IL FUTURO DELLA RETE. LA DOMANDA DI INTERNET LE RETI E LE INIZIATIVE PUBBLICHE PER LA BANDA LARGA Sintesi. Roma, 20 aprile 2010

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1 OSSERVATORIO SULLA DIFFUSIONE DELLE RETI TELEMATICHE E DEI SERVIZI ON LINE IL FUTURO DELLA RETE LA DOMANDA DI INTERNET LE RETI E LE INIZIATIVE PUBBLICHE PER LA BANDA LARGA Sintesi Roma, 20 aprile 2010

2 L OSSERVATORIO IL FUTURO DELLA RETE L Osservatorio Il Futuro della Rete nasce su impulso del Presidente della che ha proposto ai principali operatori ICT e TLC di costituire un centro di osservazione sulla diffusione delle reti telematiche e dei servizi on line L attività dell Osservatorio si basa sulla convinzione che l accesso alla rete in banda larga sia ormai un servizio universale e sia quindi necessario orientare in questa direzione le politiche di settore Obiettivo dell Osservatorio, che si avvale del contributo scientifico e organizzativo del FORUM PA e della collaborazione di Between, è di fornire al mercato e alle istituzioni elementi conoscitivi comuni per formulare politiche coerenti e condivise

3 LA DOMANDA: il gap con l Europa Il confronto internazionale ci mostra un Paese in ritardo nello sviluppo della domanda di Internet e larga banda. Se da un punto di vista economico ci posizioniamo in un cluster insieme con Francia, Germania, Regno Unito, dal punto di vista della penetrazione della rete la nostra posizione è più vicina a quella dei paesi dell allargamento (Romania, Bulgaria, Cipro) che non a quelli della vecchia Europa, nonostante i trend di crescita incoraggianti. Come mai una economia avanzata, con una popolazione che ha tenore e stili di vita simili a quelli di Francia e Germania, con un tessuto produttivo caratterizzato da alti livelli di terziarizzazione, è invece lontana dai livelli di diffusione di Internet e della larga banda raggiunti nel resto d Europa?

4 LA DOMANDA: penetrazione di internet Accesso a Internet ( % famiglie) Netherlands Luxembourg Sweden Denmark Germany Finland UK Austria Belgium Ireland EU 27 Malta Slovenia Estonia France Slovakia Lithuania Poland Latvia Hungary Czech Republic Spain Italy Cyprus Portugal Greece Romania Bulgaria Fonte: EUROSTAT - Households having access to the Internet at home Mentre Internet in Europa è in rapida accelerazione, con una penetrazione tra le famiglie aumentata di oltre 15 punti percentuali dal 2006 al 2009, l Italia rimane indietro, con una penetrazione del 53%.

5 LA DOMANDA: connessioni broadband da casa Connessione in larga banda ( % famiglie) Netherlands Denmark Finland Luxembourg United Germany Belgium Malta Estonia Austria France EU 27 Slovenia Ireland Spain Hungary Poland Latvia Lithuania Czech Cyprus Portugal Slovakia Italy Greece Bulgaria Romania Fonte: EUROSTAT - Households with broadband access Il confronto europeo ci relega agli ultimi posti nella diffusione delle connessioni in larga banda tra le famiglie. Dietro di noi soltanto Grecia, Bulgaria e Romania. Tuttavia, considerando l accesso broadband in mobilità, il gap si riduce.

6 LA DOMANDA: penetrazione broadband (diverse tecnologie di accesso) Accessi broadband x 100 abitanti Netherlands Denmark Sweden Luxembourg Finland Germany France United Kingdom Belgium Estonia Malta EU 27 Slovenia Austria Ireland Cyprus Spain Italy Lithuania Czech Republic Portugal Latvia Hungary Greece Slovakia Poland Romania Bulgaria Fonte: EUROSTAT - Number of broadband access lines per 100 inhabitants İl confronto europeo è meno penalizzante per l Italia se consideriamo la penetrazione della larga banda tra la popolazione. Qui siamo al 20% circa contro una media UE a 27 del 24%. Il maggior contributo può essere individuato negli accessi a Internet in mobilità (il cavo e altre tecnologie sono meno diffuse)

