luce decremento della velocità di allungamento del fusto sintesi pigmenti fotosintetici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "luce decremento della velocità di allungamento del fusto sintesi pigmenti fotosintetici"

Transcript

1

2

3 luce decremento della velocità di allungamento del fusto sviluppo foglie sintesi pigmenti fotosintetici

4 fotorecettore risposta fisiologica

5 anni 30 luce rossa ( nm) luce rossa-lontano ( mm)

6

7

8 IPOTESI I esistono due fotorecettori, uno che assorbe la luce rossa, l altro che assorbe la luce rossa-lontano IPOTESI II un unico fotorecettore esiste in due forme interconvertibili, una forma che assorbe la luce rossa, l altra che assorbe la luce rossalontano

9 nelle piante eziolate il fitocromo esiste in una forma in grado di assorbire la luce rossa P r la forma P r è convertita dalla luce rossa in una forma in grado di assorbire la luce rossa-lontano P f r

10 la forma P fr è in grado di assorbire la luce rossa-lontano la forma P fr è convertita dalla luce rossa- lontano nella forma P r P r luce rossa luce rossa-lontano P f r

11

12 entrambe le forme assorbono nel blu il P fr assorbe anche nel rosso il P r assorbe nel rosso-lontano

13 EQUILIBRIO FOTOSTAZIONARIO luce rossa luce rossa-lontano 85% P 97% P fr r 15% P 3% P fr r

14 luce rossa risposta luce rossa converte P r in P fr qual è la forma attiva del fitocromo?

15 Il mutante hy1 è privo di fitocromo funzionale wild type: crescita ipocotile inibita mutanti (hy): crescita non inibita no no Pr Pfr La fotomorfogenesi è mediata dal Pfr

16 STRUTTURA FITOCROMO omodimero di circa 250 kda contenente un gruppo cromoforo, la fitocromobilina N-term 70 kda cromoforo C-term 55 kda sito di dimerizzazione

17 viene sintetizzata dai plastidi a partire dall acido 5-aminilevulinico

18

19 P r cambiamento conformazionale cromoforo cambiamento conformazionale apoproteina

20 primi tentativi di purificazione (avena) FITOCROMO DI TIPO I E DI TIPO II piante eziolate tipo I / tipo II 9:1 piante verdi tipo I / tipo II 1:1

21 IL FITOCROMO È CODIFICATO DA UNA FAMIGLIA MULTIGENICA Arabidopsis PHYA, PHYB, PHYC, PHYD, PHYE analizzati i livelli di espressione (mrna e proteina) studio funzione dei geni

22 PHYA PHYB-E tipo I tipo II

23 studi di localizzazione del fitocromo metodo spettrofotometrico si analizzano le variazioni dello spettro di assorbimento dopo irradiazione con luce R e luce FR

24 localizzazione in tessuti e cellule geni reporter PHYB-GUS PHYD-GUS PHYE-GUS luce

25 PHYB-GUS PHYD-GUS PHYE-GUS buio

26 CARATTERISTICHE DELLE RISPOSTE INDOTTE DAL FITOCROMO le risposte indotte dal fitocromo possono essere distinte in base alla quantità di luce richiesta VLFR VERY LOW-FLUENCE RESPONSE ( nmol/m 2 ) LFR LOW FLUENCE RESPONSE ( µmol/m 2 ) HIR HIGH IRRADIANCE RESPONSE (10 mmol/m 2 t lunghi)

27 VLFR germogli di avena cresciuti al buio R 0.1 nmol.m -2 stimolo crescita coleottile inibizione crescita mesocotile

28 VLF P r P fr 99.98% 0.02% P fr P r 97% P fr 3% le VLFR non sono fotoreversibili

29 LFR promozione germinazione semi di Arabidopsis

30 Legge di reciprocità Risposta = velocità di fluenza x tempo irradiazione impulsi brevi di luce ad alta fluenza impulsi prolungati di luce a bassa fluenza VLFR LFR

31 HIR sono indotte da fluenze 100 volte maggiori delle LFR +LFR non sono fotoreversibili esposizione prolungata a luce debole esposizione breve a luce intensa NO HIR

32

33 fotorecettore diverso dal fitocromo? studio risposte ad alte irradianze nei mutanti hy2 (fitocromi non funzionali) non risponde a FR normale risposta alla luce UV-A e blu

34 658 nm nm risposta 658 nm 768 nm 720 nm P fr /P tot = 0.03 P fr /P tot = 0.03

35 la risposta alla luce FR diminuisce quando i germogli diventano verdi

36 luce degradazione fitocromo tipo I (phya) HIR piante eziolate phya HIR piante verdi phyb

37 recettore luce R/FR quali condizioni ambientali modificano i livelli relativi di luce R e FR?

