Prof. Paolo Veltri - Università della Calabria La programmazione regionale e lo stato dell arte sulla difesa delle coste in Calabria
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1 Prof. Paolo Veltri - Università della Calabria La programmazione regionale e lo stato dell arte sulla difesa delle coste in Calabria
2 Il dissesto e la difesa del suolo e delle acque devono essere considerati al livello di bacino idrografico
3 Indagini di campo vs Indagini di laboratorio (adattato da Woodroffe, 2002, Cambridge Univ. Press) Nel cerchio imperfetto del suo universo ottico la perfezione di quel moto oscillatorio formulava promesse che l irripetibile unicità di ogni singola onda condannava ad non essere mantenute" (A. BARICCO Oceano Mare ).
4 S. Lucido (CS) Laghi di Sibari (CS) Tropea (VV) Vibo Marina (VV) : direzione del trasporto solido lungoriva
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6 Esempi degli effetti che provocano le mareggiate erosive Amantea (CS) Tortora (CS)
7 LA DINAMICA DEI LITORALI L ambiente costiero, risorsa naturale ed economica di straordinario valore, rappresenta la fascia di transizione tra le terre emerse ed il mare. Con il termine dinamica dei litorali si indica il complesso dei fenomeni che governano l'evoluzione della fascia costiera nel tempo. La conformazione del litorale è il risultato di una complessa interazione tra numerosi fattori sia marini che continentali: apporti fluviali; moto ondoso e correnti; trasporto eolico; fenomeni tettonici di sollevamento/abbassamento del settore costiero; variazioni eustatiche del livello marino; interventi antropici sui corsi d'acqua o sul litorale; subsidenza naturale e indotta. L interpretazione dei fenomeni connessi alla dinamica costiera necessita dell approfondimento dei seguenti temi fondamentali: Morfologia costiera; Fattori meteomarini; Bilancio dei sedimenti.
8 IL BILANCIO DEI SEDIMENTI L analisi delle condizioni di un tratto di spiaggia presuppone la verifica del bilancio del volume dei sedimenti (perdite e apporti), cioè la quantità di sedimenti trasportati (erosi e depositati) per un dato volume di controllo, che può essere l interno di un unità fisiografica. In questo bilancio, bisogna considerare anche le quantità trasportate dal vento, i possibili ripascimenti artificiali, i materiali eventualmente dragati e i possibili apporti di sedimenti fluviali (nei pressi delle foci). Un bilancio delle perdite e degli apporti all interno di un unità fisiografica per un tempo sufficientemente lungo riguarda il complessivo scambio di materiale fra la zona interna ed esterna. La spiaggia è detta in regime (equilibrio) se gli apporti e le perdite di sedimenti si compensano. Per sapere se una spiaggia sia instabile o meno, il suo controllo, eseguito a intervalli sufficientemente lunghi, fornisce sufficienti informazioni per eventuali interventi risanatori (ripascimenti artificiali, costruzione di opere di difesa delle coste, ecc.). Schema del bilancio dei sedimenti per un litorale
9 EROSIONE E RIPASCIMENTO DELLE COSTE PRINCIPALI FONTI DI RIPASCIMENTO DELLE COSTE: Trasporto solido derivante dai corsi d acqua Erosione delle falesie e delle dune costiere Trasporto eolico di sedimenti presenti nelle aree interne Trasporto di sedimenti da largo verso riva per attacchi ondosi ripascitivi (onde di mare morto) PRINCIPALI FONTI DI EROSIONE DELLE COSTE: Trasporto di sedimenti da riva verso largo per attacchi ondosi erosivi (onde di mare vivo) Erosione eolica dei sedimenti di spiaggia Prelievo di sedimenti delle aree costiere da parte dell uomo Prelievo di sedimenti negli alvei fluviale da parte dell uomo Errata sistemazione dei bacini idrografici con dissesto dei versanti Errata progettazione di opere di difesa costiera (pennelli, barriere frangiflutto, porti, ecc.) Innalzamento del livello medio mare (L.M.M.) a causa dei cambiamenti climatici
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12 Analisi del rischio costiero
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14 Legge 109/94 e s.m.i. Legge quadro in materia di Lavori Pubblici; D.P.R. n 554/99 e s.m.i. Regolamento di attuazione della legge quadro sui Lavori Pubblici; D. Lgs n 163/2006 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; D.M. 14/4/1998 Approvazione dei requisiti per la redazione dei progetti da allegare ad istanze di concessioni demaniale marittima per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica di diporto;
15 Decreto Ministero dell Ambiente del 24/01/1996 «Direttive inerenti le attività istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni relative allo scarico nelle acque del mare o in ambienti ad esso contigui, di materiali provenienti dall escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente marino»; «Istruzioni tecniche per la progettazione e l esecuzione di opere di protezione delle coste» emanate dal Consiglio Superiore dei LL.PP. III sez. il 28/6/1991;
