CONFINDUSTRIA Piemonte

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1 CONFINDUSTRIA Piemonte DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA CONFINDUSTRIA PIEMONTE, MARIELLA ENOC, SULL INDAGINE CONGIUNTURALE PER IL TERZO TRIMESTRE 2008 Torino, 24 luglio 2008 L indagine congiunturale relativa al terzo trimestre 2008 registra un contenuto peggioramento del clima di fiducia delle imprese piemontesi. I principali indicatori ritornano in territorio negativo dopo due anni. Frena, in particolare, l export: il saldo ottimisti-pessimisti non faceva registrare un valore negativo da tre anni. Più in dettaglio, per i prossimi tre mesi le imprese piemontesi si attendono una lieve contrazione di produzione e ordini. I saldi ottimisti-pessimisti arretrano rispetto a marzo, quando si era registrato un calo rispetto al trimestre precedente. Segnali più confortanti vengono dagli indicatori relativi al carnet ordini e al tasso di utilizzo degli impianti, che si attestano su livelli simili o di poco inferiori a quelli dei mesi scorsi. Non rallentano le decisioni di investimento. Le previsioni sui livelli occupazionali peggiorano lievemente senza peraltro configurare una reale inversione del trend di lungo periodo, caratterizzato da una sostanziale stabilità della manodopera occupata. Non aumenta il ricorso alla CIG, che rimane fermo su livelli storicamente modesti. L analisi del quadro settoriale evidenzia un diffuso peggioramento del clima di fiducia. Indicazioni più favorevoli provengono dal comparto metalmeccanico, dove prevalgono previsioni di stabilità di produzione e ordini. Rimangono positive e in linea con il trend dei mesi scorsi le aspettative della meccanica strumentale e dell industria elettrica-elettronica; anche l indotto auto, pur scontando un raffreddamento della domanda, non è pessimista sull evoluzione a breve. 1

2 Nei settori non metalmeccanici prevalgono previsioni di contrazione dei livelli di produzione e ordini; gli indicatori arretrano di una decina di punti rispetto ai livelli di marzo, ma restano al di sopra dei livelli tipici delle fasi più negative. Nel complesso, le indicazioni delle imprese piemontesi delineano un raffreddamento della domanda, senza peraltro anticipare una svolta in senso recessivo, almeno nel breve periodo. Le prossime rilevazioni daranno indicazioni più chiare sulla natura della fase congiunturale in atto. 1. Per i prossimi tre mesi le imprese si attendono una lieve contrazione degli ordini totali. Prosegue il graduale peggioramento del clima di aspettative in atto dall inizio dell anno. Il saldo ottimisti-pessimisti (-6 punti) fa registrare un peggioramento di circa 10 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre, pur rimanendo lontano dai livelli raggiunti durante le fasi di inversione del ciclo. Non varia la composizione del carnet ordini. Meno di un impresa su tre ha lavoro garantito per meno di un mese, in linea con il trend degli ultimi due anni. Si indeboliscono anche le attese sulle esportazioni. Il saldo ottimisti-pessimisti (-2 punti) ritorna al di sotto del punto di equilibrio dopo tre anni, arretrando di circa 6 punti rispetto a marzo. Analogo trend è riferibile alle previsioni sulla produzione. Il saldo (-5 punti) perde terreno rispetto allo scorso trimestre (+3 punti), ritornando su valori negativi dopo quasi tre anni. Anche in questo caso l indicatore rimane al di sopra dei livelli tipici dei periodi di recessione. In lieve calo rispetto allo scorso trimestre risulta il tasso di utilizzo degli impianti (74,3%). 2. L attività di investimento non decelera in misura apprezzabile rispetto al trend degli ultimi trimestri. La quota di imprese con programmi di ampliamento (26%) è in linea con quella registrata nelle indagini precedenti e rimane superiore alla media Sostanzialmente stabile la percentuale di imprese con programmi di 2

3 ammodernamento degli impianti (36%), che negli ultimi anni ha evidenziato modeste oscillazioni intorno a un media del 35-38%. Anche a giugno la percentuale di aziende che hanno deciso di rivedere al rialzo i programmi di investimento prevale sulle scelte di segno opposto, come si è verificato negli ultimi due anni. A ciò contribuisce la situazione ancora abbastanza positiva della liquidità aziendale, anche se negli ultimi trimestri la percentuale di imprese che segnala ritardi negli incassi (45%) è gradualmente aumentata rispetto ai minimi registrati all inizio del 2007, riportandosi sui valori medi del Non muta in il giudizio complessivo sulle prospettive occupazionali, ancora improntate a una sostanziale stabilità. Il saldo ottimisti-pessimisti (- 3 punti) ritorna tuttavia al di sotto dello zero dopo un anno e mezzo. Stabile risulta il ricorso alla CIG (12%), attestato da due anni su livelli modesti. 3. Le previsioni delle imprese piemontesi risentono dell indebolimento del quadro internazionale. Il rallentamento dell economia americana, l escalation dei prezzi del petrolio e delle materie prime e le conseguenti tensioni inflazionistiche, gli strascichi della crisi finanziaria, pongono rischi rilevanti per la crescita mondiale. Per gli Stati Uniti, si sta prospettando uno scenario recessivo o comunque di prolungata stagnazione. La situazione del mercato immobiliare rimane critica, con prezzi in caduta libera e attività in forte flessione. La disoccupazione di lungo periodo è salita a livelli elevati. La crisi finanziaria è ancora lontana da una composizione positiva; nei prossimi mesi istituzioni finanziarie anche di prima grandezza potrebbero subire perdite rilevanti, con conseguenze di rilievo sulla disponibilità di credito per il sistema economico. In sintesi, l economia mondiale si trova oggi in un momento particolarmente difficile. Una fase di stagflazione (recessione+inflazione), simile a quella del e del , si intreccia con una crisi finanziaria e patrimoniale analoga a quella del e del Una doppia minaccia, che rischia di compromettere per 12-3

