In memoria di Silvia Ciairano

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1 5 Marzo 2014 Consiglio dei Seniores Città di Torino Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino IL PROGETTO «ACT ON AGEING» INVECCHIARE ATTIVAMENTE Una potenziale strategia per affrontare la sostenibilità demografica. Una ricerca-intervento sulle relazioni tra attività fisica, memoria e abilità quotidiane nei cittadini anziani. In memoria di Silvia Ciairano Dott.sse Emanuela Rabaglietti & Antonella Roggero

2 La sfida demografica L invecchiamento interessa tutto il mondo Nel 2050 il 33,6% della popolazione sarà anziana

3 Trasformazioni demografiche nelle società occidentali. Aumento della popolazione sopra i 65 anni con previsioni di ulteriori aumenti (OMS, 2002). Preoccupazione per l aumento degli anziani con scarsa autonomia e declino di abilità cognitive (es. memoria) e delle abilità di vita. Costi economici e psicosociali per prendersi cura della cittadinanza anziana. Importanza individuare i fattori di protezione che permettano il mantenimento della salute fisica e psicologica ottimale nelle persone anziane.

4 Promozione dell invecchiamento Anni 80 E un concetto difficile da definire Diverse modalità di ricerca sull invecchiamento positivo Diversi modelli proposti Adozione di un corretto stile di vita

5 Invecchiamento attivo (OMS, 2002) Qualsiasi programma di promozione all invecchiamento attivo deve cercare di prevenire le malattie e le disabilità, ottimizzando il funzionamento globale, fisico e psicologico, della persona.

6 QUESTIONI APERTE Pochi studi sul segmento più anziano della popolazione, sopra i 65 anni. Poche sono le ricerche condotte nel sud-europa dove il ricorso a badanti e/o case di riposo è relativamente recente (Bettio & Plantenga 2004). Le ricerche sono state condotte nella maggior parte dei casi su persone già istituzionalizzate, senza considerare che questa popolazione è caratterizzata da particolari fragilità psicologiche e fisiche. Diversi studi internazionali (i.e. Colcombe & Kramer, 2003) mostrano che il declino della abilità fisiche e psicologiche nell età anziana non è inevitabile. Ai ricercatori viene richiesto di identificare e ai politici di sostenere interventi di prevenzione del declino mentale per promuovere la qualità della vita nei cittadini anziani. Tali interventi dovrebbero e essere di carattere universale, indirizzati all intera popolazione, facile da introdurre, relativamente economici ed efficaci.

7 Perché indagare le relazioni tra attività fisica, memoria e abilità di vita?

8 Benefici dell attività motoria FISICI Funzione cardiovascolare A livello metabolico Aumento/mantenimento della massa muscolare Riduzione della massa grassa Stimolazione della funzione osteoclastica dell osso PSICOSOCIALI Miglioramento della percezione di auto-efficacia e del tono dell umore Sperimentazione di emozioni positive Incremento prestativo nei compiti di attenzione e memoria Limitazioni di ansia, stress, depressione

9 Benefici dell attività motoria Incremento dell autonomia nella gestione delle attività quotidiane Miglioramento dello stato generale di salute

10 ACT ON AGEING: partner Dipartimento di Psicologia Scuola/Struttura Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie S.U.I.S.M. Dipartimento di Biologia Animale e dell Uomo CPO - Azienda ospedaliera San Giovanni Battista Consorzio COREP

11 Psicologia dello Sviluppo Psicologia Generale Neuropsicologia Gruppi di ricerca Responsabile del progetto (Ciairano e poi Geminiani- Rabaglietti) e Project Manager Unità di ricerca abilità motorie e sviluppo - SUISM Unità di ricerca funzionamento neuro-muscolare SUISM Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Psicometria e statistica LIDEA

12 ACT ON AGEING: obiettivo generale Indagare l effetto di un programma di attività motoria e di un programma di attività cognitiva su: - autonomia nella gestione delle azioni quotidiane, - funzionamento motorio, - adattamento psicosociale, in una popolazione di cittadini anziani (dai 65 anni).

13 OBIETTIVI SPECIFICI Sono state analizzate e studiate specificatamente le seguenti dimensioni individuali della popolazione anziana considerata: Abilità motorie (equilibrio, resistenza aerobica, forza degli arti superiori); Funzionalità cognitiva (memoria, attenzione, funzioni esecutive); Costrutti psicologici (autostima, tratti depressivi, abilità di problem solving); Condizione sociale (ampiezza rete familiare e amicale, solitudine, qualità dell amicizia); Autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane; Parametri antropometrici e biomeccanici.

