Pianificazione delle reti di trasporto merci. prof. ing. Agostino Nuzzolo - Corso di Logistica Territoriale

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1 Pianificazione delle reti di trasporto merci 1

2 Pianificazione Piano Insieme coordinato di interventi normativi, organizzativi ed infrastrutturali sul sistema di trasporto merci da realizzare in un orizzonte temporale di medio-lungo termine (es anni). Processo di stesura (e di aggiornamento) di un piano di azione preventivo e coordinato di interventi di rilevanza economica Quadro di sviluppo a lungo termine, applicato ad un ampio contesto territoriale Strumento flessibile e dinamico, capace di esprimere valori di indirizzo e di risultato atteso Insieme di previsioni oggetto di specifici studi di fattibilità 2

3 Programmazione Programma Insieme coordinato di azioni contenute nei piani da realizzare sulla base delle risorse effettivamente disponibili da realizzare in un orizzonte temporale di breve termine (es. 3 anni). Processo di definizione ed integrazione delle azioni da realizzare, eseguito a partire dalla pianificazione, sulla base delle risorse effettivamente disponibili Quadro di sviluppo a breve termine Strumento attuativo, dotato di risorse disponibili e da realizzarsi in tempi certi. 3

4 Soggetti coinvolti Organi amministrativi titolati (es. consiglio regionale, giunta regionale) definiscono obiettivi, vincoli e strategie generali approvano i documenti di pianificazione Organi tecnici elaborano i documenti di iniziativa della Pubbliche Amministrazioni (Agenzie, Consorzi, Università, Società di consulenza, etc.) controllano la coerenza delle proposte avanzate da altri soggetti con le indicazioni di piano (gestione del piano) svolgono l attività di monitoraggio degli effetti del piano 4

5 Soggetti coinvolti Altri soggetti giuridici (pubblici e privati) che contribuiscono alla costruzione del piano formulando proposte di proprio interesse e/o competenza: associazioni di categoria (es. confindustria) enti sindacali aziende a partecipazione pubblica (es. cotral) 5

6 Soggetti coinvolti Gli Enti predisposti alla formazione di Piani (Stato, Regione, Province, Comuni, ecc.) devono esercitare le funzioni di pianificazione e controllo fra politiche territoriali e settoriali in maniera: coordinata collegata coerente CONCERTAZIONE 6

7 Metodologie e Strumenti di Pianificazione e Programmazione Classificazione dei documenti normativi sulla base: della scala temporale di analisi: pianificazione strategica (medio-lungo periodo, es anni) pianificazione tattica (breve periodo, es. 3-5 anni) del livello territoriale di riferimento: nazionale regionale locale 7

8 Processo di Pianificazione Livelli di Pianificazione Scala Nazionale Scala Regionale Scala Locale De Luca (2000) 1 Livello Piano Nazionale Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 2 Livello Piani Regionali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 3 Livello Piani Locali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 8

9 Pianificazione Strategica Pianificazione di lungo periodo che incide sulla struttura del sistema dei trasporti e che si riferisce ad interventi: normativi organizzativi infrastrutturali Il quadro degli indirizzi strategici segue una logica di Piano- Processo, che consente di redigere una serie di documenti redatti con continuità nel tempo: Piano Direttore Piani Attuativi (o Piani di Settore) Studi di Fattibilità 9

10 Pianificazione Strategica Piano Direttore (1/2) Definisce gli obiettivi e le scelte di base per il riassetto dei trasporti regionali; è uno strumento a valenza istituzionale, gestionale e infrastrutturale Prevede gli indirizzi generali per la pianificazione dei servizi di trasporto di competenza degli Enti Locali, al fine di garantire il coordinamento con i livelli di pianificazione e programmazione intra-regionale (Piani Provinciali e di Bacino, Piani Comunali dei trasporti, Piani Urbani di Mobilità, ecc.) 10

11 Pianificazione Strategica Piano Direttore (2/2) È dimensionato sulla base delle risorse finanziarie pubbliche disponibili sia per la realizzazione che per la gestione dei sistemi di trasporto Può essere integrato e aggiornato per intervenire, se necessario, sulle scelte individuate, anche con il contributo di altri soggetti interessati al settore dei trasporti (Enti Locali, Enti economici pubblici, Aziende di servizio, ecc.) 11

