Piramide d età della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia
|
|
- Annunziata Spinelli
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Piramide d età della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia Popolazione complessiva Popolazione straniera 95 > ,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Maschi Femmine 95 > ,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 Maschi Femmine Fonte: ISTAT, Demografia in cifre
3 Percentuale di popolazione di e 75 anni ed oltre per regione
4 Microaree: fare salute, fare città Assistenza e salute come tutela dei diritti sociali al servizio della persona e della comunità
5 La Microarea di San Giovanni - Trieste
6 Le microaree si propongono di fare salute contribuendo a promuovere attività di sostegno, accompagnamento, presa in carico integrata di utenti dei servizi e di persone fragili residenti nelle microaree e fare città contribuendo a promuovere e favorire la partecipazione attiva, l inclusione sociale e lo sviluppo di comunità nelle aree oggetto d intervento.
7 A domicilio
8 Costruire assieme
9 Trieste e il territorio L azienda per i servizi sanitari 1 triestina ha riconosciuto fino a oggi come propria mission la promozione della salute delle persone e della comunità dell area di riferimento territoriale cui è preposta. Per fare ciò si impegna a garantire l erogazione di prestazioni sanitarie appropriate e di alta qualità per realizzare un sistema integrato e di sicurezza sociale. Si impegna per uno sviluppo di un welfare locale e partecipato, al fine di realizzare programmi atti a sostenere i fattori di promozione e protezione della salute e per individuare, valutare e contrastare i principali fattori di rischio individuali e collettivi.
10 Le donne della Microarea Oltre i 90 Oltre gli 80
11 Il futuro L aumento dell aspettativa di vita (ovviamente positivo) e la presenza di un numero sempre più elevato di grandi anziani favorisce l estensione di malattie croniche di lungo termine perciò un bisogno di assistenza sociosanitaria ampio e potenzialmente in crescita. Il forte incremento della popolazione straniera e dei minori stranieri La grande quantità di nuclei famigliari singoli e/o senza rete famigliare L aumento dell instabilità delle strutture famigliari (famiglie monogenitoriali)
12 I volontari I volontari e l I.C.S.
13 Luce e colore
14 Tutto ciò necessita di un attenta comprensione delle situazioni di persone in grande fragilità per l età, la patologia, la situazione economica e sociale. Per un attenta valutazione sarà necessario un approccio di grande competenza, sensibilità e abilità particolari, nonché nuove energie e nuove strategie. Ma anche di territori, rioni, quartieri e contesti abitativi e sociali capaci di non escludere, non emarginare e non abbandonare le persone fragili a loro stesse,
15 Il restauro di vecchie abitazioni La volontaria Il risultato finale
16 L offerta A cospetto di un indubbia evoluzione demografica: non basterà la modalità operativa di «attesa della domanda» e di parcellizzazione della risposta. Ma un auspicata integrazione o risposta globale ai bisogni sanitari e socio-sanitari dei cittadini. A Trieste si intravedono significative tendenze in atto ( come la diminuzione dei ricoveri a fronte di un aumento quali-quantitativo domiciliari), frutto di un lavoro fortemente orientato al territorio da parte dei servizi
17 La prevenzione passa anche condividendo
18 La rete dei servizi territoriali Interagiscono tra loro con le istanze ospedaliere e con quelle sociali, finalizzato a garantire sul territorio un sistema di salute sulle 24 ore 365 giorni all anno. Un lungo lavoro di progressione finalizzato a passare da un erogazione di servizi a richieste ( visite, indagini, ecc) ad una polita attiva di salute territoriale. Questo «work in progress» coinvolge strutture, operatori aziendali e operatori convenzionati, il volontariato, la cooperazione sociale e tutti gli attori attivi, come la popolazione delle microaree, creando sinergie e rapporti interattivi tra cittadini e istituzioni. La sperimentazione del progetto «habitat/microaree» ha dato vita una vera e propria rete di laboratori territoriali rappresenta un segno di evoluzione della presenza dell azienda sul territorio.
