Il controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano

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1 Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria Il controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it Il controllo delle acque acque destinate al consumo e umano rappresenta un attività istituzionale fra le più onerose per la tutela della collettività sia in termini di tempo che di risorse utilizzate. La sorveglianza viene svolta dai Servizi SIAN con campionamenti ed ispezioni sul campo per la verifica della conformità dell acqua e delle infrastrutture idriche alle rispettive normative. I campioni vengono prelevati da acquedotti pubblici e privati, pozzi, sorgenti, acque superficiali, industrie alimentari ed esercizi pubblici con approvvigionamento idrico autonomo. Le derminazioni analitiche dei campioni sono effettuate dai laboratori dell Agenzia Regionale di Protezione Ambientale L attività di controllo comprende anche le indagini svolte sui fattori di rischio per le fonti di approvvigionamento, che si concludono con l espressione di pareri per individuare le aree di salvaguardia, per realizzare nuovi acquedotti, impianti di trattamento e per emettere il giudizio di idoneità all uso potabile di acque sotterranee. Le istruttorie vengono svolte in collaborazione con l Assessorato all Ambiente - Direzione Risorse Idriche - al fine di integrare gli interventi strutturali con le prescrizioni sanitarie. La tabella 1 riporta il numero di campionamenti effettuati dai SIAN sulle differenti tipologie di struttura controllate. In considerazione della loro progressiva diffusione sul territorio, nella programmazione del 2013 è stato inserito il controllo delle unità distributrici automatiche di acqua potabile, le cosiddette casette dell acqua. In totale i prelievi ammontano a tabella 1 Prelievi 2013 Struttura prelievi Acquedotti Imprese alimentari con approvv. autonomo 280 Altri esercizi con approvv. autonomo 64 Acquedotti Casette dell acqua 243 Pozzi e sorgenti 98 Acque superficiali 730 Prelievi totali Dei prelievi totali sono stati effettuati su acquedotti con afferenti reti distribuzione. La media dei campionamenti, circa campionamenti annuali per ASL, denota una attività elevata. Esaminata nel dettaglio, la distribuzione dei prelievi tra le ASL presenta una notevole variabilità: si passa dai dell ASL TO4 ai 682 dell ASL CN2. La differenza è dovuta al numero di acquedotti e alle dimensioni delle reti, presenti sul territorio di competenza, che per legge devono essere controllati con frequenze diverse. Altro fattore di variabilità è costituito da specifiche programmazioni, pianificate dalle ASL in funzione della valutazione del rischio.

2 Questa viene condotta in genere sulla base di 5 indicatori (origine delle acque, opere acquedottistiche, tipologia del trattamento, qualità della rete di distribuzione, risultati analitici ed ispettivi storici) che consentono di ridurre o incrementare i prelievi A fronte dell elevato numero dei controlli, analitici ed ispettivi, sono state irrogate due sole sanzioni amministrative in quanto i casi di non conformità sono stati tempestivamente sanati dagli Enti gestori (v. tabella 2) tabella 2 acquedotti controllati 1610 reti controllate 1948 pareri preventivi per progetti 60 pareri per aree di salvaguardia 152 prelievi su acque superficiali 730 controlli ispettivi 386 prelievi per controlli sanitari prescrizioni di adeguamento 691 sanzioni amministrative 2 sanzioni penali 0 Elaborando alcuni dati della tabella 2 sulla base della popolazione servita, si evidenzia che il 90% degli acquedotti (1.764 su 1.948) è costituito da impianti con dimensioni mediopiccole (fino a abitanti) e che la maggioranza dei prelievi riguarda queste infrastrutture (v. tabella 3). popolazione servita tabella 3 reti prelievi ispezioni <500 ab ab ab ab > ab TOTALI Imprese alimentari con approvvigionamento autonomo La sorveglianza dell acqua utilizzata nelle imprese alimentari è proseguita con l obiettivo di aumentare la copertura delle imprese ancora non controllate, in modo prioritario di quelle non allacciate all acquedotto, maggiormente a rischio per la vunerabilità della fonte di approvvigionamento (pozzo, sorgente, acque superficiali). I controlli sono stati svolti secondo le Linee guida riportate dalle deliberazioni di Giunta Regionale n del 10/01/2012 e n del 30 /07/2012, ed in particolare sulla base delle schede operative, allegate al PRISA 2013, che forniscono alle ASL ed agli OSA alcuni criteri, il più possibile oggettivi, per valutare e ponderare numericamente i diversi fattori di rischio. Le ASL h controllato l acqua utilizzata da 137 imprese alimentari allacciate all acquedotto e di 140 imprese con approvvigionamento autonomo. Su quest ultime sono stati effettuati 280 campionamenti sia al rubinetto che alla captazione, di cui 28 sono risultati fuori norma (v. tabella 4) con una percentuale di non conformità doppia rispetto a quella rilevata per gli acquedotti pubblici e per le industrie ad essi allacciate. Il dato percentuale, insieme alle numerose prescrizioni di adeguamento, conferma che queste industrie, in genere esercizi pubblici, richiedono un attenzione mirata in special modo alla verifica delle procedure di autocontrollo OSA. 2

