Piano Sociale di Zona Annualità 2013

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1 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni di: Cantalupo in Sabina, Casperia, Collevecchio, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale essenziale permanente lett. A 1. Denominazione del Servizio SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE E SEGRETARIATO SOCIALE

2 2. Nuovo servizio - Sì No X 3. Servizio già avviato - Sì X No 4. Se l intervento dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento Non è stato ampliato l ambito territoriale, in quanto già comprende tutto il territorio del Distretto. 5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI) Finalità Prestazioni / interventi Organizzazione Destinatari - Favorire la partecipazione attiva delle persone nella definizione degli interventi che le riguardano, valorizzando tutte le risorse del territorio - Sostegno e accompagnamento al singolo e alla famiglia - Sostegno alle responsabilità genitoriali - Mediazione familiare e sociale - Consulenza e sostegno nei procedimenti di adozione nazionale ed internazionale - Consulenza, sostegno e formazione per le famiglie che si propongono all esperienza dell Affidamento Familiare - Collaborazione con l autorità giudiziaria - Sostegno socio-educativo nelle situazioni di disagio sociale e per le fasce di popolazione a rischio - Collaborazione con le istituzioni formative, occupazionali e sanitarie - Lettura del bisogno, definizione del problema e accompagnamento nell attivazione dei percorsi di assistenza attraverso la redazione di un Progetto di intervento personalizzato - Sostegno nella costruzione di reti solidali intorno ai bisogni specifici - Erogazione di alcune prestazioni di emergenza - Interventi a contrasto della povertà e di sostegno al reddito - orientamento e accompagnamento nell'inserimento socio lavorativo delle persone in condizione di svantaggio sul mercato del lavoro - Organizzato al livello distrettuale o sub-distrettuale, con presenze programmate in tutti i comuni - Organizzazione delle risorse comunitarie attraverso comunicazioni, protocolli operativi ed interconnessioni rispetto alla rete dei servizi - Presenza di un Assistente Sociale Coordinatore che svolge esclusivamente una funzione di Coordinamento rispetto sia all organizzazione funzionale e strutturale del Servizio sia rispetto alla cogestione dei casi più complessi (svolta insieme ad uno degli Assistenti Sociali che ruotano nel territorio). - Tutta la popolazione presente nell ambito distrettuale - Famiglie - Organizzazioni sociali

3 6. Liveas Servizio Sociale Professionale e Segretariato sociale 7. Macroarea Responsabilità familiari, Minori, Disabilità, Anziani, Contrasto della povertà, Dipendenze. 8. Costo del progetto (totale): , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio DGR 172/2013 e Piano Piccoli comuni: ,00 9. Servizi/prestazioni erogati Le prestazioni del servizio consistono in: Sostegno e accompagnamento al singolo e alla famiglia. Sostegno alle responsabilità genitoriali. Mediazione familiare e sociale. Consulenza e sostegno nei procedimenti di adozione nazionale ed internazionale. Consulenza, sostegno e formazione per le famiglie che si propongono all esperienza dell Affidamento Familiare Collaborazione con autorità giudiziaria Sostegno socio-educativo collegato al disagio sociale e alle fasce di popolazione a rischio. Interventi volti a favorire l'inserimento socio lavorativo delle persone in condizione di svantaggio Collaborazione con le istituzioni formative, occupazionali e sanitarie. Le prestazioni riguardano attività con valenza generale e/o settoriale (minori, anziani disabili ecc.) e sono finalizzate alla presa in carico alla redazione di un Progetto di Intervento personalizzato e alla fruizione delle prestazioni offerte dalla rete di servizi. Le prestazioni si coordinano ed integrano con prestazioni educative, mediche, psicologiche, nonché con le attività dei settori per le politiche formative e del lavoro 10. Bacino di utenza Distrettuale X Sub-distrettuale(specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 11. Tipologia di utenza - Tutta la Popolazione del Distretto 12. Obiettivi del progetto In seguito alla valutazione del servizio sono emerse una serie di criticità a cui in questi anni si è cercato di rispondere attraverso un progressivo affinamento dell'organizzazione del servizio e l'individuazione e condivisione di procedure operative e riflessive sempre più efficaci ed efficienti. Alcune criticità sono di ordine organizzativo, alle quali si cercherà di rispondere, in questa annualità, attraverso un aumento delle presenze ed una assegnazione più equa dei Comuni tra gli Assistenti Sociali.

