emmeerre S.p.A. Alcuni dati di sintesi sull attuazione dei Piani di Zona nella REGIONE ABRUZZO

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1 emmeerre S.p.A. Alcuni dati di sintesi sull attuazione dei Piani di Zona nella REGIONE ABRUZZO - seconda annualità -

2 L analisi dei rapporti valutativi relativi alla seconda annualità (2004), compilati da ciascun Ambito sociale, ha permesso di delineare un quadro significativo dello stato di attuazione dei Piani di Zona nella Regione Abruzzo. Di seguito, si espongono alcune informazioni di sintesi a livello regionale che possono aiutare a capire in che modo sono state impiegate le risorse economiche, in che modo si è data una risposta ai bisogni della popolazione, quali processi sono stati attivati a seguito dell implementazione delle azioni programmate nei Piani di Zona e infine l allegato con i rendiconti degli ambiti e il totale complessivo. 1. Impiego delle risorse economiche a. distribuzione delle risorse Pag. 3 b. struttura dei costi. Pag. 4 c. costo dei servizi... Pag. 6 d. coerenza delle azioni attivate con le priorità del Piano Sociale Regionale.. Pag. 11 e. coerenza delle azioni realizzate rispetto a quelle programmate Pag. 12 con il Piano di Zona. 2. Risposte ai bisogni della popolazione a. attivazione dei servizi essenziali (LIVEAS). Pag. 13 b. attivazione degli altri servizi.. Pag. 14 c. grado di copertura dei servizi.... Pag I processi attivati a. rete dei soggetti coinvolti. Pag. 19 ALLEGATO - Rendiconti degli ambiti 2

3 1. Impiego delle risorse economiche a. distribuzione delle risorse Le risorse complessivamente utilizzate, così come desunto dall esame dai rapporti valutativi del Piano di Zona presentati dai 35 Ambiti sociali, è pari a complessivi ,00, somma sensibilmente superiore a quella rendicontata (pari a ,96 in allegato) per le medesime attività, in quanto comprensiva di tutti quei costi indiretti e non rendicontabili, sostenuti dagli Ambiti per la realizzazione del Piano di Zona. I due grafici che seguono (grafico 1 e 2) illustrano come questa spesa complessiva sia distribuita, prendendo come riferimento geografico il territorio delle quattro Province e quello delle sei Aziende USL della Regione. Il primo grafico mostra una sostanziale omogeneità di spesa nelle diverse Province, ad eccezione della Provincia di Chieti, che spende circa ,00 in più. Differente è, invece, la situazione a livello di Aziende USL, dove tre Aziende (Teramo, Pescara e Lanciano-Vasto) presentano una spesa sensibilmente maggiore rispetto alle restanti tre. Grafico 1 Distribuzione della spesa nelle Province Grafico 2 Distribuzione della spesa nelle Aziende USL * TE; ,50; 21% AQ; ,80; 21% TE; ,50; 21% AQ; ,10; 7% AZ-SU; ,70; 13% PE; ,90; 24% CH; ,80; 34% PE; ,90; 25% LA-VA; ,50; 19% CH; ,30; 15% * L ambito 27 è stato considerato all interno dell USL di Chieti 3

