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1 ALTERNANZA scuola lavoro

2 I numeri della disoccupazione in Italia I tassi della disoccupazione giovanile nella UE sono più alti quelli di altre aree del Mondo, ad eccezione di Nord Africa e Medio Oriente. Sono oltre i giovani europei fra i 15 e i 24 anni (cd. NEET) che: - non lavorano - non studiano - non sono inseriti in un percorso formativo non si stanno attivando per cercare un occupazione, nè per capire cosa fare

3 STRATEGIA UNIONE EUROPEA GIOVANI Offrire maggiori opportunità ai giovani per istruzione, formazione e mercato del lavoro Incoraggiare la partecipazione attiva dei giovani Erasmus+!

4 Centralità dell'individuo Rafforzamento percorsi di istruzione e formazione non formale (oltre formale e informale) la SCUOLA e la sua funzione fondamentale per l'occupabilità dei giovani

5 L'Italia è uno dei Paesi che più tardi e con riluttanza ha accolto la formazione in alternanza, credendola destinata ad una utenza qualitativamente più bassa

6 Che valore ha secondo voi il lavoro nell'ambito della scuola? Riflessioni e dibattito

7 Valore educativo del lavoro Fattore di inclusione sociale Esperienza di forte socializzazione Esperienza di apprendimento

8 In paesi dove il sistema di alternanza scuola-lavoro è consolidato, ad es. Germania e Paesi Bassi, esiste maggiore occupazione

9 Il sistema duale in Germania Quello che nella teoria sembra rappresentare per molti un modello efficace, di fatto è molto distante dal background culturale italiano. Il sistema duale di preparazione al mondo del lavoro in Germania è fortemente strutturato e incardinato nel tessuto economico. Non esiste la concezione di studio fine a se stesso o l idea di uno studio separato dalla prassi professionale, come invece accade in Italia o in Francia Nel modello tedesco uno studente fin dall inizio del suo percorso di istruzione superiore è obbligato a confrontarsi con le dinamiche del lavoro. Ricordiamo che la scuola in Germania è materia di politica regionale (Land), non federale. La formula duale è invece federale. Gli studenti delle scuole tedesche accedono al mondo del lavoro attraverso due step. Il primo è il Vocatium, che consiste in momenti dedicati alle visite alle varie aziende per prendere visione del loro funzionamento, della loro organizzazione, delle loro finalità. Questo momento, secondo il modello tedesco, ha un valore informativo-orientativo. L anno successivo gli studenti accedono al Praktikum, ovvero al tirocinio. La scelta della azienda è legata alle esperienze orientative sviluppate l anno precedente. Il tirocinio è concordato secondo una logica di rete tra scuola e impresa. È importante evidenziare che la scuola ha la regia dell intero monitoraggio del percorso, sia attraverso la voce degli studenti, sia attraverso le incursioni nei luoghi di lavoro da parte dei docenti

10 Il sistema duale in Germania La gestione del Vocatium è vissuta di fatto come alternanza tra esterno e interno, pur senza la pratica. Ogni visita alle aziende prevede momenti di riflessione condivisa e partecipata e di restituzione dell esperienza. Allo stesso modo i docenti che progettano i percorsi di tirocinio diventano ispettori, recandosi sul posto per osservare che cosa combinano i ragazzi sul campo, mentre i referenti aziendali, a loro volta, si informano attraverso i docenti delle ricadute formative dell esperienza lavorativa, per capire se gli studenti applicano a scuola il know-how acquisito in azienda. La sperimentazione italiana, ancora all inizio, deve necessariamente confrontarsi con queste criticità sia culturali che di sistema, per poter diventare un opportunità e non invece l ennesimo tentativo di portare un innovazione senza una preparazione reale della professionalità docente in materia di progettazione e valutazione dei processi: condizione, questa, necessaria alla creazione di un sistema di alternanza che funzioni realmente

11 In Italia, il termine compare per la prima volta in fonti di legislazione scolastica del 1996/1997 Si parla, poi, di terza area professionalizzante solo per Istituti professionali Nel 2005 si parla di alternanza scuola-lavoro per tutti gli istituti scolastici di ogni ordine, fino ad arrivare alla Riforma del 2015, la Buona Scuola.

