La modernizzazione degli impianti. Nuovi portinnesti, si allarga la scelta SPECIALE CILIEGIO. Tecnica
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1 Tecnica SPECIALE CILIEGIO Nuovi portinnesti, si allarga la scelta Stefano Lugli - Giovambattista Sorrenti Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna Si aggiorna costantemente la scelta dei portinnesti del ciliegio, sempre più specifici per le diverse condizioni pedo-climatiche, per le diverse densità d impianto, per l affinità con le varietà coltivate. Fra gli obiettivi principali del miglioramento genetico la riduzione della taglia degli alberi e l ottenimento di elevati parametri qualitativi, a cominciare dal calibro dei frutti. L importanza di una sperimentazione puntuale per guidare la scelta dei cerasicoltori. La modernizzazione degli impianti di ciliegio (P. avium) prosegue ininterrottamente, sulla spinta di ragioni per lo più economiche ma anche agronomiche che mirano a ridurre i costi di produzione e a migliorare le rese e l efficienza degli impianti, salvaguardando al contempo la qualità delle ciliegie che, almeno, non deve calare rispetto al prodotto ottenuto negli impianti tradizionali. La specializzazione degli impianti ha dunque scommesso su tre diversi fronti. Da un lato, la disponibilità di portinnesti nanizzanti ha consentito un incremento delle densità di te diffusi in commercio nuovi portinnesti clonali (es. serie Krymsk, serie WeiGi, nuogli anni 80-90, alle attuali (alta densità), fino alle piante per ettaro degli impianti cosiddetti pedonali (altissima densità), che prevedono un dimezzamento della taglia degli alberi nonché del periodo improduttivo iniziale. Non meno importanti sono stati gli avanzamenti ottenuti dal miglioramento genetico, che ha messo a disposizione dei frutticoltori varietà altamente performanti e capaci di ben adattarsi ai moderni sistemi di impianto. Infine, gli studi sulla fisiologia vegetale hanno saputo indirizzare le tecniche di allevamento e di potatura verso nuove architetture degli alberi rendendole funzionali alle esigenze di una cerasicoltura moderna, ecosostenibile e di qualità. Tuttavia, il fattore chiave nella scelta del sistema di impianto per il ciliegio rimane l ambiente. Sono, infatti, le caratteristiche del suolo ed i parametri climatici dell areale di coltivazione a condizionarne la scelta ed il conseguente successo dell investimento. Ad esempio, nei Paesi europei a vocazione cerasicola si individuano due principali macro aree con modelli 5Fig. 1 - Areali di coltivazione del ciliegio in Europa (in giallo le aree di produzione a clima temperato continentale; in rosso quelle di aree a clima temperato-mediterraneo). impianto passate rapidamente dai 500 alberi/ha (media densità) tipici dei ceraseti dedi coltivazione diametralmente opposti (Fig. 1). Il primo, più settentrionale, caratterizzato da clima continentale e suoli profondi, ricchi di sostanza organica, tendenzialmente acidi e per lo più irrigui. In questi ultimi, prevalgono i sistemi di impianto ad alta densità, con soggetti nanizzanti (es. Gisela 5, PHL C, Edabriz), forme di allevamento a fusetto e varietà non necessariamente autofertili. Il secondo modello, diffuso nelle aree mediterranee a clima caldo, con terreni alluvionali poco profondi, poveri di sostanza organica, tendenzialmente neutri o sub calcarei, spesso non irrigui, si caratterizza per impianti a media densità che sfruttano soggetti vigorosi (es. selezioni di Franco, Colt o Magaleppo), forme di allevamento a parete e a vaso o vasetto e varietà ad elevata fertilità. Ciò detto, le sperimentazioni condotte nelle diverse aree produttive nel nostro ambiente, da Nord a Sud, hanno permesso di valutare il comportamento dei portinnesti adatti agli impianti di ciliegio, fornendo dunque un elenco dei soggetti consigliati (Lugli e Bassi, 2010). Tra i portinnesti vigorosi rientrano il Colt, il Franco, il Magaleppo, il SL 64, il MaxMa Delbard 60 Broksec*, i Weiroot 10 e 13; tra quelli seminanizzanti, il CAB 6P, il MaxMa Delbard 14 Brokforest*, il Ceravium PHL A* e Pi-Ku 1*; tra quelli nanizzanti troviamo la serie tedesca Gisela, con le selezioni clonali 5 GI148/2*e 6 GI148/2*. Nel frattempo, grazie ai risultati dei programmi di miglioramento genetico portati avanti a diverse latitudini (Hrotko e Rozpara, 2017), sono stati ultimamen- 20 FRUTTICOLTURA - n
