SIMONE E GORNI DENIS S.S.
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- Bruno Achille Contini
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1 INTERVISTA A MAURO ARNOLDI Titolare dell azienda ARNOLDI FRANCESCO, MAURO, SIMONE E GORNI DENIS S.S. Intervista tenuta il 15/03/2016 presso Rivarolo Mantovano (MN) Claudia Verzini (Deatech): Potrebbe farci una presentazione generale, come siete strutturati, quanti animali avete? L azienda è un ciclo chiuso con circa 250 scrofe. La cosa più particolare è che quando svezziamo lasciamo i maiali in sala parto per 3 / 4 settimane e poi li spostiamo negli svezzamenti dove stanno per altri 2 mesi e dove mangiano mangime secco a volontà che auto produciamo.
2 Successivamente passano nel magronaggio dove cominciano l alimentazione a broda razionata. Qui si forma direttamente il box destinato all ingrasso e alla macellazione. Abbiamo circa 4500 animali comprendendo tutte le varie fasi. Claudia Verzini (Deatech): Come ha conosciuto Deatech? Attraverso il suo tecnico Giacomo Varini. Claudia Verzini (Deatech): Quali prodotti Deatech sta utilizzando? Al momento stiamo utilizzando soprattutto prodotti per le scrofe in gestazione e lattazione, il nucleo 3 % e ho appena cominciato ad utilizzare un prodotto per lo svezzamento: Opti ingrasso. Quest ultimo è un prodotto che assumono da una settimana e ho già visto dei miglioramenti nelle feci (più scure e corpose) segno di una migliore digestione. La maggiore conversione penso si vedrà più avanti anche se non ho gli strumenti per misurarla. Claudia Verzini (Deatech): È migliorata la situazione dopo l utilizzo dei prodotti Deatech? Per le scrofe ho visto un notevole miglioramento. Inizialmente non facevo io il mangime ma mi portavano un nucleo allargato (15% in gestazione e 20% in lattazione) con dentro la soia, fatto da Revervit. Questo perché stavo ristrutturando il mangimificio.
3 Da quando ho cominciato a produrre il mangime in azienda, seguendo il protocollo alimentare Deatech, ho notato un ulteriore miglioramento. Ora acquisto nuclei ristretti al 3% e l AG3 80. L ideale per me sarebbe fare un nucleo gestazione e un nucleo lattazione ma non posso farlo perché mi manca un silos. Faccio quindi un nucleo unico con formulazioni diverse anche se mi sarebbe piaciuto fare una prova con i due nuclei. Magari in futuro. Claudia Verzini (Deatech): I risultati ottenuti sono soddisfacenti? Si sono molto soddisfatto dell approccio alimentare nel suo complesso. Da quando uso l integratore AG3 80 le scrofe sono diventate più sane e produttive, con arti più robusti, migliore fertilità e portata al parto. I parti non indotti sono più regolari, ed hanno bisogno di meno assistenza. I suinetti, inoltre, risultano più sani e pesanti allo svezzamento. Tutto il lavoro fatto é servito per avere una scrofa che partorisce e produce bene in sala parto. Devo solo migliorare la genetica per avere più nati svezzati e per questo stiamo già lavorando insieme a Deatech per trovare delle soluzioni.
4 Claudia Verzini (Deatech): Quali sono gli elementi da evidenziare per presentare questo prodotto ad un allevatore di suini? Sicuramente la produzione maggiore di latte in sala parto, la facilità del parto, la venuta in calore nello svezzamento. Se prima avevo scrofe in gestazione un po stitiche con la nuova alimentazione sono molto più regolari e si vede che stanno meglio anche fisicamente. Il migliore stato della scrofa poi porta ad una migliore produzione. I suinetti sono poi alimentati meglio e si vede che sono più pesanti rispetto a prima. Rispetto al nucleo che prendevo prima (Rayman) diciamo che ho raddoppiato le dimensioni! Claudia Verzini (Deatech): Raccomanderesti i prodotti Deatech ad altri allevatori? Sicuramente! Mi sarebbe piaciuto venire al Forum di formazione in Francia di Maggio ma per il momento ho troppi impegni.
