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1 ESECUTIVO B LUGLIO

2 1. Premessa Nel seguito si da conto dello studio geologico eseguito a supporto del progetto per la Realizzazione degli interventi di eradicazione delle specie alloctone e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale che interessano alcuni tratti delle spiagge del comune di Villasimius, nelle aree individuate nella figura seguente. Lo studio é finalizzato a verificare la compatibilità degli interventi con le condizioni geologiche/gemorfologiche/geotecniche del siti. 2. Criticità geologiche. Le attività di eradicazione, in particolare, intervengono su specie impiantate su substrati sabbiosi, in genere sabbie fini, con diametro mediano prossimo a 0,1 0,2 mm. Si tratta di sedimenti che per la loro granulometria sono estremamente soggetti all'azione di deflazione prodotta dal vento. I punti, o le aree interessate da eradicazione, privati della protezione sino ora i assicurata dalle specie presenti, possono divenire sede di erosione concentrata pag. 1

3 favorendo in questo modo la dispersione delle sabbie nell'area cespugliata di retrospiaggia. Tale fenomeno sarebbe dannoso per l'equilibrio generale della spiaggia emersa e sommersa, in quanto priverebbe la dinamica litorale di un significativo volume di sedimenti. Al fine di evitare il verificarsi di tali dinamiche, il progetto prevede i reimpianto di idonea vegetazione. Per il fatto che tale vegetazione potrà però potrà espletare la propria azione stabilizzante in tempi medio lunghi, il progetto prevede che la funzione di presidio anti erosivo ad effetto immediato, sia svolta da - geostuoie - barriere frangivento Un ulteriore strumento, previsto dal progetto, é la realizzazione di nuclei di innesco finalizzati in alcuni tratti di alta spiaggia. 3. Analisi dell'interazione tra opere e dinamica geologica Dall'esame delle singole aree interessate dagli interventi si rileva quanto segue: Geostuoie Sono, dove sono utilizzate, sono posizionate sopravento rispetto a cespugli o spazi tra i cespugli che, per la loro posizione, costituiscono vie preferenziali di deflazione. Hanno quindi una positiva funzione di tipo geomorfologico in quanto favoriscono il permanere delle sabbie nell'area di spiaggia. Frangivento Nei tratti dove sono utilizzati ed hanno funzione protettiva rispetto ai venti provenienti da Est Sud Est e di ostacolo alla deflazione. I frangivento risultano arretrati rispetto alla duna di alta spiaggia, caratterizzata dalla presenza di vegetazione pioniera, non interferiscono con il suo naturale sviluppo e ne integrano la funzione impedendo la perdita di sabbia nell'entroterra. pag. 2

4 Una potenziale criticità é rappresentata dal fatto che la sabbia accumulata, se non immediatamente stabilizzata con vegetazione o con interventi provvisionali tipo biostuoia, una volta l'accumulo supera un determinato livello, diviene aggredibile dall'azione di deflazione del vento e, quindi, può disperdersi nelle aree di retrospiaggia. Nuclei di innesco Anche tali strutture sono posizionate in posizione arretrata rispetto al piede della duna naturale, segnata da un modesto rilievo morfologico e dalla presenza di vegetazione pioniera che, arrestando in parte la sabbia, determina un lento e graduale sollevamento del livello del suolo. Il posizionamento del nucleo é finalizzato a produrre, in tempi relativamente rapidi un accumulo di sabbia a formare una duna artificiale. Nell'ottica con cui sono utilizzati, nuclei di innesco hanno lo scopo di interrompere il fenomeno del trasporto eolico lungo una determinata direttrice, determinando un accumulo di sabbia in corrispondenza di trappole costituite da ostacoli realizzati con staccionate in canna o legname, o metodi similari. Tali soluzioni (frangivento e nuclei), storicamente nascono dalla necessità di arrestare dune mobili che con il loro movimento vanno ad interessare aree coltivate, centri abitati o tratti di viabilità. Nelle spiagge caratterizzate da notevoli apporti sedimentari, sono utilizzate per realizzare campi di dune che devono proteggere l'entroterra da fenomeni meteomarini molto intensi. In buona parte delle spiagge sarde, come quelle in esame, le sabbie presenti derivano non da processi di dinamica geomorfologica attuale ma dalla rielaborazione corpi sedimentari deposti nella piattaforma continentale negli ultimi 20 mila anni. In queste condizioni la stabilità dinamica della linea di costa é garantita dalla periodica migrazione dei sedimenti tra la spiaggia emersa e quella sommersa. In questo quadro dinamico, l'operazione di sequestrare volumi importanti di sedimenti nella parte emersa, con la creazione di campi di dune che, se dimensioni eccessive, pag. 3

