Piramide d età della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Piramide d età della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia"

Transcript

1

2 Piramide d età della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia Popolazione complessiva Popolazione straniera 95 > ,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Maschi Femmine 95 > ,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 Maschi Femmine Fonte: ISTAT, Demografia in cifre

3 Percentuale di popolazione di e 75 anni ed oltre per regione

4 Microaree: fare salute, fare città Assistenza e salute come tutela dei diritti sociali al servizio della persona e della comunità

5 La Microarea di San Giovanni - Trieste

6 Le microaree si propongono di fare salute contribuendo a promuovere attività di sostegno, accompagnamento, presa in carico integrata di utenti dei servizi e di persone fragili residenti nelle microaree e fare città contribuendo a promuovere e favorire la partecipazione attiva, l inclusione sociale e lo sviluppo di comunità nelle aree oggetto d intervento.

7 A domicilio

8 Costruire assieme

9 Trieste e il territorio L azienda per i servizi sanitari 1 triestina ha riconosciuto fino a oggi come propria mission la promozione della salute delle persone e della comunità dell area di riferimento territoriale cui è preposta. Per fare ciò si impegna a garantire l erogazione di prestazioni sanitarie appropriate e di alta qualità per realizzare un sistema integrato e di sicurezza sociale. Si impegna per uno sviluppo di un welfare locale e partecipato, al fine di realizzare programmi atti a sostenere i fattori di promozione e protezione della salute e per individuare, valutare e contrastare i principali fattori di rischio individuali e collettivi.

10 Le donne della Microarea Oltre i 90 Oltre gli 80

11 Il futuro L aumento dell aspettativa di vita (ovviamente positivo) e la presenza di un numero sempre più elevato di grandi anziani favorisce l estensione di malattie croniche di lungo termine perciò un bisogno di assistenza sociosanitaria ampio e potenzialmente in crescita. Il forte incremento della popolazione straniera e dei minori stranieri La grande quantità di nuclei famigliari singoli e/o senza rete famigliare L aumento dell instabilità delle strutture famigliari (famiglie monogenitoriali)

12 I volontari I volontari e l I.C.S.

13 Luce e colore

14 Tutto ciò necessita di un attenta comprensione delle situazioni di persone in grande fragilità per l età, la patologia, la situazione economica e sociale. Per un attenta valutazione sarà necessario un approccio di grande competenza, sensibilità e abilità particolari, nonché nuove energie e nuove strategie. Ma anche di territori, rioni, quartieri e contesti abitativi e sociali capaci di non escludere, non emarginare e non abbandonare le persone fragili a loro stesse,

15 Il restauro di vecchie abitazioni La volontaria Il risultato finale

16 L offerta A cospetto di un indubbia evoluzione demografica: non basterà la modalità operativa di «attesa della domanda» e di parcellizzazione della risposta. Ma un auspicata integrazione o risposta globale ai bisogni sanitari e socio-sanitari dei cittadini. A Trieste si intravedono significative tendenze in atto ( come la diminuzione dei ricoveri a fronte di un aumento quali-quantitativo domiciliari), frutto di un lavoro fortemente orientato al territorio da parte dei servizi

17 La prevenzione passa anche condividendo

18 La rete dei servizi territoriali Interagiscono tra loro con le istanze ospedaliere e con quelle sociali, finalizzato a garantire sul territorio un sistema di salute sulle 24 ore 365 giorni all anno. Un lungo lavoro di progressione finalizzato a passare da un erogazione di servizi a richieste ( visite, indagini, ecc) ad una polita attiva di salute territoriale. Questo «work in progress» coinvolge strutture, operatori aziendali e operatori convenzionati, il volontariato, la cooperazione sociale e tutti gli attori attivi, come la popolazione delle microaree, creando sinergie e rapporti interattivi tra cittadini e istituzioni. La sperimentazione del progetto «habitat/microaree» ha dato vita una vera e propria rete di laboratori territoriali rappresenta un segno di evoluzione della presenza dell azienda sul territorio.