38

39 la fuga dall ombra

40

41 funzioni fitocromo B wt mutanti hy di Arabidopsis hy3 - cromoforo -phy (hy3) PHYB mutato -mrna -proteina

42 le altre forme del fitocromo non sono in grado di prevenire l accorciamento dell ipocotile in risposta alla luce bianca hy3 (phyb) mancata riduzione allungamento ipocotile ridotti livelli clorofilla ridotti livelli mrna proteine sviluppo cloroplasti germinazione: non rispondono a LF

43 identificazione mutanti phya screening per la capacità di rispondere a luce FR mutanti phya -cromoforo luce rossa rispondono non rispondono

44 mutanti phya normale risposta a luce bianca alterata risposta a luce FR

45 il phya ha un ruolo limitato nella fotomorfogenesi (de-eziolatura)

46 funzione phyc, phyd e phye singole mutazioni nei geni PHYC, PHYD E PHYE non determinano la comparsa di un fenotipo alterato fotomorfogenesi alterata è presente in doppi/tripli mutanti in cui ci sia una mutazione a livello dei geni PHYA o PHYB i geni PHYC, PHYD E PHYE hanno funzioni ridondanti e sovrapposte rispetto a PHYA e PHYB

47 RELAZIONI STRUTTURA-FUNZIONE quale parte di phya e di phyb determina la loro azione in relazione alla luce R/FR?

48 A B (phyab) B A (phyba) A B risponde a luce FR B A risponde a luce R

49 il phyab è fotolabile N-term ha un ruolo nella fotodegradazione (PEST) N-term del phya da solo è stabile il C-term del phya è necessario per la fotodegradazione

50 ALTRI PROCESSI REGOLATI DAL FITOCROMO

51 il fitocromo induce la germinazione dei semi fotoblastici semi grandi riserve disponibili non richiedono luce per germinare semi piccoli poche riserve disponibili richiedono luce

52 ritmi circadiani processi con fasi a bassa ed alta attività ampiezza effetto orologio endogeno sincronia

53

54 la luce regola questo processo luce blu luce rossa + buio stimola apertura stimola chiusura

55

56

57 espressione genica e ritmi circadiani LHCB mrna giorno notte FR prima del buio livelli mrna FR+R prima del buio = livelli mrna

58 FOTOPERIODISMO il cambiamento della lunghezza del giorno può determinare l inizio di un determinato processo inizio fioritura sviluppo fiori riproduzione asessuale formazione organi di riserva dormienza

59

60 FIORITURA piante brevidiurne piante longidiurne piante intermediodiurne la fioritura avviene duranti i giorni brevi la fioriura avviene durante i giorni lunghi la fioritura avviene tra limiti precisi di lunghezza del giorno e della notte

61 la pianta misura la durata della notte il processo è controllato dal fitocromo

62

63 il fitocromo è omologo alle istidine chinasi batteriche

64

65 PKS1 Phytochrome kinase substrate 1

66 Pr + Pfr Pfr phya-gfp phyb-gfp

67 RISPOSTE INDOTTE DAL FITOCROMO EVENTI BIOCHIMICI REGOLAZIONE ESPRESSIONE GENICA

68 R EVENTI BIOCHIMICI induzione depolarizzazione membrana plasmatica Nitella (1.7 s) induzione iperpolarizzazione membrana plasmatica Avena (4.5 s)

69 REGOLAZIONE DELL ESPRESSIONE GENICA fitocromo gene di risposta primaria mrna mrna gene di risposta secondaria

70 MYB LHCB gene di risposta primaria gene di risposta secondaria

71 molti geni indotti dal fitocromo sono stati individuati analisi microarray Arabidopsis su piante wild type e mutanti null-phya

72

73

74 Cosa succede nel nucleo? Nel nucleo il Pfr lega Pif3

75 PIF3 è un fattore di trascrizione di tipo bhlh i fattori di trascrizione bhlh si legano alle G-BOX

76

77 mutanti cop (constitutive photomorphogenesis) mancanza di risposte al buio mutanti det (de-etiolated)

78 cop det mutazioni recessive mutazioni loss of function di proteine coinvolte nella fotomorfogenesi inattivazione regolatore negativo attivazione processo

79 proteasoma 26S responsabile della degradazione della maggior parte delle proteine nucleari e citoplasmatiche 1.5 MDa 100 geni coinvolti le proteine destinate alla degradazione vengono inviate verso il proteasoma mediante un meccanismo che coinvolge l ubiquitina

80 core 20 S 4 anelli impilati, ciascuno composto da 7 subunità lid 19 S regola l accesso al core

81 E1= enzima attivante l ubiquitina E2= enzima coniugante l ubiquitina E3= ubiquitina-proteina ligasi

82 11 mutanti con fotomorfogenesi costitutiva cop1 det1 cop10 segnali localizzazione nucleare COP1 RING-finger zinc binding domain WD-40 repeat motif

83 COP1 = E3, ubiquitina-proteina ligasi

84 COP10 = E2, enzima coniugante l ubiquitina

85 altri mutanti proteine con alta omologia componenti lid 19S signalosoma COP9 (CSN)

86 come interviene la proteolisi nella regolazione dei geni indotti dalla luce?

87 Pr r Pfr? Pfr Pif3 Pif3 G-box MYB HY5 HY5 HY5 G-box

88 hy5 è un fattore di trascrizione tipo hy5 è un fattore di trascrizione tipo bzip

89 L espressione di hy5 è costitutiva tuttavia bassi livelli al buio alti livelli alla luce

90 localizzazione COP1 cop1 lega hy5

91 Pr r Pfr? Pfr Pif3 Pif3 G-box MYB HY5 COP1 HY5 G-box

RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI

RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI IL FITOCROMO RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI FONTE DI ENERGIA SEGNALE CRESCITA ADATTAMENTO ALL AMBIENTE PROCESSI DETERMINATI DALLA LUCE FOTOSINTESI FOTOMORFOGENESI FOTOTROPISMO FOTOPERIODISMO