12 Pianificazione Strategica Piano Attuativo (o Piano di Settore) Affronta temi specifici di ogni modalità di trasporto e contiene le scelte di dettaglio, nel rispetto delle scelte generali, integrabili secondo la logica di processo formulata nel Piano Direttore. Studio di Fattibilità Analisi specialistica comprendente la valutazione dettagliata degli interventi, e la conseguente accettazione o esclusione degli stessi. 12

13 Pianificazione Strategica Esempio di articolazione di un PRTL (Piano Regionale del Trasporto e della Logistica) 13

14 Pianificazione Strategica Esempio di articolazione di un PRTL (Piano Regionale del Trasporto e della Logistica) 14

15 Pianificazione Strategica Esempio di articolazione di un PRTL (Piano Regionale del Trasporto e della Logistica) 15

16 Pianificazione Strategica Esempio di articolazione di un PRTL (Piano Regionale del Trasporto e della Logistica) 16

17 Pianificazione Strategica Esempio di articolazione di un PRTL (Piano Regionale del Trasporto e della Logistica) 7. Proposta del PRTL 7.1 Valutazione finale e definizione degli interventi 7.2 Sostenibilità tecnica 7.3 Sostenibilità economica 7.4 Sostenibilità ambientale VAS 7.5 Valutazione dei fattori ostativi all attuazione del PRTL 8. Linee guida per l attuazione ed il monitoraggio del PRTL 9. Linee guida per la concertazione Regione-Enti Locali 9.1 Linee guida per la redazione dei Piani Provinciali della Mobilità 9.2 Linee guida per la redazione dei Piani Urbani della Mobilità 17

18 Pianificazione Strategica La Valutazione Ambientale Strategica Definizione: Il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative nell'ambito di programma - ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale (Direttiva Europea 2001/42/CE). 18

19 Pianificazione Strategica La Valutazione Ambientale Strategica Obiettivo della VAS è di verificare la rispondenza di Piani e Programmi con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto degli effettivi vincoli ambientali e della diretta incidenza degli stessi sulla qualità dell ambiente. La VAS assolve al compito di verificare la coerenza delle proposte programmatiche e pianificatorie con gli obiettivi di sostenibilità, a differenza della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che si applica a singoli progetti di opere 19

20 Pianificazione Strategica La Valutazione Ambientale Strategica I 10 criteri per la sostenibilità 1. Ridurre al minimo l impiego delle risorse energetiche non rinnovabili. 2. Impiegare le risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. 3. Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi inquinanti. 4. Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi. 5. Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. 6. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali. 7. Conservare e migliorare la qualità dell ambiente locale. 8. Proteggere l atmosfera. 9. Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l istruzione e la formazione in campo ambientale. 10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile. 20

21 Pianificazione Tattica La pianificazione tattica si riferisce alla programmazione degli interventi di breve periodo che hanno l obiettivo di gestire ed ottimizzare l uso delle infrastrutture esistenti (es. rete stradale con i Piani Urbani del Traffico, Piani del Traffico Extraurbani Provinciali) e riguarda: la gestione del sistema dei trasporti l utilizzo ottimo delle risorse infrastrutturali, umane ed organizzative disponibili Le scelte inserite nella pianificazione tattica devono presentare connotati di coerenza con gli indirizzi generali della pianificazione strategica. 21

22 Studi di fattibilità Strumenti preliminari di supporto alle decisioni di investimento Per opere di costo complessivo superiore a 20 miliardi di lire (circa 10 mln ), lo studio di fattibilità è lo strumento ordinario preliminare ai fini dell assunzione delle decisioni di investimento da parte delle amministrazioni pubbliche [Legge 144/99, art. 4]. Strumenti per accedere a finanziamenti Gli studi di fattibilità approvati dalle amministrazioni costituiscono certificazione di utilità degli investimenti ai fini dell accesso preferenziale ai fondi disponibili per la progettazione preliminare e costituiscono titolo preferenziale ai fini della valutazione dei finanziamenti in base alle disponibilità finanziarie degli esercizi futuri [Legge 144/99, art. 4]. 22