4 Altre criticità sono da affrontare in via prioritaria: la presa in carico ed il lavoro verso i minori affidati ai servizi sociali dei Comuni; il difficile inserimento scolastico dei bambini stranieri e diversamente abili; e la carenza di servizi congrui alla fascia dell adolescenza. Gli obiettivi specifici che ci si pone per quest annualità sono: 1. consolidare e potenziare gli interventi per l inserimento lavorativo delle fasce deboli sul mercato del lavoro; 2. Migliorare la presa in carico dei minori affidati ai servizi sociali dall autorità giudiziaria attraverso una maggiore integrazione con l'ufficio Minori e con gli altri servizi territoriali ed in modo particolare con il Piano per l'affidamento familiare. Inserimento lavorativo Finalità Prestazioni / interventi Organizzazione Destinatari - Facilitare l inserimento lavorativo di persone che per fragilità personali o disabilità abbisognano di un sostegno ed un accompagnamento graduale nel percorso di inserimento - Definizione del progetto individuale in collaborazione con il Servizio che ha in carico l utente - Raccordo con il Centro per l impiego per la ricerca dell ambiente di lavoro più adeguato e dell eventuale percorso formativo o di tirocinio - Promozione e sostegno di progetti cooperazione sociale - Organizzazione del coordinamento a livello distrettuale - Utilizzo di operatori di diverse professionalità - Raccordo, formale e sostanziale, con i servizi del territorio - Disabili - Persone con disagio mentale - Tossicodipendenti - Persone con difficoltà sociali - Minori a rischio di devianza Servizio - Servizio di Inserimento Lavorativo Obiettivi Operativi Ufficio Minori Distrettuale - Attivazione delle funzioni di segretariato per l handicap e per il lavoro entro la scadenza del Piano Regionale Finalità Prestazioni / interventi Organizzazione Destinatari Servizio - Realizzare la presa in carico dei minori affidati ai servizi sociali attraverso: - una piccola equipe dedicata composta da una psicologa e una assistente sociale - Elaborazione di Progetti di Intervento individualizzati - Visite Domiciliari presso la famiglia del minore - Relazioni di aggiornamento al T.M. - Riunioni di Rete - Collaborazione con le Case Famiglia - Il Servizio Sociale professionale Area Minori si occuperà ordinariamente delle attività di accoglienza e decodifica della domanda sociale e relativa costruzione di interventi sociali e realizzerà la presa in carico di questi minori attraverso l elaborazione di un Progetto di intervento personalizzato, che prevede prioritariamente un lavoro di rete che abbia una attenzione particolare al benessere del minore. -Minori sottoposti a Provvedimento dell Autorità Giudiziaria - Servizio Sociale Professionale 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013

5 14. Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n pos ti) _ _ _ _ 15. Numero utenti nel Soggetto che gestisce - Comune X - Convenzione con cooperative x - Convenzione con Associazioni di volontariato - Altro (specificare ) 17. Utenza annuale prevista Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ 2 - Assistenti sociali _ _ 6 - Sociologi _ _ 1 - Psicologi _ _ 2 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ - Altre figure (orientatori, esperti dell'inserimento lavorativo) _ _ Sede della struttura e/o dell attività Tutti i Comuni del Distretto, con la sede di coordinamento sita presso il Comune capofila. 20. Liste di attesa - Sì (specificare i motivi) - No X 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? - Sì (specificare quali) X Sì, una scheda di monitoraggio a cadenza quadrimestrale. E prevista la partecipazione degli operatori del servizio a sessioni di supervisione da parte di professionisti esterni all'equipe.

6 È inoltre disponibile il sistema informativo sociale I-Care comprendente tra l altro: l anagrafica utente e la Cartella sociale digitale con la possibilità di tracciare ogni intervento, monitorare i progetti sociali, archiviare una copia digitale di ogni documento da inserire in cartella (relazioni, progetti sociali, certificazioni, appunti, e qualsiasi tipo di allegato da file o da scanner) - No 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? Periodiche riunioni tra gli operatori del servizio e quelli dei servizi sociosanitari, finalizzate al coordinamento degli interventi relativi agli utenti comuni. Collaborazione nell ambito delle intese relative a tematiche particolari (affidamento familiare, minori vittima di violenza, trattamenti sanitari obbligatori, inserimento lavorativo, altro). 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento Cofinanziamento regionale Provinciale Comunale Asl Utenti Totale finanziamento Costo risorse umane , ,00 Servizio inserimento lavorativo (affidamento esterno) Costo di funzionamento e gestione (costi amministrativi, supervisione) 5.000, , , ,00 Costo di struttura e di mantenimento (assistenza e sistema informativo I- Care, server hosting, etc) 7.970, ,00 Totale. 203,000, ,000,00 Poggio Mirteto, 25 luglio 2013 IL GRUPPO DI PROGETTAZIONE Il Coordinatore del Progetto F.TO Dott. TACCARI Antonella) Il Coordinatore Tecnico del Piano di Zona F:TO Dr. Roberto Sardo Il responsabile del procedimento F.TO (Giovanni Tassi) Il Responsabile dell'ufficio di Piano (Mario Mei)

7 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni costituenti: Cantalupo in Sabina, Casperia, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale essenziale permanente - lett. B 2. Denominazione del Servizio Servizio di Pronto intervento ed emergenza sociale (SPIS)

8 2. Nuovo servizio Sì No X 3. Servizio già avviato Sì X No 4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento Nessun ampliamento ambito territoriale e/o dell utenza di riferimento 5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI) Servizio di Pronto intervento e Emergenza sociale 6. Liveas SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE 7. Macroarea DISAGIO E ESCLUSIONE SOCIALE 8. Costo del progetto (totale) Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio DGR 172/2013 e Piano piccoli comuni ,24 9. Servizi/prestazioni erogati Il servizio prevede l erogazione di interventi di emergenza sociale che serviranno a tamponare momentaneamente una situazione di grave disagio sociale in attesa dell attivazione dei servizi specifici preposti. Il servizio viene regolamentato da linee guida che fissano i criteri, i tempi di attuazione ed i costi per l attivazione dei seguenti servizi di pronto intervento: Erogazione pasti a domicilio; Erogazione buoni pasto e/o acquisto di generi alimentari Accoglienza ed Ospitalità Emergenza SAD Telesoccorso e teleassistenza Emergenze sociali gravi Emergenze minori Servizio di trasporto ed accompagno interventi integrativi a favore dei disagiati psichici 10. Bacino di utenza Distrettuale X Sub-distrettuale(specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune)