Dettagli

RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI

RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI IL FITOCROMO RUOLO DELLA LUCE NEGLI ORGANISMI VEGETALI FONTE DI ENERGIA SEGNALE CRESCITA ADATTAMENTO ALL AMBIENTE PROCESSI DETERMINATI DALLA LUCE FOTOSINTESI FOTOMORFOGENESI FOTOTROPISMO FOTOPERIODISMO

Dettagli

La risposta agli stimoli non è univoca Sequenza di eventi. Percezione del segnale. Sequenza di trasduzione. Risposta

La risposta agli stimoli non è univoca Sequenza di eventi. Percezione del segnale. Sequenza di trasduzione. Risposta gravità luce fotosintetica luce fotomorfogenica temperatura vento CO 2 fotoperiodo umidità erbivori Le piante rispondono continuamente ad una varietà di segnali sia interni che esterni La risposta finale

Dettagli

Coinvolgimento dei fotorecettori nella crescita e nello sviluppo della pianta

Coinvolgimento dei fotorecettori nella crescita e nello sviluppo della pianta Coinvolgimento dei fotorecettori nella crescita e nello sviluppo della pianta In alcuni fenomeni è coinvolto un solo tipo di fotorecettore: Fototropismo Movimento dei cloroplasti FOTOTROPINE Apertura degli

Dettagli

Uno dei fattori ambientali più importanti per la crescita e sviluppo di una pianta è la luce

Uno dei fattori ambientali più importanti per la crescita e sviluppo di una pianta è la luce Uno dei fattori ambientali più importanti per la crescita e sviluppo di una pianta è la luce Le piante, per riceverla vanno incontro a evidenti modifiche morfogenetiche Es: risposta fototropica In condizioni

Dettagli

Ecofisiologia Vegetale (aa ) Prof. Piero Picciarelli

Ecofisiologia Vegetale (aa ) Prof. Piero Picciarelli Ecofisiologia Vegetale (aa 2014-2015) Prof. Piero Picciarelli 6. La luce come sorgente di informazioni (fotomorfogenesi) I pigmenti fotosensori: fitocromo, crittocromo e recettori degli UV-A e UV-B; le

Dettagli

I fattori ambientali più importanti sono : temperatura. forza di gravità

I fattori ambientali più importanti sono : temperatura. forza di gravità Durante il suo ciclo vitale la pianta va incontro ad una serie di cambiamenti che non sono affatto casuali ma sono strettamente regolati dalle interazioni tra il genoma e l ambiente in cui la pianta vive.

Dettagli

Il controllo della crescita e dello sviluppo di una pianta è di tipo genetico e dipende dagli ormoni vegetali.

Il controllo della crescita e dello sviluppo di una pianta è di tipo genetico e dipende dagli ormoni vegetali. Una pianta può rispondere ad uno stimolo esterno (es luce, gravità, temperatura-vernalizzazione) con una crescita direzionale che va sotto il nome di TROPISMO. Il controllo della crescita e dello sviluppo

Dettagli

alberi in prossimità dei lampioni stradali

alberi in prossimità dei lampioni stradali 1800 alberi in prossimità dei lampioni stradali perdita foglie sviluppo alterato 1901 l etilene è il gas responsabile degli effetti RISPOSTA TRIPLA riduzione allungamento fusto aumento crescita laterale

Dettagli

La struttura dell ABA (15 atomi di carbonio) ricorda la porzione terminale di alcuni carotenoidi. cis/trans (C2) R/S (C1 )

La struttura dell ABA (15 atomi di carbonio) ricorda la porzione terminale di alcuni carotenoidi. cis/trans (C2) R/S (C1 ) La struttura dell ABA (15 atomi di carbonio) ricorda la porzione terminale di alcuni carotenoidi. cis/trans (C2) R/S (C1 ) ABa si trova in natura nella forma cis L enantiomero S è la forma naturale (forma

Dettagli

Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme)

Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme) (piantina sciocca) Malattia del riso diffusa in Asia causata dal fungo Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme) 1930 (Giappone) Isolamento principio attivo 1950 (USA, GB) Struttura acido gibberellico

Dettagli

Lo sviluppo delle piante

Lo sviluppo delle piante Lo sviluppo delle piante IN COSA CONSISTE LO SVILUPPO DI UNA PIANTA? OGNI PIANTA HA IL SUO SVILUPPO LE FASI PRINCIPALI DELLO SVILUPPO ORIGINE DEI TESSUTI NELLE PIANTE LO SVILUPPO DELLE PIANTE PASSA ATTRAVERSO

Dettagli

Studi sulla dormienza di semi e gemme. Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno

Studi sulla dormienza di semi e gemme. Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno ACIDO ABSCISSICO Studi sulla dormienza di semi e gemme Causata da ormoni Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno Chimicamente identica all abscissina II una sostanza che promuoveva

Dettagli

BAKANAE (piantina sciocca)

BAKANAE (piantina sciocca) GIBBERELLINE BAKANAE (piantina sciocca) Malattia del riso diffusa in Asia causata dal fungo Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme) 1930 (Giappone) Isolamento principio attivo 1950 (USA, GB) Struttura

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Scienze della Nutrizione Umana Biochimica della Nutrizione - Prof.ssa Luciana Avigliano A.A.

