La logica dell anticipazione dei ricavi.
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- Pietro Bernasconi
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1 La logica dell anticipazione dei ricavi
2 INDICE DELLA LEZIONE Dalla logica del rinvio dei costi alla logica dell anticipazione dei ricavi Il ruolo delle aspettative nelle due logiche La nozione di capitale economico e i metodi di valutazione Il tasso di congrua remunerazione
3 L anticipazione dei ricavi In base alla logica dell anticipazione dei ricavi, competono al primo esercizio: - I ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria nel periodo amministrativo (i ricavi conseguiti); - I ricavi che si presume saranno conseguiti nei successivi esercizi; - I costi che hanno avuto manifestazione finanziaria nell esercizio (i costi sostenuti) - I costi che si presume saranno sostenuti nell esercizio per il conseguimento dei ricavi attesi. La correlazione ricavi /costi è realizzata agendo prevalentemente sui primi: i ricavi conseguiti nell esercizio sono integrati dai ricavi attesi, al netto dei costi ancora da sostenere. Non si verifica alcun rinvio dei costi, i quali rimangono interamente a carico dell esercizio in cui sostenuti. A fronte di tali costi, verranno iscritti i ricavi conseguiti e quelli che presumibilmente si verificheranno (ridotti ovviamente dei costi ancora da sostenere). 3
4 Il ruolo delle aspettative nelle due logiche di competenza economica Le previsioni in merito all andamento della gestione assume un ruolo decisivo in entrambe le logiche di competenza economica ma con rilievo completamente diverso: -Nella logica del rinvio dei costi, l esito delle operazioni in corso rileva ai fini delle valutazioni circa la recuperabilità del costo degli investimenti in corso; - Nella logica dell anticipazione dei ricavi, l esito delle operazioni in corso deve essere imputato all esercizio di cui si sta determinando il reddito. In verità, al verificarsi di determinate situazioni, i risultati attesi delle operazioni in corso debbono essere anticipati anche nella logica del rinvio dei costi. Ciò avviene quando le previsioni sono negative. Come già analizzato, le rimanenze sono valutate al valore di realizzo (diretto o indiretto) quando quest ultimo è inferiore al costo di acquisto o di produzione. Il valore di realizzo costituisce il valore limite di iscrizione. Di contro, nella logica dell anticipazione dei ricavi, i risultati attesi sono sempre anticipati, indipendentemente dal segno (positivo o negativo). Il valore delle rimanenze è in ogni caso pari al valore di realizzo (diretto o indiretto). 4
5 Il valore delle rimanenze secondo la logica dell anticipazione dei ricavi Le rimanenze a realizzo diretto sono iscritte al valore di presunto realizzo netto adeguato già visto in precedenza. Per le immobilizzazioni tecniche (materiali e immateriali) non si pone la questione relativa all ammortamento: il costo rimane totalmente a carico dell esercizio in cui avviene l acquisizione del bene e troverà contropartita nell iscrizione dei ricavi che nel tempo si stima di ottenere dall utilizzo del cespite. Gli oneri pluriennali (ad esempio, i costi di ricerca e sviluppo) sono lasciati a carico dell esercizio in cui sono sostenuti al pari di quanto avviene secondo la logica del rinvio dei costi. La sostanziale differenza riguarda il trattamento dei ricavi attesi dalla produzione immateriale: - nella logica del rinvio dei costi questi sono imputati agli esercizi successivi in termini di maggiori quantità di vendute o di condizioni di vendita più favorevoli ; - nella logica dell anticipazione dei ricavi tali flussi di benefici economici sono di competenza dell esercizio in cui gli oneri pluriennali sono sostenuti. 5