2 5Fig. 2 - Vigoria indotta sulle varietà di ciliegio dolce innestate su soggetti della serie Krymsk a confronto con altri portinnesti (vigoria del portinnesto franco =100). 5Fig. 3 - Vigoria indotta sulle varietà di ciliegio dolce innestate sui soggetti della serie Gisela a confronto con il portinnesto franco e l SL 64 (vigoria di riferimento del portinnesto franco =100). va serie Gisela, serie Rootpac ) del cui impiego si potrebbe avvantaggiare anche la nostra cerasicoltura. A tale riguardo, sono state impostate nuove prove sperimentali di confronto interregionale avviate presso la Fondazione Fojanini in Valtellina (So), il Centro di Sperimentazione Laimburg in Alto Adige (Bz), la Fondazione Edmund Mach in Trentino e l Università di Bologna in Pianura Padana. In attesa dei primi riscontri sperimentali, questa nota intende illustrare i risultati ottenuti dai nuovi portinnesti valutati negli ambienti di origine nonché in alcune prove condotte a livello internazionale. Serie Krimsk Krymsk 5 VSL 2* Ottenuto a Krymsk (Russia) da Gennady Eremin dall incrocio Prunus fruticosa x Prunus serrulata cv Lannesiana è un soggetto semi nanizzante che promette di indurre precocità di fruttificazione, produttività elevata e costante. Protetto da privativa comunitaria n /2017, l albero è leggermente pollonifero, con un portamento semi aperto e apparato radicale ben sviluppato in larghezza e profondità che garantisce un buon ancoraggio, senza dunque il ricorso a elementi di sostegno. Si propaga bene per propaggine, per talea e per coltura in vitro ed è affine con le principali varietà di ciliegio dolce. Conferisce alle varietà innestate una vigoria intermedia, leggermente inferiore a Gisela 6, pari a circa il 40-50% rispetto al franco di Prunus avium. Le piante innestate su Krymsk 5 presentano una messa a frutto precoce ed una produttività abbondante e costante, superiore ai soggetti tradizionali di vigoria intermedia. Eremin et al. (2017) descrive questo portinnesto come tollerante al freddo, resistente al cancro batterico e alle malattie fungine della corteccia e del legno. Lo stesso autore considera questo soggetto adatto ad una vasta gamma di suoli ed anche a terreni pesanti. Prove decennali condotte in Oregon (USA) riportano che Krymsk 5 conferisce lo stesso vigore di Gisela 12, sebbene rispetto a quest ultimo non risulti altrettanto precoce e produttivo. Se gestito correttamente, questo soggetto è in grado di mantenere elevata la qualità dei frutti in due varietà autofertili, Lapins e Skeena (Long et al., 2014). Tuttavia, in prove VHDP a quasi alb./ha condotte in Olanda da Maas et al. (2014) con la cv Kordia, il calibro dei frutti su Krymsk 5 è risultato significativamente ridotto rispetto a Gisela 5, nonostante un carico di frutti per albero simile o leggermente inferiore. Lo stesso studio riporta sintomi di senescenza precoce degli alberi al termine dei sei anni di prova e conclude affermando che il soggetto non è adatto ad impianti intensivi nelle condizioni pedoclimatiche olandesi. Secondo Kishchak (2015), Krymsk 5 risulta invece il portinnesto più utilizzato negli impianti ad alta densità delle principali aree frutticole in Ucraina. Questi ceraseti si distinguono per l elevata e costante produttività, l