Istituto di Istruzione Superiore Cristoforo Marzoli

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1 Istituto di Istruzione Superiore Cristoforo Marzoli Con sezioni associate ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE CRISTOFORO MARZOLI LICEO SCIENTIFICO DI STATO GALILEO GALILEI Via Levadello, Palazzolo s/o. (BS) - C.F tel fax bsis01800p@istruzione.it DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Testo unico della sicurezza Integrato con D.L. 3 agosto 2009 nr. 106 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Aggiornamento Gennaio 2017 Rischio Biologico- Piano ANTILEGIONELLA Firma del Datore di Lavoro Prof. Ssa Oliva Marella Firma del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Firma del Rappresentante dei Lavoratori Prof. Francesco Santoro Arch. Norberto Morgano Firma del Medico Competente Dr. Franco Plebani Palazzolo s/o. 1

2 Premessa Il presente documento è da intendersi parte integrante a tutti gli effetti del Documento di Valutazione dei Rischi prodotto in data 16 maggio 2009 e successivi aggiornamenti. Con questo ulteriore strumento, l Istituto di Istruzione Superiore Marzoli intende far propri i principi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in ordine al costante monitoraggio e aggiornamento delle situazioni che possano comportare rischi per la salute e integrità dei lavoratori che operano al suo interno (art. 17 comma 1 lettera a ; art. 28) Al fine di un continuo miglioramento dei sistemi di controllo, verifica e prevenzione all interno dell Istituto Scolastico, si procede con il seguente documento ad inserire un aggiornamento delle voci contemplate nella categoria RISCHIO 21 BIOLOGICO in ordine all ipotesi di contagio da Legionella nell uso da parte di utenti e/o personale della scuola delle postazioni doccia presso la palestra, nell uso delle docce oculari presso i laboratori di chimica o derivanti da scarsa pulizia dei sistemi di filtraggio dei condizionatori ove presenti. Il rischio legionella è contemplato nel Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI del D.Lgs. 81/2008 e classificato secondo l art. 268 lettera b) del medesimo (vedi anche ALLEGATO XLVI).Le misure ed il livello di contenimento saranno determinate secondo gli indicatori dell ALLEGATO XLVIII (AGENTI BIOLOGICI DEL GRUPPO 2). Legionellosi Col termine legionellosi sono indicate tutte le forme di infezione causate da varie specie di batteri Gram negativi (Gram - ) del genere Legionella. La Legionella è un batterio gram-negativo aerobio di cui sono state identificate più di 50 specie, suddivise in 71 sierogruppi. Quella più pericolosa, a cui sono stati collegati circa il 90% dei casi di legionellosi, è la L. pneumophila. La legionella deve il nome all'epidemia acuta che nel 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati. Habitat del batterio Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: si riscontrano nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi, laghi, vapori, terreni. Da questi ambienti esse risalgono a quelli artificiali come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine (sono state rilevate anche in fanghi di fiume o torrente, o argilla per manufatti in terracotta). Le condizioni più favorevoli alla proliferazione sono: una temperatura dell'acqua compresa tra i 5,7 e i 55 C; la temperatura ottimale di sviluppo è tra i 25 e i 42 C; valori di ph compresi tra 5,5 e 8,1. condizioni di acqua stagnante; presenza di incrostazioni e sedimenti; presenza di biofilm; 2

3 Modalità di trasmissione L uomo contrae l infezione attraverso aerosol, cioè inalando acqua in piccole goccioline (1-5 micron) contaminata da una sufficiente quantità di batteri; quando questa entra a contatto con i polmoni di soggetti a rischio, insorge la legionellosi, spesso in passato scambiata per una polmonite. Non è mai stata dimostrata la trasmissione per via contagiosa: non si contrae la legionellosi bevendo acqua contaminata e neppure per trasmissione diretta tra uomo e uomo. Quadri clinici L infezione da legionella può dare luogo a due distinti quadri clinici: la febbre di Pontiac e la malattia del legionario. La febbre di Pontiac si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile da 1 a 2 giorni, ed è caratterizzata da una forte febbre, dolori muscolari, mal di testa e (ma non sempre) disturbi intestinali.non c è polmonite, anche se in alcuni casi è presente la tosse. Questa forma di legionellosi è spesso scambiata per una normale influenza.può non richiedere terapia antibiotica, né ricovero in ospedale; -La malattia del Legionario si manifesta dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5 o 6). Può comportare: febbre elevata, dolori muscolari, diarrea, mal di testa, dolori al torace, tosse generalmente secca (ma può essere anche purulenta), insufficienza renale, confusione mentale, disorientamento e letargia. È un infezione che non si distingue chiaramente da altre forme, atipiche o batteriche, di polmonite. La terapia si basa sul trattamento con antibiotici(eritromicina) oltre alle normali misure di supporto respiratorio o sistemico. La malattia, specie se diagnosticata tardi, o insorta in soggetti molto deboli, può portare al decesso. Soggetti maggiormente esposti alla malattia La legionellosi può colpire anche persone sane e in buona salute, come appunto dimostra il caso dei Legionari di Filadelfia. Tuttavia fattori che predispongono alla malattia sono: l immunodeficienza, le malattie croniche, il fumo, l etilismo, l età( la probabilità di infezione aumenta con l età) il sesso del paziente( colpisce di più gli uomini) Il grafico evidenzia l incidenza dell età e del sesso nei casi registrati in Francia nel 1998 (fonte: Dr. Bénédicte Decludt-Janssens, InVS, colloque CSTB/RISE, 16 dècembre 1999). 3

