pianificazione delle strutture zootecniche nei piani urbanistici
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1 pianificazione delle strutture zootecniche nei piani urbanistici VERONA 14 MARZO 2012 arch. andrea lauria dipartimento di prevenzione ulss20 di verona
2 FONTE REGIONE VENETO 2010 FONTE SERVIZIO VETERINARIO PROVINCIA DI VERONA AVICOLI BOVINI + SUINI
3 Legge Regionale, 11/2008 La nuova legge di pianificazione PAT e PI art 50 lettera d Edificabilità in zona agricola Modalità di realizzazione degli allevamenti zootecnici intensivi definizione delle distanze sulla base del tipo e dimensione dell allevamento rispetto alla qualità e quantità di inquinamento prodotto Atti di indirizzo DGRV n. 3178/2004 Disciplina degli allevamenti intensivi e strutture agricolo produttive DGR n. 865/2012 aggiornamento art. 50 lettera d Disciplina degli allevamenti intensivi e strutture agricolo produttive Sulla scorta delle migliori tecniche disponibili MTD definite a livello comunitario, introduce criteri più idonei,aggiornati e sostenibili per la definizione delle distanze minime degli allevamenti e di talune strutture produttive connesse, in zona agricola. Integrazione Atti di indirizzo DGRV n. 3650/2008 lettera d Decreto Dirigente Direzione Agroambiente e Servizi per l Agricoltura n. 158/2007 DGRV n. 2439/2007 Direttiva Nitrati Decreto Dirigente Direzione Agroambiente e Servizi per l Agricoltura n. 134/2008
4 Migliori Tecnologie Disponibili COSA SONO Insieme delle tecnologie e dei processi, riguardanti la progettazione, la costruzione, la manutenzione e la conduzione degli allevamenti che sono considerate le più efficaci per il raggiungimento di un alto grado di protezione dell ambiente, ampliamente sperimentate, ritenute valide tecnicamente ed economicamente, nonché ragionevolmente accessibili agli operatori MTD del settore zootecnico riguardano: la riduzione delle emissioni di ammoniaca dagli allevamenti avicoli e suinicoli; i trattamenti aziendali degli effluenti; la riduzione delle emissioni dagli stoccaggi e dallo spandimento delle deiezioni zootecniche. agronomico
5 DGR 856/2012 distanze si applica realizzazione e ampliamenti di nuovi allevamenti intensivi strutture scoperte per il trattamento e lo stoccaggio degli effluenti impianti per la produzione di energia alimentati da biogas e biomasse allevamenti agricolo-produttivo (connesione con il nesso funzionale) che superano il carico zootecnico da essa stabilito DGR 856/2012 distanze non si applica strutture funzionali diverse dalla stabulazione adeguamento tecnologico che non comporti il passaggio ad una classe dimensionale o di punteggio superiore strutture coperte per il trattamento e lo stoccaggio degli effluenti
6 distanze Atti di indirizzo ai sensi dell art 50 Legge 11/2004 norme per il governo del territorio DGRV n. 3178/2004 aggiornamento DGRV n. 856/2012 Dai limiti di zona agricola Dalle case sparse Dalle residenze civili concentrate Dai nuclei abitati Tra allevamenti suinicoli e avicoli Reciprocità
7 Il primo ampliamento di centri zootecnici esistenti, qualora comporti un aumento del numero di capi allevati inferiore al 25% dell esistente, non determina l inserimento ex novo in classe dimensionale 1 ovvero il passaggio alla classe superiore distanze precisazioni In occasione di nuovi insediamenti residenziali, commerciali, direzionali e di servizi vanno rispettate le distanze reciproche qualora in presenza di un insediamento zootecnico In deroga sono ammessi: interventi di ampliamento su edifici esistenti; quelli su lotti posti all interno di un centro storico o di un insediamento esistente; quelli in cui tra allevamento e aree di espansione sia interposto anche parzialmente un insediamento residenziale
8 La nuova legge di pianificazione Legge Regionale, 11/2008 Il PAT individua gli allevamenti zootecnici intensivi esistenti Piano di Assetto del Territorio carta dei vincoli e della pianificazione territoriale
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10 La nuova legge di pianificazione Legge Regionale, 11/2008 Piano degii Interventi Aggiornamento dati allevamenti intensivi Individua gli ambiti dove mantenere gli allevamenti Interventi di mitigazione Allevamenti da demolire o riconventire per obiettivi di tutela igienico-sanitaria, valorizzazione ambientale e paesaggistica, attraverso il credito edilizio Attivazione di programmi complessi e piani attuativi con interventi di perequazione, credito edilizio, disciplinando le destinazioni d uso
11 Per individuare gli allevamenti agricolo produttivi Per l individuazione degli allevamenti rientranti in classe 1 andrà fatta un analisi puntuale con i dati relativi alla comunicazione di cui alla DGR 2439/2007 direttiva nitrati inerenti le superfici aziendali e i terreni a disposizione per lo spargimento Banche dati per individuare gli allevamenti intensivi Dati Servizio Veterinario ULSS Dati CREV Centro Regionale Epidemiologico Veneto dell Istituto Zooprofilattico delle Venezie Dati Provincia Comunicazioni di spandimento deiezioni Dati Comune Studi Vari per definire il PAT Dati Aziende
12 LUGO CORRUBIO
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14 ZIMELLA
15 Valutazione Ambientale Strategica recepimento in italia DLgs 152/2006 DLgs 4/2008 in veneto LR 11/2008 procedura PAT Art. 1 Direttiva Europea 2001/42/CE ha lo scopo di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente contribuendo all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile
16 Valutazione Ambientale Strategica Regione Veneto Unità di Progetto Coord.Commissione VAS Consultazione/partecipazione con i soggetti competenti in materia ambientale ai sensi della DGRV 31/03/2009 n. 791
17 Verifica di assoggettabilità alla VAS variante norme di attuazione PAT Comune di Grezzana. Criticità il polo industriale del marmo si è sviluppato a diretto contatto con il sistema insediativo residenziale nel fondovalle insediamenti zootecnici collinari si sono sviluppati in concentrazioni elevate a ridosso dei nuclei abitati
18 Segreteria Regionale per l Ambiente Unità di Progetto Energia Piano energetico regionale VAS All interno del ciclo dei reflui zootecnici appare necessario un approfondimento per gestire in modo più razionale i reflui e gli animali deceduti in allevamento, mirando al recupero dell energia. Il piano dovrebbe valorizzare questa fonte di energia fornendo indirizzi per gli impianti consorziati per la produzione di biogas e, congiuntamente con i Comuni, favorire sistemi integrati per la cogenerazione.
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