Valutazione Ambientale

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1 Valutazione Ambientale del Piano di Sviluppo 2011 Rapporto Ambientale Volume Regione VENETO

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3 INDICE 1 Introduzione Struttura del rapporto regionale Modalità di collaborazione attivate per la VAS Fonti di dati disponibili 4 2 Contesto Ambientale Caratterizzazione geografica Biodiversità ed aree protette Parchi Rete Natura Aree Ramsar Assetto del territorio Pianificazione territoriale 12 3 Contesto Sociale Demografia Uso del suolo Paesaggio e beni culturali, architettonici, monumentali e archeologici Siti UNESCO 15 4 Contesto Economico 16 5 Contesto Tecnico Pianificazione energetica regionale Stato della rete di trasmissione nazionale nell area del Nord Est d Italia 17 6 Interventi Nuove esigenze Interventi presenti in Piani precedenti già approvati Sintesi degli indicatori regionali 65 Indice 3

4 1 Introduzione 1.1 Struttura del rapporto regionale Il Rapporto Regionale relativo al Piano di Sviluppo (PdS) 2011 riporta i principali interventi previsti, suddivisi tra interventi in corso di concertazione, da avviare alla concertazione, privi di potenziali effetti significativi sull ambiente, al di fuori dell ambito VAS (in fase autorizzativa, autorizzati, in realizzazione, ecc.). Le informazioni relative all ambito regionale esaminato sono organizzate in quattro contesti: contesto ambientale formato dall accorpamento degli ambiti ambientale e territoriale); contesto sociale; contesto economico; contesto tecnico. Il Rapporto Ambientale Regionale, sarà pertanto organizzato come segue: Introduzione, che descrive le modalità di collaborazione regionale attivate per il processo di VAS a livello regionale nonché le fonti dei dati utilizzati per gli inquadramenti di cui ai capitoli successivi; Contesto Ambientale, che fornisce un sintetico inquadramento ambientale della regione oggetto dell analisi, di cui sottolinea le peculiarità in particolare per le componenti interessate dalla realizzazione del PdS; Contesto Sociale, che fornisce un sintetico inquadramento sociale della regione oggetto dell analisi, sottolineandone gli aspetti legati alla domanda di energia elettrica; Contesto Economico che fornisce un quadro sintetico sulle caratteristiche principali dell economia regionale, anche in relazione a dati nazionali; Contesto Tecnico, che descrive lo stato della rete a livello regionale; Interventi, che sono oggetto della VAS, proposti sul territorio regionale. 1.2 Modalità di collaborazione attivate per la VAS La Regione Veneto non ha sottoscritto un protocollo di intesa per l applicazione della VAS, ma ha adottato alcune disposizioni e iniziative per la condivisione delle scelte localizzative, quali: 6 aprile 2004, la delibera n. 914 della Regione Veneto stabilisce pre-requisiti per la definizione delle macroalternative di tracciato, prevedendo che la soluzione progettuale minimizzi l asservimento di nuove superfici, richiedendo dunque l utilizzo di tracciati esistenti o di corridoi infrastrutturali (ad esempio autostrade) già gravati di servitù. 1.3 Fonti di dati disponibili Le informazioni utilizzate per la redazione del presente documento derivano sia da una analisi della bibliografia disponibile, sia da fonti di dati territoriali georiferiti, richiesti alla Regione Veneto per la realizzazione di analisi ambientali, territoriali e paesaggistiche funzionali alla medesima relazione. Si specifica inoltre che in data 23 dicembre 2010, Terna ha provveduto a formulare la richiesta dei dati in formato shape degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica regionale e provinciale. La regione Veneto ha risposto positivamente, trasmettendo un web link attraverso il quale accedere alla documentazione richiesta. Tali documenti sono elencati nella seguente Tabella 1-1. Tabella 1-1 Fonti di dati georiferiti disponibili a livello regionale Nome Descrizione Copertura Scala/risoluzione Formato Aggiornamento CTR PRGC PDA Database geografico costruito partendo dalla digitalizzazione degli elementi fondamentali della Carta Tecnica Regionale. Mosaico PRG della Provincia di Treviso Piano d Area Tutto il territorio regionale Parte del territorio regionale Copertura regionale, dati vettoriali disponibili per l area dell Alta Marca e Prealpi Vittoriesi 1: : : : Raster Vettoriale Vettoriale Raster Vettoriale 4 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

5 Nome Descrizione Copertura Scala/risoluzione Formato Aggiornamento PTP Piano Territoriale 1: Provincia di Treviso Provinciale 1: Vettoriale PTRC Piano Territoriale Tutto il territorio 1: Regionale di regionale 1: Coordinamento Vettoriale 1991 BSL PAI PRG AAPP Carta dell uso del suolo relativa al Bacino Scolante in Laguna Piano Assetto Idrogeologico Piani Regolatori Generali della Provincia di Venezia, Padova e Treviso Aree protette di ordine regionale e nazionale Area del bacino scolante nella Laguna di Venezia 1: Vettoriale Area del Sile e Piave 1: Vettoriale 2000 Parte del territorio regionale Tutto il territorio regionale 1: Raster 1: : Vettoriale Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 5

