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1 PROGETTO RIR COMUNE DI BRA CLIENTE ATTIVITÀ COMUNE DI BRA RIR COMUNE DI BRA 2006 BRA BRA RIR BRA Rep doc Rev. 1.2 pag. 1 di 19 APPLICAZIONE DELL ART. 14 DEL D.LGS. 334/99 E S.M.I. E DEL DM 9/5/2001 IN MATERIA DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA E TERRITORIALE PER IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Report finale Rev. 1.2 AC AC AC Report finale Rev. 1.0 AC AC AC Report finale AC AC AC Rapporto in bozza AC AC AC DATA DESCRIZIONE AUTORE REVISORE RESPONSABILE

2 RIFERIMENTI [1] Lettera GASOLIT al Comune di Bra del 2/3/06 [2] Lettera OLICAR al Comune di Bra del 16/5/06 [3] Lettera ABET LAMINATI al Comune di Bra del 27/10/06 [4] Lettera ARPA Industriale al Comune di Bra del 30/10/06 [5] Lettera BRAGAS al Comune di Bra del 28/10/06 Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 2 of 19

3 INDICE 1 OGGETTO PREMESSA ANALISI DEGLI SCENARI INCIDENTALI ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI ELEMENTI AMBIENTALI VULNERABILI VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA Considerazioni sulle infrastrutture di trasporto CONCLUSIONI ALLEGATO 1: CATEGORIE TERRITORIALI ALLEGATO 2 : ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI DEL COMUNE ALLEGATO 3: AREE DI DANNO E CATEGORIE TERRITORIALI ALLEGATO 4: LETTERE RICEVUTE DAI GESTORI DEGLI IMPIANTI Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 3 of 19

4 1 OGGETTO Oggetto del presente documento è la determinazione delle aree appartenenti al territorio del Comune di Bra (Cuneo) da sottoporre a specifica regolamentazione secondo quanto stabilito all art. 14 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i e nel DM 9/5/2001 in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, al fine di prevenire gli incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l uomo e per l ambiente, mantenendo opportune distanze di sicurezza tra gli stabilimenti e possibili elementi vulnerabili. Il presente documento viene redatto in concomitanza della variante del Piano Regolatore Comunale con riferimento alle comunicazioni trasmesse al Comune, nell anno 2006, dai gestori degli stabilimenti a rischio presenti nell area del territorio Comunale [1-5]. In Allegato 4 sono riportate le lettere ricevute dai gestori degli stabilimenti. 2 PREMESSA All interno del territorio del Comune di Bra (Cuneo), a seguito del recepimento della Direttiva Seveso 3 (D. Leg.vo 238/05), sono presenti n. 3 stabilimenti soggetti ad articolo 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Detti impianti sono elencati nella tabella seguente. Tabella 1 Stabilimenti soggetti ad art. 6 D. Lgs. 334/99 ABET LAMINATI spa Viale Industria 21 Stabilimento chimico o petrolchimico BRAGAS srl Via Piumati 169/A Deposito di Gas liquefatti ARPA INDUSTRIALE spa Via Piumati 91 Stabilimento chimico o petrolchimico L attività della ABET LAMINATI è volta alla produzione di laminati decorativi ad alta pressione (HPL); il processo di fabbricazione del laminato decorativo PRINT HPL può essere suddiviso nelle seguenti fasi: produzione resina; impregnazione della carta; pressatura della carta impregnata; rifinitura dei pannelli, collaudi finali e spedizioni. L impianto è soggetto ad art. 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.; le aree di stabilimento in cui sono utilizzate principalmente le sostanze pericolose sono quelle destinate alla produzione di resine fenoliche utilizzate negli altri reparti dello stabilimento per la fabbricazione dei laminati. L attività prevede l utilizzo di formaldeide (in soluzione al 36%), metanolo, formosir e resina fenolica in soluzione acquosa. L attività della BRAGAS prevede lo stoccaggio, travaso e imbottigliamento di gas di petrolio liquefatto (GPL). L attività di impianto è soggetta ad art. 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. L attività di ARPA Industriale è volta alla produzione di materie plastiche e prevede l utilizzo nel proprio ciclo di lavorazione di metanolo, formaldeide (in soluzione al 36%) e fenoli. Sono inoltre presenti nello stabilimento stoccaggi di benzina e gasolio. L attività di impianto è soggetta ad art. 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 4 of 19

