PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLA MALNUTRIZIONE PRESSO COLLETTIVITÀ DI ANZIANI A RISCHIO: STRUTTURE RESIDENZIALI PER NON AUTOSUFFICIENTI (RSA/RAF).

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1 PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD ) BANDO REGIONALE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD BURP ) PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLA MALNUTRIZIONE PRESSO COLLETTIVITÀ DI ANZIANI A RISCHIO: STRUTTURE RESIDENZIALI PER NON AUTOSUFFICIENTI (RSA/RAF). Responsabile di progetto Amerio Maria Luisa ASL 19 Asti - Direttore S.O.C. Dietetica e Nutrizione Clinica - amerio@asl19.asti.it - lazzarino@asl19.asti.it Tel Segreteria Anna Maria Scarrione Lazzarino Luciana Referente/i di progetto Pezzana Andrea ASO San Giovanni Battista - Direttore S.S.D. Dietetica e Nutrizine Clinica - Torino Presidio S. Giovanni Antica Sede - Via Cavour, Torino andrea.pezzana@unito.it - Tel Montagnani Sandro ASL 5 Collegno OO.RR. - Responsabile S.O.C. Dietetica - Dipartimento di Medicina Strada Rivalta Rivoli (TO) dietologia.riv@asl5.piemonte.it - Tel Galotto Chiara ASL 5 Collegno OO.RR. - Dirigente - Direzione Sanitaria Corso Inghilterra, Susa dirsan.susa@asl5.piemonte.it - Tel Partner Non previsto Filone tematico Azione 6 Alimentazione ed attività fisica Promuovere e sostenere una regolare attività fisica e prevenire la malnutrizione negli anziani nel setting comunità e ambienti di vita (residenze assistenziali, residenze sanitarie assistenziali ) attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi. Destinatari finali Destinatari intermedi Soggetti anziani istituzionalizzati in strutture residenziali (RSA/RAF e simili)), frequentemente non autosufficienti, con patologie croniche e frequenti ospedalizzazioni, a rischio di malnutrizione e/o malnutriti Personale di assistenza in strutture residenziali per anziani (RSA/RAF e simili) con professionalità sanitaria o assistenziale - alberghiero (infermiere, ADEST, OSS, dietista, ecc.). Setting Strutture residenziali per anziani (RSA/RAF e simili) Integrazione con azioni locali Rete OMS- HPH CIPES Piemonte Progetto " nutrizione e salute"

2 Tipologia dell intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro x x x x Durata Annuale ProSa on-line: P0786 VALUTAZIONE PROGETTO: 29/32 FINANZIAMENTO: ABSTRACT Contesto e Razionale La prevenzione della malnutrizione rappresentano una priorità per il S.S.N. e per l ultimo P.S.R La Rete Regionale Piemontese delle S.O.D.N.C. ha inserito la prevenzione della malnutrizione tra gli interventi strategici per implicazioni cliniche e gestionali. La letteratura scientifica evidenzia un alto rischio di malnutrizione nel paziente anziano, specialmente se istituzionalizzato (RSA/RAF). L utilizzo presso le collettività per anziani di semplici strumenti di monitoraggio (misurazione BMI, menù dietetici, controllo assunzione giornaliera di alimenti, ecc.) consente di evidenziare e trattare precocemente la malnutrizione. La Sezione Interregionale Piemonte Valle d Aosta dell ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica onlus) ha eseguito nel 2004 uno studio campionario (mediante somministrazione di un questionario ad hoc ) su 48 strutture residenziali per un totale complessivo di ospiti che ha evidenziato un livello di attenzione agli aspetti nutrizionali assai variabile da struttura a struttura, in relazione alla disponibilità di personale con competenze specifiche e di collegamenti con strutture specialistiche. Obiettivi 1. Sperimentare un modello di prevenzione e trattamento della malnutrizione in popolazioni anziane istituzionalizzate, finalizzato a identificare gli anziani a rischio presso RSA/RAF, mediante strumenti semplici, validati e condivisi. 2. Consolidare una rete tra Servizi di Dietetica ed strutture residenziali (RSA/RAF); 3. Adottare un dietetico specifico per RSA Metodologia/Attività 1. Conduzione focus group su operatori sociosanitari 2. Esecuzione di interventi formativi informativi per personale assistenza RSA/RAF 3. Addestramento del personale sull utilizzo di strumenti per la valutazione del rischio nutrizionale Valutazione di risultato N. anziani valutati / N. anziani istituzionalizzati standard 50% Partecipazione attiva alla discussione dei casi N risposte corrette test finale/n corrette test iniziale incremento 30% N totale dietetici modificati/n totale dietetici 40% N strumenti acquisiti/n strumenti previsti 90% N ospiti su cui si utilizzano gli strumenti/n ospiti totali 50%