7 LA DOMANDA: diffusione PC 100 Famiglie che hanno la disponibilità di un PC a casa ( %) Iceland Netherlands Sweden Japan (*) Norway Denmark Luxembourg Germany Korea (*) Canada (2007) United Kingdom Switzerland (2006) Austria Finland Australia (2007) New Zealand (2006) (*) Ireland Belgium France EU27 Spain Slovak Republic United States (2003) Poland Hungary Italy Czech Republic Portugal Greece Mexico Turkey (2005) Fonte: OECD - Broadband statistics Le famiglie italiane hanno in media meno computer rispetto quelle europee. Nella rilevazione OCSE, a fronte di una media europea di penetrazione del PC nelle famiglie del 68%, l Italia presenta valori nettamente inferiori attestandosi sul 56%. Il trend degli ultimi due anni è comunque positivo.

8 LA DOMANDA: il gap generazionale Persone che usano Internet tutti i giorni o quasi tutti i giorni, per gruppi di età, UE a 27 Fonte: EUROSTAT Internet usage in 2009 Household and Individuals in Data in Focus n. 46/2009 Il driver di internet sono le fasce più giovani della popolazione. I frequent user sono giovani, studenti o comunque scolarizzati, che fanno da traino alla domanda. In Italia, tra i giovani della classe anni la percentuale sale del 70%, contro una media del 40% sul totale della popolazione di riferimento.

9 LA DOMANDA: il gap generazionale Fonte: EUROSTAT Internet usage in 2009 Household and Individuals Il digital divide si concentra soprattutto nella popolazione anziana, in particolare in Italia. Siamo lontani dalla media UE e siamo lontanissimi dai best performer del Nord Europa dove non esiste un fattore età.

10 LA DOMANDA: il confronto europeo in sintesi i giovani sono i veri driver dello sviluppo di Internet: sono i figli che portano Internet a casa e ne sono i più assidui utilizzatori la partecipazione alla rete dei segmenti più maturi della popolazione in Italia è nettamente inferiore ai valori registrati in altri Paesi europei, dove in sostanza non esiste una barriera anagrafica all utilizzo di Internet l utilizzo di Internet è correlato all età ma anche al livello di istruzione e alla condizione socio-professionale il gap generazionale è destinato a ridursi man mano che si affacciano alla terza età individui più scolarizzati, con una condizione socioprofessionale più elevata e una esperienza lavorativa che comprende l utilizzo delle nuove tecnologie

11 LA DOMANDA: gli italiani e le tecnologie. Una analisi Una analisi statistica multivariata dei dati Istat relativi al rapporto degli italiani con le nuove tecnologie ha permesso di tracciare un profilo più accurato degli utilizzatori e degli esclusi da Internet L analisi ha consentito di suddividere la popolazione italiana in segmenti omogenei in base all utilizzo di Internet e di descriverne abitudini, comportamenti, attività, caratteristiche, individuando in particolare le aree del digital divide

12 LA DOMANDA: la curva degli utilizzatori Distribuzione degli utilizzatori di Internet, in Italia per classi di età 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% oltre 75 Attuali esclusi Scarsi utilizzatori Utenti tradizionali Nativi digitali Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete su dati Istat, 2008 Gli italiani con accesso a internet sono il 53% della popolazione ma con differenze significative per classi di età. L analisi dei dati Istat sull utilizzo di internet conferma la concentrazione del digital divide tra gli over 60 e significativamente tra gli over 65, una segmento di popolazione dove in generale sono più bassi i livelli di istruzione e la condizione socio-professionale.

13 LA DOMANDA: il divide socio-culturale Distribuzione degli utilizzatori di Internet, in Italia per condizione professionale 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 12,0% 43,8% 9,7% 34,5% 37,7% 31,9% 22,1% 52,9% 55,5% 28,0% 26,0% 8,4% 10,3% 8,4% 10,7% 8,2% Studente Occupato In cerca di prima occupazione In cerca di nuova occupazione Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete su dati Istat, ,5% 89,3% 9,5% 6,7% Casalinga Ritirato dal lavoro Attuali esclusi Scarsi utilizzatori Utenti tradizionali Nativi digitali I ritirati dal lavoro e le casalinghe presentano percentuali elevatissime esclusione digitale (89,3% e 87,5% rispettivamente). Oltre alla variabile anagrafica, è la condizione socio-professionale (istruzione, occupazione) degli individui a fare la differenza nello sviluppo della domanda e in particolare l essere o meno inseriti in un contesto lavorativo: è spesso l ambiente di lavoro il luogo della prima alfabetizzazione alle nuove tecnologie.

