DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE
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1 COMUNE DIESTE Variante n. 2 al Piano degli Interventi (P.I.) DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE art. 18 LR L.R. 11/2004 Este, 25/01/2018
2 Il Comune di Este è dotato del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) dell Estense ratificato con D.G.P. n. 72 del 20/05/2013 mentre il P.A.T. è stato approvato con D.G.P. n. 312 del 21/12/2012. Il Consiglio Comunale, invece, con propria deliberazione n. 10 del 02/03/2016, ha approvato la variante n. 1 al Piano degli Interventi ai sensi degli articoli 17 e 18 della L.R. 11/2004.
3 CICLO DI PROGETTO DEL P.I. 1. Illustrazione in Consiglio Comunale del Documento Programmatico Preliminare ( Documento del Sindaco ) ). 2. Dopo la presentazione del Documento del Sindaco viene attivata la fase di consultazione, partecipazione e concertazione con altri Enti pubblici, associazioni economiche e sociali eventualmente interessate e con tutta la cittadinanza, sugli obiettivi del Piano, al fine dare attuazione ai principi di condivisione e trasparenza sulle scelte in esso operate ed alle relative modalità operative. 3. Il Piano degli Interventi è adottato dal Consiglio Comunale. 4. Entro otto giorni dall adozione, il Piano è depositato a disposizione del pubblico per 30 giorni consecutivi presso la sede del Comune. 5.Decorsi i 30 giorni del deposito chiunque può formulare osservazioni entro i successivi 30. Prima dell adozione sarà trasmessa al Genio Civile la valutazione di Compatibilità Idraulica che emetterà il proprio parere entro 30 giorni Piano adottato e Rapporto Preliminare Ambientale trasmessi in Commissione Regionale V.A.S. per relativo parere. 6. Nei 60 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il Consiglio Comunale decide sulle stesse ed approva il Piano che diventa efficace 15 giorni dopo la sua pubblicazione
4 LA VARIANTE N. 2 NEL SISTEMA DELLA PIANIFCAZIONE COMUNALE PIANO DELLA SOSTA E DELLA MOBILITA VARIANTE N. 2 AL P.I. PIANO DELLE ACQUE PIANO DEL VERDE PIANO D AZIONE PER L ENERGIA SOSTENIBILE ED IL CLIMA (PAESC)
5 LA LEGGE REGIONALE 14/2017: UN USO PIU RAZIONALE DELLA RISORSA SUOLO VARIANTE 2 AL P.I. E RI GENERAZIONE URBANA L idea di Ri generazione Urbana prevede di recuperare i valori urbani considerati dal punto di vista architettonico, urbanistico, ambientale, LR L.R. 14/2017: sociale, paesaggistico, economico mediante interventi sinergici. Per essere efficace, dunque, la Obiettivo consumo ri generazione urbana deve considerare tutte le di suolo 0 entro il componenti della città: edifici, strade, piazze, reti 2050 tecnologiche, ecc., attraverso l insediamento di un mix di funzioni (residenziale, commerciale, direzionale), valorizzando i luoghi di incontro, introducendo spazi per la mobilità e la sosta, conferendo un identità nuova, ri generata, agli ambiti in cui si interviene.
