CODICE MONDIALE DI ETICA DEL TURISMO
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- Rosina Franchi
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1 CODICE MONDIALE DI ETICA DEL TURISMO In occasione di innumerevoli incontri abbiamo più volte affermato che i sostanziali mutamenti intervenuti nel corso della seconda metà del XX secolo hanno spinto le organizzazioni internazionali, le imprese ed i tanti protagonisti che operano all interno del mondo del turismo, ad interrogarsi sui reali valori in gioco, sugli impatti spesso devastanti di uno sviluppo economico ed ambientale incontrollato, sulla qualità delle relazioni tra i visitatori e le popolazioni autoctone e, non ultimo, sulla necessità di una più equa ripartizione dei profitti. Tutto ciò ha condotto la maggior parte degli organismi nazionali ed internazionali ad affrontare la questione etica del turismo, adottando dichiarazioni, carte e codici etici, volti ad orientare correttamente l esercizio e lo sviluppo dell attività turistica. Risulta pertanto evidente che da alcuni anni a questa parte, anche all interno del fenomeno turistico, si è iniziato a porre la questione del rapporto tra economia ed etica. Noi tutti dobbiamo infatti riconoscere che in molti territori ad alta vocazione turistica uno sviluppo incontrollato delle attività turistiche, basato unicamente su un impostazione economica, ha comportato profonde incidenze negative, sia nei confronti dell ambiente naturale, sia nei confronti del tessuto sociale e culturale delle popolazioni locali, con effetti talvolta devastanti. A sostenere che i servizi turistici non vanno pensati e predisposti esclusivamente in termini materiali, né misurati ed asserviti alle logiche di un crudo e miope profitto, non siamo certo i soli.
2 L Organizzazione Mondiale del Turismo, preoccupata per alcuni segnali consumistici e antisociali che rischiavano di disperdere i veri valori dell attività turistica, ha lanciato temi ed avviato iniziative per lottare contro la povertà, contro lo sfruttamento dei minori, contro il turismo sessuale e qualsivoglia forma di violenza e di discriminazione. Questi aspetti negativi del fenomeno turistico vengono ampiamente evidenziati nel Codice Mondiale di Etica del Turismo approvato all unanimità dall Assemblea Generale dell OMT il 1 Ottobre 1999 a Santiago del Cile. Esaminando velocemente il Preambolo ed i titoli dei dieci articoli che compongono il Codice, ci si rende facilmente conto che un analisi dettagliata dell intero documento richiederebbe ben altro tempo, mi limiterò pertanto ad illustrare alcuni passaggi fondamentali che per noi, operatori di Turismo Sociale, risultano essere particolarmente significativi. Prendiamo ad esempio l articolo 2: Il turismo, strumento di crescita individuale e collettiva, laddove al punto 1 si sottolinea che: Il turismo.deve essere concepito e praticato come un mezzo privilegiato di crescita individuale e collettiva; praticato con la necessaria apertura di spirito, costituisce un fattore insostituibile di autoeducazione personale, di mutua tolleranza e di accostamento alle legittime differenze tra popoli e culture, e alle loro diversità mentre al punto 3 si ribadisce che : Lo sfruttamento degli esseri umani in qualunque sua forma, in particolare quello sessuale e quando colpisce i bambini, arreca danno agli obiettivi fondamentali del
3 turismo e costituisce la negazione della sua esistenza; pertanto.deve essere sanzionato dalle legislazioni nazionali tanto dei paesi visitati quanto di quelli degli autori di tali atti, anche quando questi sono stati commessi all estero. E del tutto evidente che una tale affermazione costituisce un grande passo in avanti rispetto ai precedenti documenti quali la Carta del Turismo o il Codice del Turista adottato a Sofia in occasione dell Assemblea Generale dell OMT nel Purtuttavia, non si deve dimenticare che il Codice Mondiale, al di là del suo nome altisonante, rimane un codice di etica e non di diritto, e che solo attraverso un formale recepimento dei suoi principi all interno delle legislazioni nazionali, si potranno produrre effetti tangibili. Non va però trascurato il fatto che dopo l adozione del Codice da parte dell OMT, i principi contenuti nel documento sono stati oggetto di approvazione da parte dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite con un apposita risoluzione adottata il 21 dicembre Una tale risoluzione ha finito con il conferire maggiore autorevolezza al Codice, specie se si considera che il testo invita i governi e le altre autorità del settore turistico ad incorporare nella forma più confacente, il contenuto del Codice Mondiale di Etica del Turismo nelle leggi, nei regolamenti e nelle attività comportamentali e deontologiche pertinenti. Già in occasione della XVI^ Assemblea Generale dell OMT, tenutasi a Dakar nel 2005, risultavano essere 68 i Paesi che avevano incorporato i principi del Codice nei loro testi legislativi o si erano ispirati agli stessi per dar vita a nuove leggi o regolamenti nazionali.
