Comune di Monterotondo Marittimo NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
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- Flavia Graziani
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2 Comune di Monterotondo Marittimo Provincia di Grosseto Piano di lottizzazione "C2" Area a destinazione residenziale in località Frassine NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Le seguenti norme tecniche di attuazione hanno lo scopo di regolamentare la progettazione esecutiva e la costruzione del PIANO DI LOTTIZZAZIONE "C2" nel Comune di Monterotondo M. in località Frassine. Il progetto esecutivo delle opere dovrà essere redatto in rispetto delle presenti norme. Indice articoli delle norme: Art. 1 - Art. 2 - Art. 3 - Art. 4 - Art. 5 - Art. 7 - Art. 9 - Art Art Art Art Art Area disciplinata dal Piano di lottizzazione Contenuto ed efficacia del Piano di lottizzazione Modalità d attuazione del Piano di lottizzazione Varianti al Piano di Lottizzazione Parcheggi privati Art. 6 - Parcheggi pubblici Spazi pubblici e d uso pubblico Art. 8 - Aree a verde Lotti edilizi Destinazioni d'uso Aree Libere Parametri edilizi Norme per progettazione ed utilizzo di materiali ed impianti BIOCLIMATICI ed ECOLOGICI Norma finale 1/6
3 NORME TECNICHE Art. 1 - Area disciplinata dal Piano di lottizzazione 1. L'area disciplinata dal presente Piano di Lottizzazione è quella perimetrata negli elaborati grafici allegati. 2. Nell'area di cui al precedente comma ogni intervento di trasformazione urbanistica e edilizia è disciplinato dal Piano di Lottizzazione secondo le presenti norme e nel rispetto delle previsioni della Convenzione di cui al successivo Art.2 c Per quanto non espressamente individuato nelle presenti norme tecniche d attuazione dovranno essere in ogni caso osservate le norme del R.U. del Comune di Monterotondo M.mo. Art. 2 - Contenuto ed efficacia del Piano di lottizzazione 1. Il Piano di lottizzazione ha validità di DIECI ANNI dalla data di stipula della Convenzione e disciplina la realizzazione del complesso d edifici, attrezzature, infrastrutture e servizi nell'area d intervento, con particolare riferimento: - alla articolazione in lotti edilizi; - alla indicazione plani-volumetrica degli edifici; - agli allineamenti e ai profili, alle altezze massime, alle superfici massime; - alla indicazione delle infrastrutture pubbliche, dei parcheggi e delle rispettive localizzazioni; - alla articolazione e alla distribuzione delle funzioni; - alla distribuzione e al carattere degli spazi aperti. 2. Nell'attuazione degli interventi edilizi e delle opere d urbanizzazione dovranno essere inoltre osservate le prescrizioni di cui alla relazione geologico-tecnica, idrogeologica ed idraulica di fattibilità. 3. L'attuazione del Piano è affidata ai privati proprietari ed è subordinata alla sottoscrizione da parte dei medesimi d apposita Convenzione ai sensi dell Art.109 c.1 lett.h) e dell Art.115 c.1 della L.R. n.65/2014. Art. 3 - Modalità d attuazione del Piano di lottizzazione 1. L'attuazione del presente Piano potrà avvenire anche per singoli lotti funzionali: Lotto 1, Lotto 2, Lotto 3, Lotto 4, Lotto 5, Lotto 6 e Lotto Il Piano si attua mediante Permessi di Costruire che saranno rilasciati successivamente alla stipula della Convenzione. 3. Il rilascio dei singoli permessi per la realizzazione degli interventi previsti è strettamente collegato ai tempi d attuazione delle opere d urbanizzazione primaria, che dovranno essere realizzate nella misura necessaria per allacciare la zona interessata dal Permesso di costruire stesso ai pubblici servizi. 4. I Permessi di costruire potranno essere relativi anche a un singolo lotto, ma in ogni caso per edifici interi all'interno di ciascun lotto, se comprendente più unità immobiliari. Art. 4 - Varianti al Piano di Lottizzazione 1. Costituiscono variante al Piano di Lottizzazione: - le modifiche che influiscono sulla vigente normativa del R.U. relativa alla zona C ed alla sottozona C/2; - le modifiche di superficie relative ad aree di uso pubblico che comportino la riduzione delle 2/6