4 24 mesi la crescita mondiale, e che sarà particolarmente seria per Stati Uniti ed Europa, dove gli effetti potrebbero essere più profondi e duraturi. 4. Lo scenario europeo si sta indebolendo. Gli ultimi dati segnalano la contrazione dell attività manifatturiera, il peggioramento del clima di fiducia; il rallentamento dell export. Preoccupa la crescente divergenza fra le maggiori economie; anche per la Germania, che fino a oggi ha trainato la crescita europea, si prospetta una frenata superiore alle attese. Le crescenti tensioni inflazionistiche inducono la BCE a una politica monetaria più restrittiva di quanto sarebbe utile per stimolare la crescita. Infine, non è ancora chiara la reale portata della crisi finanziaria sull economia europea: la situazione patrimoniale delle banche europee è più solida di quella americana, ma restano zone di incertezza che solo nei prossimi mesi potranno essere valutate. 5. Per quanto riguarda il quadro nazionale, le previsioni più recenti non vanno al di là di una crescita dello 0,4-0,5% nel 2008 e nel I fattori di rischio sono elevati e le stime sono soggette a revisioni al ribasso. Il dato di maggio conferma il profilo cedente dell attività produttiva nella prima parte dell anno. Frenano i consumi delle famiglie (soprattutto di beni durevoli) per effetto della modesta crescita del reddito disponibile e del deterioramento del clima di fiducia. Anche l export dà qualche segnale di stanchezza; il dato di giugno relativo ai mercati extra-ue evidenzia una flessione lieve ma significativa, che interrompe un lungo trend espansivo. 6. Per le imprese, non solo piemontesi, si sta creando un crescente dualismo. Mentre i mercati esteri mostrano una maggiore tenuta, i problemi più rilevanti riguardano la flessione della domanda interna, che assorbe i 4/5 del prodotto manifatturiero. Perfino i beni di largo consumo, che tradizionalmente costituiscono un settore anticiclico, registrano oggi segni di decremento, testimoniato dai dati sulla raccolta 4

5 pubblicitaria. C è dunque una priorità per l industria: il rilancio della domanda interna. Questo nodo attende ormai di essere messo al centro della manovra di politica economica, da attuarsi attraverso una riduzione della pressione fiscale. Va almeno presa in considerazione l ipotesi di un recupero del fiscal drag, reso ancor più necessario dal crescente tasso di inflazione. Questo anche per evitare che le imprese diventino oggetto di pressioni rivendicative, che alimenterebbero una rincorsa prezzi-salari. Il sostegno della domanda interna deve passare anche attraverso una politica di investimenti che, al momento, non ha trovato adeguato riconoscimento all interno del DPEF. Ciò vale in particolare per il capitolo delle infrastrutture: solo la metà di quelle programmate dispone di copertura finanziaria. Analogamente, occorre investire maggiori risorse nel sostegno alla ricerca e all innovazione. Da questo punto di vista, diamo atto alla Regione Piemonte di aver operato molto positivamente in questo campo, favorendo un efficace interazione fra imprese e mondo della ricerca. 5

