Tassonomia Nomenclatura
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- Livio Gastone Gianni
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1 Tassonomia Nomenclatura
2 METODI DI CLASSIFICAZIONE Classificare significa fare ordine all'interno di un insieme eterogeneo. La tassonomia, o scienza della classificazione, è il processo di ordinamento logico della diversità del mondo naturale. A scopo pratico si possono classificare le piante sulla base della loro utilità per l'uomo: specie alimentari, velenose, medicinali, decorative o altro. Oppure si può usare come criterio il portamento, raggruppando le piante in categorie fisionomiche come erbe, arbusti, alberi, liane; oppure classificarle sulla base del colore dei fiori: rossi, gialli, bianchi o altro. Tuttavia questi sistemi sono del tutto artificiali, perché riuniscono assieme specie separate da profonde differenze, che hanno in comune una sola caratteristica scelta arbitrariamente.
3 TASSONOMIA Termine introdotto da De Candolle (derivato da taxon). Definisce i principi e le regole della classificazione; studia teoricamente i modi di classificare gli esseri viventi, cercando di interpretare la diversità della natura attraverso la formulazione di modelli strutturalicomportamentali che si fondano e tentano convenzionalmente di rappresentare gli insiemi naturali analizzati dalla sistematica. SISTEMATICA Si occupa concretamente dello studio degli insiemi naturali di organismi coerenti, ossia omogenei dal punto di vista geno-fenotipico, cioè della valutazione del grado di somiglianza e della delimitazione tra gruppi uniformi attuali attraverso il confronto di informazioni relative al massimo numero possibile di caratteri (dal livello microscopico a quello macroscopico, dall approccio ecologico-fisiologico a quello biochimicomolecolare).
4 SISTEMI ARTIFICIALI E NATURALI I sistemi artificiali riuniscono le piante in base ad un criterio di comodo, scelto arbitrariamente dal classificatore senza tener conto delle affinità naturali tra le specie (es.: il sistema sessuale di Linneo). Es. Portamento Colore del fiore Forma della foglia I sistemi naturali si prefiggono di chiarire i rapporti di affinità delle specie vegetali, prendendo in considerazione un grande numero di caratteri e dando a ciascuno un valore relativo.
5 SISTEMI ARTIFICIALI E NATURALI Carl von Linné ( ) Fu il primo teorico della biologia sistematica sia animale che vegetale. Il suo sistema di classificazione è strutturato secondo uno schema gerarchico, divisivo e monotetico in quanto ogni suddivisione è basata su un unico carattere. Le piante vengono divise in classi in base alla parte sessuata del fiore. L opera di riferimento è Species plantarum
6 SISTEMI ARTIFICIALI E NATURALI il sistema linneano, al pari di quelli proposti dai primi tassonomi, è considerato artificiale in quanto basato su un solo carattere morfologico; L importanza del sistema linneano: è tra i più validi per completezza e genialità; ha il grande merito di aver portato l attenzione sul valore sistematico degli apparati riproduttori; E stato abbandonato a causa della sua artificialità, ma la sua struttura logica è ancora largamente utilizzata.
7 SISTEMI ARTIFICIALI E NATURALI Charles Darwin ( ) Gli organismi sono soggetti a variabilità casuale che determina il polimorfismo; Gli individui sono soggetti alla selezione naturale determinata dalla competizione con altri individui; La selezione naturale non è casuale e determina l eliminazione di individui portatori di caratteri svantaggiosi (fenomeno della sopravvivenza del più adatto) La visione darwiniana implica che la specie si trasformi secondo un processo di divergenza graduale che può essere rappresentata con una struttura ad albero
8 ANALOGIA ED OMOLOGIA Le somiglianze dovute alla discendenza di due organismi da un antenato comune vengono definite omologie. Un esempio di omologia può essere la presenza di sei tepali nei fiori, pur molto diversi fra loro, di Lilium (Liliaceae) e di Ophrys (Orchidaceae), Quelle dovute invece alla comparsa indipendente di un certo carattere in risposta ad un simile ambiente, rappresentano invece semplici analogie. Un esempio di analogia è l habitus succulento delle Euphorbiaceae del vecchio mondo e delle Cactaceae del nuovo mondo, sviluppatosi in simili ambienti semidesertici a partire da pro genitori molto distanti.
