Alcune domande fondamentali
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- Olimpia Chiari
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1 PSICOLOGIA DEI GRUPPI Testi: Boca, Bocchiaro, Scaffidi Abbate, Introduzione alla Psicologia sociale, Il Mulino, Bologna. Tutti i capitoli tranne il 3 Speltini, 2002, Stare in gruppo, Collana Farsi un idea, Il Mulino, Bologna. Esame scritto, domande aperte, 3+1 Programma 1. CONOSCERE IL MONDO SOCIALE I processi di percezione e comprensione degli altri: come costruisco le prime impressioni sugli altri, quali elementi insidiano la possibilità di comprendere in modo corretto ciò che mi circonda. 2. VALUTARE IL MONDO SOCIALE Gli attegiamenti e il loro legame con il comportamento. I processi di persuasione e le armi che abbiamo a disposizione per resistervi 3. I PROCESSI DI INFLUENZA minoranza e maggioranza 1 2 Programma 4. La categorizzazione sociale: nascita dello stereotipo e contrapposizione ingroup e outgroup 5. Il comportamento aggressivo 6. Il comportamento altruistico Alcune domande fondamentali 7. La struttura dei gruppi: status, norme leadership, ruoli, comunicazione 8. Le teorie del conflitto intergruppi: conflitto realistico, identità sociale e deprivazione relativa. 3 4 Che cos è la psicologia sociale? Lo studio sistematico dei fenomeni sociali centrato sul comportamento dell uomo in quanto componente di una collettività organizzata Che cosa studia la psicologia sociale? Doise (1982) ha individuato quattro diversi livelli in cui lo studio della psicologia si colloca a seconda della natura delle variabili coinvolte nella ricerca: il livello intraindividuale il livello intragruppo il livello intergruppo il livello collettivo 5 6 1
2 Il livello intraindividuale Studia le modalità con cui l individuo analizza la realtà e costruisce un immagine del mondo sociale che lo circonda. Il livello intragruppo Analizza le dinamiche interpersonali tra più soggetti che fanno parte di un medesimo gruppo (es. processi di conformismo, devianza, comunicazione e leadership). Il livello intergruppo sociali differenti. Studia le relazioni esistenti tra gruppi Con quali modalità procede la psicologia sociale? Il livello collettivo Prende in considerazione i processi sociali legati al contesto culturale e storico in cui gli individui si trovano ad operare. 7 8 Essa si avvale del METODO SCIENTIFICO che si articola nelle seguenti tappe: formulazione della teoria esplicitazione delle ipotesi raccolta dei dati empirici analisi dei dati confronto tra risultati ottenuti e teoria Che cos è una teoria scientifica? 9 10 Un insieme di leggi espresse in una forma sintetica e sistematica che si basano su osservazioni e vengono mantenute come vere fino a quando non sono smentite da evidenze contrarie Affinché un ipotesi possa essere sottoposta a verifica empirica essa deve essere operazionalizzata, ossia trasformata in un osservazione empiricamente osservabile Ciò che conferisce ad una teoria il carattere di scientificità consiste nella possibilità della stessa di essere confutata L OPERAZIONALIZZAZIONE consiste quindi nel trasformare dei concetti teorici in variabili, cioè in entità rilevabili e misurabili
3 Come si è evoluta la psicologia sociale? Nel corso del XX secolo la psicologia sociale ha mantenuto la convinzione che l individuo fosse un essere pensante, capace di generare ragionamenti, valutazioni e inferenze. questa concezione assume, tuttavia, diverse interpretazioni a seconda dei vari orientamenti teorici: Tra gli anni 50 e 60 studiosi come Festinger con la sua teoria della dissonanza cognitiva [1957] e Heider [1958] autore della teoria dell equilibrio propongono una concezione dell uomo come ricercatore di coerenza teso a cogliere l equilibrio, da un lato, tra le credenze che possiede, dall altro, tra il proprio sistema di credenze ed i propri comportamenti Secondo questa prospettiva, l individuo che avverte una incongruenza tra un suo atteggiamento ed un suo comportamento avverte una sgradevole attivazione fisiologica che funge da spinta motivazionale per ricercare l