ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE. Corso di tecnica professionale a.a / 2016 Lezione 18 e 19

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1 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI EX ART. 182 BIS L.F. Corso di tecnica professionale a.a / 2016 Lezione 18 e 19

2 LEZIONE Percorso: Premessa e normativa di riferimento slide Analisi di sintesi della procedura slide La qualificazione giuridica dell istituto: principio di continuità slide La tipologia dell accordo slide Il piano di ristrutturazione slide La documentazione e i bilanci i a supporto della procedura riferita i agli accordi di ristrutturazione i dei debiti ex art. 182 bis l.f. slide 341 La prededucibilità dei crediti/ finanza interinale art. 182 quinquies l.f. slide La relazione del professionista attestatore slide 344 Approfondimenti slide Nuove procedure di gestione preconcorsuale delle crisi slide L accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari slide La convenzione di moratoria slide

3 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 329 GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI EX ART. 182 BIS L.F. NORME CONNESSE Art. 67 comma 3 lett. e) L.F. Art. 161 comma 6 L.F. Art. 182 ter L.F. Esenzione da azione revocatoria Possibilità che il debitore possa in alternativa al concordato preventivo depositare domanda ex art. 182 bis L.F. Transazione fiscale proponibile anche per accordi di ristrutturazione Art. 182 quater L.F. Art. 182 quinquies L.F. Art. 182 sexies L.F. Art. 182 septies L.F. Art. 88 Tuir Prededucibilità finanziamenti concessi in esecuzione e in funzione della presentazione della domandad Autorizzazione del Tribunale al debitore che presenta domanda per accordi di ristrutturazione debiti di richiedere finanza interinale prededucibile Inapplicabilità scioglimento/liquidazione dalla data del deposito a quella di omologa Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria Non tassazione sopravvenienze attive da bonus da accordo Art. 217 bis L.F. Inapplicabilità delle disposizioni di cui agli artt. 216 co. 3 L.F. (bancarotta preferenziale) e 217 L.F. (bancarotta semplice) Art. 236 L.F. Concordato preventivo e accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria /aspetti penali

4 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 330 Premessa Gli accordi di ristrutturazione dei debiti sono una procedura preconcorsuale di gestione della crisi di impresa cui può ricorrere l imprenditore in stato di crisi per tentare, in accordo ai propri creditori, il risanamento (ristrutturazione) della propria esposizione debitoria. La normativa è prevista dal Titolo III della legge fallimentare all art bis l.f.. Modifiche di rilievo alla legge fallimentare sono state apportate dal DL 83/2012 conv. in L. 134/2012. Vantaggi e svantaggi della procedura Vantaggi Procedimento rapido e meno costoso Contenuto flessibile del piano proposto Prededucibilità finanza ponte Svantaggi Difficoltà in caso di numerosi creditori Soddisfazione integrale creditori non aderenti E previsto controllo giudiziale con omologa Prededucibilità finanza in esecuzione Non vigenza della par condicio creditorum Blocco azioni esecutive anche in fase di trattative mediante art. 161, VI comma, l.f. Esenzione azione revocatoria Ingerenza limitata del Tribunale Si vedano novità di cui al D.L. 83/2015.

5 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 331 Premessa Norma di riferimento_ art. 182bis L.F. 1) L imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all articolo 161, l omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista, designato dal debitore, in possesso dei requisiti di cui all art. 67, terzo comma, lettera d) sulla veridicità dei dati aziendali e sull attuabilità dell accordo stesso, con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l integrale pagamento dei creditori estranei nel rispetto dei seguenti termini: a) entro cento venti giorni dall omologazione, in caso di crediti già scaduti a quella data; b) entro cento venti giorni dalla scadenza, in caso di crediti non ancora scaduti alla data dell omologazione. 2) L accordo è pubblicato nel registro delle imprese e acquista efficacia dal giorno della sua pubblicazione. 3) Dalla data della pubblicazione e per sessanta giorni i creditori per titolo e causa anteriore a tale data non possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore, né acquisire titoli di prelazione se non concordati. Si applica l art. 168 secondo comma. 4) Entro trenta giorni dalla pubblicazione i creditori e ogni altro interessato possono proporre opposizione. Il tribunale, decise le opposizioni, procede all omologazione in camera di consiglio con decreto motivato. 5) Il decreto del tribunale è reclamabile alla corte di appello ai sensi dell art. 183, in quanto applicabile, entro quindici giorni dalla sua pubblicazione nel registro delle imprese. 6) Il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive di cui al terzo comma può essere richiesto dall imprenditore anche nel corso delle trattative e prima della formalizzazione dell accordo di cui al presente articolo, depositando presso il tribunale competente ai sensi dell art. 9 la documentazione di cui all articolo 161, primo e secondo comma, lettere a), b), c), e d) una proposta di accordo corredata da una dichiarazione dell imprenditore, avente valore di autocertificazione, attestante che sulla proposta sono in corso trattative con i creditori che rappresentano almeno il sessanta per cento dei crediti e da una dichiarazione del professionista avente i requisiti di cui all articolo 67, terzo comma, lettera d), circa l idoneità della proposta, se accettata, ad assicurare l integrale pagamento dei creditori con i quali non sono in corso trattative o che hanno comunque negato la propria disponibilità a trattare. L istanza di sospensione di cui al presente comma è pubblicata nel registro delle imprese e produce l effetto del divieto di inizio o prosecuzione delle azioni esecutive e cautelari, nonché del divieto di acquisire titoli di prelazione, se non concordati, dalla pubblicazione. 7) Il tribunale, verificata la completezza della documentazione depositata, fissa con decreto l udienza entro il termine di trenta giorni dal deposito dell istanza di cui al sesto comma, disponendod la comunicazione i ai creditori i dll della documentazione stessa. Nl Nel corso dell udienza, di riscontrata la sussistenza dei presupposti per pervenire ad un accordo di ristrutturazione dei debiti con le maggioranze di cui al primo comma e delle condizioni per l integrale pagamento dei creditori con i quali non sono in corso trattative o che hanno comunque negato la propriadisponibilitàatrattare,disponecondecreto motivato il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive e di acquisire titoli di prelazione se non concordati, assegnando il termine di non oltre sessanta giorni per il deposito dell accordo di ristrutturazione e della relazione redatta dal professionista a norma del primo comma. Il decreto del precedente periodo è reclamabile a norma del quinto comma in quanto applicabile. 8) A seguito del deposito di un accordo di ristrutturazione dei debiti nei termini assegnati dal tribunale trovano applicazione le disposizioni di cui al secondo, terzo, quarto e quinto comma. Se nel medesimo termine è depositata una domanda di concordato preventivo, si conservano gli effetti di cui ai commi sesto e settimo.