23 Studi di fattibilità Obiettivo (Barca e Dosi, 2002) Trasformare l iniziale idea-progetto in una specifica ipotesi di intervento, attraverso l identificazione, la specificazione e la comparazione di due o più alternative atte a cogliere modalità diverse di realizzazione dell idea originaria, e attraverso la produzione di un set di informazioni atte a supportare il processo decisionale e consentire all autorità politico-amministrativa competente una decisione fondata e motivata. 23

24 Studi di fattibilità Uno SdF deve poter consentire all autorità politico-amministrativa competente l esercizio della necessaria discrezionalità di giudizio: Informazioni utili al decisore per formulare giudizi autonomi circa la bontà dell idea originaria e la convenienza relativa delle diverse modalità di realizzazione Valutazione oggettiva degli interventi esaminati ( analisi quantitative, modelli matematici) Isolare gli aspetti nei confronti dei quali si rivela indispensabile formulare un separato giudizio politico 24

25 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Note per la redazione degli studi di fattibilità ex Delibera CIPE 1999, UVAL (Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici), Ministero dell Economia Analisi della rilevanza dell idea-progetto e specificazione delle alternative progettuali Analisi di fattibilità tecnica, finanziaria e gestionale-amministrativa Analisi di convenienza economico-sociale 25

26 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Analisi della rilevanza dell idea-progetto e specificazione delle alternative progettuali Si tratta di specificare le alternative progettuali (almeno due), ossia un insieme di modalità concorrenti di realizzazione dell idea originaria, da sottoporre ad analisi di fattibilità e di convenienza sulla base dell analisi della domanda attuale e potenziale e dei vincoli di progetto Progettazione Funzionale alternative progettuali 26

27 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Analisi di fattibilità tecnica, finanziaria e gestionaleamministrativa Si propone di accertare se, e a quali condizioni, le alternative sono materialmente realizzabili, finanziariamente sostenibili, coerenti con il quadro normativo esistente, e compatibili con le capacità tecnicoistituzionali dell amministrazione competente di assicurare la realizzazione dell investimento e la sua successiva operatività Fattibilità tecnica Fattibilità finanziaria Fattibilità gestionale-amministrativa 27

28 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Fattibilità tecnica giudizio circa la fattibilità (tecnico-ingegneristica) delle singole alternative prospettate; indicazioni per la successiva attività di progettazione. 28

29 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Fattibilità finanziaria Individuare le fonti di finanziamento del progetto (Project Financing, finanziamento statale, Comunità Europea, etc.) Verificare la sostenibilità finanziaria dell investimento ( Cash Flow analysis) Verificare la redditività finanziaria dell investimento ( Discounted Cash Flow Analysis) 29

30 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Fattibilità gestionale-amministrativa Definire il modello di gestione del progetto nella fase di realizzazione concertazione e condivisione del progetto Definire il modello di gestione nella fase di esercizio Individuare l iter burocratico del progetto Individuare gli ostacoli che potrebbero frapporsi alla realizzazione dell investimento (quindi i possibili rimedi) 30

31 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Analisi di convenienza economico-sociale Si propone di accertare se il finanziamento pubblico sia o meno giustificato stanti le prestazioni attese dell opera, calcolando il rendimento sociale dell intervento. Analisi Benefici/Costi e Analisi Multicriterio Rilevanza sociale dell investimento 31

32 Studi di fattibilità Articolazione di uno studio di fattibilità Requisiti minimi dello studio (Delibera CIPE, Allegato B) 1. Inquadramento territoriale e socio-economico del progetto, struttura e obiettivi; 2. Analisi della domanda e dell offerta attuale; 3. Analisi della domanda e dell offerta futura prevista; 4. Descrizione dell investimento (localizzazione, dimensione, caratteristiche, costi di realizzazione, ecc.), con individuazione delle alternative tecnologiche disponibili; 5. Analisi delle alternative progettuali possibili; 6. Analisi di fattibilità finanziaria (analisi costi-ricavi); 7. Analisi di fattibilità economica e sociale (analisi costi e benefici); 8. Analisi di fattibilità gestionale ed amministrativa 9. Analisi degli impatti ambientali. 32