19 I laboratori in Microarea: massaggio olistico e laboratorio di bigiotteria
20 Organizzazione sanitaria a Trieste L azienda sanitaria triestina è organizzata in: - 4 distretti sanitari (circa persone ognuno) - 3 dipartimenti ( salute mentale, dipendenze e prevenzione) - 2 centri specialistici ( cardiovascolare e onocologico) - gestisce il sistema la rete territoriale delle cure primarie che garantisce al cittadino la cura sulle 24 ore (MMG-PLS) -prima della dimissione ospedaliera la prassi di presa in carico distrettuale da parte della continuità assistenziale infermieristica
21 Giorno per giorno si monitorizza la salute fuori e dentro casa
22 Giorno per giorno
23 Il programma habitat/microaree Si è andato sviluppando come una sperimentazione di laboratori territoriali nei quali l azienda sanitaria in collaborazione con gli attori del welfare istituzionali e civili, realizza una nuova modalità di approccio alla salute legata alle risorse che ogni aree è in grado di produrre. Ciò è possibile concentrando gli sforzi conoscendo nel dettaglio la popolazione ivi residente e presentandosi con precise assunzioni di responsabilità
24 Insieme per la cura dell ambiente del rione attraversandolo a piedi (volontari I.C.S.)
25 La storia Genesi e sviluppo nella provincia di Trieste viene stipulato un accordo di programma tra comune di Trieste e Ater e l Azienda per i servizi sanitari n. 1 triestina che prevede l avvio delle prime iniziative sperimentali congiunte «Habitat-Salute e Sviluppo di Comunità» in alcuni rioni della città, l accordo era espressione della volontà degli enti coinvolti di REALIZZARE fattivamente e a livello operativo l integrazione socio-sanitaria che con la legge 328/2000 diventa obbligo istituzionale. Ciò accade nei quartieri della città ad alta problematicità sociale ed ad alta richiesta sanitaria fine della fase sperimentale e inclusione dei progetti nella loro ordinaria attività istituzionale. Istituzione del portierato sociale 2005 viene stipulato un nuovo controllo d intesa denominato Microarea-Habitat (ASS1 comune di Trieste e Ater) che entra a far parte integrante degli accordi di programma per i piani di zona degli ambiti socio-sanitari. L ASS1 allarga l iniziativa a 10 aree della città denominadone «Micrearee» sitaccando un operatore/operatrice con funzioni di «referente» 2008 vengono avviate nuove Microaree in collaborazione con il CSM e con soggetti privati profit/no profit della città nuovo protocollo d intesa per l attuazione del programma Habitat/Microaree e prevede un ampliamento del raggio d intervento a spazi territoriali più estesi e con la sperimentazioni di nuove azioni integrate.
26 Generazioni a confronto: la storia
27 Obbiettivi La formulazione di pratiche e di stili innovativi, di intervento e di lavoro in grado di incidere in senso trasformativo sull organizzazione complessiva dei servizi socio-sanitari. Ciò sarà interamente rivolto all individuazione dei soggetti «fragili» con un orientamento al contesto di vita delle persone nel suo insieme (famiglia, vicinato, rione, città, ecc) come risorsa da imparare ad ascoltare, vedere, valorizzare e attivare in modo da «spostare» i servizi (il fare le pratiche, le azioni) dalla cura della persona alla cura del contesto della persona. E il contesto di vita nel suo complesso a dover esser «preso in carico» e curato ( adattato, trasformato e arricchito)
28 25 Novembre: Giornata contro la violenza alla donna; la Microarea per la città
29 OCCUPARSI DEI CONTESTI DI VITA CONSENTE DI «RICOMPORRE» LA TRADIZIONALE FRATTURA TRA LUOGHI DI VITA E LUOGHI DI CURA, DI OCCUPARSI IN MANIERA PIU APPROPRIATA, COMPLESSA E COMPLESSIVA DELLE QUESTIONI RELATIVE ALLA SALUTE ED AL BEN-ESSERE, DI ANDARE VERSO LA COSTRUZIONE DI CONTESTI PIU COESI, IN GRADO DI REGGERE ANZICHE ISOLARE, SEPARARE, ABBANDONARE, ANCHE LE SITUAZIONI DI GRANDE DISAGIO SUPPORTANDO LE PERSONE IN QUANTO TALI VALORIZZANDONE LE CAPACITA DI SCELTA E AZIONE CONSENTENDO ALLE STESSE DI ESSERE PROTAGONISTE DELLE PROPRIE CONDIZIONI DI VITA, CIO SI RIFLETTERA COME BENEFICIO INDIRETTO AI TERRITORI NEL LORO COMPLESSO, IN TERMINI DI BEN-ESSERE, DI VITALITA, DI SCAMBI E DI RELAZIONI, DI OPPORTUNITA PRESENTI E DI COESIONE SOCIALE.
