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1 COMPITI DELL ODV D LGS. 231/2001 A norma dell'art. 6, punto 1, lett. b), l'odv è un "organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo", cui compete il "compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento". A norma dell'art. 6, punto 2 2. In relazione all'estensione dei poteri delegati e al rischio di commissione dei reati, i modelli di cui alla lettera a), del comma 1, devono rispondere alle seguenti esigenze: a) individuare le attivita' nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. 1

2 DIFFERENZA TRA VIGILANZA E CONTROLLO CONTROLLO: implica un contatto diretto con le fonti di rischio e comporta un'attività di ispezione marcata e pervasiva VIGILANZA: è un'attività di sorveglianza generale ed indiretta, limitata all'armonizzazione, alla supervisione ed alla verifica del rispetto e del corretto operato delle singole procedure di controllo: implica un contatto solo mediato e indiretto con le fonti di rischio. L'ODV non può e non deve quindi sostituirsi agli organi preposti al controllo (collegio sindacale e revisore), ma deve svolgere un'attività di supervisione "sintetica" sull'efficacia delle procedure preposte a presidiare le aree di rischio e sulla loro effettiva attuazione. Questa attività di supervisione (vigilanza) si attua attraverso l'esame delle evidenze documentali che provano il rispetto delle procedure adottate. Mentre competerà al collegio sindacale ed al revisore l'obbligo di verificare in concreto che la gestione non incorra in violazioni della legge e dello statuto, che la contabilità sia tenuta correttamente e che il bilancio sia redatto secondo i principi che lo regolano. Diversamente si creerebbero sovrapposizioni nei controlli che determinerebbero l'effetto opposto a quello voluto: nel senso che: - provocherebbero una situazione di stress organizzativo ; - determinerebbero una situazione di incertezza sui ruoli e sulle funzioni; - evidenzierebbero una disfunzione che costituirebbe prova di un una evidente inadeguatezza organizzativa. 2

3 PRINCIPI CARDINE DELLA VIGILANZA: - verifica di un adeguato assetto di deleghe e procure che rispetti il principio della separazione dei ruoli e delle funzioni; - verifica dell esistenza di un organigramma sufficientemente articolato per garantire il rispetto dei protocolli; - verifica dell esistenza delle procedure; - verifica dell esistenza di un codice disciplinare; - verifica della conoscenza del modello da parte dei destinatari ai vari livelli; o comunicazione del modello, con codice etico e codice disciplinare; o formazione; - verifica della concreta applicazione delle procedure e del loro rispetto da parte dei destinatari; - realizzazione di adeguati flussi informativi dai destinatari delle procedure verso l OdV e dall OdV verso l Organo Amministrativo e gli Organi di Controllo; - esistenza di un canale riservato per La comunicazione all OdV dei fatti anomali 3

4 ART. 25 TER PRINCIPIO DI TASSATIVITÀ dell'elencazione dei reati presupposto: non è possibile estendere la responsabilità amministrativa ad ipotesi di reato presupposto non inclusi nell'elenco: La responsabilità non si estende pertanto a quelle fattispecie di reati contenute in articoli del c.c. abrogati e sostituiti con altri (es.... i reati di falso nelle comunicazioni del revisore, traslati nel TUF o nella l 39/2010 sulla revisione contabile) ETEROGENEITA DEI REATI INCLUSI NELL'ELENCO Art. 5. Responsabilità dell'ente 1. L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio: 2. L'ente non risponde se le persone ( ) hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi. Per alcuni reati non è dato comprendere quale sia l'interesse o il vantaggio per l'ente: - illecita influenza sull assemblea (?) - indebita restituzione dei conferimenti, illegale ripartizione delle riserve, o indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori: interesse prevalente è quello dei soci; Per altri l interesse dell ente è in secondo piano rispetto a quello del soggetto responsabile: - Impedito controllo e aggiottaggio; 4

5 DIFFICOLTA DI MAPPATURA DEI REATI SOCIETARI Fattori che possono influire nella valutazione del rischio reato (in relazione ai reati societari), da considerare in sede di insediamento dell OdV e da monitorare: Fattori legati alla composizione della compagine sociale e alla governance: - Dimensioni della società (e assenza del collegio sindacale e del revisore); - Scarsa indipendenza degli amministratori dai soci; - Eccessivo accentramento delle funzioni in pochi soggetti; - Soggezione a direzione e coordinamento o all influenza dominante di un socio; - Esistenza di conflittualità all interno della compagine sociale; - Situazioni di assenteismo degli amministratori non esecutivi o degli organi di controllo; - Esistenza di una funzione di internal audit; - Adeguatezza degli assetti organizzativi con particolar riferimento al settore contabilità / Amministrazione (sia sotto il profilo degli strumenti utilizzati, sia sotto il profilo dell organico addetto alle funzioni) Fattori legati alla particolare attività della società; - Natura dei beni o servizi oggetto di produzione e/o commercializzazione; - Ubicazione dei mercati più rilevanti sui quali opera la società; Fattori legati a situazioni particolari: - crisi aziendale - over-performance 5

6 PIANI DI VIGILANZA CON PARTICOLAR RIFERIMENTO ALLA FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI: NB La commissione del reato può avere una lunga preparazione: - può avvenire nella fase di raccolta o elaborazione dei dati (da qui la rilevanza della verifica sul rispetto delle procedure); Oppure può avvenire nella fase finale di redazione del progetto di bilancio - (da qui le rilevanza della solerzia nella trasmissione all odv dei verbali di cda, dei documenti elaborati e dei verbali di assemblea); 6

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