3 1. CONTESTO DI PARTENZA La prevenzione ed il trattamento della malnutrizione rappresentano una delle priorità per il SSN, nonché una precisa azione programmata dell ultimo P.S.R (L.R. 61/97, azione programmata n. 14 Prevenzione e Terapia della malnutrizione, ottimizzazione della nutrizione ospedaliera e territoriale). La prolungata permanenza in strutture residenziali (RSA/RAF) o assimilabili (lungodegenze, ecc.) di anziani non autosufficienti, affetti da patologie croniche e frequenti ospedalizzazioni, rappresenta un fattore di rischio per l insorgenza di una sindrome da malnutrizione, di complessa diagnosi e di laborioso trattamento. Negli ultimi anni la Rete Regionale Piemontese delle S.O.D.N.C. ha inserito la prevenzione della malnutrizione tra gli interventi strategici per implicazioni cliniche, economiche e gestionali. I dati di letteratura individuano un alto rischio di malnutrizione nel paziente anziano, con gravi conseguenze sull autonomia, comparsa di decubiti, peggioramento di patologie croniche ed in generale della qualità di vita. La Sezione Interregionale Piemonte Valle d Aosta dell ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica onlus) ha eseguito nel 2004 uno studio campionario (mediante somministrazione di un questionario ad hoc ) su 48 strutture residenziali (significative per ubicazione e tipologia di struttura) per un totale complessivo di ospiti. Gli esiti di tale studio hanno evidenziato quanto segue. Gli anziani rappresentano una popolazione ad elevato impegno clinico ed assistenziale, in particolare per l alta prevalenza di non autosufficienti. Le patologie prevalenti sono caratterizzate da notevole impatto metabolico e nutrizionale. La prevalenza di lesioni da decubito nei pazienti in ingresso è pari all 8% e si riduce notevolmente fino al 3% sul totale degli ospiti. Il livello di attenzione agli aspetti nutrizionali è assai variabile da struttura a struttura, in relazione alla disponibilità di personale con competenze specifiche e di collegamenti con strutture specialistiche. L'indagine effettuata presso le 48 RSA, pone in evidenza l'assenza di procedure codificate di controllo e monitoraggio della malnutrizione con conseguente ritardo nell'individuazione dei soggetti a rischio di malnutrizione o già malnutriti all ingresso nelle strutture residenziali. L applicazione controllata presso collettività per anziani di alcuni semplici strumenti, alla portata di personale di assistenza non necessariamente specialista, come lo screening ed il monitoraggio dei soggetti a rischio, mediante misurazione del BMI, adozione di menù dietetici, controllo dell assunzione giornaliera di alimenti, preparazioni specifiche di alimenti, consente di evidenziare precocemente tale fattore di rischio e di trattarlo in maniera adeguata. (risorse disponibili e accessibili). Il confronto dei risultati e dei percorsi effettuati, porterà alla costruzione di un modello condiviso tra le ASL e le RSA/RAF coinvolte nella sperimentazione. 2. DIAGNOSI ORGANIZZATIVA ED EDUCATIVA Comportamenti di salute e fattori determinanti Nella terza età sono presenti vari fattori che interferiscono con una alimentazione equilibrata e corretta. Alterazioni del gusto, deficit di masticazione, di digestione e di assorbimento, l inattività fisica rappresentano alcuni fattori organici. Fattori psicologici (depressione, solitudine), fattori culturali, fattori economico sociali, legati al ridotto potere d acquisto, determinano scelte alimentari poco improntate sulla qualità; la monotonia della dieta di molte persone anziane può essere da sola causa di carenze nutrizionali che possono alterare il funzionamento dell organismo. Sebbene l'indagine europea di sorveglianza Seneca abbia mostrato un discreto stato di nutrizione nella popolazione anziana a domicilio, altre indagini documentano un inadeguato apporto proteico e di micronutrienti (vitamine, minerali, oligoelementi) rispetto ai livelli nutrizionali raccomandati in Italia (LARN), maggiore nei gruppi di età più avanzata. Una malnutrizione proteico-calorica severa è stata riscontrata nel 10-38% dei pazienti anziani non ospedalizzati, nel 5-12% di quelli a domicilio, nel % dei pazienti anziani ospedalizzati