Roma, 14 giugno Paolo Peruzzi ANEA

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1 Seminario sul documento dell AEEG 204/2012 del 22 maggio 2012: Consultazione pubblica per l adozione di provvedimenti tariffari in materia di servizi idrici Roma, 14 giugno 2012 Paolo Peruzzi ANEA paolo.peruzzi@ato3acqua.toscana.it

2 Premessa: il referendum, le competenze dell AEEG, il provvedimento tariffario. Il referendum del 12 e 13 giugno 2011 ha modificato l art. 154 del D.Lgs. 152/2006, sopprimendo l adeguata remunerazione del capitale investito. Il Decreto Legge 70/11, convertito nella Legge 214/2011, ha attribuito la competenza della regolazione tariffaria all AEEG. Il documento di consultazione 204/2012 dell AEEG definisce i principali riferimenti del nuovo metodo tariffario e la tariffa transitoria. 2

3 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 3

4 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 4

5 Le conseguenze del referendum Il referendum e la copertura dei costi. L AEEG, richiamando l art. 154, comma 1 del D.lgs. 152/2006, afferma che: Anche a seguito dell abrogazione referendaria permane il riferimento alla garanzia della copertura integrale dei costi d investimento e di esercizio. (AEEG, 2012, p. 11, 2.36). La sentenza della Corte Costituzionale e la copertura dei costi. Il riferimento alla sentenza della C.C. sull ammissibilità del referendum per richiamare il principio del recupero dei costi. (AEEG, 2012, p. 11, 2.37) La comunicazione dell UE sulla direttiva sulle acque e la copertura dei costi. Il riferimento alla comunicazione COM(2000)447 della commissione europea che esplicita il significato dell art. 9 della direttiva 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), per affermare che i costi finanziari comprendono i costi operativi, i costi di manutenzione e i costi di capitale, che comprendono a loro volta: la quota capitale, la quota interessi, nonché l eventuale rendimento del capitale netto. (AEEG, 2012, p , 2.38). Il DL 70/11 e il metodo tariffario che tenga conto dei costi. Nella successione dei riferimenti, l AEEG richiama anche il Decreto Legge 70/11, convertito in legge n.214/11 che attribuisce alla stessa AEEG il compito di predisporre il metodo tariffario, tenendo conto fra l altro sia del costo finanziario che del principio del recupero dei costi. (AEEG, 2012, p. 12, 2.39). Il metodo tariffario deve assicurare il recupero dei costi. Questo paragrafo si chiude con la conclusione che il nuovo metodo tariffario dovrà assicurare, pena la violazione dei principi e delle normative richiamate, i principi della copertura integrale di tutti i costi di esercizio e di investimento, compresi i costi finanziari. (AEEG, 2012, p. 12, 2.40) 5

6 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 6

7 Le criticità del MTN (secondo AEEG) L assenza di regole di separazione contabile; Stime non adeguate dei parametri dei costi operativi; La remunerazione del capitale investito (7%) fisso senza legame ai parametri di mercato; L articolazione tariffaria legata ai provvedimenti CIP del 1974; La revisione periodica non adeguatamente definita (in particolare per gli investimenti non realizzati); Nessun riferimento alla qualità della risorsa e dei servizi; Le variazioni dei volumi e dei ricavi non trattati in modo cogente; Non si comprendevano i costi ambientali; Immobilizzazioni a costi non rivalutati; Mancata valorizzazione delle immobilizzazioni non ammortizzate a fine convenzione; Riconoscimento degli investimenti a piè di lista; Ammortamenti fiscali. 7