4 b. struttura dei costi All interno della spesa complessiva, differenti sono le priorità di investimento degli Ambiti in relazione alle aree di intervento in cui sono articolati i Piani di Zona (grafico 3). Tre delle otto aree individuate: Infanzia e Adolescenza, Disabili e Anziani (aree, peraltro, individuate dal Piano Sociale Regionale, insieme all area Famiglia, quali aree di bisogno prioritario ), coprono più dell 80% della spesa complessiva. Invece, le aree Responsabilità familiari, Immigrazione, Dipendenze e Contrasto alla povertà, rappresentano una quota esigua del totale. Grafico 3 Spesa regionale complessiva nelle diverse aree servizi ed interventi generali ; ,30; 14% responsabilità familiari ; ,90; 1% immigrazione ; ,90; 1% dipendenze ; ,50; 0% contrasto alle povertà ; ,20; 0% Totale spesa anziani; ,10; 33% infanzia e adolescenza ; ,40; 19% disabili ; ,70; 32% anziani infanzia e adolescenza responsabilità familiari dipendenze disabili servizi ed interventi generali immigrazione contrasto alle povertà Le stesse considerazioni valgono se si analizza la distribuzione delle risorse degli Ambiti, organizzati geograficamente per Provincia (grafico 4) e per Azienda USL di appartenenza (grafico 5): le aree Infanzia e Adolescenza, Disabili e Anziani rappresentano le principali voci di spesa in tutte le zone considerate. Inoltre, all interno delle Province, si possono evidenziare scelte di spesa differenti: ad esempio, gli Ambiti ricadenti nelle Province di Chieti e L Aquila investono prioritariamente nell area Anziani, mentre quelli ricadenti nelle Province di Pescara e Teramo nell area Disabili. Quanto agli Ambiti appartenenti alle Aziende USL di L Aquila e Lanciano-Vasto, essi investono maggiormente nell area Anziani, gli Ambiti delle Aziende USL di Chieti e Pescara 4

5 investono nell area Disabili, mentre gli Ambiti appartenenti alle altre due Aziende, ossia, Teramo e Avezzano-Sulmona, investono in modo equivalente in entrambe le aree. 5

6 Grafico 4 Distribuzione della spesa nelle Province nelle diverse aree AQ CH PE TE 50% 45% 40% 35% 30% 40% 36% 29% 27% 39% 31% 30% 29% 25% 20% 21% 21% 17% 17% 19% 15% 13% 12% 12% 10% 5% 0% anziani 1% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% contrasto alle povertà 2% 0% 0% 0% dipendenze disabili immigrazione infanzia e adolescenza 2% 1% 1% 0% responsabilità familiari servizi ed interventi generali Grafico 5 Distribuzione della spesa nelle Aziende USL nelle diverse aree AQ AZ-SU CH LA-VA PE TE 50% 45% 46% 49% 40% 39% 38% 35% 30% 31% 29% 28% 27% 30% 30% 31% 25% 20% 23% 22% 21% 21% 19% 19% 15% 15% 13% 13% 12% 12% 12% 10% 9% 5% 0% anziani 2% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% contrasto alle povertà 2% 2% 0% 0% 0% 0% dipendenze disabili immigrazione infanzia e adolescenza 2% 2% 1% 1% 0% 0% responsabilità familiari servizi ed interventi generali 6