19 I laboratori in Microarea: massaggio olistico e laboratorio di bigiotteria

20 Organizzazione sanitaria a Trieste L azienda sanitaria triestina è organizzata in: - 4 distretti sanitari (circa persone ognuno) - 3 dipartimenti ( salute mentale, dipendenze e prevenzione) - 2 centri specialistici ( cardiovascolare e onocologico) - gestisce il sistema la rete territoriale delle cure primarie che garantisce al cittadino la cura sulle 24 ore (MMG-PLS) -prima della dimissione ospedaliera la prassi di presa in carico distrettuale da parte della continuità assistenziale infermieristica

21 Giorno per giorno si monitorizza la salute fuori e dentro casa

22 Giorno per giorno

23 Il programma habitat/microaree Si è andato sviluppando come una sperimentazione di laboratori territoriali nei quali l azienda sanitaria in collaborazione con gli attori del welfare istituzionali e civili, realizza una nuova modalità di approccio alla salute legata alle risorse che ogni aree è in grado di produrre. Ciò è possibile concentrando gli sforzi conoscendo nel dettaglio la popolazione ivi residente e presentandosi con precise assunzioni di responsabilità

24 Insieme per la cura dell ambiente del rione attraversandolo a piedi (volontari I.C.S.)

25 La storia Genesi e sviluppo nella provincia di Trieste viene stipulato un accordo di programma tra comune di Trieste e Ater e l Azienda per i servizi sanitari n. 1 triestina che prevede l avvio delle prime iniziative sperimentali congiunte «Habitat-Salute e Sviluppo di Comunità» in alcuni rioni della città, l accordo era espressione della volontà degli enti coinvolti di REALIZZARE fattivamente e a livello operativo l integrazione socio-sanitaria che con la legge 328/2000 diventa obbligo istituzionale. Ciò accade nei quartieri della città ad alta problematicità sociale ed ad alta richiesta sanitaria fine della fase sperimentale e inclusione dei progetti nella loro ordinaria attività istituzionale. Istituzione del portierato sociale 2005 viene stipulato un nuovo controllo d intesa denominato Microarea-Habitat (ASS1 comune di Trieste e Ater) che entra a far parte integrante degli accordi di programma per i piani di zona degli ambiti socio-sanitari. L ASS1 allarga l iniziativa a 10 aree della città denominadone «Micrearee» sitaccando un operatore/operatrice con funzioni di «referente» 2008 vengono avviate nuove Microaree in collaborazione con il CSM e con soggetti privati profit/no profit della città nuovo protocollo d intesa per l attuazione del programma Habitat/Microaree e prevede un ampliamento del raggio d intervento a spazi territoriali più estesi e con la sperimentazioni di nuove azioni integrate.

26 Generazioni a confronto: la storia

27 Obbiettivi La formulazione di pratiche e di stili innovativi, di intervento e di lavoro in grado di incidere in senso trasformativo sull organizzazione complessiva dei servizi socio-sanitari. Ciò sarà interamente rivolto all individuazione dei soggetti «fragili» con un orientamento al contesto di vita delle persone nel suo insieme (famiglia, vicinato, rione, città, ecc) come risorsa da imparare ad ascoltare, vedere, valorizzare e attivare in modo da «spostare» i servizi (il fare le pratiche, le azioni) dalla cura della persona alla cura del contesto della persona. E il contesto di vita nel suo complesso a dover esser «preso in carico» e curato ( adattato, trasformato e arricchito)

28 25 Novembre: Giornata contro la violenza alla donna; la Microarea per la città

29 OCCUPARSI DEI CONTESTI DI VITA CONSENTE DI «RICOMPORRE» LA TRADIZIONALE FRATTURA TRA LUOGHI DI VITA E LUOGHI DI CURA, DI OCCUPARSI IN MANIERA PIU APPROPRIATA, COMPLESSA E COMPLESSIVA DELLE QUESTIONI RELATIVE ALLA SALUTE ED AL BEN-ESSERE, DI ANDARE VERSO LA COSTRUZIONE DI CONTESTI PIU COESI, IN GRADO DI REGGERE ANZICHE ISOLARE, SEPARARE, ABBANDONARE, ANCHE LE SITUAZIONI DI GRANDE DISAGIO SUPPORTANDO LE PERSONE IN QUANTO TALI VALORIZZANDONE LE CAPACITA DI SCELTA E AZIONE CONSENTENDO ALLE STESSE DI ESSERE PROTAGONISTE DELLE PROPRIE CONDIZIONI DI VITA, CIO SI RIFLETTERA COME BENEFICIO INDIRETTO AI TERRITORI NEL LORO COMPLESSO, IN TERMINI DI BEN-ESSERE, DI VITALITA, DI SCAMBI E DI RELAZIONI, DI OPPORTUNITA PRESENTI E DI COESIONE SOCIALE.