3 tabella 4 imprese alimentari controllate 140 controlli ispettivi 56 prelievi per controlli sanitari 280 prescrizioni di adeguamento 45 sanzioni amministrative ( ex D.lgs. 507) 0 campioni igienico-sanitari non conformi 28 Casette dell acqua Sono state controllate 155 delle 322 casette finora censite, con l esecuzione di 243 prelievi. In generale non si sono riscontrate difformità gravi né per i parametri dell acqua né per le condizioni igienico-sanitarie delle strutture (v.tabella 5) tabella 5 casette dell'acqua controllate 155 campionamenti 243 non conformità microbiologiche 7 non conformità chimiche 2 Nuove fonti d approvvigionamento (pozzi e sorgenti) I prelievi su nuovi pozzi e sorgenti sono finalizzati all emissione del giudizio di idoneità all uso potabile, necessario per il rifornimnto idrico di nuovi acquedotti pubblici e privati. Nel 2013 sono stati monitorati 25 pozzi e 20 sorgenti e rilasciati 19 certificati di potabilità. Acquedotti approvvigionati con acque superficiali. Nel Piemonte solo il 5% degli acquedotti utilizza acque superficiali trattate. Questo tipo di approvvigionamento, pur limitato come volume, rappresenta il rifornimento idrico prioritario per zone alpine e prealpine. Su istanza dei Comuni, le ASL effettuano 12 prelievi annuali sul corpo idrico indicato; sulla base dei risultati analitici, le acque vengono classificate con provvedimento regionale in tre categorie di qualità (A1, A2, A3), alle quali corrisponde un trattamento chimico/fisico più o meno spinto di potabilizzazione. Accanto ai prelievi per le nuove classificazioni, i Servizi eseguono il monitoraggio di verifica sulle acque già classificate e messe in rete, in modo da accertare il mantenimento della qualità assegnata e l adeguatezza del trattamento di potabilizzazione. Il controllo degli acquedotti che utilizzano acque superficiali risulta più oneroso poichè ai prelievi dell acqua sulle reti di distribuzione si aggiunge il monitoraggio sugli approvvigionamenti, risorse idriche più vulnerabili all inquinamento da attività antropiche. Nel 2013 sono stati utilizzati 107 corpi idrici superficiali, torrenti e sorgenti, che h rifornito 86 piccoli acquedotti comunali e rurali; fa eccezione, per portata e dimensione, il fiume Po che alimenta l acquedotto di Torino e parte della sua provincia. I territori, e quindi le ASL, maggiormente interessati sono le Province del VCO con 19 acquedotti, Alessandria con 13 e Biella con 16, per un totale di 440 prelievi effettuati sui corpi idrici che li alimentano, pari al 60% dei 730 campionamenti regionali (v. tabella 6) tabella 6 acquedotti con acque superf. 86 corpi idrici superficiali 114 classificati 107 n. prelievi 719 da classificare 7 n. prelievi 11 totale prelievi 730 Analisi qualitativa degli esiti sfavorevoli Industrie alimentari non allacciate all acquedotto Sulle 140 imprese controllate le non conformità per i parametri microbiologici sono state 22: 5 per Escherichia coli, 13 per Coliformi a 37 C, 3