9 CONCETTO DI SPECIE Secondo il concetto di specie biologica, la specie è un insieme di individui e popolazioni interfertili fra loro, isolato riproduttivamente da tutti gli altri insiemi. Questo concetto di specie fondato su basi riproduttivo-ereditarie legate al carattere dell'interfecondità individuale è oggi universalmente accolto, ma il modello è più teorico che non oggettivamente recepibile, infatti una specie che debba essere definita solo a posteriori in base alla sperimentazione delle caratteristiche riproduttivo-ereditarie finisce per diventare irraggiungibile. La realtà è che le prove di incrocio sono ancor oggi eccezionalmente scarse in relazione alle esigenze che derivano da un rigoroso metodo sperimentale.
10 CONCETTO DI SPECIE Per quanto concerne le piante esistono diversi concetti di specie, il più classico dei quali è quello basato sui caratteri morfologici. Secondo questo concetto, la specie è un insieme di individui morfologicamente simili fra loro più di quanto non lo siano rispetto ad altri insiemi di individui, per caratteri geneticamente fissati e trasmissibili alla discendenza. Una specie definita in questo modo viene da alcuni chiamata morfospecie o specie morfologica.
11 NOMENCLATURA Si occupa delle modalità di applicazione di etichette distintive ai modelli tassonomici, secondo le regole stabilite dal Codice Internazionale di Nomenclatura (ICBN), che viene aggiornato ogni 6 anni, per la descrizione e la denominazione dei taxa vegetali Per i nuovi taxa sono obbligatori la diagnosi (cioè la descrizione) in latino, la sua effettiva pubblicazione e l indicazione dell olotipo. Ogni specie è designata da un binomio latino (o latinizzato) composto da un sostantivo che designa il genere cui segue un epiteto specifico (es: Castanea sativa, Quercus ilex, Pistacia lentscus); Per il genere si utilizza l iniziale maiuscola, per l epiteto specifico la minuscola; entrambi vanno scritti in carattere corsivo; Ogni specie va designata sempre con l intero binomio seguito dal nome dell autore che l ha descritta.
12 NOMENCLATURA La specie è la categoria fondamentale del sistema tassonomico. Questo sistema è formato da ranghi fissati e codificati, di ampiezza e inclusività via via crescente e organizzati in maniera gerarchica. Al di sopra del genere, ciascuno di questi ranghi ha una sua desinenza caratteristica
13 Schematicamente regno divisione (o phylum) classe ordine famiglia genere NOMENCLATURA RANGHI SUPERIORI ranghi sottospecifici sottospecie varietà forma RANGHI INFERIORI
14 NOMENCLATURA I nomi dei taxa superiori al genere derivano dal nome di un genere (scelto tra i più rappresentativi) che vi è compreso, al quale viene apposto un suffisso, come illustrato nella seguente tabella, prendendo come esempio di riferimento il giglio rosso (Lilium bulbiferum)
15 DETERMINAZIONE O IDENTIFICAZIONE Si realizza attraverso il riconoscimento del campione, che può essere effettuato in due modi principali: diretto attraverso il confronto con gli exiccata; indiretto sulla base della descrizione del typus e/o attraverso l uso di flore, di guide botaniche e di chiavi analitiche.
16 CARATTERI CON VALORE TASSONOMICO Le caratteristiche morfologiche di interesse sistematico riguardano sia gli organi vegetativi, e cioè radice, fusto e foglia, che quelli riproduttivi: fiore, frutto e seme. In generale, gli organi più ricchi di caratteristiche diagnostiche, cioè di elementi essenziali nella delimitazione e nell'identificazione dei taxa, sono le foglie e i fiori. Tuttavia, bisogna considerare che le parti vegetative sono generalmente più soggette ad un polimorfismo indotto dai fattori ambientali esterni, quali ad esempio la disponibilità idrica o l'intensità luminosa, mentre quelle riproduttive sono sotto un più stretto controllo genetico e quindi sono meno variabili.
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31 FORMULA FIORALE La formula fiorale rappresenta un modo rapido per descrivere le caratteristiche generali di un fiore, gli elementi fiorali, il loro numero e il loro rapporto reciproco. Si utilizzano sigle convenzionali:
32 Diagramma fiorale IL FIORE E la rappresentazione grafica della disposizione degli elementi fiorali e l ordine dei diversi verticilli in sezione trasversale osservata dall alto.
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