14 LA DOMANDA: il divide geografico Distribuzione degli utilizzatori di Internet, in Italia per ripartizione geografica 100% 90% 80% 52,2% 52,7% 70% 54,9% 63,8% 64,8% 60% 50% 40% 26,3% 25,9% 23,4% 30% 21,9% 21,3% 20% 13,1% 13,5% 13,1% 10% 8,3% 7,9% 8,4% 7,8% 8,7% 0% 6,0% 6,0% Nord-Est Nord-Ovest Centro Isole Sud Attuali esclusi Scarsi utilizzatori Utenti tradizionali Nativi digitali Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete su dati Istat, 2008 I dati sottolineano la permanenza di uno svantaggio del Sud rispetto al resto del Paese. Nel Mezzogiorno la percentuale di esclusi dalla rivoluzione digitale sfiora il 65%, mentre si attesta intorno al 53% a Nord e al 55% al Centro. Il Mezzogiorno arranca, soprattutto nelle Regioni dell Obiettivo Convergenza. Gli esclusi rappresentano: il 66,6% della popolazione in Sicilia, il 66,2% in Campania, il 65,3% in Puglia, il 64,3% in Calabria.

15 LA DOMANDA: il divide geografico Distribuzione degli utilizzatori di Internet, in Italia per dimensione del comune di residenza 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 66,1% 20,3% 58,8% 59,2% 24,7% 24,1% 54,9% 52,6% 53,8% 24,7% 26,0% 21,4% 12,1% 12,4% 15,6% 8,9% 9,9% 10,1% 4,7% 6,6% 6,6% 8,3% 9,0% 9,2% comuni aventi fino comuni con comuni con comuni con oltre comuni periferia Fonte: a Elaborazioni abitanti Osservatorio abitanti Il Futuro della abitanti Rete su dati abitanti Istat, 2008 dell area metropolitana Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete su dati Istat, 2008 comuni centro di area metropolitana Attuali esclusi Scarsi utilizzatori Utenti tradizionali Nativi digitali I dati confermano l esistenza di un divario tra aree metropolitane e periferiche, con particolare riguardo ai Comuni di minori dimensioni, presumibilmente meno raggiunti da un adeguata copertura di banda larga. Nei comuni polvere (sotto i abitanti) la percentuale di esclusione digitale (chi non ha mai usato internet) sale al 66,1%.

16 LA DOMANDA: il divide culturale Per quali ragioni gli italiani non utilizzano Internet Potrebbe essere una minaccia per me e la mia famiglia La mia zona non è coperta Il costo della connessioni ad internet è troppo elevato I contenuti e i servizi internet erogati abitualmente non Non è interessato, non sa cosa sia e cosa offre 1,1 1,3 2,6 8,9 42,6 Le motivazioni per cui una percentuale significativa di Italiani non si avvicina a internet si polarizzano su due dimensioni: la mancanza di competenze (46%) e di interesse/conoscenza (42%). Il digital divide infrastrutturale non sembra particolarmente avvertito come motivo di esclusione, almeno non è tra i fattori più evidenti. Sono più forti ostacoli e barriere di tipo culturale, che richiedono politiche di empowerment della domanda. Non ho le competenze per utilizzarlo 46, Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete, indagine demoscopica su un campione di famiglie, aprile 2009

17 LA DOMANDA: la mediazione famigliare Individui che vivono in FAMIGLIE con almeno un individuo appartenente al gruppo Nativi digitali Utenti tradizionali Scarsi utilizzatori Attuali esclusi Nativi digitali 100 Utenti tradizionali 21,6 78,4 Scarsi utilizzatori 17,6 17,5 64,8 Attuali esclusi 8,5 8,5 20,6 62,5 Fonte: Elaborazioni Osservatorio Il Futuro della Rete su dati Istat, 2008 L analisi sulla distribuzione dei gruppi rivela che il 37,5% degli attuali esclusi vive in una famiglia in cui è presente almeno una persona che sa come connettersi ad Internet. In particolare, nel 17% dei casi un membro della famiglia è un utente web avanzato. Si tratta di quasi il 10% della popolazione italiana con più di 5 anni, che potrebbe rappresentare un target ben definito per politiche mirate che fanno leva sulla intermediazione famigliare per l alfabetizzazione alle tecnologie.