6 Esempio La Società ALFA ha acquistato merci nel 2015 per un importo pari a 200 che si presume saranno vendute nel 2016 al prezzo di 230. Per perfezionare la vendita occorre sostenere costi di vendita pari a 5. Il rapporto tra il fatturato e il capitale netto è pari a 1,5 e il ROE atteso è pari al 12%. Risolviamo l esercizio con la logica del rinvio dei costi ipotizzando che le previsioni sul prezzo di vendita e sulle spese ancora da sostenere si rivelino corrette. Occorre calcolare in primo luogo il tasso di congrua remunerazione sul fatturato: 12 % : 1,5 = 8%. La congrua remunerazione sul fatturato delle merci da valutare è pari a 18,4 (0,08 * 230). Valore di presunto realizzo netto adeguato = ,4 = 206,6 Conto Economico ALFA 2015 Merci c/acquisti 200 Rim. Finali merci 206,6 Utile 6,6 Stato Patrimoniale Merci 206,6 Conto Economico ALFA 2016 Rimanenze iniziali 206,6 Merci c/vendite 230 Costi di vendita 5,00 Utile 18,4 6
7 Reddito e capitale secondo la logica dell anticipazione dei ricavi Si è già avuto modo di chiarire che la logica (prudenziale) del rinvio dei costi con il vincolo della congrua remunerazione consente di addivenire a una configurazione di reddito distribuibile. Tale impostazione sacrifica la valenza informativa del capitale netto (capitale di funzionamento) in quanto i valori assegnati alle rimanenze sono strumentali al rinvio dei costi, ossia alla determinazione del reddito come differenza tra ricavi e costi di competenza economica. Diversamente dalla logica del rinvio dei costi, l anticipazione dei ricavi assegna prevalenza al capitale d impresa rispetto al reddito. In particolare, la logica in oggetto richiama i principi fondamentali relativi alla stima del valore dell impresa: il capitale economico è fondato sui flussi di risultato prospettici (di tipo reddituale o finanziario) dell impresa nel medio-lungo termine. Il valore dell impresa è strettamente correlato agli utili che questa sarà presumibilmente in grado di produrre: maggiore è l ammontare dei flussi attesi più alto è il valore dell impresa; ciò indipendentemente dai beni di proprietà. Per maggiore chiarezza: due imprese aventi la medesima dotazione di capitale, potrebbero avere valori completamente diversi in virtù di diverse prospettive reddituali. Una volta stimati i flussi di reddito attesi, occorre trasformali in valore capitale. Ciò avviene attraverso un tasso di attualizzazione che coincide con il tasso di congrua remunerazione del capitale proprio. 7
8 La stima del capitale economico Il capitale economico esprime il valore attuale (ossia il valore ricondotto ad oggi) dei flussi di benefici economici che l impresa potrà generare nel medio lungo termine. In un secondo momento, sarà possibile tentare di allocare tale valore ai diversi asset aziendali, opportunamente riallineati ai rispettivi valori correnti. A tal proposito, è fondamentale ricordare che il valore dell impresa è un valore unico che tiene conto della redditività complessiva dell impresa e che dunque in molte circostanze risulta svincolato dal valore corrente dei beni disponibili. Possiamo quindi affermare che il metodo contabile fondato sulla contrapposizione tra ricavi e costi di competenza dell esercizio non è applicabile ai fini della stima del capitale e del reddito secondo la logica dell anticipazione dei ricavi: il capitale economico è determinato attraverso formule matematiche; il reddito rappresenta l aumento o l incremento registrato dal capitale economico nel periodo considerato. Esempio: ipotizziamo che un impresa sia in grado di generare un reddito medio atteso di 200 e il tasso di congrua remunerazione del capitale d impresa sia del 10%. Presupponendo la vita illimitata dell impresa, il valore del capitale economico (W) secondo i metodi basati sui flussi si ottiene dal rapporto tra il reddito medio atteso (R) e il tasso di congrua remunerazione (i). L impresa in oggetto vale dunque (R/i). 8
