Lucca - 1 giugno D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche
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1 - D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche - Andamento infortunistico nazionale - Piano Nazionale Edilizia - Archivio Buone pratiche Arch. Stefano NAVA Lucca - 1 giugno 2010 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Punti critici e punti di forza del titolo IV cantieri temporanei e mobili del decreto 81/08 come modificato dal D.Lgs. 106/09 Responsabile dei Lavori Coordinatore per la Sicurezza Lavoratori Autonomi Impresa Affidataria Idoneità tecnico professionale Sospensione efficacia titolo abilitativo Sospensione attività imprenditoriale 1,36 1
2 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art 89 comma 1: Responsabile dei Lavori - soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dal presente Decreto Per i lavori pubblici si conferma la corrispondenza tra Responsabile lavori e RUP Per i lavori privati il Committente non ha più vincoli D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 90 Obblighi del committente Per cantieri con più imprese esecutrici designa CSP e CSE comma 11 : nei lavori privati con più imprese, senza permesso di costruire e sotto , non designa il CSP; il CSE svolge le funzioni del CSP comma 9: è operata una semplificazione degli obblighi di trasmettere documentazione all amministrazione concedente: copia della notifica.. il DURC.. e una dichiarazione per l ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b). 1,36 2
3 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 90 Obblighi del committente Comma 10 : in assenza del piano di sicurezza e di coordinamento (art. 100) o del fascicolo tecnico (art. 91, comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica (art. 99), quando prevista, oppure in assenza del DURC delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l efficacia del titolo abilitativo. L organo di vigilanza comunica l inadempienza all amministrazione concedente. D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 100, comma 6 bis Obblighi del committente Il committente o il responsabile dei lavori assicura l attuazione degli obblighi.. dell impresa affidataria previsti dall art. 97 comma 3 bis - corresponsione oneri sicurezza ai subappalti, senza ribasso - e 3 ter datore di lavoro, dirigenti e preposti adeguatamente formati per gestione art 97-1,36 3
4 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art 93: responsabilità committente e responsabile lavori comma 1 Il committente è esonerato.. limitatamente all incarico conferito al resp. dei lavori E eliminato il secondo periodo: In ogni caso il conferimento dell incarico al responsabile dei lavori non esonera il committente ; comma 2: la designazione dei coordinatori non esonera il committente/responsabile dei lavori dal verificare il loro operato. Ne risulta una netta distinzione di responsabilità tra committente responsabile lavori e D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 89 comma 1 lettera f: Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione Non può essere il datore di lavoro delle imprese affidatarie ed esecutrici o un suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.. Le incompatibilità non operano in caso di coincidenza fra committente e impresa esecutrice 1,36 4
5 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 21, 94, allegato XVII: Lavoratori autonomi Attrezzature conformi DPI Tessera di riconoscimento con foto Possono beneficiare della sorveglianza sanitaria Partecipare a corsi di formazione Si adegua alle indicazioni del CSE Requisiti idoneità tecnico professionale D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche art. 97: obblighi del datore di lavoro dell impresa affidataria Definita dall art. 89 come titolare del contratto di appalto.. Nel caso.. di consorzio che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle aderenti.. l impresa affidataria è l impresa individuata dal consorzio.. comma 1 verifica le condizioni di sicurezza -anziché vigila - dei lavori affidati e l applicazione.. del PSC comma 2 -Verifica l idoneità tecnico professionale delle ditte e dei lavoratoti autonomi a cui ha affidato l esecuzione dei lavori. 1,36 5