9 11. Tipologia di utenza Tutta la popolazione (minori, disabili, anziani, famiglie, migranti) 12. Obiettivi del progetto Realizzare un sistema integrato di servizi sociali attivando uno strumento efficace di pronto intervento sociale con la capacità di ridurre il danno ed il disagio e attivare operatori qualificati 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1 gennaio 31 dicembre Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n pos ti) _ _ _ _ 15. Numero utenti nel 2012 _ _ Soggetto che gestisce - Comune di Poggio Mirteto x - Convenzione con cooperative - Convenzione con Associazioni di volontariato - Altro (specificare ) 17. Utenza annuale prevista Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ 3 - Assistenti sociali _ _ 8 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 2 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 19. Sede della struttura e/o dell attività La struttura operativa è ubicata presso l Comune di Poggio Mirteto 20. Liste di attesa - Sì (specificare i motivi) - No X

10 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? - Sì (specificare quali) X Incontri periodici con le assistenti sociali del SSP e con le associazioni di volontariato che svolgono alcune tipologie di interventi previsti nello SPIS. - No 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente X - No (la compartecipazione non è però quantificabile inizialmente a livello economico in quanto viene definita dal reddito ISEE ed in base al numero di interventi effettuati in ogni comune) Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? Nel caso in cui venissero attivati nuovi interventi a favore dei disagiati psichici il distretto si avvarrà della collaborazione con la commissione integrata con la ASL. L'attivazione degli interventi urgenti e/o straordinari a favore delle persone con disagio psichico è attivabile anche in seguito a specifica segnalazione della struttura competente ASL. 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento Cofinanziamento regionale Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane 0 Costo per interventi generici di pronto intervento ed emergenza Interventi specifici per i Comuni fino ai 2000 abitanti Interventi per ospitalità minori sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria Interventi straordinari e o urgenti in favore di persone con disagio psichico Servizio di telesoccorso e tele assistenza Costo di struttura e di mantenimento Totale 85528,24. 85,528, ,000, , , , , , , , ,528,24 Poggio Mirteto, 25 luglio 2013 Il Responsabile del Procedimento F.toGiovanni Tassi) Il Coordinatore Tecnico del Piano di Zona F.to Dr. Roberto Sardo Il Responsabile dell'ufficio di Piano (Mario Mei)

11 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni costituenti: Cantalupo in Sabina, Casperia, Collevecchio, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale essenziale permanente lett. C Denominazione del Servizio Servizio di Assistenza domiciliare

12 2. Nuovo progetto No, continuità degli interventi 3. Progetto già avviato Sì. 4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento Si, ampliamento platea beneficiari. Da quest anno il Servizio svolge l assistenza domiciliare educativa rivolta ai nucli familiari con minori in condizione di disagio e/o difficoltà. 5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI) Servizio di Assistenza domiciliare Liveas Servizio di Assistenza domiciliare 7. Macroarea Persone anziane, persone con disabilità, bambini/e e ragazzi/e minorenni 8. Costo del progetto (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio dalla Regione Lazio DGR 172/2013 e Piano piccoli comuni ,00 9. Servizi/prestazioni erogati Il Servizio di assistenza domiciliare svolge un complesso di prestazioni socio-assistenziali presso le abitazioni degli utenti, in condizione di totale o parziale non autosufficienza, allo scopo di consentirne la permanenza nel proprio contesto sociale ed ambientale, con l obiettivo di ridurre il ricorso al ricovero presso strutture ospedaliere e residenziali. Il Servizio educativo domiciliare in particolare svolge un complesso di prestazioni socio-educative presso le abitazioni dei nuclei familiari a rischio psicosociale, allo scopo di favorire la serena permanenza del minore nella propria famiglia e nel proprio contesto sociale ed ambientale, in un clima adeguato ai bisogni educativi, affettivi, cognitivi e sociali propri delle varie età e di ridurre il ricorso al collocamento, anche provvisorio, presso strutture residenziali e/o famiglie affidatarie. 10. Bacino di utenza Distrettuale 11. Tipologia di utenza Persone anziane Persone con disabilità Persone minorenni

13 12. Obiettivi del progetto Obiettivo generale favorire il benessere degli utenti del Servizio e la loro permanenza nel proprio contesto familiare e sociale. Obiettivi specifici Garantire l omogeneità del Servizio sul territorio distrettuale attraverso: la costante valutazione e il puntuale monitoraggio dello stesso, lo sviluppo di forme di coordinamento e delle sinergie di rete con il sistema sociosanitario e con quello del volontariato e dell associazionismo, il raccordo tra gli operatori domiciliari, il coordinamento e la gestione degli interventi integrativi rivolti alle persone non autosufficienti e/o con grave disabilità. La finalità ultima del Progetto di Servizio Educativo Domiciliare (S.E.D.) è quella di garantire al minore di età il diritto ad essere educato all interno del proprio nucleo familiare di riferimento anche qualora questo si trovi in condizioni di difficoltà attraverso il recupero del nucleo rispetto alle funzioni di autonomia gestionale, educativa, affettiva e sociale. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1 gennaio 31 dicembre Tipologia di strutture Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n pos ti) _ _ _ _ 15. Numero utenti nel Soggetto che gestisce Unione di Comuni della Bassa Sabina in collaborazione con la Comunità montana Sabina X Convenzione con cooperative X Convenzione con Associazioni di volontariato Altro 17. Utenza annuale prevista 120 persone 18. Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ 2 - Assistenti sociali _ _ 2 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 1 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ 4 - Operatori socio-sanitari assistenti domiciliari _ Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure: _ _ _ 19. Sede della struttura e/o dell attività Unione di Comuni della Bassa Sabina: via Riosole 33 Poggio Mirteto (fino alla scadenza della