5 Non sono presenti sul territorio del Comune di Bra impianti soggetti ad art. 8 D. Lgs. 334/99 e s.m.i. Non sono presenti aziende a rischio di incidente rilevante nei comuni limitrofi in prossimità del confine del Comune di Bra. 3 ANALISI DEGLI SCENARI INCIDENTALI Secondo quanto specificato all art. 5 del DM 9/5/2001, per gli stabilimenti soggetti ad art. 6 D. Lgs. 334/99 la determinazione delle aree da sottoporre a specifica regolamentazione in materia di pianificazione urbanistica e territoriale avviene sulla base delle indicazioni fornite dal gestore dell impianto alle Autorità competenti. Sulla base delle informazioni fornite dai gestori degli stabilimenti, si è pervenuti alla definizione delle aree di potenziale danno. Le società ABET LAMINATI S.p.A. e ARPA INDUSTRIALE S.p.A. dichiarano che gli studi effettuati non hanno evidenziato l esistenza di aree di potenziale danno esterne al perimetro del rispettivo impianto. La società BRAGAS srl indica nella documentazione fornita due eventi incidentali in grado di causare effetti anche all esterno dell area di impianto: - Rilascio di GPL con innesco immediato Incendio da pozza - Rilascio di GPL con innesco ritardato Esplosione non confinata Si riportano qui oltre le aree di danno relative: SCENARIO Incendio da pozza POOLFIRE Esplosione non confinata - UVCE PROBABILITA 5 *10-4 ev./anno Tabella 2: Scenari incidentali BRAGAS Elevata letalità Inizio letalità Danni irreversibili Danni reversibili 27m 40m 50m 67m 1.5 *10-4 ev./anno 100m 150m 225m 475m Il centro di pericolo è collocato alle coordinate che seguono: Tabella 3: Coordinate centro di pericolo scenari incidentali BRAGAS Centro di pericolo metri E metri N Coordinate Gauss Boaga Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 5 of 19

6 Sovrapponendo le aree di danno risultanti dai due scenari si ottengono le aree di danno complessive qui oltre indicate: Aree di danno complessive Tabella 4: Aree di danno complessive Elevata letalità Elevata letalità Inizio letalità Danni irreversibili Danni reversibili Estensione (m) Probabilità (ev./anno) 6.5 * * * * *10-4 Con centro di pericolo: Tabella 5: Coordinate centro di pericolo aree di danno complessive Centro di pericolo metri E metri N Coordinate Gauss Boaga ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI Con riferimento alla definizione delle categorie territoriali estratta dal DM 9/5/01 (si veda Allegato 1), e sulla base del rilievo effettuato dalla Regione Piemonte nel 2004 e inserito nel SIAR (Sistema Informativo Aziende a Rischio), si osserva che all interno delle aree di danno riportate nel paragrafo precedente non sono presenti vulnerabilità territoriali puntuali. Fa eccezione la scuola elementare di via Piumati 112 che si trova al limitare dell area di danno più esterna (danni reversibili). In allegato 2 sono riportate le vulnerabilità puntuali più prossime all impianto BRAGAS anche se esterne dalle aree di danno individuate. Tra queste si segnalano (le distanze e le direzioni sono indicate con riferimento al centro di pericolo di BRAGAS, le vulnerabilità puntuale sono numerate sulla carta di figura 1): in direzione nord est, la scuola elementare (punto 6, 68 studenti, cat. A2) di via Piumatti 112, al limitare del cerchio di danno più esterno (lesioni reversibili), in direzione nord est, ad una distanza di circa 700 metri, il parco giochi di via Piumati (punto 7, cat. C3) tra via Manzone e via Pellico, in direzione est, a circa 1000 metri, l asilo Montecatini (punto 8, 128 bambini, cat. A2) in via Pellico, in direzione est, ad una distanza di circa 1100 metri, l istituto Salesiano (punto 9, 339 studenti, cat. A2) in viale delle Rimembranze, in direzione sud-est, ad una distanza di circa 800 metri il Cimitero (punto 1, cat. B5) in direzione nord, ad una distanza di oltre 900 metri in prossimità della zona di piazza Giolitti, il parcheggio di Piazza Giolitti (punto 2, max 1000 persone, cat. D2) e relativo mercato, la Biblioteca Civica (punto 3, cat. C2), la scuola elementare Mosca (punto 5, Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 6 of 19