30 25 Novembre: la Microarea per la città

31 NELLE MICROAREE si ricercano modalità per individuare e riuscire a raggiungere le porzioni della popolazione non servita, posta in condizioni di marginalità, sforzandosi se possibile, di anticipare una domanda che ancora non emerge ma che pur tuttavia, sussiste. I gruppi fragili vanno attivamente individuati e serviti perché sfuggono ai meccanismi di reclutamento tradizionali. E su questo fronte che il confine tra sanità e sociale diventa sempre più impercettibile e la necessità di integrazione tra i due ambiti viene avvertita come una reale e concreta esigenza degli individui in special modo nei momenti di maggior vulnerabilità dell esistenza

32 Grazie TRIESTE

33 Insieme si può fare

34 Grazie per l attenzione Ester Olivo Referente della Microarea di San Giovanni - ASUITS

La consulenza psichiatrica in Medicina Generale

La consulenza psichiatrica in Medicina Generale La consulenza psichiatrica in Medicina Generale a cura di Clara Curcetti Roma, 16 febbraio 2010 Contesto Evoluzione della domanda di salute Cambiamenti socio-demografici Cambiamenti nell utilizzo dei servizi

Dettagli

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 468 U.O. Direzione Medica dei Presidi Responsabile del procedimento: Roberto Sfogliarini VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 30 Dicembre 2016 presso la

Dettagli

PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018

PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018 PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ Dicembre 2018 INTRODUZIONE La Legge 23/2015 afferma che la programmazione, la gestione e l organizzazione

Dettagli

Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale

Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale dott. Raffaele FABRIZIO Bologna, 20 gennaio 2010 La società regionale oggi Invecchiamento popolazione (aumento

Dettagli

Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni

Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria Gabriele Annoni 1 COORDINAMENTO E PROFILO DI COMUNITA Se la Conferenza Territoriale Sociale

Dettagli

Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO

Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO Servizio Assistenza Territoriale Direzione Generale Cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna Convegno Il ruolo del terzo settore nelle

Dettagli

Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute: interventi nella ASL Roma 1 Mauro Goletti Giulio De Gregorio

Prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute: interventi nella ASL Roma 1 Mauro Goletti Giulio De Gregorio Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie CLIMA E SALUTE Piano Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Estate 2016 Roma, 16 giugno 2016 Ministero della Salute, Via G.

Dettagli

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore

La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto

Dettagli

Piano di Zona. PdZ PAA la pianificazione sociosanitaria nella provincia di Trieste

Piano di Zona. PdZ PAA la pianificazione sociosanitaria nella provincia di Trieste Piano di Zona PdZ PAA 2013 2015 la pianificazione sociosanitaria nella provincia di Trieste dall atto aziendale ASS1: L Azienda per i Servizi Sanitari 1 Triestina riconosce come propria mission la promozione

Dettagli

I luoghi dell integrazione: PUA e UVM

I luoghi dell integrazione: PUA e UVM SEMINARIO L integrazione sociosanitaria e il Punto Unico di Accesso. Strumenti per la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti 8 maggio 2012 I luoghi dell integrazione: PUA e UVM Paola

Dettagli

MATERIALI DI LAVORO PER LA

MATERIALI DI LAVORO PER LA MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale

Dettagli

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Dipartimento delle Dipendenze. dott.ssa Roberta Balestra

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Dipartimento delle Dipendenze. dott.ssa Roberta Balestra AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 1 TRIESTINA TRIESTE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE n. 303 del 01/06/2015 L anno duemilaquindici, il giorno uno del mese di giugno

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

Corso di formazione per operatori CPAC parrocchiali. I cambiamenti nelle politiche sociali a Bergamo alla luce dei nuovi Piani di Zona

Corso di formazione per operatori CPAC parrocchiali. I cambiamenti nelle politiche sociali a Bergamo alla luce dei nuovi Piani di Zona Corso di formazione per operatori CPAC parrocchiali I cambiamenti nelle politiche sociali a Bergamo alla luce dei nuovi Piani di Zona Iorio Riva Sociologo Dirigente Ufficio Sindaci Sabato 26 gennaio 2019

Dettagli

Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi. La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare

Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi. La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare Gabriella D Ambrosi e Barbara Ianderca Trieste, 23 marzo

Dettagli

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO \ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE

Dettagli

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?

GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale

Dettagli

Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio

Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio Rel. sig.ra Rita Pillon Ass. A.P.I.O. Conferenza dei Servizi - Treviso 26 settembre 2012 Il libro bianco

Dettagli

FACCIAMO IL PUNTO! Piano di Zona Garbagnate M.se 5 giugno 2013

FACCIAMO IL PUNTO! Piano di Zona Garbagnate M.se 5 giugno 2013 FACCIAMO IL PUNTO! Piano di Zona 2012-2014 Garbagnate M.se 5 giugno 2013 situazione di crisi economica e di incertezza l indeterminatezza del mercato del lavoro e delle risorse gli elementi di contesto

Dettagli

Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo

Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo Agenzie di Tutela della Salute (ATS) in numero di 8, rispetto alle precedenti 15 ASL. Hanno compiti di programmazione dell'offerta sanitaria, di

Dettagli

L esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità

L esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità CRISS L esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità Carla Moretti Università Politecnica delle Marche c.moretti@univpm.it Progettare l innovazione sociale: esperienze

Dettagli

Assessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale

Assessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale Assessorato alle Politiche Sociali Verso il nuovo Piano sociale regionale Il sociale in Abruzzo: alcuni dati del Profilo Sociale Regionale La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato,

Dettagli

Paolo Maria Rodelli. Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013

Paolo Maria Rodelli. Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013 Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013 Paolo Maria Rodelli i presupposti Per portare a compimento il sistema delle cure primarie, la RER ha progettato la realizzazione delle Case della Salute

Dettagli

Fabio SAMANI. vicepresidente Federsanità ANCI FVG. direttore generale ASS1 Triestina

Fabio SAMANI. vicepresidente Federsanità ANCI FVG. direttore generale ASS1 Triestina Fabio SAMANI vicepresidente Federsanità ANCI FVG direttore generale ASS1 Triestina Continuità dell assistenza e percorsi di cura: h24-7/7 o lifelong? Continuità dell assistenza e percorsi di cura: ospedale-territorio?

Dettagli

Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale

Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale Tematiche trasversali a valenza provinciale La complessità del governo del sistema, lo sviluppo di attività nelle diverse aree di intervento e il

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE ,9 41, ,1 47,

ANNO MASCHI FEMMINE ,9 41, ,1 47, Pasquale Falasca Nessuno e così vecchio da non poter pensare di vivere un altro anno (Cicerone) ANNO MASCHI FEMMINE 1838 39,9 41,8 29,7 34 1900 44,1 47,8 1974 69.6 75.8 1994 74.4 80.8 10,6 9,1 2014 80.2

Dettagli

Staff Direzione Generale Obiettivo Operativo 2017

Staff Direzione Generale Obiettivo Operativo 2017 Staff Direzione Generale Obiettivo Operativo 2017 Implementazione di una nuova metodologia per il controllo strategico applicata in via sperimentali ai Servizi alla Persona 1 Percorso di definizione Creazione

Dettagli

I CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO

I CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO I CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO INDICE Sedi e orari di apertura Risorse Utenza Prestazioni erogate Criticità Prospettive per il futuro Consultori SEDI E ORARI DI APERTURA

Dettagli

Casa della salute Puianello. Distretto di Reggio Emilia

Casa della salute Puianello. Distretto di Reggio Emilia Casa della salute Puianello Distretto di Reggio Emilia 1 La Casa della salute di Puianello Distretto di Reggio Emilia La Casa della salute è un unico luogo, sempre lo stesso, vicino e abituale, dove le

Dettagli

MATERIALI DI LAVORO PER LA

MATERIALI DI LAVORO PER LA MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale

Dettagli

Dimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali?

Dimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali? Dimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali? Carlo Mamo 1, Marco Dalmasso 1, Roberto Gnavi 1, Maurizio Marino 1, Giuseppe Costa 1,

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

sorveglianza PASSI d Argento Daniela Germano A.S.S.1 Triestina Roma 26 settembre 2013

sorveglianza PASSI d Argento Daniela Germano A.S.S.1 Triestina Roma 26 settembre 2013 La dimensione aziendale della sorveglianza PASSI d Argento Daniela Germano A.S.S.1 Triestina Roma 26 settembre 2013 Contesto demografico A.S.S.1 "Triestina" Popolazione residente per classi di età (235.053

Dettagli

Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018

Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018 Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018 PROGETTO SPERIMENTALE DI DEGENZA DI COMUNITA' S.T.A.R. SERVIZIO TERRITORIALE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE

Dettagli

1.1.1 Qualificare i Piani per la salute in relazione ai bisogni della popolazione anziana

1.1.1 Qualificare i Piani per la salute in relazione ai bisogni della popolazione anziana SCHEDA DI VALUTAZIONE SULL AVANZAMENTO DELLE AZIONI PREVISTE DAL PIANO DI AZIONE REGIONALE Area politiche sociali e sanitarie. Versione aggiornata novembre 2006 OBIETTIVO AZIONI REALIZZATE 1.1 Sviluppo

Dettagli

marco braida programmazione strategica ASS1 marco braida

marco braida programmazione strategica ASS1 marco braida marco braida marco braida programmazione strategica ASS1 dall atto atto aziendale: L Azienda per i Servizi Sanitari 1 Triestina riconosce come propria mission la promozione della salute delle persone e

Dettagli

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE 799 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA OGGETTO: Interventi a sostegno della vita quotidiana a favore di persone che

Dettagli

Risultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria

Risultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria Risultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria Con la sottoscrizione dei contratti con le strutture sanitarie erogatrici pubbliche e private

Dettagli

Allegato A. Referente del progetto/programma Dr. Giuseppe Frau Telefono

Allegato A. Referente del progetto/programma Dr. Giuseppe Frau Telefono Allegato A SCHEDA PROGETTO/PROGRAMMA Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direzione del Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direttore Dr. Giuseppe Frau Titolo del progetto/programma Iniziale

Dettagli

Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM. Regione Emilia-Romagna

Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM. Regione Emilia-Romagna Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute - CCM Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM Silvana Borsari

Dettagli

Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta

Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta L esperienza di Monza Dott. ssa Chiara Previdi Dirigente Settore Servizi Sociali Comune di Monza Il contesto, i bisogni, le strategie Invecchiamento

Dettagli

LA CRONICITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA NELL ANZIANO IN TOSCANA

LA CRONICITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA NELL ANZIANO IN TOSCANA LA CRONICITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA NELL ANZIANO IN TOSCANA I risultati dell indagine Passi d Argento Irene Bellini, Ersilia Sinisgalli, Francesco Profili Le dimensioni del problema: alcuni dati - La

Dettagli

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di

Dettagli

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia

Dettagli

Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario

Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario Maura Forni - Responsabile Servizio Coordinamento Politiche Sociali e Socio Educative Antonio Brambilla - Responsabile Servizio Assistenza Territoriale Direzione

Dettagli

Le vecchie e nuove dipendenze

Le vecchie e nuove dipendenze Le vecchie e nuove dipendenze La rete e le progettualità della cooperazione nel territorio bresciano Conferenza Annuale della Salute Mentale 13 dicembre 2017 Dott. Alberto Festa Oltre 40 anni di impegno

Dettagli

Ambulatorio Infermieristico Telemedicina

Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL

Dettagli

PROGETTO DI PROSSIMITÀ. Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But

PROGETTO DI PROSSIMITÀ. Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But Panificio Cooperativo Alto But, Paluzza 03/02/2016 PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del

Dettagli

NUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale

NUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale NUOVI ASSETTI TERRITORIALI Area Sanità e Sociale 1 1 Presidiare un sistema complesso, derivante da interconnessioni di ambiti funzionali diversi (clinico, assistenziale, amministrativo), di soggetti diversi

Dettagli

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO

IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO Rispetto alle questioni sollevate lo scorso anno, le associazioni di volontariato richiamano nuovamente l attenzione su alcuni punti: TERRITORIO E INTEGRAZIONE FRA I SERVIZI

Dettagli

EQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538

EQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso - 75100 Matera Tel. 0835/253630 - Fax 0835/253538 EQUIPE TERRITORIALE L ACN che

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA

PROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA LA COMUNITA SOCIALE CREMASCA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PREMESSO