6 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 332 Analisi di sintesi della procedura Qualificazione giuridica dell Istituto: Istituto sui generis, di natura sostanzialmente privatistica; La sostanza privatistica rileva totalmente nella fase ante omologa, con l omologa assume parziale contenuto giudiziale. i Tipologia dell accordo: L accordo di ristrutturazione si pone principalmente quale strumento volto al recupero dell attività di impresa e alla continuità della stessa, tuttavia può assumere anche finalità prettamente liquidatorie; tale assunto lo si desume dal fatto che l art. 67 L.F., trattando dell esenzione da azione revocatoria considera l Istituto t al terzo comma lettera e) unitamente t al concordato preventivo procedura che può essere anche totalmente liquidatoria. Ambito soggettivo: Riferimento normativo Imprenditore. E di conseguenza ricompreso sia l imprenditore individuale sia quello societario (per effetto del D.L. 98/2011 anche imprenditore agricolo). Ambito oggettivo: La norma fa riferimento allo stato di crisi. Dottrina prevalente, anche per il richiamo all esenzione dall azione azione revocatoria fallimentare, ritiene che l istituto listituto sia applicabile anche a situazioni di insolvenza (art 160, ultimo comma, l.f. «per stato di crisi si intende anche lo stato di insolvenza».

7 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 333 Analisi di sintesi della procedura continua Sostanza dell istituto L imprenditore in crisi con l intento di ridurre la propria esposizione debitoria e comporre con i propri creditori la crisi della propria impresa determinandone il risanamento, stipula accordo contanti creditori i che rappresentino almeno il 60% dei crediti; accordo basato su di un piano attestato da professionista indipendente (nominato dal debitore) che ne garantisca l attuabilità e la veridicità dei dati in esso acclusi. Contenuto dell accordo Il contenuto è ampio e flessibile e concerne le articolazioni più diverse (in base alle esigenze dell imprenditore), dit del piano che si ritiene di porre in essere, delle esigenze dei creditori che a tale piano partecipano. Si dovranno analizzare le cause della crisi. Il requisito fondamentale di tale piano, che va ribadito, essere contraddistinto da flessibilità nelle forme e nei contenuti, è quello di individuare le misure per risanare la crisi, garantendo il regolare pagamento dei crediti riferiti ai creditori non aderenti all accordo proposto. L esenzione dall azione revocatoria Tra le esenzioni dall azione revocatoria fallimentare, previste dal 3 comma dell art. 67 L.F., la lettera e) considera «gli atti, i pagamenti e le garanzie poste in essere in esecuzione del concordato preventivo nonché dell accordo dellaccordo omologato ai sensi dell articolo 182bis, nonché gli atti, i pagamenti e le garanzie legalmente posti in essere dopo il deposito del ricorso di cui all articolo 161.»

8 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 334 Analisi di sintesi della procedura continua Schema della procedura diverse modulazioni (con ipotesi art. 161, VI comma, l.f.) Fase extra - giudiziale Deposito accordo di Collegato all art. 182 bis definizione accordo con i creditori ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis l.f. Richiesta blocco azioni esecutive ex art. 182bis, co. 6, l.f. Deposito concordato «in Decreto Tribunale bianco» art. 161, VI con termine comma, l.f. Blocco azioni i esecutive Valutazione Tribunale Blocco azioni esecutive Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria. Art. 182 septies Omologa dell accordo Esecuzione degli accordi Pagamento integrale dei creditori non aderenti/ (estranei all accordo) nei termini stabiliti dall art. 182bis, co. 1, l.f..

9 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 335 La qualificazione giuridica dell istituto: principio di continuità L istituto degli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis l.f. (da considerarsi quale strumento privatistico sia in fase pre-giudiziale sia in fase di esecuzione dello stesso) nonostante individui la propria genesi nella salvaguardia del complesso produttivo e nella continuità d impresa, può assumere, come il concordato preventivo, differenti configurazioni: - Accordi di ristrutturazione dei debiti con recupero totale dell impresa; - Accordi di ristrutturazione dei debiti con recupero parziale dell impresa (e conseguente liquidazione parziale dei beni non strategici); - Accordi di ristrutturazione i didbiii dei debiti integralmente liquidatori id i (poco utilizzati). i) A seconda della diversa forma, diversa è l applicazione del principio di continuità. Si richiama, per i riferimenti normativi, quanto già esposto nella parte generale ovvero Si richiama, per i riferimenti normativi, quanto già esposto nella parte generale ovvero nell esame della procedura di concordato preventivo in tema di principio di continuità.