30 25 Novembre: la Microarea per la città
31 NELLE MICROAREE si ricercano modalità per individuare e riuscire a raggiungere le porzioni della popolazione non servita, posta in condizioni di marginalità, sforzandosi se possibile, di anticipare una domanda che ancora non emerge ma che pur tuttavia, sussiste. I gruppi fragili vanno attivamente individuati e serviti perché sfuggono ai meccanismi di reclutamento tradizionali. E su questo fronte che il confine tra sanità e sociale diventa sempre più impercettibile e la necessità di integrazione tra i due ambiti viene avvertita come una reale e concreta esigenza degli individui in special modo nei momenti di maggior vulnerabilità dell esistenza
32 Grazie TRIESTE
33 Insieme si può fare
34 Grazie per l attenzione Ester Olivo Referente della Microarea di San Giovanni - ASUITS
La consulenza psichiatrica in Medicina Generale
La consulenza psichiatrica in Medicina Generale a cura di Clara Curcetti Roma, 16 febbraio 2010 Contesto Evoluzione della domanda di salute Cambiamenti socio-demografici Cambiamenti nell utilizzo dei servizi
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 468 U.O. Direzione Medica dei Presidi Responsabile del procedimento: Roberto Sfogliarini VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 30 Dicembre 2016 presso la
DettagliPROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ. Dicembre 2018
PROGETTO PER L ATTIVAZIONE DI UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO TERRITORIALE DI COMUNITÀ NELLA CITTÀ DI MUGGIÒ Dicembre 2018 INTRODUZIONE La Legge 23/2015 afferma che la programmazione, la gestione e l organizzazione
DettagliLe strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale
Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale dott. Raffaele FABRIZIO Bologna, 20 gennaio 2010 La società regionale oggi Invecchiamento popolazione (aumento
DettagliAtto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni
Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria Gabriele Annoni 1 COORDINAMENTO E PROFILO DI COMUNITA Se la Conferenza Territoriale Sociale
DettagliLe Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO
Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO Servizio Assistenza Territoriale Direzione Generale Cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna Convegno Il ruolo del terzo settore nelle
DettagliPrevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute: interventi nella ASL Roma 1 Mauro Goletti Giulio De Gregorio
Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie CLIMA E SALUTE Piano Nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Estate 2016 Roma, 16 giugno 2016 Ministero della Salute, Via G.
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliPiano di Zona. PdZ PAA la pianificazione sociosanitaria nella provincia di Trieste
Piano di Zona PdZ PAA 2013 2015 la pianificazione sociosanitaria nella provincia di Trieste dall atto aziendale ASS1: L Azienda per i Servizi Sanitari 1 Triestina riconosce come propria mission la promozione
DettagliI luoghi dell integrazione: PUA e UVM
SEMINARIO L integrazione sociosanitaria e il Punto Unico di Accesso. Strumenti per la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti 8 maggio 2012 I luoghi dell integrazione: PUA e UVM Paola
DettagliMATERIALI DI LAVORO PER LA
MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliDETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Dipartimento delle Dipendenze. dott.ssa Roberta Balestra
AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 1 TRIESTINA TRIESTE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE n. 303 del 01/06/2015 L anno duemilaquindici, il giorno uno del mese di giugno
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliCorso di formazione per operatori CPAC parrocchiali. I cambiamenti nelle politiche sociali a Bergamo alla luce dei nuovi Piani di Zona
Corso di formazione per operatori CPAC parrocchiali I cambiamenti nelle politiche sociali a Bergamo alla luce dei nuovi Piani di Zona Iorio Riva Sociologo Dirigente Ufficio Sindaci Sabato 26 gennaio 2019
DettagliIl buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi. La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare
Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare Gabriella D Ambrosi e Barbara Ianderca Trieste, 23 marzo
DettagliPLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO
\ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE
DettagliGESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?
GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale
DettagliLe fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio
Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio Rel. sig.ra Rita Pillon Ass. A.P.I.O. Conferenza dei Servizi - Treviso 26 settembre 2012 Il libro bianco
DettagliFACCIAMO IL PUNTO! Piano di Zona Garbagnate M.se 5 giugno 2013
FACCIAMO IL PUNTO! Piano di Zona 2012-2014 Garbagnate M.se 5 giugno 2013 situazione di crisi economica e di incertezza l indeterminatezza del mercato del lavoro e delle risorse gli elementi di contesto
DettagliLegge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo
Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo Agenzie di Tutela della Salute (ATS) in numero di 8, rispetto alle precedenti 15 ASL. Hanno compiti di programmazione dell'offerta sanitaria, di
DettagliL esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità
CRISS L esperienza della Regione Marche: Edilizia pubblica e percorsi di welfare di comunità Carla Moretti Università Politecnica delle Marche c.moretti@univpm.it Progettare l innovazione sociale: esperienze
DettagliAssessorato alle Politiche Sociali. Verso il nuovo Piano sociale regionale
Assessorato alle Politiche Sociali Verso il nuovo Piano sociale regionale Il sociale in Abruzzo: alcuni dati del Profilo Sociale Regionale La Regione Abruzzo sta redigendo, attraverso un percorso partecipato,
DettagliPaolo Maria Rodelli. Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013
Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013 Paolo Maria Rodelli i presupposti Per portare a compimento il sistema delle cure primarie, la RER ha progettato la realizzazione delle Case della Salute
DettagliFabio SAMANI. vicepresidente Federsanità ANCI FVG. direttore generale ASS1 Triestina
Fabio SAMANI vicepresidente Federsanità ANCI FVG direttore generale ASS1 Triestina Continuità dell assistenza e percorsi di cura: h24-7/7 o lifelong? Continuità dell assistenza e percorsi di cura: ospedale-territorio?
DettagliCapitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale
Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale Tematiche trasversali a valenza provinciale La complessità del governo del sistema, lo sviluppo di attività nelle diverse aree di intervento e il
DettagliANNO MASCHI FEMMINE ,9 41, ,1 47,
Pasquale Falasca Nessuno e così vecchio da non poter pensare di vivere un altro anno (Cicerone) ANNO MASCHI FEMMINE 1838 39,9 41,8 29,7 34 1900 44,1 47,8 1974 69.6 75.8 1994 74.4 80.8 10,6 9,1 2014 80.2
DettagliStaff Direzione Generale Obiettivo Operativo 2017
Staff Direzione Generale Obiettivo Operativo 2017 Implementazione di una nuova metodologia per il controllo strategico applicata in via sperimentali ai Servizi alla Persona 1 Percorso di definizione Creazione
DettagliI CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO
I CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO INDICE Sedi e orari di apertura Risorse Utenza Prestazioni erogate Criticità Prospettive per il futuro Consultori SEDI E ORARI DI APERTURA
DettagliCasa della salute Puianello. Distretto di Reggio Emilia
Casa della salute Puianello Distretto di Reggio Emilia 1 La Casa della salute di Puianello Distretto di Reggio Emilia La Casa della salute è un unico luogo, sempre lo stesso, vicino e abituale, dove le
DettagliMATERIALI DI LAVORO PER LA
MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale
DettagliDimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali?