8 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 8

9 Linee guida per la nuova regolamentazione tariffaria L obiettivo generale del nuovo modello tariffario: il buono stato ecologico della risorsa idrica; la sicurezza dell approvvigionamento; la minimizzazione del costo per l utenza. (AEEG, 2012, p. 30, 5.17) Gli obiettivi della regolazione tariffaria saranno: la tutela dell utente finale; segnali ai gestori perché assicurino un servizio efficace ed efficiente; certezza e stabilità del regime regolatorio; agevolare la finanziabilità del settore. (AEEG, 2012, p. 30, 5.19) I principi del nuovo metodo tariffario: Riconoscere solo i costi necessari per evitare indebiti profitti; riconoscere gli investimenti solo dopo che sono stati realizzati; introdurre meccanismi d incentivo per l efficienza e l efficacia; uniformare i criteri per il riconoscimento dei costi; definire regole di contabilità per i gestori; incentivare la tempestiva realizzazione degli investimenti; ridurre la variabilità tariffaria per l utente finale; l universalità del servizio e la salvaguardia delle utenze economicamente disagiate. (AEEG, 2012, p. 30, 5.20) La regolazione tariffaria sarà basata: su periodi di regolazione, con determinazione annuale per inserire gli investimenti effettivi (n-2); sull analisi dei costi e dei risultati ottenuti nel periodo precedente; sui risultati ottenibili nel periodo successivo e le relative tariffe; sulla regola che gli investimenti saranno riconosciuti dopo essere stati realizzati; sui Piani di Ambito come strumenti di pianificazione e verifica degli investimenti previsti. (AEEG, 2012, p. 31, 5.23) I meccanismi incentivanti. La regolazione tariffaria sarà basata su meccanismi incentivanti del tipo price cap o revenue cap sui costi operativi per l aggiornamento annuale, e meccanismi di tipo profit sharing per le maggiori efficienze conseguite tra gestore e utente, e incentivazioni per favorire la realizzazione di alcuni investimenti. (AEEG, 2012, p , 5.24) Qualità e incentivi. La regolazione tariffaria prevederà meccanismi premiali e penalizzanti per la realizzazione di obiettivi di qualità. (AEEG, 2012, p. 32, 5.25) 9

10 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 10

11 I temi della consultazione: Il perimetro delle attività Il documento giudica che l approccio fin qui seguito dal metodo normalizzato e dalle gestioni CIPE non sia stato uniforme per tutti i gestori, determinando un approccio che lascia all impresa una eccessiva libertà di allocazione dei costi con conseguenti extra profitti. Per questi motivi dichiara di ritenere necessario dividere le attività fra servizi inclusi (che concorrono alla copertura dei costi), servizi non inclusi (con una ripartizione dei margini fra servizio idrico e le altre attività). (AEEG, 2012, p , 6.4) 11

12 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 12

13 I temi della consultazione: il ruolo delle Regioni e delle AATO Un diverso (minore?) ruolo delle AATO. Secondo il documento, non necessariamente il ruolo delle AATO coinciderà con quello affidato dal previgente assetto normativo, differenze potrebbero riguardare: la raccolta e la validazione delle informazioni; la determinazione delle tariffe; i piani di ambito. (AEEG, 2012, p. 34, 6.8) L AATO determina o trasla i costi in tariffa? Con riferimento alla determinazione della tariffa, il documento propone due ipotesi: le AATO determinano la tariffa da sottoporre all approvazione dell AEEG; l AEEG raccoglie i dati, trasmette alle AATO i valori affinché l AATO li trasli in tariffa. L AEEG ritiene più adeguata la seconda ipotesi. (AEEG, 2012, p , ) L AATO, il Piano e l AEEG. Le nuove AATO dovrebbero definire il piano degli investimenti ed il piano finanziario, nel rispetto dei criteri definiti dall AEEG, per tutti il sii di competenza. (AEEG, 2012, p. 35, 6.12). Il superamento del limite K. Il nuovo metodo tariffario non prevede un limite K agli incrementi tariffari, di conseguenza non è necessario la procedura d iterazione sulla modulazione degli investimenti. (AEEG, 2012, p. 35, 6.13) Gli investimenti, rispetto del Piano, i costi efficienti. Rimane il problema di come vincolare il gestore: all obbligo di rispettare il piano degli investimenti; alla realizzazione di investimenti efficienti, ovvero a minimizzare il costo a parità di risultato finale. (AEEG, 2012, p. 36, 6.14) Gli investimenti, la minimizzazione dei costi. Rispetto all efficienza, l AEEG ritiene che: il costo dell investimento pianificato sia da considerare come costo massimo; il costo dell investimento dovrà essere accompagnato da una dichiarazione del rappresentante legale che l impresa ha attuato tutte le strategie per minimizzare il costo; in futuro il costo pianificato potrà essere un costo standard con un meccanismo di premialità. (AEEG, 2012, p. 36, 6.15) 13