4 medesime; - la modifica dell impianto architettonico complessivo del Piano. 2. Non costituiscono variante al Piano di Lottizzazione, ritenendosi le indicazioni planivolumetriche e le prefigurazioni progettuali contenute negli elaborati del presente Piano solo riferimenti orientativi e non prescrittivi per la successiva progettazione di dettaglio in sede di richiesta di titolo abilitativo: - l esatta ubicazione a terra delle opere e dei fabbricati previsti dal Piano; - l esatta configurazione planivolumetrica delle opere e dei fabbricati previsti dal Piano; - le relazioni spaziali tra i diversi manufatti; - gli accorpamenti tra due o più lotti che non modifichino l impianto architettonico complessivo del Piano; - le articolazioni interne dei fabbricati; - le sistemazioni esterne, anche in riferimento alle strade, ai marciapiedi, alle aree a verde, agli impianti ed alle reti tecnologiche; - il numero, la configurazione e l ubicazione delle aperture esterne ed interne; - ogni altra modifica non espressamente menzionata al c.1 del presente articolo. 3. Per le modifiche che, ai sensi del presente articolo, non costituiscono variante al Piano, le stesse modifiche potranno essere autorizzate mediante l acquisizione di singoli titoli abilitativi previsti dalla vigente normativa edilizia. Art. 5 - Parcheggi privati 1. I parcheggi pertinenziali degli edifici destinati alla residenza devono essere realizzati, a raso o in sottosuolo ed all interno dei singoli lotti edilizi, nella misura minima di 1 mq per ogni 10 mc di volumetria abitabile. Art. 6 - Parcheggi pubblici 1. I parcheggi pubblici a servizio delle residenze e del verde attrezzato saranno realizzati secondo le modalità descritte nel progetto delle opere d urbanizzazione del presente Piano di Lottizzazione. Art. 7 - Spazi pubblici e d uso pubblico 1. La realizzazione degli spazi pubblici (strade, verde, parcheggi, ecc.) di servizio all'area di concentrazione dell edificato è a carico della società proponente secondo gli elaborati del presente Piano di Lottizzazione. 2. I percorsi pedonali e/o ciclabili devono essere privi di barriere architettoniche, pavimentati e illuminati. 3. Sulle aree di cui al comma 1, è ammessa la localizzazione dei manufatti a servizio delle infrastrutture a rete (cabine elettriche, cabine telefoniche, cabine del gas ecc.) e dei manufatti a servizio degli impianti d irrigazione. Art. 8 - Aree a verde 1. Le sistemazioni delle aree destinate al verde devono avvenire in conformità alle previsioni della tavola di progetto. 3/6
5 Art. 9 - Lotti edilizi 1. Il Piano di Lottizzazione è suddiviso in 7 lotti edilizi, come indicato nelle tavole di progetto del Piano Urbanistico. Art Destinazioni d'uso 1. La destinazione d'uso ammesse per gli edifici, o per loro parti, all interno di ciascun lotto edilizio è RESIDENZIALE. 2. Saranno consentite altre destinazioni d uso in base al dimensionamento di cui all Art.113 del R.U. relativamente all U.T.O.E.n.2 di Frassine. Art Aree Libere 1. Le aree libere all'interno dei singoli lotti edilizi sono inedificabili, salvo che per la realizzazione di volumi tecnici destinati all'alloggiamento d impianti tecnologici e per i garage. Art. 12 Parametri edilizi 1. Parametri urbanistico-edilizi generali a) I parametri edilizi generali per gli ambiti sono definiti nel R.U. i parametri metrici e parametri dettagliati del presente Piano di Lottizzazione sono definiti nella tavole di progetto b) Negli elaborati del piano di lottizzazione di seguito illustrato sono riportate le dimensioni dei lotti, le distanze, sia dai confini che dalle strade, e la superficie di concentrazione dell'edificato. c) All'interno di ciascun lotto sono state disegnate, a solo scopo esemplificativo, ipotesi planovolumetriche di costruzioni rispondenti a tali requisiti normativi. Art. 13 Norme costruttive 1. Tipologia delle coperture Le coperture devono essere a falda, con prevalenza di coperture a falda. La pendenza delle falde deve essere max. del 30%. 2. Volumi tecnologici I volumi tecnologici (locali caldaia, autoclave, ecc) devono essere preferibilmente realizzati entro l ingombro della superficie coperta della costruzione e non possono essere costruiti in volumi staccati da questa, ad eccezione di quanto previsto al precedente Art Elementi tecnologici esterni Gli elementi tecnologici esterni, quali esalatori, camini, unità per il trattamento dell aria, dovranno rispondere ad un disegno progettuale omogeneo per ogni unità d intervento. Pannelli fotovoltaici e sistemi solari devono essere parte integrante e progettata del sistema delle coperture. Il progetto di concessione dovrà contenere chiare indicazioni circa la tipologia e la posizione per dare precisi elementi di valutazione. 4. Materiali costruttivi I materiali principali da impiegare nelle costruzioni e nelle sistemazioni esterne, di seguito specificati, vanno intesi come necessari per conferire all intervento un immagine omogenea e 4/6