6 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche art. 97: obblighi del datore di lavoro dell impresa affidataria Comma 3 a): Coordina le misure generali di tutela (art. 95) e gli obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti (art. 96) (logistica del cantiere-rimozione-stoccaggio-pos). Comma 3 b): verifica la congruenza dei POS rispetto al proprio Comma 3 bis: corrisponde gli oneri di sicurezza ai subappalti senza ribassi Comma 3 ter: per la gestione art 97 il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti devono essere adeguatamente formati D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Idoneità tecnico professionale Allegato XVII (contenuti minimi) 01. Le imprese affidatarie dovranno indicare.. i nominativi dei soggetti della propria impresa incaricati.. per l art Eliminate le lettere d) elenco DPI e) nomina RSPP ecc f) RLS g) attestati inerenti la formazione g) elenco lavoratori e idoneità sanitaria 2. Lavoratori autonomi: chiarito al punto d) che la formazione e l idoneità sanitaria sono obbligatorie ove espressamente previsti dal presente decreto 1,36 6
7 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche art. 100 Piano Sicurezza e Coordinamento: relazione tecnica e prescrizioni.. atte a prevenire o ridurre i rischi corredato da tavole esplicative Raccordo / integrazione con allegato XV: c) ritorna la dicitura del dpr 222/03: individuazione.. dei rischi..concreti.. con riferimento.. alle area, organizzazione, lavorazioni e interferenze anziché rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici 2.2.3: effettua l analisi dei rischi presenti.. ad esclusione di quelli specifici propri dell attività dell impresa D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche art. 14: Sospensione dell attività imprenditoriale Sospensione attività imprenditoriale e comunicazione all Autorità di Vigilanza per interdizione a gare pubbliche, in caso di gravi e reiterate violazioni di cui all Allegato I: caduta dall alto, seppellimento, rischio elettrico, amianto- la mancata valutazione dei rischi (POS), la mancata formazione e addestramento Reiterate: più violazioni -della stessa indole, cioè alla medesima disposizione o a disposizioni diverse indicate nell allegato I- compiute nell arco di 5 anni 1,36 7
8 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 105 : Attività soggette Le norme del presente capo si applicano ai lavori in quota di cui al presente capo e ad ogni altra attività lavorativa Art. 107 : Definizioni Lavoro in quota:.. rischio di caduta.. superiore ai 2 metri D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 111: uso di attrezzature per lavori in quota Comma 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: priorità alle misure di protezione collettiva rispetto ai DPI dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi. Comma 8. vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche ai lavoratori addetti ai cantieri temporanei e mobili 1,36 8
9 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 115: sistemi di protezione contro le cadute dall alto comma 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche quali i seguenti: comma 2. Il sistema di protezione, certificato per l uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri. ABROGATO comma 3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art. 125 comma 4 l altezza dei montanti deve superare di almeno m. 1,20 l ultimo impalcato - è stata eliminata la seconda parte o il piano di gronda - dalla parte interna.. correnti e tavole fermapiede a protezione esclusivamente dei lavoratori che operano sull ultimo impalcato 1,36 9
10 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art 138: norme particolari c. 2 -Si torna ad un distacco massimo di 20 cm dalla muratura Comma 5: parapetto non inferiore a 95 cm.. fermapiede non inferiore a 15 cm. D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Art 148: lavori speciali 1. Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego. 1,36 10
11 D.Lgs. N.81/2008 e successive modifiche Modifica allegato XXII: PiMUS Disegno esecutivo dal quale risultino: (ex art 33/164) Generalità e firma del progettista Sovraccarichi massimi per metro quadro Appoggi e ancoraggi Frequenza infortunistica x milione di ore lavorate periodo ,36 11
12 Andamento infortuni mortali in Italia periodo dati INAIL ATECO F- Definizioni positive Esclusi casi in itinere Regione Evento (*) 2008 (**) TOTALE Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Veneto Fiuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Bolzano Trento TOTALE ,36 12
13 ATECO F Esclusi casi in itinere (*) Tutti i definiti positivi di cui Gravi di cui Mortali Addetti (+28%) Tasso def Positivi 67,23 60,80 57,19 55,05 54,68 50,87 48,31 43,77 Tasso Gravi 16,00 15,06 14,55 14,23 14,75 14,23 13,81 12,33 Tasso Mortali 0,21 0,19 0,15 0,17 0,15 0,14 0,16 0,12 1,36 13