6 2 Contesto Ambientale Il presente capitolo è volto ad analizzare, per la Regione Veneto, il contesto ambientale in cui si inseriscono gli interventi del PdS della Rete di Trasmissione Elettrica per l anno In particolare viene fornito un breve inquadramento territoriale della regione, riportando in forma tabellare le caratteristiche principali del territorio dal punto di vista geografico e delle aree protette (paragrafi 2.1, 2.2 e 2.3) e si descrivono gli strumenti e le linee della pianificazione territoriale (paragrafo 2.4). Gli aspetti analizzati nei seguenti paragrafi sono quelli giudicati significativi, per quanto riguarda la pianificazione della rete elettrica, mentre vengono tralasciati altri aspetti che, seppur interessanti, non hanno relazioni rilevanti con il processo in esame. 2.1 Nella seguente Tabella 2-2 si elencano i principali elementi geografici che caratterizzano il territorio regionale. Tabella 2-2 Principali caratteristiche geografiche del territorio regionale Veneto Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Austria Mare Adriatico Alpi Carniche, Monti Lesini, Monte Pasubio, massiccio delle Dolomiti Lago di Garda, Lago di Alleghe, Lago di Misurina Po, Adige, Piave, Brenta, Livenza Mar Adriatico - Confini Rilievi montuosi Laghi Fiumi principali Mari Isole maggiori Caratterizzazione geografica Il Veneto è una regione del nord-est, bagnata per quasi 200 Km dal Mar Adriatico. Oltre metà parte del territorio è pianeggiante (57%), il 29% montuoso ed il 14% collinare. Figura Rilievo altimetrico digitale e rete 1 idrografica principale del territorio veneto Figura 2-1 Regione Veneto Nella seguente Tabella 2-1 sono riportati in modo schematico i parametri geografici relativi alla regione Veneto. Biodiversità ed aree protette 2 Parchi In Veneto sono presenti diverse tipologie di aree naturali protette, istituite per garantire il ripristino di habitat e la salvaguardia di specie a rischio di estinzione. Tabella 2-1 Parametri geografici per la regione Veneto Veneto 2 Superficie (Km ) Superficie rispetto all Italia (%) Pianura (%) Collina (%) Montagna (%) , Fonte: NASA - Shuttle Radar Topographic Mission (SRTM) 90m Digital Elevation Data; SINAnet, ISPRA Reticolo Idrografico Nazionale 1: Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

7 Tabella 2-3 Parchi e aree naturali protette nella regione Veneto Tipologia Codice Nome Estensione (ha) Parchi Nazionali EUAP0015 Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi EUAP0150 Riserva naturale Campo di Mezzo Pian Parrocchia 667 EUAP0153 Riserva naturale Monte pavione 491 EUAP0154 Riserva naturale Monti del Sole EUAP0157 Riserva naturale Piani Eterni Errera Val Falcina EUAP0159 Riserva naturale Schiara occhidentale EUAP0162 Riserva naturale Valle Imperina 237 Riserve Naturali EUAP0163 Riserva naturale Valle Scura 220 Statali EUAP0164 Riserva naturale Vette Fetrine EUAP0165 Riserva naturale Vincheto di Cellarda 92 EUAP0158 Riserva naturale Piazza del Diavolo Monte Faverghera 606 EUAP1196 Riserva naturale Monte Faverghera 14 EUAP0160 Riserva naturale Somadida EUAP0161 Riserva naturale Val Tovanella EUAP0149 Riserva naturale Bus della Genziana 0 Parchi Naturali Regionali Riserve Naturali Regionali EUAP0240 Parco naturale regionale del Fiume Sile EUAP0241 Parco naturale regionale della Lessinia EUAP0242 Parco naturale regionale delle Dolomiti di Ampezzo EUAP0243 Parco regionale dei Colli Euganei EUAP1062 Parco regionale del Delta del Po (VE) EUAP0147 Riserva naturale Bocche di Po 424,76 EUAP0148 Riserva naturale integrale Bosco Nordio 113,54 EUAP0151 Riserva naturale integrale Gardesana Orientale 218,69 EUAP0152 Riserva naturale integrale Lastoni Selva Pezzi 967,61 EUAP0155 Riserva naturale integrale Piaie Longhe Millifret 129,70 EUAP0156 Riserva naturale integrale Pian di Landro Baldassarre 265, Rete Natura 2000 In Veneto attualmente sono stati designati 67 ZPS e 102 SIC, elencati in Tabella 2-4, che appartengono alla lista di aree naturali protette della rete Natura Figura 2-3 Localizzazione delle principali aree protette in Veneto Tabella 2-4 Aree appartenenti alla rete Natura 2000 in Veneto 3 Tipologia Codice Nome Estensione (ha) ZPS IT Laghetto del Frassino 78 IT Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora 171 IT Fontanili di Povegliano 118 IT Palude del Busatello 443 IT Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese Fonte: Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 7