6 I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: LA RIGENERAZIONE URBANA STRATEGIE SVILUPPARE la città attraverso il tessuto consolidato e attraverso interventi di riqualificazione, i ristrutturazione i o di trasformazione del tessuto edilizio i e urbanistico senza nuove espansioni, in armonia con l'esistente e con la promozione della qualità del costruito RI GENERARE aree degradate, dismesse o non più utilizzate al fine di eliminare situazioni di abbandono e di degradoche generanovuotiurbani VALORIZZARE il patrimonio immobiliare esistente al fine di adeguare la situazione attuale ai nuovi parametri normativi e alla concezione di qualità del vivere e del costruito dei nostri giorni OBIETTIVI PREFERENZIALI 1.RIQUALIFICAZIONE del tessuto urbano in Centro Storico e nelle Frazioni mediante la ristrutturazione edilizia ed urbanistica e la connessione a rete dei vari servizi 2. RECUPERO dei vuoti urbani con l insediamento di un insieme integrato di funzioni residenziale, commerciale, direzionale (mix funzionale) 3. RIGENERARE E TUTELARE il tessuto storico attraverso la rivisitazione delle modalità di intervento sui fabbricati schedati e sui relativi gradi di protezione 4. UTILIZZO SOSTENIBILE del dimensionamento del P.A.T., nell ottica della diminuzione del consumo di suolo
7 AREE DI RIQUALIFICAZIONE E RICONVERSIONE Le schede allegate alle norme tecniche saranno aggiornate dopo aver esaminato quali trasformazioni, destinazioni d'uso duso e funzioni siano ammissibili e coerenti con il disegno complessivo del tessuto urbano. Per questi ambiti sarà necessario definire le modalità della pianificazione attuativa e i relativi procedimenti finalizzati all'approvazione, per poi passare alla fase di attuazione prevista nel breve medio periodo del quinquennio i di durata dl del piano. I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: LA RIGENERAZIONE URBANA QUALITA DEL COSTRUITO * Maggiore classe energetica degli edifici, sia per la realizzazione di nuove costruzioni che per interventi di ristrutturazione (promozione ed incentivazione alla bioedilizia, all uso di fonti energetiche rinnovabili, all uso di materiali certificati come quelli Ecolabel, ecc.); * bassa densità edilizia (indici di edificabilità più contenuti e meno volume); * presenza costante del verde e di spazi pubblici negli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. QUALITA DEL VIVERE * Maggiore classe energetica degli edifici, sia per la realizzazione di nuove costruzioni che per interventi di ristrutturazione (promozione ed incentivazione alla bioedilizia, all uso di fonti energetiche rinnovabili, all uso di materiali certificati come quelli Ecolabel, ecc.); * bassa densità edilizia (indici di edificabilità più contenuti e meno volume); * presenza costante del verde e di spazi pubblici negli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana.
8 I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: LA RIGENERAZIONE URBANA OBIETTIVI PREFERENZIALI DELLA RI QUALIFICAZIONE + VERDE: presenza del verde costante e qualificata come elemento di connessione; + CENTRALITA : realizzazione in ogni area di piazze per creare nuovi spazi pubblici; + CONNESSIONI: messa in rete delle varie aree attraverso percorsi ciclo pedonali e itinerari tematici; + ATTRATTIVITA : aumentare attraverso i progetti e gli interventi di riqualificazione la capacità di Este di attrarre investimenti; VOLUME: la volumetria nelle aree di riqualificazione non sarà recuperata in toto ma solo una parte favorendo indici di edificabilità contenuti.