14 Tasso grezzo di incidenza edilizia Tasso grezzo di incidenza ESCLUSA edilizia ,36 14
15 Indagine integrata INAIL, ISPESL e Regioni su circa 2000 infortuni gravi o mortali in tutti i settori anni sono gli infortuni mortali 77.4 % avviene nelle piccole imprese 6.3% lavoratori con contratti di lavoro atipici (in aumento rispetto ) 7.8% pensionati (in aumento rispetto ) 6.2% lavoratori irregolari (in aumento rispetto ) 18.1% sono lavoratori stranieri (in aumento rispetto ) la prima causa infortuni mortali in edilizia è la caduta dall alto coinvolgimento delle fasce deboli: giovani, extracomunitari, lavoratori precari o irregolari, anziani (il 21% di tutti i casi mortali hanno riguardato ultrasessantenni e il 12,5% sopra i 64 anni) Caduta di persone dall alto alto : 464 casi 1,36 15
16 Caduta di persone dall alto alto : 464 casi Classificazione delle cadute dall alto di gravi e mortali Determinanti e Modulatori Altezze trascurabili Funi Parapetto non robusto DPI esclusivi Scavo non protetto Piattaforme senza utilizzo DPI Inadeguatezza di o.p. generiche Balconi e finestre Vano scala, ascensore, botole nei solai Caduta da bordo solai, sottotetto e soppalco Ponte a cavalletti Scala a mano Ribaltamento e mancata protezione zona Castello di tiro Trabattello Smontaggio ponteggio Ponteggio inadeguato o incompleto Sfondamento di lastre o lucernari Caduta dal bordo del tetto % 1,36 16
17 Cadute dall alto mortali nelle costruzioni Quali fattori, più di altri, hanno determinato le cadute e perché? ATTIVITA DELL INFORTUNATO Errore di procedura o deficit di formazione ATTREZZATURE Inadeguatezza o assenza di protezioni DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Mancato uso Prevenibilità dell incidente con la sola vigilanza!!!!! PREVENIBILITA CON VIGILANZA PROBABILMENTE PREVENIBILE PROBABILMENTE NON PREVENIBILE DUBBIO N % 25% 60% 15% La riduzione del rischio è conseguenza di un insieme complesso e non completamente individuabile di fattori La vigilanza è un fattore importante, che può metterne in moto altri 1,36 17
18 Scarso rispetto delle regole Destrutturazione del settore, parcellizzazione delle imprese, ricorso sistematico al subappalto a cascata, affidamento dei lavori al massimo ribasso Lavoro irregolare Infortuni - Alcune cause Scarsa idoneità tecnico professionale delle imprese e dei lavoratori autonomi e carenza di formazione Ruolo carente dei Committenti e dei Coordinatori Conferenza delle Regioni e Province Autonome Condiviso con Min. Welfare, INAIL, ISPESL, INPS, Parti Sociali 1,36 18
19 Linee direttrici del Piano Ampliare e ottimizzare la vigilanza Accrescere la cultura della sicurezza 1,36 19
20 Azione di vigilanza e controllo su sicurezza e regolarità rapporti di lavoro da a cantieri/anno (a fronte di notifiche) una quota (il 20%) in sinergia con DPL INAIL INPS Quali cantieri? Monitoraggio del territorio Cantieri sotto il minimo etico di sicurezza con gravi irregolarità Rafforzamento eccellenze locali (Controllo sulla fase operativa in corso) 1,36 20
21 Cantieri sotto il minimo etico di sicurezza Lavori sopra i 3 metri in totale assenza di opere provvisionali o con estese carenze di protezioni Lavori di scavo superiore al metro e mezzo, in trincea, o a fronte aperto ma con postazioni di lavoro a piè di scavo, senza alcun tipo di prevenzione Lavori su superfici non portanti (ad es. eternit) senza alcun tipo di protezione collettiva od individuale Cantieri sotto il minimo etico di sicurezza 1. grave ed imminente pericolo di infortuni, direttamente riscontrato, soprattutto per caduta dall alto 2. la situazione non sia sanabile con interventi facili ed immediati APPLICAZIONE RADICALE DEGLI STRUMENTI REPRESSIVI, PRIMO FRA TUTTI IL SEQUESTRO PREVENTIVO A NORMA DEL CPP 1,36 21
22 Minimo etico di sicurezza Lavori su copertura 1,36 22
23 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 23
24 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 24
25 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 25
26 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 26
27 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 27
28 Lavori su copertura Lavori su copertura 1,36 28
29 Scavi Scavi 1,36 29
30 Scavi Lavori su superfici non portanti 1,36 30
31 Lavori su superfici non portanti Lavori su superfici non portanti 1,36 31
32 Lavori su superfici non portanti Lavori su superfici non portanti 1,36 32
