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1 c o s m e t i c i e s a l u t e gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

2 Premessa I cosmetici, per loro stessa natura o a causa di un uso non corretto, possono essere responsabili di problemi per la salute ed è per questo necessario sensibilizzare il cittadino rispetto ad un loro uso consapevole. Si tratta di sostanze usate quotidianamente, spesso in modo poco attento nonostante vengano spalmate sulla pelle, parzialmente ingerite, rimanendo a contatto con gli occhi o con le labbra per tutta la giornata. Nel calendario 2013 troverete approfondimenti e suggerimenti per aumentare la consapevolezza rispetto all acquisto e all utilizzo dei cosmetici con particolare attenzione agli aspetti legati alla salute. Questa pubblicazione nasce nell ambito del progetto Cosmesicura, finanziato dal Ministero della Salute. Il progetto dispone di diversi strumenti di dialogo diretti verso i cittadini e gli operatori di settore (sanitario e professionale), il principale dei quali è il sito web Buona lettura Il Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica Fausto Francia Responsabile di progetto: Luciana Prete A cura di: Linda Intrieri Progetto grafico: Alessandra Marolla

3 gennaio Questo mese parliamo di allerta RAPEX è il sistema europeo di allerta rapido sui prodotti rischiosi per la salute e la sicurezza dei consumatori, cosmetici inclusi. Grazie ad uno scambio di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione europea vengono segnalati tempestivamente i prodotti pericolosi fabbricati in Europa o provenienti da altri Paesi e le misure attuate per prevenirne o limitarne l immissione sul mercato e/o l utilizzo da parte dei consumatori. Le segnalazioni del RAPEX dal 2005 ad oggi sono raccolte in una banca dati da cui è possibile, attraverso l utilizzo di parole chiave, effettuare ricerche mirate. L elenco dei prodotti notificati dalle autorità nazionali, con informazioni dettagliate su ciascuno di essi (marchio, produttore, tipo di rischio, misure adottate dal Paese che ha effettuato la segnalazione, ecc.), è inoltre disponibile sotto forma di report settimanale ( weekly overview report of RAPEX notifications ). La Commissione europea pubblica anche un rapporto annuale dall attività svolta dal RAPEX. L ultimo di essi, relativo al 2011, riporta 106 segnalazioni di cosmetici (7% del totale), la maggior parte delle quali (92%) relative ad un rischio chimico (presenza di ingredienti non autorizzati o in concentrazioni superiori a quelle stabilite dalla legge). Se hai dubbi su un prodotto consulta l elenco delle notifiche del RAPEX sul sito della Commissione Europea elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifiche elenco notifich elenco notifiche elenco notifiche e notifiche elenco notifiche elen fiche elenco elenco notifich tifiche elenco notifich elenco notifiche e notifiche elenc elenco no notific el

4 gennaio lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

5 12 m 12 m febbraio Questo mese parliamo di scadenza Tutti i cosmetici hanno una scadenza, più o meno ravvicinata, che, per legge, deve essere indicata sull imballaggio primario (es. tubetto, flacone) e, se presente, anche su quello secondario (es. scatola in cartone). Viene stabilita dal produttore in base alle caratteristiche del prodotto ed è tale da garantirne efficacia e sicurezza. Se la durata è inferiore a 30 mesi, sulla confezione deve comparire la dicitura (in italiano): da usare preferibilmente entro..., seguita dall indicazione di mese e anno, mentre se è superiore, deve essere riportato il periodo di post-apertura (o PAO, dall inglese Period After Opening), ovvero il lasso di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato. Tale informazione è data dal simbolo in cui è riportata la durata 12 m espressa in numero di mesi (es. 12 m). La scadenza si riferisce al prodotto sigillato, correttamente conservato e utilizzato. Considerato che uno dei possibili rischi per la salute è connesso alla presenza di microrganismi, bastano alcuni semplici accorgimenti per minimizzarlo: non esporre i cosmetici a fonti di calore diretto, che accelerano la proliferazione batterica, e acquistare confezioni monodose, se disponibili, per limitare la contaminazione attraverso il contatto con l ambiente esterno e con le mani. Per essere certo di non usare prodotti scaduti, annota sulla confezione la data di apertura