8 Tipologia Codice Nome Estensione (ha) IT Palude di Pellegrina 111 IT Palude del Brusà - Le Vallette 171 IT Basso Garda IT Sguazzo di Rivalunga 186 IT Monte Baldo Ovest IT Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine IT Monte Baldo Est IT Ex Cave di Casale - Vicenza 36 IT Bosco di Dueville 319 IT Altopiano dei Sette Comuni IT Massiccio del Grappa IT Lago di Busche - Vincheto di Cellarda - Fontane 537 IT Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo IT Pale di San Martino: Focobon, Pape - San Lucano, Agner - Croda Granda IT Dolomiti di Ampezzo IT Foresta del Cansiglio IT Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis IT Dolomiti Feltrine e Bellunesi IT Civetta - Cime di San Sebastiano IT Col di Lana - Settsas - Cherz IT Versante Sud delle Dolomiti Feltrine IT Dolomiti del Cadore e del Comelico IT Cima Campo - Monte Celado IT Bosco di Basalghelle 14 IT Bosco di Cessalto 28 IT Sile: sorgenti, paludi di Morgano e S. Cristina IT Fontane Bianche di Lancenigo 64 IT Ambito Fluviale del Livenza IT Bosco di Gaiarine 2,11 IT Bosco di Cavalier 9,43 IT Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio 538 IT Grave del Piave IT Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle IT Campazzi di Onigo 213 IT Prai di Castello di Godego IT Garzaia di Pederobba 163 IT Settolo Basso 374 IT Penisola del Cavallino: biotopi litoranei 315 IT Bosco di Lison 5,56 IT Ex Cave di Villetta di Salzano 64 IT Bosco di Carpenedo 13 IT Ambiti Fluviali del Reghena e del Lemene - Cave di Cinto Caomaggiore 461 IT Cave di Gaggio 115 IT Cave di Noale 43 IT Ex Cave di Martellago 50 IT Bosco Zacchi 0,75 IT Lido di Venezia: biotopi litoranei 166 IT Bosco Nordio 157 IT Foce del Tagliamento 280 IT Valle Vecchia - Zumelle - Valli di Bibione IT Valli Zignago - Perera - Franchetti - Nova IT Garzaia della tenuta "Civrana" 24 IT Palude le Marice - Cavarzere 46 IT Laguna di Venezia IT Palude di Onara 133 IT Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco IT Grave e Zone umide della Brenta IT Le Vallette 13 IT Bacino Val Grande - Lavacci 51 IT Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo 148 IT Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga 27 8 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

9 Tipologia Codice Nome Estensione (ha) SIC IT Golena di Bergantino 224 IT Delta del Po IT Vallona di Loreo 64 IT Monti Lessini: Cascate di Molina 233 IT Laghetto del Frassino 78 IT Monte Luppia e P.ta San Vigilio IT Monti Lessini: Ponte di Veja, Vaio della Marciora 171 IT Monte Baldo: Val dei Mulini, Senge di Marciaga, Rocca di Garda 676 IT Fontanili di Povegliano 118 IT Val Galina e Progno Borago 989 IT Palude del Busatello 443 IT Palude del Feniletto - Sguazzo del Vallese 167 IT Palude di Pellegrina 111 IT Palude del Brusà - Le Vallette 171 IT Basso Garda IT Sguazzo di Rivalunga 186 IT Monte Pastello IT Monte Baldo Ovest IT Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine IT Monte Baldo Est IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine IT Fiume Adige tra Belluno Veronese e Verona Ovest 476 IT Granezza IT Ex Cave di Casale - Vicenza 36 IT Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa IT Buso della rana 0,64 IT Altopiano dei Sette Comuni IT Colli Berici IT Torrente Valdiezza 33 IT Biotopo "Le Poscole" 149 IT Bosco di Dueville e risorgive limitrofe 715 IT Gruppo del Sella 449 IT Gruppo Marmolada IT Val Visdende - Monte Peralba - Quaterna' IT Monte Pelmo - Mondeval - Formin IT Lago di Misurina 75 IT Massiccio del Grappa IT Gruppo del Visentin: M. Faverghera - M. Cor IT Passo di San Boldo 38 IT Monte Dolada Versante S.E. 659 IT Val Tovanella Bosconero IT Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo IT Torbiera di Lipoi 65 IT Pale di San Martino: Focobon, Pape - San Lucano, Agner - Croda Granda IT Fontane di Nogare' 212 IT Torbiera di Antole 25 IT Lago di Santa Croce 788 IT Torbiere di Danta 205 IT Torbiere di Lac Torond 38 IT Aree palustri di Melere - Monte Gal e boschi di Col d'ongia 111 IT Valpiana - Valmorel (Aree palustri) 126 IT Dolomiti di Ampezzo IT Foresta del Cansiglio IT Gruppo del Popera - Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico IT Val Talagona - Gruppo Monte Cridola - Monte Duranno IT Gruppo Antelao - Marmarole - Sorapis IT Dolomiti Feltrine e Bellunesi IT Civetta - Cime di San Sebastiano IT Comelico - Bosco della Digola - Brentoni - Tudaio IT Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba IT Dolomiti del Cadore e del Comelico Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 9

10 Tipologia Codice Nome Estensione (ha) IT Cima Campo - Monte Celado IT Colli Asolani IT Monte Cesen IT Montello IT Perdonanze e corso del Monticano 364 IT Bosco di Basalghelle 14 IT Bosco di Cessalto 28 IT Fontane Bianche di Lancenigo 64 IT Laghi di Revine 119 IT Palu' del Quartiere del Piave 692 IT Bosco di Gaiarine 2,11 IT Bosco di Cavalier 9,43 IT Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest IT Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano IT Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia IT Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio 753 IT Fiume Meschio 40 IT Fiumi Meolo e Vallio 85 IT Penisola del Cavallino: biotopi litoranei 315 IT Bosco di Lison 5,56 IT Ex Cave di Villetta di Salzano 64 IT Bosco di Carpenedo 13 IT Laguna del Mort e Pinete di Eraclea 214 IT Cave di Gaggio 115 IT Cave di Noale 43 IT Ex Cave di Martellago 50 IT Bosco Zacchi 0,75 IT Lido di Venezia: biotopi litoranei 166 IT Laguna medio-inferiore di Venezia IT Laguna superiore di Venezia IT Bosco Nordio 157 IT Laguna di Caorle - Foce del Tagliamento IT Dune residue del Bacucco 13 IT Fiumi Reghena e Lemene - Canale Taglio e rogge limitrofe - Cave di Cinto 640 Caomaggiore IT Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco IT Grave e Zone umide della Brenta IT Palude di Onara e corso d'acqua di risorgiva S. Girolamo 148 IT Muson vecchio, sorgenti e roggia Acqualonga 27 IT Dune di Donada e Contarina 105 IT Dune di Rosolina e Volto 115 IT Dune Fossili di Ariano Polesine 101 IT Rotta di S. Martino 32 IT Gorghi di Trecenta 20 IT Delta del Po: tratto terminale e delta veneto IT Vallona di Loreo Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