e fino all 85% negli individui istituzionalizzati. Di fatto la permanenza in strutture residenziali (RSA/RAF) o assimilabili (lungo-degenze) di anziani non autosufficienti, con patologie croniche e frequenti ospedalizzazioni, rappresenta un fattore di rischio fortemente predisponente all insorgenza o all aggravamento per una sindrome da malnutrizione. La malnutrizione nei soggetti istituzionalizzati si presenta, quindi, come un problema di grande rilevanza per la frequenza, per l impatto sulla qualità di vita degli ospiti, per l influenza sulla prognosi clinica (essendo la malnutrizione strettamente correlata con le piaghe da decubito e con la disfagia e conseguente rischio di polmoniti ab ingestis) e per i costi necessari al trattamento (sostituti alimentari, integratori, alimenti speciali, ecc.). I risultati della ricerca scientifica hanno portato ad identificare un variegato insieme di fattori che possono determinare il problema di salute tra cui non ultimo la non corretta presa in carico da parte degli operatori sanitari delle strutture sanitarie assistenziali (RSA/RAF). Già da tempo è stata richiamata l attenzione sul

4 fatto che, in ambito istituzionale, le esigenze degli ospiti anziani non vengono considerate in modo appropriato; in particolare è elevata la percentuale dei pazienti che si trovano nella cosiddetta area grigia. Si tratta di quei soggetti le cui modalità di alimentazione sono situate in un punto non ben definito del percorso fra indipendenza e dipendenza e che proprio per questo necessitano di una maggior attenzione. Infatti è questa la situazione più a rischio per l insorgenza di una condizione di malnutrizione, tanto più pericolosa quanto generalmente misconosciuta. Di fatto l insufficiente/ scorretta conoscenza e presa in carico della problematica da parte di responsabili ed operatori di assistenza in strutture residenziali per anziani impedisce una precoce individuazione ed un corretto trattamento della malnutrizione nel paziente anziano istituzionalizzato. Strumenti per la definizione dei fattori PAR: la ricerca dei dati epidemiologici e sociologici questionari sulle conoscenze teoriche sulla malnutrizione e procedure già in atto nelle singole realtà rivolto al personale infermieristico nominal group all interno del gruppo progettuale Sono inoltre stati programmati (ed in corso di esecuzione) focus group con gli operatori sanitari ed assistenziali delle strutture (1 per RSA, max 10 partecipanti) I focus group saranno condotti da operatori sanitari dietisti su schema concordato con i Referenti medici delle strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica; negli incontri stessi sarà utilizzata la metodologia del diagramma di dispersione per stabilire quali determinanti sono percepiti come importanti e modificabili e stabilirne una scala di priorità. In base ai risultati ottenuti dall utilizzo dei primi tre strumenti, il gruppo di progetto ha stilato una lista di fattori determinanti che andrà condivisa e rivalutata con i destinatari PREDISPONENTI Insufficiente conoscenza/interesse/consapevolezza sulle conseguenze della malnutrizione sul paziente anziano istituzionalizzato Insufficiente conoscenza dell importanza della variazione del peso corporeo e dell ingesta nel paziente anziano Insufficiente conoscenza della disponibilità di strumenti semplici per individuare/screenare il rischio di malnutrizione Scarsa predisposizione al cambiamento operativo e ridotto senso di auto-efficacia, in termini di fiducia nell influire sulla salute dell anziano istituzionalizzato ABILITANTI Carenza di risorse di personale rispetto al numero di ospiti Assenza di operatori con specifiche conoscenze nutrizionali, negli standard del personale delle RSA/RAF Mancata individuazione in ambito organizzativo di un coordinatore del processo nutrizionale Assenza di menù dietetici specifici ( dietetico ) per strutture residenziali per anziani, con descrizione di diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) Assenza / insufficienza di strumenti per la valutazione del peso corporeo Insufficiente valutazione dell ingesta durante la somministrazione dei pasti RINFORZANTI Scarsa cooperazione tra i membri (dirigenti, medici, infermieri, operatori sanitari, operatori di cucina) dei differenti staff delle strutture residenziali Scarsa attenzione e sensibilità del contesto all opera del personale attento alle problematiche nutrizionali. All interno di tale lista ed in attesa di effettuare i focus group con i destinatari, sono stati individuati come prioritari i seguenti fattori: PREDISPONENTI Mancata conoscenza/interesse /consapevolezza sulle conseguenze della malnutrizione Mancata conoscenza/utilizzo della presenza di strumenti semplici per screenare il rischio di malnutrizione (fattore P-A) ABILITANTI Non presenza di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia)