4 1 per Enterocchi e 3 per Conteggio colonie a 22 C. Gli esiti sfavorevoli per i parametri chimici sono stati 6: 2 per Solfati, 1 per Nichel, 2 per Ferro e 1 per Manganese. La maggiore criticità è rappresentata dall inquinamento microbiologico, derivante da mancata o insufficiente disinfezione dell acqua alla captazione (pozzo) e/o da scarsa manutenzione dell impianto idrico aziendale. Le non conformità chimiche riguardano essenzialmente i parametri indicatori, la cui presenza, dovuta a inquinamento geologico naturale, non ha effetti nocivi sulla sicurezza alimentare. Non sono stati rilevati esiti sfavorevoli per parametri tossici quali fitofarmaci ed arsenico La distribuzione territoriale segnala che i campioni fuori norma non sono correlati ad uno specifico settore produttivo, bensì alle condizioni strutturali delle captazioni e delle reti idriche interne aziendali. Acquedotti La distribuzione delle non conformità mostra che la dimensione degli impianti influenza la qualità dell acqua: infatti la percentuale dei campioni fuori norma si riduce progressivamente (dal 7,8% allo 0,7%) con l aumentare degli abitanti serviti e della grandezza dell acquedotto (v. grafico 1) grafico 1 n. campionamenti non conformità su fasce di popolazione servita <5 0 0 a b i t TOTALI N. C %n o n c o n f 7, 8 5, 5 2, 9 2, 6 0, 7 > Il parametro comunemente più utilizzato per valutare la qualità generale dell acqua erogata alla popolazione è l indice di potabilità, espresso come rapporto percentuale tra campioni conformi e campioni totali effettuati. Nel 2013 la potabilità a livello regionale si attesta sul 95,1 % (v. tabella 7). Provincia campionamenti totali tabella 7 campionamenti potabilità conformi % TO ,7% VC ,6% BI ,1% NO ,4% VCO ,6% CN ,6% AT ,5% AL ,6% Regione ,1% L indice di potabilità risulta buono su tutto il territorio piemontese, ottimo nelle provincie di Torino, Asti ed Alessandria dove supera il 97,5 %. 4