14 proroga in attesa del trasferimento della gestione del Servizio all ente capofila di Distretto). 20. Liste di attesa Si, 15 richieste di attivazione 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? Gli strumenti utilizzati per la verifica e il monitoraggio della funzionalità del Servizio sono: il profilo/scheda individuale con le informazioni generali sull utente del servizio e la valutazione del bisogno socio-assistenziale; il progetto assistenziale individualizzato; Il diario personale per il monitoraggio e la documentazione dello stato di sviluppo e di realizzazione del progetto assistenziale individualizzato; Relazioni di servizio e verbali delle riunioni di supervisione; Segnalazione, registrazione e analisi delle non conformità; questionario di gradimento e soddisfazione degli utenti e/o delle famiglie; valutazione comparata del turn over, delle rinunce o sospensioni del Servizio, dei reclami e/o delle lamentele relative allo svolgimento dello stesso; valutazione del grado di soddisfazione degli operatori impegnati nel Servizio. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? Sì, in misura progressiva in rapporto all ISEE. 23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? È previsto un coordinamento costante con i medici di base e il Cad. 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: Finanziamento regionale Cofinanziament o Totale finanziamento Provinciale Comunale Asl Utenti Costo risorse umane , ,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento 2.000, , , ,00 Totale , ,00 Lì, 25 luglio 2013 Il Coordinatore del Progetto D.ssa Antonella Taccari Il Coordinatore Tecnico del Piano di Zona (Dr. Roberto Sardo) Il Responsabile dell'ufficio di Piano (Mario Mei)

15 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni costituenti: Cantalupo in Sabina, Casperia, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale essenziale permanente D Denominazione del Servizio Servizio per la residenzialità degli anziani

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17 2. Nuovo servizio No 3. Servizio già avviato - Sì 4. Se l intervento dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento No 5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI) Concessione di sussidi economici a favore delle persone anziane per l integrazione delle rette di ricovero. Per accedere al servizio di integrazione della retta, l'anziano o chi ne cura gli interessi rivolge domanda, al Distretto sociale tramite il Comune di residenza, il quale fornirà all utente La Domanda dovrà essere presentata annualmente, a seguito di apposito Avviso Pubblico, entro e non oltre il 30 giugno di ogni anno. II Distretto Sociale, per il tramite l Ufficio di progetto domanda, e redige apposita graduatoria. esegue l'istruttoria delle Agli anziani, inseriti nella graduatoria e beneficiari dell intervento, viene erogato sussidio annuale per l integrazione delle rette di ricovero. 6. Liveas Strutture residenziali per persone con fragilità sociale in continuità con quanto già finanziato dalla Regione Lazio negli anni precedenti. 7. Macroarea Persone Anziane 8. Costo del progetto (totale): Euro , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,00 9. Servizi/prestazioni erogati 3. Raccolta sistematica dei dati relativi alle strutture residenziali presenti sul territorio anche in funzione dei compiti di controllo e vigilanza in carico ai comuni ai sensi della legge Regionale 41/ Erogazione di sussidi economici per l integrazione delle rette di ricovero, per gli anziani meno abbienti con esclusione dell integrazioni rette per pazienti ricoverati in R.S.A.

18 10. Bacino di utenza - DISTRETTUALE 11. Tipologia di utenza Anziani, residenti nel territorio distrettuale, ricoverati in strutture residenziali per anziani, con reddito ISEE non superiore a ,00 e/o non in grado di provvedere con i propri redditi al pagamento della retta mensile della struttura residenziale nella quale sono ospitati. 12. Obiettivi del progetto - Promuovere una politica sulla residenzialità per gli anziani nell ottica della riqualificazione dei servizi e delle strutture e della loro accessibilità agli anziani in condizione di difficoltà socioeconomica. - Contribuire alla realizzazione di una rete di servizi per gli anziani nel territorio distrettuale, attraverso un costante monitoraggio e verifica dei bisogni dell anziano autosufficiente e non, e l integrazione con: Servizio sociale professionale e di segretariato sociale; Servizio di assistenza domiciliare, CAD Centro di Assistenza domiciliare della Asl; Centri sociali anziani, Associazione di volontariato, Gruppi di mutuo aiuto e/o vicinato di sostegno alla famiglia; Telesoccorso e Teleassistenza; Servizi di sollievo alla persona e interventi rivolti alle persone non autosufficienti. - Sostenere le persone anziane che non possono più restare nel proprio ambiente socio familiare, nell accesso alle strutture residenziali 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) dal 1 gennaio al 31 dicembre Tipologia di strutture Numero strutture _ Nel territorio Distrettuale sono presenti n.13 Strutture Residenziali per anziani, di cui n.3 sono strutture pubbliche (gestite da Amministrazioni pubbliche) e n.10 sono strutture private (gestite da privati). 5. Complessivamente tutte le strutture residenziali assicurano n.200/220 posti-letto di cui n 144 posti-letto sono riservati a persone di sesso femminile e, n.56 posti-letto sono riservati ad anziani di sesso maschile, soltanto un posto letto è riservato a persona disabile. Tipologia struttura esistenti per anziani - Gruppo appartamento - Casa famiglia 1 - Comunità alloggio 1 - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo 11 - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n pos ti) 200