5 potrebbero essere non in equilibrio con le locali condizioni geomorfologiche, potrebbe determinare una erosione eccessiva dell'avanspiaggia e, di conseguenza, un arretramento della linea di costa. Ulteriore problematicità di tali strutture, come per altro delle barriere frangivento, é determinata dal fatto che, se non si garantisce un immediato attecchimento di vegetazione del tratto di sabbie accumulate sopravento, l'area stessa può diventare sede preferenziale di dispersione delle sabbie verso l'entroterra. Per questo motivo l'effetto di tali interventi, ed in particolare di quelli già eseguiti, deve essere monitorato non già solamente dal punto di vista morfologico, paesaggistico e naturalistico, ma nel quadro complessivo dell'equilibrio del litorale. Un elemento invece a favore della realizzazione di dune artificiali è legato a contrastare comunque gli effetti della risalita del livello del mare, previsto dai modelli climatici più accreditati. Ciò premesso, si rileva che nuclei di accumulo previsti dal progetto sono posizionati a monte del piede di alta spiaggia e prima delle aree cespugliate dell'entroterra. La loro utilità può essere quella di intercettare il flusso di deflazione che supera la fascia di vegetazione pioniera prima che si disperda al di fuori dell'area di spiaggia. Tale funzione può essere efficace a patto di garantire l'attecchimento di essenze vegetali nel versante sopravento. pag. 4

6 4. Aspetti geotecnici Gli interventi in progetto non presentano significativi aspetti geotecnici 5. Compatibilità con il Piano Assetto Idrogeologico e il Piano Stralcio Fasce Fluviali Le aree interessate dagli interventi non ricadono in aree perimetrate dal Piano Assetto Idrogeologico e dal Piano Stralcio Fasce Fluviali e, in ogni caso, la loro realizzazione non determina condizioni di rischio idraulico o idrogeologico. 6. Conclusioni L'analisi dell'interazione tra opere in progetto e ambiente geologico ha consentito vi valutare la sostanziale idoneità del posizionamento degli interventi. Si rileva la sostanziale idoneità degli interventi di protezione anti erosiva eseguita con le biostuoie, sia per posizione che per modalità di intervento. Per quanto riguarda la messa in opera dei frangivento e dei nuclei di accumulo si rileva la idoneità della loro posizione dal punto di vista geomorfologico e la necessità di garantire un monitoraggio del loro funzionamento al fine di provvedere, se necessario alla protezione dei nuovi accumuli di sabbia con geostuoia in caso di assenza di vegetazione sul pendio sopravento. Per quanto riguarda la potenziale criticità che potrebbe derivare dall'eccessivo accumulo ed immobilizzazione di volumi di sabbia che sono sottratti alla dinamica litorale, si rileva che tali criticità potenziali non sono relativi agli interventi di progetto, per altro di entità modesta e che interessano aree marginali degli arenili, ma all'insieme degli interventi già posti in essere nei singoli tratti di spiaggia. Si rende necessario pertanto un costante monitoraggio per valutare gli effetti degli interventi non solamente dal punto di vista naturalistico e paesaggistico ma in rapporto all'equilibrio complessivo della linea di costa. Dott. Geol. Salvatore Pistis pag. 5

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