3.1 Generalità dell area da Civitavecchia a Torvaianica
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- Sergio Alberti
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1 3.1 Generalità dell area da Civitavecchia a Torvaianica Per quanto riguarda la sismostratigrafia della parte più superficiale del tratto di piattaforma continentale compreso tra Civitavecchia e Torvaianica, questa sembra essere costituita da un unica unità sismica poggiante direttamente sopra la superficie d erosione würmiana, riferibile all attuale sedimentazione di piattaforma e di probabile origine tiberina. Dal punto di vista sismico, questa unità, si presenta acusticamente trasparente (testimonianza di litologie omogenee) e deposta con modello drappeggiante (in particolar modo nei settori ad energia più bassa quindi lontano dalla costa e dalle aree con sedimentazione deltizia progradante). Queste caratteristiche denunciano una sedimentazione probabilmente pelitica avvenuta per decantazione. La distribuzione degli spessori dei depositi attuali, non è omogenea. Infatti, si individuano tre grossi depocentri: il primo al traverso di Civitavecchia-S. Marinella la cui coda, nella parte settentrionale arriva a lambire il promontorio del Monte Argentario; il secondo, di maggiori dimensioni, coincidente con la conoide sommersa del F. Tevere; il terzo al traverso di Torvaianica. Di tutta quest area solo al traverso di Capo Linaro, tra la superficie d erosione würmiana e la coltre pelitica attuale, si è rilevato un deposito (di limitata estensione) probabilmente a granulometria grossolana. Per questo motivo vengono di seguito descritte solo le caratteristiche dell area di Capo Linaro Inquadramento geologico-geomorfologico La fascia costiera nei dintorni di Capo Linaro (Fig. 19) è generalmente rocciosa, frastagliata da frequenti e lunghe digitazioni in mare; è costituita essenzialmente da arenarie torbiditiche ( Pietraforte ) e, localmente, da panchina o da entrambi i litotipi. Il raccordo fra la battigia e la zona interna avviene in genere con pareti verticali la cui altezza, di appena qualche metro, non determina quasi mai un carattere di costa molto alta. Piccole spiagge grossolane, sono presenti soprattutto presso le foci dei corsi d acqua che drenano i bacini imbriferi di modeste dimensioni, presenti nei rilievi immediatamente retrostanti (Monti della Tolfa); i corsi d acqua hanno percorsi brevi ma con pendenze abbastanza accentuate, e quindi possiedono notevole capacità di trasporto durante i periodi di piena. Procedendo verso sud-ovest la fascia costiera pianeggiante si amplia gradualmante, sino ad un massimo di 5-6 km, dove è costituita dall estremità settentrionale del delta tiberino. La morfologia dell entroterra risulta fortemente condizionata dalla presenza di materiali vulcanici, attribuiti agli apparati tolfetano e cerite (ignimbriti, trachiti e tufi), i quali, assumono il carattere di netta prevalenza su tutti gli altri litotipi affioranti. Si tratta per lo più di cupole trachitiche, di forma rotondeggiante, collegate tra loro da piroclastiti che poggiano su sabbie e argille di età miopliocenica, oppure sulle serie flyschioidi liguridi (di età prevalentemente cretacica). 3.2 Dati a disposizione per un indagine in chiave mineraria Nel settore di piattaforma antistante Capo Linaro erano disponibili per lo studio circa 450 km (circa 240 miglia nautiche) di prospezioni sismiche ad alta e
2 Figura 19 Zona Capo Linaro. altissima risoluzione, rilevate con rotte circa parallele e perpendicolari a costa (Tav. B1). I dati sono di buona qualità e la densità media della maglia sismica è di circa 7km/km Analisi dei profili sismici Morfologia del fondale Il tratto di fondale antistante Capo Linaro è caratterizzato da pendenze superiori ai 2 sino ad oltre i -40 m di profondità (Tav. B2). Ciò a causa della presenza sul fondo del mare delle formazioni rocciose che costituiscono il capo stesso le quali, a volte affiorano sul fondo, a volte sono coperte da un sottile spessore di sedimento. Queste formazioni rocciose, che costituiscono il basamento acustico, possono essere attribuite alla formazione della Pietraforte (flysch di natura argilloso-arenacea, di età prevalentemente cretacica) che affiora nell entroterra tra Capo Linaro e S. Severa Sismostratigrafia della sequenza deposizionale post-glaciale Cuneo deposizionale marino A una profondità compresa tra i -60 m e i -80 m, tra la superficie d erosione würmiana e la coltre pelitica attuale, è presente un cuneo deposizionale con spessori massimi di 14 m (Tav. B3) caratterizzato da: poca trasparenza al segnale a maggior frequenza (Fig. 20); morfologia esterna data da base concava e tetto leggermente convesso; geometria interna data da riflettori a bassa ampiezza e continuità immergenti verso mare (Fig. 21). Pur essendo stato rilevato in due soli profili, le caratteristiche predette fanno presupporre si tratti di un cuneo deposizionale a granulometria probabilmente sabbiosa, deposto durante le prime fasi della risalita del livello del mare. L alto morfologico dovuto alla risalita del substrato (che in quest area è stato correlato con la formazione della Pietraforte ) è probabile che abbia costituito, durante la risalita del livello del mare, un paleo-promontorio di un certo rilievo in grado di creare una falesia ai piedi della quale si accumulavano i depositi litorali.
