Decisione N del 26 novembre 2015

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) RONDINONE Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) TINA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 29/09/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorso concerne il risarcimento del danno, quantificato dalla parte ricorrente in euro 1.000,00, derivante dalla mancata consegna del codice PIN relativo a una carta di debito, alla mancata consegna di una carta di credito ricaricabile, al mancato rilascio di una carta di credito e all impossibilità di domiciliare le utenze sul conto corrente. Più precisamente, la ricorrente ha riferito che, a seguito dell apertura di un rapporto di conto corrente bancario con la convenuta, incorreva nelle seguenti problematiche: - nonostante la ricezione di una carta di debito collegata a detto conto, non era stata messa in grado di utilizzarla, a motivo del mancato invio di parte del codice PIN; - mancato recapito alla ricorrente della carta di credito ricaricabile come stabilito in sede di proposta contrattuale ; - rifiuto di concessione da parte dell intermediario di una carta di credito promessa in sede di proposta contrattuale ; - impossibilità di domiciliare le utenze sul conto corrente; - necessità di aprire un conto corrente presso un altro intermediario stante l impossibilità materiale di utilizzare a pieno titolo il conto corrente e le somme ivi depositate se non tramite bonifico bancario ; Pag. 2/6

2 - sospensione per ragioni di sicurezza di un bonifico in uscita disposto presso il conto di nuova apertura, sbloccato a seguito di minaccia di esposto presso la Banca d Italia e di azione di risarcimento danni. A motivo dei fatti sopra riportati, la ricorrente ha riferito di aver potuto chiudere un oneroso conto corrente intrattenuto presso un intermediario privo di sportelli bancari presso l attuale domicilio della ricorrente, verso la metà del mese di agosto 2014 ( ) e con un ritardo di circa tre mesi da quanto preventivato. La ricorrente ha lamentato il comportamento dell intermediario, la cui operatività svolta online, veniva dalla medesima ritenuta inaffidabile e inefficiente, in quanto incapace di risolvere delle problematiche da essa stessa create ( ). La ricorrente ha ritenuto, inoltre, che le circostanze sopra riportate l avrebbero tratta in inganno ( ) carpendo la sua buona fede e tradendo la sua fiducia di consumatrice. La ricorrente ha presentato un esposto alla Banca d Italia per denunciare ( ) ed attivare l attività di vigilanza dell Istituto stesso e successivamente ha trasmesso all intermediario un secondo reclamo contenente una richiesta di risoluzione del contratto per inadempimento ex. art CC e formale messa in mora dell intermediario medesimo. A detto reclamo l intermediario ha risposto negando qualsiasi responsabilità ( ) senza dare seguito alla legittima richiesta del risarcimento per l inadempimento contrattuale ( ). Parte ricorrente ha chiesto al Collegio un equo risarcimento per tutti i danni patiti dal grave inadempimento della Banca ( ) per complessivi Euro 1.000,00, oltre alle spese della presente procedura. La convenuta, dopo aver ripercorso in termini sostanzialmente coincidenti i fatti oggetti del ricorso, ha precisato quanto segue: - a un primo invio del PIN, in data antecedente al ricevimento del primo reclamo (trasmesso il 25/07/2014), ne sarebbe seguito un secondo in data 10/07/2014. Al proposito, ha precisato che il cliente può richiedere autonomamente un nuovo codice PIN accedendo alla propria pagina personale sul sito internet della Banca ; - con riferimento al mancato invio della carta di credito prepagata ha riferito che la richiesta si perfeziona solo dopo l attivazione della Carta Virtuale, ossia nel momento in cui il cliente richiede espressamente alla Banca il rilascio del supporto plastico. La Carta Virtuale, rilasciata alla cliente e utilizzabile mediante i codici attivabili attraverso modalità telematica, risulterebbe secondo quanto riferito dall intermediario, in stato da attivare alla data di redazione delle controdeduzioni; - relativamente alla promessa contrattuale di rilascio della carta di credito ha dichiarato che l esistenza di un simile diritto in capo all istante non risulterebbe provata e sarebbe smentita dal dettato contrattuale. Nel caso in questione il mancato accoglimento della Carta di Credito non era riconducibile alla carenza di uno specifico requisito di credito, quanto piuttosto alla valutazione complessiva della domanda avanzata ; - circa l impossibilità materiale di utilizzare a pieno titolo il conto corrente e le somme ivi depositate ha riferito che era nelle facoltà della ricorrente effettuare operazioni di prelievo di contanti presso una delle filiali della Banca e operazioni di bonifico in uscita. L intermediario ha giustificato la necessità di ricevere una conferma per il bonifico in uscita di ,20 euro, di cui al secondo reclamo, per ragioni di sicurezza a motivo dell importo. Ha riferito, inoltre, che l attivazione in modalità fisica della carta di credito prepagata avrebbe potuto consentire alla convenuta di eseguire prelevamenti presso sportelli ATM; - circa la domiciliazione delle utenze, ha precisato che, alla data di redazione delle controdeduzioni, non era stato inserito alcun mandato ( ) con addebito in conto corrente. Pag. 3/6