7 400 studenti, cat. A2), scuola di orientamento musicale (punto 13, cat. B2), la Croce Rossa Italiana (punto 4, max 100 persone e 25 posti letto, cat. B2), la palestra Pellizzari (punto 12, cat. C3), l auditorium Arpino (punto 13, cat. C3), il centro culturale Arpino (punto 14, cat. C3), la chiesa del quartiere Bescurone (punto 10, cat. C3), l asilo quartiere Bescurone (punto 11, 130 bambini, cat. A2). 10 5, 12, 13, 14,15 2, 4, Figura 1: Vulnerabilità territoriali più prossime a BRAGAS Con riferimento allo strumento urbanistico attualmente in vigore si riportano nella figura 2 le aree con le rispettive caratteristiche territoriali. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 7 of 19

8 Legenda: Destinazione industriale Categoria C Categoria B Figura 2: Destinazione urbanistica in vigore 5 ELEMENTI AMBIENTALI VULNERABILI Con riferimento al pericolo per l ambiente rappresentato dal rilascio accidentale di sostanze pericolose, è necessario individuare gli elementi ambientali vulnerabili presenti sul territorio in prossimità dell impianto. In particolare gli elementi da rilevare sono sotto elencati: beni paesaggistici e ambientali (decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490) aree naturali protette (es. parchi e altre aree definite in base a disposizioni normative) risorse idriche superficiali (es. acquifero superficiale; idrografia primaria e secondaria; corpi d'acqua estesi in relazione al tempo di ricambio ed al volume del bacino) risorse idriche profonde (es. pozzi di captazione ad uso potabile o irriguo; acquifero profondo non protetto o protetto; zona di ricarica della falda acquifera) uso del suolo (es. aree coltivate di pregio, aree boscate) Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 8 of 19

9 Alla luce delle informazioni reperite presso il Sistema Informativo Territoriale Regione Piemonte e nei piani territoriali, urbanistici e di settore risulta come il territorio comunale non presenti delle particolari vulnerabilità ambientali nell intorno degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. 6 VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA Prese in considerazione le categorie territoriali, le tipologie di rischio, le aree di danno, i possibili effetti all esterno delle aziende e le probabilità di accadimento degli eventi, di seguito vengono valutate le compatibilità territoriali ed ambientali. Questa fase consente di determinare le destinazioni d uso compatibili con la presenza dello stabilimento ed in funzione delle quali viene predisposta la specifica regolamentazione. In base alle definizioni date, la compatibilità dello stabilimento con il territorio circostante va valutata in relazione alla sovrapposizione delle tipologie di insediamento, categorizzate in termini di vulnerabilità nel paragrafo 4 con l inviluppo delle aree di danno, come evidenziato dalle successive tabelle. Le aree di danno corrispondenti alle categorie di effetti considerate individuano quindi le distanze misurate dal centro di pericolo interno allo stabilimento, entro le quali sono ammessi gli elementi territoriali vulnerabili appartenenti alle categorie risultanti dall incrocio delle righe e delle colonne rispettivamente considerate. Per la predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica, i criteri da adottarsi sono definite dalla Tabella 6. Tabella 6: Categorie territoriali compatibili con la presenza di impianti a rischio di incidente rilevante - Estratto da D.M. 9 maggio 2001 Classe di probabilità degli eventi Elevata Letalità Categoria di effetti Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili P < 10-6 DEF CDEF BCDEF ABCDEF 10-4 > P 10-6 EF DEF CDEF BCDEF 10-3 > P 10-4 F EF DEF CDEF P 10-3 F F EF DEF Con riferimento alla tabella precedente e alle aree di danno complessive indicate in tabella 3 si rilevano le categorie territoriali compatibili. Le categorie compatibili sono riportate nella tabella 7 qui oltre. Tabella 7 Categorie territoriali compatibili DM 9/5/ m 150m 225m 475m F EF DEF CDEF Centro di pericolo metri E metri N Coordinate Gauss Boaga Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 9 of 19