33 Documenti di Pianificazione 33

34 Processo di Pianificazione Livelli di Pianificazione Scala Nazionale Scala Regionale Scala Locale De Luca (2000) 1 Livello Piano Nazionale Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 2 Livello Piani Regionali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 3 Livello Piani Locali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 34

35 Processo di Pianificazione Scala nazionale De Luca (2000) Livelli di Pianificazione Scala Nazionale Scala Regionale Scala Locale 1 Livello Piano Nazionale Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 2 Livello Piani Regionali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 3 Livello Piani Locali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 35

36 Processo di Pianificazione Scala nazionale 1 Livello Piano Nazionale Monitoraggio 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità Monitoraggio 1 Livello Piano Nazionale PGTL PL AM PGTL Piano generale dei Trasporti e della Logistica PL Piano per la Logistica AM Autostrade del Mare 36

37 Processo di Pianificazione Scala nazionale Piano Direttore PGTL Trasporto stradale Trasporto ferroviario Logistica Trasporto marittimo Piano di Settore Trasporto stradale PL Trasporto marittimo Piano Ro-Ro (Autostrade del mare) Trasporto ferroviario Studio di Fattibilità 37

38 Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL, 2001) Obiettivi del PGTL 2001: Sostenere la domanda di trasporto tramite strategie infrastrutturali, di mercato, normative e organizzative; Garantire un sistema ambientale sostenibile attraverso il riequilibrio modale, il risanamento atmosferico acustico e paesaggistico, l utilizzo di tecnologie energeticamente più efficienti; Assicurare l efficienza della spesa pubblica tramite l attivazione della concorrenza, la programmazione degli investimenti, la partecipazione del capitale privato; Perseguire l equilibrio territoriale delle imprese tra nord e sud del Paese; Raccordare la politica nazionale dei trasporti con quella europea; Accrescere la professionalità degli operatori del settore. 38

39 Piano per la Logistica (PL, 2006) Obiettivi del PL 2006: Si pone l obiettivo di contenere i costi logistici (20% sul valore totale della produzione) per recuperare competitività rispetto alle tendenze europee, attraverso: costruzione di nuove infrastrutture ed ammodernamento delle preesistenti nei punti critici della rete italiana; promozione della terziarizzazione logistica (logistica integrata di filiera); liberalizzazione dell autotrasporto 39

40 Piano per la Logistica (PL, 2006) Contenuti del PL 2006: Situazione del contesto europeo di trasporto merci e logistica e inquadramento dell Italia in tale contesto; Inquadramento delle relazioni esistenti tra trasporti e territorio (accessibilità locali, sistemi infrastrutturali ed offerta di trasporto); Inquadramento delle relazioni esistenti tra trasporto e logistica (domanda e offerta); Modi di trasporto considerati: autotrasporto, combinato terrestre e marittimo, trasporto aereo, trasporto urbano delle merci. 40

41 Piano per la Logistica (PL, 2006) Principali interventi sui nodi infrastrutturali del PL 2006: 41

42 Piano per la Logistica (PL, 2006) Principali interventi sui nodi infrastrutturali del PL 2006: 42

43 Piano per la Logistica (PL, 2006) Principali interventi sui nodi infrastrutturali del PL 2006: 43

44 Piano per la Logistica (PL, 2006) Principali interventi sui nodi infrastrutturali del PL 2006: 44

45 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Le autostrade del mare sono dei servizi attivati per collegare i principali porti commerciali al fine di favorire lo sviluppo del trasporto marittimo nell'ottica di superare i colli di bottiglia come le Alpi, i Pirenei, lo Stretto di Messina, ecc. Rappresentano, in certi casi, un alternativa realmente competitiva al trasporto terrestre, con vantaggio ambientale e minore incdentalità 45

46 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare 46

47 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Meno Tir sulle strade Aumento costante (circa il 20% annuo) del traffico pesante trasferito sulle rotte marittime: il traffico merci che ha viaggiato sulle Autostrade del Mare è cresciuto dall 1,5% a oltre il 3,5% del traffico merci totale. Ogni anno oltre Tir hanno viaggiato via mare invece che su strada (l'equivalente ogni giorno di una colonna lunga 96 km). È raddoppiata la quota di traffico sottratto alla strada: si è passati dal 2% del 2000 a oltre il 4% del 2005 del traffico pesante a lunga percorrenza. 47