5 I campioni risultati non conformi sono 1035, di cui 659 microbiologici e 376 chimici. Per una valutazione significativa del loro impatto sulla salute, è necessario correlare i dati quantitativi con la tipologia del punto di prelievo (pozzo, vasca, rete) e con la valenza sanitaria del parametro (indicatore, tossiconocivo). Parametri microbiologici La normativa comunitaria sulla base del principio di precauzione, prevede l assenza obbligatoria di microbi e virus patogeni nell acqua destinata al consumo umano. Detto criterio garantisce al massimo la sicurezza del consumatore poichè dal punto di vista scientifico l effettivo rischio sanitario non si quantifica soltanto con la presenza dei patogeni ma tenendo conto della loro vitalità e della carica infettiva (numero di patogeni per volume d acqua). Le non conformità microbiologiche costituiscono il 3,1 % dei campioni totali e riguardano i parametri conta batterica a 22 ºC, indice di inquinamento ambientale, escherichia coli e coliformi fecali a 37 C, indicatori di possibile inquinamento fecale ed enterococchi, indice dell inefficienza dei trattamenti di disinfezione. Non sono stati riscontrati casi di specie patogene, quali Salmonelle o Shigelle, mentre sono state rilevate due non conformità per Pseudomonas Aeruginosa presso una casetta dell acqua. L inquinamento microbiologico è da sempre fisiologico, non eliminabile del tutto a causa della vetustà della maggior parte delle infrastrutture del servizio idrico. Tuttavia i casi di non conformità son risolti in breve tempo grazie agli interventi di manutenzione e/o disinfezione delle reti. Parametri chimici indicatori I parametri indicatori h uno scarso significato sanitario in quanto vengono utilizzati per verificare lo stato delle infrastrutture e/o la correttezza dei trattamenti di disinfezione. Possono alterare le caratteristiche organolettiche dell acqua (odore, colore, sapore) ma non sono dsi per la salute. Le non conformità rilevate all utenza sono 105 per il ferro, 74 per il manganese, 9 per i solfati. La loro presenza è di origine naturale per arricchimento dell acqua da rocce e terreni. In casi sporadici ferro e manganese provengono dalla cessione di impianti idrici domestici. La non conformità per il ferro si riscontra con maggior frequenza nelle province di Biella, e Novara, quella per il manganese sul territorio del Novarese. I campioni sfavorevoli per i solfati sono presenti nella parte occidentale del territorio della provincia di Torino, caratterizzata da rocce gessose. Tutti questi casi costituiscono un problema gestionale, non sanitario, che viene risolto con l installazione di specifici impianti demetallizzatori. Parametri chimici tossico-nocivi La contaminazione dell acqua potabile con prodotti chimici di sintesi, derivanti da attività antropiche, agricole e industriali, costituisce un concreto rischio sanitario per la presenza di molecole con proprietà tossiche, mutagene e cancerogene quali fitofarmaci, organoalogenati, idrocarburi e metalli pesanti (arsenico, nichel, piombo). Fitofarmaci La presenza di fitofarmaci è legata alle attività agricole dei territori coinvolti, Su tutto il territorio regionale sono state rilevate 4 non conformità per desetilatrazina, di cui 3 nei pozzi dei Comuni del Vercellese e 1 per atrazina nel pozzo nel Comune di Lamporo (Torino). L acqua distribuita dalle reti non risulta contaminata grazie alla presenza dei trattamenti con filtri a carboni attivi, installati a valle dei pozzi. 5

6 Organoalogenati L inquinamento da composti alogenati, dovuto alle attività industriali, è notevolente diminuito negli anni. L acqua distribuita all utenza non presenta contaminazione. Sono stati registrati solo 4 casi non conformi per il parametro somma tricloroetilene tetracloroetilene nei pozzi dei Comuni di Orbassano, Venaria e Rivoli (TO). Metalli pesanti Il territorio piemontese è caratterizzato da alcune zone geologicamente ricche di arsenico e nichel, che per dilavamento o reazioni chimiche ossido-riduttive possono esser ceduti dal terreno alle acque superficiali e di falda. Per l arsenico le non conformità totali sono 7, di cui 5 ai pozzi di Castelletto Ticino (NO), a monte della potabilizzazione e della messa in rete, e 2 alle utenze del Comune di Macugnaga. Gli esiti sfavorevoli per il nichel sono 10, di cui 5 alle utenze dei Comuni di Castelletto d Orba, Tagliolo Monferrato, Montaldeo e Mornese in provincia di Alessandria e 3 alle utenze della provincia di Torino. Gli altri 2 interessano pozzi e impianti di trattamento. La presenza di arsenico e nichel riguarda quei Comuni già interessati negli anni precedenti da deroghe ministeriali al valore limite. L abbattimento dell inquinamento geologico naturale, ha richiesto interventi complessi, quali opere di miscelazione, installazione di impianti di trattamento e in alcuni casi la trivellazione di nuovi pozzi Attualmente grazie agli interventi di bonifica su citati, l inquinamento da metalli pesanti è divenuto isolato ed occasionale. nelle zone collinari e di montagna: per l approvvigionamento idropotabile in Piemonte vengono infatti utilizzati punti di captazione, composti da pozzi, sorgenti e 195 prese su 107 acque superficiali. La presenza in maggioranza di piccoli acquedotti (1764 su 1948) costituisce la principale criticità sia per la gestione da parte di personale non adeguatamente formato sia per le difficoltà di sorveglianza da parte delle ASL per i territori disagevoli su cui sono insediati. Per le problematiche su esposte la stessa Unione Europea ha focalizzato la sua attenzione sui piccoli acquedotti (popolazione servita fino ai 5000 abitanti), definiti Small Areas ed attualmente oggetto di indagini per capire la dimensione numerica della popolazione coinvolta. Le small areas piemontesi mostrano una tendenza alla riduzione delle non conformità. Nel 2009 gli esiti sfavorevoli costituivano il 7,9% nel 2013 sono scesi al 6,6% (v. grafico 2) grafico 2 non conformità Small Areas (fino a 5000 ab.) campioni totali. % N.C. non conformi 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Considerazioni generali Criticità La rete acquedottistica piemontese, composta da quasi 2000 acquedotti, è caratterizzata da un elevata frammentazione del servizio idrico Punti di forza La qualità igienico-sanitaria dell acqua mantiene elevata considerando che: si 6

