QUALE INCLUSIONE AI TEMPI DELL INSICUREZZA
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- Roberto Adamo Parisi
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1 In-dipendenze Culturali seminario 25 giugno 2008 QUALE INCLUSIONE AI TEMPI DELL INSICUREZZA Un esperienza di formazione integrata sul territorio della provincia di Perugia tra i servizi che attuano interventi rivolti ai consumatori di sostanze psicoattive, altri servizi socio-sanitari, il Not della Prefettura,le Forze dell Ordine
2 La ricerca di una modalità operativa integrata ha caratterizzato l attività del N.O.T. di Perugia fin dalla sua costituzione nei due principali ambiti di intervento FONDO NAZIONALE DI INTERVENTO PER LA LOTTA ALLA DROGA ART. 127 D.P.R. 309/90 Art. 75 D.P.R. 309/90
3 Art. 75 D.P.R. 309/90 Confronto con i Ser.T. Delineare il significato del programma terapeutico nell ambito del procedimento amministrativo coniugare la dimensione legale e del controllo con quella educativa e terapeutica
4 Art. 75 D.P.R. 309/90.attraverso: incontri e riunioni di lavoro Attività di formazione e supervisione confrontarsi all interno di un quadro di riferimento ed elaborare strategie di intervento comuni - condivise
5 facilitare l accesso al Ser.T. delle persone segnalate ai sensi dell art.75, particolarmente di quei consumatori di sostanze psicoattive che non percepiscono il proprio consumo come comportamento a rischio (consumatori di cannabinoidi, di cocaina, ecstasy, consumatori occasionali di eroina) non sperimentano situazioni di dipendenza, per i quali talvolta emerge la necessità di riflettere/approfondire alcune aree problematiche accrescere la motivazione ad un trattamento di questa tipologia di consumatori assicurare continuità tra la fase del colloquio in Prefettura ed il successivo percorso al Ser.T.
6 Questa attività di confronto ha costituito un occasione per riflettere sul significato dell evento segnalazione per la PERSONA SISTEMA DI RELAZIONI LA FAMIGLIA, IL LAVORO/STUDIO ESPERIENZA COMPLESSIVA DI CONSUMO NEGOZIARE GLI OBIETTIVI COSA CAMBIARE /COME CAMBIARLI AREE PROBLEMATICHE EVIDENTI/EVIDENZIABILI E DISPONIBILITA AL CAMBIAMENTO
7 Questi progetti di formazione hanno costituito un occasione per riflettere sul significato degli interventi che scaturiscono dall evento segnalazione e che coinvolgono il sistema di riferimento dell OPERATORE SISTEMA-SERVIZIO SISTEMA DEI SERVIZI COME SI PONE L OPERATORE IN RELAZIONE ALL AGIRE DEGLI ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NELL INTERVENTO Conosco l agire degli altri soggetti? Conosco i confini del mio/altrui agire? Cosa posso chiedere agli altri di fare per agevolare il loro intervento? Cosa posso chiedere agli altri per agevolare il mio intervento?
8 E RISULTATO EVIDENTE CHE per migliorare la presa in carico e le prestazioni di consulenza alla persona segnalata ai sensi dell art. 75 D.P.R. 309/90 per realizzare iniziative integrate, sostenute da un ampia collaborazione, nell area degli interventi rivolti ai consumatori di sostanze legali ed illegali per la gestione e il miglior contenimento delle situazioni di grave disagio sociale ed emarginazione che possono generare tensione ed allarme sociale nel territorio (es. prostituzione, tossicodipendenti senza fissa dimora.immigrazione...) è necessaria l integrazione degli interventi tra Forze dell Ordine N.O.T. - Servizi per le dipendenze- Unità di Strada/Centri a bassa soglia In alcuni casi la prima fase di contatto della persona con il sistema dei serviziistituzioni prende avvio, ed è evidentemente influenzata, dall intervento degli operatori della sicurezza.