Dimissioni ospedaliere critiche: l integrazione ospedale - territorio riesce a rispondere ai bisogni assistenziali? Carlo Mamo 1, Marco Dalmasso 1, Roberto Gnavi 1, Maurizio Marino 1, Giuseppe Costa 1,
Dettagliè uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?
IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda
Dettaglisorveglianza PASSI d Argento Daniela Germano A.S.S.1 Triestina Roma 26 settembre 2013
La dimensione aziendale della sorveglianza PASSI d Argento Daniela Germano A.S.S.1 Triestina Roma 26 settembre 2013 Contesto demografico A.S.S.1 "Triestina" Popolazione residente per classi di età (235.053
DettagliCure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018
Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018 PROGETTO SPERIMENTALE DI DEGENZA DI COMUNITA' S.T.A.R. SERVIZIO TERRITORIALE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE
Dettagli1.1.1 Qualificare i Piani per la salute in relazione ai bisogni della popolazione anziana
SCHEDA DI VALUTAZIONE SULL AVANZAMENTO DELLE AZIONI PREVISTE DAL PIANO DI AZIONE REGIONALE Area politiche sociali e sanitarie. Versione aggiornata novembre 2006 OBIETTIVO AZIONI REALIZZATE 1.1 Sviluppo
Dettaglimarco braida programmazione strategica ASS1 marco braida
marco braida marco braida programmazione strategica ASS1 dall atto atto aziendale: L Azienda per i Servizi Sanitari 1 Triestina riconosce come propria mission la promozione della salute delle persone e
DettagliL integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi
L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
799 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA OGGETTO: Interventi a sostegno della vita quotidiana a favore di persone che
DettagliRisultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria
Risultati ottenuti dall Asl di Brescia nel processo di miglioramento della gestione dell assistenza sanitaria Con la sottoscrizione dei contratti con le strutture sanitarie erogatrici pubbliche e private
DettagliAllegato A. Referente del progetto/programma Dr. Giuseppe Frau Telefono
Allegato A SCHEDA PROGETTO/PROGRAMMA Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direzione del Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direttore Dr. Giuseppe Frau Titolo del progetto/programma Iniziale
DettagliProgetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM. Regione Emilia-Romagna
Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute - CCM Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM Silvana Borsari
DettagliDall integrazione della domanda all integrazione della risposta
Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta L esperienza di Monza Dott. ssa Chiara Previdi Dirigente Settore Servizi Sociali Comune di Monza Il contesto, i bisogni, le strategie Invecchiamento
DettagliLA CRONICITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA NELL ANZIANO IN TOSCANA
LA CRONICITA E LA NON AUTOSUFFICIENZA NELL ANZIANO IN TOSCANA I risultati dell indagine Passi d Argento Irene Bellini, Ersilia Sinisgalli, Francesco Profili Le dimensioni del problema: alcuni dati - La
DettagliPiani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani
Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
DettagliIl profilo di salute del Friuli Venezia Giulia
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia
DettagliVerso il nuovo Piano Sociale e Sanitario
Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario Maura Forni - Responsabile Servizio Coordinamento Politiche Sociali e Socio Educative Antonio Brambilla - Responsabile Servizio Assistenza Territoriale Direzione
DettagliLe vecchie e nuove dipendenze
Le vecchie e nuove dipendenze La rete e le progettualità della cooperazione nel territorio bresciano Conferenza Annuale della Salute Mentale 13 dicembre 2017 Dott. Alberto Festa Oltre 40 anni di impegno
DettagliAmbulatorio Infermieristico Telemedicina
Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL
DettagliPROGETTO DI PROSSIMITÀ. Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But
PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But Panificio Cooperativo Alto But, Paluzza 03/02/2016 PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del
DettagliNUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale
NUOVI ASSETTI TERRITORIALI Area Sanità e Sociale 1 1 Presidiare un sistema complesso, derivante da interconnessioni di ambiti funzionali diversi (clinico, assistenziale, amministrativo), di soggetti diversi
DettagliIL PENSIERO DEL VOLONTARIATO
IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO Rispetto alle questioni sollevate lo scorso anno, le associazioni di volontariato richiamano nuovamente l attenzione su alcuni punti: TERRITORIO E INTEGRAZIONE FRA I SERVIZI
DettagliEQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso - 75100 Matera Tel. 0835/253630 - Fax 0835/253538 EQUIPE TERRITORIALE L ACN che
DettagliPROTOCOLLO D INTESA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA
PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA LA COMUNITA SOCIALE CREMASCA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARIETA PREMESSO
DettagliFinalità. Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia Riva Nazario Sauro Trieste I
Finalità Legge Regionale di «Riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria» approvata il 2 ottobre
DettagliLa trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna
Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Università degli Studi di Ferrara pierpaola.pierucci@unife.it La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze
DettagliALLEGATO A. Attivazione di un gruppo di lavoro per la sperimentazione e attivazione di percorsi
ALLEGATO A SCHEDA PROGETTO/PROGRAMMA Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direzione del Distretto Sociosanitario Cagliari Area Vasta Direttore Dr. Giuseppe Frau Titolo del progetto/programma Riorganizzazione
DettagliIl territorio in divenire verso l avvenire
Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Il territorio in divenire verso l avvenire Daniela Matarrese Regione Toscana Direzione Generale Diritti di cittadinanza e coesione
DettagliLE FARMACIE Una rete capillare al servizio delle Comunità
Cure Primarie Salute in rete sul territorio LE FARMACIE Una rete capillare al servizio delle Comunità FEDERFARMA FRIULI VENEZIA GIULIA 5 distretti 228 medici convenzionati 80 farmacie + 4 dispensari Rete
DettagliSegreteria della Giunta Il Direttore Generale
DELIBERAZIONE 21 gennaio 2019, n. 66 Progetto regionale Pronto Badante - Interventi di sostegno e integrazione nell area dell assistenza familiare in Toscana. Annualità 2019. LA GIUNTA REGIONALE Vista
DettagliPREVENZIONE E STILI DI VITA PROGETTO DI COMUNITA
PREVENZIONE E STILI DI VITA PROGETTO DI COMUNITA Una Montagna di Salute, promozione dell attività fisica in un Distretto montano. Dott.ssa Maria Luisa Muzzini PREVENZIONE E STILI DI VITA Estratto dal Budget
DettagliL Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC)
L Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) Inf. Gessica Madravio ASST Ospedale Maggiore Crema DEFINIZIONE L infermiere di Famiglia e di comunità rappresenta l evoluzione di funzioni professionali già
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Dettagli8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance
8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance Bologna, 15 marzo 2013 Continuità assistenziale interaziendale: efficacia sui tassi di ospedalizzazione e ricoveri ripetuti Rosolino Trabona
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliOgni territorio è protagonista del suo Welfare
Ogni territorio è protagonista del suo Welfare Le aree trasversali di lettura dei bisogni e di individuazione degli obiettivi di salute e benessere:...non più target ma aree di intervento trasversali che,