11 2.2.3 Aree Ramsar In Veneto sono state istituite due aree Ramsar elencate nella Tabella 2-5, che si estendono complessivamente per 599 ha. Tabella 2-5 Aree Ramsar in Veneto Codice Nome Estensione (ha) Laguna di Venezia: Valle 3IT042 Averto 500 3IT002 Vincheto di Cellarda 99 Figura 2-4 Distribuzione di aree SIC, ZPS e Ramsar in Veneto Assetto del territorio Il territorio regionale presenta due zone caratteristiche: la prima corrisponde con le forme a prevalente denudazione dei rilievi alpini e prealpini, l altra presenta le forme a prevalente accumulo costituiti dai conoidi pedemontani ed alla pianura padano-veneta. Le unità geomorfologiche a prevalente denudazione sono costituite sia da un modellamento dolce che bordano la base dei rilievi del tipico paesaggio dolomitico, sia da rilievi a morfologia meno articolata caratterizzati da un accentuato rimodellamento glaciale e diffuso carsismo. La fascia collinare è caratterizzata da una morfologia molto variabile dovuta alla forte differenza di erodibilità esistente tra rocce presenti. Le forme a prevalente denudazione terminano con rilievi a morfologia blanda con bassi tassi di erosione tipici dei depositi morenici. Le unità geomorfologiche a prevalente accumulo sono state distinte in funzione del tipo e del grado di attività dei processi fluviali e costieri che hanno modellato la pianura ed il litorale adriatico, per cui si ritrova una fascia di alta pianura formata da terreni grossolani e una fascia prossima al margine costiero caratterizzato da depositi torbosi. La laguna di Venezia e l area compresa tra questa ed il fiume Tagliamento dipendono dall erosione del mare e sono fortemente influenzate dagli interventi antropici sul territorio. Il PAI contiene anche l'individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, nella parte del territorio collinare e montano. Le condizioni di dissesto idraulico e idrogeologico del territorio considerate sono riferite a cinque tipologie di fenomeni maggiormente prevalenti, tra le quali frane ed esondazioni. Le classi di rischio individuate sono riconducibili alle seguenti definizioni che esprimono le conseguenze attese a seguito del manifestarsi dei dissesti: moderato R1 per il quale sono possibili danni sociali ed economici marginali; medio R2 per il quale sono possibili danni minori agli edifici e alle Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico 196 Autorità di bacino del fiume Po infrastrutture che non pregiudicano l incolumità delle persone, l agibilità degli edifici e lo svolgimento delle attività socio-economiche; elevato R3 per il quale sono possibili problemi per l incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi e l interruzione delle attività socio-economiche, danni al patrimonio culturale; molto elevato R4 per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici e alle infrastrutture, danni al patrimonio culturale, la distruzione di attività socio-economiche. Tabella 2-6 Percentuale di comuni soggetti a diverse classi di pericolosità per tipologia di dissesto 5 Esondazione Classe Veneto 25,7 5,7 28,6 34,3 5,7 Frana Classe Veneto 74,3 20 2,9 0 0 Secondo rilievi condotti tra il 2004 e 2006 per il Rapporto sulle Frane in Italia (2007), si evince che il numero di frane censite è di con una superficie complessiva in frana di 222,54 km2. La provincia con il maggior numero di dissesti è quella di Belluno con fenomeni. 4 Fonte: Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Elenco Ufficiale dei siti RAMSAR - 5 Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico Natura 2000, SIC e ZPS, 2010 (PAI) Autorità di Bacino del Fiume Po Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 11