10 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 336 La qualificazione giuridica gu dcadell istituto: tuto: principio p odi continuità tà continua Il tema della continuità assume grande delicatezza per le imprese in crisi e soprattutto per le imprese che per fronteggiare la particolare contingenzasiapprestanoavalutarelapossibilitàdi predisporre piani di ristrutturazione tramite lo strumento degli accordi ex art. 182 bis l.f.. Il concetto di continuità aziendale presuppone che l impresa proseguirà nella sua attività operativa per un futuro attendibile (almeno 12 mesi). La redazione del bilancio nella prospettiva della liquidazione dell impresa è incompatibile con il principio della continuità; infatti diversi sono i principi di redazione e, in particolare, di valutazione delle poste di bilancio nelle due situazioni (continuità, liquidazione). Gli amministratori quindi nel redigere il bilancio in particolari momenti di crisi generalizzata come gli attuali, devono tenere conto di molteplici informazioni: economiche, finanziarie, patrimoniali, commerciali, industriali e di mercato che abbiano una prospettazione di almeno 12 mesi. Gli amministratori quindi dovranno, in sede di redazione del bilancio (anche riferito al piano), rilasciare una valutazione motivata sulla evoluzione futura dell impresa quanto appunto alla sua continuità operativa. Alla luce della natura e della conseguente funzione degli interventi prospettati, risulta evidente che lo scopo dichiaratamente attribuito al piano, quando considera il recupero dell impresa, (anche se con parziali interventi di natura liquidatoria) necessita ricorrere il principio di continuità aziendale, al quale anzi è, in tale ipotesi, finalizzato.

11 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 337 La tipologia dell accordo L accordo di ristrutturazione deve essere raggiunto con tanti creditori che rappresentino almeno il 60% dei debiti dell impresa in crisi (insolvente). I creditori estranei all accordo accordo, come già anticipato, devono trovare integrale pagamento alle scadenze previste dallo stesso art. 182bis, co. 1, l.f.. Traicreditoriaderentipuòesserviricompresa anche l Amministrazione finanziaria e gli Istituti previdenziali, i quali però, per potere aderire e stipulare tale accordo con il debitore, devono inquadrare il proprio consensonelrispettodelprocedimentoprevisto per la «transazione fiscale e previdenziale» di cui all art. 182ter l.f.. La percentuale del 60% dei creditori deve essere calcolata: Sulla base del passivo complessivo del debitore. da ciò deriva che l accordo, in teoria, può essere concluso anche solo con un singolo creditore che sia titolare di almeno il 60% dei debiti dell impresa in crisi. Tale maggioranza si sostiene debba sussistere al momento dell omologazione dell accordo posto che ciò risulta presupposto per l omologa dell accordo stesso da parte del Tribunale; tuttavia si evidenzia la presenza di interpretazione che ritiene che tale percentuale debba già sussistere nel momento in cui l accordo viene pubblicato nel registro delle imprese (si concorda). La legge non indica la forma in cui tale accordo debba essere espresso, e nemmeno le modalità gg bb p, con cui i creditori devono prestare assenso a tale accordo tuttavia si ritiene necessaria la forma scrittaalfinedirenderecertal adesioneel individuazionedelcreditoreoltrecheaconsentireil procedimento di omologazione dello stesso.

12 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 338 La tipologia dell accordo continua I creditori aderenti all accordo L impresa in crisi negozia in piena libertà con i propri creditori il trattamento da attribuire ad essi: può essere previsto il soddisfacimento totale o parziale, la dilazione o la rinunzia totale al pagamento. Non è necessario il rispetto della par condicio creditorum, in quanto nella fattispecie degli accordi ex art. 182 bis l.f. i creditori dispongono liberamente del proprio credito potendo anche scegliere di non aderire all accordo proposto e trovare così integrale soddisfazione del proprio credito. I creditori estranei all accordo Il DL. 83/2012 conv. in L. 134/2012 ha chiarito come i creditori estranei all accordo accordo debbano trovare integrale soddisfacimento per il proprio credito. Detto intervento normativo ha altresì definito le tempistiche prima non previste dalla norma (ma su cui la dottrina prevalente ne prevedeva l immediato pagamento a seguito dell omologa) per il pagamento di detti debiti estranei : 1. entro cento venti giorni dall omologazione, in caso di crediti già scaduti a quella data» 2. entro cento venti giorni dalla scadenza, in caso di crediti non ancora scaduti all omologazione l La previsione di un termine per la soddisfazione dei creditori estranei (integrale pagamento) incentiva il ricorso a detta procedura di composizione negoziale della crisi garantendo all imprenditore, così come esposto dalla relazione illustrativa al decreto, di beneficiare del cosiddetto scaduto fisiologico. Nell ottica di garantire la concreta ed operativa esecuzione degli accordi, questa disposizione, consente di non gravare nell immediato la situazione societaria, lasciando all imprenditore il tempo per reperire le risorse necessarie per pagare i creditori estranei secondo i termini sopra esposti.

