FONDO SOCIALE EUROPEO Programma Operativo Regionale
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1 1 FONDO SOCIALE EUROPEO Programma Operativo Regionale Investimenti a favore della crescita e dell occupazione ASSE B - INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA' DGRT 1197/2015 DGRT 6456/2015 BURT parte III supplemento n.8 del 13/01/2016 Tavolo Disabilità e Mobilità della Consulta del III Terzo Settore SdS Pisana 20 Gennaio 2016
2 2 DOVE ERAVAMO RIMASTI NEI LAVORI DEL TAVOLO DISABILITA..
3 3 Presentazione Decisione RT n.11 7/4/2015 Indirizzi agli uffici regionali" Azioni di sistema e strategie per il miglioramento dei servizi sociosanitari nell'ambito delle politiche per la disabilità". Gruppo di lavoro del Tavolo disabilità per inviare alla Regione la RACCOLTA DI CONTRIBUTI DI ANALISI PER LA PROGRAMMAZIONE POR FSE OB9 Sintesi della proposta di linee guida per la disabilità nella zona pisana a seguito dell analisi della Decisione n.11/2015 (Tavolo del 12/10/2015)
4 Decisione RT n.11 7/4/ IL PERCORSO DI PRESA IN CARICO INTEGRATA 2. VITA INDIPENDENTE 3. DURANTE E DOPO DI NOI. LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE 4. PUNTO INFORMATIVO DISABILITA' 5. ATTIVITÀ DEL CENTRO REGIONALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE (CRID) 6. BUONE PRASSI TERRITORIALI E MAPPATURA STRUTTURE RESIDENZIALI POR FSE
5 Decisione RT n.11 7/4/ IL PERCORSO DI PRESA IN CARICO INTEGRATA RIFERIMENTI NORMATIVI Progetto Obiettivo del PSR 2002/2004 Piano Integrato Sociale regionale LR n. 66/2008 Piano Integrato Sociale e Sanitario programmazione regionale Progetto globale di presa in carico POR FSE A) analisi unificante, articolata e multidimensionale, a scadenze certe superando sovrapposizioni di accertamenti valutativi B) soddisfacimento dei bisogni primari ed il mantenimento di funzioni e attività primarie, attraverso la definizione di progetti assistenziali C) ruolo attivo nella comunità (inserimento lavorativo e scolastico), partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione e e allo sport e al tempo libero presidi operativi della rete di accesso PUA UVM Piani Assistenziali Personalizzati informazioni prevenzione Processo di presa in carico integrato unico luogo di valutazione e definizione dei singoli progetti ICF Referente unico case manager Progetto condiviso con i caregivers
6 Decisione RT n.11 7/4/ VITA INDIPENDENTE 6 RIFERIMENTI NORMATIVI ATTUAZIONE RT destinatari sono le persone disabili, con capacitàdi esprimere la propria volontà, di etàcompresa fra 18 ed i 65 anni, in possesso della certificazione di gravità ai sensi dell art. 3 comma 3 della legge n. 104/92, che intendono realizzare un proprio progetto di vita che ricomprenda lo svolgimento delle principali attivitàquotidiane, compreso l esercizio delle responsabilitàgenitoriali nei confronti di figli a carico, attivitàlavorative in essere o in progetto, attivitàscolastico-formative finalizzate a configurazioni lavorative, ecc. l Progetto Vita Indipendente ha origine nel 2004 in 5 Zone dellatoscana, come sperimentazione,per estendersi definitivamente nel 2012 in tuttele 34 Zone Distretto della regione. I progetti finanziati in Toscana nella fase sperimentale sono stati 28 e sono passati a circa 400 nella fase pilota del Progetto. Nel 2012, anno di avvio della fase a regime, sono stati erogati i contributi a circa 600 disabili per arrivare a 810 nel Sulla base dell ultimo monitoraggio effettuato (dati al 31/12/2013), il contributo medio mensile erogato è di circa e l etàmedia dei beneficiari èdi 46 anni Indicazioni attuative/programmatorie da Decisione 11/2015 POR FSE Uffici regionali intendono avviare uno studio di fattibilità e sostenibilità finalizzato al superamento della logica progettuale verso una sistematizzazione della tipologia di intervento all interno di quelle attualmente previste in Toscana per le persone non autosufficienti con disabilità (DAL PROGETTO SINGOLO AL SISTEMA)