5 Scarsa presenza di strumenti per la valutazione del peso corporeo Insufficienti tempi dedicati alla valutazione dell ingesta durante la somministrazione dei pasti RINFORZANTI L individuazione dei fattori rinforzanti specifici delle varie realtà verrà effettuata in collaborazione con gli operatori, nell ambito dei focus group. In conclusione la condivisione del percorso di prevenzione e controllo della malnutrizione e il coinvolgimento attivo degli operatori nella costruzione di meccanismi operativi di gestione del trattamento precoce, rappresentano strumenti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi. Sviluppare la consapevolezza di poter incidere efficacemente sul problema vuol dire motivare gli operatori al cambiamento. La necessità di costruire, sperimentare, verificare e confrontare i risultati presuppone la disponibilità a creare alleanze tra le varie strutture territoriali. L'analisi di conoscenze, atteggiamenti, valori dei soggetti coinvolti nel processo (dirigenza ed operatori di assistenza RSA/RAF, responsabili ed operatori delle S.O. di Dietetica delle ASL) sarà effettuata tramite interviste semi-strutturate e discussione di casi in aula. 3. PROVE DI EFFICACIA ED ESEMPI DI BUONA PRATICA LA MALNUTRIZIONE NELLE NURSING HOMES : RUOLO DEL SUPPORTO INFORMATIVO E DELL EDUCAZIONE CONTINUA IN UN OTTICA EBM Numerose esperienze straniere hanno dimostrato l utilità di interventi educazionali in ambito nutrizionale destinati a operatori sanitari impiegati in strutture residenziali per pazienti anziani o cronici. Già nel 94 Lindseth evidenziò in una survey condotta su 71 strutture nordamericane un livello di conoscenze nutrizionali generiche e specifiche per l ambito geriatrica appena sufficiente (64%, con range tra 44 e 84 %); in particolare le conoscenze tecniche (cibo e nutrienti) erano accettabili, mentre le competenze nutrizionali fisiopatologiche (metabolismo e malnutrizione) erano particolarmente carenti. Analoghi risultati vennero riscontrati in ambito canadese e anglosassone. Anche in seguito alla spinta di programmi di aggiornamento obbligatori furono gradualmente implementati programmi educazionali diretti o a distanza destinati a operatori sanitari in area geriatrica e cronica, con sostanziali ricadute sul livello delle conoscenze verificate e della buona pratica. Sono state descritte numerose esperienze al riguardo, sia inerenti la malnutrizione e il metabolismo, che la gestione specifica della nutrizione artificiale. Negli studi pubblicati (White 2001, Crogan 2001, Crogan 2000, Evans 2001) si è evidenziata la ricaduta degli eventi proposti. In particolare è stato sottolineato il ruolo propositivo di operatori formati che, acquisendo nuove conoscenze e sensibilità, possono promuovere reali cambiamenti all interno delle strutture, non solo per quanto riguarda aspetti tecnici strettamente professionali (stesura di protocolli, applicazione di linee guida) ma anche per miglioramento della qualità di vita e del livello assistenziale globale (comfort, personalizzazione e umanizzazione dei servizi). Il supporto bibliografico rinforza le finalità di una formazione mirata non solo al miglioramento della tecnica specifica degli atti quotidiani, ma anche a un acquisizione di nuove sensibilità nell ambito della malnutrizione e delle sue ricadute sulle chances riabilitative dei pazienti Lindseth G. Nutrition preparation and the geriatric nurse. Western Jour Nurs Research, 1994, 16 (6), Crogan NL, Shultz JA. Comparing nutrition knowledge exam scores with reported nutrition topics of interest among nursing home nurses. Jour Nurses Staff Development, 2000, 16 (6), Evans BC, Crogan NL Quality improvement practices: enhancing quality of life during mealtimes. Jour Nurses Staff Development, 2001, 17 (3), White G, Whitehead K. Enteral tube feeding training for nurses and care assistants.