Università di Roma Tor Vergata Scienze della Nutrizione Umana Biochimica della Nutrizione - Prof.ssa Luciana Avigliano A.A. Università di Roma Tor Vergata Scienze della Nutrizione Umana Biochimica della Nutrizione - Prof.ssa Luciana Avigliano A.A. 2011-12 Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari AZIONE REGOLATORIA

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO di Fisiologia e Principi di Biotecnologie vegetali. Prof. Renato D Ovidio tel:

PROGRAMMA DEL CORSO di Fisiologia e Principi di Biotecnologie vegetali. Prof. Renato D Ovidio tel: PROGRAMMA DEL CORSO di Fisiologia e Principi di Biotecnologie vegetali Prof. Renato D Ovidio tel: 0761 357323 email: dovidio@unitus.it Scopo del corso Come funziona una pianta Come le biotecnologie possono

Dettagli

Studi sulla dormienza di semi e gemme. Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno

Studi sulla dormienza di semi e gemme. Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno ACIDO ABSCISSICO Studi sulla dormienza di semi e gemme Causata da ormoni Dormina: isolata da foglie di sicomoro all inizio dell autunno Chimicamente identica all abscissina II una sostanza che promuoveva

Dettagli

FOTOMORFOGENESI, EFFETTO DEI FITOORMONI E REGOLAZIONE GENICA DURANTE IL CICLO VITALE DELLE PIANTE

FOTOMORFOGENESI, EFFETTO DEI FITOORMONI E REGOLAZIONE GENICA DURANTE IL CICLO VITALE DELLE PIANTE UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA POTENZA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE VEGETALI Esame di BIOTECNOLOGIE VEGETALI DELLA RIPRODUZIONE

Dettagli

BAKANAE (piantina sciocca) Malattia del riso diffusa in Asia causata dal fungo Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme)

BAKANAE (piantina sciocca) Malattia del riso diffusa in Asia causata dal fungo Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme) GIBBERELLINE BAKANAE (piantina sciocca) Malattia del riso diffusa in Asia causata dal fungo Gibberella fujikuroi (Fusarium moniliforme) 1930 (Giappone) Isolamento principio attivo 1950 (USA, GB) Struttura

Dettagli

Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici

Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici ACIDO ABSCISSICO Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici purificata una sostanza (foglie di sicomoro)

Dettagli

ACIDO ABSCISSICO. purificata una sostanza (foglie di sicomoro) in grado di promuovere la dormienza delle gemme DORMINA

ACIDO ABSCISSICO. purificata una sostanza (foglie di sicomoro) in grado di promuovere la dormienza delle gemme DORMINA ACIDO ABSCISSICO purificata una sostanza (foglie di sicomoro) in grado di promuovere la dormienza delle gemme DORMINA purificato un composto in grado di promuovere l abscissione del frutto del cotone ABSCISSINA

Dettagli

IL GENOMA DELLA CELLULA VEGETALE

IL GENOMA DELLA CELLULA VEGETALE IL GENOMA DELLA CELLULA VEGETALE I GENOMI DELLE CELLULE VEGETALI Genoma nucleare Geni per il funzionamento globale della cellula vegetale Condivisi o specifici per la cellula vegetale Genoma plastidiale

Dettagli

1913 Haberlandt. il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata)

1913 Haberlandt. il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata) 1913 Haberlandt il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata) 1930 White radici pomodoro possono essere coltivate in modo indefinito in un terreno

Dettagli

Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici

Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici ACIDO ABSCISSICO Anni 40, ipotesi che aspetti della crescita e dello sviluppo, in particolare dei semi, fossero dovuti alla presenza di sostanze inibitrici purificata una sostanza (foglie di sicomoro)

Dettagli

RECETTORI INTRACELLULARI

RECETTORI INTRACELLULARI RECETTORI INTRACELLULARI RECETTORI NUCLEARI (NR) I recettori nucleari legano gli ormoni lipofili. Gli ormoni lipofili sono gli steroidi, i retinoidi, gli ormoni tiroidei e la vitamina D. Gli steroidi e

Dettagli

Recettori di superficie

Recettori di superficie Recettori di superficie Esistono 3 classi principali di recettori di superficie 1. Recettori annessi a canali ionici 2. Recettori accoppiati alle proteine G 3. Recettori associati ad enzimi Recettori

Dettagli

QUANTI MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELL ESPRESSIONE GENICA ESISTONO?

QUANTI MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELL ESPRESSIONE GENICA ESISTONO? QUANTI MECCANISMI DI REGOLAZIONE DELL ESPRESSIONE GENICA ESISTONO? L espressione genica nei procarioti e negli eucarioti e regolata a vari livelli: -Trascrizionale - Emivita dell RNA -Traduzionale - durante

Dettagli

il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata)

il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata) 1913 Haberlandt il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata) 1930 White radici pomodoro possono essere coltivate in modo indefinito in un terreno

Dettagli

Associazione Frutteto di Vezzolano Giornata delle «Foglie cascanti» Cenni di Fisiologia dello sviluppo

Associazione Frutteto di Vezzolano Giornata delle «Foglie cascanti» Cenni di Fisiologia dello sviluppo Associazione Frutteto di Vezzolano Giornata delle «Foglie cascanti» 3-12-2016 Cenni di Fisiologia dello sviluppo Come le piante crescono e si sviluppano e come questi processi possono essere influenzati

Dettagli

REGOLAZIONE DEL CICLO CELLULARE

REGOLAZIONE DEL CICLO CELLULARE REGOLAZIONE DEL CICLO CELLULARE Il sistema di controllo che regola la progressione del ciclo cellulare deve: 1) Garantire che tutti i processi associati con le diverse fasi siano portati a termine al tempo