7 7 Raccolta contributi per il POR (gruppo di lavoro) RACCOLTA DI CONTRIBUTI DI ANALISI PER LA PROGRAMMAZIONE POR FSE OB9 PROMUOVERE L'INCLUSIONE SOCIALE E COMBATTERE LA POVERTÀ (Questa scheda non intende raccogliere progetti o idee progettuali, ma analisi e di campi d'intervento) Dopo lungo confronto con gli attori del privato sociale che compongono il tavolo della disabilità della Sds pisana proponiamo un progetto che incida sulla cultura aziendale, preparando le persone disabili con laboratori specifici e mirati che portino ad inserimenti in imprese rese accessibili strutturalmente e culturalmente all accoglienza delle diverse abilità lavorative un progetto di sistema che ottimizzi le risorse della rete creando una filiera di servizi per l autonomia personale, l orientamento al lavoro, la formazione compensativa, la professionalizzazione, l inserimento in azienda con l accompagnamento di tutor per l inserimento lavorativo POR FSE Obiettivi specifici della proposta di intervento Training per le autonomie personali e lavorative quotidiane Attività laboratoriali per l insegnamento di alcune professionalità e mestieri: informatica sociale, agricoltura sociale, manufatti artigianali e piccoli arredamenti per casa, maglieria ricamo, professioni di supporto allo sport, alberghiero, ristorazione, servizi Accordo di collaborazione con il Centro per l impiego Creazione di una centrale di coordinamento per la preformazione e il supporto allo stage e all inserimento Diversificazione degli interventi per tipologia di disabilità e livello di gravità Valorizzazione delle esperienze progettuali già avviate sul territorio della Zona
8 Proposte di linee guida per la zona Sintesi verbale Tavolo Disabilità Mobilità Consulta del Terzo settore del ) ABITARE E VIVERE IN AUTONOMIA RISPETTO ALLE PROPRIE CAPACITA (gruppi appartamento training per le autonomie durante noi dopo di noi tempo libero) 2) FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO OPERATORI 3) ATTIVITA LABORATORIALI DEI CENTRI DIURNI APERTI ANCHE ALL ESTERNO 4) ATTIVITA PER L ACQUISIZIONE DI CAPACITA SOCIALIZZANTI E/O LAVORATIVE - SCUOLA 5) DIVULGAZIONE INFORMAZIONE COMUNICAZIONE NUOVI STRUMENTI POR FSE
9 9 POR FSE ALLEGATO A REGIONE TOSCANA FONDO SOCIALE EUROPEO Programma Operativo Regionale Investimenti a favore della crescita e dell occupazione ASSE B - INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA N.B. AVVISO PUBBLICO DGRT 6456/2015 BURT parte III supplemento n.8 del 13/01/2016
10 10 Obiettivi / Azioni Ob. : Favorire l inserimento lavorativo di persone disabili e vulnerabili attraverso servizi e processi di accompagnamento al lavoro
11 11 Risorse/Risultati Zona Pisana Sono previsti Dimensione minima del progetto Numero minimo destinatari 100 persone prese in carico con selezione e valutazione funzionale iniziale 71 accompagnamenti in azienda
12 12 Attività Obbligatorie A) Azioni di sistema A.1. Indirizzate alla persona: Selezione specifica dei partecipanti (azioni di competenza dei soggetti pubblici territoriali); Valutazione del livello di occupabilità dei partecipanti; Orientamento dei partecipanti; Progettazione personalizzata; Accompagnamento in azienda per i partecipanti; A.2. Indirizzate al processo di occupabilità: Scouting delle imprese; Matching domanda/offerta di lavoro; Tutoring in azienda per i partecipanti; A.3 Indirizzate allo sviluppo del sistema integrato regionale: Partecipazione alla Cabina di Regia regionale. B) Erogazione indennità di partecipazione alla persona Tutti i progetti dovranno prevedere l'erogazione di indennità di partecipazione ai destinatari.