7 c. costo dei servizi Un ulteriore approfondimento sull investimento economico dei diversi Ambiti, riguarda le diverse tipologie di servizi che sono stati attivati sul territorio regionale. Le tabelle che seguono contengono informazioni relative al costo delle diverse tipologie di azione nelle otto aree di bisogno: - la colonna denominata spesa totale rappresenta la spesa complessiva di tutti gli ambiti per ogni tipologia di azione; - la colonna denominata costo medio per utente rappresenta la spesa sostenuta per ogni singolo utente che è stato coinvolto nell azione ed è calcolata dividendo la spesa totale di ogni azione per il numero di utenti dichiarati nei rapporti valutativi; - l ultima colonna, denominata costo pro capite, rappresenta invece la spesa attribuibile ad ogni cittadino che risiede nel territorio regionale ed è calcolata rapportando la spesa totale di ogni azione alla popolazione residente nella Regione Abruzzo ( abitanti fonte Osservatorio Sociale Regionale). Considerando la spesa complessiva a livello regionale ( ,00), si è calcolato che in media si spendono circa 95,00 per ognuno dei utenti coinvolti 1. La spesa attribuibile ad ogni cittadino che risiede nel territorio regionale è, invece, pari a circa 33,00. Nell area servizi ed interventi generali (tab. 1), i servizi su cui gli Ambiti hanno investito di più sono il segretariato sociale, il servizio sociale professionale e i servizi di sostegno economico, che risultano essere, anche i servizi il cui costo per utente risulta più elevato. Tab.1 costo costo pro spesa totale medio per capite** area azione utente* SERVIZI ED INTERVENTI GENERALI A1 segretariato sociale ,50 165,02 1,72 A2 servizio sociale professionale ,40 277,24 1,07 A3 servizi di sostegno economico , ,03 0,82 A9 gestione d'ambito (uff. piano) ,60 221,49 0,49 A4 pronto intervento sociale , ,16 0,23 A6 azioni di comunicazione sociale ,40 277,97 0,06 A5 sistema informativo sociale ,00 139,54 0,03 A7 azioni formative ,00 116,48 0,03 A8 azioni di ricerca mirata e ricerca-intervento ,80 26,31 0,03 A10 altri servizi/interventi sociali generali ,00 0,02 TOTALE ,30 512,70 4,49 Nell area anziani (tab.2) gli Ambiti hanno investito, soprattutto, nell assistenza domiciliare, il cui costo risulta essere di circa ,00. Sempre nella medesima area, i servizi più onerosi, in relazione al costo medio per utente, risultano essere, invece, le residenze assistite, con un costo annuo per anziano 1 Il numero complessivo di utenti è calcolato come somma degli utenti coinvolti in ogni ambito per ogni tipologia di azione, questo significa che se un utente usufruisce di più di un servizio, viene conteggiato più volte, come se si trattasse di persone distinte. 7

8 superiore a ,00 euro, e le case di riposo, con un costo annuo per anziano superiore a ,00. Tab.2 area azione spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** ANZIANI E8 assistenza domiciliare (sad) per anziani , ,56 6,87 E1 centro socio-assistenziale diurno per anziani ,90 489,63 1,12 E3 residenza assistita (ra) per anziani , ,39 1,03 E9 assistenza domiciliare integrata per anziani (adi) , ,05 0,61 E10 soggiorni di vacanza e cura per anziani ,90 544,37 0,51 E4 casa di riposo per anziani , ,31 0,26 E12 servizio di teleassistenza e telesoccorso ,50 332,88 0,23 E14 attività di socializzazione e ricreativo-culturali per anziani ,20 151,35 0,21 E16 integrazione rette anziani , ,50 0,12 E11 trasporto sociale anziani , ,71 0,11 E2 residenza sanitaria assistenziale (rsa) per anziani ,80 150,00 0,10 E13 altri servizi/interventi territoriali e comunitari per anziani ,00 0,02 E15 consulta anziani ,20 136,20 0,01 E17 banca del tempo 3.000,00 0,00 TOTALE , ,58 11,21 Nell area disabili (tab.3), come nell area anziani, le azioni su cui gli Ambiti hanno concentrato maggiori risorse risultano essere i servizi domiciliari (assistenza domiciliare, assistenza scolastica qualificata, assistenza domiciliare integrata). A differenza di quanto osservato nell area anziani, i servizi più costosi non risultano essere quelli residenziali, seppur onerosi, ma i servizi di assistenza domiciliare integrata. Tab.3 area azione 8 spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** DISABILI D9 assistenza domiciliare per disabili , ,91 4,35 D6 servizio di assistenza scolastica qualificata per disabili , ,52 3,07 D10 assistenza domiciliare integrata per disabili (adi) , ,30 0,91 D1 centro diurno per disabili , ,20 0,79 D8 servizio di trasporto per disabili , ,56 0,77 D2 struttura residenziale protetta , ,95 0,19 D11 servizio di aiuto personale per disabili , ,32 0,14 D13 altri servizi/interventi territoriali per disabili ,00 0,06 D16 interventi per l'inserimento al lavoro , ,25 0,06 D21 interventi educativi e riabilitativi per disabili , ,11 0,04 D18 contributo trasporto disabili ,60 221,46 0,04 D20 interventi di integrazione per disabili , ,41 0,04 D14 assistenza domiciliare malati psichiatrici ,50 759,26 0,02 D4 comunita' alloggio per perone con disabilita' ,00 0,02 D5 casa famiglia per disabili ,00 0,02 D7 gruppo appartamento ,00 0,01 D15 consulta handicap ,60 824,17 0,01 D26 sportello informazioni 1.100,00 11,00 0,00