14 OBIETTIVI SPECIFICI Alcuni gruppi di lavoro hanno lavorato su ulteriori tematiche di fondamentale importanza per il benessere della popolazione anziana: Analisi delle componenti nell interazione uomo-abitazione che possono promuovere/compromettere l autonomia e la sicurezza dell anziano; Analisi delle dinamiche relazionali all interno équipe di operatori ed infermieri presenti nelle strutture residenziali per anziani.

15 Sintesi degli aspetti considerati Qualità di vita Forza Aspetti organizzativi Equilibrio Ergonomici Abilità motorie Postura Deambulazione Abilità di vita Interventi Adattamento fisico Adattamento psicologico quotidiana Parametri antropometrici e biomeccanici Aspetti cognitivi (memoria) emotivi (depressione) sociali (auto-efficiacia)

16 CAMPIONE E DISEGNO DI RICERCA Circa 400 partecipanti: che vivono nella propria casa, che vivono nelle residenze per anziani. Metodologia dell intervento : un disegno di ricerca con due gruppi sperimentali (gruppo motorio e gruppo di potenziamento cognitivo) e un gruppo di controllo a cui i partecipanti sono stati assegnati casualmente. I partecipanti sono stati valutati prima dell inizio dell intervento, al termine del programma di attività e 6 mesi dopo.

17 INTERVENTI Le attività sono state svolte grazie alla collaborazione di Centri anziani e Associazioni nelle province di Torino, Asti e Cuneo I programmi (attività motoria, training cognitivo) si sono svolti in gruppi di partecipanti ed entrambi hanno avuto la durata di 4 mesi. Intervento motorio: frequenza bisettimanale, 1 ora a seduta, condotto da laureati in Scienze Motorie. Protocollo: attività aerobica con componenti di forza, equilibrio, flessibilità e mobilità articolare. Training cognitivo: frequenza settimanale, 1 ora e mezza a seduta, condotto da psicologi. Protocollo: Lab Empowerment (De Beni, 2008), strategie metacognitive.

18 ACT ON AGEING: partecipanti 367 anziani, età media 73 anni Residenza: 60% a TO, 21% a CN, 19% ad AT

19 Caratteristiche baseline (campione normativo) Buona funzionalità cognitiva Condizione di sovrappeso Discreta funzionalità motoria (forza arti inferiori e superiori, flessibilità, deambulazione, resistenza aerobica) Discreto adattamento psicosociale (sintomi depressivi, relazioni sociali) Autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane

20 RISULTATI ATTESI Il principale obiettivo del progetto è stato di valutare i benefici della partecipazione a ciascun training su qualità di vita, declino funzionale, attività funzionale e strumentale degli anziani, considerandone le differenti dimensioni individuali. Sono attese evidenze, in termini di miglioramento o di mantenimento della stabilità nei seguenti ambiti: Abilità motorie e qualità della vita Funzionalità cognitiva Adattamento psicologico e relazionale Parametri antropometrici e biomeccanici Organizzazione del contesto di vita a livello ergonomico Utilizzo dei servizi di cura pubblica e privata da parte di anziani autonomi e di anziani che vivono nelle residenze. A partire da questi risultati, fornire alcune linee guida per la prevenzione del declino funzionale e la promozione della qualità di vita a livello regionale della popolazione anziana.

21 5 Marzo 2014 Consiglio dei Seniores Città di Torino Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino EFFETTI PSICOLOGICI, SOCIALI E COGNITIVI DI UN PROGRAMMA DI ATTIVITA MOTORIA E UN TRAINING COGNITIVO NELLA POPOLAZIONE ANZIANA

22 OBIETTIVI del GRUPPO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Verificare gli effetti del programma di attività motoria e del training cognitivo sull adattamento psicologico, cognitivo e sociale degli anziani coinvolti; Nello specifico sono state considerate le seguenti aree: tratti depressivi, autostima, capacità di problem solving; memoria a lungo termine, capacità attentive; ampiezza rete amicale, senso di solitudine.