14 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 14

15 I temi della consultazione: i costi delle immobilizzazioni (1/4) Premesse. Questa è la parte del documento che si deve confrontare con il tema dei risultati dei referendum del 12 e 13 giugno L AEEG dichiara che intenderebbe prevedere un riconoscimento limitato ai costi finanziari (intesi come quota interessi) ad un livello standard adeguato a promuovere gli investimenti necessari (AEEG, 2012, p. 40, 6.27). Solo gli investimenti effettivamente realizzati (n-2). Il documento propone di calcolare gli oneri finanziari solo sugli investimenti effettivamente realizzati, riconoscendo un onere finanziario forfettario per il ritardo con cui si remunerano gli investimenti (n-2) (AEEG, 2012, p. 40, 6.28). Il valore del capitale investito di regolazione (CIR). Il documento intende dare una definizione delle immobilizzazioni rispetto alle quali commisurare il costo finanziario (CIR). Il valore dell investimento è il costo storico rivalutato. Ovvero il costo riscontrato al momento dell iscrizione nei libri contabili (escluso rivalutazioni e avviamenti), dedotto il relativo fondo di ammortamento (tecnico)e rivalutato con il deflattore degli investimenti fissi lordi. Le deduzione dal CIR. Da questo valore deve essere aggiunta una quota dell 1% per il capitale circolante, aggiunte i lavori in corso e dedotti il TFR e il fondo rischi e simili (AEEG, 2012, p. 41, 6.30). L introduzione della rivalutazione degli investimenti produce una doppia contabilità, rendendo così meno trasparente la definizione dei costi. Gli oneri finanziari sul CIR, i finanziamenti agevolati, i finanziamenti a fondo perduto. Il documento propone di riconoscere gli oneri finanziari con un interesse standard definito attraverso tre componenti: per la quota a fondo perduto un interesse =0, per la quota finanziata a debito con tassi agevolati un interesse pari all interesse medio ponderato dei finanziamenti agevolati personalizzato per azienda, per la quota di finanziamento propria un tasso di riferimento che tenga conto delle condizioni di mercato (AEEG, 2012, p. 42, 6.34). I depositi cauzionali potrebbero essere considerati alla stregua di un finanziamento agevolato?. 15

16 Capitale investito MTN vs CIR Modello tariffario AEEG MTN AEEG Capitale investito Capitale investito + Rivalutazione Capitale - Fondo Ammortamento - Fondo Ammortamento - Rivalutazione Fondo Ammortamento - Fondo TFR - Fondo Rischi Capitale investito netto Capitale investito regolato (CIR) + Capitale Circolante (=1% * CIR) Capitale investito regolato (CIR) - Contributi a fondo perduto - Contributi a fondo perduto Capitale investito netto Capitale investito regolato (CIRn) 16

17 I temi della consultazione: i costi delle immobilizzazioni (2/4) Oneri finanziari delle quote di immobilizzazioni a cui si/non si applica lo scudo fiscale. Il documento propone quindi di individuare l onere finanziario della quota di immobilizzazioni a cui si applica lo scudo fiscale, l onere finanziario della quota di immobilizzazioni a cui non si applica lo scudo fiscale, che non può essere inferiore al tasso di remunerazione dei titoli di stato. Per quest ultimo, deve essere sommato un onere aggiuntivo per tenere conto del rischio (AEEG, 2012, p , 6.38). L onere finanziario medio ponderato. Il documento prosegue affermando che l AEEG intende riconoscere un onere finanziario medio ponderato degli interessi standard di riferimento definiti per ogni tipologia di fonte finanziaria. L AEEG così definisce i parametri standard (CS/CnS, BTP 10, ERP, β) validi per tutti i gestori ma applicati alla struttura finanziaria specifica (solo per gli interessi) per ogni impresa. La sensibilità dei parametri prescelti. CS/CnS, la struttura finanziaria tipica, β, il rischio specifico di settore. Chi ci perde, chi ci guadagna, ci sono differenze nel rischio specifici di settore? Lo scudo fiscale per distinguere il capitale di debito dal capitale di rischio. In realtà l AEEG utilizza una terminologia diversa per indicare il capitale di rischio e il capitale di debito. Il capitale di rischio viene definito come la componente delle immobilizzazioni non soggetta al meccanismo dello scudo fiscale sugli oneri finanziari. Mentre il capitale di debito viene definito come quota parte delle immobilizzazioni il cui interesse è soggetto allo scudo fiscale. Si tratta di definizioni alquanto singolari che non trovano riscontro nella letteratura e nella pratica della regolazione tariffaria dei servizi a rete. Un operazione per mimetizzare il rendimento del capitale proprio? L impressione è che l AEEG non abbia voluto utilizzare la terminologia consolidata nella regolazione tariffaria, per non rendere evidente che la soluzione proposta va nel senso contrario alle aspettative referendarie, perché continua a remunerare sia il capitale di debito che il capitale proprio. 17