Dettagli

Finalità. Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia Riva Nazario Sauro Trieste I

Finalità. Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia Riva Nazario Sauro Trieste I Finalità Legge Regionale di «Riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria» approvata il 2 ottobre

Dettagli

La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna

La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Università degli Studi di Ferrara pierpaola.pierucci@unife.it La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze

Dettagli

ALLEGATO A. Attivazione di un gruppo di lavoro per la sperimentazione e attivazione di percorsi

ALLEGATO A. Attivazione di un gruppo di lavoro per la sperimentazione e attivazione di percorsi ALLEGATO A SCHEDA PROGETTO/PROGRAMMA Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direzione del Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direttore Dr. Giuseppe Frau Titolo del progetto/programma Riorganizzazione

Dettagli

Il territorio in divenire verso l avvenire

Il territorio in divenire verso l avvenire Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Il territorio in divenire verso l avvenire Daniela Matarrese Regione Toscana Direzione Generale Diritti di cittadinanza e coesione

Dettagli

LE FARMACIE Una rete capillare al servizio delle Comunità

LE FARMACIE Una rete capillare al servizio delle Comunità Cure Primarie Salute in rete sul territorio LE FARMACIE Una rete capillare al servizio delle Comunità FEDERFARMA FRIULI VENEZIA GIULIA 5 distretti 228 medici convenzionati 80 farmacie + 4 dispensari Rete

Dettagli

Segreteria della Giunta Il Direttore Generale

Segreteria della Giunta Il Direttore Generale DELIBERAZIONE 21 gennaio 2019, n. 66 Progetto regionale Pronto Badante - Interventi di sostegno e integrazione nell area dell assistenza familiare in Toscana. Annualità 2019. LA GIUNTA REGIONALE Vista

Dettagli

PREVENZIONE E STILI DI VITA PROGETTO DI COMUNITA

PREVENZIONE E STILI DI VITA PROGETTO DI COMUNITA PREVENZIONE E STILI DI VITA PROGETTO DI COMUNITA Una Montagna di Salute, promozione dell attività fisica in un Distretto montano. Dott.ssa Maria Luisa Muzzini PREVENZIONE E STILI DI VITA Estratto dal Budget

Dettagli

L Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC)

L Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) L Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) Inf. Gessica Madravio ASST Ospedale Maggiore Crema DEFINIZIONE L infermiere di Famiglia e di comunità rappresenta l evoluzione di funzioni professionali già

Dettagli

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011 ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

Dettagli

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance 8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance Bologna, 15 marzo 2013 Continuità assistenziale interaziendale: efficacia sui tassi di ospedalizzazione e ricoveri ripetuti Rosolino Trabona

Dettagli

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà

Dettagli

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata

Dettagli

Ogni territorio è protagonista del suo Welfare

Ogni territorio è protagonista del suo Welfare Ogni territorio è protagonista del suo Welfare Le aree trasversali di lettura dei bisogni e di individuazione degli obiettivi di salute e benessere:...non più target ma aree di intervento trasversali che,

Dettagli

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo

Dettagli

ANCeSCAO LOMBARDIA IL LIVING LAB PER LE TECNOLOGIE E PER L INNOVAZIONE SOCIALE A SUPPORTO DEGLI ANZIANI

ANCeSCAO LOMBARDIA IL LIVING LAB PER LE TECNOLOGIE E PER L INNOVAZIONE SOCIALE A SUPPORTO DEGLI ANZIANI ANCeSCAO LOMBARDIA IL LIVING LAB PER LE TECNOLOGIE E PER L INNOVAZIONE SOCIALE A SUPPORTO DEGLI ANZIANI 1 IL LIVING LAB Un approccio per promuovere un innovazione guidata dagli utilizzatori e centrata

Dettagli

Attività del DSM. dell ASS 1. nel 2014

Attività del DSM. dell ASS 1. nel 2014 Attività del DSM dell ASS 1 nel 2014 Il territorio della provincia di Trieste Provincia di Trieste 6 comuni Duino Aurisina 8.661 Monrupino 880 Muggia 13.439 San Dorligo 5.954 Sgonico 2.118 Trieste 205.341