13 Attività Facoltative A) Azioni di sistema A.1. Indirizzate alla persona: Formazione; Sostegno alla pari (peer operator). A.2. Indirizzate al processo di occupabilità: Attività di ascolto finalizzate ad un miglioramento della vita lavorativa dei destinatari; Attività di sostegno a processi di dialogo con Associazioni e Istituzioni; Interventi sul contesto sociale e familiare per potenziare l attività di supporto dei destinatari; A.3 Indirizzate allo sviluppo del sistema integrato regionale: Nuovi modelli di formazione per persone disabili/salute mentale; Promozione di scambi e confronti tra esperienze aziendali; Sostenibilità futura dei servizi attivati; Avvio della sperimentazione ICF. B) Servizi facilitazione del sistema dei trasporti finalizzato alla partecipazione alle attività di progetto; ausili per la fruizione delle attività di progetto (non ricompresi nei LEA); interventi socio-educativi. 13
14 14 Priorità Generali A. la parità di genere e le pari opportunità; B. i percorsi integrati; C. l'approccio individualizzato D. interventi su destinatari: azioni specifiche situazione di uscita dai percorsi scolastici. Specifiche - il processo di co-progettazione in relazione al grado e alla qualità di coinvolgimento degli attori pubblici e privati del territorio; - la capacità del progetto di garantire la sua sostenibilità futura; - avvio della sperimentazione della metodologia di valutazione ICF.
15 Obiettivi della programmazione pubblica zonale Monitorare e supervisionerare i percorsi e le azioni di sistema (criteri selezione hp progetti) Mettere a patrimonio le esperienze e le conoscenze acquisite (linee di indirizzo) Valorizzare lavori tavoli Coinvolgimento operativo delle Strutture e professionisti SDS su disabilità e salute mentale (nomina operatori pubblici per gruppi lavoro) Estendere la rete (rapporto SdS con Ufficio Impiego, associazioni categoria etc ) 15
16 Linee guida programmazione pubblica zonale Le linee guida approvate dall Assemblea SdS Pisana e frutto, in parte, del percorso di programmazione partecipata del Tavolo zonale saranno elemento di valutazione per la valorizzazione della rete territoriale e di adesione della SdS stessa alla progettazione: obiettivi enunciati dalla Comunicazione della Commissione europea: Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva tramite forme anche di innovazione La coesione territoriale può dunque essere articolata come: ricomposizione di risorse, attivazione di circuiti di economia civica, proattività nell ambito dell azione pubblica capacità di stare in processi partecipativi regolati e fortemente orientati alla produzione di pratiche sostenibili. elementi chiave: 1) accompagnamento, valutazione, monitoraggio, riprogettazione: pro attività sistema pubblico 2 e 3) Unire il mondo produttivo, il mondo dei portatori idi interesse e il sistema dei servizi rivolti alla persona 4) formazione e il peering personalizzati 5) Piano assistenziale che crei una continuità con formazione e inserimento lavorativo in forme progressive rispetto all acquisizione acquisizione delle capacità 6) Nuovi spazi di mercato che garantiscano in parte la sostenibilità futura 16