18 LA DOMANDA: in sintesi Dalle dimensioni analizzate scaturiscono alcune considerazioni di sintesi: esiste in Italia un digital divide infrastrutturale articolato su più livelli: quello economico/geografico (Mezzogiorno / Centro-Nord del Paese), quello tipologico (tra diverse zone in relazione alla densità abitativa o produttiva); esiste soprattutto un digital divide culturale e sociale legato soprattutto alla condizione professionale che investe tutte le classi demografiche italiane, cioè sia i giovani (in misura minore) sia gli anziani. Rispetto a queste dimensioni problematiche le possibili linee di intervento non possono seguire una semplice logica incrementale di miglioramento dei diversi aspetti problematici ma richiedono un approccio sistemico: un piano per la digitalizzazione del Paese.

19 L OFFERTA: reti e iniziative pubbliche L offerta delle infrastrutture a banda larga è in continua evoluzione per la pluralità dei soggetti coinvolti (privati, pubblici, internazionali, nazionali e locali), delle soluzioni tecnologiche utilizzate (ADSL2+ e fibra ottica, radio, mobile, WiMax, satellite) e del quadro normativo (nazionale e comunitario). Di fronte a uno scenario complesso e una mappa dell esistente frammentata, il settore che meno monitorato è quello relativo alle iniziative degli enti locali che hanno assunto, in vaste aree del Paese, un ruolo di punta nell incremento dell offerta di rete sul proprio territorio. Sono le cento iniziative frammentarie e slegate fra di loro cui ha fatto cenno anche il Rapporto Caio, che tuttavia stanno sviluppando significativi pezzi di rete sul territorio. Siamo di fronte ad una situazione che rappresenta una opportunità, data dalla presenza di importanti tratte di rete pubblica in fibra che possono confluire in un piano per la rete nazionale in larga banda.

20 L OFFERTA: il digital divide territoriale La copertura dei servizi di connettività a banda larga su rete fissa (ADSL soprattutto) ha raggiunto, a dicembre 2009, il 96% della popolazione italiana. Se si considera anche il contributo delle tecnologie mobili (UMTS e sue evoluzioni) e wireless (Hiperlan, Wi-Fi, WiMAX) tale percentuale arriva al 97%. Per quanto riguarda le generazioni di banda, se la copertura della prima generazione (fino a 7 Mbps teorici) è pari al 96%, la copertura della seconda generazione (20 Mbps, riconducibile all ADSL2+) arriva solo al 62% della popolazione. Le differenze territoriali sono considerevoli, ancora sulla prima generazione, ma soprattutto sulla seconda: Basilicata, Calabria e Valle d Aosta (che pure è la prima regione all-broadband per la prima generazione) superano il 60% di digital divide sui 20 Mbps, per converso Lazio e Liguria sono al di sotto del 25%.

21 L OFFERTA: i piani territoriali Il ruolo del territorio nello sviluppo della banda larga è stato ed è di grande protagonismo. Il digital divide come problema politico è stato posto all inizio proprio dai territori, che rivendicavano una maggiore attenzione all esclusione digitale delle aree più marginali. Negli ultimi anni sono stati avviati numerosi interventi locali, su iniziativa di tutti i livelli amministrativi: comuni, comunità montane, province e regioni, con l obiettivo di risolvere, o almeno ridurre, il problema del digital divide. Nel periodo sono stati programmati interventi territoriali per l estensione della banda larga e la risoluzione del digital divide per un totale di risorse pubbliche pari a Risorse pubbliche (*) nelle regioni ( ) Totale 1,3 Mld (*) Interventi programmati nel periodo < 10 Mln Mln Mln > 100 Mln circa 1,3 miliardi di Euro. Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between 2009

22 L OFFERTA: Risorse pubbliche per la banda larga nelle regioni L impatto dei progetti pubblici per la banda larga è stato finora limitato. Si stima che tra il 2004 e il 2009 gli interventi pubblici abbiano contribuito alla riduzione del digital divide per circa il 5% della popolazione (di cui l 1,5% tramite Infratel). Il contributo di Telecom Italia nello stesso periodo è stato di 8 punti percentuali. Considerando gli interventi in corso e programmati ed i piani di copertura degli operatori di rete fissa, si può ipotizzare che la al 2011 il 2% della popolazione sarà ancora in DD Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between, 2009 Impatto interventi (coperture lorde) Abitanti 0 17% Popolazione in DD 1G Infratel Altri Interventi pubblici Privati 8% 3,5% 1,5% 4%

23 L OFFERTA: i piani territoriali Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between 2009 per Osservatorio Il Futuro della Rete La capacità programmatoria del territorio è differenziata: alcune Regioni che hanno portato a termine i propri piani, mentre altre sono ad uno stadio embrionale. La Lombardia ha approvato di recente i piani anti digital divide e per la broadband.

