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1 Dalla diagnosi al progetto educativo P.Venuti Laboratorio di Osservazione e Diagnostica FunzionaleDISCoF- Università di Trento Progetto di formazione I disturbi dello spettro autistico agosto 2010

2 Rottura del circuito Deficit- Alterazione della Relazione- Comportamenti Anomali Trattamento Incremento di alcune funzioni di base RIDUCE I comportamenti anomali del bambino nell espressione emotiva Aumentare la reciprocità attraverso il supporto emotivo e l attivazione dell intersoggettività Favorisce il CONTROLLO di comportamenti bizzarri e strani Contribuisce a DIMINUIRE i deficit nella relazione MODIFICA i meccanismi di difesa per la riduzione dell ansia

3 Presupposti teorici 1-DEFINIZIONE il soggetto autistico è una persona con delle difficoltà sostanziali nel campo del condividere, comunicare e nell'espressione di interessi ed attività 2-OSSERVAZIONE FUNZIONALE per individuare che tipo di disfunzionalità, disturbo o ritardo abbia impedito al bambino di procedere normalmente nello sviluppo 3- INDIVIDUALIZZAZIONE In ogni intervento bisogna ricercare le strategie e le tecniche più idonee per superare le difficoltà che manifesta il singolo soggetto 4- INTERVENTO deve impedire l instaurarsi di comportamenti e di difese secondarie; non è possibile risolvere i deficit ma è possibile gestire e risolvere tutti i danni collaterali

4 Diagnosi funzionale del soggetto Area delle Funzioni base Area della Relazione Sensorialità Percezione Tono Motricità Scheda di Osservazione Funzionale Contatto Interazione Comunicazione e Linguaggio Area della Cognizione Associazione Intenzione Imitazione Attenzione Area della Regolazione Emozione Istinto Regolazione Autonomia Venuti L autismo- percorsi di intervento- Carocci

5 Intenzionalità Assenza Freq. rara Alquan to freq. Intens o 1. Produzione spontanea di azioni conosciute Iniziativa nel gioco Iniziativa nell espressione della volontà (uscire, vedere la Tv, ascoltare radio) Iniziativa nella comunicazione con la voce Iniziativa nella comunicazione con i gesti Iniziativa negli spostamenti Iniziativa nell alimentazione Inattività prolungata Molto freq. Esempio di foglio di osservazione dalla scheda di Osservazione Funzionale

6 Riabilitativo A-Interazione genitore-bambino:attivazione dell intersoggettività e di una modalità relazionale adeguata B-Funzioni di base: recupero di funzionalità deficitarie. Modalità di intervento Educativo Generalizzazionedelle competenze acquisite nei setting riabilitativi alla vita quotidiana. Psicologico Supervisione dell intervento, Sostegno alla famigliacon rielaborazione del vissuto, Elaborazione degli aspetti emotivo-relazionaleattivati nel soggetto, nella famiglia, nei tecnici, negli educatori.

7 Alla base di ogni intervento Reciprocità: partire dal comportamento del bambino per costruire degli scambi basati sull alternanza di turno. Intenzionalità: dare al comportamento del bambino un valore comunicativo per fargli sperimentare che le sue azioni influenzano il comportamento altrui. L'intenzionalità è la premessa dell attenzione condivisa che insieme alla reciprocità costituisce un'importante acquisizione ai fini dello sviluppo del linguaggio e della comunicazione.

8 Modalità d intervento centro Famiglia Scuola Educativo Abilità sociali autonomia gioco gioco Abilità sociali MusicoTerapia Riabilitativo PsicoMotricità TerapiaOccupazionale Psicologico Supervisione riabilitatori Supervisione educatori Interazione genitore- bambino Supporto insegnanti Sedute con genitori

9 Intervento riabilitativo PSICOMOTRICITA MUSICOTERAPIA Attiva le competenze espressivo-comunicative Attiva le competenze espressivo- corporee GIOCO E TERAPIA OCCUPAZIONALE Attiva le competenze espressivecostruttive

10 Musicoterapia Avvicinamento e diminuzione delle difese attivazione della reciprocità e della comunicazione espressiva Psicomotricità avvicinamento corporeo, sperimentazione e integrazione del sé corporeo nello spazio Gioco Progressivo aumento dei livelli di sofisticazione del gioco attraverso attenzione condivisa e compartecipazione emotiva Terapia Occupazionale Sperimentazione e generalizzazione di competenze acquisiste in contesti di quotidianità

11 Tecniche di supporto alla comunicazione Famiglia Insegnanti Educatori Riabilitatori Programmi di acquisizione di abilità specifiche Tecniche di educazione speciale