6 febbraio 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

7 marzo Questo mese parliamo di inci Gli ingredienti dei cosmetici devono essere indicati in etichetta utilizzando una nomenclatura internazionale (INCI, International Nomenclature Cosmetic Ingredients) condivisa da tutti gli Stati membri dell Unione europea e adottata anche in altri Paesi (USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica, ecc.). La nomenclatura INCI è stata introdotta il 1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea (Decisione 96/335/CE) per tutelare il consumatore consentendogli di identificare facilmente la presenza di una sostanza indesiderata. L inventario, elaborato sulla base delle informazioni fornite dall industria cosmetica europea (Cosmetics Europe - The Personal Care Association), è stato poi aggiornato e integrato nel 2006 (Decisione 2006/257/CE). Il nome INCI degli ingredienti è prevalentemente in lingua inglese e corrisponde al nome comune o a quello chimico delle sostanze, con alcune eccezioni. I coloranti sono indicati con il loro Colour Index (CI) quando sono utilizzati come pigmenti o con il nome chimico se usati come opacizzanti/riflettenti (es. CI o titanium dioxide), mentre gli estratti vegetali sono riportati con il nome scientifico della pianta da cui derivano (es. Salvia officinalis) e le sostanze di uso comune con il loro nome latino (es. acqua/aqua, miele/mel, burro/butyrum, ecc.). Leggi sempre l etichetta o il foglio illustrativo che accompagna il prodotto cosmetico 12 m

8 marzo 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

9 aprile Questo mese parliamo di profumi Le essenze, aggiunte ai prodotti cosmetici per profumarli e mascherare eventuali odori sgradevoli delle materie prime, sono la componente più spesso implicata in reazioni allergiche da contatto (tra l 1 e il 3% nella popolazione europea). La legge non pone limiti al contenuto di tali ingredienti (una fragranza può contenere anche più di 300 diverse sostanze, naturali e/o di sintesi, miscelate tra loro) ma fornisce indicazioni relativamente alle diciture da riportare in etichetta, prescrivendo che la presenza di composti odoranti, e delle loro materie prime, venga segnalata nell elenco ingredienti utilizzando il termine generico di profumo (o parfum ). Fanno eccezione 26 di essi, a cui è riconosciuto un forte potere allergizzante, che devono essere riportati con il loro nome INCI, se presenti in concentrazione superiore allo 0,001% nei prodotti che permangono sul corpo e allo 0,01% nei prodotti sottoposti a risciacquo (Reg. 1223/2009, allegato III, punti 67-92). Oltre a queste 26 sostanze, l SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety), sulla base di una revisione della più recente letteratura scientifica, ha classificato come allergizzanti altri 30 composti chimici e 26 estratti naturali, per i quali attualmente non vi sono limitazioni d impiego. Se puoi, limita l uso di prodotti che contengono profumi parfum

10 aprile 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

11 maggio Questo mese parliamo di conservanti Le sostanze con proprietà conservanti vengono impiegate come ingredienti nei prodotti cosmetici per prevenire la proliferazione di microrganismi, come muffe e batteri, durante il processo di fabbricazione o l uso da parte del consumatore. Tra queste, le più utilizzate sono i parabeni, in particolare il butyl, l ethyl, il methyl ed il propylparaben, spesso in associazione tra loro. I parabeni (Reg. 1223/2009, allegato 5, punto 12) sono ammessi nel prodotto finito alla concentrazione massima complessiva dello 0,8% mentre ogni singola sostanza non può superare lo 0,4% del totale. In una revisione degli studi scientifici più recenti, l SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety) ha confermato la sicurezza di tale limite per le molecole di piccole dimensioni (ethyl e methylparaben) mentre ne ha suggerito la riduzione allo 0,19% per quelle di dimensioni maggiori (somma di propyl e butylparaben). L SCCS intende inoltre approfondire il tema della sicurezza di tali ingredienti nei prodotti per bambini (zero-tre anni) dopo che il Governo danese ne ha vietato l utilizzo in via precauzionale. I timori sull utilizzo dei parabeni nei cosmetici sono legati alla loro capacità di mimare l azione degli ormoni estrogeni, con possibili effetti sulla riproduzione. I prodotti senza conservanti hanno una durata più limitata degli altri senza conservanti con conservanti