13 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 339 Il piano di ristrutturazione Secondo quanto espresso dal dettato normativo dello strumento degli accordi ex art. 182 bis, e da quanto elaborato dalla dottrina di materia, l accordo di ristrutturazione dei debiti deve contenere un piano di risanamento costruito secondo le prassi professionali per la redazione del business plan. La necessità di dovere garantire l integrale soddisfacimento dei creditori estranei all accordo comporta che l elaborazione del piano a supporto degli accordi ex art. 182 bis l.f. mostri con chiarezza l esistenza di risorse disponibili per effettuare l operazione di risanamento in questione. Il piano di risanamento sottoposto dall impresa ai propri creditori deve illustrare le cause della crisi, lo stato di solvibilità e liquidità e le altre caratteristiche dell impresa. Deve inoltre esprimere con estrema chiarezza e puntualità le valutazioni, i criteri e gli strumenti utilizzati per elaborare il programma di risanamento. Secondo quanto espresso dalle «LINEE GUIDA ALLE IMPRESE IN CRISI 2014» redatto da Assonime in collaborazione con CNDECEC ed Università degli Studi Di Firenze il piano deve contenere: 1 2 L esplicitazione delle ipotesi e delle metodologie. Il piano contiene l esplicitazione delle ipotesi poste a base dell analisi, delle fonti informative utilizzate nonché tutti i riferimenti metodologici che consentono all attestatore e ai terzi di verificare la correttezza e la congruità dei calcoli posti in essere per l elaborazione quantitativa i del piano. L Arco temporale del piano. L arco temporale del piano, entro il quale l impresa deve raggiungere una condizione di equilibrio economico finanziario, non deve estendersi oltre i 3/5 anni. Fermo che il raggiungimento g dell equilibrio non dovrebbe avvenire in un termine maggiore, il piano può avere durata più lunga, nel qual caso è però necessario motivare adeguatamente la scelta e porre particolare attenzione nel giustificare le ipotesi e le stime previsionali utilizzate; occorre comunque inserire nel piano alcune cautele o misure di salvaguardia aggiuntive, tali da poter compensare o quanto meno attenuare i possibili effetti negativi di eventi originariamente imprevedibili.

14 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 340 Il piano di ristrutturazione continua 3 L esplicitazione del grado di solidità dei risultati. Il piano contiene specifiche analisi di sensitività che permettono di valutare la solidità dei risultati economico-finanziari indicati. L esplicitazione degli obiettivi intermedi. Il piano contiene un dettagliato diagramma di flusso con 4 indicazioni i i esplicite it di specifiche milestones qualitative ti e quantitative. 5 L indicazione degli atti da compiere in esecuzione del piano. Il piano indica espressamente gli atti, i pagamenti e le garanzie che verranno posti in essere in sua esecuzione. Si veda in tema di piano quanto in precedenza indicato. L operazione di risanamento messa in atto con lo strumento degli accordi di ristrutturazione u dei debiti ex art. 182 bis l.f. (se volto o alla a continuità d impresa) deve e consentire il riequilibrio finanziario, economico e gestionale. A titolo di esempio, si elencano di seguito alcune misure di risanamento: - Cessione dib dei beni ai creditori i (liquidatorio); id i - Cessione di rami d azienda; - Cessione di partecipazioni; - Sostituzione imprenditore nella gestione; - Dismissione o razionalizzazione linee produttive; - Razionalizzazione forza lavoro; - Aumentidicapitale - Operazioni i straordinarie i (fusione, scissione, i trasformazione etc - Rafforzamento capacità patrimoniali con subentro nuovo partner.

15 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 341 La documentazione e i bilanci a supporto della procedura riferita agli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis l.f. Aggiornata relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria; Bilancio i infrannuale di data recente a due colonne; Elenco nominativo dei creditori; Elenco titolari diritti reali; Piano di risanamento; Contratto con i creditori (Accordo ); Relazione professionista indipendente; Descrizione analitica dei tempi e delle modalità di adempimento (novità DL 83/2012). Esemplificazione i ricorso per deposito accordo ex art. 182 bis allegato documento n. 9 Esemplificazione accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis allegato documento n. 10 Esemplificazione decreto Tribunale di omologazione dell accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis allegato documento n. 11

16 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 342 La prededucibilità dei crediti finanza interinale art. 182 quinquies l.f. Novità l art. 182 quinquies l.f. L art. 182 quinquies l.f. interviene per risolvere una delle maggiori criticità del sistema vigente, e cioè la difficoltà di una corretta gestione della crisi di impresa per la quasi assoluta mancanza del cosiddetto mercato della Finanza Ponte, che serve all impresa per superare il periodo intercorrente tra la presentazione dell accordo/preaccordo e l omologa. Con l attualel sistema previsto dall art. 182 quater L.F. infatti i è arduo ottenere nuova finanza nel predetto periodo dal momento che la prededucibilità è riconosciuta in funzione della presentazione dell accordo di ristrutturazione e purché la prededuzione sia espressamente disposta nel provvedimento con cui il Tribunale omologa l accordo di ristrutturazione dei debiti. Il legislatore è nuovamente intervenuto sull articolo 182 quinquies (D.L. 83/2015) per superare interpretazioni che ne limitavano la operatività durante la fase di concordato anticipato o in bianco o di preaccordo. In particolare viene ora meglio chiarito che il tribunale può autorizzare il debitore assunte se del caso sommarie indicazioni a contrarre finanziamenti prededucibili nella fase di concordato anticipato o in bianco o di preaccordo prima che siano predisposti p piano e proposta p definitiva alla condizione che un professionista designato dal debitore in possesso dei requisiti di cui all art. 67 co. 3 lett. d) l.f. verificato il complessivo fabbisogno finanziari dell impresa sino all omologazione, attesta che tali finanziamenti sono funzionali alla migliore soddisfazione dei creditori. La disposizione vale per ogni tipo di concordato Altro intervento alla norma in esame è quello contenuto nel terzo comma sulla base del quale si prevede che il tribunale possa autorizzare, durante la fase di preconcordato o di preaccordo, finanziamentii i prededucibili d sulla base di richiesta motivata in via d urgenza, funzionali a urgenti necessità relative all esercizio dell attività aziendale fino alla scadenza del termine concesso dal tribunale per depositare domanda definitiva. Questa fattispecie riguarda esclusivamente concordati preventivi o accordi di ristrutturazione debiti in continuità aziendale.