3 L intermediario, sulla base di quanto sopra richiamato, ha affermato di respingere qualsivoglia responsabilità in merito a un asserita mancanza di serietà e correttezza, ritenendo, anzi, di aver agito nel rispetto dei principi di buona fede e correttezza, attendendosi alle condizioni contrattuali pubblicizzate. L intermediario ha chiesto che il ricorso non venga accolto in quanto infondato. In sede di replica, la ricorrente ha affermato quanto segue. Con riferimento alla criticità rilevata in relazione alla mancata ricezione del codice PIN, la ricorrente ha ritenuto di non poter considerare sufficiente la continua ripetizione di una procedura che ha dimostrato di essere del tutto inutile al raggiungimento dello scopo, a motivo della reiterata richiesta delle cifre mancanti del PIN senza ottenere il recapito dell informazione di che trattasi. Relativamente al mancato invio della carta di credito prepagata precisa che mai sul sito internet o in sede di sottoscrizione del contratto ne era stato indicato il suo carattere virtuale ( ), e comunque non avendo la banca stessa mai neanche rilasciato i codici per poterla utilizzare virtualmente. Rispetto alla carta di credito per la quale era stato negato il rilascio, ha segnalato una contraddizione tra quanto affermato nella prima risposta al reclamo, nella quale si farebbe riferimento a ragioni di politica di erogazione del credito e quanto riportato nella risposta al secondo reclamo, laddove il mancato rilascio non sarebbe da ricondursi alla carenza di uno specifico requisito del credito. Circa la possibilità di utilizzare la carta di credito prepagata per il prelevamento presso sportelli ATM segnalata dall intermediario, la ricorrente ha riferito di non esserne stata informata a tempo debito e ha soggiunto che i costi a proprio carico non sarebbero stati resi noti. Per quanto attiene all impossibilità di domiciliare sul conto in discorso le utenze, la ricorrente ha riferito che quando ne aveva avuto la necessità (...), era stato impossibile procedere per problemi tecnici sul sito della Banca (disservizio più volte segnalato inutilmente). Ha precisato inoltre che la necessità di tenere aperto nei tre mesi di ritardo causati dalla condotta della convenuta il conto che avrebbe dovuto essere sostituito da quello in discorso, avrebbe comportato costi forfettariamente indicati in euro 200,00, per le spese di tenuta conto, di invio estratti conto e documenti di sintesi, di commissioni per il ritiro presso sportello ATM, di domiciliazioni e id bonifici, oltre a quelli dell Imposta di Bollo sul c/c. Con riferimento alla richiesta di risarcimento del danno subito, ha reiterato la richiesta quantificata già in sede di ricorso in Euro 1.000,00, oltre alle spese della presente procedura, a titolo di risarcimento danni e parziale ristoro per tutti i danni patiti. La resistente, in sede di controreplica, ha eccepito preliminarmente l inammissibilità delle repliche presentate da parte Istante, non essendo le stesse previste ai sensi delle Disposizioni di Banca d Italia sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Con riferimento alla carta prepagata, ha precisato che la stessa si configura in prima istanza come carta prepagata virtuale, sulla base delle evidenze contrattuali e di quanto riportato sul sito internet della banca. I relativi codici di utilizzo sarebbero inoltre stati comunicati alla cliente tramite messaggio ed SMS in base ai recapiti comunicati dalla cliente in sede contrattuale. Viene precisato che la carta prepagata risulterebbe da attivare, non essendo stata effettuata apposita ricarica. Per quanto riguarda l impossibilità di utilizzo delle somme depositate sul conto corrente, ha ribadito quanto esposto nelle cd, circa la possibilità di effettuare ( ) operazioni di prelievo in contanti presso una delle filiali della Banca e operazioni di bonifico in uscita. Queste ultime sono state effettuate dalla cliente. Pag. 4/6