Dettagli

LO SVILUPPO DEL FIORE

LO SVILUPPO DEL FIORE LO SVILUPPO DEL FIORE FIORE: complesso apparato di strutture funzionalmente specializzate e radicalmente diverse dall organismo vegetativo sia nella forma che nei tipi cellulari La transizione verso la

Dettagli

il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata/ferita)

il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata/ferita) LE CITOCHININE 1913 Haberlandt il tessuto vascolare contiene una sostanza in grado di stimolare la divisione cellulare (tubero patata/ferita) 1930 White radici pomodoro crescono in terreno minimo fusti

Dettagli

Stomi. costituiti da due cellule di guardia circondate da due cellule sussidiarie che aiutano a controllare le aperture stomatiche.

Stomi. costituiti da due cellule di guardia circondate da due cellule sussidiarie che aiutano a controllare le aperture stomatiche. Stomi costituiti da due cellule di guardia circondate da due cellule sussidiarie che aiutano a controllare le aperture stomatiche. Due tipi principali di cellule di guardia: A) Reniformi nelle dicotiledoni

Dettagli

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi

Dettagli

(b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari. Colesterolo. Digestione dei lipidi. Fitosteroli

(b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari. Colesterolo. Digestione dei lipidi. Fitosteroli Università di Roma Tor Vergata- Scienze della Nutrizione Umana Biochimica Prof.ssa Luciana Avigliano 2011 (b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari Colesterolo Digestione dei lipidi Fitosteroli

Dettagli

LA REGOLAZIONE GENICA DEI PROCARIOTI.

LA REGOLAZIONE GENICA DEI PROCARIOTI. LA REGOLAZIONE GENICA DEI PROCARIOTI www.fisiokinesiterapia.biz NON TUTTI I GENI VENGONO UTILIZZATI NELLO STESSO MOMENTO E NON TUTTI CON LA STESSA INTENSITÀ Regolazione genica = la modalità con cui viene

Dettagli

Sviluppo e morfogenesi. gli ormoni delle piante

Sviluppo e morfogenesi. gli ormoni delle piante Sviluppo e morfogenesi gli ormoni delle piante SVILUPPO sequenza di eventi che porta progressivamente alla formazione del corpo della pianta Crescita (divisione, distensione) Differenziamento SVILUPPO

Dettagli

ALCUNI COMPOSTI CHIMICI INIBISCONO SELETTIVAMENTE LA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI E NEGLI EUCARIOTI

ALCUNI COMPOSTI CHIMICI INIBISCONO SELETTIVAMENTE LA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI E NEGLI EUCARIOTI ALCUNI COMPOSTI CHIMICI INIBISCONO SELETTIVAMENTE LA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI E NEGLI EUCARIOTI VI SONO COMPOSTI SPECIFICI PER OGNI TAPPA DELLA TRADUZIONE Molti microrganismi sono in grado di sviluppare

Dettagli

Regolazione dell espressione genica nei procarioti: OPERONI

Regolazione dell espressione genica nei procarioti: OPERONI Regolazione dell espressione genica nei procarioti: OPERONI LA REGOLAZIONE DELL ESPRESSIONE GENICA HA LUOGO A LIVELLO DELLA TRASCRIZIONE OPERONE: insieme di geni che vengono trascritti contemporaneamente

Dettagli

Mantenimento dell omeostasi

Mantenimento dell omeostasi Sistema Endocrino Ruolo nell omeostasi Ruolo nell esercizio fisico 1. Regolazione del metabolismo 2. Induzione di risposte adattative allo stress 3. Promozione della crescita e dello sviluppo sequenziale

Dettagli

Gibberelline. Le gibberelline sono state identificate come componenti fungini che promuovono l allungamento dello stelo. Pianta non infettata

Gibberelline. Le gibberelline sono state identificate come componenti fungini che promuovono l allungamento dello stelo. Pianta non infettata Gibberelline Le gibberelline sono state identificate come componenti fungini che promuovono l allungamento dello stelo Malattia Bakanae (Gibberella fujikuroi) Bakanae significa plantula pazza, perchè le

Dettagli

Mantenimento dell omeostasi

Mantenimento dell omeostasi Sistema Endocrino Ruolo nell omeostasi Ruolo nell esercizio fisico 1. Regolazione del metabolismo 2. Induzione di risposte adattative allo stress 3. Promozione della crescita e dello sviluppo sequenziale

Dettagli

Regolato da un complesso network di geni

Regolato da un complesso network di geni I INDUZIONE FIORALE La transizione fiorale è uno dei più drastici cambiamenti che si hanno nel ciclo vitale di una pianta MAV dalla produzione di foglie passa alla formazione del fiore Cambiamento brusco

Dettagli

RADIAZIONE. Conduzione. Convezione. Trasmissione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Altre forme di trasferimento di energia

RADIAZIONE. Conduzione. Convezione. Trasmissione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Altre forme di trasferimento di energia RADIAZIONI RADIAZIONE Trasmissione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche Altre forme di trasferimento di energia Conduzione Convezione QUALITA DELLA RADIAZIONE Lunghezza d onda (λ) Eterogenea

Dettagli

REGOLAZIONE DELLA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI

REGOLAZIONE DELLA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI REGOLAZIONE DELLA SINTESI PROTEICA NEI PROCARIOTI La regolazione dell espressione genica Quali sono i meccanismi che determinano l accensione o lo spegnimento dell espressione di un gene? La regolazione