17 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 343 La prededucibilità dei crediti finanza interinale Novità l art. 182 quinquies q l.f. La domanda finalizzata alla autorizzazione a contrarre finanziamenti prededucibili deve prevedere: - dichiarazione del debitore che non è in grado di reperire le risorse finanziarie necessarie; - specifica dichiarazione della destinazione di tali finanziamenti; - dimostrazione che in assenza di detti finanziamenti conseguirebbe un pregiudizio imminente e irreparabile per l impresa. Nell ipotesi in trattazione non è prevista l attestazione di professionista con al conseguenza che il tribunale può decidere in merito, sentito il commissario giudiziale se nominato, e sentiti senza formalità i principali creditori; il tribunale decide in camera di consiglio entro 10 giorni dal deposito dell istanza di autorizzazione. La richiesta può avere ad oggetto anche il mantenimento delle linee di credito in esame auto liquidanti cui verrà riconosciuta la prededucibilità. Ultimo intervento alla norma in esame è l estensione del potere del tribunale che può autorizzare il debitore non solo a concedere pegno o ipoteca, ma anche a cedere crediti a garanzia dei finanziamenti oggetto di istanza.

18 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 344 La relazione del professionista attestatore Il professionista indipendente deve essere designato dal debitore; egli deve attestare oltre alla attuabilità dell accordo e alla sua idoneità a garantire il pagamento integrale dei creditori estranei la veridicità dei dati aziendali. Questa previsione denota come l attività del professionista attestatore debba estendersi all analisi analisi della rispondenza al vero dei dati indicati negli accordi. Ne conseguono più pregnanti doveri e responsabilità non potendosi egli limitare a un controllo formale ovvero di attuabilità ma dovendo preventivamente accertare l attendibilità e la realtà dei dati ivi indicati. Per effetto del DL. 83/2012 conv. in L. 134/2012 le novità attinenti le caratteristiche del professionista di cui all art. 67 sono molteplici: l vengono esattamente specificati i requisiti di indipendenza di detto soggetto: si tratta di una indipendenza generalizzata posto che attiene ai rapporti sia con il debitore che con i creditori. L art. 67 co. 3 lett. d) LF, nella versione integrata, prevede che il professionista, designato dal debitore, ha i requisiti della indipendenza quando non è legato all impresa in crisi da rapportipersonaliedilavoroné, ingenerale, non deve avere interessi di sorta all operazione di risanamento. E previsto che il professionista deve possedere i requisiti previsti per la carica di sindaco dall art c.c., in particolare non possono ricoprire tale incarico l interdetto, l inabilitato, il fallito o chi è stato condannato a una pena che importa l interdizione anche temporanea dai pubblici uffici o l incapacità ad esercitare uffici direttivi (art c.c.), il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado dagli amministratori della società o delle società da questa controllate o dalle società controllanti e da quelle soggette a comune controllo, dai soggetti legati alla società o alle società controllate o alla controllante o a quelle soggette a comune controllo da unrapportodilavoroodaunrapportocontinuativodiconsulenzaodiprestazioned operaretribuita,ovverodaaltri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettono l indipendenza. Inoltre l articolo citato precisa che il professionista non deve avere prestato negli ultimi 5 anni neanche per il tramite di soggetti con i quali è unito in associazione professionale, attività di lavoro autonomo o subordinato in favore del debitore ovvero avere partecipato agli organi di amministrazione e controllo. Viene prevista, con l art. 236bis LF, la responsabilità del professionista per falso in attestazioni e relazioni ; per detto soggetto che indica informazioni non veritiere o omette informazioni rileva la pena della reclusione da 2 a 5 anni e la multa da a Detta pena aumenta se il comportamento è finalizzato al conseguimento di un ingiusto profitto per sé o per altri se ne deriva un danno per i creditori.

19 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 345 Approfondimento: protezione del debitore anche in fase di trattative richiesta di anticipazione del blocco delle azioni cautelari ed esecutive (art. 182 bis, comma 6, l.f.) Istanza di blocco delle azioni esecutive e cautelari Effetto Momento in cui si produce l'effetto Precisazioni Riferimenti Blocco delle azioni esecutive e cautelari (divieto di inizio o prosecuzione di tali azioni) i) Divieto di acquisire titoli di prelazione successivi al sorgere del credito Riduzione del capitale in conseguenza di perdite Scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale Pagamento dei crediti sorti prima del deposito della proposta di accordo Pubblicazione dell'istanza nel registro delle imprese Pubblicazione dell'istanza nel registro delle imprese Deposito in tribunale dell'istanza e della documentazione Decreto del Tribunale che autorizza il pagamento Effetto automatico dell'istanza: non è necessaria una specifica richiesta perché si produca tale effetto è necessaria un'apposita richiesta At182 Art bis c.6 LF L.Fall. Art. 182 sexies L.Fall. Art. 182 quinquies L.Fall. Considerata l elevata lelevata documentazione da prodursi per effettuare la richiesta di cui al comma 6 dell art. 182 bis e considerata altresì la necessaria attestazione del professionista ovvero i tempi connessi a detti adempimenti, la disposizione in esame di cui all art. 182bis, co. 6, l.f. non denota caratteristiche di agevole operatività.

20 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 346 Approfondimento: Il ricorso anticipato di concordato e la successiva proposizione dell accordo ex art. 182bis Le modifiche apportate dal DL. 83/2012 conv. in L. 134/2021 hanno scardinato uno dei maggiori elementi di disincentivazione attinenti la mancata protezione automatica del debitore e del suo patrimonio nel momento di composizione delle trattative. Le modifiche apportate all art. 161 LF in tema di domanda di concordato permettono di anticipare la tutela da azioni esecutive e cautelari sul patrimonio dell imprenditore consentendogli di presentare ricorso per l ammissione alla procedura di concordato preventivo e riservarsi di presentare la proposta definitiva, il piano e la documentazione di cui ai commi secondo e terzo (aggiornata relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria; stato analitico ed estimativo delle attività; elenco dei titolari di diritti reali; il valore dei beni e creditori particolari; il piano la reazione di attestazione del professionista) entro un termine fissato dal giudice compreso: - tra sessanta e centoventi giorni - prorogabile, in presenza di giustificati motivi, di non oltre 60 gg. In questi stessi termini il debitore invece della proposta definitiva di concordato preventivo può depositare domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182bis LF.