9 FONDO NAZIONALE DI INTERVENTO PER LA LOTTA ALLA DROGA ART. 127 D.P.R. 309/ elaborazione ed attuazione di progetti art. 127 c. 5 D.P.R. 309/90 (così come sostituito dalla L. 45/99) lettere d; e; g. che attingono al 25% del Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga per progetti presentati dai Ministeri - di informazione e sensibilizzazione - formazione del personale, - trasferimento dei dati tra amministrazioni centrali e locali (Progetto Osservatorio Provinciale)
10 2001 Formazione integrata Operatori Forze dell Ordine-Ser.t-G.o.a.t-Not progetto finanziato dal Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga 3 moduli formativi uno per ciascuna delle A.S.L. della provincia di Perugia Ad ogni modulo hanno partecipato circa 50 corsisti: Ser.T. Servizi di Alcologia Servizi a bassa soglia/unità di strada Servizi di Igiene Mentale Carabinieri Polizia di Stato Polizia stradale Guardia di finanza, Polizia municipale N.O.T Servizio Sociale Comune Ogni modulo ha previsto 6 giornate seminariali. intervento del docente; suddivisione in due gruppi di lavoro con conduttori esperti; restituzione in sede plenaria del lavoro dei gruppi; rielaborazione dei contenuti emersi da parte del docente.
11 Giornate seminariali La percezione sociale del tossicodipendente; elaborazione di un piano di lavoro finalizzato alla creazione di una nuova cultura sulle tossico dipendenze. Docente: Dott. Claudio Renzetti Nuove droghe, droghe di sintesi e stili di consumo; modalità e luoghi di assunzione con particolare riferimento alla popolazione giovanile. Docente: Dott. Edo Polidori Sicurezza urbana e mediazione sociale; i possibili contatti e la possibile integrazione fra repressione e prevenzione. Interventi di riduzione del danno e sicurezza urbana. Docente: Prof. Giovani Vittorio Pisapia Problematiche connesse al consumo- abuso di alcol. Possibili interventi integrati con particolare riferimento ai contesti nei quali avviene il consumo nella popolazione giovanile. Docente Dott.ssa Valeria Matteucci Le reti territoriali: E possibile costruire una rete territoriale tra soggetti che operano con mandati istituzionali diversi? Docente: Dott.ssa Cristina Sonia Ambroset Valutazione partecipata del progetto. Reazioni Apprendimenti Comportamenti Docenti: Dott. Claudio Renzetti Dott. Gianni Pocetta Per l area territoriale della A.S.L. n. 2 è stata organizzata, in collaborazione con il Comune di Perugia, una giornata seminariale sulle Tematiche relative alla prostituzione ed alla tratta. Docente: Dott. Vincenzo Castelli
12 nel periodo marzo 2002 giugno 2003 con il precedente progetto Formazione integrata Operatori dei Servizi Forze dell Ordine N.O.T. abbiamo parlato di... prostituzione e tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale... percezione sociale del tossicodipendente nuove droghe... sostanze di sintesi... stili di consumo Consumo - abuso di alcol nella popolazione giovanile è possibile costruire una rete territoriale tra soggetti che operano con mandati istituzionali diversi? sicurezza urbana e mediazione sociale possibile integrazione fra repressione e prevenzione... Interventi di riduzione del danno e sicurezza urbana.
13 CONFUSIONE TRA ORDINE PUBBLICO E DIMENSIONE DELLA SICUREZZA Dall intervento di G.Pisapia, docente al corso di formazione e la discussione tra i partecipanti L Ordine Pubblico rinvia all idea di ordine giuridico, le cui lesioni sono previste dal diritto penale positivo, sia come delitti che come contravvenzioni. L O.P è competenza delle Forze dell Ordine. L O.P. è una delle condizioni affinchè vi sia sicurezza. Alla dimensione della sicurezza contribuiscono le politiche sociali e culturali, le comunità locali. La politica della sicurezza è anche una politica della fiducia, diretta a rasserenare e creare le condizioni oggettive per le quali il cittadino possa nutrire fiducia in se stesso e nel proprio futuro l idea di sicurezza rinvia ad una condizione,oggettiva e soggettiva, caratterizzata da assenza di situazioni di pericolo e rischio.ma la vita quotidiana è l incrocio tra il previsto e l imprevisto, l abitudine ed il cambiamento, l ordine e la confusione, e quindi è, per sua natura, lo spazio dell insicurezza sicurezza urbana e mediazione sociale possibile integrazione fra repressione e prevenzione... Interventi di riduzione del danno e sicurezza urbana.