48 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Aumento della capacità di stiva Nel 2004 la capacità di stiva e traffico effettivo sulle rotte nazionali è stata pari a circa a mezzi all'anno, che equivale a una crescita del 21% rispetto al Sempre nel 2004 il traffico effettivamente trasportato è stato di mezzi, con un aumento del 37% rispetto al Un ulteriore incremento del 50% può essere assorbito a costo zero (economico, energetico e ambientale) saturando le capacità di stiva, cioè la capacità di carico delle navi. 48

49 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Rilevazione delle linee marittime Attualmente le linee marittime delle Autostrade del Mare operative in Italia sono circa 150 di cui 20 nazionali, 30 di cabotaggio obbligato - collegamento con la Sardegna - e 106 internazionali. Nuove navi specializzate Costruzione oltre 20 nuove navi specializzate per le Autostrade del Mare (Ro-Ro e Ro-Pax) presso la cantieristica nazionale. Le navi sono destinate all armamento italiano, che ha guadagnato posizioni nella graduatoria del comparto specifico (terzo posto a livello mondiale) 49

50 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Obiettivi Elaborazione e coordinamento del Master Plan nazionale delle infrastrutture da realizzare all interno e all esterno dell area portuale, con l obiettivo di migliorare anche l accessibilità terrestre dei porti Ricerca e selezione di potenziali partner finanziari (pubblici e privati) e imprenditoriali, in collaborazione con porti, armatori, autotrasportatori e terminalisti, attraverso le associazioni di categoria Promozione dell innovazione e del trasferimento delle tecnologie, soprattutto informatiche (ICT) 50

51 Piano Ro-Ro Autostrade del Mare Fasi 1. QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO Analisi territoriale (popolazione, occupazione e tessuto imprenditoriale) Dotazioni tecniche ed infrastrutturali Analisi del trasporto merci Stima della movimentazione delle merci Rassegna di progetti già redatti e di esperienze già realizzate 51

52 Piano ro-ro Autostrade del Mare Fasi 2. DEFINIZIONE DEI SERVIZI DI TRASPORTO MERCI ATTIVABILI ED INDIVIDUAZIONE DEL SERVIZIO Descrizione dei servizi Individuazione delle principali categorie di utenti Individuazione di tutti gli attori coinvolti, sia pubblici che privati (promotori, gestori, utenti diretti ed indiretti del servizio, es. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Autostrade Mediterranee S.p.A., Sviluppo Italia, ecc.) Analisi qualitativa costi-benefici per ciascuna categoria di attori Individuazione delle principali criticità dei servizi di progetto Sintesi dei principali fattori ostativi all implementazione del progetto 52

53 Piano ro-ro Autostrade del Mare Fasi 3. ANALISI DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA Descrizione dei servizi, dei mezzi e delle infrastrutture impegnate (fattibilità tecnica) Confronto tra lo stato attuale e lo scenario di progetto Tempi e costi dello scenario di progetto Analisi della competitività del servizio rispetto all alternativa attuale Stima della domanda potenziale Sostenibilità finanziaria del servizio Costi di investimento e di esercizio Stima dei ricavi Analisi delle esternalità tra lo scenario attuale e lo scenario di progetto Sintesi finale e definizione dei fattori critici di successo/insuccesso del servizio 53

54 Piano ro-ro Autostrade del Mare Benefici attesi Miglioramento della sicurezza stradale Riduzione dei costi di trasporto Maggiore rispetto dell'ambiente 54

55 Processo di Pianificazione Scala regionale De Luca (2000) Livelli di Pianificazione Scala Nazionale Scala Regionale Scala Locale 1 Livello Piano Nazionale Monitoraggio Monitoraggio Monitoraggio 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 2 Livello Piani Regionali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 3 Livello Piani Locali 1. Piano Direttore 2. Piani Attuativi 3. Studi di Fattibilità 55

56 Caso di Studio: Regione Sicilia 1. Piano Direttore dei Trasporti della Regione Sicilia (PDT) (Regione Siciliana, 2002) 2. Piano Attuativo del Trasporto delle Merci e della Logistica (PATML) della Regione Siciliana (Regione Siciliana, 2004) 3. Studio di Pre-fattibilità dell interporto di Termini Imerese (SDFIT) (Società degli Interporti Siciliani S.p.A., 2004) 56