10 Si osserva che per la determinazione dei vincoli urbanistici si è fatto riferimento al DM 9/5/2001, in questo caso maggiormente conservativo rispetto al DM 15/5/1996, specifico per depositi di GPL. La rappresentazione cartografica di tali aree è richiamata in figura 3 e riportata in Allegato 3. Dalle risultanze dei precedenti 4 e 5 si rileva che la localizzazione dell impianto è coerente rispetto alle vulnerabilità territoriali puntuali e ambientali. Si rileva invece una incompatibilità per le aree definite come residenziali nello strumento urbanistico in vigore in quanto alcune zona di categoria B rientrano nell area di danno più esterna in cui tale categoria non sarebbe compatibile e analogamente alcune piccole porzioni di territorio di categoria C rientrano nella seconda e terza zona destinate alle categorie D, E ed F (si veda la figura 3). Si raccomanda pertanto di sanare tale non coerenza nel nuovo strumento urbanistico per le aree non ancora edificate. Legenda: Destinazione industriale Categoria C Categoria B F C,D,E,F D,E,F E,F Figura 3: Destinazione urbanistica in vigore e destinazioni urbanistiche oggi in vigore Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 10 of 19

11 6.1 Considerazioni sulle infrastrutture di trasporto Come si osserva dalla mappa riportata in figura 3, le aree di danno più gravose (elevata letalità e inizio letalità) non coinvolgono infrastrutture di trasporto principali. La terza area (danni irreversibili) coinvolge due arterie stradali rilevanti per l accesso al centro città dalla zona ovest, in particolare Via Piumati che affianca a nord lo stabilimento BRAGAS e Strada Verdiero a ovest dello stesso. La linea ferroviaria e Corso Monviso sono invece interessate dall area di danno più esterna (danni reversibili). Da quanto sopra indicato non si ritiene siano presenti situazioni di particolare criticità. Si suggerisce comunque, nel definire la destinazione d uso del suolo nelle aree circostanti l impianto BRAGAS, di tenere in attenta considerazione anche le modifiche sul traffico veicolare che i nuovi insediamenti potrebbero produrre sui tratti di Via Piumati e Strada Verdiero interessati dalle aree di danno, in modo da evitarne il congestionamento, non creare eccessiva interferenza tra i mezzi ordinari e quelli adibiti al trasporto di sostanze pericolose e garantire un facile accesso dei mezzi di soccorso agli stabilimenti in caso di incidente. 7 CONCLUSIONI Sulla base dell analisi svolta e delle informazioni fornite dai gestori degli impianti a Rischio di Incidente Rilevante in grado di interessare, in caso di incidente, il territorio del Comune di Bra, si rileva che le aree da sottoporre a vincolo urbanistico sono unicamente quelle circostanti lo stabilimento BRAGAS riportate in Allegato 3. Non sono inoltre presenti vincoli derivanti da impianti a rischio di incidente rilevante presenti sul territorio dei comuni limitrofi. Non si evidenziano particolari criticità sulle infrastrutture di trasporto della città (strade principali e ferrovia). Si evidenzia la necessità di rielaborare il presente documento nel momento in cui dovessero mutare le condizioni dichiarate dai gestori degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante o qualora dovesse modificarsi il numero di stabilimenti soggetti agli artt. 6 o 8 del D. Lvo 334/99 e s.m.i. Si raccomanda infine al Comune e agli altri Enti preposti: di inserire nella variante dello strumento urbanistico in preparazione i vincoli e le regole descritti in allegato 3, con attenzione alla scomposizione in lotti del territorio e riportando i medesimi vincoli nelle Regole di Attuazione del Piano; per le aree sottoposte a vincolo, se possibile, si suggerisce di distinguere sulle tavole grafiche gli insediamenti esistenti e quelli previsti. l attuazione del piano di emergenza esterno per la popolazione per le aree interessate dalla presenza degli stabilimenti, con particolare attenzione alla scuola elementare di via Piumati 112 che si trova al limitare dell area di danno più esterna e con attenzione alle aree residenziali già edificate, di categoria B e C che ricadono nelle aree di danno identificate, Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 11 of 19