6 rispondente ad una progettazione generale unitaria. Restano poi subordinate al parere dell Ufficio Urbanistica comunale le eventuali eccezioni e la scelta di nuovi materiali da abbinare a quelli indicati come preferenziali. Si ricorda nuovamente l'obbligo di impiegare i materiali costruttivi che hanno storicamente consolidato l immagine del paesaggio tradizionale. 5. Paramenti esterni Pietra calcarea a faccia vista o pietra artificiale d aspetto simile; intonaco liscio o intonaco fugato verniciato. Comunque materiali e colorazioni omogenee per ciascun complesso edilizio. 6. Manto di copertura Coppi e tegole toscane in cotto. 7. Infissi In legno, PVC, alluminio. Il legno potrà essere lasciato al naturale. I colori sono lasciati alla valutazione dell Ufficio Urbanistica comunale. 8. Soglie, davanzali e cimase Sono preferibili pietre naturali, sia arenarie che calcaree. In caso di pietre artificiali dovranno uniformarsi ai colori naturali. 9. Canali di gronda e discendenti Si indica come preferenziale il rame, ma se usati in maniera coordinata nel progetto si possono impiegare altri prodotti, sempre che siano accettati dell Ufficio Urbanistica comunale. 10. Ringhiere e parapetti Degli stessi materiali della struttura muraria o in profilati metallici o in legno. 11. Pavimentazioni esterne Per le terrazze, i marciapiedi ed i percorsi sono preferenziali il cotto e la pietra, sia naturale che artificiale. 12. Recinzioni Le recinzioni saranno della tipologia con zoccolatura in struttura muraria di sostegno d elementi in grigliato di ferro; la parte muraria sarà in pietra a facciavista, d altezza massima di cm. 80, e la parte metallica dovrà avere disegno unitario per l intero complesso. 13. Piantumazioni Per le piantumazioni sono indicate come preferenziali le essenze locali. Art.14 Norme per progettazione ed utilizzo di materiali ed impianti BIOCLIMATICI ed ECOLOGICI 1. Nella progettazione a livello edilizio è opportuno adottare soluzioni derivate da valutazioni bioclimatiche ed ecologiche. In particolare si consiglia di: - privilegiare l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; - adottare accorgimenti per favorire la climatizzazione naturale nei mesi estivi, con particolare riferimento all utilizzo di schermature esterne e alla previsione d idonei spazi verdi all interno dei lotti edilizi; - adottare soluzioni per l'isolamento acustico, con particolare riferimento agli infissi esterni, ai divisori orizzontali, ai solai, all impianto idrico e di smaltimento delle acque di scarico. 2. Nella selezione dei materiali e delle tecnologie edilizie si dovranno privilegiare: - materiali isolanti ecologici e non inquinanti; - materiali naturali, traspiranti e non emissivi per quanto attiene ad intonaci, tinteggiature e rivestimenti; - materiali naturali per le pavimentazioni interne ed esterne; - vernici a basso tenore di solventi nocivi; - infissi esterni ed interni di legno; 5/6
7 - il riciclaggio degli scarti di cantiere. 3. Nella progettazione impiantistica si suggerisce l'adozione dei seguenti criteri: - utilizzare impianti di riscaldamento con prestazioni elevate, con particolare riferimento a caldaie a condensazione e pompe di calore; - utilizzare sistemi evoluti di termoregolazione, computerizzatone e contabilizzazione dei consumi; - minimizzare il ricorso ad impianti di condizionamento alimentati da energie non rinnovabili. Art. 15 Norma finale 1. Per quanto non espressamente previsto dalle presenti norme, viene fatto riferimento alla vigente normativa in ambito urbanistico-edilizio. 6/6
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