Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980)

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1 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) La teoria dell azione ragionata (Ajzen e Fishbein, 1980) fornisce una struttura di base che mira a spiegare e comprendere come si vengono a concretizzare i comportamenti degli individui. Il modello è molto generale e non fa riferimento a comportamenti specifici, così come non specifica i particolari tipi di credenze associate a comportamenti diversi. Questo fattore lo rende applicabile a differenti studi, individuando di volta in volte le diverse credenze ricollegate al particolare tipo di comportamento che si intende analizzare.

2 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) Alla base della Theory of Reasoned Action vi è l individuazione di tre fattori predittivi l intenzione al comportamento, che esercita un azione diretta e primaria verso una specifica condotta e che a sua volta è determinata in modo contemporaneo dall atteggiamento personale e dalle norme soggettive; l atteggiamento personale verso il comportamento, ossia l attitudine che un individuo ha nell adottare o non adottare uno specifico comportamento; la norma soggettiva, ossia l influenza che le opinioni altrui esercitano sulle scelte dell individuo.

3 CONVINZIONI Convinzioni relative ai comportamenti - Convinzioni relative ai risultati dell esercizio fisico (es. se faccio ginnastica, migliorerò la salute e l aspetto fisico) - Valutazioni relative ai risultati dell esercizio fisico (es. essere in buona salute e avere un aspetto fisico attraente è piacevole, soddisfacente e divertente) Convinzioni normative - Convinzioni relative all opinione degli altri (es. i miei amici e i miei famigliari pensano che dovrei fare più esercizio fisico) - Motivazione ad aderire all opinione degli altri (es. voglio fare ciò che si aspettano da me) ATTEGGIAMENTI Atteggiamenti rispetto all esercizio fisico (es. L esercizio potrebbe essere una cosa positiva per me) Norme soggettive relative all esercizio fisico (es. Fare esercizio fisico è una cosa appropriate da fare) INTENZIONI Itenzioni relative ai comportamenti (es. Ho intenzione di cominciare un programma di esercizi fisici) ESERCIZIO FISICO La teoria dell azione ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975) applicata alla decisione di fare esercizio fisico

4 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) L atteggiamento personale può essere inteso come il giudizio (positivo o negativo) che un soggetto attribuisce a un particolare comportamento (per esempio Fare attività sportiva ti fa sentire meglio ). Questa valutazione soggettiva può essere a sua volta spiegata attraverso il termine subjective probability, secondo cui l atteggiamento nasce dalla sommatoria dei prodotti di due variabili: le credenze (C), ossia la possibilità che un comportamento possa generare determinati risultati e produrre specifici esiti (per esempio, Se facessi un po più di sport starei meglio ); la valutazione (V) che il singolo soggetto attribuisce allo specifico esito (per esempio, Per me è importante sentirmi bene ).

5 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980)

6 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) La norma soggettiva rappresenta invece il livello d influenza che le opinioni dei referenti altri (genitori, amici, partner, colleghi di lavoro, etc.) hanno sui comportamenti dell individuo. Tale influenza è a sua volta data dal prodotto di due variabili: le convinzioni normative (Cn), ossia le credenze su ciò che determinati referenti si aspettano rispetto a uno specifico comportamento (per esempio, Il mio partner pensa che io debba fare più attività sportive ); la disponibilità (Ds) che il singolo individuo ha nell adattare i propri comportamenti alle aspettative dei propri referenti (per esempio, Per me è importante fare quello che il mio partner si aspetta, perché voglio che sia orgoglioso di me ).

7 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) A sua volta la variabile norma soggettiva sarà così formulata:

8 Il modello dell Azione Ragionata (Ajzen e Fishbein1980) L atteggiamento e le norme soggettive esercitano un influenza indiretta sul comportamento, attraverso la costruzione delle intenzioni

9 Il modello del Comportamento Pianificato (Ajzen e Fishbein1980) Successivamenmte Ajzen modifica il modello, riprendendo in parte le riflessioni a suo tempo condotte da Bandura rispetto al tema dell auto-efficacia. L elemento di novità introdotto nell ambito della teoria del comportamento pianificato (TPB) è stato l inserimento della variabile Controllo comportamentale percepito tra i fattori che possono influenzare le intenzioni di comportamento (Ajzen, 1985; Ajzen, 1991)

10 Credenze sulle conseguenze del comportamento (Se smettessi di fumare sarei molto più in forma e in buona salute) Valutazione delle conseguenze del comportamento previsto (E auspicabile essere in forma e godere di buona salute) Credenze normative (La mia famiglia e gli amici pensano che dovrei smettere di fumare) Motivazione ad accondiscendere (Voglio fare ciò che si aspettano da me) Atteggiamento verso l azione specifica Norme soggettive Intenzioni comportamentali (intenzione di smettere) Comportamento (smettere di fumare) Credenze di controllo (Che probabilità ho di riuscire a smettere di fumare nel caso in cui ci provi?) Controllo comportamentale percepito

11 Il modello del Comportamento Pianificato (Ajzen e Fishbein1980) Ma in che modo si viene a formare questa nuova variabile? Due sono i fattori che la determinano: le difficoltà (Df) che un soggetto pensa di poter incontrare nella tenuta di uno specifico comportamento, in termini di risorse e competenze necessarie (per esempio, Per fare dell attività fisica in modo serio c è bisogno di molto tempo e molta forza di volontà ); la percezione (P) che il soggetto ha di poter superare con successo le precedenti difficoltà, ossia un auto-valutazione rispetto alla possibilità di avere quelle risorse e/o quelle opportunità necessarie per assumere uno specifico comportamento (per esempio, Sono certo che avrò la forza di volontà per fare attività fisica in modo costante ed efficace ).

12 Questa nuova variabili verrà descritta come dove PBCB = il controllo comportamentale percepito rispetto al comportamento B Df = le difficoltà percepite nella tenuta di un determinato comportamento; P = percezione di controllo.

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