21 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 347 Approfondimento: sospensione dell obbligo di ricapitalizzazione negli accordi di ristrutturazione dei debiti (art. 182sexies 1 co.) L art. 182 sexies LF, introdotto dal DL. 83/2012 conv. in L. 134/2012, sancisce che: Dalla data (omissis) della domanda per l omologazione dell accordo di ristrutturazione di cui all art. 182 bis ovvero della proposta di accordo a norma del sesto comma dello stesso articolo e sino all omologazione non si applicano gli articoli 2446, commi secondo e terzo, 2447, 2482bis, commi quarto, quinto e sesto, e 2482-ter del codice civile. Per lo stesso periodo non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2482, n. 4 e 2545 duodecies del codice civile. La norma stabilisce la sospensione dell obbligo dei soci di procedere alla ricapitalizzazione della società ovvero alla trasformazione della società in una forma sociale differente in caso di riduzione del capitale per perdite ovvero per la riduzione del capitale al di sotto del minimo legale. Per effetto di questa disposizione, la presenza di perdite qualificate ovvero la riduzione del capitale al di sotto del minimo legale, non produce gli effetti della relativa causa di scioglimento ad essa connessa.

22 ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI 348 Approfondimento: pagamenti anticipati (art. 182 quinquies, l.f.) Nel caso di presentazione di domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti è previsto che l imprenditore che presenti domanda ex art. 182 bis LF - anche nella forma di cui al co. 6 - possa chiedere in tale contesto al tribunale l autorizzazione a pagare crediti anteriori per prestazione di beni o servizi. La domanda dovrà ovviamente essere adeguatamente motivata e supportata da elementi oggettivi. Condizione necessaria per concedere detta autorizzazione è che un professionista, in possesso dei requisiti di cui all art. 67 co. 3 lett. d) LF attesti che tali pagamenti siano essenziali e pertanto funzionali alla prosecuzione della attività di impresa sino alla omologa dell accordo di ristrutturazione e che la prosecuzione della attività di impresa sia funzionale ad assicurare la migliore soddisfazione dei crediti. Il professionista dovrà procedere quindi all esame del piano di recupero dell impresa posto a base degli accordi, valutando la sua fattibilità dal punto di vista industriale, economico, patrimoniale e finanziario. I pagamenti così effettuati, se autorizzati dal tribunale, godono dell esenzione da azione revocatoria in caso di successivo fallimento dell impresa.

23 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 349 Nuove procedure di gestione preconcorsuale delle crisi di impresa Art. 182 septies l.f. Premessa L articolo 9 del D.L. 83 del 27/06/2015 introduce nella legge fallimentare l articolo 182 septies che disciplina due nuovi istituti di gestione preconcorsuale delle crisi di impresa: -l accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari; -la convenzione di moratoria. Secondo la circolare illustrativa al D.L. il nuovo articolo trae spunto dalla raccomandazione della Commissione Europea del 12/03/2014 par. 20, che ha raccomandato gli stati membri particolare attenzione al risanamento in fase precoce.per rendere più efficace l adozione del piano di ristrutturazione, gli stati membri dovrebbero inoltre garantire che possano adottarlo soltanto determinati creditori o determinati tipi o classi di creditori, a condizione che gli altri creditori non siano coinvolti. La disposizione mira a consentire una gestione più attiva dei debiti finanziari. Prerequisito perché possano applicarsi i due nuovi istituti è necessario ricorra una crisi di impresa con prevalente indebitamento verso banche e intermediari finanziari. L articolo 182 septies integra la disciplina prevista dall articolo 182 bis (Accordi ristrutturazione debiti).