6 Br J Community Nurs 2001, 6 (11), Crogan NL, Shultz JA, Massey LK Nutrition knowledge of nurses in long-term care facilities. J Contin Educ Nurs 2001, 32 (4), STILE DI CONDUZIONE PREVALENTE Concertativi/ democratico in quanto tutto il percorso progettuale viene condiviso con gli operatori delle RSA che vengono,pertanto, coinvolti nelle diverse fasi. In particolar modo attraverso i focus group si condivide e si rivaluta la diagnosi educativa condotta dal gruppo di progetto ; la costruzione di meccanismi operativi per la gestione del trattamento precoce della malnutrizione prevede il coinvolgimento attivo degli operatori 5 MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTI DEL COMPORTAMENTO Il modello degli stadi del cambiamento di Prochaska e Di Clemente (1984; 1986) e dell'approccio motivazionale (Miller e Rollnick, 1994; 1996) ad esso collegato, come pure il modello integrato di Conner e Norman (1992, che concentra l attenzione sulle variabili che consentono di passare dall intenzione al comportamento e sottolinea l importanza degli aspetti motivazionali) possono essere utilizzati in entrambi i setting, in cui sono facilmente riconoscibili le seguenti fasi: la non consapevolezza o il non interesse (1) fase precontemplativa (Prochaska) il riconoscimento del problema e le preoccupazioni ad esso legate (2) fase contemplativa (P.) l'intenzione di cambiare (3) fase di preparazione(p.) la fiducia nelle proprie possibilità di cambiamento con la pianificazione delle attività (4) fase dell azione(p.) mantenimento nel tempo dell'impegno assunto (5) fase di mantenimento (P.) A tutti gli operatori sanitari delle RSA viene somministrato un questionario per valutare in quale stadio sono posizionati; coloro che non sono consapevoli o poco interessati alle conseguenze del loro intervento nel conoscere o utilizzare gli strumenti utili per individuare precocemente la malnutrizione degli ospiti e quindi non esprimono alcun interesse al cambiamento (fase precontemplativa) saranno oggetto di informazione e formazione adeguata. Conoscendo i benefici di una attenta seppur semplice sorveglianza di alcuni parametri e il facile inserimento degli stessi nella pratica quotidiana, gli operatori possono riconsiderare alcune convinzioni. Gerarchia Risultato diagnosi Obiettivo Comportamentale Non corretta presa in carico degli Individuare gli anziani a rischio di anziani in RSA/RAF malnutrizione Predisponente a)mancata conoscenza / interesse/ da parte di operatori della malnutrizione b)insufficiente conoscenza/ utilizzo di strumenti di valutazione/controllo della malnutrizione da parte degli operatori (fattore P-A) a) Migliorare conoscenza / interesse / consapevolezza di operatori al problema malnutrizione b) Informare ed addestrare il personale di assistenza non specialista delle strutture assistenziali all uso di strumenti semplici, condivisi ed adeguati alla identificazione e controllo del rischio di malnutrizione Abilitante ambientale e a)non presenza di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) b)scarsa presenza di strumenti per la valutazione del peso corporeo e per l identificazione del rischio nutrizionale c) Insufficienti tempi dedicati alla valutazione dell ingesta durante la somministrazione dei pasti a)costruzione di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) b)acquisizione di strumenti idonei presso le singole RSA c) Ottimizzazione del tempo dedicato ai pasti