4 Tale risultato può ritenersi piuttosto soddisfacente, specie se si tiene conto che nel corso dell ultima riunione del Comitato Mondiale, tenutasi a Bali, ci è stato riferito che numerosi altri Paesi si sono uniti a quanti hanno incorporato i principi del Codice nei propri testi legislativi. Quello che è certo è che si dovrà comunque insistere sulla strada intrapresa, sostenendo la campagna di adesione al Codice, finalizzata ad ottenere una più ampia integrazione dei suoi principi all interno delle singole legislazioni nazionali. E questo il compito principale che spetta ai componenti il Comitato Mondiale e in particolare all Italia che si è assunta il ruolo di diffondere i principi del Codice attraverso l azione di un Segretariato Permanente con sede a Roma. Tornando ad esaminare i contenuti specifici ci possiamo rendere conto che il Codice fa espresso riferimento alle attività turistiche secondo i canoni dello sviluppo sostenibile. IL TURISMO FATTORE DI SVILUPPO SOSTENIBILE E il titolo dell articolo 3, con il quale ci viene ricordato che: È dovere di tutti i protagonisti dello sviluppo turistico salvaguardare l ambiente e le risorse naturali, nella prospettiva di una crescita economica sana, continua e sostenibile, atta a soddisfare equamente i bisogni e le aspirazioni delle generazioni presenti e future.
5 Nel condividere pienamente il contenuto dell articolo, vorrei cogliere l occasione per sottolineare che grazie ai reiterati interventi dei rappresentanti del BITS alcuni passaggi sostanziali finalizzati ad evitare il rischio che le proposte di Turismo Sostenibile divenissero elitarie o, peggio ancora, veicoli di sfruttamento e di discriminazione, sono stati inseriti nella Dichiarazione di Quebec, documento finale del Summit Mondiale dell Ecoturismo organizzato nel maggio 2002 a Quebec City dall OMT e dall UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l Ambiente). Gli articoli che seguono (dal 4 al 9) descrivono sia i contenuti valoriali dell attività turistica, sia i comportamenti che dovrebbero essere adottati da parte di tutte le categorie impegnate nel settore. Si tratta di articoli che: - ipotizzano un corretto utilizzo ed una valorizzazione delle bellezze artistiche appartenenti al patrimonio culturale dell umanità; - richiamano gli operatori al rispetto dei diritti dei lavoratori, delle norme sanitarie e delle esigenze culturali e spirituali dei turisti; - puntano sul mantenimento delle attività artigianali e delle tradizioni popolari e, in sintesi, - affermano il diritto delle singole Regioni e delle Comunità Locali a beneficiare maggiormente delle risorse prodotte, attraverso una più equa ripartizione dei profitti.
