IC E. DONADONI BERGAMO. In tema di valutazione. Bergamo, Prof.ssa Luisa de Vita

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1 IC E. DONADONI BERGAMO In tema di valutazione Bergamo, Prof.ssa Luisa de Vita

2 Cronoprogramma degli incontri 1 incontro -modalità collegiale : il tema della valutazione 2 incontro - modalità collegiale: valutare le competenze 3 incontro -modalità piccolo gruppo: dalla progettazione di percorsi multidisciplinari ai compiti autentici. Strumenti per la valutazione 4 incontro - gruppi di lavoro: Supervisione dei compiti autentici e degli strumenti per la valutazione elaborati 5 incontro -modalità collegiale : facciamo il punto LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE DIDATTICHE Bergamo, Prof.ssa Luisa de Vita

3 Calendario degli incontri Primo incontro Mercoledì 28 settembre 2016 dalle ore alle ore Secondo incontro Mercoledì 18 gennaio 2017 dalle ore alle ore Terzo incontro Giovedì 9 febbraio 2017 dalle ore alle ore Quarto incontro Giovedì 16 marzo 2017 dalle ore alle ore Quinto incontro Mercoledì 31 maggio 2017 dalle ore alle ore18.45 LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE DIDATTICHE Bergamo, Prof.ssa Luisa de Vita

4 1 Incontro mercoledì 28 settembre 2016 LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE Sessione plenaria Presentazione del piano dell intervento formativo DIDATTICHE Sessione plenaria Quadro normativo di riferimento Il lessico comune Sessione plenaria La valutazione dei processi di apprendimento Sessione plenaria Conclusioni

5 La valutazione nella (della) scuola è diventata oggi una rilevante sfida istituzionale, oltre che una controversa questione pedagogica. Giancarlo Cerini

6 ETIMOLOGIA Valutare determinare il valore Qualità proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., processo per mantenerne elevato il valore Migliorare rendere migliore, o perfezionare, correggere Definizioni da Treccani.it

7 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Legge n. 517 /1977 Norme sulla valutazione degli alunni e sull abolizione degli esami di riparazione nonché altre modifiche dell ordinamento scolastico. LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE SCALA VALUTATIVA DPR n. 275/1999 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche RESPONSABILITÀ DELLE PROPRIE SCELTE

8 La scuola dell autonomia DPR n 275,1999 AUTONOMIA DIDATTICA Art.4 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA Art.5 Libertà di insegnamento Libertà di scelta educativa delle famiglie Riconosce e valorizzare le diversità Criteri di valutazione Espressione di libertà progettuale Flessibilità oraria AUTONOMIA DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO Art.6 VERIFICHE E MODELLI Art.10 Valutazione Innovazione metodologica e disciplinare Verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio Luisa de Vita, Varese

9 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE Legge n. 53/2003 "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale DIDATTICHE VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLA QUALITÀ DEL SISTEMA EDUCATIVO D. L n. 137/2008 Disposizioni urgenti in materia di istruzione e Università VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO IN DECIMI

10 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO LEMIGLIORI STRATEGIE DIDATTICHE L. n. 169/2008 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n.137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" DIDATTICHE SISTEMA DOCIMOLOGICO DPR. n. 122/ 2009 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita' applicative in Materia di istruzione OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO, CRITERI E MODALITÀ DELLA VALUTAZIONE

11 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO DPR n. 80 del 2013 Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione PROSPETTIVA INTEGRATA AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE ESTERNA MIGLIORAMENTO RENDICONTAZIONE SOCIALE. LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE, 2015 AGGIUNGE INFORMAZIONI UTILI IN SENSO QUALITATIVO NON SEMPLICE TRASPOSIZIONE DEGLI ESITI DEGLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI

12 INVALSI INDIRE CORPO ISPETTIVO IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE SNV

13 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Esso si articola nelle seguenti fasi: 1. autovalutazione delle istituzioni scolastiche con relativa elaborazione di un Rapporto di autovalutazione (RAV); e predisposizione del Piano di miglioramento (PdM) 2. valutazione esterna da parte dell INVALSI delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia e attraverso le visite di specifici nuclei esterni, 3. azioni di miglioramento; 4. rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche con la pubblicazione dei risultati raggiunti,attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione del miglioramento del servizio.