7 Nelle fasi (2-3) la cui sommatoria rappresenta la fase motivazionale di Conner e Norman i determinanti l'intenzione ad agire saranno soprattutto le aspettative del risultato (avere meno ospiti non autosufficienti ) e l incremento della propria autoefficacia. E molto utile in questa fase il sostegno da parte del soggetto di riferimento (personale dedicato ) ed una corretta formazione Si passa poi alla fase di sperimentazione (4) in cui si utilizzano gli strumenti indicati, si trasformano in attività quotidiane gli interventi prima sporadici (rilevazione dell ingesta, peso corporeo ecc) e al mantenimento (5) in cui si rendono regolari, attraverso un nuovo modello organizzativo, le abilità acquisite.. 5. GERARCHIA DI OBIETTIVI Nell attuale fase di progetto in cui non è ancora stata effettuata la diagnosi educativa con la partecipazione dei destinatari, gli obiettivi sono stati formulati in base ai seguenti parametri: dati in possesso al gruppo di progetto, risultati dei nominal group condotti all interno del gruppo stesso, che hanno portato a selezionare alcuni fattori PAR, ricognizione delle risorse esistenti, comprese le attività già implementate, esame dei vincoli ambientali. Pertanto i seguenti obiettivi potranno essere ridefiniti alla luce dell analisi dei bisogni, condotta secondo le modalità citate in precedenza. 6. PROGRAMMA DELLE ATTIVITA' Attori coinvolti Azioni Tempi dietisti Mappatura RSA/RAF, loro caratteristiche ed individuazioni Settembre 2006 requisiti di partecipazione al progetto medici e dietisti Presentazione progetto a RSA/RAF e raccolta adesioni ottobre 2006 Medici e dietisti e direttori RSA/RAF Formalizzazione protocollo d intesa Novembre 2006 dietisti Conduzione Focus Group (su operatori sociosanitari RSA) dicembre 2006 Gruppo di progetto medici e dietisti Predisposizione di strumenti semplici ed adeguati per diagnosticare precocemente il rischio di malnutrizione Formazione,sulla malnutrizione e sulle sue conseguenze,degli operatori sociosanitari delle RSA/RAF Febbraio2007 marzo 2007 medici e dietisti medici e dietisti Addestramento del personale di assistenza non specialista delle strutture assistenziali all uso di strumenti semplici, condivisi ed adeguati alla individuazione e controllo della malnutrizione Costruzione di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) Dietisti Controllo dell acquisizione e dell adozione di semplici strumenti di misurazioni antropometriche aprile 2007 Maggio2007 giugno ALLEANZE PER LA SALUTE TRA GLI ATTORI INTERESSATI AL PROGETTO Nell ambito della rete piemontese degli ospedali HPH, alcuni Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica (Strutture Operative Semplici o Complesse di varie ASL) appartenenti alla Rete dei Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica hanno manifestato in vari momenti il loro interesse relativamente alla diagnosi precoce e trattamento della malnutrizione in popolazioni anziane istituzionalizzate.

8 Infatti la rete Regionale Piemontese HPH, che per il quinquennio in corso ha inserito la prevenzione della malnutrizione tra gli interventi strategici per implicazioni cliniche, economiche e gestionali. Ha senz altro rappresentato uno dei settori prioritari all interno dei quali hanno sono nati i primi momenti di reciproca conoscenza e confronto delle ASL coinvolte nel presente progetto. L ASL19 di Asti individuata come ASL Capofila responsabile del settore specifico di progetto in ambito HPH - che ha stabilito i contattati iniziali e svolto successivi incontri con l ASO San Giovanni Battista di Torino e l ASL5 di Collegno (Ospedale di Rivoli) per la definizione dell attuale progetto. Ciascuna delle suddette ASL è titolare di una rete di interlocutori e di collaboratori di soggetti terzi appartenenti al proprio territorio (alleanze spendibili in ambito specifico), rappresentati innanzi tutto dai rispettivi servizi territoriali di riferimento (Distretti, Dipartimenti di Prevenzione, Servizi di Assistenza Sanitaria Territoriale), per le specifiche competenze di tutela (Distretti), produzione (Servizi di Assistenza Sanitaria Territoriale) e vigilanza e controllo (Dipartimento di Prevenzione) sulle strutture per anziani. Altri collaboratori principali sono rappresentati dalle strutture residenziali di assistenza per anziani (RSA) di proprietà o in regime di convenzione con le ASL. Molti interventi sul campo presso le RSA sono svolti da personale