Dettagli

Regolazione dell espressione genica nei batteri e nei batteriofagi

Regolazione dell espressione genica nei batteri e nei batteriofagi Regolazione dell espressione genica nei batteri e nei batteriofagi Prof. Renato Fani Lab. di Evoluzione Microbica e Molecolare Dip.to di Biologia Evoluzionistica,Via Romana 17-19, Università di Firenze,

Dettagli

Il modello ABC postula che l identità d organo nel fiore è controllata dalla combinazione di tre funzioni geniche A B C nei verticilli fiorali

Il modello ABC postula che l identità d organo nel fiore è controllata dalla combinazione di tre funzioni geniche A B C nei verticilli fiorali Il modello ABC postula che l identità d organo nel fiore è controllata dalla combinazione di tre funzioni geniche A B C nei verticilli fiorali A = SEPALI A+B = PETALI B+C = STAMI C = CARPELLI A e B si

Dettagli

REGOLAZIONE DELL ATTIVITA ENZIMATICA 1) MODULAZIONE ALLOSTERICA NON-COVALENTE (REVERSIBILE)

REGOLAZIONE DELL ATTIVITA ENZIMATICA 1) MODULAZIONE ALLOSTERICA NON-COVALENTE (REVERSIBILE) REGOLAZIONE DELL ATTIVITA ENZIMATICA - Regolazione a lungo termine: la quantità di enzima può essere controllata regolando la velocità della sua sintesi o degradazione (minuti o ore) - Regolazione a breve

Dettagli

Auxina e sensitività delle piante alla luce, ruolo nella dominanza apicale e proliferazione di Colt

Auxina e sensitività delle piante alla luce, ruolo nella dominanza apicale e proliferazione di Colt Maggio 217 III CONVEGNO NAZIONALE SULLA MICROPROPAGAZIONE Auxina e sensitività delle piante alla luce, ruolo nella dominanza apicale e proliferazione di Colt Calogero IACONA 1, Marco Cirilli 2, Romano

Dettagli

Regolato da un complesso network di geni

Regolato da un complesso network di geni I INDUZIONE FIORALE La transizione fiorale è uno dei più drastici cambiamenti che si hanno nel ciclo vitale di una pianta MAV dalla produzione di foglie passa alla formazione del fiore Cambiamento brusco

Dettagli

Regolazione dell espressione genica

Regolazione dell espressione genica Regolazione dell espressione genica Ogni processo che porta dal DNA alla proteina funzionale è soggetto a regolazione. Il primo processo relativo alla trascrizione è il più importante punto di regolazione

Dettagli

La transizione fiorale

La transizione fiorale La transizione fiorale La parte aerea della pianta si sviluppa per attività del meristema apicale del germoglio (meristema caulinare). Il passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva prevede una

Dettagli

Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata. Ciclo Cellulare

Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata. Ciclo Cellulare Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare Interfase comprende le fasi G 1, S, and G 2 Sintesi di macromolecole durante la

Dettagli

Regolazione enzimatica Isoenzimi

Regolazione enzimatica Isoenzimi Regolazione enzimatica Isoenzimi Gli enzimi regolatori nel metabolismo gruppi di enzimi lavorano insieme per produrre una via metabolica in cui il prodotto del primo enzima diventa il substrato del secondo

Dettagli

Recettori di superficie

Recettori di superficie Recettori di superficie Esistono 3 classi principali di recettori di superficie 1. Recettori annessi a canali ionici 2. Recettori accoppiati alle proteine G 3. Recettori associati ad enzimi Recettori

Dettagli

Emivita delle proteine

Emivita delle proteine Emivita delle proteine Ornitina decarbossilasi: 30 min, HMGCoA red: ~ 2-4 h Possiedono alto turn over inoltre: Enzimi nella biosintesi dei nucleotidi timinici (Ribonucleotide red, timidilato sintetasi)

Dettagli

LO SVILUPPO DEL FIORE

LO SVILUPPO DEL FIORE LO SVILUPPO DEL FIORE FIORE: complesso apparato di strutture funzionalmente specializzate e radicalmente diverse dall organismo vegetativo sia nella forma che nei tipi cellulari La transizione verso la

Dettagli

CLOROPLASTO struttura:

CLOROPLASTO struttura: CLOROPLASTO struttura: o matrice Funzione: Fotosintesi sintesi di zuccheri utilizzando l energia luminosa (consumo di CO 2 e H 2 0 ed emissione di O 2 ) FOTOSINTESI 6 CO 2 + 6 H 2 O + Luce C 6 H 12 O 6

Dettagli

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle proteine. Tuttavia il flusso unidirezionale di informazioni

Dettagli

Scoperte nel corso di studi per identificare sostanze in grado di stimolare le divisioni cellulari

Scoperte nel corso di studi per identificare sostanze in grado di stimolare le divisioni cellulari LE CITOCHININE Scoperte nel corso di studi per identificare sostanze in grado di stimolare le divisioni cellulari Influenzano molti processi alcuni dei quali non hanno nulla a che vedere con le divisioni

Dettagli

Geni che regolano la divisione cellulare

Geni che regolano la divisione cellulare Geni che regolano la divisione cellulare!geni il cui prodotto proteico promuove un aumento del numero di cellule (oncogeni) Oncogeni = acceleratori!geni il cui prodotto proteico induce una riduzione del