5 Claudia Verzini (Deatech): Come hai trovato i prezzi? Di confronti coi prezzi ne faccio pochi. Diciamo che mi sembra un prezzo nella media. Sono del parere che, se una persona pensa solo al fattore prezzo, non va poi a fare una alimentazione di qualità, se invece pensa ai risultati, il prezzo è giustificato. Il cosiddetto costo/beneficio. Io ho un beneficio che mi copre i costi e sono soddisfatto dei risultati. Secondo me l alimentazione delle scrofe è la cosa più importante di un allevamento perché se la scrofa sta bene produce meglio e i maialini sono più sani, vitali e crescono in modo migliore. Se invece si risparmia sull alimentazione si va poi a penalizzare anche la produzione. Per esempio da quando utilizzo la monolaurina ho visto un grosso miglioramento, mi costa abbastanza e mi è aumentato il costo della formula, ma vedo che gli animali stanno meglio e sono più produttivi. E quando vedo che i miei animali stanno bene sono contento ed è per me fonte di grande soddisfazione!. Il costo è relativo perché se vedo determinati risultati accetto anche costi maggiori. Questo tipo di alimentazione per me è un buon investimento! Claudia Verzini (Deatech): Quali sono le fonti di informazioni che hai usato recentemente? Riviste,Blog, Facebook?
6 Non sono un esperto di computer e lo uso raramente. Uso molto whatsapp. Mi informo attraverso la rivista Suinicoltura oppure parlando con i tecnici e i veterinari con cui collaboro. Poi nel caso approfondisco per conto mio. Claudia Verzini (Deatech): Cosa ne pensi dell idea della demedicalizzazione che sta venendo recepita pian piano dall Unione Europea, e negli allevamenti? È una strada che ho cominciato a percorrere da quando ho iniziato a farmi il mangime, da un po più di un anno (novembre 2014), prima usavo un po di medicati col mangime finito in svezzamento. Da quanto ho iniziato l auto produzione (mais, orzo) ho visto subito un grosso miglioramento a livello sanitario in svezzamento. Sto quindi cercando di ridurre sempre più l apporto antibiotico. Dopo 1 mese che usavo il mio mangime ho smesso di usare antibiotici sia nei mangimi che nell'acqua da bere perché gli animali erano più sani e non avevo più motivo di usarli. Vengono fatte solo alcune iniezioni di antibiotico in sala parto e al momento dello spostamento dei suinetti dalla sala parto allo svezzamento, 3/4 settimane dopo lo svezzamento. Se ci sono problemi in svezzamento facciamo solo iniezioni, e questo capita raramente. L ultimo trattamento che di solito facciamo è quando i maialini vengono spostati dalla sala parto allo svezzamento, intanto che li sposto fanno una iniezione di antibiotico e questa è l ultima se non ci sono problemi particolari. Nell ultimo anno ho avuto qualche problema sanitario. Per esempio ho provato a smettere il vaccino del Micoplasma e ho avuto problemi che ho risolto usando tanti antibiotici. Prova, questa, che è andata male. Ma in generale sta andando bene. Farsi un mangime fatto bene costa di più rispetto a comprare un mangime finito già medicato, i risultati ci sono, anche se, poco premiati dal mercato.
7 Spero che il lavoro che sto facendo venga premiato dal mercato. Perché maiali che dopo i 2 mesi di vita non prendono più antibiotici hanno più valore rispetto ad altri che ne prendono fino ai 5 / 6 mesi di vita. L Opas dice che da Maggio dovrebbe iniziare con la filiera antibiotic free. Daniele Benatti, che è il certificatore dell Opas dall inizio di questo anno, è venuto qui pochi giorni fa e si è segnato tutti i nostri dati per preparare i protocolli e documenti vari. Spero che cominci qualcosa di concreto!. Lavorare per avere niente in cambio non è il massimo. Per esempio mio fratello ha iniziato un progetto per una stalla di vacche con 4 robot di mungitura e sono già 2 / 3 anni che ci lavora, ha girato diversi allevamenti in Germania, Olanda e si è informato tanto. Abbiamo però bisogno che lo Stato ci dia una mano. Perché col latte va sempre peggio. Aspettiamo tempi migliori. Claudia Verzini (Deatech): Conosci la linea k Deatech? Potresti essere interessato? Si potrei fare una prova. Al momento uso amoxicillina, cobactan, naxcell, ossido di zinco. Potremmo provare un prodotto che sostituisca l ossido di zinco. Sarei disponibile a provare il K-Force che non crea ulcere. Mi interessa molto l idea di usare sempre meno antibiotici e di favorire anche la salute umana. Anche il futuro va in questa direzione. Poi per chi compra la carne sapere che gli animali sono stati allevati usando pochissimi antibiotici invoglia le persone anche a consumarne di più.
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