7 1. l indice di potabilità per gli acquedotti conferma un andamento costante, oscillando tra il 94 e il 95,1 % del 2013 (v grafico 3). campioni grafico 3 trend indice potabilità camp. Conformi camp totali % 96,0 95,5 95,0 94,5 94,0 93,5 2. l analisi nel tempo e per tipologia degli esiti fuori norma, evidenzia la flessione, anche se lieve, delle non conformità microbiologiche e chimiche, passando le prime dal 3,8 % al 3,1%, e le seconde dall 1,9% all 1,7 % (v. grafico 4) n. campionamenti totali tot grafico 4 trend non conformità NC.chimiche % chimiche NC micro % micro il basso numero di esiti sfavorevoli (10), rilevati alle utenze per parametri chimici nocivi: nelle reti di distribuzione la presenza dei metalli pesanti, arsenico con 2 sforamenti e nichel con 8, rappresenta una percentuale minima dei campioni totali effettuati nel 2013, mentre sono del tutto assenti fitofarmaci, composti alogenati, benzene ed IPA. L inquinamento chimico è causato dalle attività industriali ed agricole, per cui rappresenta un problema ambientale, la cui soluzione esula dalle competenze strettamente sanitarie. Tuttavia il costante monitoraggio da parte delle ASL risulta indispensabile per verificare la qualità dell acqua e per attivare i provvedimenti necessari alla tutela della salute dei consumatori. Oltre alla buona qualità dell acqua erogata, un punto di forza della sorveglianza regionale risiede nell utilizzo del sistema informatico realizzato su piattaforma web che contiene l anagrafica degli acquedotti, dei corpi idrici superficiali, i punti di prelievo e gli esiti analitici dei campionamenti, periodicamente inviati dall ARPA in formato elettronico. Il sistema permette alle ASL di programmare i campionamenti e di monitorare nel tempo la qualità dell acqua mediante codici cromatici che segnalano, oltre ai campioni fuori norma, anche i cosiddetti eventi sentinella, quali l avvicinarsi del valore di parametro al limite legale. Nel corso del 2013 si è in gran parte attuato il progetto CCM Water Safety Plans di cui Arpa Piemonte e Direzione Regionale Sanità sono stati capofila. Il progetto, iniziato a partire dall 2012, è stato realizzato da 7 Unità Operative, quattro ASL (ASL TO 5 e ASL di Asti del Piemonte, l ASL di Vicenza del Veneto e l ASL di Modena dell Emilia Romagna) alle quali è stato affidato il compito operativo sul territorio, l ARPA Piemonte, quale ente coordinatore e responsabile tecnico-scientifico, la Regione Piemonte e l Istituto Superiore di Sanità con funzioni di gestione amministrativa e diffusione finale dei risultati. L obiettivo cardine del progetto era la sperimentazione in campo della metodologia dei 7

8 Water Safety Plans, piani di sicurezza integrata dell acqua, finora descritti solo a livello teorico dalle Linee Guida dell OMS I risultati ottenuti sono protocolli operativi e ceck list che potr essere adottati su tutto il territorio piemontese e un modello di comunicazione web sulla qualità dell acqua, utilizzabile dai Comuni per garantire ai cittadini una informazione immediata e trasparente. 8

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