Il coinvolgimento degli attori locali: alcune riflessioni a partire da una breve indagine sui conflitti ambientali nel settore delle biomasse

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1 Il coinvolgimento degli attori locali: alcune riflessioni a partire da una breve indagine sui conflitti ambientali nel settore delle biomasse Seminario residenziale Analisi e ricomposizione dei conflitti ambientali Viterbo, Settembre 2008 Piero Giugni (giugni@ecopraxis.it) Ecopraxis Srl (

2 Premessa e metodologia dell indagine Le centrali a biomasse sono causa di conflitti ambientali. In poche ore ne abbiamo contati 40 su internet. Ne abbiamo approfonditi 5 (tramite atti amministrativi, articoli di giornale, siti internet dedicati, studi e rapporti scientifici). Per ciascun caso di conflitto: la località dove si intendeva localizzare l impianto; la descrizione di impianto; il periodo in cui il conflitto si è sviluppato; gli attori in gioco (proponente e oppositori); gli argomenti in gioco; lo stato della vicenda.

3 Casi di conflitto sulle centrali a biomasse (Comuni)

4 Obiettivi e prime considerazioni Obiettivi dell indagine: Comprendere meglio il fenomeno; Individuarne e analizzarne le cause; Imparare dalle esperienze pratiche (buone e cattive); Verificare il ruolo del confronto con la comunità locale. Considerazioni comuni su: Gli argomenti di chi si oppone; Le strategie (o le non strategie) di chi propone; Il comportamento di chi deve prendere la decisione finale (problemi di contesto della PA).

5 Gli argomenti degli oppositori 1. Associare le centrali a biomasse ad inceneritori di rifiuti (tecnologia, autorizzazioni, disponibilità materie prime, emissioni in atmosfera, rischio per la salute pubblica, bilancio ambientale). 2. Sovradimensionamento degli impianti rispetto alla reperibilità della materia prima in un ambito locale e regionale (importazione di materia prima, aumento dell impatto del trasporto, trasformazione delle colture agroalimentari in colture energetiche, necessità di altro tipo di risorse es. rifiuti urbani). 3. Incoerenza con la programmazione territoriale, energetica ed ambientale locale e regionale (eccesso di impianti sul territorio, carenza di infrastrutture di servizio, divario tra domanda e offerta di energia a livello locale, svalutazione del patrimonio ambientale, artistico ed ambientale, vocazione dello sviluppo locale, sottovalutazione dell obiettivo di risparmio energetico). 4. Mancanza di informazione e coinvolgimento delle popolazioni interessate e degli enti istituzionali e non presenti sul territorio (progetti calati dall alto, esclusione dal processo decisionale, dubbi sui veri obiettivi, lotta politica, consenso sociale, accettabilità locale). 5. Dubbi sugli investimenti di privati nel settore della gestione di beni comuni (business redditizio anche a causa degli incentivi pubblici che alterano il mercato, entrata nell azionariato di enti pubblici).

6 Le strategie (o non strategie) del proponente Non si rende conto che la sua proposta potrà andare incontro a delle opposizioni locali. Considera il suo progetto solo da un punto di vista economico (e sempre più anche da un punto di vista ambientale) trascurando del tutto o quasi gli aspetti legati all accettabilità sociale a livello locale. Considera l attivazione delle procedure formali di autorizzazione previste dalla legge sufficienti. Nessuna attività preventiva di informazione e di creazione del consenso attorno alla propria iniziativa è valutata, se non dopo che il conflitto ègià in atto. Tende a prendere tutte le decisioni necessarie, annunciare pubblicamente il progetto quando tutto èormai stabilito e, infine, a difenderne le ragioni di fronte ai potenziali oppositori (approccio DAD). Mette in campo campagne di comunicazione, presunti tavoli di confronto, offerte di compensazioni in modo tardivo e in alcuni casi maldestro. Non ha una vera e propria strategia di costruzione del consenso sociale.