alta efficienza degli impianti e la buona qualità delle ciliegie che, diversamente da Gisela 5, in questi ambienti non viene penalizzata. A discapito di questo soggetto, emerge che le piante innestate su Krymsk 5 sono ipersensibili agli agenti virali PDV ( Prunus Dwarf Virus ) e PNRSV ( Prunus Necrotic Ringspot Virus ). Krymsk 6 LC 52* Ottenuto a Krymsk (Russia) da Gennady Eremin dall incrocio tra P. cerasus x (P. cerasus x P. maackii). È un soggetto nanizzante, capace di anticipare la fruttificazione, con produttività elevata e costante. Protetto da privativa comunitaria n /2009, l albero ha un portamento aperto con apparato radicale ben sviluppato in larghezza e profondità. Mediamente tollerante alla siccità. Leggermente pollonifero. L ancoraggio è buono e non necessita di sostegni. Si propaga bene per propaggine, per talea e in vitro. Conferisce alle piante una vigoria debole, leggermente inferiore a Gisela 5 = 50-60% rispetto al franco di Prunus avium. Le piante innestate su Krymsk 6 presentano una messa a frutto precoce ed una produttività abbondante e costante, superiore o simile ad altri soggetti nanizzanti. Secondo Long e al. (2014) le piante innestate su Krymsk 6 presentano uno sviluppo ridotto del 20-25% rispetto a quelle innestate su Krymsk 5 o su Gisela 12 e si prestano bene per impianti ad alta densità, sia in climi freddi sia caldi così come non sembra un fattore limitante il terreno pesante. In frutteti commerciali realizzati in Oregon (USA) con le cv Lapins e Skeena, i calibri e la qualità delle ciliegie sono risultati eccellenti per oltre un decennio di prove. Similmente a Krymsk 5, Krymsk 6 si rivela ipersensibile a PDV e PNRSV. Nelle prove olandesi di Maas et al. (2014), la produttività di questo soggetto è risultata simile a quella di Gisela 5. Inoltre, le dimensioni dei frutti sono risultate leggermente penalizzate sebbene il calo non sia stato correlato al genotipo (come per Krymsk 5) bensì al carico di frutti per pianta e dunque facilmente gestibile tramite adeguate tecniche di gestione dell albero. Sulla base delle osservazioni finora desunte, le varietà più opportune da impiegare in FRUTTICOLTURA - n
3 combinazione con Krymsk 6 dovrebbero essere quelle auto-incompatibili. Serie Gisela Gisela 3 GI 2091* Ottenuto a Giessen (Germania) da Werner Gruppe e Hanna Schmidt della Justus Liebig Univerisity, dall incrocio tra Prunus cerasus cv Schattenmorelle x Prunus canescens. Testato come Sel. Gi 209-1, è stato introdotto in commercio nel Protetto da privativa comunitaria n /2013 e distribuito in esclusiva mondiale dal tedesco Consortium Deutscher Baumschulen (CDB). Soggetto triploide, è il clone più nanizzante della serie Gisela, adatto sia alle varietà di ciliegio dolce che quelle acide. L albero ha portamento aperto, procombente, ricco di rami laterali; l apparato radicale è meno sviluppato in ampiezza e in profondità di Gisela 5 e le radici risultano inoltre più sottili, poco pollonifero. Necessita di tutori. Induce uno sviluppo alle piante molto contenuto, inferiore a Gisela 5, 25-35% rispetto al franco di Prunus avium in funzione dell ambiente di coltivazione e della varietà utilizzata. Per le sue caratteristiche, è consigliato solo su terreni vergini, profondi, fertili e irrigui. Risulta resistente al freddo. Viene coltivato con successo solo in alcune regioni del Nord Europa (es. Germania), in impianti pedonali VHDP ad asse singolo e dotati di copertura permanente TAB. 1 - CONFRONTO TRA I PORTINNESTI DELLA SERIE WEIGI E GISELA 5 IN COMBINAZIONE CON LA VARIETÀ REGINA IN UN IMPIANTO ALLA 10 a FOGLIA ALLEVATO A FUSETTO IN GERMANIA PRESSO IL LANDESANSTALT FUR WEINBAU UND GARTENVBAU (RIELABORATO DA LWG, 2016) TAB. 2 - CONFRONTO TRA DIVERSI PORTINNESTI IN COMBINAZIONE CON LA CV. COMPACT STELLA IN UN IMPIANTO ALLA 