12 maggio 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

13 giugno Questo mese parliamo di nichel e cromo L utilizzo di nichel e cromo nei cosmetici è vietato. Nonostante ciò, sono spesso presenti perché derivanti da impurezze degli ingredienti, dal procedimento di fabbricazione, dall immagazzinamento o dall imballaggio. I metalli si accumulano nello strato superficiale della pelle e possono raggiungere, con l uso ripetuto dei cosmetici, concentrazioni tali da innescare allergie in soggetti predisposti. Oltretutto, i prodotti più contaminati sono quelli per il make-up (ombretti, fard, terre, fondotinta, rossetti), utilizzati nelle zone più delicate del corpo, in cui il livello di assorbimento e la sensibilità sono più elevati. La legge (Reg. 1223/2009, art. 17 tracce di sostanze vietate ) ammette la presenza involontaria di una quantità ridotta di metalli, se inevitabile nonostante l osservanza di buone pratiche di lavorazione, a condizione che non comporti rischi per la salute umana (art. 3 sicurezza ), ma non quantifica il livello di contaminazione sicuro. La letteratura scientifica più recente ritiene accettabile la presenza di 5 mg/kg di ciascun metallo ma valuta che, per minimizzare il rischio di reazioni nei soggetti più sensibili, tale quantità non debba superare 1 mg/kg. Secondo i risultati di un indagine analitica dell AUSL di Bologna, solo il 50% dei cosmetici sul mercato rispetta tale limite. Se sei allergico al nichel, scegli cosmetici nichel tested

14 giugno 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

15 luglio Questo mese parliamo di tinture per capelli In Europa, più del 60% delle donne ed il 5-10% degli uomini utilizzano almeno 6-8 volte l anno tinture per capelli, per un valore di mercato pari all 8% di quello dell intera industria cosmetica. In base alla durata dell effetto, le tinture si dividono in: temporanee, semipermanenti e permanenti. Queste ultime, note anche come tinture ad ossidazione, si ottengono facendo reagire, subito prima dell uso, precursori del colore e ammoniaca con acqua ossigenata in soluzione. Sono le più diffuse e contengono gli ingredienti potenzialmente più rischiosi per la salute. Tra questi vi è la p-fenilendiamina (INCI, p-phenylenediamine), autorizzata alla concentrazione massima del 6% nel prodotto finito e annoverata tra le principali responsabili di dermatite allergica da contatto (DAC) ai cosmetici. Particolarmente soggetti a DAC, oltre ai consumatori, sono gli acconciatori (parrucchieri e barbieri) a causa del frequente e prolungato utilizzo delle tinture. Anche gli ingredienti di origine vegetale (es. henné), generalmente innocui, possono risultare allergizzanti in soggetti predisposti. Ad oggi, gli ingredienti vietati nelle tinture per capelli sono 181 e 76 quelli autorizzati ma soggetti a restrizioni mentre altre 45 sostanze sono ancora in corso di valutazione. Utilizza sempre guanti adeguati per proteggere le mani dal contatto con i prodotti