appartenente ai Servizi di Dietetica ospedalieri, in collaborazione con il personale dei servizi territoriali, con i quali vengono stabilite le priorità e le modalità di intervento congiunto. Infatti nel corso degli anni si sono consolidate forme di collaborazione con il personale di assistenza diretta appartenente alle strutture residenziali (soprattutto delle RSA di proprietà o in convenzione con le ASL), che hanno manifestato interesse all argomento specifico (prevenzione della malnutrizione negli anziani) e disponibilità all apprendimento ed al cambiamento di comportamenti con ricadute in ambito nutrizionale degli ospiti (variazioni del dietetico delle RSA, riconoscimento e gestione dell anziano malnutrito, ecc.). 8. PIANO DI VALUTAZIONE DI PROCESSO N.B. Per la tempistica vedi punto 6 Programma attività SOGGETTO ATTIVITA INDICATORI & STANDARD STRUMENTO medici e dietisti Definizione e costituzione del Gruppo di Progetto N incontri effettuati/n incontri previsti medici e dietisti Formulazione progetto Stesura progetto (compreso mappatura RA) medici e dietisti Presentazione del progetto a N incontri effettuati/n Direttori RA, operatori incontri previsti sociosanitari dietisti Adesione da parte RSA/RAF N aderenti / N previste (100%) Evidenze documentali calendario del gruppo calendario documento e riunioni medici e dietisti Formazione degli operatori sociosanitari delle RSA/RAF N partecipanti/n iscritti (80%) Rilevazione presenze dietisti Costruzione di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) * N totale dietetici modificati/n totale dietetici 40% Evidenze documentali * presente anche nella valutazione di risultato 9. PIANO DI VALUTAZIONE DI RISULTATO Il piano di valutazione di risultato sarà rivisto dopo la ridefinizione degli obiettivi conseguente alla diagnosi educativa effettuata con la partecipazione dei destinatari

9 GERARCHIA OBIETTIVI INDICATORI STANDARD STRUMENTO Comportamentale Individuare gli anziani a N. anziani valutati / N. 50% Griglia validata rischio di malnutrizione anziani istituzionalizzati Predisponente a) Migliorare conoscenza / interesse / consapevolezza di operatori al problema malnutrizione b) Informare ed addestrare il personale di assistenza non specialista delle strutture assistenziali all uso di strumenti semplici, condivisi ed adeguati alla identificazione e controllo del rischio di malnutrizione Abilitante Ambientale a)costruzione di un dietetico specifico per le RSA che preveda diete modificate per le più frequenti patologie (es. disfagia) b)acquisizione di strumenti idonei presso le singole RSA N risposte corrette test finale/n corrette test iniziale Partecipazione attiva alla discussione dei casi N ospiti su cui si utilizzano gli strumenti/n ospiti totali a)n totale dietetici modificati/n totale dietetici b) N strumenti acquisiti/n strumenti previsti Incremento del 30% 50% 40% 90% Questionari Griglie valutazione qualitativa di Rilevazioni presenza scheda rischio nutrizionale rilevazione Rilevazione dell esistente c) Ottimizzazione del tempo dedicato ai pasti da costruire dopo focus group 10. RICADUTE DEL PROGETTO il progetto permetterà di fornire una fotografia sullo stato nutrizionale di un campione significativo di pazienti istituzionalizzati nella nostra Regione favorirà una maggior attenzione sul nutritional care Sperimentare un modello di rete che coinvolge servizi ospedalieri, servizi territoriali e strutture residenziali per anziani, verificato come efficace ed efficiente nella diagnosi precoce e nel trattamento di anziani istituzionalizzati o ricoverati per lunghi periodi; potrà rappresentare un modello di continuità assistenziale tra ospedale e territorio Nell ambito del Servizio Sanitario Regionale sensibilizzare i settori coinvolti nella cura di pazienti istituzionalizzati alla promozione dei comportamenti e degli strumenti maggiormente idonei per la tutela della salute con probabile positiva sulla gestione dei pazienti stessi, potrà stimolare una maggiore attenzione ai requisiti organizzativi nelle RSA/RAF. 11. PIANO DI COMUNICAZIONE Tipologia strategia Metodi e strumenti Quando Incontri periodici convocati da Responsabile Lettere presentazione progetto alle RSA/RAF Coordinamento gruppo progetto e partner Diffusione nelle organizzazioni e nella comunità Diffusione scientifica e Incontri e report vs Servizi territoriali ASL, segnalazioni ai Comuni, Associazioni di volontariato operanti all interno strutture Fino a termine progetto Entro settembre 2006 Entro dicembre 2006