17 Linee guida programmazione pubblica 17 zonale Obiettivi peculiari delle future proposte progettuali potranno essere i seguenti Training per le autonomie personali e lavorative quotidiane Attività laboratoriali per l insegnamento di alcune professionalità e mestieri: informatica sociale, agricoltura sociale, manufatti artigianali e piccoli arredamenti per casa (questi di prossima attivazione in un circuito di produzione welfare generativo),maglieria ricamo, professioni di supporto allo sport, alberghiero, ristorazione, servizi Accordo di collaborazione con il Centro per l impiego Creazione di una centrale di coordinamento per la preformazione e il supporto allo stage e all inserimento Accordo di collaborazione con il Laboratorio Ausili AUSL 5 Pisa Accordo di collaborazione con il provveditorato degli studi Ufficio scolastico territoriale di Pisa e con le scuole secondarie di secondo grado autonome della zona Diversificazione degli interventi per tipologia di disabilità e livello di gravità Valorizzazione delle esperienze progettuali già avviate sul territorio della Zona Settori precedentemente individuati come meno espulsivi: - Informatica - Servizi vari (Commercio, manutenzione-segreterie,ambientale, supporto allo sport) - Turismo Alberghiero - Manifattura artigianale - Agricoltura sociale
18 18 Scadenza 31/3/2016 ovvero 77 giorni, ovvero 11 settimane. Sono ammesse a presentare i progetti: le imprese, le cooperative sociali, i soggetti pubblici e privati che operano nel recupero socio-lavorativo di soggetti svantaggiati Il processo prevede almeno tre tappe 1. selezione dei partner (enti pubblici, aziende, terzo settore)per l avvio della co-progettazione (evidenza pubblica) 2. conduzione dei gruppi di co-progettazione (coordinamento e supervisione del soggetto pubblico) 3. individuazione del progetti e delle ATS (partenariati pubblico-privati, capofila/partner)
19 HP Cronoprogramma 19 1 fase selezione dei partner 2 fase conduzione dei gruppi di coprogettazione 3 fase progetti e ATS 13 gennaio - 29 gennaio 1 febbraio - 17 febbraio 18 febbraio - 25 marzo 1/2: assemblea plenaria ammes si coprogettazione, illustrazione indirizzi, 18/1 : giunta/assemblea approvazione bando con riferimenti sds (indirizzi, PO, criteri selezione hp progetti, proposte tavoli) gruppi di lavoro 21/2: coordinamento della redazione dei progetti da parte dei c apofila 19/1. Pubblicazione / Comunicato 2/2: costituzione gruppi/c onvocazione 26 giorni di progettazione 20/1 : tavolo disabilità 3/2: avvio gruppi di lavoro 18/3: assemblea sds approvazione progetti e ats definitivi 21/1 :??? 15gg di lavori ultimazione progetti 22/1:??? 25/3: presentazione progetti 23/1:??? 17/2: chiusura gruppi / HP progetti e ATS Buona pasqua! 25/1: assemblea pubblica aperta 18/2: assemblea sds / scelta progetti 26/1:??? 31/3 scadenza ultima presentazione progetti 27/1: chiusura bando 28/1: selezione 29/1: selezione / provvedimento direttore con ammessi e criteri selezioni hp progettuali (requisiti di processo, rete e struttura) / convocazione plenaria coprogettazione
20 Breve presentazione dell avviso pubblico zonale per manifestare l interesse a partecipare Apertura Bando Chiusura e selezione FASE A Gruppi di lavoro per valutazione della fattibilità preliminare FASE B Costituzione di partenariati misti pubblico privato 20 FASE C Elaborazione delle progettazioni esecutive INVIO IN REGIONE 20/01/ /01/ /02/ /02/ /03/2016 Leggere Attentamente: -Art.1 Premessa -Artt.6, 7 -Art.9 Criteri di selezione a, b, c - Ore Domande inviate - Per PEC - Per posta el. ordinaria (attendere ricevuta) -In cartaceo -Partecipazione a seguito di comunicazione SdS di superamento selezione -Raccolta di idee -Suddivisione in gruppi -Individuazione fattibilità -Individuazione di partnariati per ATS da parte di SdS in base alla aderenza alle Linee Guida Zonali e alla sostenibiltà giuridico- economica dei proponenti -Stesura progetto/i di massima -ATS -Definizione progetto/i
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