Psicologia sociale Aspetti strutturali dei gruppi. Ruggieri Stefano Università degli Studi di Enna

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1 Psicologia sociale Aspetti strutturali dei gruppi Ruggieri Stefano Università degli Studi di Enna

2 Ci sono aspetti della vita di un gruppo che mostrano una certa stabilità: gli aspetti strutturali Struttura: una rete interdipendente di ruoli e status gerarchici Ruolo e status si riferiscono a modelli di comportamento prevedibili associati alle posizioni occupate dagli individui nei gruppi 2

3 Il ruolo Le norme di gruppo si applicano rigorosamente a tutte le componenti del gruppo? A individui o posizioni particolari all interno del gruppo sono associate aspettative diverse Differenziazione di ruolo Talvolta i ruoli sono stabiliti formalmente, in altri casi la formazione è spontanea 3

4 Il ruolo Alcuni degli esempi più evidenti della differenziazione di ruolo si ritrovano nel più importante dei piccoli gruppi, la famiglia Ruoli predefiniti (es. il genitore, il caregiver, il figlio) Ruoli sociali (es. associati al sostegno emotivo o alla disciplina) 4

5 Il ruolo Studio di Slater (1955) Chi ha fornito le idee migliori? Chi si è contraddistinto come leader Chi è piaciuto di più? L individuo che era considerato come più autorevole non era di solito quello che otteneva più simpatie scarsa correlazione tra i due attributi, che diventava sempre più debole nel corso del tempo Due ruoli fondamentali specialista del compito (l uomo delle idee) specialista socioemozionale (l individuo che ottiene più simpatie) 5

6 Il ruolo Ruolo l insieme delle aspettative relative al comportamento di una persona che agisce all interno di un sistema sociale Indica le aspettative condivise riguardo al modo in cui uno specifico membro si dovrebbe comportare, in uno specifico gruppo, in una determinata situazione È una costruzione sociale che si sviluppa all interno di una rete di relazioni, valori, rappresentazioni ed è continuamente costruita, ricostruita, interpretata negoziata 6

7 Il ruolo ruolo adeguato: quanto auspicabile dalla natura delle cose, cioè il più appropriato data la situazione psicosociale e organizzativa ruolo presunto: ciò che la persona ritiene e immagina come suo proprio: cosa pensa di dover fare per interpretare correttamente il ruolo assegnatole ruolo reale o esistente: ruolo effettivamente svolto e messo in pratica ruolo manifesto: ricoperto da una persona che è previsto e prescritto dal gruppo 7

8 Il ruolo Perché differenziazione di ruolo? 1. La divisione del lavoro tra i membri del gruppo può agevolare il raggiungimento di uno scopo Uno dei problemi di gruppo è cercare il modo di dividere il lavoro e la responsabilità tra i suoi membri allo scopo di impedire il sovraccarico La scelta dei ruoli può essere specifica alla situazione, in funzione degli scopi del gruppo Es.: equipe multidisciplinari che contribuiscono alla causa comune 8

9 Il ruolo Perché differenziazione di ruolo? 2. Contribuisce a portare ordine nell esistenza del gruppo I ruoli implicano aspettative sul comportamento proprio ed altrui e fanno sì che la vita del gruppo divenga più prevedibile e disciplinata La comparsa di ruoli relativi al compito e socioemozionali è importante perché i membri del gruppo apprenderanno velocemente a chi guardare ed a chi rispondere in determinati punti dell esistenza del gruppo o in situazioni particolari 9

10 Il ruolo Perché differenziazione di ruolo? 3. I ruoli formano una parte della definizione che diamo di noi nell ambito della consapevolezza di ciò che siamo Avere un ruolo definito contribuisce in modo fondamentale alla nostra identità Evidente quando il ruolo di un individuo è ambiguo, sovraccarico o in conflitto con altri ruoli In sintesi, il fatto di non sapere chi siamo e che cosa gli altri si aspettano da noi comporta conseguenze negative 10

11 Lo status Non tutti i ruoli assunti dai diversi membri del gruppo sono egualmente valutati e neppure implicano lo stesso potere di influenza e controllo sugli altri 2 aspetti chiave per la definizione di status: lo status implica un prestigio consensuale, una valutazione o una classificazione positiva da parte degli altri membri del gruppo lo status elevato implica una tendenza a dare inizio a idee e attività che vengono continuate dal resto del gruppo 11

12 Lo status In genere, la facilità e la regolarità con cui si osservano differenze di status non dovrebbero farci pensare che la gerarchia debba restare immutabile Sherif e Sherif osservavano cambiamenti nella struttura del gruppo quando i membri entravano a fare parte del gruppo o lo abbandonavano Un altra causa di instabilità è il mutevole contesto intergruppi 12

13 Lo status La differenziazione dei ruoli si associa spesso alla differenziazione di status Sistema dei ruoli Differenziazione orizzontale Sistema di status Differenziazione verticale 13