12 Il successo dell'alternanza scuola -lavoro presuppone: - buona progettazione dell'esperienza di alternanza, che altrimenti sarebbe solo tempo sottratto alla formazione in aula - connessione forte tra scuola e imprese del territorio

13 La riforma della BUONA SCUOLA (L. 13 Luglio 2015 n. 107) e l'alternanza scuola-lavoro che introduce in Italia il sistema duale tedesco (Job Act) Critiche: - modalità top-down - produzione normativa presenta divario tra scuola ideale e scuola reale - scollamento tra apparato istituzionale e corpo docente RIFLESSIONI

14 I dati ci presentano, tuttavia, che esiste un GAP nel passaggio scuola-lavoro. I nostri giovani hanno carenze formative soprattutto in lingue straniere, logico-matematiche e soft skills. Questo di fatto ne limita l'occupabilità

15 SOLUZIONE DEL PROBLEMA: Insegnare, Ragionare e Valutare per COMPETENZE E NON PER CONTENUTI Il nostro modello culturale è troppo legato ai contenuti. GAP tra valutazione competenze e valutazione scolastica. tra teoria e prassi, tra educazione formale ed educazione non formale

16 APPROCCIO INTEGRATO CULTURA e LAVORO Scomettere sul ruolo e la professionalità dei docenti che devono essere formati e preparati sulla progettazione dell'alternanza

17 CHE COSA E' L'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO? E' una metodologia, è una modalità di fare didattica Non si vuole sostituire alla formazione, ma la potenzia

18 ALTERNANZA significa graduale avvicinamento al mondo del lavoro: - alternanza scuola-lavoro - stage - tirocinio - apprendistato o contratto di lavoro subordinato Questi sono tutti STEP e non devono essere usati come sinonimi!!!

19 Alternanza, se ben progettata, è strumento per ridurre e prevenire DISPERSIONE SCOLASTICA (Abbandono e ripetenze)

20 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Orientamento Progettazione Valutazione

21 Orientamento L'alternanza riveste funzione orientativa. Legame tra scuola e orientamento In che senso l alternanza può avere un valore orientativo? In un percorso di alternanza una persona si trova a compiere una serie di azioni e a mettere in moto differenti processi cognitivi: collocarsi in un contesto, relazionaris con un organizzazione, imparare a distinguere tra ruoli e persone, organizzare il proprio tempo, rispettare i tempi, collaborare, essere responsabile di piccoli processi, comprendere regole esplicite e implicite di un contesto di lavoro, perseguire degli obiettivi, fare piccole scelte con conseguenze reali ecc... In che senso l alternanza ha bisogno dell orientamento? L esperienza di alternanza richiede delle competenze che afferiscono alla sfera delle competenze orientative: saper osservare e leggere un contesto, saper collocare le proprie competenze all interno di un esperienza specifica, saper collegare direttamente le esperienze in aula e quelle in organizzazione e percepirle come continuum, saper costruire un progetto professionale su di sé a partire dalle proprie caratteristiche osservate in situazione, saper porre domande adeguate in contesti organizzativi ecc

22 Orientamento Giornate di formazione in azienda e formazione on the job. Orientamento come finalità e come modalità L orientamento ha dunque la finalità di: «far conoscere il valore educativo e formativo del lavoro, anche attraverso giornate di formazione in azienda, agli studenti della scuola secondaria superiore, con particolare riferimento ad Istituti Tecnici e Professionali, organizzati dai Poli Tecnico Professionali» Bisogna superare l idea che l orientamento consista nel fornire informazioni e proporre agli alunni un accompagnamento attraverso esperienze in grado di stimolare la riflessione su di sé e sul proprio progetto di vita professionale. Anche importante la partecipazione a giornate dedicate all incontro con le aziende (job meeting), saloni,career days, giornate aperte. CULTURA ORIENTAMENTO A SCUOLA

23 Progettazione P r o g e t t a r e l a l t e r n a n z a s c u o l a - l a v o r o i m p l i c a u n a p r o g e t t a z i o n e p e r c o m - p e t e n z e, c h e a s u a v o l t a i m p l i c a u n a p r o g e t t a z i o n e a r i t r o s o, a p a r t i r e d a g l i o b i e t t i v i d i a p p r e n d i m e n t o. S i t r a t t a d i p r o g r a m m a r e e r e a l i z z a r e p e r c o r s i c h e m e t t a n o a l c e n t r o l o s t u d e n t e e s i a n o f o n d a t i s u u n a d i d a t t i c a p e r c o m p e t e n z e. I p e r c o r s i i n a l t e r n a n z a d e v o n o a v e r e u n a s t r u t t u r a f l e s s i b i l e e m o d u l a r e.

24 Progettazione o r e n e l s e c o n d o b i e n n i e n e l l ' u l t i m o a n n o d i I s t i t u t i t e c n i c i e p r o f e s s i o n a l i o r e n e l l ' u l t i m o t r i e n n i d e i L i c e i. S o n o d e f i n i t i e p r o g r a m m a t i a l l i n t e r n o d e l P i a n o d e l l o f f e r t a f o r m a t i v a t r i e n n a l e ( p o f ) e s o n o p r o p o s t i a l l e f a m i g l i e e a g l i s t u d e n t i i n t e m p i e c o n m o d a l i t à i d o n e i a g a r a n t i r n e l a p i e n a f r u i z i o n e.