4 Il più recente rapporto dell Istituto Superiore di Sanità, relativo al triennio , evidenzia che: la Lombardia presenta il numero maggiore di casi rispetto alle altre Regioni, pari rispettivamente al 37% dei casi nazionali nel 2001, al 38% nel 2002 e al 47% nel Tale situazione è verosimilmente determinata dalla maggior attenzione clinico-diagnostica degli operatori della nostra Regione; le percentuali di casi di legionellosi nosocomiale e associata ai viaggi sono stati rispettivamente 15,6% e 22,8% nel 2001; 11,9% e 18,6% nel 2002; 12,3% e 18,3% nel 2003; rimane elevato il numero di cluster sia nosocomiali che associati ai viaggi, rispettivamente pari a 15,6% -22,8% nel 2001; 11,9% - 18,6% nel 2002; mentre nel 2003 sono stati notificati dall EWGLI 20 cluster associati con altrettante strutture ricettive italiane che hanno coinvolto complessivamente 21 italiani e 28 stranieri; tra le diverse categorie occupazionali i pensionati sono la categoria maggiormente colpita dall infezione pari al 43 50% circa ed infatti oltre il 65-70% dei casi ha superato i 50 anni e l età media dei pazienti è di 57 anni nel 2001 e 59 anni nel ; oltre il 50% dei pazienti affetti da legionellosi presenta altre patologie concomitanti, prevalentemente di tipo cronico-degenerativo e neoplastico. Inoltre, i dati derivanti dalle notifiche e dal sistema di sorveglianza speciale dei casi verificatisi in residenti lombardi, nel periodo evidenziano in particolare che Nell anno 2002 si è avuto un significativo incremento delle notifiche derivante verosimilmente dalla maggior attenzione clinico-diagnostica influenzata dall attività di diverse AA.SS.LL. che avevano iniziato i controlli ambientali nelle Strutture sanitarie di ricovero e cura e sollecitavano la messa in atto di protocolli di controllo secondo le indicazioni fornite dalle già citate linee guida emanate dalla Regione Lombardia e poi dalla Conferenza Permanete Stato-Regioni. Tale maggiore attenzione si è riscontrata anche nell anno 2003, con un tasso di incidenza regionale pressoché simile all anno precedente, ma con qualche differenza significativa soprattutto in meno per qualche AA.SS.LL. (fonte: DDG 2005 NR. 2907). 4

5 Notifica dei casi Data la pericolosità della malattia, nella maggior parte dei paesi europei, i casi di legionellosi devono essere notificati alle competenti Autorità Sanitarie. Utenze a rischio Le utenze e gli impianti più esposti a rischio sono: ospedali, cliniche, case di cura e simili; alberghi, caserme, campeggi e strutture ricettive in genere; impianti per attività sportive e scolastiche; edifici con torri di raffreddamento; piscine; stabilimenti termali; fontane decorative e cascate artificiali. Normativa vigente. Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi - GURI n. 103 (S.G.) -5 Maggio 2000;. Linee-guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi - GURI n. 29 (S.G.) - 5 Febbraio Linee-guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico- ricettive e termali - GURI n. 28 (S.G.) - 4 Febbraio 2005 DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N 2907 DEL 28/02/2005 avente per oggetto Approvazione delle Linee guida Prevenzione e controllo della Legionellosi in Lombardia DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N 1751 DEL 24/02/2009 avente per oggetto Approvazione delle Linee guida Prevenzione e controllo della Legionellosi in Lombardia Responsabilità Nel caso di alcuni episodi accaduti negli ospedali con episodi di decesso è stata aperta un inchiesta penale a carico dei Direttori degli ospedali con le accuse di lesioni colpose, omicidio colposo e violazione della D.Lgs. 81/2008 (e successive modifiche e integrazioni) sulla tutela dei lavoratori. 5