16 Istruzioni tecniche per la progettazione delle dighe marittime emanate dal Consiglio Superiore dei LL.PP III sez. il 23/09/1994; Deliberazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n 151 (Assemblea generale del 28 giugno 1991) - Istruzioni tecniche per la progettazione e la esecuzione di opere di protezione delle coste in erosione;
17 Legge 349/1986 D.P.C.M. 10/08/1988 D.P.C.M 27/10/1988 D.P.R. 12/04/1996 concernenti la disciplina delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Studio di Impatto Ambientale; D.Lgs. N 152/99 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento direttiva 91/271/CEE concernente trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole;
18 Direttiva 92/43/CEE Habitat e D.P.R. 357/97 così come integrato dal D.P.R. 120/2003; Ordinanza del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20 marzo 2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale (Eurocodice 8) per le costruzioni in zona sismica;
19 D. Lgs. N 152/2006 Norme in materia ambientale (Codice dell Ambiente) Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini Ministero dell Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare predisposto da ICRAM e APAT Agosto 2006
20 NORMATIVA NAZIONALE DI RIFERIMENTO Istruzioni tecniche per la progettazione e l esecuzione di opere di protezione delle coste, emanato dal Consiglio Superiore dei LL.PP. III sez. il 28/06/1991
21 NORMATIVA NAZIONALE DI RIFERIMENTO Istruzioni tecniche per la progettazione delle dighe marittime, emanato dal Consiglio Superiore dei LL.PP. III sez. il 23/09/1994
22 NORMATIVA NAZIONALE DI RIFERIMENTO Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini, emanato da ICRAM e APAT - Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, agosto 2006
23 NORMATIVA DELLA REGIONE CALABRIA Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI), emanato dall ABR Calabria, L. 365/2000, e integrato l 11/05/2007
24 NORMATIVA DELLA REGIONE CALABRIA Linee guida per la progettazione ed esecuzione degli interventi, emanato dall ABR Calabria, Accordo di Programma Quadro, Difesa del Suolo Erosione delle Coste, novembre 2006
25 Suddivisione del Tirreno Cosentino in sub-unità Sub Unità Fisiografica N. 1 Porticello di Castrocucco - Capo Scalea Sub Unità Fisiografica N. 2 Capo Scalea - Punta di Cirella Sub Unità Fisiografica N. 3 Punta di Cirella - Punta Diamante Sub Unità Fisiografica N. 4 Punta Diamante - Capo Bonifati Sub Unità Fisiografica N. 5 Capo Bonifati - Intavolata Sub Unità Fisiografica N. 6 Intavolata - Amantea
26 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI EROSIONE COSTIERA IN CALABRIA La valutazione è stata effettuata nel 2001 in base alle Linee Guida redatte per il P.A.I. (Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico). La definizione del rischio di erosione costiera è stata basata su studi dei climi di moto ondoso al largo e sottocosta, trasporto litoraneo e regime del litorale, con l individuazione delle zone critiche, la realizzazione di un sistema informativo, e l individuazione e la programmazione di possibili interventi. La valutazione quantitativa delle modificazioni delle aree costiere è stata condotta attraverso l analisi delle variazioni della linea di riva espresse in termini di avanzamento/arretramento nell arco temporale Le variazioni della linea di riva hanno consentito di valutare il bilancio apporti/ prelievi che risulta positivo o negativo, a seconda che i materiali che costituiscono le spiagge, depositati nelle fasi di sedimentazione, siano superiori o inferiori ai materiali asportati nelle fasi di evacuazione. Per ogni comune è stato valutato un livello di rischio ad erosione costiera (da R1, il più basso, ad R3, il più alto). Tabella dei comuni a rischio erosione costiera (P.A.I. Calabria)
27 Km di coste erose e in ripascimento in Calabria Avanzamento e arretramento della linea di riva nei comuni del Tirreno cosentino
28 Freccia rossa: tratto in erosione Freccia verde: tratto in ripascimento Schema dei tratti in erosione e ripascimento in Calabria Rischio di erosione secondo il P.A.I.
29 Aree sensibili al rischio di erosione in Calabria
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35 NORMATIVA DELLA REGIONE CALABRIA Master Plan degli interventi del rischio di erosione costiera in Calabria del 2013 Pericolosità costiera in 21 macro-aree della Calabria
36 NORMATIVA DELLA REGIONE CALABRIA Master Plan degli interventi del rischio di erosione costiera in Calabria del 2013 Opere di difesa esistenti e in programmazione nel tratto litoraneo di Cetraro (dal Master Plan della Regione Calabria).
37 NORMATIVA DELLA REGIONE CALABRIA Piano Stralcio per l erosione costiera del 2016 (aggiornamento del PAI del 2001)
38 Grazie per l attenzione!
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