14 Lo status Perché le differenziazioni di status nei gruppi? 1. Sistema delle aspettative Status più elevato ai membri che potenzialmente possono fornire un contributo maggiore degli altri per la realizzazione del compito Le aspettative possono basarsi: su caratteristiche rilevanti che sembrano avere un ruolo principale nella differenziazione di status (abilità, attitudini, esperienze) su caratteristiche irrilevanti (sesso, razza) che hanno, comunque, un certo peso e sono legate anche agli stereotipi sociali 14

15 Lo status Perché le differenziazioni di status nei gruppi? 2. Spiegazione etologica Status è collegato alla valutazione della forza dei membri del gruppo, stimata sulla base dell apparennza, del portamento, del contegno e di alcuni indicatori fisici come la statura, la muscolatura e l espressione facciale 15

16 Lo status Perché le differenziazioni di status nei gruppi? 3. Bisogno di prevedibilità e ordine Le posizioni di ruolo portano con sé aspettative sul tipo di comportamento che adotterà la persona che li occupa Così è per le posizioni di status, eccetto che qui le aspettative riguardano la competenza delle persone in vari settori 16

17 Lo status Individui diversi nel nostro gruppo sono migliori o peggiori di noi in questa o quella attività, cosa che ci permette di associarli a determinati compiti in maniera appropriata Ordinare il gruppo in questo modo può contribuire a fornirgli stabilità ed a permettergli di concentrarsi in modo più efficace sul raggiungimento dei suoi scopi 17

18 Lo status Talvolta questo può produrre profezie che si autoadempiono Il fatto di essere considerato per lungo periodo individui a basso status comporta l effettiva interiorizzazione dello status La spiegazione più sistematica dell influenza dello status sul comportamento proviene dalla teoria degli stati di aspettativa quando un gruppo è impegnato in un compito, i suoi membri sviluppano in breve tempo, delle aspettative sulle specifiche abilità prestazionali dei loro compagni 18

19 Lo status Secondo la teoria, anche tratti esteriori come la razza e il genere possono fungere da indicatore di status a partire dalle quali inferire le capacità prestazionali di un soggetto Per effetto di stereotipi culturali associati a queste categorie sociali, una persona di colore o di sesso femminile che si unisce ad un gruppo di lavoro può essere percepita differentemente da una persona di razza bianca o di sesso maschile. Questa distinzione può tradursi in differenti modelli e schemi di interazione 19

20 La leadership 20

21 Reti di comunicazione Bavelas: un metodo utile per comprendere gli effetti di strutture di comunicazioni differenti è quello di concepire i membri del gruppo come esseri in relazione attraverso legami di comunicazione Il modo in cui questi legami sono ordinati dal punto di vista topologico è molto più importante che sapere quanto possano essere vicini in unità di distanza fisica i vari membri dell organizzazione o del gruppo 21

22 22

23 Reti di comunicazione Vari indici quantitativi per mezzo dei quali è possibile descrivere diversi tipi di reti: distanza: il numero minimo di legami di comunicazione che un membro del gruppo deve attraversare per comunicare con un altro individuo centralità: la misura in cui il flusso di informazioni nel gruppo è centralizzato in una persona o è disperso in modo più uniforme tra i membri 23

24 Reti di comunicazione Bavelas e coll. idearono un paradigma sperimentale per studiare gli effetti delle diverse reti di comunicazione sulla produttività del gruppo 24

25 Reti di comunicazione I risultati abbastanza chiari: Gruppi disposti in modo centralizzato (reti catena e Y): meno errori nel compito rispetto a disposizione decentralizzata (es. a cerchio) Gruppi decentralizzato: morale e soddisfazione per il lavoro erano superiori Coloro che si trovavano nelle posizioni centrali apprezzarono il compito molto di più dei membri periferici e quasi sempre vennero nominati leader del gruppo 25

26 Reti di comunicazione La conclusione secondo cui i gruppi centralizzati fornivano sempre una prestazione più efficiente fu presto contestata Shaw (1964) scoprì infatti che la natura del compito era una variabile decisiva Primi esperimenti: Compito molto semplice Gruppi centralizzati: prestazione migliore Successivamente: Compito complesso Gruppi decentralizzati: prestazione migliore 26

27 Reti di comunicazione Perché? Per risolvere con successo i compiti più difficili era necessario integrare una quantità di informazioni superiore. In una rete centralizzata questa funzione ricadeva generalmente su un individuo ciò determinava spesso in lui un sovraccarico cognitivo ed un conseguente deterioramento delle prestazioni di gruppo Nelle reti decentralizzate, benchè i membri avessero la necessità di inviare più messaggi, il carico era ripartito in modo più uniforme e di conseguenza c era una probabilità superiore di risolvere il compito 27

28 Reti di comunicazione Gruppi centralizzati possono dare luogo ad una prestazione più scarsa poiché comportano una caduta del morale e della motivazione La maggior parte degli individui lavora meglio quando ha una certa autonomia e questa è negata ai membri delle reti centralizzate che dipendono sempre da qualcun altro più in là per avere le informazioni 28

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