25 Progettazione L a s t e s u r a d e l p r o g e t t o f o r m a t i v o è i l m o m e n t o p i ù i m p o r t a n t e n e l l a c o - s t r u z i o n e d i u n p e r c o r s o d i a l t e r n a n z a c h e s i a d a v v e r o i n t e g r a t o n e l p e r c o r s o s c o l a s t i c o. L a l t e r n a n z a, i n f a t t i, n o n è u n a f o r m a d i a p p r e n d i s t a t o, n é h a f i - n a l i t à p r o d u t t i v e, m a è u n a m o d a l i t à d i i n s e g n a m e n t o e d i a p p r e n d i m e n t o c h e s e r v e i n n a n z i t u t t o a l l a f o r m a z i o n e d e l l a p e r s o n a f a v o r e n d o n e l o s v i l u p p o d e l l e c o m p e t e n z e.

26 Progettazione d e f i n i r e l e c o m p e t e n z e a t t e s e d a l l e s p e r i e n z a d i a l t e r n a n z a, i n t e r m i n i d i o r i e n t a m e n t o e d i a g e v o l e i n s e r i m e n t o d e i g i o v a n i n e l m o n d o d e l l a v o r o ; p r o g e t t a r e c o n l a s t r u t t u r a o s p i t a n t e u n p e r c o r s o c o e r e n t e c o n l e c o m p e - t e n z e, a b i l i t à e c o n o s c e n z e d a a c q u i s i r e ; p r e p a r a r e i p e r i o d i d i a p p r e n d i m e n t o m e d i a n t e e s p e r i e n z e d i l a v o r o, p r o g r a m m a n d o l o s v i l u p p o d i q u e l l e c o n o s c e n z e n e c e s s a r i e p e r o r i e n t a r s i, c o m p r e n d e r e e t r a r r e i l m a s s i m o b e n e f i c i o d a l n u o v o a m b i e n t e d i s t u d i o ; s e n s i b i l i z z a r e e o r i e n t a r e g l i s t u d e n t i a r i f l e t t e r e s u l l e l o r o a t t e s e r e l a t i v e a l l e s p e r i e n z a l a v o r a t i v a ; s t i m o l a r e g l i s t u d e n t i a l l o s s e r v a z i o n e d e l l e d i n a m i c h e o r g a n i z z a t i v e e d e i r a p p o r t i t r a s o g g e t t i n e l l i m p r e s a o n e l l e n t e o s p i t a n t e ; c o n d i v i s i o n e i n a u l a d o c u m e n t a r e l e s p e r i e n z a r e a l i z z a t a ( a n c h e a t t r a v e r s o l u t i l i z z o d i T e c n o - l o g i e d e l l i n f o r m a z i o n e e d e l l a c o m u n i c a z i o n e, i c t ) ; d i s s e m i n a r e i r i s u l t a t i d e l l e s p e r i e n z a

27 Progettazione P R O G E T T A Z I O N E P A R T E C I P A T A C O N L O S T U D E N T E ( r u o l o a t t i v o s t u d e n t e ) I N D I V I D U A Z I O N E C O M P E T E N Z E O B I E T T I V O ( i n d i v i d u a r e i b i s o g n i e t r a s f o r m a r l i i n o b i e t t i v i d i a p p r e n d i m e n t o ) I N D I V I D U A Z I O N E S O T T O C O M P E T E N Z E I N D I V I D U A Z I O N E A T T I V I T A ' D I V I S I O N E R U O L I ( s t u d e n t e, t u t o r a z i e n d a l e e t u t o r s c o l a s t i c o ) N E G O Z I A Z I O N E S V O L G I M E N T O A L T E R N A N Z A V A L U T A Z I O N E

28 Valutazione: eterovalutazione e autovalutazione La scuola, dunque, non deve solo progettare e realizzare i percorsi, ma ha anche la responsabilità di verificarli con specifiche azioni di monitoraggio qualitativo e quantitativo, in modo tale da rispettare il proprio ruolo, come previsto dalla convenzione stipulata con l impresa e dalla norma, e, inoltre, per stimare la qualità del percorso e le sue ricadute sul processo di apprendimento degli alunni

29 Valutazione: competenza, performance e valutazione. Certificazione. Sistema di valutazione trasparente, chiaro, co-progettato, coordinato e condiviso. Devono essere chiare le competenze obiettivo da raggiungere e gli indicatori di performance, cioè azioni sul campo che rivelano possesso di competenze.. Solo così si può procedere ad una corretta VALUTAZIONE!!!

30 Contattami per il tuo progetto di alternanza scuola-lavoro a:

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