6 SCHEDA TECNICA I DATI La produzione totale è prevista in aumento dal 17% delle imprese, percentuale inferiore a quella rilevata a marzo e dicembre (rispettivamente 20,6% e 22,5%). Il 22,4% prevede una riduzione, percentuale superiore a quelle rilevate nei trimestri precedenti (17,6% e 16,7%). Il saldo (-5,4 punti) peggiora di una decina di punti rispetto ai trimestri precedenti (+3 punti a marzo, +5,8 punti a dicembre 2007). Di analoga entità è il peggioramento registrato dall indicatore relativo agli ordinativi totali. La percentuale di ottimisti scende al 18,9%, a fronte del 24,2% e 24,9% dei precedenti trimestri). La quota di pessimisti (24,5%) aumenta di qualche punto rispetto a marzo (19,2%) e dicembre (18,2%). Il saldo (-5,6 punti) peggiora di una decina di punti rispetto alle precedenti rilevazioni e (+5 e + 6,7 punti).. Flette il tasso di utilizzo della capacità produttiva, sceso al 74,3% dal 75,1% di marzo e dal 76,3% di dicembre Il carnet ordini è inferiore ad un mese di produzione per il 29,4%, sostanzialmente in linea con le due rilevazioni precedenti (28,8% e 28,4 %). Peggiorano lievemente le attese relative agli ordini dall'estero. Il 18,4% delle imprese prevede un aumento degli ordini, in calo rispetto alle rilevazioni di marzo e dicembre (rispettivamente 20,8% e 22,9%). Il 20,7% delle aziende si attende una riduzione, percentuale superiore a quelle registrate tre e sei mesi fa (16,5% e 15,6%). Il saldo si indebolisce, scendendo a -2,3 punti dai +4,3 punti di marzo e +7,3 punti di dicembre. Da tre anni non si registravano valori negativi dell indicatore. L attività di investimento si mantiene su livelli relativamente elevati. La quota di aziende che segnala l'intenzione di effettuare investimenti di ampliamento della capacità produttiva è pari al 26%, in linea con il 26,1 % di marzo e il 27,5% di dicembre Gli investimenti di sostituzione interessano il 36,5% delle imprese, a fronte del ; 38,1% e 35,4% degli scorsi trimestri. 6

7 Il 13,1% delle imprese ha rivisto al rialzo i programmi di investimento; il 6,9% ha attuato correzioni al ribasso. Il saldo (+6,2 punti) non si allontana dai valori degli scorsi trimestri (+4,8 e +7,5 punti). L indicatore è attestato su valori positivi da 4 anni. La percentuale di aziende che segnala ritardi negli incassi è pari al 45%, in linea con la rilevazione di marzo (44,6%); a dicembre la quota era lievemente inferiore (40,3%). Negli ultimi trimestri l indicatore si è gradualmente riportato sui valori medi del Per quanto riguarda l andamento dell'occupazione, gli ottimisti sono il 8,7%, quota inferiore a quella registrata nei mesi scorsi (11,9 e 13,0%). I pessimisti sono l 11,6%, contro l 11,2% e il 12,5% degli scorsi trimestri. Il saldo (-2,9%) si mantiene intorno al punto di equilibrio; a marzo era +0,7%, a dicembre +0,5%. La quota di aziende che intende ricorrere alla CIG (12,2%) non varia in misura degna di nota rispetto ai mesi scorsi (11,3% e 11,6% rispettivamente a marzo 2008 e dicembre 2007). 7

8 I SETTORI Come negli ultimi trimestri, le previsioni delle imprese metalmeccaniche risultano più favorevoli rispetto al resto dell industria piemontese. In tale comparto le attese su livelli produttivi e ordini sono improntate a una sostanziale stabilità, con saldi intorno al livello di equilibrio; nei restanti comparti le previsioni sono invece lievemente negative. Rispetto allo scorso trimestre, il clima di aspettative peggiora nel comparto metalmeccanico e nei restanti comparti in misura omogenea. In entrambi i casi, infatti, i saldi relativi a produzione e ordini scendono di circa 10 punti. Più in dettaglio, all interno del comparto metalmeccanico sono ottimistiche le attese delle imprese della meccanica strumentale e dell industria elettrica-elettronica; in entrambi i casi gli indicatori si mantengono sui livelli positivi dei mesi scorsi. Restano moderatamente favorevoli anche le previsioni dell indotto auto, anche se con toni più cauti rispetto allo scorso trimestre. Nei comparti della meccanica generale e della metallurgia prevalgono invece previsioni pessimistiche. Mentre le imprese metallurgiche confermano le valutazioni negative formulate a marzo, nel caso della meccanica generale si registra un peggioramento del clima di fiducia: i saldi relativi a produzione e ordini scendono di circa 20 punti. Per quanto riguarda i comparti non-metalmeccanici, il quadro è abbastanza variegato. La novità più rilevante riguarda il comparto della gomma-plastica, che fa registrare un netto peggioramento del clima di fiducia rispetto all ottimismo espresso nei mesi scorsi, senza tuttavia delineare una vera e propria inversione di tendenza. Previsioni di sostanziale stabilità di produzione e ordini sono riferibili anche ai comparti della chimica, cartario-grafico, alimentare e delle industrie varie. Nel caso della chimica e delle industrie varie, le valutazioni espresse a giugno appaiono in linea con quelle del trimestre precedente. Nel comparto chimico, il saldo ottimisti-pessimisti riferito ai livelli produttivi sale di una paio di punti, da -1,5 punti a marzo a +1,6. Analogo andamento è riferibile alle previsioni sugli ordini totali. 8

9 Nel caso dei comparti cartario-grafico e alimentare si registra un lieve peggioramento del clima di aspettative. Infine, nei settori tessile-abbigliamento e dei minerali non metalliferi prevalgono attese pessimistiche, con una maggiore sottolineatura rispetto allo scorso trimestre. 9