9 Tab.3 area spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** azione D24 gruppi di mutuo aiuto disabili 800,00 66,67 0,00 TOTALE , ,51 10,54 Anche nell area infanzia e adolescenza (tab. 4) gli Ambiti hanno investito molto nei servizi domiciliari, oltre che nei servizi residenziali e diurni. L azione che comporta costi maggiori per utente è, senza dubbio, l istituto educativo - assistenziale. Tab.4 area INFANZIA E azione spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** ADOLESCENZA B17 rette per prestazioni residenziali per minori , ,32 1,13 B3 centro diurno per minori (centro aggr. per minori) ,30 587,05 0,99 B4 assistenza domiciliare per interventi sociopsico-educativi , ,87 0,82 B5 servizio socio-psico-educativo per l'infanzia e l'adolescenza ,20 711,59 0,58 B1 nido d'infanzia , ,28 0,43 B11 servizio di vacanza per minori ,80 168,35 0,38 B8 istituto educativo-assistenziale , ,61 0,28 B9 altra struttura residenziale per minori ,60 0,25 B18 altri servizi/interventi sociali per minori ,70 0,25 B6 casa famiglia per minori , ,11 0,19 B28 sportello informazioni ,70 121,39 0,19 B22 attività di socializzazione e ricreativo-culturali per minori ,20 145,09 0,15 B15 servizi per l'affidamento familiare , ,13 0,11 B25 consulenza psico-sociale scolastica ,00 89,72 0,10 B2 ludoteca ,80 99,01 0,09 B16 servizi per l'adozione nazionale ed internazionale , ,88 0,09 B20 babysitteraggio , ,21 0,07 aggregazione, partecipazione e orientamento B26 giovanile ,00 329,19 0,03 B12 servizio educativo integrativo per la prima infanzia ,50 0,02 B13 intervento territoriale e comunitario per minori ,00 0,01 B27 promozione dell'inserimento socio-lavorativo per giovani e adolescenti a rischio emarginazione sociale ,00 686,67 0,01 B21 consulta giovani 9.586,50 0,01 B24 prevenzione degli incidenti stradali 2.750,00 7,79 0,00 B10 servizio educativo di strada/territoriale 1.000,00 3,57 0,00 TOTALE , ,13 6,18 9

10 Nell area responsabilità familiari (tab. 5) gli Ambiti hanno investito molto, sia come ammontare della spesa complessiva, sia come costo per ogni utente, su servizi/interventi di sostegno alla famiglia e alla genitorialità. Tab. 5 area RESPONSABILITÀ FAMILIARI azione spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** C1 servizio/intervento di sostegno alla famiglia e alla genitorialita' , ,35 0,16 C3 altri servizi/interventi sociali per la famiglia ,00 516,33 0,10 C4 centro/punto famiglia ,00 616,44 0,04 C2 mediazione familiare ,00 716,67 0,02 C5 interventi di educazione familiare ,00 49,56 0,02 C7 sportello informazioni 9.477,60 189,55 0,01 TOTALE ,90 986,68 0,34 Nell area immigrazione, la quota più consistente di risorse è stata investita dagli Ambiti per Sportelli/Centri servizi per immigrati. Tab.6 spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** area azione IMMIGRAZIONE F8 Sportello/Centro servizi per immigrati ,90 164,19 0,13 F9 Attività per l'integrazione degli stranieri ,50 591,35 0,03 F3 Mediazione culturale ,30 0,02 F1 Servizi di assistenza e accompagnamento per immigrati e senza fissa dimora 6.043,20 0,00 F10 Centro di accoglienza 5.000,00 0,00 F7 Centro di aggregazione interculturale 3.000,00 0,00 TOTALE ,90 286,23 0,19 Nell area dipendenze, gli Ambiti hanno investito, soprattutto, su centri alcologici, mentre i centri diurni risultano essere i servizi con un costo per utente maggiore. Tab. 7 area azione spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** DIPENDENZE H6 centro alcologico ,10 124,98 0,07 H5 interventi per le tossicodipendenze ,00 0,01 H7 centro diurno 7.213, ,63 0,01 H2 sensibilizzazione e prevenzione 6.829,50 85,38 0,01 TOTALE ,50 675,09 0,09 Nell area contrasto alla povertà, le uniche azioni realizzate sono mense sociali, il cui costo per utente risulta non trascurabile. 10