23 STRUMENTI E PROCEDURA Questionario self-report anonimo, somministrato da ricercatori appositamente addestrati presso i Centri Anziani, della durata di circa 1 ora, costituito da Scale validate. VARIABILI PSICOLOGICHE : Autoefficacia nella Soluzione di Problemi (14 item, range 14-56) Autostima di Rosemberg (10 item, range 10-40) CES-D (sintomi depressivi) (20 item, cut off 16) Friendship Scale (6 item) & Lubben Social Network Scale ( 3 item relazioni familiari e 3 item di amicizia e ampiezza reti amicali) UCLA Loneliness Scale (10 item, range 0-30; percezione di solitudine)

24 RISULTATI DEL TRAINING COGNITIVO

25 RISULTATI TRATTI DEPRESSIVI Il gruppo cognitivo mostra un significativo decremento nei tratti depressivi rispetto al gruppo di controllo. F = 5,684 p <.05

26 RISULTATI AUTOSTIMA In questo caso non si evidenziano miglioramenti significativi nell autostima rispetto al gruppo di controllo. Entrambi i gruppi manifestano un trend simile F = 0,778 p =.38

27 RISULTATI PROBLEM SOLVING Si evidenzia una differenza significativa. Gli anziani che hanno partecipato al gruppo cognitivo hanno migliorato le capacità di problem solving rispetto al gruppo di controllo. F = 19,173 p <.001

28 RISULTATI RETE AMICALE Anche in questo caso si evidenzia un effetto significativo. Chi ha partecipato al training cognitivo ha migliorato significativamente l ampiezza della rete amicale. F = 3,769 p <.05

29 RISULTATI SOLITUDINE Il training cognitivo non ha migliorato il senso di solitudine dei partecipanti. F = 0,069 p =.79

30 RISULTATI MEMORIA A LUNGO TERMINE Il training cognitivo si dimostra efficace nel migliorare la memoria a lungo termine degli anziani che vi hanno preso parte. F = 3,579 p <.05

31 RISULTATI ATTENZIONE Al contrario il training non sembra essersi dimostrato efficace nel migliorare le capacità attentive dei partecipanti rispetto al gruppo di controllo. F = 1,052 p =.307

32 RISULTATI DEL PROGRAMMA DI ATTIVITA MOTORIA

33 RISULTATI TRATTI DEPRESSIVI Nonostante gli anziani che hanno partecipato al programma di attività motoria mostrino livelli più bassi al post-test, le statistiche non ci permettono di affermare con certezza che ci siano differenze significative tra i due gruppi. F = 2,21 p =.142

34 RISULTATI AUTOSTIMA Nessun effetto dell attività motoria sull autostima degli anziani. F = 0,45 p =.833

35 RISULTATI PROBLEM SOLVING Si conferma il miglioramento nel problem solving anche negli anziani che hanno partecipato all attività motoria. F = 11,529 p <.001

36 Il programma di attività motoria non ha migliorato l ampiezza della rete amicale (F = 0,97 p =.765) dei partecipanti né il senso di solitudine (F = 0,648 p =.424) RISULTATI RETE AMICALE e SOLITUDINE

37 RISULTATI MEMORIA A LUNGO TERMINE Il programma di attività motoria ha migliorato significativamente la memoria a lungo termine dei partecipanti F = 6,182 p <.05

38 RISULTATI ATTENZIONE Il programma di attività motoria non è stato efficace nel migliorare le capacità attentive dei partecipanti. F = 2,412 p =.124

39 CONCLUSIONI La partecipazione al Training Cognitivo ha avuto un effetto significativo sia sulle variabili psicologiche (decremento dei tratti depressivi; miglioramento capacità di problem solving), sia sulle variabili sociali (aumento della rete amicale) che sulle variabili cognitive (miglioramento della memoria a lungo termine). La partecipazione al programma di Attività Motoria ha avuto un effetto positivo sia sulla capacità di problem solving che nei confronti della memoria a lungo termine Nessun effetto significativo si è rilevato invece rispetto alle variabili sociali considerate.

40 Il programma di attività motoria e il training cognitivo si sono dimostrati entrambi strategie efficaci per un invecchiamento sostenibile e di successo.

41 Da questi risultati sono emersi nuovi interessi di ricerca, collaborazioni e spazi di riflessione Esigenza di approfondire il concetto di HRQOL attraverso la creazione di modelli matematici di giungere a maggiore conoscenza circa la definizione di frailty al fine di individuare indicatori di pre-frailty di conoscere con maggiore dettaglio il rapporto tra anziano e tecnologie con particolare riferimento a programmi e training motori, cognitivi, sociali che possano promuovere un invecchiamento attivo di diffondere i risultati delle ricerche alla comunità scientifica e alle parti interessate: evento a Torino Maggio 2014 VIII Congresso Nazionale SIPI (Società Italiana di Psicologia dell Invecchiamento).

42 Un ringraziamento particolare a tutte le persone che hanno partecipato al progetto, con la loro disponibilità, costanza ed entusiasmo e senza le quali non sarebbe stato possibile portare avanti il lavoro con altrettanto impegno ed entusiasmo. GRAZIE DELL ATTENZIONE

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