6 Condizioni per lo sviluppo della Legionella negli impianti idrosanitari I batteri della legionella possono essere presenti anche negli acquedotti, in quanto sono in grado di superare, senza eccessivi danni, i normali trattamenti di potabilizzazione. Tuttavia, la sola presenza di questi batteri non costituisce pericolo per le persone. I batteri diventano pericolosi solo quando sussistono contemporaneamente le seguenti condizioni: 1 - Temperatura ottimale di sviluppo varia da 25 a 42 C la crescita dei batteri è massima a circa 37 2 Ambiente aerobico cioè ambiente con presenza di ossigeno 3 Presenza di elementi nutritivi biofilm, scorie, ioni di ferro e di calcare, altri microrganismi 4 Polverizzazione dell acqua con formazione di microgocce aventi diametri variabili da 1 a 5 micron 5 Alto livello di contaminazione generalmente si ritiene che tale livello debba superare i UFC/l UFC/l (unità formanti colonia/l) è l unità di misura con cui si valuta la contaminazione dell acqua e indica la quantità di microorganismi presenti in un litro d acqua. 6

7 Impianti e processi tecnologici a rischio Sono a rischio tutti gli impianti e i processi tecnologici che comportano un moderato riscaldamento dell acqua e la sua nebulizzazione. Torri di raffreddamento torri ad umido a circuito aperto, torri a circuito chiuso, condensatori evaporativi. Impianti di condizionamento umidificatori a pacco bagnato, lavatori d aria a spruzzo, nebulizzatori, separatori di gocce, filtri, silenziatori. Impianti idrosanitari tubazioni, serbatoi di accumulo, valvole e rubinetti soffioni di docce Sistemi di emergenza docce di decontaminazione, stazioni di lavaggio occhi, sistemi antincendio a sprinkler. Piscine e vasche piscine e vasche di idromassaggio, vasche calde. Fontane decorative Apparecchi di erogazione ossigeno. In grassetto corsivo sottolineato sono segnate le possibili fonti di contaminazione nell IIS Marzoli di Palazzolo s/o per le quali si richiede all ASL di competenza un campionamento per la verifica di 7

8 eventuali legionelle. In caso di responso negativo la ricerca della Legionella va ripetuta dopo 6 mesi e in caso negativo, ogni anno(prima dell inizio dell anno scolastico). Habitat della legionella negli impianti Negli impianti, la legionella può trovarsi libera oppure ospite di protozoi come le amebe. Inoltre, isolata o ospite di protozoi è presente: 1. ospite di protozoi come le amebe 2.-libera-nell acqua; 3. ancorata a biofilm: cioè ad aggregati costituiti da altri batteri, alghe, polimeri e sali naturali, dove trova la condizioni più favorevoli al suo sviluppo( ancoraggio, scambio di sostanze nutritive, ossigenazione) Va tenuto presenta che nei biofilm, la legionella può svilupparsi in ambiente protetto tale da rendere del tutto inaffidabili i trattamenti di disinfezione che agiscono solo localmente. Ne consegue, ad esempio, che in un impianto di acqua calda sanitaria, non basta attuare la disinfezione (chimica o termica) nel solo bollitore, sperando che, prima o poi, il circuito di ricircolo porti i batteri a passare attraverso il bollitore stesso, perché i batteri possono trovare nei biofilm rifugi sicuri rimanendo ancorati ad esso. La presenza di biofilm, inoltre, può comportare errori di tutto rilievo nel determinare i livelli di contaminazione degli impianti, in quanto, durante le operazioni di misura le legionelle restano nascoste nei biofilm, dando valori sottostimati, o, al contrario, i biofilm possono rompersi (per forti sbalzi termici, improvvise turbolenze o urti meccanici) e liberare grandi quantità di batteri dando valori soprastimati circa il reale valore della contaminazione dell impianto. Azioni che contrastano la formazione dei biofilm Dunque, cercare di contrastare, la formazione dei biofilm è di grande importanza nella lotta contro la legionella. E a tal fine, in generale, si può dire questo: - è consigliabile utilizzare contenitori d acqua e tubi con superfici a bassa aderenza per limitare le possibilità di ancoraggio dei biofilm; - è bene, per lo stesso motivo, dimensionare i tubi con velocità elevate, anche se, in merito, non è possibile far riferimento a valori certi; - non si deve far ristagnare l acqua e, quindi, vanno evitati bollitori con attacchi alti, collettori con diametri troppo grandi e bracci morti a servizio di possibili future utenze. 8