11 Tab.8 area CONTRASTO azione spesa totale costo medio per utente* costo pro capite** ALLE POVERTÀ G1 mensa sociale , ,92 0,02 TOTALE , ,92 0,02 Se si analizzano i due grafici sottostanti (grafici 6 e 7), che riassumono nelle diverse aree i due principali indicatori di costo considerati, si conferma come le due variabili di spesa (spesa pro-capite e costo medio per utenti) non siano dipendenti, in quanto, a servizi di costo maggiore non corrispondono maggiori quantità di risorse utilizzate. Nei Piani di Zona, i maggiori investimenti (grafico 6) sono stati fatti nell area anziani e disabili, in cui il costo pro-capite è pari a circa 10 euro annui per ogni cittadino residente in Regione Abruzzo; dal grafico 7 si evince, invece, che le aree in cui il rapporto costi/utenti risulta più elevato sono l area disabili e l area contrasto alle povertà. Grafico 6 Spesa pro capite nelle diverse aree (su popolazione residente) 12,00 11,21 10,54 10,00 8,00 6,00 6,18 4,49 4,00 2,00 0,34 0,19 0,09 0,02 0,00 anziani disabili infanzia e adolescenza servizi ed interventi generali responsabilità familiari immigrazione dipendenze contrasto alle povertà 11

12 Grafico 7 Costo medio per utente nelle diverse aree (media dei valori nei singoli servizi) 4.000, , , , , , , , , , ,00 500,00 512,70 986,68 286,23 675,09 0,00 anziani disabili infanzia e adolescenza servizi ed interventi generali responsabilità familiari immigrazione dipendenze contrasto alle povertà d. coerenza delle azioni attivate con le priorità del Piano Sociale Regionale Il Piano Sociale Regionale individua 4 aree prioritarie di intervento: Famiglia Infanzia, adolescenza e giovani Disabilità Anziani Se si considera la spesa complessiva sostenuta dai diversi Ambiti in azioni rispondenti a tali priorità, si può affermare che anche l impegno economico rispecchia le indicazioni regionali: ben l 86% delle risorse è stato speso in questa direzione (grafico 8). Grafico 8 Spesa nelle aree indicate come prioritarie nel Piano Sociale Regionale 14% 86% aree prioritarie altre aree 12

13 e. coerenza delle azioni realizzate rispetto a quelle programmate con il Piano di Zona In relazione alle previsioni di spesa presenti in ciascun Piano di Zona (grafico 9), si nota che, nelle diverse aree considerate, la spesa programmata inizialmente è stata tendenzialmente sottostimata. Il totale della spesa prevista in sede di programmazione dei 35 Piani di Zona è risultato inferiore del 14% circa, rispetto alla spesa effettivamente sostenuta 2. Tale risultato potrebbe scaturire da una imprecisione della previsione dei costi da parte degli Ambiti, oppure, dal non aver considerato, in fase di programmazione del Piano di Zona, la presenza di ulteriori risorse (Legge 285/97, Legge Regionale 95/95, Risorse Comunitarie, ecc.), in aggiunta a quelle provenienti dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, dal Fondo Sociale Regionale e dai Fondi propri di Comuni e di Enti di Ambito Sociale. L area in cui la previsione di spesa stimata appare più difforme rispetto alla spesa effettivamente sostenuta è l area disabili, mentre, per l area anziani, la previsione risulta leggermente superiore a quanto poi, effettivamente, è stato speso. Grafico 9 Confronto tra spesa e budget previsto* , , , , , , , ,00 0, , , , , , ,70 anziani disabili infanzia e adolescenza , ,00 servizi ed interventi generali , ,90 responsabilità familiari , , , , , ,20 immigrazione dipendenze contrasto alle povertà Budget previsto 2004 Speso 2004 *sono state considerate nel calcolo solo le azioni che, nei rapporti valutativi, presentavano entrambi i valori 2 Sono state considerate solo le azioni per cui si possedevano entrambe le informazioni (spesa e budget previsto) 13