Dettagli

REGIONE CAMPANIA LA REGIONE CAMPANIA E LA MEDICINA DI GENERE

REGIONE CAMPANIA LA REGIONE CAMPANIA E LA MEDICINA DI GENERE LA E LA MEDICINA DI GENERE La rete assistenziale e la presa in carico del paziente: equità delle cure in tutto il territorio regionale Equita e Genere sono di per sé concetti confliggenti «La disparità

Dettagli

Giornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2017

Giornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2017 Giornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2017 Esperienze il Link Professional sul territorio A cura di: Barbara Margheritta Inf. Coord.Distretto Ovest Udine, 5 dicembre 2017 Tiziana Bertossi

Dettagli

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016 ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune

Dettagli

Piano di Zona Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino. Ambito 1.1 ALLEGATO 3 ACCORDI DI PROGRAMMA PROTOCOLLI - INTESE

Piano di Zona Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino. Ambito 1.1 ALLEGATO 3 ACCORDI DI PROGRAMMA PROTOCOLLI - INTESE Piano di Zona Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino Ambito 1.1 ALLEGATO 3 ACCORDI DI PROGRAMMA PROTOCOLLI - INTESE INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA ACCORDI DI PROGRAMMA Oggetto L.R. 41/96 Accordo di

Dettagli

Venerdì, 12 giugno Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica

Venerdì, 12 giugno Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica Venerdì, 12 giugno 2015 9.30 13.30 Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica Ragnar Gullstrand Venerdì, 12 giugno 2015 Ore 9.30-13.30 Sala

Dettagli

NUOVE FORME DI DISAGIO PSICHICO. Paola Marani - Sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto Presidente del Distretto Sanitario Pianura Ovest

NUOVE FORME DI DISAGIO PSICHICO. Paola Marani - Sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto Presidente del Distretto Sanitario Pianura Ovest NUOVE FORME DI DISAGIO PSICHICO Paola Marani - Sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto Presidente del Distretto Sanitario Pianura Ovest Nella scuola: richiesta sempre più frequente di interventi

Dettagli

La strategia italiana

La strategia italiana La strategia italiana Obiettivi Conoscere, monitorare, valutare fenomeni e processi Promuovere stili di vita salutari a partire dai primi anni di vita e ancor prima della gravidanza Promuovere ambienti

Dettagli

ROMA FORUM PA MAGGIO c/o SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE PUGLIA - PADIGLIONE N 6 / STAND 18A

ROMA FORUM PA MAGGIO c/o SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE PUGLIA - PADIGLIONE N 6 / STAND 18A ROMA FORUM PA 12-15 MAGGIO 2008 c/o SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE PUGLIA - PADIGLIONE N 6 / STAND 18A L Accordo Regionale Le finalità perseguite nella definizione del contratto sono quelle di garantire la

Dettagli

Il concetto di rete O.M.S. Carta di Ottawa (1986) La promozione alla salute non. è solo responsabilità della Sanità

Il concetto di rete O.M.S. Carta di Ottawa (1986) La promozione alla salute non. è solo responsabilità della Sanità Il concetto di rete O.M.S Carta di Ottawa (1986) La promozione alla salute non è solo responsabilità della Sanità La rete nei servizi alla persona Tutte le professioni che operano a servizio delle persone

Dettagli

IL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE

IL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE IL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE NEL QUADRO DELLE POLITICHE REGIONALI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA Carbonia 27 febbraio 2009 LA POPOLAZIONE ANZIANA Percentuale della popolazione 75 anni sul totale

Dettagli

Infermieristica e Medicina di Genere:

Infermieristica e Medicina di Genere: Infermieristica e Medicina di Genere: Indagine conoscitiva sul fabbisogno formativo Studente: Benedetta Cutolo Relatore: Prof. Marcello Fedi Correlatore: Dott. Eufrasio Girardi Pistoia 4 Dicembre 2015

Dettagli

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali.

Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali. Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali. Dott.ssa Laura Marinaro Coordinatore PLP ASL CN2 Alba, 18 novembre 2016 www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2559

Dettagli

PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI

PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI Ovvero come lavorare nella Rete senza restarvi impigliati Gabriella Viberti - Ires Piemonte XV Congresso nazionale Card Italia

Dettagli

MODELLO INTEGRATO DI PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICIT COGNITIVO E DEMENZA

MODELLO INTEGRATO DI PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICIT COGNITIVO E DEMENZA II Conferenza Nazionale sulle Cure Domiciliari XI Congresso Nazionale MODELLO INTEGRATO DI PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICIT COGNITIVO E DEMENZA L esperienza dell Azienda ULSS 16 di Padova Gallina

Dettagli

Case di promozione e tutela della salute

Case di promozione e tutela della salute Case di promozione e tutela della salute LA SANITA PENITENZIARIA DOPO LA RIFORMA IL MODELLO DELL EMILIA ROMAGNA ED ALTRE ESPERIENZE REGIONALI Bologna 30 Maggio 2013 Un nuovo approccio alla tutela della

Dettagli

V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA

V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA 16 Maggio 2010 Ada Lelli IL PIANO SOCIALE E SANITARIO 2008-2010 I MODELLI Modello di integrazione tra Ospedale e Territorio Modello

Dettagli

Fausto Nicolini Direttore Generale

Fausto Nicolini Direttore Generale Fausto Nicolini Direttore Generale 2014 Provincia di Reggio Emilia Alcune cifre Reggio Emilia* Residenti * Stranieri * Anziani (>65 ) * pro capite 534.014 13.5% cittadini (tot. 72.342) 19.8% cittadini

Dettagli

I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.

I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione

Dettagli

La fragilità nella programmazione sociosanitaria della Regione Toscana

La fragilità nella programmazione sociosanitaria della Regione Toscana La fragilità nella programmazione sociosanitaria della Regione Toscana Settore Diritti alla Persona sul Territorio Dr. Lorenzo Roti lorenzo.roti@regione.toscana.it Firenze, 4 maggio 2011 Agenda La fragilità

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE 665 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE OGGETTO: Progetto

Dettagli

IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA

IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA Incontro con gli educatori impiegati nei servizi scolastici Biennio 2011-2013 Busto Arsizio, sabato 1 giugno 2013 Premessa operativa A partire dalle linee di indirizzo

Dettagli

L equità nel diritto alla salute:il contrasto alle diseguaglianze in salute nell Area Metropolitana di. Marzabotto 31/01/2019

L equità nel diritto alla salute:il contrasto alle diseguaglianze in salute nell Area Metropolitana di. Marzabotto 31/01/2019 L equità nel diritto alla salute:il contrasto alle diseguaglianze in salute nell Area Metropolitana di Bologna Marzabotto 31/01/2019 Disuguaglianze in salute Differenze prevenibili e ingiuste nello stato

Dettagli

Le assicurazioni private in sanità: stato dell arte e prospettive di sviluppo in Italia

Le assicurazioni private in sanità: stato dell arte e prospettive di sviluppo in Italia Le assicurazioni private in sanità: stato dell arte e prospettive di sviluppo in Italia Dott.ssa Fiammetta Fabris Direttore Generale UniSalute spa Convegno nazionale assicurazioni private e fondi sanitari

Dettagli

SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA

SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA ALLEGATO A SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA TRA Regione Puglia (di seguito denominata la Regione), con sede in Lungomare Nazario Sauro, 33 BARI, rappresentata dall Assessore al Welfare, dott.ssa Elena Gentile

Dettagli

Aggiornamenti e prossimi passi per la programmazione Sociale dei Piani di zona

Aggiornamenti e prossimi passi per la programmazione Sociale dei Piani di zona WORKSHOP Modelli integrati di programmazione delle politiche sociali e abitative Aggiornamenti e prossimi passi per la programmazione Sociale dei Piani di zona Davide Sironi Direzione Generale Politiche

Dettagli

L ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza. Alcuni dati per rappresentare la situazione

L ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza. Alcuni dati per rappresentare la situazione L ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza Alcuni dati per rappresentare la situazione I luoghi del morire della popolazione anziana anno 2012 - popolazione ULSS

Dettagli

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 1 TRIESTINA TRIESTE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Decreto n 385 del 17/09/2015 OGGETTO Nomina referenti aziendali delle Strutture Operative dell'azienda per

Dettagli

PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera

PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera 12 a Conferenza Nazionale GIMBE Per una sanità al centro dell agenda politica Bologna, 3 marzo 2017 PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera Elide

Dettagli

Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006

Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006 Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006 Agenzia Regionale Sanità Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Marzo 2007 Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla

Dettagli

A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017

A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017 A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017 Lombardia: una rete d offerta ricca e articolata Strutture sanitarie Strutture

Dettagli