4 Circa le condizioni per l uso della carta di credito prepagata per operazioni di pagamento e di prelievo contante da sportello ATM, l intermediario ha rimandato alle norme contrattuali e alle condizioni economiche del conto in questione. L intermediario ha respinto la richiesta della parte istante ritenendo che il danno lamentato dalla Ricorrente e quantificato in 1.000,00 euro, oltre a non esser provato nella sua esistenza, non sia in alcun modo imputabile alla Banca e ha chiesto, nuovamente, che il ricorso non venga accolto. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia, sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Nel caso in esame, la ricorrente lamenta le seguenti problematiche sorte a seguito dell apertura di un conto corrente online: impossibilità di utilizzo della carta di debito a causa della mancata ricezione di parte delle cifre del PIN mancato invio di una carta di credito prepagata associata al conto medesimo mancato rilascio di una carta di credito richiesta al momento della sottoscrizione del contratto impossibilità di effettuare la domiciliazione delle utenze sul conto. Per quanto riguarda l impossibilità di utilizzo della carta di debito, la richiesta all intermediario delle cifre mancanti del PIN è stata inserita dalla ricorrente tramite l operatività online in almeno due circostanze, in data 09/06/2014 e 10/07/2014. L intermediario ha trasmesso l evidenza della ristampa PIN alle date del 09/06/2014 e 10/07/2014, riportante lo stato elaborata. Con riferimento alla mancata ricezione della carta di credito prepagata, richiesta al momento della sottoscrizione del contratto di conto corrente, la ricorrente eccepisce la carenza informativa resa dall intermediario in sede contrattuale, in particolare per quanto riguarda la tipizzazione virtuale della medesima. A supporto di questo convincimento, tuttavia, la ricorrente non ha fornito alcuna evidenza circa le condizioni contrattuali sottoscritte dalla medesima. In sede di repliche, la ricorrente ha riferito, inoltre, che l intermediario non aveva mai neanche rilasciato i codici per poterla utilizzare virtualmente. L intermediario ha comunicato che le modalità di attivazione della carta virtuale e della sua successiva trasformazione al formato fisico attivabile mediante ricarica online erano indicate sia nella modulistica contrattuale, anche con riferimento alle relative condizioni economiche di utilizzo, sia sul proprio sito internet. Circa il rilascio dei codici, l intermediario fornisce l evidenza dell avvenuta trasmissione in data 22/07/2014 degli estremi della Carta Prepagata a mezzo e sms. Relativamente al mancato rilascio della carta di credito a seguito della richiesta avanzata dalla parte ricorrente al momento della sottoscrizione del contratto, la ricorrente riferisce che le motivazioni addotte dall intermediario nelle proprie comunicazioni su questo tema, sono discordanti poiché mentre nella prima comunicazione del 14/05/2014, si fa riferimento a ragioni di politica di erogazione del credito, nella del 16/07/2014, l intermediario afferma che la propria scelta non è da ricondursi alla carenza di uno specifico requisito del credito. La ricorrente ravvisa in questa discordanza un preciso e voluto inadempimento contrattuale da parte dell Istituto, che di fatto ha contribuito ad impedire ( ) di utilizzare le somme depositate sul conto corrente. Pag. 5/6

5 Il rilascio o meno di uno strumento di pagamento della specie, rientra nella discrezionalità dell intermediario in relazione alla valutazione del merito creditizio della clientela e non appare comunque in contrasto con quanto riportato nelle condizioni economiche relative al conto corrente in discorso. Circa l impossibilità di domiciliare le utenze sul conto, la ricorrente fa un generico riferimento a difficoltà tecniche per le quali l intervento del servizio Clienti interessato dalla medesima non è stato risolutivo. L intermediario riferisce che nell apposita sezione dell area riservata alla Ricorrente, non risulta essere stato inserito alcun mandato al fine di domiciliare le utenze con addebito in conto corrente. Ciò chiarito, e venendo all esame del merito della presente vertenza, questo Collegio rileva che dall esame delle allegazioni delle parti e della documentazione in atti, seppure talvolta la ricostruzione dei fatti non sia cristallina, non paiono emergere inadempimenti giuridicamente rilevanti nella condotta dell intermediario. Oltre a ciò deve essere sottolineato che il danno lamentato da parte ricorrente appare richiesto in termini estremamente generici e comunque privo di qualsiasi riscontro probatorio. Per i motivi esposti, le doglianze della parte ricorrente non appaiono degne di accoglimento. Il Collegio non accoglie il ricorso. PER QUESTI MOTIVI IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6