57 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità PIANO DIRETTORE Documento di indirizzi ed interventi prioritari (*) Pianificazione Strategica (a scala regionale) Previsione temporale di lungo periodo PIANI ATTUATIVI: Piano del trasporto stradale. (**). Piano del trasporto ferroviario. (**) Piano del trasporto marittimo. (**) Piano del trasporto aereo. (**) Piano del trasporto delle merci e della logistica. (***) Piano del trasporto Pubblico Locale. Pianificazione Tattica (a scala sub regionale) Previsione temporale di breve periodo Piani Urbani del Traffico. Piani del traffico per la viabilità extraurbana Piani Urbani della Mobilità. Programmi Triennali dei servizi del TPL. Contratti di servizio del TPL. Piano dei Parcheggi. 57

58 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) Contiene le determinazioni e gli orientamenti per la pianificazione del trasporto regionale, individua la metodologia, gli obiettivi, i percorsi e le strategie necessarie per la riqualificazione dei trasporti in Sicilia. Il Piano, oltre a comprendere e fissare gli orientamenti in materia di trasporto e mobilità regionale, contiene l elencazione degli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari. Tali interventi, inseriti nel Piano Direttore, sono stati individuati sulla base di analisi e studi preparatori per la definizione degli Accordi di Programma Quadro e inseriti negli strumenti della Programmazione regionale. 58

59 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) La Pianificazione strategica prevede un orizzonte temporale al Attraverso analisi e studi di base si proseguirà con un livello di pianificazione progressivamente più dettagliata. La Pianificazione tattica, da sviluppare in ambito sub-regionale, riguarda l individuazione di interventi, soprattutto di tipo gestionale, finalizzati all ottimizzazione delle condizioni esistenti della mobilità dei passeggeri e delle merci, tramite la definizione di strumenti la cui elencazione, per l appunto, è indicata nel Piano Direttore. 59

60 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) 60

61 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) 61

62 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) 62

63 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano direttore dei trasporti (2002) Emilia Romagna Lombardia Veneto Articolazione delle analisi: 1. Obiettivi e strategie 2. Metodologia e articolazione 3. Contenuti 4. Strumenti modellistici utilizzati 63

64 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Obiettivi e strategie Analisi dello stato attuale del sistema dei trasporti e delle possibili alternative future per l individuazione di possibili interventi infrastrutturali da attuare sul territorio 64

65 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Contenuti Sono considerate tutte le infrastrutture a servizio dei diversi modi di trasporto, quali: sistema stradale sistema ferroviario-intermodale sistema portuale Viene analizzato il flusso di merci sulle infrastrutture di cui sopra e ne vengono determinate le relative proiezioni fino al 2015 (orizzonte temporale di indirizzo/previsione). 65

66 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Metodologia e articolazione Parte I Diagnosi dello stato attuale Individuazione delle condizioni attuali del sistema del trasporto delle merci e della logistica in Sicilia in termini di: bisogni di mobilità dei comparti produttivi e commerciali e flusso attuale delle merci; analisi della distribuzione delle aree carenti di dotazioni infrastrutturali in funzione delle esigenze produttive e commerciali per le varie filiere; individuazione dei fattori di criticità esistenti nei confronti degli utenti dei comparti in termini di carenze organizzative, gestionali ed infrastrutturali e, più in generale, analisi della domanda di logistica ed intermodalità. Continua 66

67 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Analisi dei fattori di rischio ambientale, livello di inquinamento atmosferico e acustico; Scenario tendenziale della mobilità delle merci per comparto produttivo e commerciale e per modalità di trasporto, ecc. 67

68 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Parte II Analisi delle possibili alternative (scenario a breve-medio termine) Individuazione delle linee di intervento, funzionali, gestionali, organizzative ed infrastrutturali, necessarie per razionalizzare la distribuzione dei settori produttivi e commerciali con eventuali aggregazioni territoriali e produttive. Politica della gestione del ciclo produzione-commercializzazione, mediante forme associative di trasporto comune. Studio della modifica della ripartizione modale del trasporto delle merci e comparazione analitica della situazione ante e post. Analisi del sistema stradale, ferroviario e portuale successive al riequilibrio modale individuato e possibilità di trasferimento delle soluzioni verso la mobilità dei passeggeri 68