7 Il comportamento dei decisori pubblici Il ruolo della pubblica amministrazione offre ormai sempre più elementi di dibattito. E bene distinguere tra la classe politica e il personale amministrativo. I primi sono generalmente più attenti al consenso politico e quindi più interessati a seguire le proprie convenienze politiche soprattutto a livello locale cambiando anche opinioni e posizioni nel giro di un breve periodo (il che non può che generare una certa sfiducia da parte delle comunità locali). I secondi sono i responsabili del procedimento autorizzativo e sono chiamati a svolgere un ruolo di garanti del processo decisionale (senza dover entrare per forza nel merito delle questioni). Due responsabilità diverse che dovrebbero tendere entrambi verso un obiettivo comune e cioè decidere per l interesse della comunità, ma che invece tendono a determinare una situazione di criticità caratterizzata da una non assunzione di responsabilità, strumentalizzazione politica e, in conclusione, incapacità decisionale.

8 Il coinvolgimento degli attori locali Il confronto con la comunità locale è importante sia da un punto di vista del contenuto del progetto (comprensione e condivisione degli argomenti alla base del progetto) che da un punto di vista del processo (instaurazione di buone relazioni tra tutti gli attori). La principale lezione che pensiamo si possa trarre per il futuro per chi volesse realizzare un impianto tecnologico è quella di supportare la propria strategia imprenditoriale (solitamente focalizzata sugli aspetti economici) con una strategia di coinvolgimento degli attori locali interessati al fine di confrontarsi in maniera trasparente con la comunità locale e cercare di migliorare l accettabilità sociale del progetto fin dai suoi primi passi. Passare dagli approcci decisionali tradizionali (Decide, Announce, Defend DAD), basati su un apparente certezza tecnica, economica e giuridica, ad approcci decisionali alternativi fondati sulla partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori interessati e sulla negoziazione tra questi (Alternative Dispute Resolution ADR o Consensus Building).

9 Il coinvolgimento degli attori locali Principali caratteristiche degli Approcci Decisionali Alternativi Il carattere preventivo rispetto all intero processo; La partecipazione allargata a diversi soggetti; La volontarietà della partecipazione al processo; Le relazioni faccia a faccia tra i diversi soggetti interessati; L informalità dell intero processo (anche se in presenza di regole per le gestione del processo); La trasformazione del gioco da somma zero a somma positiva; La natura dell accordo finale; L eventuale presenza di una parte terza (es. mediatore o facilitatore).

10 Il coinvolgimento degli attori locali Alcuni elementi per una strategia del consenso Una adeguata attività di informazione sul territorio destinata alle varie componenti della comunità locale (enti istituzionali, cittadini e associazioni, associazioni di categoria). L apertura di canali di comunicazione e confronto con tutti gli attori interessati (preventivamente individuati) per discutere i vari argomenti critici del progetto (dotarsi di una propria strategia argomentativa). La scelta delle procedure amministrative che offrano le maggiori garanzie possibili alle comunità locali compatibilmente con i propri obiettivi (garanzie integrabili anche volontariamente andando oltre quanto previsto dalla legge). La predisposizione di un insieme di compensazioni economiche, ambientali e sociali corrispondenti alle esigenze del territorio (in un ottica di responsabilità sociale d impresa e non di compravendita del consenso). La valutazione delle alternative e degli scenari possibili (tra cui anche quella del non fare ).

11 Il coinvolgimento degli attori locali Dieci consigli per prevenire e gestire il conflitto Curare scrupolosamente la procedura; Preparare buone documentazioni; Puntare sulla credibilità; Farsi carico del punto di vista locale; Assicurarsi di avere ottimi argomenti ed alleati; Non farsi arruolare nelle guerre locali; Negoziare sui beni privati, mai sui beni pubblici : non proporre scambi impropri; Curare l opinione pubblica; Far valere i propri diritti; Avere pazienza e comprendere la situazione.

12 Grazie per l attenzione! Ecopraxis S.r.l. sede operativa e legale: via S. Maria a Cappella Vecchia 8/B, 80121, Napoli tel fax: e.mail: segreteria@ecopraxis.it sito internet: Iscr. CCIAA 18749/99 -- P.I. cap. soc ,00 i.v.

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