7 a FOGLIA ALLEVATO IN SPAGNA SU SUOLO CLOROSANTE (CALCARE ATTIVO FINO AL 10%), ALCALINO (PH 8,3), ARGILLOSO-LIMOSO (MODIFICATO DA PINA ET AL., 2011) Portinnesto Area sezione trasversale del tronco (AST) Area sezione trasversale del tronco (AST) (cm 2 alb. -1 ) Volume della chioma Resa (kg alb. -1 ) Produzione cumulata (PC) Efficienza produttiva (kg cm -2 ) Efficienza produttiva (PC/AST) Portinnesto cm 2 alb. -1 m 3 alb. -1 kg alb. -1 kgcm -2 WeiGi 1 20,4 16,9 96,9 4,75 WeiGi 2 13,2 15,9 105,8 7,99 WeiGi 3 23,6 20,0 50,5 2,14 Gisela 5 12,8 14,7 96,8 7,54 Contenuto in Solidi Solubili dei frutti ( Brix) Gisela 5 44,6c 6,46bc 0,14a 16,0a Monrepos 116,6a 11,8a 0,07b 16,3a CAB 6P 173,7b 3,82d 0,04c 16,1a SL ,7b 7,89b 0,08b 16,6a antipioggia /anti insetto o anche realizzati sotto multi-tunnel o serre (es. Olanda) così come in alcune aree alpine in impianti HDP con allevamento a fusetto. In queste condizioni, gli alberi sono molto precoci ed efficienti già a partire dal secondo terzo anno dall impianto. La qualità dei frutti non è compromessa se il ceraseto viene attentamente gestito e se la potatura di produzione viene eseguita con regolarità e giusta intensità. Non adatto a varietà autofertili. Tuttavia, prove pluriennali comparative condotte in Germania utilizzando le cv. Regina, Karina, Merchant e Kordia innestate su Gisela 3 e 5 riportano come questo ultimo sia sempre risultato più efficiente e produttivo, anche con una densità d impianto dimezzata (1.403 alb./ha vs. 702 alb./ha). Inoltre, con Gisela 3 è aumentata la mortalità delle piante in prova, raggiungendo all 8 anno fino al 47% di piante deperite quando in combinazione con la cv. Karina (Stehr, 2009). Gisela 13 Gi14813* Soggetto di vigoria intermedia, capace di indurre precocità di fruttificazione e produttività elevata e costante. Ottenuto a Giessen (Germania) da Werner Gruppe e Hanna Schmidt della Justus Liebig Univerisity, dall incrocio tra Prunus cerasus cv Schattenmorelle x Prunus canescens e selezionato da S. Franken-Bembenek. Protetto da privativa comunitaria n /2013 e distribuito in esclusiva mondiale dal Consortium Deutscher Baumschulen (CDB), l albero ha un portamento semi aperto, con apparato radicale ben sviluppato in larghezza e profondità, scarsamente pollonifero. L ancoraggio è buono e non necessita di sostegni. Conferisce alle piante una vigoria intermedia, di poco superiore a Gisela 6 = 40-50% rispetto al franco di Prunus avium. Le piante innestate su Gisela 13 presentano ramificazioni laterali abbondanti e con ampio angolo di inserzione. Induce una fruttificazione precoce e una produttività superiore rispetto ai soggetti tradizionali di vigoria intermedia. La qualità dei frutti risulta ottima. Gisela 17 Gi31817* Soggetto semi vigoroso in grado di indurre alle piante una precoce fruttificazione e una buona produttività. Ottenuto a Giessen (Germania) da Werner Gruppe e Hanna Schmidt della Justus Liebig Univerisity, dall incrocio tra Prunus canescens x Prunus avium e selezionato da S. Franken-Bembenek. Protetto da privativa comunitaria n /2016 e distribuito in esclusiva mondiale dal Consortium Deutscher Baumschulen (CDB), l albero ha portamento eretto, assurgente, con apparato radicale ben sviluppato in ampiezza e in profondità. Non è pollonifero. L ancoraggio è buono e non necessita di tutori. Le piante su Gisela 17 presentano ramificazioni laterali abbondanti con angolo di inserzione aperto. La vigoria indotta è leggermente superiore a Gisela 13 (Fig. 4). Induce una fruttificazione precoce e una produttività superiore rispetto ai soggetti tradizionali di uguale vigoria. Tuttavia, dalle prove condotte in US (NC140 trial) il potenziale produttivo di Gisela 17 è risultato leggermente inferiore a Gisela 6 e Gisela 5, tanto da suggerirne un utilizzo per lo più con