14 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Svolge una serie di azioni volte ad obiettivi di miglioramento perseguiti soprattutto attraverso forme di autovalutazione delle istituzioni scolastiche. NON HA SCOPO SANZIONATORIO o PUNITIVO

15 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE NON HA SCOPO SANZIONATORIO o PUNITIVO Piuttosto diagnosticare progettare interventi di miglioramento e innovazione CAMBIAMENTI CONDIVISI

16 PROGETTARE IL MIGLIORAMENTO Il Nucleo interno per il Miglioramento ha la responsabilità di individuare dei percorsi di miglioramento e di organizzare dei progetti da avviare all interno della scuola. Può facilitare tra i docenti la pratica condivisa della collaborazione e far crescere e diffondere, all'interno della scuola la cultura del cambiamento e del miglioramento.

17 LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ESTERNA-INTERNAZIONALE

18 LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ESTERNA-NAZIONALE INVALSI I Compiti dell INVALSI effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell offerta formativa delle istituzioni di istruzione e formazione professionale, svolgere attività di ricerca, nell ambito delle sue finalità istituzionali svolgere attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche.

19 LE PROVE INVALSI La composizione di una prova standardizzata per l accertamento su scala nazionale dei livelli di apprendimento NON risponde agli stessi criteri che guidano la costruzione delle verifiche di classe. Una prova standardizzata nazionale deve essere in grado di misurare i risultati degli studenti a partire dai Traguardi delle competenze riportate nelle Indicazioni Nazionali, 2012 all interno di una scala di abilità/competenza molto lunga, dai livelli più bassi a quelli di eccellenza.

20 INVALSI Le rilevazioni sono di tipo censuario e tendono a misurare, mediante prove standardizzate, i livelli di apprendimento degli alunni in Italiano e Matematica con l obiettivo di: fornire informazioni ai docenti per i processi di autovalutazione; contribuire alla costruzione del Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole; contribuire alla valutazione degli alunni alla conclusione dell obbligo scolastico

21 FINALITÀ DELLA RILEVAZIONE E IMPLICAZIONI DELLE PROVE INVALSI fornire alle singole scuole uno strumento di diagnosi per migliorare il proprio lavoro e individuare le aree di eccellenza e quelle problematiche nelle discipline oggetto della rilevazione i dati appartengono esclusivamente alla singola scuola alla quale sono restituiti nel modo più disaggregato possibile, cioè secondo la distribuzione delle risposte domanda per domanda la restituzione dei risultati della misurazione degli apprendimenti avviene sia in forma grezza, sia dopo averli opportunamente depurati dai dati di contesto e da tutti quegli elementi estranei all attività della scuola, che possono influenzare il profitto degli alunni la pubblicazione di ulteriori analisi viene effettuata dall INVALSI solo ed esclusivamente su dati aggregati per garantire l anonimato degli allievi e delle singole scuole

22 LE PROVE INVALSI E LA PRATICA DIDATTICA PRATICA DIDATTICA LIBRI DI TESTO INDICAZIONI NAZIONALI PROVE INVALSI

23 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO L. n. 107/2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti PIENA ATTUAZIONE ALL AUTONOMIA SCOLASTICA valorizzazione della professionalità docente sulla base: DIDATTICHE a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. commi 126, 127, 128, 129, 130,