3 Figura 20 Profilo Sub Bottom Profiler perpendicolare a costa al traverso di Capo Linaro. Si osserva come il cuneo deposizionale marino non sia penetrato dalle alte frequenze sismiche (3.5 khz). D21 (4 6) Figura 21 Profilo Uniboom perpendicolare a costa al traverso di Capo Linaro. Si osserva il cuneo deposizionale marino localizzato in prossimità del basamento acustico (Pietraforte). SEW: superficie d erosione würmiana. D50 (9 11) Depositi attuali Come detto in precedenza ( 3.1), al traverso di Capo Linaro è presente una lente di depositi pelitici di probabile origine tiberina. Questa lente è fortemente asimmetrica con asse parallelo a costa, con spessori massimi fino a 45 m e spessori medi attorno ai m. L asimmetria è dovuta al fatto che mentre verso mare gli spessori diminuiscono in modo graduale, verso terra sono interrotti bruscamente dalla scarpata che costituisce la parte sommersa del promontorio. 3.4 Considerazioni e obiettivi minerari Lo scopo della ricerca è stato l individuazione di depositi sabbiosi da utilizzare per il ripascimento delle spiagge in erosione del litorale laziale. Di tutta la piattaforma continentale dal F. Marta a Torvaianica, solo la zona più prossima a Capo Linaro è risultata di interesse; qui sono stati individuati: 1) Depositi attuali ( ). Sono scarsamente interessanti e probabilmente rappresentano un inerte dal punto di vista minerario. La facies acustica trasparente e
4 una deposizione con modello drappeggiante, denotano sedimentazione pelitica per decantazione. 2) Cuneo deposizionale marino ( ). E l unico obiettivo presente in tutto il tratto di piattaforma compreso tra la foce del F. Marta e Torvaianica: la facies acustica poco trasparente, la posizione stratigrafica (tra la superficie d erosione würmiana e la coltre pelitica attuale), la geometria esterna (base concava e tetto leggermente convesso) e la geometria interna (riflettori progradanti), fanno interpretare questo corpo come un cuneo deposizionale, probabilmente a granulometria sabbiosa, depostosi nelle prime fasi di risalita del livello del mare. Gli spessori massimi sono di 14 m e la cubatura complessiva è di m 3. L accessibilità è discreta essendo in parte subaffiorante sul fondo del mare, ma a profondità comprese tra i -60m e i -80 m. Per la caratterizzazione di questo deposito (Tav. B4) sono stati individuati due possibili siti di campionamento di cui vengono fornite le copie (in appendice) delle sezioni sismiche (Tab. 6) con indicazione di: sigla ed orientazione della corsa sismica; scala orizzontale e verticale (quella verticale sia in ms td sia in m); battente d acqua; spessore della copertura pelitica; spessore del probabile deposito sabbioso. Tabella 6 Siti di carotaggio N Profilo Fix Coordinate LORAN C Prof. (m) Lat. Long. CL1 D , ,63 68 CL2 D , , Conclusioni Il riesame in chiave mineraria delle prospezioni sismiche, a diverso grado di risoluzione verticale e penetrazione, presenti in quest area, ha permesso di individuare la presenza di un unità sismica le cui caratteristiche lasciano ipotizzare si tratti di un corpo deposizionale a probabile granulometria sabbiosa depostosi durante le prime fasi della risalita del livello del mare. Tale deposito, in parte subaffiorante sul fondo del mare, è localizzato a circa 2.7 km al traverso di Capo Linaro, è distribuito su di una superficie di 1.9 km 2, ha spessori fino a 14 m e una cubatura complessiva di m 3. Per la caratterizzazione di questo deposito sono stati individuati 2 possibili siti di campionamento ubicati con il sistema di posizionamento LORAN C che è dotato di una precisione non superiore a m. Si raccomanda quindi una rilocalizzazione dei carotaggi perché il deposito ha estensione limitata.
5 3.6 TAVOLE In scala 1: TAVOLA B1: Localizzazione dei dati TAVOLA B2: Carta batimetrica TAVOLA B3: Spessore del cuneo deposizionale marino TAVOLA B4: Possibili obiettivi minerari
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