10 professionale (es: convegni, seminari ) Tipologia strategia Metodi e strumenti Quando Articoli, comunicati stampa, pubblicazione su Agorà (periodico di informazione aziendale), giornale dei volontari RSA Diffusione attraverso mass-media locali e strumenti di comunicazione delle organizza-zioni (es: quotidiani e tv locali, notiziari e newsletter aziendali, scolastici, comunali ) In corso e a fine progetto Attivazione di sito o pagina web Inserimento su sito internet aziendale A fine progetto altro DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO Saranno prodotti report sulle principali attività del progetto, tra cui relazioni sui focus group per la diagnosi educativa, questionari somministrati in corso di formazione degli operatori, i tools di screening del rischio nutrizionale, modelli di dietetici da utilizzare. GRUPPO DI PROGETTO ASL 19 ASTI Nominativo Amerio Maria Luisa Professione/qualifi ca Ente e Servizio di appartenenza Direttore S.O.C.Dietetica e N.C. Ospedale Cardinal Massaia Asti Ruolo e compiti all interno del progetto Responsabile del progetto Progettazione, coordinamento e valutazione dell intervento, supervisione del progetto. Lazzarino Luciana IPAFD SOC Comunicazione e Qualità Consulente collaboratrice Miroglio Tiziana Responsabile S.O.S.D. Promozione salute Repes Aziendale Consulente Di Paolo Michele Direttore D:S:S:T Genta Claudio Direttore Distretto Asti Sud Roggero Pier Franco medico Direttore Distretto Asti Nord Interfaccia con RSA/RAF ASL 1 TORINO ASO S. GIOVANNI BATTISTA P.O. S. GIOVANNI ANTICA SEDE Nominativo Professione/qualifi Ente e Servizio di Ruolo e compiti all interno del progetto ca appartenenza Pezzana Andrea Direttore Direttore S.S.D. Dietetica e N.C. Presidio S. Giovanni Antica Sede, ASO S. Giovanni Battista Torino Progettazione, coordinamento e valutazione dell intervento, supervisione del progetto.

11 ASL 5 COLLEGNO P.O. RIVOLI Nominativo Professione/qualif ica MONTAGNANI Sandro Responsabile GALOTTO Chiara Dirigente Direzione Sanitaria Ente e Servizio di appartenenza S.O.S. Dietetica e Nutrizione clinica Dipartimento di Medicina Direzione Sanitaria OO.RR Ruolo e compiti all interno del progetto Partecipante alla intera progettazione Progettazione, coordinamento e valutazione dell intervento, supervisione del progetto. CESARI Luisella CHIANALE Maria Pia VALFRE Rita Direttore Direttore Responsabile S.O.C. SIAN Direttore AST (Dipartimento di Continuità delle Cure). S.O.S. Residenzialità anziani Partecipante alla intera progettazione Partecipante alla intera progettazione BUDGET Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Auto/cofinanziamento Personale (es: carichi di lavoro) - Dipendente ASL/ASO Euro Consulente (senior) suddivisi tra tutte le - Borsista (junior) ASL - Operatori altri settori Attrezzature Sussidi (mat. didattico, strumenti di screening) Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento (es: formazione, supervisione ) Euro 3000 Euro 1000 Finanziamento richiesto 2 dietiste borsiste: euro ciascuna borsa, tot. Euro rimborso spese trasporto + assicurazione CASCO = euro 3.940,875 Euro 500 totale Euro Euro ,875 Asti, 27/7/06 Il Responsabile del progetto * Il Referente Aziendale PES * Dott.ssa Amerio Maria Luisa Dott.ssa Miroglio Tiziana Il Commissario * Arch.Luigi Robino

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