19 15. Numero utenti beneficiari nell anno 2012 _ _ _ _ Soggetto che gestisce (il progetto) - Comune di Poggio Mirteto-Ufficio di Piano x - Convenzione con cooperative - Convenzione con Associazioni di volontariato - Altro (specificare ) 17. Utenza annuale prevista n Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ _2 - Assistenti sociali _ _ _6 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _1 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _1 - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 19. Sede della struttura e/o dell attività Ufficio di Piano Poggio Mirteto 20. Liste di attesa - No 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? Il monitoraggio è effettuato dagli assistenti sociali che, periodicamente, verificano le condizioni dell'utente. Il controllo e le verifiche sulle strutture è effettuato, per competenza, dal comune in cui la struttura si trova. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente X - Sì, parzialmente X - No 23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? Tramite partecipazione del rappresentante ASL in seno al Comitato di Coordinamento distrettuale, oltre ai canali istituzionali tra comune e Azienda Sanitaria Locale.

20 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento Cofinanziamento Totale regionale Provinciale Comunale Asl Altro finanziamento Costo risorse umane 0 0 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di 0 0 mantenimento Totale Lì, 22 luglio 2013 Il Coordinatore Tecnico del Piano di Zona F.to Dr. Roberto Sardo Il Responsabile dell'ufficio di Piano (Mario Mei)

21 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni costituenti: Cantalupo in Sabina, Casperia, Collevecchio, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale essenziale permanente - E 6. Denominazione del Servizio Centro diurno

22 2. Nuovo Servizio No, continuità degli interventi 3. Servizio già attivato Sì, il Servizio è stato avviato il 4 dicembre Se il Servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento Già con il primo Piano di zona 2001 il progetto ha assunto il distretto come ambito territoriale di riferimento. Grazie ad uno specifico progetto cofinanziato dal Ministero dell Interno, nel corso del 2012 sono stati avviati alcuni laboratori di inclusione sociale nell ambito dei quali sono stati inseriti 10 nuovi utenti con l obiettivo di realizzare percorsi di inserimento lavorativo concreti e sostenibili. Nel 2013 si intende dare continuità a tale esperienza strutturando i laboratori attivati nell ambito del servizio. 5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa di accoglienza, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI) Centro diurno 6. Liveas Strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali 7. Macroarea Persone con disabilità 8. Costo del progetto (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio DGR 172/2013 e Piano piccoli comuni ,00 9. Servizi/prestazioni erogati Le attività sono definite attraverso gli strumenti della programmazione globale e dei progetti socio-educativi individualizzati. Le attività si realizzano prevalentemente attraverso la forma del laboratorio esperienziale e facendo riferimento ad una metodologia fondata sul modello dell abilitazione e dell empowerment. Il progetto educativo è definito e verificato attorno alla globalità ed insieme alla individualità di ogni singola persona e si articola nelle seguenti aree di competenza: Area dell autonomia personale realizzazione di percorsi educativi specifici e individualizzati finalizzati al progressivo miglioramento nel livello di autonomia relativo alla gestione di abilità personali come: Vestirsi/svestirsi, igiene personale e degli ambienti di vita, alimentazione, fare la spesa, ecc. Area ludica e psicomotoria proposta e realizzazione di attività finalizzate a: integrazione dello schema corporeo, esplorazione, coordinazione e dissociazione dei movimenti e del gesto funzionale, anche attraverso esperienze esterne di riabilitazione equestre e in acqua o di esplorazione e orientamento nei contesti naturali e urbani.

23 Area comunicativo-relazionale interventi mirati a: potenziamento del repertorio linguistico, espressivo e decodificativo; costruzione di competenze di lettura e scrittura funzionali; costruzione, potenziamento e uso di modalità comunicative creative e/o alternative ivi comprese quelle musicali o genericamente di tipo artistico. Area prelavorativa proposta e realizzazione di: attività manipolativo-costruttiva con materiali plastici, attività di tipo grafico-pittorico, attività floro-vivaistica e di gestione di piccole aree verdi; produzione di semplici manifatture anche attraverso l uso di strumenti e attrezzature specifiche; attività di cura e gestione di animali domestici anche come specifiche esperienze di pet-care e/o pet-therapy. Area formativa e dell inserimento lavorativo sostegno nell inserimento e nella frequenza di corsi professionalizzanti e altre attività formative finalizzate all inserimento lavorativo; consulenza, accompagnamento e sostegno nella realizzazione di stage e percorsi di inserimento occupazionale; promozione di esperienze di autoimprenditorialità anche in forma cooperativa. Più in generale gli interventi sono caratterizzati dall adozione di una metodologia finalizzata al mantenimento e allo sviluppo dell autonomia personale e della vita di relazione. È attivo il servizio di mensa e di trasporto da e per le abitazioni degli utenti su tutto il territorio distrettuale. E prevista la realizzazione di un soggiorno estivo e di attività di tipo turistico e culturale. Il servizio è aperto per cinque giorni la settimana, dalle 9 alle 16, per 45 settimane l anno. 10. Bacino di utenza Distrettuale 11. Tipologia di utenza I destinatari diretti del Servizio sono le persone con disabilità prioritariamente di giovane età (appartenenti alla cosiddetta fascia del post-obbligo scolastico e giovani adulti). 12. Obiettivi del progetto Obiettivo generale favorire il benessere e la qualità della vita della persona disabile e della sua famiglia. Obiettivi specifici Implementare le capacità residue della persona con disabilità e lo sviluppo di nuove abilità per un progressivo aumento del livello di autonomia personale, relazionale e sociale. Aumentare le opportunità volte a prevenire e ridurre il rischio di esclusione e isolamento sociale. Sostenere e accompagnare gli utenti nel processo di integrazione sociale e, ove possibile, lavorativa attraverso la realizzazione delle azioni maggiormente idonee, sia individuali che di rete. Attivare laboratori interni e/o esterni in grado di offrire una risposta ai bisogni di inclusione socio lavorativa alle persone con disabilità che non frequentano stabilmente il Centro diurno. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1 gennaio 31 dicembre 2013