12 Intervento scolastico - educativo Generalizzazionealle situazioni di vita quotidiana delle competenze acquisite nei setting riabilitativi: intenzionalità, reciprocità, scambio, espressione, autonomia, supporto quotidiano alle acquisizioni pratiche,intervento sulla didattica Obiettivi : Superare ledifficoltà della patologia, aggirare gli ostacoli etrovare forme di comunicazione e di scambio relazionale. Portare il soggetto, con le sue difficoltà e con i suoi deficit a sentirsi comunque parte di un gruppo, di una classe, di una comunità. Acquisire ed aumentare competenze cognitive e gli strumenti culturali a seconda del livello di sviluppo e delle abilità possedute Genitori Insegnanti Insegnanti di sostegno Educatori Obiettivi comuni su cui lavorare

13 4 fasi del lavoro a scuola 1. Osservazione e conoscenza per definire punti di forza e di debolezza 2. Costruzione della relazione 3. Strutturazione dell ambiente ed individuazione degli obiettivi 4. Definizione dei contenuti da insegnare

14 1 - Fase Osservazione e conoscenza

15 1 Fase Aree di funzionamento adeguato e alterato Relative a: Funzioni di base Modalità di espressione (qualità) Tempo e modalità di risposta Aree di sviluppo prossimale

16 Fase 2- Costruzione della relazione A- Costruire la relazione attraverso una conoscenza reciproca 1. Sospendere l azione e creare una calma attesa per osservare il soggetto, individuare le aperture e le chiusure e i modi per entrare in relazione RIDUZIONE DELL ANSIA Non fare richieste Stare insieme Conoscersi gradualmente Al soggetto: Favorisce il raggiungimento di uno stato progressivo di attenzione calma Permette un utilizzo maggiormente disteso dell apparato percettivosensoriale Permette la riduzione di modalità difensive

17 Fase 2- Costruzione della relazione A- Costruire la relazione attraverso una conoscenza reciproca 2. Cogliere stereotipie e comportamenti di disagio verbalizzando le proprie sensazioni e dando significato ai movimenti del soggetto Il soggetto autistico percepisce di essere capito, comincia a capire di poter rilassarsi Permette di osservare: le modalità di espressione degli stati affettivi le modalità esplorative e di gioco Il livello e le modalità di intenzionalità comunicativa residua\\\\\\\\\

18 Fase 2- Costruzione della relazione A- Costruire la relazione attraverso una conoscenza reciproca 3. Ogni azione prodotta dal soggetto viene accettata come importante e costruttiva e non come limitata ed incompleta: non si tratta di far acquisire competenze attraverso schemi fissi o ripetizione di esercizi Sostituire le richieste con le condivisioni Partire dalle proposte e dagli interessi del soggetto Dare significato all intenzionalità Rispettare i segnali che giungono dal soggetto Favorire un progressivo riconoscimento e adattamento

19 Fase 2- Costruzione della relazione B. Stimolare la scoperta della capacità di compiere movimenti ed azioni in modo originale Sperimentazionedei materiali per creare un ponte e giungere alla condivisione del piacere, di azioni sul corpo e alla verbalizzazione delle sensazione provate (la sabbia sulla pelle, l aria calda soffiata sulle mani, la schiuma morbida) Creare delle attività condivise come il gioco, il movimento per imitarsi reciprocamente, per guardarsi negli occhi senza paura.

20 Fase 3- Strutturazione dell ambiente Ridurre il caos per facilitare la percezione, la sensorialità e le modalità interattiva Strutturazione dello spazio Strutturazione del tempo Presentazione degli stimoli

21 Strutturazione dello spazio Scuole elementare Offrire un ambiente semplice e prevedibile può essere un valido sistema per contrastare il caos interno che l autistico spesso vive. Giochi di finzione e sviluppo simbolizzazione Elaborazione percettivo sensoriale Coordinazione fino-motoria Coordinazione grosso motoria Strutturare l ambiente con zone stabili di attività

22 Strutturazione dello spazio Scuole elementare Media e Superiori Disposizione dei banchi della classe e dei laboratori stabile Organizzazione delle attività e delle lezioni Riduzione degli imprevisti e loro spiegazione Anticipazione delle attività e delle persone che si incontreranno Solo quando la relazione è diventata stabile e sicura si può allentare la strutturazione

23 Strutturazione del tempo Scuole elementare Media e Superiori Dare alla giornata una routine molto stabile chiara e visibile 1/3 Rafforzamento abilità di elaborazione visiva, uditiva, di movimento. Organizzazione sequenziale e pianificazione Attività cognitive superiori, problemsolving, ragionamento, gestione conflititi. Le attività devono essere legate a situazioni connotate 1/3 emotivamente 1/3 Contenuti didattici prettamente scolastici Esercizi ripetitivi demotivano Attività individuali o in piccolo gruppo Attività di minuti al massimo Facilitare la percezione del tempo che passa Uso di orologi, clessidre etc. Costruzione di tabelle di attività Permettere momenti di studio individuale

