La Magistratura. Presupposti per l esercizio della giurisdizione Art. 24 Cost.

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1 Potere giurisdizionale La Funzione giurisdizionale: attività volta all accertamento delle norme giuridiche da far valere nel caso concreto oggetto di una controversia. Il Potere giurisdizionale: complesso degli organi cui è affidato l esercizio della funzione giurisdizionale. La nostra Costituzione non offre una definizione, ma detta una serie di principi e regole destinati a disciplinare l organizzazione del potere giudiziario distinto tra giurisdizione ordinaria (civile e penale), giurisdizioni speciali (amministrativa, contabile e militare) e giurisdizione costituzionale. Presupposti per l esercizio della giurisdizione Art. 24 Cost. tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La Legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari Diritto di azione (o diritto alla giustizia) - art. 24, comma primo Cost. Diritto alla difesa (art. 24, comma secondo Cost.) Giudice naturale precostituito per legge (art. 25 Cost.) La giurisdizione ordinaria Principio di unicità della giurisdizione: al centro dell esercizio della funzione giurisdizionale c è la magistratura ordinaria, che si ripartisce in due settori: la giurisdizione penale, avente ad oggetto la decisione sulla fondatezza o meno dell azione penale promossa dal Pubblico Ministero (art. 107, ultimo comma Cost.) nei confronti di un determinato soggetto;

2 La giurisdizione civile, diretta alla tutela giuridica dei diritti inerenti i rapporti tra privati o tra questi e la P,A. quando essa leda i diritti soggettivi di altro soggetto. La Giustizia, nelle materia civili e penali, è amministrata da Giudice di Pace, Tribunale ordinario, Corte di Appello, Corte di Cassazione, Tribunale per i minorenni, Magistrato di sorveglianza e Tribunale di Sorveglianza (art. 1 ord. Giudiziario., R.D , n. 12). Le Corti di Assise (di primo grado e di appello) rientrano in quei casi in cui la Costituzione (art. 102, comma 3) ammette la partecipazione diretta del popolo all amministrazione della Giustizia (due magistrati ordinari e sei giudici popolari. In caso di parità di voto prevale quella più favorevole al reo. Giurisdizioni speciali La Costituzione vieta l istituzione di nuovi giudici straordinari o speciali, consentendo, nell ambito della giurisdizione ordinaria, l istituzione di sezioni specializzate in determinati settori (tribunali per i minorenni, i tribunali regionali delle acque pubbliche, le sezioni specializzate in materia agraria e delle imprese). La ratio del divieto discende dal principio secondo il quale ciascun individuo deve preventivamente conoscere quale sarà il suo giudice naturale precostituito per legge dal quale sarà giudicato e dal quale a norma dell art. 25 Cost. non può essere distolto. Ciononostante la scelta dei costituenti fu quella di mantenere i giudici speciali preesistenti la Costituzione quali il TAR e il Consiglio di Stato ex art. 103 Cost., la Corte dei Conti e il Giudice Militare disciplinate da apposite leggi che prevedono le materie di competenza, gli organi di autogoverno, l organizzazione interna, i meccanismi di reclutamento e di carriera dei magistrati, nonché le norme processuali che disciplinano i giudizi. Giurisdizione amministrativa Tutela, salvo eccezioni, gli interessi legittimi lesi da un atto della P.A. (art. 103, comma 1Cost.). La giurisdizione del G.A. (art. 7 C.P.A.), perciò, viene tripartita in giurisdizione esclusiva, giurisdizione di legittimità e giurisdizione estesa al merito in base al criterio della causa petendi

3 giurisdizione di legittimità: annullamento atto amministrativo viziato per violazione di legge, eccesso di potere e incompetenza (art. 29 C.P.A. e 21 octies, primo comma, L. n. 241 /1990); giurisdizione esclusiva (artt. 7 e 133 C.P.A., 103 Cost), si attribuisce ad un solo Giudice la giurisdizione su quelle materie in cui i diritti soggettivi e gli interessi legittimi risultano strettamente connessi, il G.A. conosce anche delle questioni relative ai diritti soggettivi giurisdizione di merito (art. 7 e 34 C.P.A.) mira ma anche del merito e cioè della convenienza e dell opportunità. È una giurisdizione eccezionale e tassativa e cioè prevista solo in alcuni casi dalle legge. Quando il G.A. è investito di giurisdizione di merito può anche riformare l'atto o adottarne uno nuovo sostituendosi, perciò, alla P.A., nonchè condannare la P.A. ad un facere. Corte dei Conti E composta da magistrati contabili e presso di essa è istituita una Procura Generale cui sono attribuite funzioni requirenti. Oltre alle competenze in materia di controllo preventivo di legittimità degli atti del Governo e di altri organi pubblici e di controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni, alla Corte sono affidati i giudizi in materia di contabilità pubblica, pensionistica e di responsabilità degli impiegati e funzionari dello Stato e degli altri enti pubblici. Giudici militari E attribuita in tempo di guerra la giurisdizione loro assegnata dalla legge, mentre in tempo di pace solo la competenza a giudicare dei reati militari commessi dagli appartenenti alle forze armate. Principi costituzionali in tema di giurisdizione principio di indipendenza ed autonomia (La giustizia deve essere amministrata in nome del popolo - Il giudice deve essere soggetto solo alla Legge - art. 101 Cost.); La magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere (Art. 104, comma primo Cost.)