24 14. Tipologia di strutture Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare CENTRO DIURNO) X Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti a t.p.) _ _ Numero utenti nel Soggetto che gestisce Unione di Comuni della Bassa Sabina Convenzione con cooperative Convenzione con Associazioni di volontariato Altro X X X 17. Utenza annuale prevista 10 utenti Centro diurno a tempo pieno (o un numero maggiore se la frequenza è part-time) e circa 10 partecipanti ai laboratori aperti 18. Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ 2 - Assistenti sociali _ _ 1 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 2 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ 2 - Operatori socio-sanitari _ _ 2 - Volontari _ _ 5 - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure: maestri d arte, associazioni culturali/sportive _ _ Sede della struttura e/o dell attività Centro diurno: via del Borgo, 23 Bocchignano di Montopoli di Sabina Unione di Comuni della Bassa Sabina: via Riosole 33 Poggio Mirteto (fino alla scadenza della proroga in attesa del trasferimento della gestione del Servizio all ente capofila di Distretto). 20. Liste di attesa Si 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? Gli strumenti utilizzati per la verifica e il monitoraggio della funzionalità del Centro sono:

25 il profilo/scheda individuale con le informazioni generali sulla persona disabile, il progetto socio educativo abilitativo individualizzato, le schede di monitoraggio dello stato di sviluppo e di realizzazione del progetto individualizzato, la documentazione delle osservazioni degli operatori in relazione al comportamento dell utente, registrazione e analisi delle non conformità; questionari di gradimento e soddisfazione degli utenti e delle famiglie. la promozione attiva della partecipazione e del coinvolgimento degli utenti e dei loro familiari nella programmazione e nella valutazione del Centro. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? Sì, In rapporto alla tipologia di frequenza e all ISEE 23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? Le occasioni di integrazione con i servizi Asl sono episodiche e mirate ad esigenze specifiche. E stata avviata negli ultimi anni una comune progettualità nell ambito dell inserimento lavorativo con il Centro diurno del Centro di salute mentale di Poggio Mirteto. 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Comunale Asl Utenti Totale finanziamento Costo risorse umane (operatori sociali e amministrativi) Costo di funzionamento e gestione (mensa, trasporto, soggiorno estivo, attività e laboratori esterni, materiali di consumo, ecc.) Costo di struttura e di mantenimento (affitto, utenze, riscaldamento, assicurazioni, acquisto/ammortamento mezzi e attrezzature, etc) , , , , , ,00 Totale , ,00 Lì, 25 luglio 2013 Il Coordinatore Tecnico del Piano di Zona (Dr. Roberto Sardo) Il Responsabile dell'ufficio di Piano (Mario Mei)

26 DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO MIRTENSE RIETI 2 Comuni costituenti: Cantalupo in Sabina, Casperia, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. Piano Sociale di Zona Annualità 2013 Servizio sociale permanente F 1 Denominazione del Servizio Servizio di Promozione dell'infanzia e dell'adolescenza PROMOZIONE DI OPPORTUNITA NELLA VITA RELAZIONALE TRA PARI ( BAMBINI E GIOVANI) E NEL RAPPORTO TRA GIOVANI E ADULTI, ai sensi della Legge 285/97.