12 la definizione di accordi con le aziende a rischio presenti sul territorio per l individuazione dei percorsi più sicuri per i mezzi adibiti al trasporto di merci pericolose che servono gli stabilimenti stessi e per rendere minimi i tempi di sosta di tali mezzi nelle aree più urbanizzate del Comune; nel contempo la pianificazione urbanistica dovrà essere effettuata con attenzione anche ai flussi di traffico che i futuri insediamenti produrranno, cercando ove possibile di non congestionare eccessivamente le arterie di transito interessate dalle aree di danno della società BRAGAS, limitare le situazioni di interferenza tra traffico ordinario e mezzi adibiti al trasporto delle sostanze pericolose, prevedere sempre viabilità alternative alle arterie più congestionate per l accesso dei mezzi di soccorso agli stabilimenti; come proposto dalla Regione, si suggerisce inoltre al Comune, in previsione della futura revisione generale del Piano, di sensibilizzare le associazioni di categoria locali per acquisire informazioni sugli stabilimenti rientranti in art. 5 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. al fine di acquisire con il tempo una più completa caratterizzazione dei rischi (anche se meno rilevanti) presenti sul territorio e, se fosse il caso, correggere di conseguenza la pianificazione del territorio. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 12 of 19

13 ALLEGATO 1: CATEGORIE TERRITORIALI Categorie territoriali Estratto da DM 9/5/ CATEGORIA A 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia superiore a 4,5 m³/m². 2. Luoghi di concentrazione di persone con limitata capacità di mobilità - ad esempio ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori, ecc. (oltre 25 posti letto o 100 persone presenti). 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante all'aperto - ad esempio mercati stabili o altre destinazioni commerciali, ecc. (oltre 500 persone presenti). CATEGORIA B 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso tra 4,5 e 1,5 m³/m². 2. Luoghi di concentrazione di persone con limitata capacità di mobilità - ad esempio ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori, ecc. (fino a 25 posti letto o 100 persone presenti). 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante all'aperto - ad esempio mercati stabili o altre destinazioni commerciali, ecc. (fino a 500 persone presenti). 4. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante al chiuso - ad esempio centri commerciali, terziari e direzionali, per servizi, strutture ricettive, scuole superiori, università, ecc. (oltre 500 persone presenti). 5. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante con limitati periodi di esposizione al rischio - ad esempio luoghi di pubblico spettacolo, destinati ad attività ricreative, sportive, culturali, religiose, ecc. (oltre 100 persone presenti se si tratta di luogo all'aperto, oltre al chiuso). 6. Stazioni ferroviarie ed altri nodi di trasporto (movimento passeggeri superiore a persone/giorno). CATEGORIA C 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso tra 1,5 e 1 m³/m². 2. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante al chiuso - ad esempio centri commerciali, terziari e direzionali, per servizi, strutture ricettive, scuole superiori, università, ecc. (fino a 500 persone presenti). 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante con limitati periodi di esposizione al rischio - ad esempio luoghi di pubblico spettacolo, destinati ad attività ricreative, sportive, culturali, religiose, ecc. (fino a 100 persone presenti se si tratta di luogo all'aperto, fino a al chiuso; di qualunque dimensione se la frequentazione è al massimo settimanale). 4. Stazioni ferroviarie ed altri nodi di trasporto (movimento passeggeri fino a persone/giorno). CATEGORIA D 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso tra 1 e 0,5 m³/m². 2. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante, con frequentazione al massimo mensile - ad esempio fiere, mercatini o altri eventi periodici, cimiteri, ecc. CATEGORIA E 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia inferiore a 0,5 m³/m². 2. Insediamenti industriali, artigianali, agricoli, e zootecnici. CATEGORIA F 1. Area entro i confini dello stabilimento. 2. Area limitrofa allo stabilimento, entro la quale non sono presenti manufatti o strutture in cui sia prevista l'ordinaria presenza di gruppi di persone. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 13 of 19

14 ALLEGATO 2 : ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI DEL COMUNE Fonti: SIAR Sistema Informativo Aziende a Rischio Regione Piemonte; informazioni ricevute dal Comune di Bra. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 14 of 19