24 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 350 Nuove procedure di gestione preconcorsuale delle crisi di impresa Art. 182 septies l.f. Art. 182-septies (Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria). 1) Quando un impresa ha debiti verso banche e intermediari finanziari in misura non inferiore alla metà dell indebitamento complessivo, la disciplina di cui all articolo 182-bis, in deroga agli articoli 1372 e1411 del codice civile, èintegrata dalle disposizioni contenute nei commi secondo, terzo e quarto. Restano fermi i diritti dei creditori diversi da banche e intermediari finanziari. 2) L accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all articolo 182-bis può individuare una o più categorie tra i creditori di cui al primo comma che abbiano fra loro posizione giuridica e interessi economiciomogenei.intalcaso,conilricorsodicuialprimocommaditalearticolo,ildebitorepuò chiedere che gli effetti dell accordo vengano estesi anche ai creditori non aderenti che appartengano alla medesima categoria, quando tutti i creditori della categoria siano stati informati dell avvio delle trattative e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede e i crediti delle banche e degli intermediari finanziari aderenti rappresentino il settantacinque per cento dei crediti della categoria. Una banca o un intermediario finanziario può essere titolare di crediti inseriti in più di una categoria. 3) Ai fini di cui al precedente comma non si tiene conto delle ipoteche giudiziali iscritte dalle banche o dagli intermediari finanziari nei novanta giorni che precedono la data di pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese. 4) Il debitore, oltre agli adempimenti pubblicitari già previsti, deve notificare il ricorso e la documentazione di cui al primo comma dell articolo 182- bisallebancheeagliintermediarifinanziariaiqualichiedediestendere gli effetti dell accordo. Per costoro il termine per proporre l opposizione di cui al quarto comma del medesimo articolo decorre dalla data della notificazione del ricorso. Il tribunale procede all omologazione previo accertamento, avvalendosi ove occorra di un ausiliario, che le trattative si siano svolte in buona fede e che le banche e gli intermediari finanziari ai quali il debitore chiede di estendere gli effetti dell accordo: a) abbiano posizione giuridica e interessi economici omogenei rispetto a quelli delle banche e degli intermediari finanziari aderenti; b) abbiano ricevuto complete ed aggiornate informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore nonché sull accordo e sui suoi effetti, e siano stati messi in condizione di partecipare alle trattative; c) possano risultare soddisfatti, in base all accordo, accordo, in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente praticabili. 5) Quando fra l impresa debitrice e una o più banche o intermediari finanziari viene stipulata una convenzione diretta a disciplinare in via provvisoria gli effetti della crisi attraverso una moratoria temporanea dei crediti nei confronti di una o più banche o intermediari finanziari e sia raggiunta la maggioranza di cui al secondo comma, la convenzione di moratoria, in deroga agli articoli 1372 e 1411 del codice civile, produce effetti anche nei confronti delle banche e degli intermediari finanziari non aderenti se questi siano stati informati dell avvio delle trattative e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede, e un professionista in possesso dei requisiti di cui all articolo 67, terzo comma, lettera d), attesti l omogeneità dellaposizione ii giuridica idi e degliinteressi ieconomici iifra i creditori i interessati tidallamoratoria. 6) Nel caso previsto dal comma precedente, le banche e gli intermediari finanziari non aderenti alla convenzione possono proporre opposizione entro trenta giorni dalla comunicazione della convenzione stipulata, accompagnata dalla relazione del professionista designato a norma dell articolo 67, terzo comma, lettera d). La comunicazione deve essere effettuata, alternativamente, mediante lettera raccomandata o posta elettronica certificata. Con l opposizione, la banca o l intermediario finanziario può chiedere che la convenzione non produca effetti nei suoi confronti. Il tribunale, con decreto motivato, decide sulle opposizioni, verificando la sussistenza delle condizioni di cui al comma quarto, terzo periodo. Nel termine di quindici giorni dalla comunicazione, il decreto del tribunale è reclamabile alla corte di appello, ai sensi dell articolo ) In nessun caso, per effetto degli accordi e convenzioni di cui ai commi precedenti, ai creditori non aderenti possono essere imposti l esecuzione di nuove prestazioni, la concessione di affidamenti, il mantenimento della possibilità di utilizzare affidamenti esistenti o l erogazione di nuovi finanziamenti. Agli effetti del presente articolo non è considerata nuova prestazione la prosecuzione della concessione del godimento di beni oggetto di contratti di locazione finanziaria già stipulati.

25 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 351 Nuove procedure di gestione preconcorsuale delle crisi di impresa Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari Il comma 1 è in parte presupposto per entrambi gli istitutii i previsti i dalle norme in commento. Comma 1 Quando un impresa in crisi ha debiti verso banche e intermediari finanziari in misura non inferiore alla metà dell intero indebitamento (chirografario e privilegiato) sulla base di bilancio infrannuale recente, la disciplina di cui all art. 182 bis (accordo di ristrutturazione dei debiti) deroga agli articoli: 1372 c.c. il contratto ha forza di legge solo tra le parti; 1411 c.c. il contratto non produce effetto rispetto ai terzi èintegratadalle disposizioni dei commi seguenti: Restano fermi i diritti dei creditori diversi dalle banche e intermediari finanziari.

26 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 352 Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari Comma 2 - L accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all art art. 182 bis l.f., può individuare una o più categorie tra i creditori (banche e intermediari finanziari) che abbiano tra loro posizione giuridica e interessi economici omogenei (es. mutui, affidamenti autoliquidanti, fidi di c/c ecc.); - Ricorrendo detta situazione, quelle indicatenel1 commaequelle previste in prosieguo, il debitore che ha stipulato accordo con banche e intermediari finanziari (che rappresentano un entità non inferiore al 50% di tutto l indebitamento 1 comma) può chiedere al tribunale competente che gli effetti dell accordo vengano estesi anche ai creditori non aderenti purché: appartengano allamedesima categoria (banche eintermediari i finanziari); i i) tutti i creditori della categoria (banche e intermediari finanziari ) siano stati informati dell avvio delle trattative e siano stati messi nelle condizioni di parteciparvi in buona fede; i crediti delle banche e degli intermediari finanziari aderenti all accordo rappresentino il 75% della categoria; - Una banca o un intermediario finanziario può essere titolare di crediti inseriti in più di una categoria.

27 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 353 Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari continua Comma 3 Ai fini di cui al terzo comma non si tiene conto delle ipoteche giudiziali iscritte dalle banche e dagli intermediari finanziari nei 90 giorni che precedono la data di pubblicazione del ricorso (al tribunale per l omologa dell accordo). Comma 4 Il debitore oltre a pubblicare l accordo nel registro delle imprese deve notificare (attenzione) il ricorso e la documentazione prevista dal 1 comma dell art. 182 bis (accordo, relazione di attestazione del professionista) alle banche e agli intermediari finanziari ai quali si chiede l estensione degli effetti dell accordo. Attenzione: la richiesta al tribunale competente inoltrata dal debitore per ottenere l estensione a banche e intermediari finanziari non aderenti può essere attuata ricorrendo: a) debiti verso banche e intermediari finanziari non inferiori al 50% di tutti i debiti; b) debiti verso banche e intermediari finanziari aderenti non inferiori al 75% dei debiti v/s la categoria; c) informativa a banche e intermediari finanziari (tutti) dell avvio delle trattative ; d) banche e intermediari finanziari tutti siano stati messi nelle condizioni di partecipare alla trattativa; e) pubblicazione dell accordo nel registro delle imprese; f) notifica a banche e intermediari non aderenti dell accordo pubblicato e della relazione di attestazione sulla veridicità dei dati aziendali, sull attuabilità dell accordo con particolare riferimento ai creditori non aderenti; g) superamento del limite percentuale del 60% previsto dal 1 comma dell art. 182 bis l.f..