27 2. Nuovo servizio No, continuità degli interventi 3. Servizio già avviato Sì Gli interventi sono stati realizzati mediante: incontri di informazione e di educazione alla salute rivolti ai genitori (gruppi di incontro e sportello di ascolto) svolti in collaborazione con le Amministrazioni Comunali del Distretto e con gli Istituti scolastici (con apposito protocollo di intesa) sulle tematiche psico-socioeducative e sulle azioni di prevenzione e di accompagnamento ai percorsi di crescita in età evolutiva e di sostegno e di accompagnamento alla responsabilità e ai compiti genitoriali; attività socio-educative e socio-culturali per i giovani e con i giovani (microprogetti) svolti in collaborazione con le amministrazioni comunali e gli Istituti scolastici del Distretto sulle tematiche della cittadinanza attiva, dell impegno civico nella vita di comunità; consulenza agli Amministratori in tema di politiche giovanili; attività di ricerca sociale nel territorio, in collaborazione con gli Istituti Superiori e i Comuni, finalizzata a rilevare le dinamiche dei bisogni dei giovani e ad analizzare gli atteggiamenti, i vissuti e le idee e proposte sulla condizione di vita dei giovani nel territorio della Bassa Sabina, anche nell ottica del loro ruolo per lo sviluppo del territorio; 4. Se l'intervento dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento L'ambito territoriale cui sono rivolti i Servizi 285 è l'intero comprensorio distrettuale. Tutte le iniziative e le attività del Servizio 285 (area del sostegno alla genitorialità e area giovani) sono gestite in un ottica sistemica e attraverso un costante lavoro di rete e di comunicazione intercomunale e interistituzionale. Il progetto realizza la continuità con gli interventi avviati negli anni precedenti e si caratterizza per l aspetto flessibile ed itinerante su tutto il territorio distrettuale, con azioni e modalità, concordate, di volta in volta, con le Amministrazioni comunali coerentemente con gli obiettivi generali del Servizio 285 e con i bisogni del contesto territoriale. Per quanto riguarda l area della genitorialità, dopo una prima esperienza pilota si è attuata una trasformazione degli interventi attraverso la creazione e/o il potenziamento di laboratori e di sportelli di ascolto per i genitori con i figli in età evolutiva e giovanile. A tal proposito è stato definito un protocollo di intesa con gli Istituti Comprensivi del Distretto per ottimizzare e agire in un ottica sistema per coordinare e programmare gli interventi in un ottica di efficacia edi valutazione degli stessi. L obiettivo di questi laboratori, unitamente agli incontri sulla genitorialità già attuati ed in corso, è quello di supportare le competenze genitoriali nella relazione educativa con i propri figli. I laboratori hanno, inoltre, l intento di creare maggiori opportunità di integrazione e di scambio sociale tra i genitori di nazionalità differenti.

28 5. Descrizione delle attività previste dal Servizio Il piano di intervento del Servizio 285 si articola in una serie integrata di attività: 1) Per la genitorialità nella prima infanzia: - laboratori di gruppo psico-socio-educativi e di supporto alla sfera affettiva-emotiva a carattere itinerante sui temi della crescita e di come quest ultima influenzi la relazione genitore-figlio e la relazione nella coppia coniugale; - sportelli di ascolto per i genitori e per gli insegnanti intesi come spazio individuale e/o di coppia facilitante l espressione di emozioni e di vissuti espressi nei contesti di gruppo, che però non possono trovare spazio nei medesimi, in quanto maggiormente caratterizzati da contenuti informativi e di sensibilizzazione tarati sul gruppo e non sul soggetto singolo. Le due attività sopra indicate possono avere natura simmetrica e complementare. 2) Per la genitorialità in età di latenza, adolescenziale e giovani adulti: - incontri di gruppo socio-educativi e di supporto alla sfera affettiva-emotiva, a carattere itinerante, sui temi dello sviluppo puberale e di come i cambiamenti fisici e psicologici dei ragazzi, la loro spinta all indipendenza (vissuta anche in modo ambivalente) e la fase di separazione-individuazione che vivono crei conflitti nel contesto familiare e ripercussioni nel percorso scolastico e relazionale; - sportelli di ascolto per i genitori e per gli insegnanti intesi come spazi individuale e/o di coppia facilitante l espressione di emozioni e di vissuti elicitati nei contesti di gruppo, che però non possono trovare spazio nei medesimi, in quanto maggiormente caratterizzati da contenuti informativi e di sensibilizzazione tarati sul gruppo e non sul soggetto singolo. Le due attività sopra indicate possono avere natura simmetrica e complementare. Per i giovani (prima, media e tarda adolescenza): - laboratori di progettazione e realizzazione partecipata, in collaborazione con i singoli comuni (microprogetti) di attività a carattere socio-culturale e socio-affettivo-relazionale che impegnano i giovani nelle comunità locali, affinchè avvenga una prevenzione primaria di fenomeni di devianza giovanile e di prevenzione dall isolamento sociale (drop-out scolastici, bullismo, dipendenze in senso lato, vandalismo, ecc..) e favoriscano attraverso processi di cittadinanza attiva un coinvolgimento responsabile dei giovani nella loro vita di comunità e nelle prospettive di sviluppo del territorio della Bassa Sabina. -gruppi di informazione e discussione con i giovani sui temi della loro crescita, dell orientamento all interno della vita di comunità, a carattere itinerante sul territorio distrettuale. Tutte le attività su indicate sono svolte in collaborazione attiva con gli altri servizi del Piano sociale di Zona e a quelli socio-sanitari della ASL, rivolti all utenza target del Progetto Liveas Interventi per la promozione della qualità della vita in età evolutiva e di sostegno alla genitorialità e ai processi di partecipazione e di cittadinanza attiva dei giovani nella vita di comunità - Servizio Macroarea Responsabilità familiari, competenze genitoriali, competenze relazionali e sociali dei giovani, diritti dei bambini, degli adolescenti e dei giovani alla vita di comunità.