69 Caso di Studio: Regione Sicilia Piano attuativo del trasporto merci e della logistica (2004) Parte III Possibili interventi infrastrutturali attuativi 69

70 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 1. Indicazioni generali: obiettivi e vincoli 2. Individuazione delle aree a) Studio del territorio b) I collegamenti c) Criteri per l individuazione delle aree d) Dimensionamento macro e) Definizione aree e verifica dimensioni f) Ipotesi di viabilità interna 3. Assetto societario 70

71 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 1. Indicazioni generali: obiettivi e vincoli 2. Individuazione delle aree a) Studio del territorio b) I collegamenti c) Criteri per l individuazione delle aree d) Dimensionamento macro e) Definizione aree e verifica dimensioni f) Ipotesi di viabilità interna 3. Assetto societario 71

72 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 72

73 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 1. Indicazioni generali: obiettivi e vincoli 2. Individuazione delle aree a) Studio del territorio b) I collegamenti c) Criteri per l individuazione delle aree d) Dimensionamento macro e) Definizione aree e verifica dimensioni f) Ipotesi di viabilità interna 3. Assetto societario 73

74 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Assi stradali Autostrada A19 (collegamenti con Palermo) Autostrada A20 (collegamenti con Catania e Messina) SS 285 (collegamenti con Agrigento) SS 113 (collegamenti con Trapani e Messina) Assi ferroviari Dalla stazione di Fiumetorto (distante 4 km), collegamenti con: Catania, Enna, Caltanissetta, Agrigento (monobinario); direzione Cefalù-Messina (doppio binario) 74

75 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Collegamenti portuali Origine Destinazione Compagnia Orario partenza Giorni partenza Genova Voltri Termini Imerese Stradeblu 24:00 lun, mer, gio, sab Termini Imerese Genova Voltri Stradeblu 24:00 lun Termini Imerese Genova Voltri Stradeblu 14:00 mer, ven Termini Imerese Genova Voltri Stradeblu 17:00 sab Civitavecchia Termini Imerese Stradeblu 20:00 mar, gio, sab Termini Imerese Civitavecchia Stradeblu 20:00 lun, mer, sab 75

76 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 1. Indicazioni generali: obiettivi e vincoli 2. Individuazione delle aree a) Studio del territorio b) I collegamenti c) Criteri per l individuazione delle aree d) Dimensionamento macro e) Definizione aree e verifica dimensioni f) Ipotesi di viabilità interna 3. Assetto societario 76

77 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 77

78 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Ipotesi di funzionamento ottimale Terminale Intermodale Magazzini Uffici Totale aree Totale area Interportuale Movimentazioni (ton/anno) Superfici (mq)

79 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) 4 aree da raggruppare in moduli: Modulo 1, composto dalle aree 1 e 2: Area 1 = Centro direzionale Area 2 = Polo intermodale (1 fascio di binari) Modulo 2, composto dalle aree 3 e 4: (1.750 mq) ( mq) Area 3 = Viabilità interna e parcheggio mezzi Area 4 = Polo logistico (3 blocchi da mq o 4 blocchi da mq) 79

80 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Area 1 Centro direzionale Area 2 Polo intermodale 80

81 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Area 3 Viabilità interna e parcheggio mezzi Area 4 Polo logistico 81

82 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Area Superfici e lotto (mq) Verde (mq) Parcheggi (mq) Copertura (mq) Cubatur a (mq) Edifici e accessori (mq) Centro direzionale (1) Polo intermodale (2) Viabilità e parcheggi (3) Polo logistico (4) Totale

83 Caso di Studio: Regione Sicilia Studio di Prefattibilità dell Interporto di Termini Imerese (2004) Tipologia Espropri Magazzini Officina U.C. Officina M.P. Servizi alla persona Centro Direzionale Gate Impianti tecnologici Unità di movimentazione Impianti ferroviari Aree sosta (interferenze 10%) IVA Totale Costo (m )

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