14 2. Risposte ai bisogni della popolazione a. attivazione dei servizi essenziali (LIVEAS) L individuazione dei servizi classificati come LIVEAS (Livelli Essenziali di Assistenza Sociale), in carenza della definizione normativa da parte dello Stato, tiene conto di quanto previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 6 del , con la quale è stata approvata, tra l altro, la legenda dei servizi e degli interventi sociali nel quadro delle disposizioni in materia di rendicontazione dei contributi assegnati ad Ambiti sociali e Comuni per l attuazione dei Piani di Zona e delle attività sociali generali. La tabella sottostante (tab.9) è relativa allo stato di attivazione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS) previsti dalla legge 328/2000. Si rileva che solo alcuni LIVEAS (Segretariato sociale e Servizio sociale professionale, Assistenza domiciliare) risultano attivi in tutti gli Ambiti, mentre altri sono presenti in maniera meno uniforme. Tab.9 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione servizi ed interventi generali A1 Segretariato sociale 100% A2 Servizio sociale professionale 100% A4 Pronto intervento sociale 57% anziani E2 Residenza sanitaria assistenziale (rsa) per anziani 11% E3 Residenza assistita (ra) per anziani 9% E8 Assistenza domiciliare (sad) per anziani 100% E9 Assistenza domiciliare integrata per anziani (adi) 31% disabili D1 centro diurno per disabili 43% D2 Struttura residenziale protetta 6% D3 Comunità di tipo familiare per disabili 0% D9 Assistenza domiciliare per disabili 100% D10 Assistenza domiciliare integrata per disabili (adi) 11% infanzia e adolescenza B3 Centro diurno per minori (centro aggr. per minori) 54% B4 Assistenza domiciliare per interventi socio-psico-educativi 60% B6 Casa famiglia per minori 14% B7 Comunità educativa 0% B8 Istituto educativo-assistenziale 9% B9 Altra struttura residenziale per minori 3% B17 Rette per prestazioni residenziali per minori 11% Servizio/intervento di sostegno alla famiglia e alla 14% responsabilità familiari C1 genitorialità immigrazione F2 Centro di prima accoglienza per immigrati e sdf 3% 14

15 b. attivazione degli altri servizi La tabelle sottostanti illustrano, per ogni area, la diffusione dei servizi che non sono stati classificati come LIVEAS dalla richiamata DGR n. 6/2004. Nell area servizi ed interventi generali (tab.10), solo l azione Gestione d ambito (uff. Piano), è stata inserita, nei rapporti valutativi, da più della metà degli Ambiti, mentre le altre azioni presentano percentuali inferiori al 50%. Tab.10 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione servizi ed interventi A9 Gestione d ambito (uff. Piano) 60% generali A3 Servizi di sostegno economico 37% A6 Azioni di comunicazione sociale 34% A5 Sistema informativo sociale 23% A7 Azioni formative 23% A8 Azioni di ricerca mirata e ricerca-intervento 11% A10 Altri servizi/interventi sociali generali 9% I servizi per anziani più diffusi (tab.11) risultano essere i Centri socio-assistenziali diurni, i Soggiorni di vacanza e cura e i Servizi di teleassistenza e telesoccorso. Solo pochi Ambiti hanno sperimentato gruppi appartamento e banca del tempo. Tab.11 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione anziani E1 Centro socio-assistenziale diurno per anziani 54% E10 Soggiorni di vacanza e cura per anziani 40% E12 Servizio di teleassistenza e telesoccorso 37% E4 Casa di riposo per anziani 17% E14 Attività di socializzazione e ricreativo-culturali per anziani 14% E11 Trasporto sociale anziani 9% E13 Altri servizi/interventi territoriali e comunitari per anziani 9% E15 Consulta anziani 6% E16 Integrazione rette anziani 6% E17 Banca del tempo 3% E5 Gruppo appartamento 3% 15