14 Valorizzare le azioni esistenti facendo emergere le istanze di sicurezza presenti in progetti e in attività che, pur essendo indirizzate verso altri obiettivi specifici, contribuiscono a costruire sicurezza. Esistono delle iniziative di educativa di strada che lavorano a contatto con tossicodipendenti, prostitute, giovani sbandati, ma l inadeguata visibilità di questi interventi, ingenera l impressione (che contribuisce a determinare senso di insicurezza ) che nulla o poco si stia facendo Ogni politica di lotta alla droga ha due obiettivi:la riduzione della domanda e la riduzione dell offerta. La prima attiene ai servizi con le azioni di Prevenzione,trattamento e e riduzione del danno. La seconda attiene alle Forze dell Ordine sicurezza urbana e mediazione sociale possibile integrazione fra repressione e prevenzione... Interventi di riduzione del danno e sicurezza urbana.
15 abbiamo capito che in situazioni, complesse, multiproblematiche una strategia di lavoro di rete permette di dare risposte più efficaci ai cittadini sostiene la motivazione degli operatori
16 gli incontri hanno permesso una conoscenza più articolata e il confronto dei diversi punti di vista sui comportamenti di consumo di sostanze psicoattive......una conoscenza diretta e personale che contribuisce a dissipare le reciproche diffidenze, gli stereotipi ed i pregiudizi... una definizione dei confini e delle competenze di ogni professione, servizio, istituzione
17 A conclusione dei tre moduli formativi sono stati organizzati degli incontri di valutazione a distanza con i partecipanti per sondare l interesse-disponibilità-motivazione a dare continuità all esperienza e con quali modalità. attività di informazione sensibilizzazione attività progettuale integrata sul territorio
18 Costituzione da parte dei corsisti di GRUPPI TERRITORIALI INTEGRATI Gruppo Perugia Gruppo Spoleto Gruppo Foligno Gruppo Gubbio Gruppo Città di Castello
19 Dal lavoro dei gruppi territoriali è emersa l importanza di coinvolgere le Forze dell Ordine nelle fasi di: lettura e monitoraggio dei fenomeni di disagio nella prevenzione/gestione delle situazioni di criticità sociale nella progettazione congiunta di interventi di prevenzione (educazione alla legalità)
20 attività di informazione sensibilizzazione Attività progettuale integrata sul territorio Anno 2004 Dalla formazione alla co-progettazione Progetto finanziato dal Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga obiettivo: sviluppare le competenze dei partecipanti necessarie alla progettazione comune di interventi integrati da attivare nel territorio. destinatari corsisti che hanno alla precedente attività formativa operatori la cui presenza assume significato strategico (poliziotti e carabinieri di quartiere.. ) valutazione : sulla qualità dei processi e del risultato, sul grado di soddisfazione dei soggetti coinvolti. Attività di sensibilizzazione/informazione/formazione sulla operatività dei vari soggetti che attuano interventi rivolti ai consumatori di sostanza psico-attive una attività formativa sul project management per la gestione di progetti in campo sociale e su alcune aree d interesse individuate dai corsisti; costituzione di gruppi lavoro che lavoreranno alla progettazione di interventi integrati da attivare sul territorio;
21 Dalla formazione alla co-progettazione Maggio 2004 ottobre 2005 obiettivo acquisizione delle competenze necessarie alla progettazione di interventi integrati da attivare nel territorio destinatari corsisti che hanno partecipato alla precedente attività formativa
22 Dalla formazione alla co-progettazione Attività di sensibilizzazione/informazione/formazione sulla operatività dei vari soggetti che attuano interventi rivolti ai consumatori di sostanza psico-attive 1 maggio 2004 Il Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.) Prefettura U.T.G. di Perugia 9 giugno 2004 Le Unità di Strada e il Centro di Accoglienza a Bassa Soglia 24 settembre 2004 I Servizi per le Tossicodipendenze ed i Servizi di Alcologia 1 ottobre 2004 L attività di prevenzione e contrasto al consumo/abuso, spaccio di sostanze stupefacenti delle Forze dell Ordine
23 Dalla formazione alla co-progettazione Seminario sul project management per la gestione di progetti complessi in campo sociale gruppo di Perugia ottobre 2004; 21 gennaio 11 febbraio 2005 gruppo di Città di Castello Gubbio ottobre 2004; 20 gennaio 2005 gruppo di Foligno Spoleto novembre 2004