29 8. Costo del Servizio (totale) Euro , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio Euro ,00 9. Servizi/prestazioni erogati Come sopra dettagliatamente descritto, le linee metodologiche di attuazione del Servizio 285 sono le seguenti: costanti azioni di informazione e comunicazione con i Comuni, ASL, Istituzioni Scolastiche e realtà associazionistiche e di volontariato del Distretto relative al Piano di intervento del Servizio 285 quale accompagnamento e sostegno alla genitorialità e promozione dei diritti dell infanzia, dei giovani e delle famiglie alla integrazione sociale e al benessere psico-sociale nella comunità locale. consulenza alle amministrazioni comunali e all associazionismo locale per la progettazione delle politiche giovanili (micro-progetti) promozione, in collaborazione con le Amministrazioni del Distretto, di incontri con i genitori centrati sui temi della genitorialità e della comunicazione tra adulti, anche attraverso l istituzione e/o il potenziamento di sportelli di ascolto e laboratori genitorialità. 10. Bacino di utenza Distrettuale per tutto il piano di intervento. 11. Tipologia di utenza Genitorialità per tutto l arco dell età evolutiva, con particolare riguardo alla fascia d età 0-5 anni e giovani nella fascia della scuola dell obbligo fino ai 18 anni; giovani di età compresa tra 14 e i 26 anni; insegnanti scuola primaria e scuola media e superiore. 12. Obiettivi del progetto Gli obiettivi generali del Progetto 285 sono: 7. promozione della qualità della vita nella vita della comunità; 8. promozione di opportunità per lo sviluppo alla vita di relazione 9. prevenzione del disagio e di rischi connessi all isolamento e alla marginalità sociale 10. educazione alla salute e all integrazione sociale 11. facilitazione alla comunicazione intra ed extrafamiliare (tra adulti compresi gli operatori scolastici) 12. accompagnamento allo sviluppo di capacità di lettura delle dinamiche familiari, relazionali e intergenerazionali 13. potenziamento delle competenze progettuali nelle politiche giovanili per le Amministrazioni comunali 14. promozioni di azioni di sistema a sostegno dello sviluppo e dello scambio di esperienze che favoriscano modelli di intervento sovracomunali per la gestione associata di progetti e/o attività. Gli obiettivi specifici del Progetto rivolto alla prima infanzia, ai giovani e alla genitorialità riguarda: accompagnamento alla crescita sostegno alla socializzazione primaria e alla relazioni tra pari in età giovanile e tra giovani e adulti

30 sostegno alla genitorialità facilitazione dell espressione ludico-creativa e coinvolgimento dei giovani nella vita di comunità. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) Dal 1 gennaio al 31 dicembre Tipologia di strutture Numero laboratori itineranti _ 4 0 Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) Altro: locali messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali del Distretto come biblioteche, sale comunali etc ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n pos ti) _ Numero utenti nel 2012 Max 500 tra tutte le categorie coinvolte (giovani, genitori, insegnanti). 16. Soggetto che gestisce Comune Poggio Mirteto Ufficio di Piano Convenzione con cooperative Convenzione con Associazioni di volontariato Altro si no no 17. Utenza annuale prevista Considerando la distribuzione demografica sul territorio distrettuale, si prevede un utenza annuale di circa 500 presenze di giovani e genitori. 18. Personale coinvolto nel progetto - Amministrativi _ _ 3 - Assistenti sociali _ _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 4 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - - Altre figure: amministrazioni comunali _ Sede della struttura e/o dell attività Comune di Poggio Mirteto per le attività di coordinamento e back office

31 Per le iniziative progettuali rivolte ai destinatari: locali messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali e dagli istituti scolastici relativamente ai laboratori dei giovani e per la genitorialità (gruppi di incontro/laboratori e sportelli di ascolto). 20. Liste di attesa No. 21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati? Sì: incontri individuali con amministrazioni e referenti tecnici delle associazioni per i micro-progetti per i giovani riunioni di coordinamento periodiche con gli amministratori e i referenti tecnici dei micro-progetti per i giovani Scheda di rilevazione frequenze sui gruppi di incontro per i genitori e per gli sportelli di ascolto Scheda di valutazione delle attività in itinere Schede di gradimento delle attività a fine cicli di incontri con i genitori e a fine micro-progetti Questionari di interesse per i genitori e giovani per l analisi dei bisogni. Le attività di monitoraggio e di verifica verranno attuate per ogni intervento attivo ed in ogni Comune. I dati raccolti attraverso le attività di monitoraggio saranno restituiti, con adeguate azioni di comunicazione, a tutti i gli attori pubblici e del privato sociale coinvolti nella realizzazione del piano di intervento di cui alla legge 285/97. L elaborazione dei dati avrà cadenza periodica con relativo reporting all Ufficio di Piano. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? No; tuttavia i Comuni co-finanziano le iniziative esclusivamente per ciò che concerne la progettazione dei micro-progetti fatta dai giovani per i giovani. 23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl? Le modalità di integrazione avranno una dimensione fondamentalmente operativa e saranno caratterizzate da azioni di comunicazione e informazione ai servizi socio-sanitari della ASL, con particolare riguardo a: riunioni di presentazione del Servizio e riunioni in itinere con gli operatori dei servizi maternoinfantile; riunioni per l esame e l elaborazione delle eventuali strategie di intervento per casi di particolare criticità e per la costruzione di interventi di rete con le famiglie; analisi delle risorse disponibili sul territorio per la gestione dei bisogni emersi e per le strategie operative; realizzazione congiunta di azioni di informazione sul territorio; elaborazione integrata di modelli per la raccolta sistematica di dati per l analisi dinamica dei fenomeni adolescenziali e per studi di follow-up; riunioni con gli altri coordinatori dei progetti del Piano Sociale di Zona.

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