DettagliIl PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo
RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo
DettagliANCeSCAO LOMBARDIA IL LIVING LAB PER LE TECNOLOGIE E PER L INNOVAZIONE SOCIALE A SUPPORTO DEGLI ANZIANI
ANCeSCAO LOMBARDIA IL LIVING LAB PER LE TECNOLOGIE E PER L INNOVAZIONE SOCIALE A SUPPORTO DEGLI ANZIANI 1 IL LIVING LAB Un approccio per promuovere un innovazione guidata dagli utilizzatori e centrata
DettagliAttività del DSM. dell ASS 1. nel 2014
Attività del DSM dell ASS 1 nel 2014 Il territorio della provincia di Trieste Provincia di Trieste 6 comuni Duino Aurisina 8.661 Monrupino 880 Muggia 13.439 San Dorligo 5.954 Sgonico 2.118 Trieste 205.341
DettagliREGIONE CAMPANIA LA REGIONE CAMPANIA E LA MEDICINA DI GENERE
LA E LA MEDICINA DI GENERE La rete assistenziale e la presa in carico del paziente: equità delle cure in tutto il territorio regionale Equita e Genere sono di per sé concetti confliggenti «La disparità
DettagliGiornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2017
Giornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2017 Esperienze il Link Professional sul territorio A cura di: Barbara Margheritta Inf. Coord.Distretto Ovest Udine, 5 dicembre 2017 Tiziana Bertossi
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliPiano di Zona Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino. Ambito 1.1 ALLEGATO 3 ACCORDI DI PROGRAMMA PROTOCOLLI - INTESE
Piano di Zona Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino Ambito 1.1 ALLEGATO 3 ACCORDI DI PROGRAMMA PROTOCOLLI - INTESE INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA ACCORDI DI PROGRAMMA Oggetto L.R. 41/96 Accordo di
DettagliVenerdì, 12 giugno Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica
Venerdì, 12 giugno 2015 9.30 13.30 Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica Ragnar Gullstrand Venerdì, 12 giugno 2015 Ore 9.30-13.30 Sala
DettagliNUOVE FORME DI DISAGIO PSICHICO. Paola Marani - Sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto Presidente del Distretto Sanitario Pianura Ovest
NUOVE FORME DI DISAGIO PSICHICO Paola Marani - Sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto Presidente del Distretto Sanitario Pianura Ovest Nella scuola: richiesta sempre più frequente di interventi
DettagliLa strategia italiana
La strategia italiana Obiettivi Conoscere, monitorare, valutare fenomeni e processi Promuovere stili di vita salutari a partire dai primi anni di vita e ancor prima della gravidanza Promuovere ambienti
DettagliROMA FORUM PA MAGGIO c/o SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE PUGLIA - PADIGLIONE N 6 / STAND 18A
ROMA FORUM PA 12-15 MAGGIO 2008 c/o SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE PUGLIA - PADIGLIONE N 6 / STAND 18A L Accordo Regionale Le finalità perseguite nella definizione del contratto sono quelle di garantire la
DettagliIl concetto di rete O.M.S. Carta di Ottawa (1986) La promozione alla salute non. è solo responsabilità della Sanità
Il concetto di rete O.M.S Carta di Ottawa (1986) La promozione alla salute non è solo responsabilità della Sanità La rete nei servizi alla persona Tutte le professioni che operano a servizio delle persone
DettagliIL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE
IL LAVORO DI CURA DELL ASSISTENTE FAMILIARE NEL QUADRO DELLE POLITICHE REGIONALI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA Carbonia 27 febbraio 2009 LA POPOLAZIONE ANZIANA Percentuale della popolazione 75 anni sul totale
DettagliInfermieristica e Medicina di Genere:
Infermieristica e Medicina di Genere: Indagine conoscitiva sul fabbisogno formativo Studente: Benedetta Cutolo Relatore: Prof. Marcello Fedi Correlatore: Dott. Eufrasio Girardi Pistoia 4 Dicembre 2015
DettagliIl PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali.