16 La maggior parte degli Ambiti (tab. 12) ha attivato Servizi di assistenza scolastica qualificata per disabili; molto diffuso è anche il servizio di trasporto. Solo pochi Ambiti hanno sperimentato soluzioni residenziali come Comunità alloggio per persone con disabilità, Casa famiglia per disabili e Gruppo appartamento. Tab.12 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione disabili D6 Servizio di assistenza scolastica qualificata per disabili 74% D8 Servizio di trasporto per disabili 46% D16 Interventi per l inserimento al lavoro 26% D11 Servizio di aiuto personale per disabili 23% D13 Altri servizi/interventi territoriali per disabili 11% D20 Interventi di integrazione per disabili 11% D21 Interventi educativi e riabilitativi per disabili 11% D14 Assistenza domiciliare malati psichiatrici 6% D18 Contributo trasporto disabili 6% D15 Consulta handicap 3% D24 Gruppi di mutuo aiuto disabili 3% D25 Attività di prevenzione e promozione 3% D26 Sportello informazioni 3% D4 Comunità alloggio per persone con disabilità 3% D5 Casa famiglia per disabili 3% D7 Gruppo appartamento 3% Nell area infanzia e adolescenza (tab.13) circa la metà degli ambiti ha indicato di aver attivato il Servizio socio-psico-educativo e il Servizio di vacanza per minori. Tab.13 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione infanzia e adolescenza B5 servizio socio-psico-educativo per l'infanzia e l'adolescenza 57% B11 Servizio di vacanza per minori 43% B15 Servizi per l'affidamento familiare 26% B22 Attività di socializzazione e ricreativo-culturali per minori 23% B28 Sportello informazioni 17% B16 Servizi per l'adozione nazionale ed internazionale 14% B2 Ludoteca 14% B1 Nido d'infanzia 11% B18 Altri servizi/interventi sociali per minori 11% B26 Aggregazione, partecipazione e orientamento giovanile 9% B12 Servizio educativo integrativo per la prima infanzia 6% B13 Intervento territoriale e comunitario per minori 6% B20 Babysitteraggio 6% B24 Prevenzione degli incidenti stradali 6% B25 Consulenza psico-sociale scolastica 6% B27 Promozione dell'inserimento socio-lavorativo per giovani e adolescenti a rischio emarginazione sociale 6% B10 Servizio educativo di strada/territoriale 3% B21 Consulta giovani 3% 16

17 Nell area immigrazione (tab.14), l unica azione presente in un numero significativo di ambiti è lo Sportello/centro servizi per immigrati. Tab.14 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione immigrazione F8 Sportello/centro servizi per immigrati 23% F9 Attività per l integrazione degli stranieri 6% F1 Servizi di assistenza e accompagnamento per immigrati e senza fissa dimora 3% F10 Centro di accoglienza 3% F3 Mediazione culturale 3% F6 Corso di formazione per badanti straniere 3% F7 Centro di aggregazione interculturale 3% Le azioni relative alle aree responsabilità familiari (tab. 15), dipendenze (tab. 16) e contrasto alle povertà (tab. 17), sono esigue e poco diffuse. Tab.15 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione responsabilità familiari C3 Altri servizi/interventi sociali per la famiglia 9% C5 Interventi di educazione familiare 9% C2 Mediazione familiare 6% C7 Sportello informazioni 6% C4 Centro/punto famiglia 3% Tab.16 AREA Azione % di ambiti che realizzano l azione dipendenze H2 Sensibilizzazione e prevenzione 6% H5 Interventi per le tossicodipendenze 3% H6 Centro alcologico 3% H7 Centro diurno 3% Tab.17 % di ambiti che realizzano AREA Azione l azione contrasto alle povertà G1 Mensa sociale 3% 17