12 Tabella 2-7 Aree soggette a fenomeni franosi Area totale in frana Provincia Numero di frane (km 2 ) Belluno ,28 Padova 383 9,69 Treviso 523 5,73 Vicenza ,76 Verona ,07 Totale , Pianificazione territoriale La coerenza esterna del PdS rispetto alla pianificazione territoriale è attuata attraverso l applicazione della metodologia dei criteri ERPA, che considera e integra al proprio interno i vincoli pianificatori. Tale approccio costituisce uno strumento appropriato per la ricerca di ipotesi localizzative coerenti con la pianificazione territoriale e di settore di livello regionale o locale. La coerenza esterna del piano non significa assenza di interferenze dell area di studio, a livello attuativo, a maggiore ragione a livello strutturale e strategico, con aree soggette a vincoli e tutele. Si demanda al livello progettuale la funzione di risolvere e minimizzare le interferenze residue tra il tracciato ed le aree soggette a tutela nell ambito del quadro programmatico dello Studio di Impatto Ambientale e attraverso gli strumenti previsti dai piani stessi per la gestione delle interferenze. In Veneto sono attualmente presenti diversi strumenti attorno a cui ruota la pianificazione del territorio; nella Tabella 2-8 seguente sono elencati e descritti tali strumenti, raccolti da uno studio condotto dal Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI). Nella Tabella 2-9 sono invece elencati gli strumenti di pianificazione a livello provinciale. Tabella 2-8 Pianificazione territoriale della regione Veneto Strumento di pianificazione Atto di approvazione Ruolo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) Piano di Area della Laguna e Area Veneziana (PALAV) Piano di Gestione dei Bacini Idrografici delle Alpi Orientali Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza (PAI) Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta- Bacchiglione Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell Atmosfera (PRTRA) D.C.R. n. 250 del 13 dicembre D.C.R. n. 70 del 9 novembre 1995; Variante 1 approvata con D.C.R. n. 70 del 21 ottobre 1999 Adottato con Delibera del Comitato Istituzionale dell AdB di competenza n. 1 del 24 febbraio 2010, vigente in misura di salvaguardia D.C.R. n. 48 del 27 giugno 2007 D.C.I. n. 4 del 19 giugno 2007 (Adozione 1 variante) D.C.R. n. 57 dell 11 novembre Costituisce il complesso di prescrizioni e vincoli prevalenti nei confronti degli strumenti urbanistici di livello inferiore, nonchè di direttive per la redazione dei Piani Territoriali Provinciali e degli strumenti urbanistici di livello inferiore. Si articola per piani di area, previsti dalla Legge 61/85, che ne sviluppano le tematiche e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con la risorsa ambiente. Il Piano e uno strumento di pianificazione che prende in considerazione, per il raggiungimento degli obiettivi, la "questione metropolitana" e il ruolo della rete di città; le innovazioni nel sistema della mobilità interurbana; il ruolo strategico delle funzioni innovative, che investono la città e le principali aree produttive e di servizio; le nuove prospettive nella tutela e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali. Il distretto idrografico costituisce l'unità territoriale di riferimento per la gestione integrata del sistema delle acque superficiali e sotterranee. Rispetto ad esso e per il conseguimento degli obiettivi è predisposto ed attuato il Piano di Gestione; attraverso il Piano di Gestione si concretizza una visione comune riguardo alla identificazione dei corpi idrici, alla loro designazione, al conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale e più in generale alle tematiche connesse alla tutela quali-quantitativa delle acque. Strumento conoscitivo, normativo, tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso che sono finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo. Comprende la perimetrazione e classificazione delle aree in relazione alla pericolosità idraulica, le carte della pericolosità e del rischio geologico e la perimetrazione e classificazione delle aree in relazione alla pericolosità da valanga dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo,Tagliamento, Piave e Brenta- Bacchiglione. Il Piano si propone l obiettivo di perseguire su tutto il territorio regionale il raggiungimento della riduzione degli inquinanti nel pieno rispetto della tempistica evidenziata da dette normative. Il Piano prefigura, quindi, una serie di azioni volte al contenimento degli inquinanti atmosferici. Piano Regionale per la D.C.R. n. 59 del 22 Il Piano persegue i seguenti obiettivi: l individuazione delle 12 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

13 Strumento di pianificazione Atto di approvazione Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) Piano Regionale dei Trasporti (PRT) Piano di Tutela delle Acque (PTA) Piano Energetico Regionale (PER) novembre provvedimento del Consiglio Regionale n del 23 febbraio D.C.R. n.107 del 5 novembre 2009 D.G.R. n. 7 del 28 gennaio 2005 Ruolo iniziative volte alla riduzione della quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti nonché allo sviluppo del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero degli stessi; la predisposizione di criteri per l individuazione, da parte delle Province, di aree idonee e non idonee per la localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti, nonché per la localizzazione degli stessi in aree produttive; la definizione di disposizioni volte a consentire l autosufficienza, a livello regionale, nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi, individuando altresì l insieme degli impianti necessari ad una corretta gestione nell ambito territoriale ottimale; la definizione della tipologia e della quantità degli impianti di incenerimento da realizzare nella Regione. Il Piano è stato predisposto con il fine di prevedere, indirizzare, coordinare e monitorare il sistema della mobilità delle persone e delle merci. Contiene gli interventi volti a garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale di cui agli artt. 76 e 77 del D.Lgs 152/2006 e contiene le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. Quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che assumono iniziative in campo energetico nel territorio regionale. Contiene indirizzi e obiettivi strategici in campo energetico e specifica le conseguenti linee di intervento. Tabella 2-9 Pianificazione a livello provinciale in Veneto Strumento di pianificazione Atto di approvazione Ruolo Piano Terrritoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) D.C.P. n. 2008/104 del 5 dicembre 2008 di Venezia D.G.P. n del 29 dicembre 2009 Padova D.G.R. n del 23 marzo 2010 di Belluno D.C.P. n. 40 del 20 maggio 2010 (adottato) di Vicenza D.G.R. n del 23 marzo 2010 di Treviso D.G.P. n. 267 del 21 dicembre 2006 (documento preliminare) di Verona Il PTCP: recepisce i siti interessati da habitat naturali e da specie floristiche e faunistiche di interesse comunitario e le relative tutele; definisce gli aspetti relativi alla difesa del suolo e alla sicurezza degli insediamenti determinando, con particolare riferimento al rischio geologico, idraulico e idrogeologico e alla salvaguardia delle risorse del territorio, le condizioni di fragilità ambientale; indica gli obiettivi generali, la strategia di tutela e di valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell agricoltura specializzata; detta le norme finalizzate alla prevenzione e difesa dall'inquinamento prescrivendo gli usi espressamente vietati; riporta le aree a rischio di incidente rilevante; individua e precisa gli ambiti di tutela per la formazione di aree protette naturali ai fini della tutela delle risorse naturali e della salvaguardia del paesaggio; individua e disciplina i corridoi ecologici al fine di costruire una rete di connessione tra le aree protette; perimetra i centri storici, individua le ville venete e i complessi e gli edifici di pregio architettonico, le relative pertinenze e i contesti figurativi; indica gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell'assetto del territorio, i sistemi delle infrastrutture, le attrezzature, gli impianti e gli interventi di interesse pubblico di rilevanza provinciale; formula i criteri per la valorizzazione dei distretti produttivi; individua, gli ambiti per la pianificazione dei nuovi insediamenti industriali, artigianali, turistico-ricettivi e delle grandi strutture di vendita. Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 13