24 L OFFERTA: i modelli territoriali Gli interventi degli enti territoriali, pur partendo da una estrema differenziazione di approcci, progressivamente si sono concentrati su alcuni specifici modelli: il collegamento del back-haul delle centrali prive di fibra ottica, che è il modello inizialmente promosso da Infratel ed adottato da numerose Regioni anche per gli interventi con i propri fondi; il cosiddetto modello scozzese, e cioè l incentivo finanziario diretto agli operatori per la copertura in zone di fallimento di mercato. Tali iniziative devono ancora dispiegare gli effetti, non essendo state portate ancora a compimento in alcuna Regione.

25 L OFFERTA: i modelli territoriali Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between 2009 per Osservatorio Il Futuro della Rete

26 L OFFERTA: i modelli territoriali Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between 2009 per Osservatorio Il Futuro della Rete

27 L OFFERTA: verso le reti di 2a e 3a generazione Al di là dei risultati ottenuti sotto il profilo della riduzione del digital divide, i piani territoriali che hanno favorito la stesura di fibra ottica sul territorio sono da considerarsi funzionali all evoluzione delle reti verso le generazioni successive di banda (e non solo a risolvere il problema del digital divide attuale) Allo stato attuale sono stati rilevati progetti infrastrutturali con posa di fibra ottica da parte di quasi tutte le Regioni e Province Autonome, per un totale di oltre km di rete realizzata (e ulteriori km di rete pianificata). I singoli progetti pubblici che hanno previsto la stesura di una maggior quantità di fibra ottica e che sono a buon grado di completamento sono quelli dell Emilia-Romagna, del Piemonte, e, a livello nazionale, di Infratel.

28 L OFFERTA: verso le reti di 2a e 3a generazione Fonte: Osservatorio Banda Larga - Between 2009 per Osservatorio Il Futuro della Rete

29 L OFFERTA: i problemi aperti In linea generale, in tutti i Paesi dove oggi assistiamo ad una forte accelerazione dello sviluppo della rete in fibra, si sono avute forme diversificate di intervento pubblico. Lo Stato sta quindi giocando un ruolo da big player nello sviluppo delle reti NGN, ponendo dei problemi da affrontare: L obiettivo di superamento del digital divide e l affermazione di Internet come servizio universale La necessità di una rete pubblica il cui perimetro va però definito attraverso il bilanciamento tra l esigenza di avere una infrastruttura essenziale per la competitività e quella di non alterare le dinamiche della concorrenza e del mercato Il modello di intervento e l entità della partecipazione dello Stato, La necessità di integrare iniziative locali in un piano coerente di sviluppo della rete NGN La definizione del quadro delle regole per un equilibrato sviluppo del mercato

30 L OFFERTA: verso una rete NGN Le lezioni apprese dalle esperienze più mature consentono di dare per acquisiti alcuni punti: La rete NGN è una infrastruttura irrinunciabile per la competitività futura del Paese, ma le opzioni tecnologiche sono molteplici e devono basarsi sulla prospettiva dell integrazione Lo Stato può favorire l investimento privato in reti NGN anche abbattendo i costi accessori, ovvero riducendo i vincoli amministrativi che generano diseconomie, ad esempio, in Italia, occorre semplificare e uniformare le regole e promuovere forme di programmazione e coordinamento a livello locale Può inoltre promuovere gli investimenti attraverso un approccio regolatorio coerente e trasparente che aiuti gli operatori a definire gli orizzonti di redditività Può sostenere una nuova domanda grazie all informatizzazione della PA nell ambito di un quadro coerente di sviluppo della infrastruttura in larga banda. Serve quindi una grande iniziativa per la digitalizzazione del sistema Paese.

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