24 VALUTARE PER CONOSCERE La valutazione ha la funzione di un insostituibile strumento conoscitivo. Cioè di mezzo utile per acquisire il massimo di informazioni significative e affidabili sulle questioni inerenti alla formazione.. l attività valutativa è parte costitutiva di ogni azione umana intenzionale, e a maggior ragione di quella di apprendimento, che può far diventare il processo valutativo una risorsa aggiuntiva per migliorare qualità e risultati della formazione oltre che rendere più equo il sistema educativo. Valutazione e autovalutazione come risorse aggiuntive nei processi di istruzione- GAETANO DOMENICI 2011

25 LA SCUOLA: UN BENE DI TUTTI DA VALORIZZARE La scuola: un bene di tutti da valorizzare Sistemi formativi in crisi ricerca di qualità maggiori e diversificate esigenze degli alunni richiesta di servizi efficienti ed efficaci VALUTAZIONE SOCIALE DELLE ISTITUZIONI FORMATIVE da una attenzione quantitativa ad una attenzione qualitativa

26 MISURARE O VALUTARE? due prospettive distinte: 1 misurativa mera registrazione. Enfasi su ciò che manca 2 valutativa tiene conto del complesso dei fattori che determinano una prestazione o un processo Enfasi su strategia, atteggiamento, possibilità

27 MISURARE O VALUTARE? la valutazione stima l acquisizione e l applicazione delle conoscenze le abilità, gli atteggiamenti lo sviluppo delle competenze personali concentra l attenzione sull evoluzione dell apprendimento e non solo sul risultato non valuta la persona

28 MISURARE O VALUTARE? concentrare l attenzione sull evoluzione dell apprendimento prestare attenzione ai singoli alunni e alle loro diversità individuali non incidere negativamente sulla sicurezza e fiducia degli alunni favorire l autovalutazione da parte degli alunni migliorare la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza nell apprendimento. usare l errore come finestra sul mondo cognitivo dell alunno

29 MISURARE O VALUTARE? concentrare l attenzione sull evoluzione dell apprendimento e non solo sul risultato usare l errore come spia dei processi di apprendimento non come atto da sanzionare attuare l autovalutazione dell insegnamento indispensabile per rivedere le pratiche didattiche riadattare la programmazione curricolare attivare la sperimentazione sui processi di insegnamento-apprendimento non enfatizzare l attenzione sul voto o sul giudizio appiattendosi solo sulla funzione certificativa.

30 LA VALUTAZIONE A SCUOLA Più concetti di valutazione: FUNZIONE MISURATIVA. FUNZIONE FORMATIVA. FUNZIONE FORMATIVA/INTERPRETATIVA. Nasce dall esigenza di interpretare il mondo nella sua complessità. Caratteristica della nostra epoca è la diversità, che richiede processi di interconnessione delle differenze culturali, territoriali, individuali.

31 LA VALUTAZIONE A SCUOLA FUNZIONE FORMATIVA/INTERPRETATIVA Non può limitarsi a produrre solo esiti numerici ma elabora un discorso sulla prestazione se si venisse meno a questa dimensione si imporrebbe una caricatura della valutazione Ovvero la liturgia dei numeri e delle loro media aritmetiche.

32 LA VALUTAZIONE A SCUOLA Come docenti PROCESSO DI APPRENDIMENTO COMPORTAMENTO SCOLASTICO RENDIMENTO DEGLI ALUNNI RIFLESSIONI SULLE SCELTE DIDATTICHE

33 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO Valutazione come espressione dell autonomia professionale della funzione docente, nella sua dimensione individuale e collegiale e dell autonomia didattica della scuola. Ogni alunno ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva DM n. 122 del Art. 1 comma2

34 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento il comportamento Il rendimento Concorre con la sua finalità formativa ai processi di autovalutazione degli alunni DM n. 122 del Art. 1 comma 3

35 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO Verifiche intermedie e valutazioni periodiche e finali coerenti con gli obiettivi di apprendimento delle Indicazioni nazionali, 2012/curricolo di istituto Il collegio docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza. CRITERI E MODALITÀ FANNO PARTE DEL POF DM n. 122 del Art. 1 comma 4,5