18 I temi della consultazione: i costi delle immobilizzazioni (3/4) Il calcolo dell onere finanziario: In un passaggio (K mj ) si determina l onere finanziario relativo alla componente del capitale proprio, pari al tasso privo di rischio, tenuto conto delle imposte, ponderato per la componente del capitale proprio sul totale delle fonti (capitale proprio + capitale di debito, nella struttura tipica del settore), quindi si somma a questa prima componente il tasso da applicare al debito ponderandolo per la componente del capitale di debito sul totale delle fonti (struttura tipica del settore). Il passaggio successivo è quello che permette di definire la componente degli oneri finanziari relativa al premio di rischio (α), pari al tasso di rischio ponderato per la componente del capitale proprio sul totale delle fonti (struttura tipica del settore). La somma dei due tassi viene applicata al capitale investito regolato (CIR), al netto dei contributi, per calcolare gli oneri finanziari da riconoscere in tariffa (AEEG, 2012, p , ). A questo importo si aggiunge un onere forfettario per tenere conto del ritardo temporale con cui si riconoscono gli investimenti (n-2). Il calcolo degli oneri è espresso in termini reali. 18

19 I temi della consultazione: i costi delle immobilizzazioni (4/4) Tabella 1 Il tasso di remunerazione del capitale investito AEEG, scomposizione e confronti con il MTN Le formule Il calcolo degli oneri finanziari (OF) OOOO = (KK mm + αα) Costo medio ponderato del capitale prima delle imposte KK = KK dd dd dd + ee + KK ee ee dd + ee 1 (1 tt) K d = costo del debito, K e = costo del capitale proprio, d=debito, e=capitale proprio, t=imposte I parametri Rendimento reale Rendimento nominale Rpi, tasso atteso d inflazione 1,80% 0 K m, rendimento 5,22% 7,11% α, premio di rischio 1,10% 1,12% OF, oneri finanziari 6,32% 7,93% K d, Rendimento capitale di debito 4,53% 6,42% K e, Rendimento capitale proprio 8,99% 10,95% K, Rendimento capitale investito (ponderato) 6,32% 8,23% MTN 7,00% WACC = Ke x Cns + Kd x Cs WACC = Ke x Cns + Kd x Cs reale reale (Cns+Cs) reale (Cns+Cs) nominale nominale (Cns+Cs) nominale (Cns+Cs) 7,21% = 8,99% x 60% + 4,53% x 40% 9,14% = 10,95% x 60% + 6,42% x 40% 6,76% = 8,99% x 50% + 4,53% x 50% 8,68% = 10,95% x 50% + 6,42% x 50% 6,32% = 8,99% x 40% + 4,53% x 60% 8,23% = 10,95% x 40% + 6,42% x 60% 5,87% = 8,99% x 30% + 4,53% x 70% 7,78% = 10,95% x 30% + 6,42% x 70% 19

20 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 20

21 I temi della consultazione: le quote di ammortamento Dagli ammortamenti fiscali agli ammortamenti tecnici. Il documento introduce una tabella con la proposta di nuove aliquote tecniche di ammortamento. La durata dei cespiti proposta è per i cespiti più importanti (condutture) molto più lunga (20 contro 50 anni) e quindi le aliquote sono proporzionalmente più basse. Aliquote più basse su cespiti rivalutati. L introduzione delle aliquote di ammortamento tecniche, ovvero che tengono maggiormente in conto la vita utile dei beni, è strettamente connessa alla proposta di rivalutare i cespiti con numeri indici che tengano conto dell effetto dell incremento dei prezzi sul valore dei cespiti (AEEG, 2012, p , ). I contributi a fondo perduto in ammortamento, un costo che non è un costo. Il documento propone di assumere il valore del cespite al lordo degli eventuali contributi a fondo perduto. In questo modo si riconoscerebbe in tariffa una componente di costo inesistente, in contrasto con la ricerca dei costi efficienti e in conflitto con i principi normativi che affidano alla tariffa il recupero dei soli costi effettivi. 21

