento Paulilatino, 7 Maggio 015 Superficie agricola "Superficie agricola": qualsiasi superficie occupata

Dettagli

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA RILEVAZIONE ESTIMATIVA DEL BESTIAME BOVINO, BUFALINO, SUINO, OVINO, CAPRINO, EQUINO e RATITI ISTRUZIONI PER LA RILEVAZIONE 1 INDICE 1. Caratteristiche dell indagine e campo

Dettagli

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo. Annualità 2009

MISURA PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo. Annualità 2009 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE MISURA 214 - PAGAMENTI AGROAMBIENTALI Azione 2 Difesa del Suolo Annualità 2009 ISTRUZIONI REGIONALI PER LA COMPILAZIONE

Dettagli