18 c. grado di copertura dei servizi Il grafico che viene presentato di seguito (grafico 10) concerne la quantità 3 di utenti coinvolti nelle diverse aree. L area servizi ed interventi generali comprende azioni generalmente rivolte all intera popolazione dell Ambito: è questo il motivo del notevole scarto rispetto alle altre aree. Anche l area infanzia e adolescenza presenta una quota di utenti considerevole, probabilmente perché in questa area confluiscono azioni di promozione e sensibilizzazione che coinvolgono un numero rilevante di soggetti. Le azioni che interessano meno utenti sono quelle relative a dipendenze, responsabilità familiari e contrasto alla povertà. Grafico 10 Utenti coinvolti per area (totale) Totale servizi ed interventi generali infanzia e adolescenza anziani disabili immigrazione dipendenze responsabilità familiari contrasto alle povertà 3 Il numero complessivo di utenti è calcolato come somma degli utenti coinvolti in ogni ambito per ogni tipologia di azione, questo significa che se un utente usufruisce di più di un servizio, viene conteggiato più volte, come fosse più persone distinte. Per ovviare a tale approssimazione, sarebbe necessario un sistema informativo raffinato, che attualmente non risulta disponibile. 18

19 La tabella 11 completa le informazioni del grafico precedente, presentando per ogni area il numero medio di utenti coinvolti in ogni azione, il numero di utenti indicati nel servizio che ha coinvolto meno soggetti e in quello che ne ha coinvolto più di tutti gli altri. Tab.11 N azioni media min - Max AREA servizi ed interventi generali , infanzia e adolescenza , Anziani , disabili , immigrazione 8 207, dipendenze 4 234, responsabilità familiari 11 81, contrasto alle povertà 1 10, Total , Analizzando, invece, le tipologie di utenza coinvolte (tab. 12), emerge che le famiglie e i minori sono tra le categorie più coinvolte dagli interventi attivati nell ambito dei Piani di Zona; molte azioni risultano rivolte all intera popolazione. Anche il numero di anziani che usufruiscono dei servizi è considerevole. Tab.12 Tipologia di utenza N azioni Totale utenti A - famiglia B - minore G - anziano H - disabile I - immigrato D - donna L - persona soggetta a dipendenza F - persona in situazione di povertà 5 77 R - malati psichiatrici 2 17 C - minore abbandonato 1 15 Z - tutti Altro Totale

20 3. processi attivati a. rete di soggetti coinvolti Un ulteriore informazione, riguardante la rete che sostiene ogni intervento, desumibile dall esame dei rapporti valutativi dei Piani di Zona, è quella relativa al numero di organizzazioni coinvolte nell erogazione dei diversi servizi e agli attori coinvolti in ogni azione. Complessivamente, la media di soggetti che partecipano ad ogni azione è pari a 2,3; questo significa che ogni soggetto gestore, in media, collabora con poco più di un organizzazione. La tabella 13 analizza la situazione presente all interno di ogni area, da cui di desume che non ci sono grandi differenze tra i vari settori. Tab.13 N azioni 4 Numero medio di organizzazioni coinvolte in ogni azione Area infanzia e adolescenza 118 2,3 servizi ed interventi generali 116 2,0 disabili 119 2,4 anziani 99 2,4 responsabilità familiari 12 1,6 immigrazione 14 2,5 dipendenze 5 2,6 contrasto alle povertà Sono state considerate un totale di 484 azioni, le restanti mancavano delle informazioni relative alle organizzazioni coinvolte. 20

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