33 L efficacia della vigilanza si può misurare in termini di: Capacità di garantire uno standard minimo di rispetto della norma ( ad esempio minimo etico di sicurezza) Quanti altri soggetti riesce ad attivare Percezione di presenza sul territorio ( effetto alone in termini di persistenza e diffusione mediante utilizzo di report stampa, ordini e collegi, costruttori,. 1,36 33
34 A Assistenza a Imprese (piccole) e Coordinatori L archivio buone pratiche condivise per operare in sicurezza con modalità certe e sperimentate per avviare percorsi formativi di qualità Cultura della sicurezza Intervenire su: Carenza di ruolo e di contenuto del Coordinatore Produrre PSC efficaci e puntuali praticare azioni incisive 1,36 34
35 Cultura della sicurezza Intervenire su: Carenza di organizzazione e di cultura dell impresa Responsabilizzare l affidataria formare una classe di capi cantiere formare i lavoratori e i datori di lavoro B Informazione e comunicazione informare la popolazione in generale raggiungere la popolazione lavorativa specifica informare a livello locale 1,36 35
36 C Formazione dei lavoratori e di figure strategiche di cantiere creazione di un repertorio nazionale delle attività formative messa a disposizione di una sorta di kit didattico monitoraggio attività in campo formativo verifica del rispetto degli obblighi di formazione per supporto alle Imprese, direttamente in cantiere per ottimizzare gli interventi formativi 1,36 36
37 Strategia incontri fra tutte le Parti interessate, per condividere le azioni in logica sinergica e concordare compiti e responsabilità. gruppo nazionale di coordinamento interistituzionale sistema informativo specifico Strategia sistema informativo specifico basato su: archivio dei cantieri e delle ditte (con le notifiche) collegamento con l archivio infortuni 1,36 37
38 A che punto siamo Superata quota cantieri Costituita la cabina di regia nazionale Realizzato il corso formatori regionali Avviati i corsi regionali A che punto siamo Proposti indicatori per vigilanza Avviata collaborazione con Formedil Procedura tipo di vigilanza mirata agli obbiettivi del piano Avviati i lavori per campagna informativa 1,36 38
39 Monitoraggio nazionale vigilanza Notifiche Cantieri ispezionati (12%) (13%) (13%) %) (15%) (16.1%) (14.4%) (18.4) Cantieri in regola (42%) (42%) (38%) (43%) (43%) (59%) (60%) (55.4%) Monitoraggio nazionale vigilanza Contravv Totale verbali Imprese 7502 (62%) 8504 (71%) (79%) (79%) (72%) (72%) (73%) Committente /Resp. Lavori 655 (5%) 889 (7%) 1178 (9%) 1178 (9%) (6%) (5%) (5%) (5%) Coordinatori 1447 (12%) 1795 (15%) 1874 (15%) 1874 (15%) (15%) (12%) (13%) (13%) Lavoratori Autonomi ,36 39
40 LE BUONE PRATICHE : LAVORI SUI TETTI LINEA GUIDA ISPESL per la scelta, l uso e la manutenzione dei sistemi collettivi di protezione dei bordi PARAPETTI PROVVISORI RETI DI PROTEZIONE SISTEMI COMBINATInovembre 2006 Ricerca di Buone Pratiche presenti nel settore lavorativo del PMI relative a Edilizia Abitativa - Procedura per la manutenzione e rifacimento del manto di copertura ISPESL- ITACA Università di Roma LINEE GUIDA Per la Prevenzione del rischio di caduta dall alto - Regione Friuli Venezia Giulia LE BUONE PRATICHE : LAVORI SUI TETTI LINEE GUIDA prevenzione dei rischi di caduta dall alto nei lavori di manutenzione in quota su pareti e coperture Regione Veneto L.R. n 64/2003 Regione Toscana Norme per la prevenzione delle cadute dall alto nei cantieri edili L.R. 03/01/2005 Regione Toscana Istruzioni tecniche da adottare manutenzione delle coperture degli edifici 1,36 40
41 LE BUONE PRATICHE : LAVORI SUI TETTI Integrazione al Regolamento locale di igiene di Bergamo - Anno 2003 Disposizioni concernenti la prevenzione dei rischi di caduta dall alto LINEE GUIDA - INAIL ASL di Bergamo Dispositivi di ancoraggio sulle coperture L.R n. 5 Regione Liguria LE BUONE PRATICHE: I PONTEGGI LINEE GUIDA su caduta dall alto montaggio e smontaggio ponteggi metallici - Regione Friuli Venezia Giulia INAIL Campania Montaggio, smontaggio e uso dei ponteggi 1,36 41
42 LE BUONE PRATICHE: I SOLAI Tavolo di coordinamento della Provincia di Venezia. OPERAZIONI DI MONTAGGIO DEI SOLAI ASL 22 Regione Veneto, Scuola Edile Modena, LIBRA: POSA IN OPERA DEI SOLAI ASE Reggio Emilia, CPT Torino: LAVORI IN ALTEZZA INAIL, Regione Marche: SOLAIO SICURO (in via di pubblicazione) LE BUONE PRATICHE Regione Toscana Portale dedicato : Regione Veneto Portale : ASL di Bergamo ,36 42
43 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Arch. Stefano NAVA 1,36 43
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