varietà ad elevata fertilità. Dalle stesse prove è inoltre emerso come questo soggetto sia meno esigente in termini di fertilità del suolo rispetto a Gisela 6 e Gisela 5. Test condotti in Germania indicano che tale portinnesto si adatta bene anche nel reimpianto. Serie WeiGi WeiGi 1 STO1* Portinnesto nanizzante, precoce e produttivo. Ottenuto a Kressbronn (Germania) da Peter Stoppel dall incrocio tra Gisela 5 (Prunus cerasus x Prunus canescens) e Weiroot 720 (Prunus cerasus). Protetto da privativa comunitaria n /2012. Secondo le indicazioni fornite dal costitutore, il vigore è leg- 22 FRUTTICOLTURA - n
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5 A B Gi 3 Gi 3 Gi 5 Wg 2 germente superiore a Gisela 5 (+10%). Scarsamente pollonifero. L affinità di innesto è risultata buona con le principali varietà di ciliegio dolce. L apparato radicale presenta una buona crescita sia laterale sia in profondità, con un buon ancoraggio. Tali caratteristiche rendono questo soggetto adattabile anche a terreni meno fertili e a condizioni climatiche non necessariamente ottimali per disponibilità idriche, temperature elevate, ecc. Il clone WeiGi 1 Induce una precoce fruttificazione e una produttività elevata e costante. Consigliato per impianti ad alta densità ma non adatto al reimpianto. WeiGi 2 STO2* Portinnesto nanizzante, precoce e produttivo. Ottenuto a Kressbronn (Germania) da Peter Stoppel dall incrocio tra Gisela 5 (Prunus cerasus x Prunus canescens) e Weiroot 720 (Prunus cerasus). Protetto da privativa comunitaria n /2012. Secondo le indicazioni fornite dal costitutore, su terreni fertili il vigore è simile a quello indotto da Gisela 5, mentre su terreni meno fertili il vigore risulta superiore a quest ultimo. Scarsamente pollonifero. L affinità di innesto è risultata buona con le principali varietà di ciliegio dolce, pur presentando una lieve iperplasia al punto di innesto. L apparato radicale si sviluppa sia lateralmente sia in profondità, garantendo un buon ancoraggio. Tali caratteristiche rendono questo soggetto adattabile C Gi 3 Kr 6 5Fig. 4 - Confronto tra portinnesti nanizzanti (distanza 3 x 0,5 m; densità alb./ha); a) Gisela 5 e Gisela 3; b) WeiGi 2 e Gisela 3; c) Krimsk 6 e Gisela 3 (1). periore del 25 e 35%, rispettivamente nei due cloni WG1 e WG3. La produzione cuanche in condizioni pedo-climatiche non ottimali. Buoni i risultati ottenuti in caso di reimpianto. Le rese produttive e la pezzatura dei frutti sono risultate superiori a Gisela 5. Consigliato per impianti ad alta e altissima densità. WeiGi 3 STO3* Portinnesto semi nanizzante, precoce e produttivo. Ottenuto a Kressbronn 5Fig. 5 - Vigoria indotta sulle varietà di ciliegio dolce innestate su soggetti della serie WeiGi a confronto con il portinnesto franco, l SL64 e Gisela 5 e 6 (vigoria di riferimento del portinnesto franco =100). (Germania) da Peter Stoppel dall incrocio tra Gisela 5 (Prunus cerasus x Prunus canescens) e Weiroot 720 (Prunus cerasus). Protetto da privativa comunitaria n /2012. Secondo le indicazioni fornite dal costitutore, il vigore varia in funzione della latitudine: in Eu centrale si colloca tra i soggetti semi vigorosi (-30% rispetto al franco di Prunus avium = Weiroot 13) mentre nei Paesi mediterranei il vigore è leggermente superiore a Gisela 6 (-50% Prunus avium) collocandosi nella classe dei portinnesti semi nanizzanti. Non adatto a impianti ad alta densità, WeiGi 3 ha ottenuto le migliori performance produttive nelle prove condotte in areali caldi e asciutti, anche non irrigui. Scarsamente pollonifero. L affinità di innesto è risultata buona con le principali varietà di ciliegio dolce. L apparato radicale presenta ottima crescita sia laterale sia in profondità, con buon ancoraggio. Buoni i risultati ottenuti in caso di reimpianto. WeiGi 3 fornisce rese produttive elevate e costanti, con ottima qualità e pezzatura dei frutti. In una prova sperimentale condotta in Germania dal Landesanstalt fur Weinbau und Gartenvbau (LWG) sulla cv Regina, al 10 anno, il comportamento dei tre cloni WeiGi (WG) è stato il seguente: rispetto a Gisela 5 (GI5), la vigoria degli alberi è risultata simile in WG2 e su- 24 FRUTTICOLTURA - n