14 3 Contesto Sociale 3.1 Demografia I parametri socio-demografici fondamentali indicano, da dati ISTAT al 2008, una popolazione totale di più di abitanti (Tabella 3-1). Tabella 3-1 Caratteristiche demografiche della regione Veneto Parametro Veneto Popolazione (abitanti) Densità 265,5 ab./km² Venezia, Padova, Belluno, Province Vicenza, Treviso, Verona, Rovigo Le caratteristiche sociali economiche e geografiche della Regione determinano una densità pari a circa 265,5 ab/km 2, contro una media nazionale di 199,3. Figura 3-2 Distribuzione della popolazione per sesso Uso del suolo Nella seguente Figura 3-3 si riporta una rappresentazione dell uso del suolo in Veneto. Figura 3-1 Densità antropica totale nel 2000 in Veneto 6 Venezia, una delle città del mondo più ricche di storia, è il capoluogo regionale ed assieme a Verona il centro più popolato del Veneto; seguono Padova, Vicenza e Treviso. Figura 3-3 Uso del suolo sul territorio del Veneto 8 Il Veneto è caratterizzato da un uso del suolo quanto mai variegato, diretta conseguenza della forte variabilità paesaggistica presente nel suo territorio. Nella sezione montana le zone boscate rivestono gran parte dei versanti. Nelle aree altimetriche più 6 Fonte: ISTAT - Atlante di geografia statistica e amministrativa 7 Dati ISTAT al Fonte: European Environmental Agency - Corine land cover 2000 (CLC2000) 100 m - version 12/ Raster data on land cover for the CLC2000 inventory 14 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

15 elevate i boschi fanno spazio a zone aperte con vegetazione rada o assente che nella maggior parte dei casi corrispondono ai gruppi dolomitici maggiori. I prati stabili rivestono i fondovalle più estesi, in associazione con le zone agricole eterogenee e l urbanizzato. Spesso corrispondono a lembi di depositi glaciali localizzati sia alla base dei versanti vallivi più aperti sia a quote maggiori o occupano altopiani carsici di maggiore estensione. La maggior parte del territorio pianeggiante è occupato da seminativi irregolarmente interrotti da tessuto urbano prevalentemente discontinuo, zone industriali e commerciali e minori zone estrattive e discariche. Anche nel territorio montano si ritrovano particelle destinate a seminativi. Abbastanza diffusi nel territorio veneto sono anche le colture eterogenee e le colture permanenti, concentrate lungo alcune valli e versanti. 3.3 Paesaggio e beni culturali, architettonici, monumentali e archeologici Siti UNESCO In Veneto sono presenti i siti Unesco elencati nella sottostante Tabella. Tabella 3-2 Siti UNESCO in Veneto Nome Anno di nomina Città di Verona 2000 L'Orto botanico di Padova 1997 La città di Vicenza e le ville del 1994 Palladio in Veneto Venezia e la sua Laguna 1987 Dolomiti 2009 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 15

16 4 Contesto Economico L'economia ha raggiunto un buon equilibrio fra i vari settori produttivi. L'agricoltura è ampiamente praticata nella Pianura Padana, i prodotti più importanti sono i cereali, le barbabietole da zucchero, la frutta, l'uva da vino, il tabacco ed i foraggi, che permettono un allevamento cospicuo, soprattutto di bovini. L'industria ha avuto ulteriore re slancio negli ultimi decenni ed è in prevalenza incentrata sulla media e piccola impresa, i settori principali sono quelli metallurgico, metalmeccanico, chimico, alimentare, tessile, vetrario, elettrotecnico ed ottico. Il turismo è una risorsa fondamentale, ale, grazie alla presenza di varie località artistiche e di villeggiatura, sia estiva che invernale. Il tasso di disoccupazione medio regionale è pari al 3,5% (calcolato su dati del 2008). Tabella 4-1 Principali parametri economici per la regione Veneto (in k ) Parametro Veneto Italia Prodotto interno lordo , ,1 Importazioni nette , ,9 Totale , ,0 % sul valore nazionale 8,86% - (totale) Tabella 4-2 Occupati per settore nella regione Veneto (media annua in migliaia di unità) Occupati Veneto Italia Agricoltura, silvicoltura e pesca 71, ,9 Industria 882, ,0 Servizi 1.374, ,9 Totale 2.328, ,8 % sul valore nazionale (totale) 9,25% - Figura 4-1 Suddivisione dell impiego nei tre settori produttivi 16 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