16 luglio 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

17 agosto Questo mese parliamo di prodotti solari I raggi solari sono composti, tra l altro, da ultravioletti (UV) di diversa lunghezza d onda: gli UVC, assorbiti dall atmosfera, e gli UV-A e B, che raggiungono invece la superficie terrestre, con possibili conseguenze negative sulla salute. L effetto acuto più noto è l eritema, ma ve ne sono altri a lungo termine (invecchiamento prematuro della pelle, fotodermatiti, reazioni infiammatorie degli occhi e, nei casi più gravi, tumori e cataratta). I prodotti solari, se applicati in maniera corretta, sono efficaci nella prevenzione di tali patologie. Nella scelta, bisogna tenere conto del tipo di pelle e di esposizione, facendo riferimento al fattore di protezione dai raggi UVB, che deve essere obbligatoriamente riportato sulla confezione sotto forma di indice numerico (da 6 a 50+), e alla categoria di protezione (bassa: 6-10, media: , elevata: 30-50, molto elevata: 50+). L efficacia contro i raggi UVA deve essere espressamente segnalata in etichetta. Per raggiungere il grado di protezione indicato, va utilizzata una quantità di prodotto pari a circa 36 grammi per un adulto (6 cucchiaini) e l applicazione deve essere ripetuta frequentemente, e comunque sempre dopo aver sudato o essersi bagnati. E bene inoltre limitare l esposizione nelle ore più calde e indossare indumenti coprenti (cappelli, occhiali da sole). Nessun prodotto fornisce una protezione totale nei confronti dei raggi UV

18 agosto 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

19 settembre Questo mese parliamo di dermatiti Oltre il 90% delle reazioni avverse a prodotti cosmetici sono riconducibili a dermatite irritativa da contatto (DIC). Questa patologia, causata dalla capacità irritante di alcune sostanze, è solitamente provocata da prodotti per l igiene personale (saponi e deodoranti), utilizzati per tempi prolungati, in concentrazioni elevate, non adeguatamente risciacquati o applicati sulla pelle non integra. Si manifesta con lesioni cutanee di entità variabile (da un semplice arrossamento ad una leggera desquamazione, fino alla comparsa di vescicole o bolle) accompagnate da bruciore. Più grave, ma meno diffusa, è la dermatite allergica da contatto (DAC) che si manifesta con lesioni cutanee soprattutto nella sede di utilizzo del cosmetico, ma anche in aree distanti da essa per la presenza di cellule sensibilizzate che circolano nel sangue. Colpisce principalmente le donne tra i 20 e 30 anni e interessa soprattutto il volto, le ascelle e le mani. Le principali sostanze allergizzanti sono le fragranze, seguite dai conservanti e dai coloranti per capelli. La diagnosi di DAC viene effettuata attraverso l esecuzione di patch tests (applicazione sulla cute della schiena del soggetto delle sostanze chimiche sospette e verifica delle reazioni dopo ore). Se riscontri irritazioni o allergie rivolgiti al tuo medico

20 settembre 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

21 ottobre Questo mese parliamo di cosmetici naturali e biologici Non esistono, ad oggi, standard approvati dalla Commissione europea che definiscano i cosmetici naturali e biologici, eppure, in commercio, si trovano molti prodotti etichettati come tali. Cosa significano dunque questi due termini? In generale, naturale si riferisce all origine degli ingredienti (non sintetici) mentre biologico indica che le materie prime utilizzate sono state prodotte nel rispetto di specifici regolamenti. In pratica, proprio perché non esistono regole condivise e validate, i requisiti per l utilizzo dei termini naturale e biologico ( natural, bio o organic ) nei cosmetici sono diversi da Paese a Paese (anche all interno della stessa Comunità europea) perché ogni organizzazione ha sviluppato propri standard e sistemi di certificazione. E importante sottolineare che i prodotti etichettati come naturali o biologici non sono più sicuri sotto il profilo delle possibili allergie rispetto a quelli formulati con sostanze di sintesi. Naturale e Biologico non sono sinonimo di non allergizzante