24 Presentazione degli stimoli Scuola materna elementare media L insegnante deve trovare il modo più idoneo per entrare in contatto con lui, farsi capire e presentare gli stimoli: dovrà provare a stimolare tattilmente il soggetto, dovrà fornire stimolazioni visive, acustiche oppure abbinare gli stimoli. Non è possibile dare un unica indicazione; dovrà essere l insegnante attraverso un accurato lavoro osservativo a giungere a delle conclusioni e a trovare il modo migliore per presentare informazioni e stimoli ai soggetti con autismo. Canale vocale acustico più deficitario Favorire il canale visivo

25 Fase 4- Definizione dei contenuti da insegnare 1. Sviluppo della comunicazione e del linguaggio 2. Sviluppo della relazione ne delle competenze sociali 3. Riduzione di comportamenti anomali e acquisizione di routine di vita quotidiana E necessario attivare una vera programmazione educativa che, tra i suoi contenuti, preveda azioni che riducano alcuni deficit o abilitino alcune competenze e capacità spesso inadeguate negli autistici

26 Scelta dei contenuti da insegnare Scuola elementare Media e superiore 1- sviluppo delle competenze comunicative e linguistiche Uso di Tecniche di comunicazione alternativa per soggetti non parlanti Immagini, simboli, tabelle di figure, computer, gesti Migliorare e stimolare l abilità di comunicare Attività di gioco e attività espressive per soggetti parlanti Giochi linguistici per lo sviluppo del vocabolario Attivazione di gruppi di conversazione su temi di interesse Combinare più attività espressive insieme (musica immagini e parole) Migliorare la strutturazione e la connotazione emotiva del linguaggio

27 Scelta dei contenuti da insegnare Scuola elementare Media e superiore 2- sviluppo delle abilità sociali Passare dalla relazione con l adulto alla relazione con il compagno Relazione iniziale con l adulto, anche nelle scuole superiori Relazione con un compagno, se possibile scelto dal soggetto Lavoro con la classe di preparazione Relazione con un piccolo gruppo Fase di conoscenza mediata dei compagni Strutturazione di momenti di gioco Conversazione in piccoli gruppi Nei gruppi si deve creare la condivisione del piacere Piccolo Gruppo 2-3 compagni Alternanza

28 Scelta dei contenuti da insegnare Scuola elementare Media e superiore 2- sviluppo delle abilità sociali Obiettivi del lavoro: a. Capacità di rispettare il turno b. Reciprocità nelle attività c. Condivisione di un gioco d. Rispetto di regole e. Acquisizione di routine sociali I momenti in cui lavorare: Ingresso Ricreazione Mensa Educazione motoria, musicale Uscite di istruzione Gite Per la classe Obiettivi del lavoro: a. Conoscere le differenze b. Dare significato alle azioni strane c. Condivisione con una persona diversa d. Confrontarsi con la diversità e. Acquisizione di tolleranza Alcune attività : Giochi palla, birilli Giochi del far finta di Laboratori del fare Uscite nei contesti di vita Rielaborazione del vissuto

29 Scelta dei contenuti da insegnare Scuola elementare Media e superiore 3- comprensione ed espressione degli stati emotivi E necessario ricordare che: I soggetti autistici provano le emozioni Manifestano le emozioni in modi in modo diverso Fanno fatica a riconoscere le espressioni del volto Riconoscimento delle proprie emozioni e dei modi con cui sono espressi Partire dai vissuti, dare significato ai propri vissuti, nominare le emozioni nel momento in cui si manifestano e rappresentarle visivamente secondo le modalità che utilizza il soggetto Riconoscimento delle emozioni degli altri e dei modi con cui sono espresse Materiali da utilizzare: foto, video, computer giochi, scrittura, numeri

30 Scelta dei contenuti da insegnare Scuola elementare Media e superiore I contenuti didattici Individualizzazione di programma e obiettivi A seconda del livello cognitivo del soggetto bisogna proporre contenuti didattici che gli permettano in primo luogo di saper leggere, scrivere e far di conto e poi che lo introducano nel mondo della cultura e della conoscenza DIFFICOLTA PRASSICHE DIFFICOLTA di COORDINAZIONE DIFFICOLTA di ATTENZIONE Uso di lettere mobili Uso del computer Cambio frequente di attività Divisione del lavoro in piccole parti Rigidità Idee fisse Interessi ristretti Collegare gli insegnamenti agli interessi Apprendimenti per induzione partendo da attività molto strutturate Attività che implichino costanza e routine

31 Sviluppare le autonomie Scuola elementare e media Tenere sempre presente il futuro e la possibile attività lavorativa Training di abilità sociali Andare al bar con altri Andare al supermercato Giocare insieme Training per l autonomia Prendere l autobus Muoversi nella città Uso del denaro Andare in bicicletta Ottenere il miglior adattamento possibile alla società

32 In sintesi il ruolo dell educazione in ambito scolastico Non esisteun unicoapprocciochevabeneper tuttii soggetticon DSA Individualizzare e partire dai bisogni, dalla capacità e dalle competenze di ogni singolo individuo Rivalutareibisognitemporalmentee dopoun periododi intervento Fornire training di abilità sociali; negli adolescenti procedere anche con educazione all affettività

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