28 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 354 Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari continua Comma 5 Per le banche e gli intermediari finanziari non aderenti per i quali il debitore chiede al tribunale l estensione lestensione degli effetti dell accordo è prevista la possibilità di proporre al tribunale opposizione entro 30 giorni dalla data di notifica del ricorso. Il tribunale procede all omologa previo accertamento che le trattative si siano svolte in buona fede e che le banche e gli intermediari finanziari ai quali il debitore chiede di estendere gli effetti dell accordo: a) abbiano posizione giuridica e interessi economici omogenei rispetto a quella delle banche e degli intermediari finanziari aderenti; b) abbiano ricevuto complete ed aggiornate informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore nonché sull accordo e sui suoi effetti e siano stati messi nelle condizioni di partecipare alle trattative. E condizione di rilievo che presuppone che il piano sia estremamente puntuale e articolato e che il bilancio infrannuale con rendiconto finanziario a supporto, oltre ai bilanci di previsione, siano aggiornati (temporalmente) con, si aggiunge, relazione a supporto; c) possano risultare soddisfatti, in base all accordo, in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente praticabili. Tale condizione, prettamente oggettiva, impone che il piano del debitore sviluppi, i comparativamente, un analisi i da cui si rilevi i come l accordo consentaai creditori i acui le risultanze dell accordo è stato esteso, di raggiungere obiettivi più favorevoli rispetto, ad esempio, al concordato preventivo o al fallimento. La normativa che riguarda l istituto listitutoinin esame entra in vigore dal 27/06/2015.

29 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 355 Convenzione di moratoria art. 182 septies l.f. La convenzione di moratoria è un ulteriore strumento di composizione della crisi che si aggiunge al novero di quelli già analizzati; è stato introdotto dal D.L. 83/2015 e ha quale finalità il riscadenziamento della posizione debitoria. Si può dire trattarsi di istituto che si colloca in posizione intermedia tra il piano attestato ex art. 67 co. 3 lett. d) l.f. e l accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis l.f.. E peraltro previsto un intervento del tribunale nel caso in cui i creditori non aderenti propongano opposizione alla convenzione di moratoria. La convenzione di moratoria è un contratto. In comune con l accordo di ristrutturazione con banche e intermediari finanziari ha: -la qualità oggettiva dei debiti verso banche e intermediari finanziari; -la qualità soggettiva dei creditori banche e intermediari finanziari; -l idoneità ad estendere i suoi effetti anche ai creditori non aderenti in deroga agli art e 1411 c.c.

30 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 356 Convenzione di moratoria art. 182 septies l.f. continua Comma 6 Quando fra l impresa in crisi e una o più banche e intermediari finanziari viene stipulata una convenzione finalizzata a disciplinare in via provvisoria la crisi attraverso un accordo di riscadenziamento del debito, la possibilità di estendere gli effetti ai creditori (banche e intermediari finanziari) non aderenti è possibile se: sia raggiunta la maggioranza del 75% dei crediti della categoria (banche e intermediari finanziari); le banche e gli intermediari finanziari non aderenti siano stati informati dell avvio della trattativa e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede; se un professionista in possesso dei requisiti di cui all art. 67 co. 3 lett. d) l.f. attesti l omogeneità della posizione giuridica e degli interessi economici fra i creditori interessati alla moratoria. Questo requisito, diversamente dall accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari, è previsto perché non rileva l omologa dal tribunale.

31 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 357 Convenzione di moratoria art. 182 septies l.f. continua Comma 7 Le banche e gli intermediari non aderenti alla convenzione di moratoria possono proporre opposizione entro 30 giorni dalla comunicazione della convenzione stipulata unitamente a contro relazione del professionista ai sensi dell art. 67 co. 3 lett. d) l.f.. La comunicazione può essere effettuata o con lettera raccomandata o con pec. Con l opposizione la banca o l intermediario finanziario non aderente possono chiedere al tribunale che la convenzione di moratoria non produca effetti a loro carico. Il tribunale con decreto motivato decide sulle opposizioni verificando: 1) che le trattative si siano svolte in buona fede; 2) che le banche e gli intermediari finanziari ai quali il debitore chiede di estendere gli effetti dell accordo abbiano posizione giuridica e interessi economici omogenei rispetto a quelli delle banche e degli intermediari finanziari aderenti; 3) che abbiano ricevuto complete ed aggiornate informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore nonché sull accordo e sui suoi effetti; 4) che siano stati messi in condizione di partecipare p alle trattative; 5) che possano risultare soddisfatti, in base all accordo, in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente praticabili.

32 NUOVE PROCEDURE DI GESTIONE PRECONCORSUALE 358 Convenzione di moratoria art. 182 septies l.f. continua Contro il decreto del tribunale è proponibile reclamo alla corte di appello ai sensi dell art. 183 l.f. nel termine di 15 giorni dalla comunicazione. Comma 8 Viene specificato che in nessun caso per effetto degli accordi e convenzioni ai creditori non aderenti può essere imposta l esecuzione lesecuzionedi nuove prestazioni, a concessione di affidamenti, il mantenimento delle linee esistenti o l erogazione di nuova finanza. Decorrenza: La normativa che riguarda i due nuovi strumenti di gestione delle crisi entra in vigore dal 24/06/2015.

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