Dettagli

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica

Dettagli

Immunologia e Immunopatologia ATTIVAZIONE DEI LINFOCITI T

Immunologia e Immunopatologia ATTIVAZIONE DEI LINFOCITI T Immunologia e Immunopatologia ATTIVAZIONE DEI LINFOCITI T Le fasi dell immunità specifica cellulo-mediata 1. Attivazione dei linfociti T 2. Differenziamento linfociti T effettori 3. Reazioni immunitarie

Dettagli

BIOCHIMICA APPLICATA e CLINICA

BIOCHIMICA APPLICATA e CLINICA BIOCHIMICA APPLICATA e CLINICA Regolazione Enzimatica Biosegnalazione Regolazione Ormonale Specializzazioni metaboliche (Biochimica d Organo) Integrazione del metabolismo BIOCHIMICA APPLICATA e CLINICA

Dettagli

La fotosintesi non fornisce energia solo per l organicazione del carbonio METABOLISMO DELL AZOTO

La fotosintesi non fornisce energia solo per l organicazione del carbonio METABOLISMO DELL AZOTO La fotosintesi non fornisce energia solo per l organicazione del carbonio METABOLISMO DELL AZOTO IL CICLO DELL AZOTO METABOLISMO DELL AZOTO COMPOSTI DELL AZOTO FISSAZIONE BIOLOGICA DELL AZOTO NITROGENASI

Dettagli

Fattori di crescita. Membrana citoplasmatica. Recettori di fattori di crescita. Proteine trasduttrici del segnale. Nucleo. Fattori trascrizionali

Fattori di crescita. Membrana citoplasmatica. Recettori di fattori di crescita. Proteine trasduttrici del segnale. Nucleo. Fattori trascrizionali Fattori di crescita Recettori di fattori di crescita Membrana citoplasmatica roteine trasduttrici del segnale Nucleo Fattori trascrizionali roteine del ciclo cellulare Ciclo di divisione cellulare Fattori

Dettagli

Disponibilità di trasportatori del glucosio ESOCHINASI

Disponibilità di trasportatori del glucosio ESOCHINASI ESOCHINASI Disponibilità di trasportatori del glucosio Le esochinasi sono attivate dall elevato flusso di glucosio in direzione intracellulare (la loro attività è aumentata dalla concentrazione del substrato

Dettagli

espressione genica processo attraverso cui l informazione di un gene viene decodificata

espressione genica processo attraverso cui l informazione di un gene viene decodificata espressione genica processo attraverso cui l informazione di un gene viene decodificata regolazione o controllo dell espressione genica meccanismi mediante i quali un gene viene selettivamente espresso

Dettagli

FARMACI GLUCOCORTICOSTEROIDEI

FARMACI GLUCOCORTICOSTEROIDEI FARMACI GLUCOCORTICOSTEROIDEI Classificazione Anti-infiammotori steroidei Immunosoppressori Ormoni steroidei Attivi su recettori intracellulari che modulano la trascrizione genica Meccanismo d attivazione

Dettagli

Regolazione dell espressione genica

Regolazione dell espressione genica Regolazione dell espressione genica definizioni Gene attivato quando viene trascritto in RNA e il suo messaggio tradotto in molecole proteiche specifiche Espressione genica processo complessivo con cui

Dettagli

Prefazione alla terza edizione americana Prefazione alla prima edizione americana Presentazione dell edizione italiana

Prefazione alla terza edizione americana Prefazione alla prima edizione americana Presentazione dell edizione italiana Prefazione alla terza edizione americana Prefazione alla prima edizione americana Presentazione dell edizione italiana XIII XV XVII Introduzione Capitolo 1 I principali elementi di controllo I componenti

Dettagli

regolazione morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI

regolazione morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI regolazione metabolismo morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI ORMONI ANIMALI sono sintetizzati in organi o tessuti specifici sono trasportati attraverso il circolo sanguigno verso un

Dettagli

Casi più complicati. inibizione mista (competitiva e non competitiva)

Casi più complicati. inibizione mista (competitiva e non competitiva) Casi più complicati inibizione mista (competitiva e non competitiva) reazioni reversibili reazioni a più substrati effetto del ph inibizione mista (competitiva e non competitiva) K I K I E + I EI ES +

Dettagli

Espressione della informazione genetica II: trascrizione e traduzione

Espressione della informazione genetica II: trascrizione e traduzione Espressione della informazione genetica II: trascrizione e traduzione Prof.ssa Flavia Frabetti aa.2010-11 Come si esprime l informazione? Se il gene in esame è una regione di DNA che ha la funzione di

Dettagli

In tutte le piante terrestri

In tutte le piante terrestri In tutte le piante terrestri Embriogenesi Zigote Mitosi Embrione Mitosi Giovane pianticella Pianta adulta Nelle Spermatofite SEME Embrione nel SEME struttura costituita da: Embrione Sostanze di riserva

Dettagli

Diffusione facilitata Trasporti mediati da proteine di membrana: i trasportatori

Diffusione facilitata Trasporti mediati da proteine di membrana: i trasportatori Diffusione facilitata Trasporti mediati da proteine di membrana: i trasportatori I trasportatori somigliano agli enzimi: catalizzano la traslocazione dei substrati da una parte all altra della membrana

Dettagli

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre cellule (contatto cellula-cellula) o con strutture extracellulari