15 10 5, 12, 13, 14,15 2, 4, RIf. Categoria Descrizione 1 B5 il Cimitero 2 D2 il parcheggio di Piazza Giolitti e relativo mercato, max 1000 persone 3 C2 la Biblioteca Civica 4 B2 la Croce Rossa Italiana, max 100 persone e 25 posti letto 5 A2 la scuola elementare Mosca, 400 studenti 6 A2 scuola elementare di via Piumatti 112, 68 studenti 7 C3 il parco giochi di via Piumati, tra via Manzone e via Pellico 8 A2 l asilo Montecatini in via Pellico, 128 bambini 9 A2 l istituto Salesiano in viale delle Rimembranze, 339 studenti 10 C3 la chiesa del quartiere Bescurone 11 A2 l asilo quartire Bescurone (punto 11, 130 bambini, cat. A2) 12 C3 la palestra Pellizzari 13 B2 scuola di orientamento musicale 14 C3 il centro culturale Arpino 15 C3 l auditorium Arpino Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 15 of 19

16 ALLEGATO 3: AREE DI DANNO E CATEGORIE TERRITORIALI (Redatta ai fini della Variante Urbanistica ai sensi del DM 9/5/01) F C,D,E,F D,E,F E,F Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 16 of 19

17 Regole di Piano Oltre ai vincoli sulle categorie territoriali riportati nella figura precedente si ritiene opportuno, per un principio di cautela, definire una serie di regole da seguire nella localizzazione di insediamenti che siano prossimi ad impianti a rischio di incidente rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. (Direttiva Seveso), anche se l analisi dei rischi non ha evidenziato aree di danno esterne ai confini dello stabilimento. Le regole qui oltre indicate si applicano agli edifici pubblici o privati che prevedano un affollamento di persone e che ricadono nelle categorie territoriali A, B e C ai sensi del D.M. 9 maggio Ferme restando le prescrizioni derivanti dalle norme vigenti, per gli edifici da realizzarsi entro un raggio di 300 m dal confine di impianti che rientrano in Direttiva Seveso per la detenzione di sostanze tossiche (in caso di rilascio potrebbero produrre nubi tossiche) e/o infiammabili (in caso di incendio potrebbero produrre fumi tossici) si raccomanda di: - predisporre un piano di emergenza ed effettuare prove periodiche di evacuazione; - dotare gli edifici di un sistema di allertamento; - garantire una viabilità e vie di fuga adeguate a gestire eventuali evacuazioni. - qualora siano dotati di sistemi di ventilazione e condizionamento, prevedere un sistema di blocco di emergenza che permetta, in caso di nube tossica, di arrestare detti sistemi e isolare gli ambienti interni ed evitare l immissione di aria contaminata; Inoltre, per gli edifici confinanti con gli impianti che rientrano in Direttiva Seveso per la detenzione di sostanze tossiche e/o infiammabili con densità relativa all aria > 1, si raccomanda di predisporre sistemi di ventilazione automatica e rilevazione gas (dotati di allarme) per i locali interrati; Inoltre, per gli edifici confinanti e/o prospicienti gli impianti che rientrano in Direttiva Seveso per la detenzione di sostanze infiammabili si raccomanda di: - prevedere un muro di separazione sul lato confinante con l impianto di altezza non inferiore a 2.50 m; - limitare le aperture degli edifici (porte, finestre) sul lato affacciato all impianto; - prevedere un accesso carraio sull area confinante l impianto per l eventuale accesso di mezzi di soccorso, prevedere l installazione lungo l area di confine di idranti UNI70 con distanza reciproca non superiore ai 60 m, predisporre un area di intervento per i mezzi dei Vigili del Fuoco con possibilità di attacco di motopompa; - localizzare le aree con elevata frequentazione di pubblico all aperto (parcheggi, aree di svago, ecc.) sul lato opposto rispetto al confine con l impianto. Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 17 of 19

18 Responsible: Ing. Andrea Carpignano Last Modification: 21/06/07 Page: 18 of 19

19 PROGETTO: RIR COMUNE DI BRA ATTIVITA : RIR COMUNE DI BRA 2006 Rev. 1.0 ALLEGATO 4: LETTERE RICEVUTE DAI GESTORI DEGLI IMPIANTI Si Allega: [1] Lettera GASOLIT al Comune di Bra del 3/3/06 [2] Lettera OLICAR al Comune di Bra del 16/5/06 [3] Lettera ABET LAMINATI al Comune di Bra del 27/10/06 [4] Lettera ARPA Industriale al Comune di Bra del 30/10/06 [5] Lettera BRAGAS al Comune di Bra del 28/10/06 BRA RIR BRA Rep doc Pag 19 di 19

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