36 DIETRO IL VOTO Sufficiente = % = 6 Cosa stiamo valutando? Conoscenze Abilità competenze Utilizzando quali strumenti di verifica? Prove tradizionali Prove strutturate Osservazioni Prodotti degli allievi

37 DENTRO IL VOTO Processo delicato insegnanti e istituzioni scolastiche Ricerca continua tra Avere cura e sostenere attenzione ai bisogni degli allievi Favorire l autovalutazione Valorizzare le loro capacità e i loro progressi dentro un voto numerico tutto questo? media aritmetica

38 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO La valutazione degli studenti deve prevedere una ricognizione dei vari ambiti e il coordinamento delle norme riguardanti i diversi ordini di scuola. La prima questione che il Regolamento chiarisce è che l ambito di azione della valutazione riguarda le potenzialità dello studente per poter progettare il miglioramento nell ottica di una educazione permanente D.P.R. n

39 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012

40 LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni Dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012

41 LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Introdotte con il DM n. 139 del 2007, a seguito del recepimento della Raccomandazione del Parlamento Europeo del 2006 che istituisce il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli EQF Non una semplice restituzione di esiti, ma occasione fondamentale del processo di apprendimento durante il quale: - l alunno ha la possibilità di utilizzare conoscenze ed abilità personali e sociali in contesti reali, con riferimento alle discipline e agli ambiti culturali che caratterizzano ciascun asse culturale - -il docente di monitorare il processo di apprendimento

42 IL PROFILO DELLA VALUTAZIONE VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO VALUTAZIONE FORMATIVA VALUTAZIONE SOMMATIVA- BILANCIO VALUTAZIONE AUTENTICA-OSSERVATIVA-SVILUPPO DELLE COMPETENZE

43 VALUTAZIONE E PTOF VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO INVALSI VALUTAZIONE DI SISTEMA

44 VALUTAZIONE E PTOF VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO Valutazione del Comportamento Valutazione delle competenze di cittadinanza Valutazione delle competenze disciplinari Valutazione autentica Valutazione degli alunni con bisogni speciali Ammissione alla classe successiva e all esame di stato Modello per la Certificazione delle Competenze Modello Consiglio Orientativo Esame di Stato Conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione Criteri di conduzione dell esame di licenza

45 VALUTAZIONE E PTOF INVALSI Ruolo dell INVALSI nell autovalutazione d Istituto Esiti INVALSI per l elaborazione di un Piano di Miglioramento d Istituto Test INVALSI Test INVALSI per alunni con Bisogni Educativi Speciali

46 VALUTAZIONE E PTOF VALUTAZIONE DI SISTEMA Valutazione del Curricolo Valutazione dei Progetti Valutazione dei Processi - Soddisfazione delle Famiglie - Soddisfazione degli Alunni - Soddisfazione degli Operatori della Scuola

47 CRITERI PER LA VALUTAZIONE TRASVERSALI AD OGNI MATERIA VOTO INDICATORI DESCRITTORI N Conoscenze dei contenuti disciplinari Padronanza della metodologia delle discipline Capacità di utilizzare le conoscenze Capacità espositive Uso dei linguaggi specifici Autonomia Approfondita, sicura. Completa, buona.. Opera collegamenti. Chiare, ricche di riflessioni personali Ampio, corretto, adeguato.. Completa, buona % Raggiungimento degli obiettivi in modo essenziale

48 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO GIUDIZIO /VOTO N INDICATORI Rispetto tra pari Rispetto delle figure adulte che frequentano la scuola Rispetto delle regole di convivenza civile in classe, a scuola e durante le attività svolte fuori dalla scuola Partecipazione alle attività Impegno nel lavoro scolastico a scuola Impegno nel lavoro a casa Cura dei materiali scolastici DESCRITTORI

49 Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato A.Einstein

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