6 A B Gi 6 Gi 12 C D Wg 1 Piku 1 5Fig. 6 - Confronto tra portinnesti semi-nanizzanti (distanza 3 x 1m; densità alb./ha); a) Gisela 6; b) Gisela 12; c) WeiGi 1; d) Piku 1 (1). A B Gi 13 Gi 17 5Fig. 7 - Confronto tra portinnesti a vigoria intermedia (distanza 3 x 1,5 m; densità alb./ha); a) Gisela 13; b) Gisela 17 (1). mulata raggiunta da GI5 e WG1 è stata di 96 kg/alb., di 106 kg/alb. con WG2 e di appena 50 kg/alb. con WG3, mentre il peso medio dei frutti non ha subito variazioni significative nelle diverse combinazioni di innesto. Più recentemente, il DLR Rheinland Pfalz ha impostato una nuova prova mettendo a confronto nel soggetti nanizzanti e semi nanizzanti con due varietà (Bellise e Regina). Dopo un biennio di fruttificazione i migliori risultati sono stati ottenuti da Pi-ku 1, risultato anche il soggetto più vigoroso (al pari di G17) e dalla coppia WG2 e GI5. Deludenti le risposte con WG1, il meno produttivo tra tutti i soggetti in prova e il più penalizzante sul calibro delle ciliegie (Balmer, 2016). Serie Rootpac I portinnesti della serie Rootpac sono il risultato di un intenso programma di miglioramento genetico avviato nel 1998 dal gruppo spagnolo Agromillora che ha recentemente rilasciato 5 ibridi ottenuti da incroci interspecifici da impiegarsi per la coltivazione delle drupacee. Tuttavia, mentre l affinità di questi soggetti risulta comprovata con le varietà di albicocco, mandorlo e soprattutto pesco e susino, le varietà di ciliegio non vengono innestate direttamente, ma sfruttano l intermedio di Adara (P. cerasifera L.) per supplire alla scarsa compatibilità. FRUTTICOLTURA - n
7 Da quanto finora noto, i soggetti più interessanti per il ciliegio sono il Rootpac 20 (P. besseyi x P. cerasifera) ed il Rootpac R (P. cerasifera x P. Dulcis), commercialmente noti come Densipac e Replantpac, rispettivamente. Secondo il costitutore, Densipac è un portinnesto nanizzante, dal portamento eretto e compatto, adatto per impianti ad alta densità, a dimora anche su suoli pesanti, compatti ed in climi freddi. Tra le sue peculiarità, la tolleranza all asfissia radicale (Duval, 2015), nonché alla carenza idrica. Quest ultima è stata legata alla capacità del portinnesto (identificata anche nel soggetto Replantpac) di aumentare a livello radicale e fogliare la sintesi di prolina, quella di sorbitolo nelle foglie e di raffinosio nelle radici, molecole legate all aumento dell efficienza di uso dell acqua (Gainza et al., 2015). Buona la tolleranza anche ai nematodi dei generi Meloidogyne spp. e Pratylenchus spp (Duval, 2015). Media l adattabilità ai suoli clorosanti e salini, mentre è sensibile all Agrobacterium tumefaciens. Replantpac è un genotipo diploide originato dall impollinazione tra mirabolano (P. cerasifera Ehr.), identificato come probabile parentale femminile e mandorlo (P. dulcis), entrambi di origine sconosciuta. Tale ibrido, selezionato a Saragozza con il nome di Pac 941, si moltiplica bene in vitro. L albero ha un portamento espanso, con media attitudine alla ramificazione, vigoroso, poco pollonifero, adatto ad impianti a mediobassa densità. Il soggetto si adatta bene a condizioni pedologiche non ottimali, sopportando terreni tendenzialmente argillosi, con attitudine all asfissia radicale (Moreno et al., 2008). Tra le caratteristiche principali, l adattabilità ai suoli alcalino-calcarei (fino ad un tenore di calcare attivo del 15%) e soprattutto alle condizioni di