6 Essi andrebbero esaminati nella loro interezza poiché costituiscono il cuore del Codice, ma, visto il tempo a disposizione, ritengo opportuno focalizzare la nostra attenzione su quei passaggi che risultano essere più significativi per noi, attori del Turismo Sociale. Una tale decisione ci porta direttamente ad esaminare l articolo 7: Diritto al Turismo e, in particolare, i commi 3 e 4 dello stesso. 3) Il turismo sociale, e in particolare il turismo associativo, che permette l accesso di un numero sempre più grande di persone allo svago, ai viaggi e alle vacanze, deve essere sviluppato con il sostegno delle autorità pubbliche; 4) Il turismo delle famiglie, dei giovani, degli studenti, degli anziani e dei portatori di handicap deve essere incoraggiato e facilitato; Innanzitutto voglio qui evidenziare che il Turismo Sociale non solo viene qualificato come l elemento che facilita un ampio accesso allo svago, ai viaggi ed alle vacanze, ma viene anche correttamente coniugato nei suoi vari aspetti e nelle diverse forme di turismo delle famiglie, dei giovani e degli studenti, delle persone anziane e dei disabili. Altro apporto di tutto rilievo si ricava dall affermazione in base alla quale si sostiene che il Turismo Sociale dovrà essere promosso con il sostegno delle autorità pubbliche e che tutte le sue diverse forme andranno incoraggiate e facilitate! E ovvio che per il nostro mondo il contenuto di questo articolo, che ci riconosce un indubbia funzione sociale e culturale, ci ripaga di lunghi periodi di amarezze e di incomprensioni, ci svincola da quell immagine di mera assistenzialità e ci toglie una
7 volta per tutte da quell angusto angolo di insignificante marginalità in cui per troppo tempo si è cercato di collocarci. Possiamo oggi affermare che attraverso il Codice Mondiale, il Turismo Sociale, viene nobilitato più che riqualificato e che, una volta ricollocato al centro del fenomeno, riacquista piena e totale dignità in forza dei suoi valori di socialità, sostenibilità e solidarietà. Prima di terminare, vorrei approfittare dell occasione per accennare anche all articolo 10 con il quale, a scopo di conciliazione, si manifesta l intenzione di sottoporre, le eventuali dispute relative all applicazione o all interpretazione del Codice ad un organismo terzo imparziale denominato Comitato Mondiale di Etica del Turismo, ricordando, non senza una punta di orgoglio che spero mi verrà perdonata, di essere stato inserito fin dalla sua costituzione tra gli undici componenti titolari. Poiché ricercare la concreta ed effettiva applicazione dei principi del Codice è compito primario che spetta ai componenti il Comitato Mondiale, posso assicurarvi che un tale impegno è stato rigorosamente rispettato, anche se sono fermamente convinto che avremmo potuto e dovuto fare di più. Noi tutti infatti sappiamo bene che approvare un codice non basta! Quello che occorre è fare in modo che i Paesi che l hanno adottato e le Nazioni Unite che gli hanno conferito una solenne e unanime approvazione, trovino modalità e risorse per dargli applicazione.
8 Ciò chiama in causa non solo i Governi Nazionali e le grandi Istituzioni, ma anche quanti come noi intendono promuovere un turismo responsabile, sostenibile ed accessibile a tutti; un turismo che, favorendo l economia di mercato, l impresa privata e la libertà di commercio, permetta di ottimizzare i suoi effetti benefici creando sviluppo economico e occupazione. Negli anni a venire saremo quindi ulteriormente coinvolti nel sostenere con convinzione le iniziative intraprese dall OMT contro le varie forme di ingiustizia e di discriminazione. Sia ben chiaro però che se da un lato è vero che non dobbiamo cedere a forme di arrogante supponenza atteggiandoci a maestri, è altrettanto vero che non possiamo nascondere le nostre radici e le nostre convinzioni più profonde. Sono radici e convinzioni che ci portano ad affermare, oggi come ieri, che il turismo non è vero turismo se non è scoperta del mondo e di noi stessi; che il turismo non è vero turismo se non si riesce continuamente a provare stupore; che il turismo non è vero turismo se non favorisce l arricchimento sociale, culturale ed umano e, infine, che il turismo non è vero turismo se, combattendo la povertà e ogni forma di violenza e di discriminazione, non promuove un autentico cammino di pace.
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