9 Interventi : Trattamenti di disinfezione Qualora il campionamento abbia dato esiti positivi occorre intervenire con trattamenti di disinfezione che mirano ad eliminare, o a limitare in modo significativo, la presenza della legionella negli impianti. Di seguito si riportano i trattamenti usuali. Trattamenti fisici Trattamento termico: si mantiene costantemente l acqua ad una temperatura superiore ai 60 C, condizione in cui si inattiva la legionella Shock termico: si eleva la temperatura dell acqua fino a C per almeno 30 minuti al giorno per tre giorni, fino ai rubinetti; Raggi ultravioletti: la luce UV (254 nm), generata da speciali lampade, uccide i batteri; Filtri Terminali: applicati direttamente al punto di prelievo, formano una barriera meccanica (0,2 μm) al batterio ma devono essere sostituiti con una certa periodicità. Solitamente vengono applicati in abbinata al Biossido di cloro, nei punti ad altissimo rischio (docce per grandi ustionati, docce per neonatologia, etc). Trattamenti chimici Iperclorazione continua: si introduce cloro nell impianto sotto forma di ipoclorito di calcio o di sodio, fino a che la concentrazione residua del disinfettante sia compresa tra 1 e 3 mg/l; Iperclorazione shock: si introduce cloro nell impianto sotto forma di ipoclorito di calcio o di sodio in modo da mantenere una concentrazione di 50 mg/l per un ora oppure 20 mg/l per due ore; Biossido di cloro: consente una disinfezione continua, con valori modesti di cloro residuo, mantenendo la potabilità dell'acqua, rimuove il biofilm (habitat naturale della legionella) e costituisce un'azione molto prolungata sia nel tempo che nella distanza dal punto di iniezione; i valori consigliati sono di 0,2-0,4 mg/l; viene prodotto in loco con appositi generatori con capacità di produzione adeguate all'impianto da disinfettare; con le concentrazioni sopra dette non produce aggressioni alle tubazioni; Ionizzazione rame-argento: si producono ioni generati elettroliticamente fino a una concentrazione di 0,02-0,08 mg/l di Ag e 0,2-0,08 mg/l di Cu; Perossido di idrogeno e argento: si sfrutta l azione battericida e sinergica tra l argento e una soluzione concentrata di perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Trattamento con ozono : L'attività germicida dell'ozono si fonda sulla elevata capacità di ossidante diretto; grazie a questa qualità, tutte le strutture macromolecolari delle cellule (muffe, batteri acetici, eterolattici, lieviti apiculari, ecc.) vengono profondamente alterate e inattivate; 9

10 Alcune considerazioni sui trattamenti di disinfezione Trattamenti termici Il punto di forza di questi trattamenti sta nel fatto che essi possono esercitare una completa azione battericida senza alcuna aggiunta di prodotti chimici e senza aver bisogno (come nel caso dei raggi UV) di sistemi integrativi.la loro azione si basa sul fatto che le temperature elevate causano la morte dei batteri in generale e della legionella in particolare: se l acqua è mantenuta sopra i 50 C non c è alcun pericolo che si sviluppi la legionella, anzi la sua eliminazione avviene nel giro di qualche ora. Tali trattamenti richiedono però un costo elevato e richiedono un trattamento prolungato Raggi ultravioletti (UV) Sono in grado di inattivare i batteri che passano attraverso le apparecchiature di emissione dei raggi.va, tuttavia, che tali apparecchiature possono esercitare solo un azione locale. Inoltre la torbidità dell acqua può creare coni d ombra che proteggono i batteri. Pertanto all azione dei raggi UV vanno associati altri sistemi di disinfezione. Sussistono limiti anche per quanto riguarda la quantità d acqua che può essere trattata da ogni apparecchiatura. Infatti, il flusso del fluido sottoposto all azione dei raggi deve avere uno spessore piccolo (in genere non più di 3 cm) e questo riduce sensibilmente la portata delle apparecchiature utilizzate per il trattamento. Filtrazione È un trattamento che ha il suo punto di forza nella possibilità di ridurre la contaminazione dell acqua senza alcuna aggiunta di prodotti chimici. Due le tecniche in uso: - il sistema tradizionale con filtri di sabbia, che viene utilizzato soprattutto coi circuiti di raffreddamento;. il sistema con microfiltri (da 1 µm e anche meno) ad elevata portata, che si utilizza, sia coi circuiti di acqua calda sanitaria, sia coi circuiti di raffreddamento. In commercio esistono microfiltri in grado di trattare diverse decine di metri cubi d acqua ogni ora. Questi i principali inconvenienti della filtrazione: richiede costi elevati; necessita di una manutenzione accurata; la sua efficacia non è costante nel tempo per la progressiva occlusione dei filtri; è esposta a rotture improvvise dei filtri; sussiste il pericolo di contaminazione dei filtri da parte di altri batteri. Clorazione Il cloro è un forte agente ossidante, da molti anni usato per la disinfezione delle acque potabili. Per il trattamento antilegionella, è però richiesto in dosi molto elevate e presenta quali effetti negativi: la formazione di alometani (sostanze in parte ritenute cancerogene); l insorgere di gravi fenomeni di corrosione; l instabilità della concentrazione nel tempo; la poca penetrazione nei biofilm; l insufficiente azione dove l acqua ristagna; l alterazione del gusto e del sapore dell acqua. 10