22 L impatto del nuovo modello tariffario La simulazione sugli ammortamenti e la remunerazione. Sulla base dei parametri definiti nel documento AEEG, è stata sviluppata una simulazione dell impatto che la diversa formulazione della remunerazione, delle aliquote di ammortamento e del capitale investito avrebbe su due Piani di Ambito, limitatamente al primo anno di applicazione. I limiti della simulazione. Nella simulazione non sono ricompresi l impatto sui costi operativi, ne si possono valutare tutti gli effetti che si potrebbero avere nello sviluppo tariffario (il superamento del K, l effetto del deflattore sulla rivalutazione del CIR e la sua capacità di compensare la riduzione delle aliquote). Tabella 1 Risultati delle simulazioni del nuovo modello tariffario su remunerazione e ammortamenti ATO1 MTN AEEG Differenze riduzione % Composizione variazioni % Ammortamento ,38-8,23 Remunerazione ,91-1,35 Totale ,58-9,58 ATO3 Ammortamento ,10% -9,63% Oneri Finanziari ,85% -1,34% Totale ,96% -10,96% Tabella 2 - Scomposizione riduzione ammortamenti ATO3 valori % Ammortamento con metodo minori ammortamenti per aliquote ridotte ,4% maggiore ammortamenti per deflattore su investimenti ,3% Differenza su ammortamenti ,1% Ammortamento AEEG Tabella 3 Scomposizione riduzione remunerazione ATO3 Valori % Remunerazione MTN Effetto rivalutazione e nuovi tassi ,9% effetto sottrazione TFR ,7% effetto sottrazione fondo rischi ,2% Effetto addizione rendimento circolante ,1% Differenza totale ,9% OF, AEEG

23 La struttura del documento di consultazione Il quadro di riferimento: il quadro normativo, i soggetti istituzionali (AATO, CONVIRI, Regioni, Gestori), le conseguenze del referendum[*]; Le problematiche del settore: perdite di rete, fognature e depurazione inadeguate, qualità dell acqua, livelli di servizio disomogenei, frammentazione delle gestioni, assetto non definito, eterogeneità delle tariffe, ingente fabbisogno degli investimenti, scarsa capitalizzazione dei Gestori e difficoltà all accesso al credito, elevato rischio percepito dai finanziatori [un analisi per sommi capi]; La tutela del consumatore: i riferimenti ai fondamenti giuridici della tutela dell utente; gli esempi internazionali; le carte dei servizi; l assenza di controlli sulle prestazioni dei Gestori; Il modello tariffario attuale e gli obiettivi a regime: il modello tariffario attuale (MTN), le sue criticità [*]; le linee guida per la nuova regolazione tariffaria [*]; I temi della consultazione: Il perimetro delle attività [*]; il ruolo delle Regioni e delle AATO; Tariffa d Ambito e ricavi del gestore; I costi delle immobilizzazioni [*]; Le quote di ammortamento [*]; la struttura della tariffa da applicare agli utenti finali ; la struttura della bolletta; La tariffa transitoria: il provvedimento e la sua applicabilità temporale; la metodologia transitoria del MTN [*]; L applicabilità ai contratti in essere: il richiamo all esito del referendum e a orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato (il legislatore può modificare in senso sfavorevole la disciplina dei rapporti) 23