17 5 Contesto Tecnico 5.1 Pianificazione energetica regionale Con Legge Regionale 27 dicembre 2000, n. 25, la Regione Veneto ha disposto l'adozione del Piano Energetico Regionale (PER). Tale atto di programmazione è predisposto dalla Giunta Regionale e approvato dal Consiglio Regionale e ha una durata stabilita in ragione degli obiettivi e delle strategie poste a suo fondamento. Il PER definisce le politiche energetiche regionali seguendo l'evoluzione del mercato dell'energia e del quadro normativo e istituzionale. Pur in assenza di riferimenti ad un quadro energetico nazionale, alla conclusione della precedente legislatura regionale era stata adottata una proposta di piano energetico regionale che la Regione vuole in parte rivisitare al fine dell'adozione di un documento programmatico più aggiornato che riesamini le linee di indirizzo ivi contenute, desunte anche da accordi sottoscritti dalle Regioni con lo Stato. L'attività di programmazione energetica svolta dalla Giunta Regionale è articolata in due fasi. Nella prima fase è previsto un documento di indirizzo preliminare costituente il quadro di riferimento che, oltre a fornire indicazioni per determinare le scelte da condividere con lo Stato e a servire come supporto all'attività legislativa della Regione nel settore energetico, consenta una ottimale allocazione delle risorse comunitarie previste nel periodo di programmazione Nella fase successiva, conseguente tanto alla positiva valutazione delle scelte generali contenute nel documento di indirizzo quanto alle prossime indicazioni di pianificazione energetica nazionale, saranno fatti opportuni approfondimenti tematici che porteranno alla redazione definitiva del Piano Energetico Regionale. Ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della Legge Regionale n.25/2000, per la redazione del PER, la Giunta regionale è autorizzata a effettuare studi e stipulare convenzioni con centri di ricerca e di consulenza che diano garanzia di specifica competenza tecnico-scientifica. Lo svolgimento degli studi necessari per la redazione del documento di Piano rientra tra le attività di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nel settore dell'energia nonché nell'accordo Quadro sottoscritto tra la Regione Veneto e il CNR il 29 dicembre Con la deliberazione di Giunta regionale n del 28 dicembre 2006 è stata approvata la convenzione operativa con il CNR per la redazione del documento preliminare previsto. Terna, nell ambito dei suoi compiti istituzionali, collabora con il CNR e le autorità regionali per la fornitura dei dati aggiornati riguardanti il sistema elettrico regionale (bilancio elettrico e stato della rete) e per armonizzare la pianificazione energetica regionale con lo sviluppo della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale. La Giunta Regionale ha proposto con la Deliberazione rivolta al Consiglio 28 gennaio 2005, n.7, "Adozione del Piano energetico regionale", che trattandosi di una proposta, non è stata pertanto non pubblicata. 5.2 Stato della rete di trasmissione nazionale nell area del Nord Est d Italia La rete ad altissima tensione dell area Nord-Est del Paese rappresenta attualmente una sezione critica dell intero sistema elettrico italiano, essendo caratterizzata da un basso livello di interconnessione e di mutua riserva (magliatura). La rete a 380 kv si compone di un ampio anello che si chiude ad Ovest nella stazione di Dugale (VR) e ad Est, nella stazione di Planais (UD). Così come strutturata, la rete elettrica in esame risulta fortemente squilibrata sul nodo di Redipuglia, attraverso il quale transitano sia i flussi di potenza provenienti dall interconnessione Italia-Slovenia, sia la produzione dei poli produttivi di Monfalcone e Torviscosa. Relativamente alla rete a 132 kv, a dispetto di un trend di crescita contenuto si confermano fortemente critiche le aree comprese fra Vicenza, Treviso e Padova anche a causa dei ritardi nell autorizzazione degli interventi di sviluppo previsti sulla rete 380 kv. In particolare la mancanza di iniezioni dalla rete 380 kv su rete 132 kv rende necessario risolvere urgentemente le criticità sulle porzioni di rete a 132 kv sottese alle stazioni di: Scorzè, Vellai e Soverzene; Planais, Salgareda e Pordenone (quest ultima recentemente acquisita nell ambito della RTN). Inoltre la recente acquisizione delle linee TELAT nel perimetro della RTN ha evidenziato, a causa della scarsa capacità di trasporto delle stesse, la necessità di potenziare le direttrici tra Planais e Salgareda. Nella figura successiva si evidenziano le principali criticità della rete elettrica nelle regioni Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 17

18 Veneto: bilancio energetico 2009 CONSUMI+EXPORT IMPORT+PRODUZIONE trazionefs 1% agricoltura 2% pompaggi 0,6 GWh perdite GWh import estero GWh import regionale GWh domestico 19% Deficit GWh terziario 26% Energia Richiesta GWh eolica 0,01% fotovoltaica 0,30% idroelettrica 30% Criticità rete 380 kv Criticità rete 220 kv Criticità rete AT Figura 5-1 Principali aree di criticità nell area del Nord Est d Italia 9 Bilancio Regione Veneto (produzione, consumi e scambi) Il fabbisogno di energia elettrica della regione Veneto per l anno 2009 è stato pari a circa 30 GWh. Il bilancio regionale dei consumi è prevalentemente industriale (50%) e terziario (26%), seguiti dal domestico (19%) e l agricoltura (2%), mentre il resto è destinato ai consumi per trazione ferroviaria, ai pompaggi, perdite in rete e all export verso le altre regioni. Dallo storico produzione/richiesta si registra una forte contrazione della produzione interna, di gran lunga inferiore ai consumi regionali confermando la tendenza della regione ad essere importatrice netta anche a fronte della riduzione dei consumi registrata nel corso del industria 51% Produzione Netta GWh consumi% produzione % Figura 5-3 Storico Bilancio energetico 2009 termoelettrica 69% Veneto: storico produzione/richiesta Produzione: Energia Richiesta (GWh): Produzione al netto dei pompaggi Industria Terziario Domestico Agricoltura Altro Figura 5-2 Storico produzione/richiesta Fonte: PdS Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