9 OBIETTIVI PREFERENZIALI RIQUALIFICARE gli spazi pubblici, attraverso la manutenzione e la previsioni di interventi per migliorare l arredo urbano, la sicurezza dei luoghi di aggregazione e, ove possibile, aumentare la dotazione delle aree a verde pubblico dedicate al sport e allo svago MIGLIORAMENTO e SVILUPPO del sistema dei percorsi ciclopedonali UTILIZZO di quota parte delle perequazione derivante dagli accordi pubblico privati per realizzazione di interventi pubblici I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: FRAZIONI E CENTRO STORICO
10 I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: FRAZIONI E CENTRO STORICO Informatizzazione delle cartografie del Piano del Centro Storico (tavole 7A Tipologie e 10P Progetto Allineamento norme vigenti del P.I. a quelle del Piano del Centro Storico e a quelle del P.A.T. Nuovo elaboratodel P.I. Centro Storico: gradi di protezione degli edifici : distinti cromaticamente sulla base dei diversi gradi di protezione secondo quanto disciplinato dall art art. 23 delle norme del P.A.T., dall art. 5 delle norme del Piano Particolareggiato, oltre a quanto riportato nelle tavole 10 del Piano Particolareggiato Ri catalogazione di alcuni edifici del Centro Storico laddove Ri catalogazione di alcuni edifici del Centro Storico laddove necessario e sulla base delle singole richieste dei cittadini
11 I TEMATISMI DELLA VARIANTE 2: ADEGUAMENTO NORMATIVO 1) Adeguamento Norme Tecniche Operative (N.T.O.) verifica e rivisitazione dei parametri dimensionali delle zone territoriali omogenee; verifica ed adeguamento dei parametri urbanistici riguardanti la realizzazione delle aree a servizi; verifica ed adeguamento delle modalità di applicazione degli istituti del credito edilizio e della perequazione urbanistica; verifica ed adeguamento delle modalità di intervento per gli edifici vincolati coerenti con i gradi di protezione. 2) Adeguamento del Regolamento Edilizio (R.E.) E) coerentemente a quanto disposto delladg D.G.R.V. RV n del 22/11/2016. Il regolamento si articolerà in due parti: la Prima Parte, denominata Principi generali e disciplina generale dell attività edilizia, disciplina: le definizioni tecniche uniformi (DTU) dei parametri urbanistici ed edilizi; le definizioni degli interventi edilizi e delle destinazioni duso; d uso; il procedimento per il rilascio e la presentazione dei titoli abilitativi; la modulistica unificata edilizia; i requisiti generali delle opere edilizie; la disciplina relative agli immobili soggetti a vincoli e tutele di ordine paesaggistico, ambientale, storico culturale e territoriale; le l discipline i settoriali aventi incidenza id sulla disciplina i dell'attività ità edilizia, i tra cui la normativa sui requisiti iititecnici idelle opere edilizie i e le prescrizioni ii i specifiche stabilite dalla normativa statale e regionale per alcuni insediamenti o impianti. La Seconda Parte ha invece per oggetto le norme regolamentari comunali che attengono all'organizzazione e alle procedure interne dell'ente nonché alla qualità, sicurezza, sostenibilità delle opere edilizie realizzate, dei cantieri e dell'ambiente urbano, rispettoallanormativauniformesovraordinatarichiamatanellaprimaparte sovraordinata richiamata nella Parte del regolamento edilizio.
12 CONCERTAZIONE = PARTECIPAZIONE 1. Art. 5 L.R. 11/2004: I Comuni, le Province e la Regione nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, conformano la propria p attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti. L amministrazione procedente assicura, altresì, il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e dellesceltestrategiche individuate dagli strumenti di pianificazione 2. Avvisi pubblici per proposte/manifestazioni di interesse per redazione variante 2 al P.I. Aree di riqualificazione e riconversione (proposte di accordi pubblico privati per conversione e valorizzazione di tali aree) I t tidi t f i d lt it i / d l t i i dili i i t t tt l t di di bbli i ti Interventi di trasformazione del territorioe/o del patrimonioedilizioesistente attraverso laproposta di accordi pubblico privati Spazi pubblici nelle Frazioni e nel Centro Storico (individuazione, inserimento e/o modifica di nuove aree a servizi, a parcheggio e/o verde pubblico anche mediante l utilizzo della perequazione e compensazione urbanistica e di altre forme di urbanistica concertata per garantire l effettiva realizzazione degli interventi). Individuazione di lotti liberi per la nuova edificazione all interno dei Nuclei residenziali in ambito agricolo Schedatura e regolamentazione attività produttive in zona impropria Recupero del patrimonio edilizio esistente anche con revisione del grado di tutela dei fabbricati schedati Proposte di modifica dell apparato normativo vigente Richiesta riclassificazione di aree edificabili in inedificabili ( varianti verdi ai sensi della L.R. 04/2015)
13 GRAZIE PER L ATTENZIONE!!
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