equilibrio e la coerenza cognitiva La realtà sociale risulta quindi orchestrata non solo da fattori puramente cognitivi, ma anche da fattori di natura strettamente motivazionale 15 A partire dagli anni 70 si afferma una nuova prospettiva che propone una concezione dell individuo inteso non più come ricercatore di coerenza, ma come uno scienziato ingenuo In che modo l individuo elabora le informazioni che provengono del mondo sociale??? Ruolo decisivo del bisogno di previsione e di controllo 16 Lo scienziato ingenuo, al fine di spiegare gli eventi, mette in atto un analisi cognitiva delle informazioni riguardanti quegli eventi. Fin quando tale analisi non viene distratta da fattori esterni e fin quando le risorse cognitive sono disponibili, allora l individuo sarà in grado di spiegare correttamente gli eventi; d altra parte, una errata esecuzione dei passaggi razionali necessari comporta un inadeguata definizione della realtà (errore). Studi sui processi attribuzionali: l individuo, motivato a spiegare le cause di un evento sociale per prevedere e controllare la realtà, se libero da pressioni temporali valuta con cura l evidenza derivante da fattori situazionali (legati al contesto) e da fattori disposizionali (propri della persona) Esempio: la persona X si è comportata in modo aggressivo perché la situazione induceva questo tipo di comportamento, o perché è una persona aggressiva?? In quest ottica i fattori cognitivi giocano un ruolo decisivo
4 Successivamente, ci si è resi conto che l individuo, avendo a disposizione limitate risorse cognitive, deve ricorrere a delle strategie di elaborazione delle informazioni, le cosiddette euristiche, che gli consentono di risparmiare tempo e sforzi e, contemporaneamente, di ottenere delle informazioni sufficientemente attendibili su quanto sta accadendo attorno a lui, ma RAPIDITA ERRORE Il modello di uomo che ne deriva è quello dell economizzatore di risorse cognitive La prospettiva all interno della quale nasce questo modello ancora una volta non si sofferma sul ruolo svolto dai fattori motivazionali che entrano in gioco nel processo di elaborazione delle informazioni In anni più recenti, le ricerche psicosociali hanno sottolineato che l individuo, nell elaborare le informazioni, sceglie le strategie che preferisce in base alle sue necessità e ai suoi obiettivi. Il modello di uomo come economizzatore di risorse cognitive si perfeziona, pertanto, in un modello che vede l individuo come uno stratega motivato, un soggetto che sceglie le strategie cognitive più adeguate ai suoi scopi e alle sue motivazioni (Arcuri e Castelli, 2000; Pendry e Macrae, 1994). L individuo possiede molte strategie cognitive a cui fa ricorso in base a scopi e bisogni salienti in una determinata situazione: è dunque in grado sia di pensare ed agire rapidamente, sia di soppesare con cura le informazioni che raccoglie nella realtà La motivazione ha un ruolo fondamentale: tutta l attività di conoscenza è un processo motivato Fino a che punto siamo consapevoli dei nostri pensieri? Non tutta l attività della mente umana viene svolta in maniera consapevole. Compiti routinari (ad esempio, la lettura di un breve messaggio) possono essere attuati in maniera automatica con un carico attentivo bassissimo. I processi controllati, al contrario, presuppongono il controllo flessibile, intenzionale dell individuo e sono vincolati alla quantità di attenzione attivata al momento (Bargh, 1989). Anche nell elaborazione dell informazione sociale facciamo ricorso a processi di categorizzazione o giudizio sociale che vengono, in buona parte, attivati in maniera automatica, cioè indipendentemente dalla nostra consapevolezza
5 In questo caso, i giudizi espressi e i comportamenti messi in atto dipendono in larga misura dalle caratteristiche percettive delle persone con cui veniamo in contatto (lunghezza dei capelli, foggia degli abiti, colore della pelle ecc.) e la possibilità di controllare l azione è limitata dalla quantità di risorse attentive disponibili. 25 5
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