19 6 Interventi Il PdS 2011 della Rete di Trasmissione Nazionale suddivide gli interventi in: Nuove esigenze, descritte all interno della Sezione I; Interventi previsti nei precedenti Piani di Sviluppo, descritti all interno della Sezione II. Gli interventi di sviluppo sono classificati in base alle principali esigenze che li hanno determinati ed ai benefici che apportano sulla rete di trasmissione nazionale, secondo quanto esposto nella tabella che segue. Tabella 6-1 Classificazione degli interventi secondo le motivazioni Sezione Motivazioni PdS 2011 Sezione I Sezione II Riduzione delle congestioni Riduzione dei poli limitati e dei vincoli alla capacità produttiva Interconnessioni con l Estero Sviluppo aree metropolitane Qualità del servizio In base alla tipologia, l intervento si classifica come descritto nella Tabella 6-2 che segue. Tabella 6-2 Classificazione tipologie degli interventi Termine Tipologia degli interventi Elettrodotti Razionalizzazioni Stazioni Consistono nella costruzione di nuovi collegamenti fra due o più nodi della rete o nella modifica/ricostruzione di elettrodotti esistenti. Si tratta di interventi complessi che coinvolgono più elementi di rete contemporaneamente e che spesso prevedono la dismissione di alcune porzioni di RTN. Queste si mettono in atto generalmente a seguito della realizzazione di grandi infrastrutture (stazioni o elettrodotti) quali opere di mitigazione ambientale o a seguito di attività di rinnovo / riassetto impianti, ma possono derivare anche da istanze avanzate dalle Amministrazioni locali. Riguardano non solo la realizzazione di nuove stazioni elettriche, ma anche il potenziamento e l ampliamento di stazioni esistenti mediante l incremento della capacità di trasformazione (installazione di ulteriori trasformatori o sostituzione dei trasformatori esistenti con macchine di taglia maggiore) o la realizzazione di ulteriori stalli o di intere sezioni per la connessione di nuovi elettrodotti (anche per distributori o operatori privati) o di nuove utenze. Nei seguenti paragrafi sono descritti in dettaglio gli interventi che interessano la regione Veneto. 6.1 Nuove esigenze Nome intervento Incremento della capacità di interconnessione con l Austria ai sensi della legge 99/2009 Potenziamento rete 132 kv fra Planais e Salgareda Tabella 6-3 Nuove esigenze (Sez. 1 PdS 2011) Tipologia intervento Altre Regioni Livello attuale Anno stimato Interconnessione Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia Strategico Da definire Elettrodotto - Strategico Da definire Potenziamento rete AT a Nord di Schio Elettrodotto - Strategico Da definire Potenziamento rete AT area Rovigo (RO) Elettrodotto - Strategico 2015 Incremento della capacità di interconnessione con l Austria ai sensi della legge 99/2009 anno: da definire Ai sensi della legge 99/2009 Disposizioni per lo sviluppo e l internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, all articolo 32, sono stati condotti degli studi con l'austriaca VERBUND- APG e sono stati tenuti in considerazione i rinforzi già previsti nei precedenti Piani. Il nuovo interconnector dovrà essere associato a rinforzi di rete nel territorio italiano che ne consentano la piena fruibilità, garantendo una maggiore capacità di trasporto dal nodo di collegamento dell interconnector, prossimo alla frontiera, ai centri di carico del Nord Italia, con particolare interesse per l'area del Milanese. Potenziamento rete 132 kv fra Planais e Salgareda anno: da definire La rete AT compresa fra le stazioni 380 kv di Planais e Salgareda è soggetta, già ora, a forti riduzioni dei margini di sicurezza e affidabilità di esercizio che limitano, nel contempo, la possibilità di Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna 19

20 programmare i normali interventi di manutenzione, causando a sua volta un ulteriore degrado degli asset esistenti. Ciò è determinato dalle caratteristiche, e dalla vetustà, dei conduttori presenti. Di conseguenza sono stati previsti una serie di interventi di potenziamento della capacità di trasporto della porzione di rete in esame, in particolare saranno potenziati, prioritariamente, i collegamenti 132 kv Planais-Latisana, Jesolo- Musile, Caorle-Torre di Fine, Jesolo-Torre di Fine e Musile-Salgareda. Potenziamento rete AT a Nord di Schio anno: da definire Contestualmente alla già prevista realizzazione della stazione 220 kv di Schio, è stato pianificato il riclassamento a 132 kv dell attuale linea Schio ZI Arsiero. Successivamente, in sinergia con gli sviluppi futuri previsti dal distributore locale, sarà studiato, al fine di aumentare la sicurezza e la qualità del servizio, il potenziamento della rete nell area a Nord della provincia di Vicenza. L attività sarà realizzata sfruttando parzialmente le infrastrutture esistenti riducendo così l impatto ambientale della rete nell area interessata. Potenziamento rete AT area Rovigo (RO) anno: 2015 Al fine di garantire flessibilità e sicurezza di esercizio della rete 132 kv in provincia di Rovigo, e il pieno sfruttamento della produzione da fonte rinnovabile presente nell area, si collegherà l attuale stazione 132 kv di San Bellino, già raccordata alla linea 132 kv Este Ferrara Focomorto, alla direttrice 132 kv Lendinara Rovigo ZI. Sulla direttrice 132 kv Este Ferrara FM si provvederà anche a superare l attuale schema di collegamento in derivazione rigida della CP Canaro mediante la realizzazione di un secondo raccordo per entra-esce su nuova stazione di Canaro. Contestualmente sarà studiata la possibilità di rimuovere l attuale derivazione rigida Lendinara All. 20 Rapporto Ambientale 2011 Volume Regione Veneto Terna

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