reimpianto (Pinochet, 2010; Mestre et al., 2015). È quest ultima la sua peculiarità che lo rende potenzialmente interessante anche negli ambienti specializzati italiani, da impiegarsi quindi nei terreni cosiddetti stanchi per i ripetuti cicli di coltivazione e infetti da organismi patogeni. Replantpac si è rivelato infatti tollerante a Pratylenchus vulnus (Pinochet, 2010), Rosellinia necatrix e Meloidogyne spp., sebbene in alcune condizioni sia risultato sensibile a Phytophthora niederhauserii (Browne, 2017). Poca nota invece, la suscettibilità ad A. mellea. Al momento sono limitate le evidenze scientifiche relative al comportamento dei soggetti appena descritti in combinazione con le varietà di ciliegio alle- vate nelle condizioni italiane. Sussistono tuttavia alcuni campi prova comparativi, oltre che in Spagna (es. provincia de La Rioja) anche in Italia (Università di Bologna) i cui risultati serviranno a verificare le potenzialità della serie Rootpac al fine di sfruttarne le potenzialità anche nel comparto cerasicolo italiano. Monrepos Sviluppato dall Agri-Food Research and Technology Center of Aragona (CI- TA), Saragozza (Spagna), Monrepos è il risultato della selezione di una popolazione ottenuta da libera impollinazione di mirabolani (P. cerasifera Ehr.). È stato selezionato tra 8 cloni utilizzati come portinnesto in combinazione con almeno 50 varietà commerciali di ciliegio messe a dimora nella Valle dell Ebro (Spagna). Questo soggetto manifesta elevata affinità con molte varietà di ciliegio dolce (es. Burlat, Celeste, Early Bigi, Lapins, Panaro 1, Prime Giant, Regina, Samba, Sunburst, Sweethearth ecc.), buona adattabilità ai suoli calcarei (tollera elevate concentrazioni di calcare attivo) e pesanti, tendenti all asfissia. Si adatta dunque meglio anche laddove i tradizionali portinnesti di P. mahaleb (es. SL64) falliscono. Gli alberi di Monrepos presentano vigoria medio-elevata, con habitus vegetativo espanso e ramificazione uniforme. Si moltiplica validamente sia tramite talea legnosa (buona attitudine rizogena) sia in vitro, la cui percentuale di piantine acclimatate con successo ha superato il 96% (Pina et al., 2011). Induce nelle varietà innestate una vigoria mediamente elevata (simile a SL64), garantendo una buona produttività e costante, senza penalizzare la pezzatura (Pina et al., 2014). Le informazioni che provengono dalle sperimentazioni per lo più condotte in Spagna sembrano valutare positivamente questo soggetto, potenzialmente valido per soppiantare i portinnesti tradizionali negli impianti a bassa densità, sfruttandone le sue maggiori doti di rusticità e adattabilità ai suoli meno fertili e compatti. Le prove in Italia sono in corso presso il campo sperimentale dell Università di Bologna sito a Vignola nel quale, assieme ad altri soggetti (serie Rootpac e Marilan, Monrepos è stato innestato direttamente con le varietà della serie Sweet). 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HortScience 45, Poldervaart G New Krymsk rootstocks with attractive. European Fruit Magazine, 5: Stehr R Experiences with dwarfing cherry rootstock Gisela 3 compared to Gisela 5 in Northern Germany. In VI International Cherry Symposium 1020 (pp ). n Tutte le foto si riferiscono ad alberi alla terza foglia della varietà Kordia. Prova sperimentale condotta dal Distal dell Università di Bologna in un impianto a dimora nel marzo 2015 presso l Azienda di Salvi Vivai a Runco (Fe). 26 FRUTTICOLTURA - n
8 Via Ravennate 1500, Cesena (FC) - Italia Tel Fax batvivai@battistinivivai.com Maggio Rimini Fiera Stand: D 078 VARIETÀ DI CILIEGI Royal Tioga epoca Burlat Royal Lynn + 5 Burlat Royal Hermione +7 Burlat Royal Bailey +12 Burlat Sofia -2 Regina Royal Helen epoca Regina Visita il nostro sito:
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