9 Il reddito in base alla logica dell anticipazione dei ricavi Continuando con l esempio, ipotizziamo che alla fine dell esercizio (31.12.X) il reddito medio atteso passi da 200 a 210, mentre il tasso di congrua remunerazione rimane invariato. Il capitale economico si attesta perciò a Il reddito dell esercizio X è pari a 100, ed esprime la variazione del capitale economico in tale periodo. Al X+1, le prospettive reddituali dell impresa rimangono invariate mentre il tasso di congrua remunerazione passa dal 10% all 12%. Il valore dell impresa scende da a Il reddito dell esercizio X+1 è negativo per 350. Possiamo concludere che: -Il capitale economico aumenta se, a parità di tasso di attualizzazione, crescono i flussi medio attesi; -Il capitale economico diminuisce se, a parità di tasso di attualizzazione, diminuiscono i flussi medio attesi; -Il capitale economico aumenta se, a parità di flussi attesi, diminuisce il tasso di attualizzazione; -Il capitale economico diminuisce se, a parità di flussi attesi, aumenta il tasso di attualizzazione; Esiste una relazione diretta tra capitale economico e l entità dei flussi prospettici mentre esiste una relazione inversa tra capitale economico e il valore del tasso di congrua remunerazione. 9
10 Il tasso di attualizzazione Il tasso di attualizzazione coincide con il tasso di congrua remunerazione che esprime, in termini percentuali, la misura in cui un determinato capitale dovrebbe essere remunerato per rendere conveniente l investimento nell impresa. Si tratta cioè del tasso minimo di rendimento che l azienda dovrebbe produrre per garantirsi la sopravvivenza. Il tasso di congrua remunerazione è dato dalle seguenti componenti: - Rendimento degli investimenti privi di rischio i 1 - (titoli di Stato, titoli di debito emessi da grandi società quotate); - Compenso per il rischio i 2 che può essere scomposto in due parti: - rischio del settore in cui l impresa opera; - rischio specifico dell impresa oggetto di valutazione. Per valutare opportunamente la rischiosità dell impresa, è bene ponderare i seguenti fattori: -la probabilità che lo scenario in cui l impresa opera si evolve in senso negativo rispetto ai programmi (diminuzione delle vendite, aumento dei costi) ; - gli effetti di tali scostamenti sui risultati della gestione (principalmente sul reddito netto). Al riguardo è possibile in molte circostanze determinare l impatto di determinati scostamenti negativi sul reddito di periodo (Per esempio a un calo delle vendite dell 1% corrisponde una diminuzione del reddito del 7%). La principale problematica ai fini della valutazione del capitale economico è determinare la probabilità del manifestarsi di tali scostamenti; - la composizione del capitale d impresa: la rischiosità è molto elevata quando il valore di liquidazione dell impresa è molto basso. In tal caso, il recupero del capitale se l andamento dell azienda non fosse congruo sarebbe estremamente limitato. 10
11 I metodi patrimoniali per la stima di W Nelle precedenti slides si è posta l attenzione sul legame alquanto sfumato che esiste tra il capitale economico d impresa e il valore corrente degli elementi patrimoniali (attivi e passivi) che compongono il capitale d impresa. Questo non significa che il capitale economico non possa essere stimato sulla base del valore corrente delle attività e passività dell impresa. Tali metodi assumono la denominazione di metodi patrimoniali. Il ricorso a tali metodologie è particolarmente appropriato, ad esempio, in presenza di un capitale prevalentemente composto da beni a realizzo diretto. L elevata liquidabilità del patrimonio consente di evitare la stima dei flussi prospettici dell impresa poiché questi sono espressi dal valore di realizzo dei beni. È fondamentale però considerare che il valore ottenuto attraverso i metodi patrimoniali costituisce un valore di prima approssimazione che per essere confermato come capitale economico deve essere sottoposto a una verifica reddituale. In particolare, si può affermare che il valore corrente del patrimonio netto (K) esprime il valore dell impresa (W) solo se il reddito medio normale atteso (R) coincide con il reddito congruo che si ottiene moltiplicando il patrimonio netto a valori correnti dell impresa. In tale situazione, la formula del metodo basato sui flussi proposta si presenta come segue: W = R/i se R = i*k W = i*k/i W = K Possiamo quindi concludere che quando il reddito medio atteso si discosta dal reddito congruo (in un senso o nell altro) il valore del patrimonio netto a valori correnti (K) deve essere opportunamente corretto al fine di giungere al capitale economico dell impresa. 11
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