24 Dalla formazione alla co-progettazione seminario di formazione il gruppo come strumento di lavoro Gruppo di Perugia 4 aprile - 16 maggio 19 settembre 2005 Gruppo Città di Castello Gubbio 18 aprile 6 giugno 3 ottobre 2005 Gruppo di Foligno 13 aprile - 4 maggio 2005 Gruppo di Spoleto 29 aprile - 25 maggio 2005
25 cosa ci siamo portati a casa prima eravamo più soli con il nostro lavoro, agivamo in modo più individualistico l aver conosciuto meglio le altre realtà ha aperto a nuove possibilità e modalità di intervento, azioni più attente alle persone possibilità di essere più rapidi la lentezza in questo lavoro significa rischiare di perdere le persone in difficoltà il corso è stato molto utile per conoscere le altre realtà operative in vista di un possibile lavoro di rete
26 Le idee progettuali Gruppo di Perugia Sistema informativo di monitoraggio del fenomeno overdose a Perugia Formazione a cascata Gruppo di Spoleto Educare attraverso la pratica della legalità Gruppo di Foligno Un intervento di mediazione e prevenzione nel periodo della Quintana Gruppo Gubbio- Città di Castello La gestione dell emergenze
27 Si era auspicata la costituzione di GRUPPI TERRITORIALI INTEGRATI Gruppo Perugia Gruppo Città di Castello Tavolo provinciale salute sicurezza Gruppo Spoleto Gruppo Foligno Gruppo Gubbio
28 ... zone grigie i seminari sul Project management e su Il gruppo come strumento di lavoro sono stati considerati utili ma solo parzialmente applicabili alla realtà quotidiana di lavoro... Da una parte ci sono risorse umane disponibili al cambiamento, dall altra la rigidità dei meccanismi di funzionamento delle istituzioni e dei servizi e la mancanza di risorse strumentali rallenta i processi innovativi
29 c è qualcosa che possiamo ancora fare? costituire team dare attuazione alle idee progettuali...?...
30 Dove possiamo trovare le tracce dell attività svolta Nel corso del 2007 è stata svolta un attività di sensibilizzazione ed informazione a cascata, riguardante le rete dei dei servizi sociali e sanitari che operano nel settore del consumo di sost.psicoattive rivolta al: personale dell Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Perugia Personale dell Arma dei carabinieri operanti nei territori corrispondenti alle tre A.s.l. della provincia il Comune di Foligno progetti volti a migliorare la sicurezza delle comunità locali ai sensi della L.R. 19 giugno 2002 n.12: Percorso formativo sulla mediazione dei conflitti 1 Qualità delle relazioni urbane 2 Mediazione dei conflitti nei contesti interculturali operatori dei servizi-delle Forze dell Ordine, del Privato Sociale, soggetti della comunità locale, not Partecipazione al Tavolo regionale permanente di confronto per la prevenzione dei decessi per overdose elaborato dalla Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali Attività di forte collaborazione fatta di incontri e reti informali nel territorio dell eugubino tra gli operatori del Ser.t, il Servizio di Salute Mentale,le atri servizi le Stazioni dei Carabinieri presenti
31 Cosa è auspicabile che si faccia per non disperdere il lavoro fatto Moltiplicare le esperienze di formazione integrata da parte delle istituzioni locali Concretizzare un progetto sulle overdose che veda il coinvolgimento del 118, le Unità di Strada, i Ser.t, le Forze dell Ordine che intervengono per fare in modo che dopo il primo soccorso, gli operatori di strada, i servizi socio-sanitari possano entrare in contatto il prima possibile con la persona che si è trovata coinvolta nell evento critico Costituire tavoli integrati(valutare l efficacia di quelli esistenti) regionali-provincialicomunali? che favoriscano la lettura dei fenomeni che destano allarme nella comunità Avviare-rafforzare una collaborazione tra i servizi socio-sanitari, le educative di strada, le associazioni, e le Forze dell Ordine per la gestione delle emergenze, dei conflitti (liti, overdose, maltrattamenti familiari) inciviltà diffuse (occupazione di spazi pubblici ad uso privato,vandalismo, ) anche attraverso la sperimentazione di un team di operatori capaci di ascoltare e mediare con la comunità quartiere. Limitare gli interventi che vanno in corto circuito e cioè che chi li riceve li gestisce, piuttosto attivare una rete che consenta una presa in carico articolata e che non faccia sentire gli operatori inadeguati o impotenti.
32 I livelli di lavoro integrato sensibilizzazione Creare consenso - sviluppare culture ri-collocamento della persona rete interna al servizio/isituzione informazione mantenere la comunicazione co-gestione Risolvere problemi Costruire alleanze operative formazione migliorare le competenze co-progettazione costruire alleanze strategiche
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