11 Biossido di cloro Possiede buone capacità antibatteriche, non produce alometani e permane relativamente a lungo nelle tubazioni. Le sue molecole, inoltre, possono entrare all interno dei biofilm. Comporta, tuttavia, i seguenti svantaggi: deve essere prodotto in loco con procedure abbastanza complesse; può corrodere le tubazioni anche se in modo meno grave del cloro; richiede costi di gestione alquanto elevati. Ioni positivi di rame e di argento Esercitano una forte azione battericida dovuta al fatto che la loro carica elettrica può alterare la permeabilità degli organismi cellulari e portare ad una degradazione proteica. Possono, inoltre, accumularsi nei biofilm. Pertanto il loro effetto persiste (per alcune settimane) anche dopo la disattivazione del trattamento. Questi i principali svantaggi: non possono essere usati con superfici zincate in quanto lo zinco disattiva gli ioni d argento; la loro concentrazione non deve superare i limiti ammessi per l acqua potabile; richiedono costi elevati. Acqua ossigenata catalizzata È una tecnica di disinfezione che associa all acqua ossigenata un catalizzatore (solitamente un sale d argento). La sua efficacia dipende dall azione del catalizzatore. In teoria, l acqua ossigenata presenta diversi vantaggi, tra cui prodotti di decomposizione non tossici. Vantaggi e svantaggi reali sono, però, ancora poco conosciuti in quanto è assai limitata l esperienza pratica. Ozono Può esercitare una forte azione contro la legionella, gli altri batteri e i protozoi presenti nei biofilm. Si deve, tuttavia, considerare che il trattamento con ozono: richiede costi elevati per le attrezzature di produzione e dosaggio; necessita di una manutenzione accurata; ha un efficacia alquanto limitata nel tempo; degrada alcuni prodotti utilizzati per trattamenti anticalcare e anticorrosione; può accrescere la possibilità che si formino nuove infezioni. L azione dell ozono sulla corrosione è ancora alquanto controversa. Alcuni Autori sostengono che esso la favorisce, altri il contrario. E giustificano quest ultima tesi col fatto che l ozono può ossidare l azoto presente nell acqua formando composti (nitrati e nitriti) che inibiscono la corrosione degli acciai. Bibliografia : Marco e Mario Doninelli. Idraulica n 23 Novembre Documento linee guida legionella 11

12 Interventi nell Istituto Valutazione del rischio Si richiede il campionamento periodico nelle docce della palestra e negli impianti di condizionamento al fine di verificare l eventuale presenza di Legionella, in considerazione degli indicatori risultanti dalle valutazioni schematicamente espresso nelle tabelle che seguono. Ambiente STRUTTURA SANITARIA/SOCIO-SANITARIA STRUTTURE TERMALI, PISCINE,IDROMASSAGGI STRUTTURA RICREATIVA (ALBERGO,PALESTRA, SALE ) AMBIENTE DI LAVORO CON UNIDIFICAZIONE AMBIENTE DI LAVORO CONFINATO ALTRI AMBIENTI DI VITA COLLETTIVI ABITAZIONI PRIVATE Esposizione occasionale (inf.2-3 ore) SI SI Esposizione prolungata ( tra 8-24 ore) Esposizione regolare ( > 8 ore x 2 o più giorni) (fonte: DDG 2005 NR. 2907) 12