22 ottobre 2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

23 novembre Questo mese parliamo di sperimentazione sugli animali Il divieto di sperimentazione sugli animali per scopi cosmetici è in vigore nella Comunità europea dall 11 settembre 2004, per quanto riguarda i prodotti finiti, e dall 11 marzo 2009 per quanto concerne gli ingredienti, singoli o in associazione tra loro (Direttiva 2003/15/CE, recepita con D.Lgs. 50/2005). Da tale data, è inoltre proibito commercializzare in Europa cosmetici che siano stati, essi stessi o i loro ingredienti, oggetto di sperimentazione sugli animali in Paesi extra-ue. Fino all 11 marzo 2013 sono invece ammessi i test relativi a: tossicità da uso ripetuto, tossicità riproduttiva e tossicocinetica. Il divieto è subordinato all esistenza di metodi alternativi, convalidati dall ECVAM (European Centre for the Validation of Alternative Methods), per valutare la sicurezza dei cosmetici e dei loro ingredienti per la salute umana. Attualmente sono disponibili test per determinare la corrosione cutanea (distruzione irreversibile della pelle da parte di una sostanza chimica), la fototossicità (irritazione connessa all esposizione ai raggi UV), l assorbimento e l irritazione cutanea. L indicazione che il prodotto è stato sviluppato senza fare ricorso alla sperimentazione animale è volontaria. Chiunque la utilizzi deve assumersene la responsabilità ed essere in grado di provarne la pertinenza. La sicurezza dei prodotti cosmetici si può testare con metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali

24 novembre2013 lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

25 dicembre Questo mese parliamo di contraffazione Secondo l Unodc, l Agenzia dell Onu che si occupa di criminalità organizzata nel mondo, ogni anno in Europa vengono scoperti circa 200 milioni di articoli contraffatti e il 4% di essi, equivalente a 8 milioni di pezzi, sono cosmetici (in particolare smalti, rossetti, profumi e creme di bellezza). La contraffazione, oltre che arrecare un danno economico alla filiera, comporta un potenziale rischio per la salute dei cittadini: i cosmetici, venduti ad un prezzo concorrenziale, che li rende particolarmente appetibili, potrebbero essere di qualità inferiore rispetto a quelli originali, in quanto prodotti senza rispettare le buone pratiche di fabbricazione, con materie prime scadenti o non ammesse dalla legge, e, di conseguenza, causare più facilmente problemi dermatologici (irritazioni/allergie). Riconoscere le imitazioni dalla confezione non è facile. Gli involucri, infatti, differiscono da quelli originali solo per piccolissimi particolari che sfuggono ad un occhio poco esperto. Come difendersi dunque dai potenziali rischi? Acquistando presso rivenditori autorizzati, che possono offrire garanzie sull origine e l autenticità dei prodotti, e leggendo attentamente l etichetta, per verificare che contenga tutte le informazioni obbligatorie per legge. Proteggi la tua salute. Non rischiare di acquistare cosmetici contraffatti

26 dicembre lunedi martedi mercoledi giovedi venerdi sabato domenica appunti del mese

27 Per approfondimenti su: Cosmetici e salute I cosmetici e i loro ingredienti. La normativa di settore. L etichettatura European Commission, DG Health and Consumers, Cosmetics Ministero della Salute, DG dispositivi medici e altri prodotti, Cosmetici Il sistema di allerta rapido (RAPEX) European Commission, DG Health and Consumers, RAPEX Le valutazioni sulla sicurezza degli ingredienti dei cosmetici European Commission, DG Health and Consumers, SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety) I rischi per la salute: i raggi ultravioletti WHO (World Health Organization) I rischi per la salute: l esposizione a sostanze chimiche IARC (International Agency for Research on Cancer) Il fenomeno della contraffazione Ministero dello Sviluppo economico, UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) La sperimentazione sugli animali European Commission, DG Health and Consumers, Cosmetics Ministero della Salute, DG dispositivi medici e altri prodotti, Cosmetici

28 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

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