4 La Legge deve assicurare l indipendenza delle giurisdizioni speciali e del Pubblico Ministero (art. 108, comma secondo Cost) Indipendenza e autonomia: indipendenza (esterna): riguarda l intero ordine giudiziario e garantisce dai condizionamenti di altri poteri diversi dalla magistratura autonomia (o indipendenza interna): garanzia che opera all interno dell ordine giudiziario stesso a favore di ciascun magistrato contro i condizionamenti di altri magistrati. Garanzie di indipendenza esterna Organo di autogoverno della magistratura ordinaria è il Consiglio superiore della magistratura. Fonti: art. 104 ss. Cost. e L. n. 195/1958, più volte modificata, in ultimo, dalla l. n. 44/2002. CSM Composizione (art. 104 Cost.): Presidente: PdR Membri di diritto: Primo Presidente della Corte di Cassazione Procuratore generale della Corte di cassazione Rimanenti membri sono eletti: 2/3 da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie (componente togata ) 1/3 dal Parlamento in seduta comune (componente laica ) La legge ordinaria (l. n. 44/2002) stabilisce: numero complessivo dei membri del CSM (27, di cui 3 di diritto, 16 eletti dai magistrati, 8 eletti dal Parlamento in seduta comune)

5 Funzioni - di proposta, in relazione ai servizi attinenti alla giustizia - consultive, sui ddl in materia di ordinamento giudiziario - deliberative: - Assunzioni, assegnazioni di sedi, trasferimenti, promozioni ag impugnabili innanzi al g.a. - Provvedimenti disciplinari ag impugnabili innanzi alla Corte di cassazione Azione disciplinare: Promossa - Dal Ministro della giustizia o - Dal Procuratore presso la Corte di cassazione Violazione degli obblighi derivanti dal rapporto di impiego pubblico - Applicazione sanzione: Commissione disciplinare Indipendenza interna Garanzie di indipendenza interna dei giudici: Assunzione per concorso pubblico (art. 106, comma primo Cost.) Inamovibilità (art. 107 Cost.) i magistrati non possono essere trasferiti ad altra sede o destinati ad altre funzioni se non con il loro consenso. Il consenso non è richiesto quando: - vi siano situazioni di incompatibilità previsti dalla legge sull ord. giudiziario; - quando per qualsiasi causa, anche indipendente da loro colpa, non possono, nella sede che occupano, svolgere le proprie funzioni con indipendenza e imparzialità. Assenza di gerarchie interne (art. 107, comma terzo Cost.) -riserva di legge ex art. 108 Cost. la possibilità di disporre della polizia giudiziaria (art. 109 cost).

6 Responsabilità dei giudici Responsabilità disciplinare: promossa dal Ministro della Giustizia (art. 107, comma 2 Cost.) o dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione (art. 14 d.lgs. 109/2006) ed è fatta valere dalla Sezione disciplinare del CSM quando i magistrati, nell esercizio delle loro funzioni, manchino ai doveri di imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, equilibrio e rispetto della dignità della persona (art. 1 d.lgs. 109/2006). Responsabilità penale: ex art. 357 c.p. i giudici sono pubblici ufficiali. Pertanto possono rispondere ai sensi dell art. 328 c.p. (rifiuto di atti di ufficio), per corruzione in atti giudiziari quando la corruzione per l esercizio della funzione (art. 318 c.p.) o per un atto contrario ai doveri di ufficio (art.319 c.p.) sia commessa per favorire una parte in un processo civile, penale ed amministrativo (art. 319 ter c.p.) La responsabilità civile dei magistrati - La vecchia disciplina (L. n. 117/1988) prevedeva che chi avesse subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell esercizio delle funzioni ovvero per diniego di giustizia, poteva agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non che fossero derivati dalla privazione della libertà personale. Lo Stato entro un anno poteva esercitare l azione di rivalsa nei confronti del magistrato nella misura di 1/3 di una annualità dello stipendio. - La nuova disciplina (L. N. 18/2015): viene ampliata la possibilità per il cittadino di fare ricorso; viene innalzata la soglia economica di rivalsa del danno che può arrivare fino alla metà dello stipendio del magistrato; viene eliminato il filtro di ammissibilità dei ricorsi; la responsabilità è collegata anche alle ipotesi di negligenza grave e travisamento del fatto e delle prove. Principi costituzionali in tema di giurisdizione Imparzialità del giudice (art. 111, comma 2 Cost.) Motivazione dei provvedimenti giurisdizionali (art.111, comma 6 Cost.)

7 Obbligatorietà dell azione penale (art. 112 Cost.) Principio di legalità penale Riserva di Legge Riserva di Giurisdizione La libertà personale è inviolabile (art. 13 Cost.). Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva. Principio di legalità penale Art. 27 Cost. La responsabilità penale è personale. Art. 27, comma secondo, Cost. l imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva Art. 27, comma terzo, Cost. le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Giusto Processo L. Costituzionale n.2/1999 è intervenuta per revisionare l art. 111 Cost. in funzione del c.d. giusto processo - Principio del contraddittorio paritario; - Ragionevole durata del processo;

8 - Obbligo di motivazione per tutti i provvedimenti giurisdizionali (garanzia del diritto di difesa) Ragionevole durata del processo - Legge Pinto n. 89/2001 Per il primo grado di giudizio si reputano ragionevoli tre anni, per il secondo grado due anni e per il grado di legittimità un anno. Altri termini valgono per i procedimenti di esecuzione forzata, che si considerano di durata ragionevole se contenuti nel termine di tre anni, e per le procedure concorsuali, che si considerano di durata ragionevole se contenute nel termine di sei anni. Il termine ragionevole si ritiene in ogni caso rispettato se il giudizio definitivo e irrevocabile giunge nel termine massimo di sei anni.