24 La tariffa transitoria: la metodologia transitoria da applicare alle gestioni ex MTN L entrata in vigore. La metodologia ponte potrebbe trovare attuazione dal 1 gennaio 2012 (si evince indirettamente), gli eventuali minori ricavi verranno riconosciuti nell anno successivo (AEEG, 2012, p. 60, 7.5). AATO e AEEG (?). Le tariffe verranno approvate dall AEEG, anche tramite il coinvolgimento delle AATO (AEEG, 2012, p. 61, 7.6). Il nuovo metodo tariffario per il La metodologia transitoria dovrebbe rimanere in vigore per tutto il La nuova metodologia dovrebbe essere messa a punto nel 2013 ed entrare in vigore dal 2014 (AEEG, 2012, p. 60, 7.7). Il calcolo dei costi operativi da riconoscere in tariffa. Per i costi operativi, si dovranno individuare i costi del gestore, corretti per alcune voci, (finanziamenti in conto esercizio, entità dei canoni, forniture infragruppo a costi eccessivi) i cui valori saranno confrontati con quelli deducibili dalla precedente metodologia tariffaria. L AEEG ritiene che nell ambito della metodologia tariffaria transitoria debba essere assunto come costo riconosciuto il minore dei due valori. (AEEG, 2012, p. 64, 7.18) Il calcolo del CIR. Valore netto delle immobilizzazioni con esclusione di avviamenti e rivalutazioni. I contributi pubblici a fondo perduto. La quota parte finanziata a tasso agevolato. Le immobilizzazioni in corso. Le poste rettificative del capitale investito netto quali il TFR e il fondo rischi. Gli ammortamenti. Gli ammortamenti dovranno essere considerati solo gli investimenti effettivamente realizzati ed entrati in esercizio, al valore lordo del cespite, e dovranno tenere conto della vita tecnica utile del cespite (aliquote AEEG). Gli oneri finanziari. Gli oneri finanziari dovranno essere riconosciuti sulla base della metodologia precedente. L onere finanziari non potrà eccedere i valori rispetto ai quali siano state aggiudicate le relative convenzioni, limitatamente agli investimenti ivi previsti. (AEEG, 2012, p. 64, 7.16) 24

25 Confronto sommario fra MTN e il modello tariffario dell AEEG Costo del capitale investito Temi Metodo Normalizzato (MNT) Modello tariffario AEEG Effetto Costi operativi Limite del + 30% dei costi di riferimento?? Investimenti Investimenti pianificati Investimenti realizzati (n-2) Rende necessario determinare la tariffa ogni anno Ammortamenti Aliquote nei limiti massimi fiscali Aliquote Vita Utile Cespiti Riduzione del 50% dei flussi di cassa Valori storici rivalutati (deflattore), Valori storici al netto dei contributi a fondo Incremento del valore per i deflattore, per Determinazione capitale investito al netto dei contributi a fondo perduto perduto (per la remunerazione ma non per gli ammortamenti), il capitale circolante, diminuzione del valore per la detrazione dei fondi al netto del fondo TFR e di fondi rischi OF applicato al capitale investito rivalutato dell anno n-2 al netto dei contributi e dei fondi ammortamento Capitale Circolante Inflazione Tetto all incremento annuale dei ricavi/trm Determinazione TRM/Ricavi 7% su capitale investito medio a valore storico al netto dei contributi e dei fondi ammortamento 7% fisso, a meno che non si fosse rivisto il Metodo Non considerato Inflazione programmata applicata su Costi operativi, Ammortamenti e Remunerazione K a regime=5% Ogni 3 anni salvo aggiornamenti automatici annuali per inflazione programmata OF rivisto ad ogni periodo regolatorio OF che tiene conto del costo inferiore dei finanziamenti agevolati Inserito nel CIR con un valore pari all 1% dello stesso CIR Inflazione effettiva applicata agli investimenti Nessun limite, se non quello che scaturisce dagli investimenti realizzati rispetto ai pianificati Ogni anno per tener conto: degli investimenti effettivi dell anno n-2 aggiornare deflattore aggiornare parametri OF? Incremento per il tasso di remunerazione e per la rivalutazione Incremento del rendimento? Incremento delle tariffe e della spesa dell utente Alla revisione periodica si aggiunge la determinazione della tariffa annua con gli investimenti effettivi (n-2) 25

26 Seminario sul documento dell AEEG 204/2012 del 22 maggio 2012: Consultazione pubblica per l adozione di provvedimenti tariffari in materia di servizi idrici (FINE) Roma, 14 giugno 2012 Paolo Peruzzi ANEA paolo.peruzzi@ato3acqua.toscana.it

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