13 PERICOLO 21 Servizi e docce Presso la palestra; apparecchiature e impianti di climatizzazione;stazioni lavaggio occhi. BIOLOGICO PALESTRA: esiste rischio biologico relativo alla sviluppo di legionella relativamente alla presenza delle docce. UFFICI E AMBIENTI CON PRESENZA DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE: Esiste pericolo biologico relativamente all eventuale carenza di pulizia dei filtri; LABORATORI DI CHIMICA: nelle zone Liceo e Itis esistono stazioni per il lavaggio degli occhi in caso di contatto accidentale con prodotti irritanti. Esiste pericolo biologico. RISCHIO P = 1 ; D = 1 f (P x D) MAGNITUDO DEL RISCHIO = 1 Interventi Programmazione Realizzazione Le misure proposte sono da programmare, parzialmente attivate, attivate, anche mediante l uso di cartellonistica o di documentazione adeguata Mantenere in essere l attuale situazione Assicurare il mantenimento dell efficienza delle misure di protezione adottate Assicurare l aggiornamento dell informazione del personale in merito alla natura ed al livello di rischio e la formazione alla corretta applicazione delle misure di prevenzione disposte. Campionamento periodico annuale Delle acque a cura Ente Comunale Assicurare l uso dei D.P.I. per il personale addetto alle operazioni di pulizia Monitoraggio continuo Monitoraggio continuo ed adozione delle misure necessarie allo scopo Azione di formazione / informazione da parte dei Preposti e/o del Responsabile della Sicurezza Igienizzazione periodica soffioni Docce (ogni 15 giorni) Azione di formazione / informazione anche mediante diffusione di documentazione adeguata. Eventuale bonifica Se il campionamento evidenzia una concentrazione di batteri > 1000 UFC/L si impone: - un immediato intervento di bonifica che comporti decontaminazione mediante shock termico o iperclorazione( iperclorazione shock) - la sostituzione degli elementi usurati quali filtri, giunti, filtri dei rubinetti, soffioni delle docce, tubi flessibili delle docce - decalcificazione degli elementi meno usurati mediante soluzione acida - disinfezione mediante clorazione - una campionamento immediatamente dopo la bonifica per la verifica della presenza di legionella da ripetere dopo 15 giorni, dopo 3 mesi e periodicamente ogni 6 mesi se negativo; se positivo occorre ripetere il trattamento di bonifica. 13

14 - Lo svuotamento annuale degli scaldabagni,seguiti da pulizia e disinfezione delle tubature Misure preventive per gli addetti alla manutenzione e pulizia Va effettuato il monitoraggio giornaliero-settimanale della formazione dei depositi di calcare sui circuiti dell acqua calda. La decalcificazione delle docce va effettuata almeno una volta all anno mediante sostanze disincrostanti e decalcificanti (come sopra indicato) Alla disincrostazione va seguita la disinfezione con ipoclorito di sodio. E importante non utilizzare contemporaneamente il decalcificante con il disinfettante per evitare pericolose formazioni di cloro. Gli addetti alla manutenzione per la pulizia dei sistemi di smaltimento del calore umido o di altri dispositivi produttori di aerosol sono da ritenersi lavoratori ad alto rischio di esposizione della legionella. Durante le operazioni di pulizia questi soggetti devono utilizzare come DPI(dispositivi di protezione individuale): - una maschera respiratoria dotata di filtro HEPA o tipo H ad alta efficienza - guanti di gomma - occhiali; - tute protettive Misure Preventive strutturali Al fine di evitare definitivamente possibili i problemi indotti dalla presenza di legionella, è possibile inserire dei filtri antilegionella autopulenti per docce da inserire prima del soffione( che deve essere nuovo, periodicamente controllato). le e 14

15 Il filtro autopulente è caratterizzato da pori di diametro di 0,03 μm, in grado di trattenere i batteri mediante un processo di ultrafiltrazione. I batteri rimasti sul filtro vengono poi eliminati mediante un risciacquo del filtro stesso ed evacuati con le acque di scarico. 15

16 Vedi anche Linee guida legionella Regione Lombardia Il Datore di Lavoro, Prof.ssa Oliva Marella. Il R.S.P.P., Arch. Norberto Morgano Il medico Competenze, Dott.Franco Plebani. Il R.L.S., Prof. Francesco Santoro Palazzolo s/o, 16

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