Il PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE: esempio di programmazione partecipata tra servizi intra ed extra aziendali. Dott.ssa Laura Marinaro Coordinatore PLP ASL CN2 Alba, 18 novembre 2016 www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2559
DettagliPERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI
PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI NELLE CASE DELLA SALUTE PIEMONTESI Ovvero come lavorare nella Rete senza restarvi impigliati Gabriella Viberti - Ires Piemonte XV Congresso nazionale Card Italia
DettagliMODELLO INTEGRATO DI PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICIT COGNITIVO E DEMENZA
II Conferenza Nazionale sulle Cure Domiciliari XI Congresso Nazionale MODELLO INTEGRATO DI PRESA IN CARICO DELLA PERSONA CON DEFICIT COGNITIVO E DEMENZA L esperienza dell Azienda ULSS 16 di Padova Gallina
DettagliCase di promozione e tutela della salute
Case di promozione e tutela della salute LA SANITA PENITENZIARIA DOPO LA RIFORMA IL MODELLO DELL EMILIA ROMAGNA ED ALTRE ESPERIENZE REGIONALI Bologna 30 Maggio 2013 Un nuovo approccio alla tutela della
DettagliV CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA
V CONGRESSO NAZIONALE A.N.I.M.O BOLOGNA INTENSITÀ DI CURE IN EMILIA ROMAGNA 16 Maggio 2010 Ada Lelli IL PIANO SOCIALE E SANITARIO 2008-2010 I MODELLI Modello di integrazione tra Ospedale e Territorio Modello
DettagliFausto Nicolini Direttore Generale
Fausto Nicolini Direttore Generale 2014 Provincia di Reggio Emilia Alcune cifre Reggio Emilia* Residenti * Stranieri * Anziani (>65 ) * pro capite 534.014 13.5% cittadini (tot. 72.342) 19.8% cittadini
DettagliI percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione
DettagliLa fragilità nella programmazione sociosanitaria della Regione Toscana
La fragilità nella programmazione sociosanitaria della Regione Toscana Settore Diritti alla Persona sul Territorio Dr. Lorenzo Roti lorenzo.roti@regione.toscana.it Firenze, 4 maggio 2011 Agenda La fragilità
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE
DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE 665 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI TRIESTE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELLA DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE OGGETTO: Progetto
DettagliIL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA
IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA Incontro con gli educatori impiegati nei servizi scolastici Biennio 2011-2013 Busto Arsizio, sabato 1 giugno 2013 Premessa operativa A partire dalle linee di indirizzo
DettagliL equità nel diritto alla salute:il contrasto alle diseguaglianze in salute nell Area Metropolitana di. Marzabotto 31/01/2019
L equità nel diritto alla salute:il contrasto alle diseguaglianze in salute nell Area Metropolitana di Bologna Marzabotto 31/01/2019 Disuguaglianze in salute Differenze prevenibili e ingiuste nello stato
DettagliLe assicurazioni private in sanità: stato dell arte e prospettive di sviluppo in Italia
Le assicurazioni private in sanità: stato dell arte e prospettive di sviluppo in Italia Dott.ssa Fiammetta Fabris Direttore Generale UniSalute spa Convegno nazionale assicurazioni private e fondi sanitari
DettagliSCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA
ALLEGATO A SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA TRA Regione Puglia (di seguito denominata la Regione), con sede in Lungomare Nazario Sauro, 33 BARI, rappresentata dall Assessore al Welfare, dott.ssa Elena Gentile
DettagliAggiornamenti e prossimi passi per la programmazione Sociale dei Piani di zona
WORKSHOP Modelli integrati di programmazione delle politiche sociali e abitative Aggiornamenti e prossimi passi per la programmazione Sociale dei Piani di zona Davide Sironi Direzione Generale Politiche
DettagliL ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza. Alcuni dati per rappresentare la situazione
L ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza Alcuni dati per rappresentare la situazione I luoghi del morire della popolazione anziana anno 2012 - popolazione ULSS
DettagliIL COMMISSARIO STRAORDINARIO
AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 1 TRIESTINA TRIESTE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Decreto n 385 del 17/09/2015 OGGETTO Nomina referenti aziendali delle Strutture Operative dell'azienda per
DettagliPICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera
12 a Conferenza Nazionale GIMBE Per una sanità al centro dell agenda politica Bologna, 3 marzo 2017 PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera Elide
DettagliProgramma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006
Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2006 Agenzia Regionale Sanità Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Marzo 2007 Programma di Prevenzione degli effetti del caldo sulla
DettagliA un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017
A un anno dalla Riforma del Sistema Socio Sanitario Lombardo: quale bene per il malato? Associazione Medicina e Persona 28/01/2017 Lombardia: una rete d offerta ricca e articolata Strutture sanitarie Strutture
Dettagli