Dettagli

Modulo 11 biosegnalazione

Modulo 11 biosegnalazione Modulo 11 biosegnalazione La trasduzione del segnale Capacità di ricevere e rispondere a segnali esterni alla membrana è un processo fondamentale per la vita. Organismi pluricellulari si scambiano informazioni:

Dettagli

Il cancro (dal greco kàrkinos = granchio) è un insieme molto complesso ed eterogeneo di malattie, ma tutte le cellule cancerose sono caratterizzate

Il cancro (dal greco kàrkinos = granchio) è un insieme molto complesso ed eterogeneo di malattie, ma tutte le cellule cancerose sono caratterizzate Il cancro (dal greco kàrkinos = granchio) è un insieme molto complesso ed eterogeneo di malattie, ma tutte le cellule cancerose sono caratterizzate dalla perdita di controllo della crescita (proliferazione

Dettagli

- utilizzano esclusivamente le reattività chimiche di alcuni residui AA

- utilizzano esclusivamente le reattività chimiche di alcuni residui AA Enzimi semplici Enzimi coniugati - utilizzano esclusivamente le reattività chimiche di alcuni residui AA - richiedono la reattività chimica aggiuntiva di COFATTORI o COENZIMI gruppi prostetici COENZIMI

Dettagli

Dal Genotipo al Fenotipo

Dal Genotipo al Fenotipo Dal Genotipo al Fenotipo Dal Fenotipo normale al Fenotipo patologico Regolazione dell espressione genica Figure 7-1 Molecular Biology of the Cell ( Garland Science 2008) Una cellula differenziata contiene

Dettagli

La regolazione genica negli eucarioti

La regolazione genica negli eucarioti La regolazione genica negli eucarioti neuroni globuli rossi globulo bianco fibroblasti adipociti Sezione di testicolo Surrene Come mai alcuni geni sono trascritti e tradotti in alcune cellule ma non in

Dettagli

HER2 e carcinoma gastrico

HER2 e carcinoma gastrico Modulo 1 HER2 e carcinoma gastrico Cosa è HER2 Con l'acronimo HER2 viene identificato uno dei recettori per i fattori epidermici di crescita, codificato dal cromosoma 17; HER2 appartiene alla famiglia

Dettagli

Trasduzione del segnale tramite recettori eptaelica e sistema cgmp

Trasduzione del segnale tramite recettori eptaelica e sistema cgmp Trasduzione del segnale tramite recettori eptaelica e sistema cgmp RGS: Regulators of G protein Signalling * * N-terminale C-terminale La subunità g ha una struttura ad a elica ed è modificata al

Dettagli

regolazione morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI

regolazione morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI regolazione metabolismo morfogenesi accrescimento segnali chimici ORMONI VEGETALI ORMONI ANIMALI sono sintetizzati in organi o tessuti specifici sono trasportati attraverso il circolo sanguigno verso un

Dettagli

MIGLIORAMENTO GENETICO TRADIZIONALE

MIGLIORAMENTO GENETICO TRADIZIONALE MIGLIORAMENTO GENETICO TRADIZIONALE OGM ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI PGM PIANTA GENETICAMENTE MODIFICATA PIANTA TRANSGENICA UNA PIANTA NELLA QUALE, MEDIANTE INGEGNERIA GENETICA, SONO STATE INTRODOTTE

Dettagli

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo.

Es. BCR-ABL. Es. RAS Es. ERBB2. Es. MYC. Si riscontra frequentemente nei cancri degli animali, mentre è raro nell uomo. Il cancro è associato a alterazioni dei meccanismi di controllo del ciclo cellulare. mutazioni del DNA a carico di oncogeni, geni oncosoppressori, geni del riparo del DNA, geni che regolano l apoptosi

Dettagli

LO SVILUPPO DEL FIORE

LO SVILUPPO DEL FIORE LO SVILUPPO DEL FIORE FIORE: complesso apparato di strutture funzionalmente specializzate e radicalmente diverse dall organismo vegetativo sia nella forma che nei tipi cellulari La transizione verso la

Dettagli

ANIMALI. Gli ormoni sono sostanze organiche naturali che, a basse concentrazioni, influenzano profondamente dei processi fisiologici

ANIMALI. Gli ormoni sono sostanze organiche naturali che, a basse concentrazioni, influenzano profondamente dei processi fisiologici GLI ORMONI VEGETALI ANIMALI Gli ormoni sono sostanze organiche naturali che, a basse concentrazioni, influenzano profondamente dei processi fisiologici sono sintetizzati in organi o tessuti specifici sono

Dettagli

Trasporto selettivo di molecole (trasportatori) Riconoscimento di cellule e substrati (integrine, matrice)

Trasporto selettivo di molecole (trasportatori) Riconoscimento di cellule e substrati (integrine, matrice) Trasporto selettivo di molecole (trasportatori) Riconoscimento di cellule e substrati (integrine, matrice) Comunicazione intercellulare (recettori e proteine trasduttrici) Attività enzimatica Determinazione

Dettagli

SECONDI MESSAGGERI. Ca++

SECONDI MESSAGGERI. Ca++ SECONDI MESSAGGERI Ca++ Recettori di membrana associati a proteine G che attivano la fosfolipasi C II messaggeri: - derivati del fosfatidil inositolo - Ca ++ Sintesi dei secondi messaggeri DAG e IP dal

Dettagli